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Istituto Comprensivo Statale “FILIPPO SURICO” Scuola dell’Infanzia · Primaria · Secondaria di Primo Grado Castellaneta SEMINARIO IL PRIMO SOCCORSO Dott. Cosimo PUTIGNANO Medico Chirurgo Specialista in ANESTESIA-RIANIMAZIONE ASL TA - P. O. Occidentale Istituto Comprensivo Statale “FILIPPO SURICO” Scuola dell’Infanzia · Primaria · Secondaria di Primo Grado Castellaneta IL PRIMO SOCCORSO PROGRAMMA Giovedì 14 novembre 2013 ASFISSIA Lunedì 18 novembre 2013 HO AVUTO UN MALORE! Giovedì 21 novembre 2013 L’ARRESTO CARDIACO Giovedì 28 novembre 2013 GLI EVENTI TRAUMATICI a cura del Dott. Cosimo PUTIGNANO PRINCIPI di BASE • NON ESITATE A CHIMARE IL 118 perché l’ambulanza potrebbe impiegare tempo prima che arrivi • NON ESPONETEVI AL PERICOLO perché se vi fate male non potete aiutare nessuno • INDIVIDUATE I POTENZIALI PERICOLI es.: sostanze infiammabili, corrente elettrica, gas, ecc... • RASSICURATE L’INFORTUNATO e restate con lui fino all’arrivo dei soccorsi • SIATE CONSAPEVOLI DEI VOSTRI LIMITI non fate la respirazione bocca-a-bocca se non la sapete fare COMPRENDERE LE BASI DEL PRIMO SOCCORSO VI AIUTERÀ A MANTENERE CALMA E SANGUE FREDDO DURANTE UN’EMERGENZA COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO SE NON FAI NIENTE articolo 593 del Codice Penale OMISSIONE DI SOCCORSO omissione consiste nel non dare avviso immediato all'autorità di aver trovato abbandonato o smarrito un fanciullo minore di anni dieci o altra persona incapace di provvedere a sé stessa; omissione penalmente rilevante è quella di non prestare assistenza o di dare avviso all'autorità di aver trovato un corpo umano che sembri inanimato ovvero una persona ferita o che necessiti di assistenza. ARRESTO GALERA fino a 1 anno MULTA di 2˙500 € Tali obblighi tuttavia cessano nel caso in cui un soggetto, per la sua età o per le sue condizioni sia impossibilitato ad adempierli. La norma ha subito una recente modifica dalla Legge 72/2003 tesa ad un inasprimento del trattamento sanzionatorio. FARE SOLO CIÒ CHE SI È CAPACI DI FARE! L’ASFISSIA DA CORPO ESTRANEO - SOFFOCAMENTO - ANNEGAMENTO Michelangelo Merisi detto “Caravaggio” NARCISO 1598 - olio su tela (112 x 92 cm) Galleria Naz. d’Arte Antica di Palazzo Barberini Roma ANATOMIA MUSCOLI RESPIRATORI PRINCIPALI DIAFRAMMA e INTERCOSTALI MUSCOLI RESPIRATORI ACCESSORI SCALENI DENTATI ELEVATORE della SCAPOLA e ADDOMINALI RESPIRAZIONE MASCHILE con tipico atteggiamento ADDOMINALE RESPIRAZIONE FEMMINILE con tipico atteggiamento TORACICO ANATOMIA ALVEOLI POLMONARI Naso i Faringe i Laringe i Trachea i