La cultura della sicurezza - Università degli Studi di Parma
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La cultura della sicurezza - Università degli Studi di Parma
Cultura della Sicurezza SAFETY FIRST La cultura della sicurezza Dott. Vittorio Artoni 1 Cultura della Sicurezza INFORMAZIONE & FORMAZIONE 2 Cultura della Sicurezza Informazione e formazione Informazione: acquisire conoscenze utili alla identificazione, riduzione e gestione dei rischi sul lavoro Formazione: acquisire competenze per potere lavorare in sicurezza 3 Cultura della Sicurezza Informazione e formazione (artt. 36 e 37 D,Lgs 81/08) Il Datore di Lavoro (D.L.) è tenuto ad effettuare informazione e formazione dei Lavoratori sui rischi generali e specifici presenti sul luogo di lavoro. Si attinge al contenuto del Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.) per un quadro generale della situazione 4 Cultura della Sicurezza Informazione e formazione (artt. 36 e 37 D,Lgs 81/08) nel nostro caso, in particolare, si daranno: - informazioni sugli agenti chimici (identità dei prodotti, rischi specifici, eventuali valori limite, ecc.); - nozioni sulle precauzioni e sugli adatti Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) da utilizzare; - la possibilità di accedere alle schede di sicurezza. 5 Cultura della Sicurezza Addestramento Addestramento: apprendimento dell’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, onde potere lavorare in sicurezza. Fa sempre parte della sicurezza, ma è più legato allo specifico processo produttivo di ogni singola azienda 6 Cultura della Sicurezza PERICOLO & RISCHIO 7 Cultura della Sicurezza Pericolo e rischio Pericolo Proprietà intrinseca di una sostanza, situazione, macchinario e simile di potere provocare danno Rischio Possibilità che una situazione di pericolo si manifesti e provochi danno 8 Cultura della Sicurezza L’ ERRORE 9 Cultura della Sicurezza Che cosa è l’errore Il fallimento di azioni pianificate per raggiungere gli obiettivi previsti La deviazione tra ciò che è stato fatto e ciò che andava fatto 10 Cultura della Sicurezza Tipi fondamentali di errore Errori nella esecuzione Errori nella pianificazione 11 Cultura della Sicurezza Possibili cause di errore • • • • • • • • Dotazioni e strumenti inadeguati Informazione e formazione carenti Esperienza e conoscenza non sufficienti Comunicazione lacunosa Procedure non corrette o non rispettate Urgenza e pressioni ricevute Stanchezza Ambiente ostile…… 12 Cultura della Sicurezza Possibili cause di errore ….ma soprattutto scarsa attenzione !!!!! 13 Cultura della Sicurezza Analisi dell’errore Una approfondita analisi di tutte le cause e le situazioni che hanno portato all’errore permette di evitare o ridurre la possibilità di incappare nuovamente nell’ inconveniente. 14 Cultura della Sicurezza Come evitare l’errore • • • • • • • Dotazioni e strumenti adeguati Informazione e formazione in giusta misura Esperienza e conoscenza buone Comunicazione chiara e precisa Procedure valide e correttamente applicate Urgenza e pressioni assenti Ambiente favorevole…… 15 Cultura della Sicurezza Come evitare l’errore ….ma soprattutto grande attenzione !!!!! 16 Cultura della Sicurezza L’ INCIDENTE 17 Cultura della Sicurezza Che cosa è l’incidente L’incidente è una situazione imprevista e non voluta che provoca danni a persone e/o cose. E’ un errore che comporta conseguenze fisiche e materiali 18 Cultura della Sicurezza Come nasce l’incidente L’incidente si verifica quando l’errore supera tutte le precauzioni e le difese del sistema predisposte per evitarlo 19 Cultura della Sicurezza Il modello del formaggio svizzero (Reason, 2002) 20 Cultura della Sicurezza Analisi dell’incidente • come e perché hanno fallito le difese ? • cosa possiamo fare per evitare o comunque ridurre le possibilità che l’incidente si ripeta ? 21 Cultura della Sicurezza Come evitare l’incidente • • • • • • • Dotazioni e strumenti adeguati (DPI) Informazione e formazione efficaci Esperienza e conoscenza valide Comunicazione chiara e precisa Procedure corrette e attentamente applicate Urgenza e pressioni assenti Ambiente favorevole…… 22 Cultura della Sicurezza Come evitare l’incidente … e soprattutto ricordando che un approccio superficiale al lavoro è tra le prime cause di incidente 23 Cultura della Sicurezza Il mancato incidente Il mancato incidente è una preziosa fonte di esperienza e merita una valutazione approfondita ed accurata. Il ripetersi di mancati incidenti porta fatalmente all’incidente vero e proprio. 