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Le figure femminili : "Sei personaggi in cerca d`autore"

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Le figure femminili : "Sei personaggi in cerca d`autore"
De Cunsolo
Francesco
Corradin
Roberto
-Biografia
- Opere
-Il tema: la figura
femminile:
“Sei personaggi in cerca
d’autore”
“Pensaci, Giacomino!”
-Conclusioni
-Il berretto a sonagli
-Il giuoco delle parti
-La giara
-Pensaci Giacomino!
-Il piacere dell’ onestà
-La ragione degli altri
-L’ esclusa
-Quaderni di Serafino
-Il fu Mattia Pascal
-Gubbio operatore
-L’ innesto
-Quando si è qualcuno
-La patente
-La favola del figlio cambiato
-L’ uomo, la bestia e la virtù
-I giganti della montagna
-Ma non è mai una cosa seria
-Questa sera si recita a soggetto
-Liolà
-Sei personaggi in cerca d’autore
-Uno, nessuno, centomila
-Enrico IV
Indice
Questo romanzo si può considerare
il più famoso. Parla di un uomo che,
creduto morto, vorrebbe
dimenticare la sua vita passata e
ricominciare una vita nuova lontano
dal suo paese; però, essendo
creduto da tutti morto non era
considerato un cittadino e quindi
non riesce a vivere, perchè non può
neanche sposarsi con la donna che
ama. Quando, alla fine, ritorna al
paese e vorrebbe dire a tutti che è
vivo, trova sua moglie sposata e lui
continua ad essere il Fu Mattia
Pascal, perchè tutta la società lo
rifiuta. A questo punto anche lui va
a mettere un fiore sulla sua tomba.
In questo romanzo Pirandello vuole
farci capire che se uno vuole vivere
non può sperare in una vita diversa
e deve accettare quella che vive.
Eun altro romanzo importante. Parla di un uomo che
pensa di essere una sola persona ma cambia col
cambiare delle situazioni, cioè, in famiglia si comporta in
un modo, con gli amici si comporta in un altro modo, nel
lavoro in un altro ancora, perciò è sempre diverso,
ovvero è centomila persone. Allora, questo vuole dire
che non è nessuno e che la sua vita è triste, mascherata
e buffonata. Nelle Novelle già cominciamo a conoscere il
suo pensiero, il tragico pessimismo. In queste novelle
Pirandello analizza l'animo umano e tutti i sentimenti più
nascosti ed in questo è decadente. L'aspetto principale
del suo pensiero è la pena di vivere ed i suoi personaggi
fanno parte della piccola borghesia dell'Italia
meridionale, Pirandello parla della loro vita monotona e
della loro insoddisfazione segreta e lo fa con umorismo
amaro, vedendo sempre un aspetto eccessivo delle cose.
A proposito del suo umorismo, egli stesso parla in uno
scritto intitolato -L'Umorismo-, in cui dice che mentre
l'umorismo ci fa vedere tutti i contrasti del mondo e ci fa
vedere pure l'aspetto tragico e non solamente per ridere
come fa il comico ma sia per ridere che per aver pietà,
quindi, l'umorismo ci fa riflettere, anzi, egli stesso
paragona il suo umorismo e sorriso amaro alla -lumacache gettata nel fuoco fa un movimento e un rumore che
sembra una risata e invece sta morendo.
Opere
In "Enrico IV" il protagonista
durante una cavalcata batte il capo
cadendo, impazzisce e vive vari
anni nella maschera di Enrico IV
imperatore di Germania. Appena
guarisce e si accorge che la sua
donna l'ha tradito, uccide il rivale
che lo fece cadere, uscendo per un
attimo dalla sua maschera di Enrico
IV, infatti subito dopo il delitto si
finge di nuovo pazzo, così non
verrà punito. Ricorda un po' il
personaggio del Fu Mattia Pascal, il
quale una volta uscito dalla sua
realtà non potè più ritornavi e per
vivere deve fingere per sempre.