Bronchi i Bronchioli i ALVEOLI O2 CO2 Atrio DX g Ventricolo DX g Art. Polmonari g Arteriole g CAPILLARI ALVEOLARI ASFISSIA o SOFFOCAMENTO dal greco antico a + suxia = assenza + battito cardiaco CONDIZIONE IN CUI L’ASSENZA O LA SCARSITÀ DI OSSIGENO IMPEDISCE UNA RESPIRAZIONE NORMALE ASFISSIA IPOSSIA ANOSSIA CAUSE FISICHE OSTRUZIONE VIE AEREE MECCANICA mani - busta di plastica - sacco COMPRESSIONE frana - valanga - stadio Heysel - lupara bianca INALAZIONE di CORPO ESTRANEO cibo - vomito - oggetti ANNEGAMENTO pena capitale - suicidio - sommersione di cadavere STRANGOLAMENTO omicidio - giochi erotici IMPICCAMENTO pena capitale - suicidio - sospensione di cadavere SOMMERSIONE INTERNA sangue - pus - contenuto gastrico RESTRINGIMENTO VIE AEREE asma DA POSIZIONE crocifissione, ammanettamento posteriore CAUSE CHIMICHE ALTERAZIONE dell’ARIA i OSSIGENO spazio confinato - decompressione h ANIDRIDE CARBONICA cisterne industriali (es.: birrifici) MONOSSIDO di CARBONIO stufe difettose METANO stive - fogne PROTOSSIDO d’AZOTO “gas esilarante” - anestesia GAS NERVINI g rottura degli alveoli polmonari AC. CIANIDRICO coloranti, esplosivi g vapori tossici AVVELENAMENTI - OVERDOSE da OPPIACEI SDR. dell’APNEA NOTTURNA e ONDINISMO TETANO SOFFOCAMENTO INALAZIONE di CORPO ESTRANEO ACCIDENTALE > bimbi INALAZIONE di MONETE, BIGLIE, CIBO CONFINAMENTO in BAULI, FRIGO, ecc... OMICIDARIO > INFANTICIDIO con MANI, CUSCINO, BUSTA, SACCO, ecc… SUICIDARIO evento eccezionale PRATICHE EROTICHE particolari es.: shibari I SEGNI DELL’ASFISSIA • PALLORE g CIANOSI del VOLTO • ECCHIMOSI alle CONGIUNTIVE • DIFFICOLTÀ A PARLARE! COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO CHIAMARE IL Henry J. Heimlich Wilmington, DE (USA) - 3 febbraio 1920 COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO MANOVRA di HEIMLICH nel NEONATO 5 colpi POTREBBE PEGGIORARE LA SITUAZIONE! COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO MANOVRA di HEIMLICH nel BAMBINO COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO MANOVRA di HEIMLICH nell’ADULTO COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO MANOVRA di HEIMLICH nell’ADULTO COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO MANOVRA di HEIMLICH nell’ADULTO COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO MANOVRA di HEIMLICH nell’ADULTO SISTEMARE LE MANI ANNEGAMENTO CONDIZIONE CHE, A SEGUITO DI UN’IMMERSIONE IN ACQUA, PORTA ALLA PENETRAZIONE DI ACQUA NEI POLMONI E QUINDI ALLA MORTE PER SOFFOCAMENTO ENTRO LE 24 ORE ANNEGAMENTO IL RISCHIO DI ANNEGARE AUMENTA NEI SOGGETTI CON MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO, CHE