24 Cultura della Sicurezza Incidenti gravi 1- 5 Incidenti Mancati incidenti 30 -100 Eventi rilevanti 100 – 1.000 Errori e mancati incidenti Anomalie 1.000 – 4.000 25 Cultura della Sicurezza Gli incidenti di sistema Quando in un’attività lavorativa si verificano ripetutamente errori dello stesso tipo, la colpa non è del singolo, ma della organizzazione del sistema 26 Cultura della Sicurezza Le procedure nell’ambito del lavoro • • • • • essere informati e formati. attenersi alle istruzioni applicare le check list seguire le precauzioni utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) 27 Cultura della Sicurezza Le procedure nell’ambito del lavoro Le procedure devono essere conosciute e quindi applicate. E’ molto importante il rispetto delle procedure e delle regole stabilite. 28 Cultura della Sicurezza Le procedure nell’ambito del lavoro La procedura non esclude comunque il ragionamento. 29 Cultura della Sicurezza Lo Space Shuttle Challeger è esploso nel pieno rispetto delle procedure! . 30 Cultura della Sicurezza PREVENZIONE & PROTEZIONE 31 Cultura della Sicurezza Prevenzione e protezione Prevenzione: evitare che si verifichi un evento dannoso. Protezione: ridurre i danni dell’evento dannoso. Prevenire è meglio che dover rimediare 32 Cultura della Sicurezza Principali misure di prevenzione • Eliminazione o riduzione dei rischi alla fonte • Utilizzazione di materiali, apparecchiature, strumenti e strutture adeguate e a norma • Impiego dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) • Attuazione dell’informazione di tutto il personale e della formazione degli addetti specifici • Messa in pratica di opportuni comportamenti • Effettuazione di controlli e verifiche 33 Cultura della Sicurezza Principali misure di protezione • Adeguata dotazione di attrezzature idonee per affrontare l’evento dannoso • Capacità di utilizzo di queste attrezzature • Efficace sistema di allerta interna • Preparazione squadra di emergenza 34 Cultura della Sicurezza Perché si infrangono le buone regole • Illusione del controllo: sono in grado di gestire la situazione • Illusione di invulnerabilità: tanto a me non può succedere • Illusione di superiorità: io sono molto competente • Sentimenti di impotenza: non posso farci nulla • Sentimenti di consenso: lo fanno tutti 35 Cultura della Sicurezza La prima e fondamentale regola della sicurezza STATE ATTENTI 36 Cultura della Sicurezza QUALCHE INFORMAZIONE PRATICA 37 Cultura della Sicurezza Bovini Hanno una visione monoculare che rende loro difficoltoso valutare le dimensioni e la velocità di oggetti o persone che si avvicinano di lato. Visione binoculare e campo visivo piuttosto ridotti. Molto sensibili a movimenti bruschi. 38 Cultura della Sicurezza Bovini Definiscono bene i contorni degli oggetti solo quando sono piuttosto vicini. Vedono in modo più acuto il bianco, il nero e i contrasti di colore. Buona visione notturna e veloce adattamento al buio. 39 Cultura della Sicurezza Bovini Per attaccare e difendersi utilizzano la testa. Scalciano di solito con un arto posteriore, con movimento semicircolare verso l’avanti e lateralmente; possono colpire qualcuno che si trovi all’altezza delle loro spalle. Scalciano anche posteriormente. 40 Cultura della Sicurezza Suini Angolo di visione piuttosto ampio. Avvicinandosi ad un suino che sembra non averci visto o che dorme è opportuno richiamare l’attenzione, segnalando la propria presenza. Sono attratti da fonti luminose diffuse, che non li colpiscano direttamente. 41 Cultura della Sicurezza Suini Possono morsicare. Quando ci si muove entro un gruppo di suini è indispensabile che ci sia un assistente all’esterno, pronto ad intervenire in caso di necessità. 42 Cultura della Sicurezza Equini Acutezza visiva inferiore all’uomo, con visione monoculare laterale e ridotta visione binoculare anteriore. Scarsa percezione della profondità. Udito sensibile, per cui rumori non fastidiosi per l’uomo possono risultare assai fastidiosi per loro. 43 Cultura della Sicurezza Equini Notevoli capacità di apprendimento e di memoria. Ricordano a lungo situazioni negative, dolorose o di pericolo che possono quindi richiamare atteggiamenti di difesa e/o aggressione. Scalciano all’indietro, con grande rapidità. Possono anche morsicare. 44 Cultura della Sicurezza Ovini Animali sociali che tendono a seguire un leader. Sono quasi costantemente in stato di allerta. Buona visione di campo e a distanza. Udito acuto Pur sostanzialmente docili, possono innervosirsi con facilità per rumori improvvisi. 