In -Sei personaggi in
cerca di autore(Padre, Madre,
Figlio, Figliastra,
Bambina, Giovinetto)
questi personaggi
cercano un autore,
che rappresenti la
loro tragedia.
Opere
Il professor Toti, insegnante di Scienze Naturali in un ginnasio di
una piccola città di provincia, è ormai anziano e sta per andare in
pensione. Il suo stipendio di insegnante non è per niente
adeguato alla quantità di lavoro da lui svolto. Ne ritiene
responsabile lo Stato e per ripicca sposa la giovane figlia
ventiseienne del bidello in modo che lei possa godere della sua
pensione anche dopo la morte (beffando così il governo). Accade
poi un episodio particolare: Lillina ha un rapporto sessuale con
Giacomino, uno studente del liceo e dalla loro unione nasce un
bambino. Il professor Toti se ne accorge, ma decide di far finta di
nulla e di allevare Ninì (nomignolo che l’uomo attribuiva al
piccolo). Un giorno Agostino Toti decide di andare a trovare
Giacomino, assieme al bambino.
Indice
L’anziano professore, ormai consapevole che la sua vecchiaia lo
avrebbe portato alla morte, vuole parlare con il vero padre del
bambino per convincerlo a tornare con Lillina e Ninì dopo la sua
scomparsa. La novella finisce infatti con una frase: “Pensaci,
Giacomino!Pensaci…” la quale esprime l’insistenza del
professore nel convincere un Giacomino completamente
contrario alla sua idea (con l’intento anche di metterlo alle
strette).
Luigi Pirandello nasce il 28 giugno 1867 nella villa detta Caos nei pressi di
Girgenti (oggi Agrigento). La famiglia, di tradizione garibaldina e
antiborbonica, è proprietaria di alcune zolfare. Dopo gli studi liceali compiuti
a Palermo, rientra nel 1986 a Girgenti, dove affianca per breve tempo il padre
nella conduzione di una miniera di zolfo e si fidanza con una cugina
(rompendo in seguito il fidanzamento). Si iscrive prima all'università di
Palermo, poi passa alla Facoltà di Lettere dell'università di Roma, ma a causa
di un contrasto con il preside, il latinista Onorato Occioni, si trasferisce
all'università di Bonn, dove nel 1891 si laurea in Filologia romanza con una
tesi dialettologica. Intanto ha già esordito come poeta con Mal giocondo
(1889) e con Pasqua di Gea (1891), raccolta che dedica a Jenny SchulzLander, di cui a Bonn si è innamorato. Nel '92, fermamente deciso a dedicarsi
alla sua vocazione letteraria, si stabilisce a Roma, dove vive con un assegno
mensile del padre. Nell'ambiente letterario della capitale conosce e stringe
amicizia con il contemporaneo Luigi Capuana, che lo spinge verso il campo
della narrativa. Compone così le prime novelle e il suo primo romanzo,
uscito nel 1901 con il titolo L'esclusa. Non abbandona tuttavia la poesia:
escono nel '95 le Elegie renane, nel 1901 Zampogna, e nel 1912 Fuori di
chiave, la sua ultima raccolta poetica. Nel 1894 sposa a Girgenti, con
matrimonio combinato tra le famiglie, Maria Antonietta Portulano, figlia di
un ricco socio del padre. Si stabilisce definitivamente a Roma, dove nascono
i tre figli Stefano (1895), Rosalia (1897) e Fausto (1899).
Nel 1910 dà inizio ad un? Attività teatrale che gli dà presto fama.
Il 1915 segna una fase tragica della sua vita: suo figlio Stefano parte per la
guerra e viene fatto prigioniero, mentre la moglie, già malata da tempo, si
aggrava sempre di più e Pirandello è costretto a ricoverarla in una clinica
psichiatrica. Più tardi, nel 1925 fonda la COMPAGNIA del TEATRO D’
ARTE; nel 1934 riceve il premio Nobel per la letteratura e due anni dopo, nel
1936, muore a Roma.