ASSUMONO ALCUNI FARMACI, CHE ABUSANO DI ALCOL O DI DROGHE E DURANTE LA DIGESTIONE INCAPACITÀ A NUOTARE o A GALLEGGIARE FATICA MUSCOLARE ESPOSIZIONE PROLUNGATA AL SOLE ESERCIZIO FISICO INTENSO DIGESTIONE INCOSCIENZA BRADICARDIA IDROCUZIONE TRAUMI OMICIDARIO raro - SUICIDARIO NON HA INALATO ACQUA eccezionale COSCIENTE CONFUSO RESPIRA IMMERSIONE <1 minuto HA INALATO ACQUA IMMERSIONE >1 minuto INCOSCIENTE STUPORE TOSSE DISPNEA BRADICARDIA APNEA N COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO CHIAMARE IL COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO MANOVRA di HEIMLICH NELL’ANNEGATO NON SERVE A NIENTE! COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO POSIZIONE LATERALE di SICUREZZA COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO POSIZIONE LATERALE di SICUREZZA COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO RIANIMAZIONE CARDIO-POLMONARE COSA FARE? IL PRIMO SOCCORSO COPRIRE il MALCAPITATO COSA NON FARE? DURANTE IL PRIMO SOCCORSO NON DARE DA BERE NON ESPLORARE LA BOCCA NON SOMMINISTRARE FARMACI NON SPOSTARE il MALCAPITATO se si sospetta un reato FINE HO AVUTO UN MALORE Guido Cagnacci MADDALENA SVENUTA (1663) olio su tela (86×72 cm) Galleria Nazionale d’Arte Antica, Roma MALORE Gian Lorenzo Bernini BEATA LUDOVICA ALBERTONI marmo - chiesa di San Francesco a Ripa - Roma SAPER AFFRONTARE E GESTIRE I MALESSERI IMPROVVISI CHE POSSONO INTERESSARE LA PERSONA NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI CAUSE ANOSSIA CEREBRALE ALTER. METABOLICA INTOSSICAZIONI FARMACI NEUROPATIE CARDIOPATIE Gian Lorenzo Bernini ESTASI DI SANTA TERESA marmo - chiesa di San Maria della Vittoria - Roma LIPOTIMIA dal greco antico l u p o q i m e i n = venir meno SENSAZIONE SOGGETTIVA DI MALESSERE, SENZA PERDITA DI COSCIENZA, CON DIFFICOLTÀ A MANTENERE LA STAZIONE ERETTA • CALORE eccessivo • ANEMIA • DIGIUNO • ORTOSTASI prolungata • ANSIA • STRESS • DOLORE IPOTENSIONE DIPLOPIA ACUFENI NAUSEA DIAFORESI PALLORE VERTIGINE LIPOTIMIA SÌ NO NON DARE SCHIAFFI NON DARE DA BERE NON DARE FARMACI CHIAMARE la persona e FARLA RESPIRARE a fondo POSIZIONE ANTI-SHOCK NO se angina, infarto, ubriaco, dispnea, avvelenamento, ictus SLACCIARE gli INDUMENTI NON SPRUZZARE ACQUA se la persona è caduta riportando un TRAUMA q NON SPOSTARE ! POSIZIONE ANTI - SHOCK POSIZIONE di TRENDELENBURG SINCOPE dal greco antico s u n k o p t e i n = tagliare insieme g interrompere IMPROVVISA E TRANSITORIA PERDITA DI COSCIENZA ACCOMPAGNATA DA PERDITA DELLA POSTURA E SEGUITA DA SPONTANEA E COMPLETA RIPRESA È IL CLASSICO SVENIMENTO IPOTENSIONE