45 Cultura della Sicurezza Alcune informazioni in generale… Bovini, ovini, equini e suini in natura sono considerati animali preda Quando sono impauriti o spaventati normalmente reagiscono con la fuga, ma in casi particolari possono diventare aggressivi ( ad es. madri con prole). La normale reazione istintiva è infatti la fuga, ma in circostanze specifiche l’alternativa può essere l’attacco 46 Cultura della Sicurezza …altre informazioni in generale… In caso di mancanza di spazi adeguati per la fuga, possono reagire caricando. Il ricordo di situazioni negative può permanere più o meno a lungo, nel bovino e nell’equino anche per diversi mesi. 47 Cultura della Sicurezza …altre informazioni in generale… Quando ci si avvicina ad animali sconosciuti è importante prevedere la possibile reazione del soggetto. L’entità ed il tipo dello stimolo portato (rumori, luci, costrizioni, limitazione dei movimenti, ecc.), l’ampiezza dei movimenti e la gestualità sono fattori basilari per una possibile reazione. 48 Cultura della Sicurezza …altre informazioni in generale… Trovandosi all’interno di una mandria è sempre opportuno essere accompagnati dal personale di stalla, che conosce i propri animali e potrà offrire assistenza ed aiuto in caso di necessità. Muoversi lentamente, catturando l’attenzione degli animali con gesti misurati e precisi. 49 Cultura della Sicurezza …altre informazioni in generale… Fare sempre mente locale alle vie di fuga, se presenti 50 Cultura della Sicurezza Alcune situazioni che possono turbare gli animali Riflessi e luccichii Rumori particolari (camici in plastica) Rumori metallici e/o intensi (tono di voce) Aria sibilante o indirizzata direttamente Movimenti improvvisi di persone e oggetti 51 Cultura della Sicurezza Indici di nervosismo • • • • • Alcuni atteggiamenti e comportamenti sono indicatori di allarme e nervosismo: orecchie dritte testa alta emissione di suoni calci e sgroppate sguardo fisso sulla persona 52 Cultura della Sicurezza Aspetti da tenere in considerazione Animali giovani, oppure appartenenti a certe razze particolari, soggetti già identificati come irrequieti od ombrosi sono quelli più rischiosi da avvicinare. Tori, arieti e verri sono potenzialmente più pericolosi. Le bovine in calore possono sormontare il personale non attento. 53 Cultura della Sicurezza Area personale Ogni animale selvatico o comunque allo stato brado ha una propria area personale, che rappresenta in pratica la zona di fuga. 54 Cultura della Sicurezza Area personale L’ampiezza di questa area dipende dalla docilità, dalla selvaticità, dalla presenza della prole, ecc. Quando un estraneo entra nell’ area personale di un animale questo generalmente inizia a muoversi nella direzione opposta 55 Cultura della Sicurezza Area personale Gli animali domestici annullano la loro area personale e si lasciano toccare ed accarezzare. In casi particolari, comunque, anche l’animale domestico ricostituisce la sua area personale, ad esempio in presenza di estranei o in situazione di pericolo percepito. 56 Cultura della Sicurezza Punto di bilanciamento Il punto di bilanciamento è rappresentato dalla spalla dell’animale. 57 Cultura della Sicurezza Punto di bilanciamento Quando ci si trova dietro al punto di bilanciamento il soggetto si sposta in avanti. Quando ci si trova davanti al punto di bilanciamento l’animale si sposta all’indietro. 58 Cultura della Sicurezza INFORTUNIO TIPI e DIFESE 59 Cultura della Sicurezza Possibili tipi di infortunio • • • • • • Infortuni Infortuni Infortuni Infortuni Incidenti Incidenti da ferite (taglio o lacero contuse) da traumi (calci, cornate, ecc.) da agenti biologici (feci, sangue, ecc) da agenti chimici (inalazioni, ingestioni, ecc.) da ustioni da folgorazione 60 Cultura della Sicurezza 61 Cultura della Sicurezza Etichette e schede di sicurezza Ci forniscono le informazioni fondamentali per valutare un prodotto e stabilire le corrette modalità per la sua manipolazione. 62 Cultura della Sicurezza Etichette e schede di sicurezza Ci informano su: caratteristiche del prodotto, rischi che può presentare, precauzioni da attuare per il suo corretto uso, stoccagio e smaltimento, in caso di sversamento, incendio, ecc.. La scheda di sicurezza, in particolare, è una sorta di “carta di identità” del prodotto. 