Indice
In “Sei personaggi in cerca d’autore”sono presenti tre figure
femminili: la Madre, sposata con il padre e successivamente
obbligata a convivere con il segretario del marito; la Figliastra, nata
dalla seconda unione, sceglie di prostituirsi presso l’ atelier di
Madama Pace (luogo per cui lavorava anche la madre) per
contribuire al mantenimento della famiglia; la Bambina, anche lei
nata dalla seconda unione, è vittima innocente dell’ atmosfera di
assoluta incomunicabilità della famiglia. Quindi, da ciò che
Pirandello ha scritto sulle donne in quest’opera, si deduce che la
donna ad inizio Novecento, in Sicilia, non aveva la possibilità di
emanciparsi (le veniva impedito dalla realtà sociale patriarcale e
maschilista di quel periodo).
Indice
Infatti, la Madre è costretta ad andarsene per volere del Padre e ad
avere una storia con il segretario del marito; la Figliastra è indotta, a
causa della situazione economica della famiglia, a prostituirsi per
volere di Madama Pace; la Bambina è obbligata a subire le difficoltà
di un rapporto familiare caratterizzato da assoluta incomunicabilità
tra i suoi membri. Quindi è la vittima innocente per eccellenza.
La società Siciliana di fine ottocento era molto chiusa a causa
dell’ancora presente clima d’omertà tra i grandi latifondisti e
dell’Unità d’Italia, che spingeva a trovare un sicuro e rispettoso
lavoro in ambito burocratico all’interno della medio-alta
borghesia. Le donne non conoscevano nessuna forma di
autonomia e dovevano sottostare al volere di un opprimente
figura maschile. Pirandello conosceva molto bene questa
situazione e pertanto era dalla parte dei diritti femminili, volendo
quindi l’emancipazione della donna. Inoltre Pirandello viaggiò
molto e si rese conto che in Francia e in America la situazione
femminile era parecchio migliore rispetto a quella Siciliana.
Pertanto, dopo essere tornato in Italia, Pirandello cominciò a
scrivere opere a favore della donna, mettendo sotto accusa la
figura maschile.
L’onore di una famiglia era legata alla verginità della figlia ( o
delle figlie). Per i genitori dell’epoca, avere una ragazza incinta,
non sposata, era una grande vergogna e per il padre una forma di
ripugnanza.
Indice
In “Pensaci, Giacomino!”, due sono le figure femminili
emblematiche: Maddalenina (Lillina, nell’opera teatrale) e sua
madre, Marianna. Nel testo teatrale, a differenza della novella,
Pirandello introduce alcuni diminutivi per mettere in evidenza il
fatto che, da parte dei genitori, la donna (Maddalenina) era
considerata un essere di poco conto, costretta a vivere
sottomessa ai loro voleri . Inoltre sono utilizzati anche per
indicare la posizione favorevole di Pirandello nei confronti
delle donne. Con questi termini, inoltre, intende attribuire alla
figura femminile una dignità che va riscoperta. Lillina è un
personaggio molto umano ed autentico; si presenta agli uomini
così com’è, perciò bella nella verità. Al contrario la madre
(Marianna) indossa una “maschera”. Lei, infatti, è una persona
molto austera e i suoi modi di fare le hanno impedito di
mostrare il suo vero comportamento.
Indice
Siamo rimasti molto colpiti da queste due opere di Pirandello.
Esse, infatti, sono molto interessanti e ricche di contenuti che
fanno riflettere molto. Nonostante la difficile forma espositiva,
siamo riusciti a comprendere il significato attribuito da
Pirandello ai suoi personaggi femminili: un modo per
prospettare un mutamento alla condizione della donna ai suoi
tempi. Secondo noi, la sua aspettativa, è stata fondata dal grande
cambiamento avutosi nel corso degli ultimi cento anni.
Indice
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