CLINOSTASI q ORTOSTASI IDROCUZIONE INTOSSICAZIONE SITUAZIONE DEFECAZIONE - MINZIONE CARDIOPATIE ARITMIE SINCOPE PERDITA DI COSCIENZA PALLORE BRADICARDIA ARRESTO CARDIACO Pietro Longhi LO SVENIMENTO (1744) olio su tela - National Gallery of Arts – Washington DC SINCOPE SÌ NO NON DARE SCHIAFFI NON DARE DA BERE NON DARE FARMACI EVITARE DI FAR CADERE NON SPRUZZARE ACQUA POSIZIONE ANTI-SHOCK NO se angina, infarto, ubriaco, dispnea, avvelenamento, ictus SLACCIARE gli INDUMENTI se la persona è caduta riportando un TRAUMA q NON SPOSTARE ! SHOCK COLLASSO CARDIO-CIRCOLATORIO CONDIZIONE IN CUI SI HA SCARSO APPORTO DI SANGUE (e quindi di OSSIGENO) AI TESSUTI IPOVOLEMICO NEUROGENO EMORRAGIA USTIONE DISIDRATAZIONE VASODILATAZIONE COMPENSATO TACHICARDIA POLIPNEA AGITAZIONE CONCLAMATO ANAFILATTICO SETTICO CARDIOGENO ALLERGIE PUNTURA d’INSETTO IPOTENSIONE TACHICARDIA PALLORE SETTICEMIA IRREVERSIBILE ANGINA INFARTO SCOMPENSO CARDIACO ARRESTO CARDIACO MORTE SHOCK SÌ NO NON DARE SCHIAFFI NON DARE DA BERE NON DARE FARMACI TRANQUILLIZZARE POSIZIONE ANTI-SHOCK NO se angina, infarto, ubriaco, dispnea, avvelenamento, ictus SLACCIARE gli INDUMENTI RIANIMAZIONE NON SPRUZZARE ACQUA se la persona è caduta riportando un TRAUMA q NON SPOSTARE ! ICTUS participio passato del verbo latino icère = colpire, scagliare qualcosa contro qualcuno CONDIZIONE CHE COMPORTA UNA NECROSI DI TESSUTO CEREBRALE PER i O ASSENZA DI OSSIGENO AL CERVELLO EMORRAGICO 10% ROTTURA ARTERIA ISCHEMICO 90% OCCLUSIONE ARTERIA T.I.A. Attacco Ischemico Transitorio = ICTUS IN CUI SINTOMI REGREDISCONO IN 24 h ICTUS • PARESTESIA g ANESTESIA • EMIPARESI • DIPLOPIA • ACUFENI • STATO CONFUSIONALE • VERTIGINE • NAUSEA / VOMITO • PERDITA CONTROLLO SFINTERI • possibile PERDITA di COSCIENZA N.B. ANEURISMA VARICE DILATAZIONE ARTERIA DILATAZIONE VENA ICTUS SÌ NO NON DARE SCHIAFFI NON DARE DA BERE NON DARE FARMACI POSIZIONE SEMISEDUTA oppure NON POSIZIONE ANTI-SHOCK POSIZIONE SEDUTA se la persona è caduta riportando un TRAUMA q NON SPOSTARE ! RIANIMAZIONE ALTERAZIONI del METABOLISMO DIABETE MELLITO M. di ADDISON DIABETE dal greco antico d i a b a i n = passo attraverso MELLITO tipo 1 L’INSULINA NON C’È MALATTIA AUTOIMMUNITARIA 10% MELLITO tipo 2 L’INSULINA C’È MA NON È UTILIZZABILE MALATTIA GENETICA NON CONGENITA 90% CRISI IPOGLICEMICA CONDIZIONE CHE PORTA A LIPOTIMIA O SINCOPE PER UNA ECCESSIVA DIMINUZIONE DELLA GLICEMIA • MALESSERE QUANTITÀ DI GLUCOSIO • VERTIGINE PRESENTE NEL SANGUE • TREMORE • SCIALORREA profusa • SENSO di FAME • CUTE FREDDA e SUDATA • possibile PERDITA di COSCIENZA g COMA COSA FARE? SG. COSCIENTE