63 Cultura della Sicurezza Etichetta La presenza dell’ etichetta è uno degli strumenti indispensabili nella gestione dei prodotti chimici. Deve essere obbligatoriamente applicata sui contenitori dei prodotti, sostanze o preparati. Va apposta su ogni singola confezione. 64 Cultura della Sicurezza Indicazioni obbligatorie nella etichetta • Denominazione commerciale del prodotto • Ragione sociale (nome, indirizzo, numero telefonico del fabbricante / importatore / distributore) • Nome chimico dei componenti più significativi • Simbolo eventuale di pericolo • Frasi R (Rischio) • Frasi S (Prudenza) • Quantità (peso o volume) 65 Cultura della Sicurezza 66 Cultura della Sicurezza Scheda di sicurezza - contiene 16 capitoli - rappresenta una vera e propria guida al sicuro utilizzo del prodotto - deve essere fornita dal responsabile dell'immissione sul mercato - va conservata nel luogo di lavoro - deve essere facilmente consultabile 67 Cultura della Sicurezza Frasi R e frasi S FRASI DI RISCHIO = lettera R e numero CONSIGLI DI PRUDENZA = lettera S e numero 68 Cultura della Sicurezza Alcune frasi di rischio R… • R1 Esplosivo allo stato secco. • R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione. • R3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione • R4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili. • R5 Pericolo di esplosione per riscaldamento. • R6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria. • R7 Può provocare un incendio. • R8 Può provocare l'accensione di materie combustibili. • R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili. • R10 Infiammabile. 69 Cultura della Sicurezza ….altre frasi di rischio R • • • • • • • • • R11 Facilmente infiammabile. R12 Estremamente infiammabile. R14 Reagisce violentemente con l'acqua. R15 A contatto con l'acqua libera gas estremamente infiammabili. R16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti. R17 Spontaneamente infiammabile all'aria. R18 Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili. R19 Può formare perossidi esplosivi. R20 Nocivo per inalazione • ……….ecc., ecc. 70 Cultura della Sicurezza Alcuni consigli di prudenza S… • • • • • • • • • • S1 Conservare sotto chiave. S2 Conservare fuori dalla portata dei bambini. S3 Conservare in luogo fresco. S4 Conservare lontano da locali di abitazione. S5 Conservare sotto ... (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante). S6 Conservare sotto ... (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante). S7 Conservare il recipiente ben chiuso. S8 Conservare al riparo dall'umidità. S9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato. S12 Non chiudere ermeticamente il recipiente. 71 Cultura della Sicurezza …altri consigli di prudenza S • S13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande. • S14 Conservare lontano da ... (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore). • S15 Conservare lontano dal calore. • S16 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare. • S17 Tenere lontano da sostanze combustibili. • S18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela. • S20 Non mangiare nè bere durante l'impiego. • S21 Non fumare durante l'impiego. • S22 Non respirare le polveri. • ………..ecc, ecc. 72 Cultura della Sicurezza Scheda di sicurezza IDROGENO COMPRESSO Scheda di sicurezza n. 1029 - Rev. 08 del 01/10/2008 Linde Gas Italia S.r.l. Via G. Rossa 3 20010 Arluno (MI) Tel. 02 903731 www.lindegas.it pag. 1/3 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETÀ FORNITRICE Identificazione del prodotto: Idrogeno. Altre denominazioni: Formula chimica: H2 Usi più comuni: applicazioni industriali e speciali. Trattamenti termici; processi chimici; additivo alimentare. Società fornitrice: Linde Gas Italia S.r.l. – Via G. Rossa, 3 – 20010 Arluno (MI) Numero telefonico di emergenza: 02 903731 Indirizzo e-mail: [email protected] 73 Cultura della Sicurezza 2. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI Prodotto classificato pericoloso ai sensi della normativa vigente. Identificazione dei pericoli: altamente infiammabile. Gas compresso. 