ZUCCHERI SG. INCOSCIENTE RIANIMARE IL SOGGETTO È DIABETICO? DIGIUNO SFORZO FISICO VOMITO o DIARREA ERRATA TERAPIA INSULINICA CRISI IPERGLICEMICA CONDIZIONE CHE PORTA A PERDITA DI COSCIENZA PER UN ECCESSIVO AUMENTO DELLA GLICEMIA • MALESSERE QUANTITÀ DI GLUCOSIO • XEROSTOMIA PRESENTE NEL SANGUE • POLIDIPSIA • ALITO di ACETONE • FAME d’ARIA • CUTE CALDA e ARROSSATA • possibile PERDITA di COSCIENZA g COMA COSA FARE? SG. COSCIENTE INSULINA SG. INCOSCIENTE RIANIMARE IL SOGGETTO È DIABETICO? ALIMENTAZIONE SREGOLATA PATOLOGIE MANCATA ASSUNZIONE FARMACI CRISI ADDISONIANA MORBO di ADDISON RARA PATOLOGIA ENDOCRINA CARATTERIZZATA DA CARENZA NELLA PRODUZIONE DI CORTICOSTEROIDI forme PRIMITIVE forme SECONDARIE forme TERZIARIE f ghiandole surrenaliche f ipofisi f ipotalamo • profonda ASTENIA • forti DOLORI ADDOMINALI e LOMBARI • VASODILATAZIONE periferica • INSUFFICIENZA RENALE ACUTA • IPOTERMIA Fatt. precipitanti: INFEZIONI TRAUMI INTERVENTI CHIRURGICI i SODIO per eccessiva sudorazione CHE FARE? • CHIAMARE IL 118 • COPRIRE IL SOGGETTO NEUROPATIE Raffaello Sanzio TRASFIGURAZIONE (1519) olio su tavola (405x278 cm) Pinacoteca Vaticana - SCV EPILESSIA dal greco antico e p i l a m b a n = sono posseduto, sono colpito CONDIZIONE PATOLOGICA CHE COMPORTA UNA IRREGOLARE ATTIVITÀ ELETTRICA DEI NEURONI Pitagora Napoleone Alessandro Magno Frydryk Chopin C. Giulio Cesare Gustave Flaubert Carlo V Fedor Dostoevskij Vincent van Gogh Neil Young EPILESSIA CAUSE CONGENITA FEBBRILE TOSSICA INFETTIVA CHIRURGICA TRAUMATICA NEOPLASTICA EPILESSIA PICCOLO MALE > INFANZIA • ASSENZA • ATTACCO SENZ’AURA • BREVI CONTRAZIONI MUSCOLARI FACCIALI e PALPEBRALI GRANDE MALE > ADULTI g CONVULSIONE : • AURA • PERDITA di COSCIENZA • CONTRAZIONI MUSCOLARI VIOLENTE e INVOLONTARIE • APNEA • SCHIUMA alla BOCCA • SONNO • RISVEGLIO con AMNESIA EPILESSIA COSA FARE? NULLA! RENDERE IL LUOGO SICURO togliere oggetti, allontanare i curiosi,… NON IMPEDIRE LA CRISI NON METTERE NULLA IN BOCCA NON SVEGLIARE SORVEGLIARE! EPILESSIA SE LA CRISI DURA > 10 MINUTI STATO di MALE EPILETTICO GLI EFFETTI DELLA TEMPERATURA IPERTERMIA COLPO DI SOLE ESPOSIZIONE DIRETTA AI RAGGI DEL SOLE PER LUNGHI PERIODI E SENZA PROTEZIONI CUTE FREDDA e SUDATA + CEFALEA + SPOSSATEZZA CONDIZIONI CHE PORTANO A UN BRUSCO AUMENTO DELLA TEMPERATURA CORPOREA CUTE SECCA e ARROSSATA + FEBBRE + INCOSCIENZA g COMA g MORTE h 45 °C INSUFFICIENTE TRASPIRAZIONE h TEMPERATURA COLPO DI CALORE i VENTILAZIONE h UMIDITÀ COLPO DI SOLE e COLPO DI CALORE CHE FARE? • TRASPORTARE IL SOGGETTO in un LUOGO FRESCO e AREATO • TOGLIERE GLI ABITI • se COSCIENTE a POSIZIONE ANTI-SHOCK a DARE DA BERE BEVANDE FRESCHE e SALINE • se INCOSCIENTE a POSIZIONE LATERALE di SICUREZZA • PRATICARE SPUGNATURE FREDDE sul CAPO e sul TRONCO • APPLICARE BORSA di GHIACCIO all’INGUINE • CHIAMARE il 118 per RICOVERO in OSPEDALE IPOTERMIA Ipotermia LIEVE Ipotermia MODERATA Ipotermia GRAVE Ipotermia LETALE 35-32 °C 32-26 26-24 < 24 • VESTIRSI “A CIPOLLA” • INDUMENTO ESTERNO ANTIVENTO • NON VESTITI con ABITI STRETTI • NON BERE ALCOLICI e CAFFÈ o TÈ essere sempre CALDI, ASCIUTTI e IN MOVIMENTO! IPOTERMIA CONGELAMENTO PROLUNGATO RAFFREDDAMENTO DI UN’AREA DEL CORPO AD UNA TEMPERATURA < 2-3 °C CON LESIONI GRAVI E IRREVERSIBILI DEI TESSUTI FREDDO PALLIDO GRIGIASTRO DURI alla pressione INTORPIDITO con DOLORE PUNTORIO BRUCIORE PARESTESIE ASSIDERAMENTO ECCESSIVA E PROLUNGATA ESPOSIZIONE DELL’INTERO ORGANISMO A TEMPERATURE CAPACI DI RAFFREDDARLO < 35 °C STATO CONFUSIONALE q AGITAZIONE q SOPORE q COMA q ARRESTO CARDIACO q MORTE IPOTERMIA CONGELATO ASSIDERATO > MANI e PIEDI TUTTO IL CORPO IBERNAZIONE CONDIZIONE FISIOLOGICA IN CUI LE FUNZIONI BIOLOGICHE SONO RIDOTTE AL MINIMO LETARGO MAMMIFERI (es.: orso, tasso, procione. marmotta, ecc) SONNO - QUIESCENZA a 31 °C RETTILI IPOTERMIA CONGELATO ASSIDERATO TOGLIERE gli INDUMENTI FAR BERE LIQUIDI CALDI non alcolici AVVOLGERE con COPERTE IMMERGERE LA PARTE in H2O CALDA TOGLIERE gli INDUMENTI FAR BERE LIQUIDI CALDI non alcolici AVVOLGERE con COPERTE PRONTI PER ARRESTO Y [ 42 °C per 30 minuti ] POSIZIONE ANTI-SHOCK Negli alcolisti l’assideramento si può avere anche a temperature più basse ATTIVITÀ FISICA NO CALORE del FUOCO RICOVERO IMMEDIATO MASSAGGIARE N.B.: IL RISCALDAMENTO PROVOCA BRIVIDO, DOLORE E BRUCIORE a OK FINE L’ARRESTO CARDIACO Jacques-Louis David MORTE DI MARAT (1793) olio su tela (165 x 125 cm) Musées Royaux des Beaux-Arts - Bruxelles ARRESTO CARDIACO CONDIZIONE PATOLOGICA SEVERA, DRAMMATICA E PROGRESSIVA CHE PUÒ ANCHE PORTARE IL SOGGETTO ALLA MORTE! EPIDEMIOLOGIA 1 - MAL. CARDIO-VASCOLARI 2 - TUMORI 3 - INCIDENTI STRADALI 4 - A.I.D.S. 5 - MAL. RESPIRATORIE EPIDEMIOLOGIA 60˙000 persone all’anno 50% in casa 25% a lavoro 25% per strada incidenza 1 ogni 1000 abitanti sopravvivenza 2 - 3% PREVALENZA Studio Framingham 1947-1998 6,75 : 1 DOPO I 55 ANNI 2,17 : 1 ANATOMIA POMPA ANATOMIA TUBI ANATOMIA SCAMBIO ANATOMIA ATRIO SINISTRO VENTRICOLO DESTRO ATRIO DESTRO VENTRICOLO DESTRO VENTRICOLO SINISTRO SISTOLE dal greco s u s t e l l (restringere) DIASTOLE dal greco d i a s t e l l (dilatare) = CONTRAZIONE = RILASCIAMENTO ANATOMIA SISTEMA ELETTRICO del CUORE AUTONOMO cioè INVOLONTARIO CHE VARIA IL RITMO