3. COMPOSIZIONE / INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI Sostanza / preparato: sostanza. Componenti / impurezze: non contiene altri componenti o impurezze che influenzano la classificazione del preparato. Classificazione corrente: F+;R12. CAS n.: 1333-74-0 CEE n. (EINECS): 215-605-7 74 Cultura della Sicurezza 4. INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO In caso di necessità contattare il 118 o altro numero di emergenza disponibile sul territorio. Inalazione: in alta concentrazione può causare asfissia. I sintomi possono includere perdita di mobilità e/o conoscenza. Le vittime possono non rendersi conto dell’asfissia. Indossando l’autorespiratore spostare le vittime in zona aerata e tenerle distese al caldo. Praticare la respirazione artificiale solo se il respiro è cessato. Contatto con la pelle e con gli occhi: lavare abbondantemente con acqua e in caso di contatto con gli occhi consultare un medico. Ingestione: non previsti interventi specifici. 75 Cultura della Sicurezza 5. MISURE ANTINCENDIO Mezzi di estinzione utilizzabili: tutti i mezzi estinguenti conosciuti, tranne la CO2. Mezzi di estinzione da non utilizzarsi: mezzi estinguenti a CO2. Pericoli specifici: Altamente infiammabile. l’esposizione del contenitore alle fiamme può causare l’esplosione dello stesso. Prodotti di combustione pericolosi: nessuno. Mezzi di protezione speciali: usare l’autorespiratore ed indumenti protettivi adatti. Metodi specifici: se possibile arrestare la fuoriuscita del prodotto. Allontanarsi dal recipiente, circoscrivere la zona ed irrorare con acqua da posizione protetta, fino a raffreddamento del contenitore. Non spegnere il gas incendiato se non è assolutamente necessario: può verificarsi una riaccensione esplosiva. Spegnere le fiamme circostanti 76 Cultura della Sicurezza 6. MISURE IN CASO DI DISPERSIONE ACCIDENTALE Precauzioni individuali: evacuare l’area interessata. Assicurare adeguata ventilazione. Intervenire nella zona interessata con l’autorespiratore se non è provato che l’atmosfera sia respirabile. Eliminare le possibili fonti di ignizione. Precauzioni ambientali: tentare di arrestare la fuoriuscita. Metodi di bonifica: se la perdita interessa un contenitore mobile e non può essere arrestata, portare il contenitore all’aperto in zona isolata e svuotare all’atmosfera. 77 Cultura della Sicurezza 7. MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIO Manipolazione: non svuotare completamente il recipiente. Non permettere il riflusso di gas o di acqua nel contenitore. Aprire lentamente la valvola per evitare colpi di pressione. Utilizzare solo apparecchiature specifiche per il prodotto, la temperatura e la pressione di impiego. Non inviare idrogeno in circuiti non precedentemente bonificati con gas inerte. Non fumare mentre si manipola il prodotto. Stoccaggio: mantenere i recipienti a temperatura inferiore a 50°C, in locali freschi ed adeguatamente aerati / ventilati. Proteggerli dagli urti. Tutte le bombole devono essere munite di protezione della valvola (cappellotto / tulipano). Tenere i contenitori lontano da fonti di ignizione, comprese le cariche elettrostatiche. Evitare lo stoccaggio vicino a recipienti contenenti ossidanti (es. ossigeno, cloro, fluoro). Accertarsi che tutte le apparecchiature elettriche siano adeguatamente messe a terra. In caso di dubbi consultare il fornitore del gas. Impieghi particolari: non stabiliti. 78 Cultura della Sicurezza 8. PROTEZIONE PERSONALE / CONTROLLO DELL’ESPOSIZIONE Valori limite di esposizione TLV-TWA: non applicabile – asfissiante semplice. Controllo dell’esposizione professionale: evitare l’inalazione del gas adottando adeguati sistemi di aerazione / ventilazione. Assicurarsi che i DPI siano compatibili con il prodotto ed adatti alla mansione. Protezione respiratoria: utilizzare protezione respiratoria adatta al tipo di mansione svolta. Protezione delle mani: utilizzare guanti adatti al tipo di mansione svolta. Protezione degli occhi: utilizzare occhiali o schermo adatti al tipo di mansione svolta. Protezione della pelle: utilizzare indumenti adatti al tipo di mansione svolta. Controllo dell’esposizione ambientale: forma atmosfere sotto-ossigenate (O2<18%); valutare se è necessario il controllo del contenuto di ossigeno nell’ambiente 79 Cultura della Sicurezza 9. PROPRIETÀ CHIMICHE E FISICHE Aspetto: gas incolore. Odore: inodore. Peso molecolare: 2 g/mole.. Punto di fusione: -259 °C (1,013 bar) Punto di ebollizione: -253 °C (1,013 bar) Tensione di vapore a 20°C: non applicabile.) Temperatura critica: -239,9 °C (12,98 bar). Densità relativa gas (aria=1): 0,07 Densità relativa liquido (acqua=1): non applicabile Idrosolubilità: 1,6 mg/l (15°C, 1,013 bar) Solubilità in altri solventi: non disponibile. Coeff. di ripartiz. n-ottanolo/acqua: non disponibile. Limiti di infiammabilità (%vol. in aria): 4 – 74,5% Temperatura di autoaccensione: 560 °C Altre