IN BASE A: Sforzo Fisico Situazione Psichica Volemia Nodo SA Fascio di His branca di sn Nodo AV Fascio di His branca di dx PARAMETRI VITALI POLSO CAROTIDEO POLSO RADIALE FREQUENZA CARDIACA <60 bpm = BRADICARDIA 70-75 bpm >100 bpm = TACHICARDIA PARAMETRI VITALI PRESSIONE ARTERIOSA < 90-60 = IPOTENSIONE 120-80 mmHg >140- 90 = IPERTENSIONE STATO di COSCIENZA VIGILE g CONFUSO g SOPOROSO g INCOSCIENTE g COMA SATURAZIONE dell’OSSIGENO TEMPERATURA CORPOREA DIURESI CAUSE ELETTRICHE CARDIACHE ARITMIE FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE TACHICARDIA VENTRICOLARE Pulseless Electric Activity Asistolia MECCANICHE CARDIACHE NON CARDIACHE CARDIOPATIA ISCHEMICA TAMPONAMENTO CARDIACO EMBOLIA POLMONARE PNEUMOTORACE TRAUMA IPERTERMIA e IPOTERMIA SHOCK emorragico OSTRUZIONE VIE AEREE FOLGORAZIONE ANGINA INFARTO Dilatativa Ipertrofica Valvolare FISIOPATOLOGIA ARITMIE ARITMIE DISTURBI DEL RITMO CARDIACO LIEVE ENTITÀ • Bradicardia • Tachicardia Sopraventricolare • Flutter Atriale • Fibrillazione Atriale SISTEMA ELETTRICO del CUORE AUTONOMO cioè INVOLONTARIO VARIA IL RITMO IN BASE A: Sforzo Fisico Situazione Volemia Nodo SA Fascio di His branca di sn PERICOLOSE • Tachicardia Ventricolare • Fibrillazione Ventricolare Nodo AV LETALI • Pulseless Electric Activity • Asistolia Fascio di His branca di dx FISIOPATOLOGIA CARDIOPATIA ISCHEMICA EMBOLO oppure TROMBO OSTRUZIONE CORONARICA IPOSSIA ISCHEMIA ostruzione della branca sn dell’art. coronaria sn INFARTO del miocardio INFARTO ATTACCO CARDIACO DANNO ELETTRICO Fibrillazione Ventricolare Tachicardia Ventricolare ARRESTO CARDIACO ANOSSIA CEREBRALE N FISIOPATOLOGIA Cardiopatia DILATATIVA Cardiopatia VALVOLARE CARDIOPATIA ISCHEMICA Cardiopatia IPERTROFICA D DEFICIT POMPA CARDIACA IPOSSIA ISCHEMIA INFARTO ATTACCO CARDIACO DANNO ELETTRICO SCOMPENSO CARDIACO ARRESTO CARDIACO Fibrillazione Ventricolare Tachicardia Ventricolare ANOSSIA CEREBRALE N D D NORMALE PATOLOGICO NON FUMATORE FUMATORE FISIOPATOLOGIA CAUSE NON CARDIACHE DISIDRATAZIONE ASSIDERAMENTO SN i ACQUA h ELETTROLITI i RITORNO VENOSO VASOCOSTRIZIONE IPOSSIA i i i FLUSSO SANGUIGNO ISCHEMIA INFARTO del miocardio DANNO ELETTRICO Fibrillazione Ventricolare o Tachicardia Ventricolare ARRESTO CARDIACO N ESORDIO ISTANTANEO SENZA SEGNI o SINTOMI PREMONITORI FATT. PRECIPITANTI IPOTERMIA IPOSSIA ACIDOSI h IMPEDENZA TORACE OGNI MINUTO PERSO a i10% SOPRAVVIVENZA! CHE FARE? CHE FARE? NO POSIZ. ANTI-SHOCK Sì POSIZ. LATERALE DI SICUREZZA CHE FARE? POSIZ. SUPINA CATENA della SOPRAVVIVENZA VALUTARE LA SCENA DELL’ACCIDENTE B.L.S. 118 A.L.S. Defibrillazione Ricovero SE UNO