informazioni: brucia con fiamma incolore, invisibile 80 Cultura della Sicurezza 10. STABILITÀ E REATTIVITÀ Generale: può formare miscele esplosive con l’aria e reagire violentemente con gli ossidanti. Condizioni da evitare: evitare il contatto con gli ossidanti (ossigeno, protossido d’azoto, cloro, fluoro…), la formazione di miscele esplosive con aria ed il contatto con qualsiasi fonte di ignizione. Materiali da evitare: non stabiliti. Prodotti di decomposizione pericolosi: 11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Generali: non tossico. Inalazione: nessun effetto tossicologico conosciuto. Forma atmosfere sottoossigenate, la cui inalazione può causare effetti che vanno dalla perdita di conoscenza all’asfissia. Ingestione: nessun effetto tossicologico conosciuto. Contatto con la pelle o con gli occhi: nessun effetto tossicologico conosciuto. 81 Cultura della Sicurezza 12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE Generali: non causa alcun danno all’ambiente. Ecotossicità: non stabilita. Mobilità: non stabilita. Persistenza e degradabilità: non stabilita. Potenziale di bioaccumulo: non stabilito. Altri effetti avversi: 13. CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO Generali: non scaricare in zone con rischio di formazione di atmosfere esplosive con l’aria. Il gas dovrebbe essere smaltito in opportuna torcia con dispositivo antiritorno di fiamma. Contattare il fornitore se si ritengono necessarie istruzioni per l’uso. 82 Cultura della Sicurezza 14. INFORMAZIONI SUL TRASPORTO Trasporto stradale: ADR Numero UN: 1049 Denominazione per il trasporto: Idrogeno compresso. Classe: 2 Codice di classificazione: 1F Numero di identificazione pericolo: 23 Etichette ADR: Etich. 2.1: gas infiammabile. Gruppo di imballaggio: non applicabile alla classe 2. Altre informazioni per il trasporto: assicurarsi che vi sia adeguata ventilazione. Assicurarsi che il conducente sia informato dei rischi potenziali del carico e sappia come comportarsi in caso di incidente o di emergenza. Prima di iniziare il trasporto verificare che il carico sia ben assicurato e che le valvole delle bombole siano chiuse e non perdano; le valvole siano protette (da cappellotto o altre protezioni) e le protezioni correttamente montate. Assicurare l’osservanza delle disposizioni vigenti. È sconsigliato il trasporto in veicoli in cui la zona di carico non 83 è separata dall’abitacolo. Cultura della Sicurezza 15. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE Num. in All. 1 Dir. 67/548 e s.m.i. 001-001-00-9 Classificazione CE: F+;R12 Simboli: F+ Etichettatura dei recipienti: si utilizzano le etichette previste dall’ADR. Etich. 2.1: gas infiammabile. Frasi di rischio R: R12 Estremamente infiammabile. Consigli di prudenza S: S9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato. S16 Conservare lontano da fiamme e scintille. Non fumare. S33 Evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche. 84 Cultura della Sicurezza 16. ALTRE INFORMAZIONI Prima di utilizzare questo prodotto in qualsiasi nuovo processo o esperimento, deve essere condotto uno studio approfondito sulla sicurezza e sulla compatibilità del prodotto stesso con i materiali. La società fornitrice non è responsabile di eventuali danni provocati dall’uso del prodotto in applicazioni non corrette e/o in condizioni diverse da quelle previste. La presente scheda di sicurezza è stata compilata in conformità alla Direttive Europee vigenti ed è applicabile in tutti i Paesi che hanno implementato tali Direttive nella legislazione nazionale. I dati contenuti sono quelli attualmente riportati nella letteratura tecnica specializzata; quanto riportato nel testo ha valore di informazione e non sostituisce norme e disposizioni emanate dagli Organi Istituzionali pubblici. Le informazioni sono fornite al fine della protezione della salute e della sicurezza sul posto di lavoro; non si accettano responsabilità per eventuali danni derivanti da un uso di queste informazioni diversi da quelli citati. La presente scheda annulla e sostituisce tutte le precedenti revisioni della stessa. 85 Cultura della Sicurezza SICUREZZA & LUOGHI di LAVORO 86 Cultura della Sicurezza Laboratorio e ambulatorio • Non lavorare mai da soli in laboratorio. • Non usare i recipienti del laboratorio per bevande o alimenti. • Portare alla bisogna un paio di occhiali di sicurezza. Se si utilizzano lenti a contatto è comunque sempre indispensabile portare anche gli occhiali di sicurezza. 87 Cultura della Sicurezza Laboratorio e ambulatorio • Le lenti a contatto possono aggravare l’effetto di schizzi di materiale irritante o corrosivo. • Non lasciare mai senza controllo reazioni in corso o apparecchi in funzione. • Non appoggiare mai recipienti, bottiglie o apparecchi vicino al bordo del banco di lavoro. • Non portare in tasca forbici, tubi di vetro, altri oggetti taglienti o appuntiti. 88 Cultura della Sicurezza Laboratorio e ambulatorio • Non applicare cosmetici al viso. • Usare scarpe che coprano interamente il piede. • Usare indumenti da lavoro dedicati e lavarli frequentemente. Toglierli o sostituirli con altri puliti quando si esce dal laboratorio. Tenerli separati dagli abiti civili. 89 Cultura della Sicurezza Laboratorio e ambulatorio • Le mani devono essere lavate frequentemente ed accuratamente in particolare: - all'inizio dell'attività lavorativa - dopo la manipolazione di materiali biologici. • E' sconsigliato indossare anelli, bracciali ed orologi. • In caso di contatto accidentale con materiale potenzialmente infetto procedere immediatamente al lavaggio abbondante ed alla disinfezione. 90 Cultura della Sicurezza Laboratorio e ambulatorio Lavare accuratamente le mani 91 Cultura della Sicurezza Laboratorio e ambulatorio • Utilizzare asciugamani in carta. • Particolare attenzione alla pulizia delle unghie (sono consigliate unghie corte). 92 Cultura della Sicurezza Laboratorio e ambulatorio • Le aree di lavoro devono essere mantenute in ordine ed il più possibile libere per permetterne la pulizia. • Il piano di lavoro e le attrezzature devono essere trattate con adeguato detergente/disinfettante alla fine di ogni periodo di lavoro. • Tutti i campioni di sangue ed i liquidi biologici debbono essere considerati potenzialmente infetti e come tali maneggiati. 93 Cultura della Sicurezza Laboratorio e ambulatorio • Indossare guanti protettivi per proteggersi dal contatto diretto con sostanze potenzialmente pericolose e per la manipolazione di campioni di sangue e liquidi biologici. • Quando si utilizza la cappa di sicurezza biologica bisogna seguire scrupolosamente le apposite procedure. 94 Cultura della Sicurezza Laboratorio e ambulatorio • Nei casi previsti utilizzare mascherine respiratorie a protezione delle vie aeree. • Attuare esclusivamente il pipettamento meccanico. Il pipettamento a bocca non deve essere eseguito. • Mantenere le pipette sempre in posizione verticale e mai adagiate sul banco di lavoro. • L'uso di aghi e di siringhe deve essere limitato. 95 Cultura della Sicurezza Laboratorio e ambulatorio • Aghi, oggetti taglienti, lame, vetri rotti ed altri strumenti affilati devono essere maneggiati con attenzione ed eliminati in appositi contenitori resistenti alla perforazione, sistemati in vicinanza del posto di lavoro. 96 Cultura della Sicurezza Clinica medica e chirurgica Rischi generali Contusioni e traumi (scivolamenti, urti) Folgorazione Ustioni (calore e agenti chimici) Movimentazione carichi 97 Cultura della Sicurezza Clinica medica e chirurgica Rischi specifici Ferite da taglio (bisturi, aghi, ecc.) 98 Cultura della Sicurezza Clinica medica e chirurgica Rischi specifici Ferite da graffio e da morso 99 Cultura della Sicurezza Clinica medica e chirurgica Rischi specifici Calci, morsi, testate (grossi animali) 100 Cultura della Sicurezza Clinica medica e chirurgica Rischi specifici Rischio chimico (disinfettanti, anestetici, ecc.) Rischio biologico (infezioni, zoonosi) 101 Cultura della Sicurezza Azienda zootecnica Rischi generali Contusioni e traumi (urti, scivolamenti, ostacoli) Folgorazione Macchinari in movimento Ambiente Clima (caldo, freddo, ecc.) 102 Cultura della Sicurezza Azienda zootecnica Rischi generali 103 Cultura della Sicurezza Azienda zootecnica Rischi generali 104 Cultura della Sicurezza Azienda zootecnica Rischi generali 105 Cultura della Sicurezza Azienda zootecnica Rischi specifici Contusioni e traumi (calci, testate, morsi) Ferite da taglio 106 Cultura della Sicurezza Azienda zootecnica Rischi specifici Rischio biologico (batteriologico, micotico) Rischio chimico (antiparassitari, medicinali, ecc.) 107 Cultura della Sicurezza Azienda zootecnica Rischi specifici Vasche liquami 108 Cultura della Sicurezza Macello e industria alimentare Rischi Contusioni e traumi (urti, scivolamenti, ostacoli) Macchinari in movimento Ferite da taglio Rischi biologici Carichi sospesi Folgorazione 109 Cultura della Sicurezza COME PROTEGGERSI 110 Cultura della Sicurezza Indicazioni di carattere generale relative a protezioni particolari protezione dei capelli : cuffia protezione del capo : copricapo adatti (cappelli, elmetti) protezione degli occhi : occhiali, visiere protezione delle mani : guanti protezione dei piedi : calzature resistenti e adatte protezione delle altre parti del corpo : grembiuli, tute, ecc. 111 Cultura della Sicurezza DPI: cuffia Previene il rischio da impigliamento e il contatto con fiamme o materiali incandescenti dei capelli. Per esigenze particolari sono previste cuffie o cappucci in materiali specialistici con più elevate caratteristiche di protezione. 112 Cultura della Sicurezza DPI: cappello ed elmetto In estate il cappello protegge dal sole; in inverno bisogna prevedere berretti o cuffie per proteggere dal freddo. Sono capi generici, senza particolari caratteristiche, se non quelle relative al comfort. 113 Cultura della Sicurezza DPI: cappello ed elmetto Chi è esposto a pericoli specifici di offesa al capo per caduta di materiali dall’alto o per contatti con elementi comunque pericolosi deve indossare l’ elmetto. Sotto la visiera l’elmetto riporta obbligatoriamente la sigla della norma, la data di fabbricazione e la marcatura CE. 114 Cultura della Sicurezza DPI: cappello ed elmetto 115 Cultura della Sicurezza DPI: occhiali Gli occhiali proteggono da rischi di tipo chimico, biologico, da radiazioni e da insulti meccanici (schizzi, schegge, polveri, ecc). 116 Cultura della Sicurezza DPI: occhiali L’utilizzo di filtri specifici permette di ottenere una protezione verso i raggi ultravioletti ed infrarossi. Si devono utilizzare gli occhiali con protezioni laterali o le mascherine facciali di sicurezza in tutte le operazioni che possono comportare schizzi. Specifiche norme UNI EN regolamentano il settore degli occhiali (EN 166, EN 170, EN 172, EN 175) 117 Cultura della Sicurezza DPI: i guanti Si va da prodotti semplici che soddisfano solamente esigenze di comfort fino a quelli in grado di offrire efficace protezione contro i rischi più gravi. Circa la protezione da rischi termici la normativa prevede una classificazione in base alla resistenza al freddo e al calore / fuoco. 118 Cultura della Sicurezza DPI: i guanti Per i rischi meccanici (ispezione nei macelli) si valutano la resistenza al taglio da lama ed alla abrasione. Particolari codici numerici e specifici simboli permettono di identificare le caratteristiche dei vari prodotti. Anche in questo casi ci si rifà a norme UNI EN (EN 511, EN 388, EN 407) 119 Cultura della Sicurezza DPI: i guanti Per l’utilizzo specifico in laboratorio sono richieste particolari caratteristiche di protezione e resistenza. In base ai tipi ed alle esigenze i guanti sono realizzati in pelle (crosta, fiore), cotone, tessuti resinati, nylon, lattice, vinile, nitrile, politene, maglia di acciaio, Kevlar. 120 Cultura della Sicurezza DPI: i guanti Indossare i guanti prima di ogni potenziale contatto con sangue o altro materiale potenzialmente infetto; toglierli solamente dopo la fine dell'operazione. Una volta tolti i guanti, bisogna smaltirli secondo le procedure specifiche. 121 Cultura della Sicurezza DPI: i guanti Non toccare la propria o altrui persona o oggetti di utilizzo comune (telefono, apparecchiature, maniglie, penne, ecc.) con guanti potenzialmente contaminati. La perdita di elasticità dovuta all’invecchiamento, all’esposizione ai raggi solari, ecc. e l’effetto della sudorazione delle mani riducono le caratteristiche di protezione. 122 Cultura della Sicurezza DPI: i guanti I guanti in lattice offrono una migliore protezione. Guanti in lattice per operazioni a maggiore rischio, guanti in vinile per operazioni a minore rischio 123 Cultura della Sicurezza DPI: calzature Nel caso specifico di utilizzo nei macelli, industria alimentare o in ambienti scivolosi dovremo verificare la presenza di suola certificata antiscivolo. Spesso la generica suola tipo “carroarmato” non soddisfa i requisiti necessari. 124 Cultura della Sicurezza DPI: calzature Gli stivali devono essere della giusta misura. Una calzatura omologata antischiacciamento protegge efficacemente dai traumi da calpestamento. 125 Cultura della Sicurezza DPI: camici • I camici preferibili sono quelli con allacciatura sulla schiena, o ben allacciati anteriormente, con chiusure ad elastico dei polsini. • E’ buona norma cambiarli frequentemente. 126 Cultura della Sicurezza Grazie per la Vostra attenzione 127