DEGLI ANELLI SALTA a i SOPRAVVIVENZA Basic Life Support SUPPORTO VITALE di BASE ARRIVATI sulla SCENA VALUTARE LA SCENA E L’ACCADUTO Chiamare ad alta voce l’infortunato Scuoterlo leggermente per le spalle Basic Life Support SUPPORTO VITALE di BASE SENTIRE IL “POLSO” L’URTO DELL’ONDA DI PRESSIONE SOTTO L’ INDICE E IL MEDIO POLSO dell’ARTERIA CAROTIDE Basic Life Support SUPPORTO VITALE di BASE Guarda-Ascolta-Senti per non più di 10 SECONDI! GUARDA se il torace si alza e si abbassa ASCOLTA il rumore dell’eventuale respiro SENTI sulla guancia se esce fiato dalla bocca Basic Life Support SUPPORTO VITALE di BASE MASSAGGIO CARDIACO esterno 30 compressioni Basic Life Support SUPPORTO VITALE di BASE RESPIRAZIONE BOCCA-A-BOCCA 2 insufflazioni Basic Life Support SUPPORTO VITALE di BASE MASCHERA TASCABILE con valvola di non ritorno COSA NON FARE? NO POSIZIONE ANTI-SHOCK NON DARE DA BERE NON DARE FARMACI NON INTERROMPERE LE MANOVRE RIANIMATORIE FINO ALL’ARRIVO DEL 118 PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI FUMO PARZIALMENTE MODIFICABILI IMMODIFICABILI GENETICA GRASSI IPERTENSIONE ARTERIOSA ALCOL DIABETE MELLITO VITA SEDENTARIA h COLESTEROLO h TRIGLICERIDI ETÀ OBESITÀ PRECEDENTI CARDIO-VASCOLARI SESSO RAZZA PREVENZIONE i FATTORI DI RISCHIO ATTIVITÀ FISICA sport - camminare a passo svelto ALIMENTAZIONE CORRETTA pochi zuccheri e pochi grassi = niente “junk food” CONTROLLO MEDICO PERIODICO medico di base - cardiologo - laboratorio analisi ELIMINARE i FATT. di RISCHIO MODIFICABILI CONTROLLARE i FATT. di RISCHIO PARZIALMENTE MODIFICABILI FINE GLI EVENTI TRAUMATICI Mattia Preti SAN SEBASTIANO (1657) olio su tela - 240x169 cm Museo di Capodimonte - Napoli TRAUMA dal greco t r a u m a = lesione LESIONE DI UNA PARTE DELL'ORGANISMO PRODOTTA DA UNA CAUSA ESTERNA IN MODO RAPIDO E VIOLENTO • l’apparato scheletrico • le articolazioni • l’apparato muscolare • la cute g FRATTURE g DISTORSIONI, LUSSAZIONI g STRAPPI, STIRAMENTI g FERITE, ABRASIONI, ecc... TRAUMA TRAUMA DIRETTO 1. CONTUSIONE 2. LUSSAZIONE 3. FRATTURA TRAUMA INDIRETTO 1. 2. 3. 4. DISTORSIONE LUSSAZIONE FRATTURA FRATTURA-LUSSAZIONE POLITRAUMATIZZATO PERSONA CHE PRESENTA PIÙ LESIONI TRAUMATICHE AD ORGANI O APPARATI DIFFERENTI CON COMPROMISSIONE (o a rischio di compromissione) DELLE FUNZIONI VITALI TRAUMI Epidemiologia PRIMA CAUSA di morte < 40 anni causa frequente di invalidità e di elevati costi sanitari e sociali INCIDENTI STRADALI INCIDENTI SUL LAVORO INCIDENTI DOMESTICI INCIDENTI DELLO SPORT Prevenzione INFORMAZIONE Legge 81/2008 BUON SENSO! TRAUMI SCALA DI GRAVITÀ TRAUMA VERTEBRALE s TRAUMA CRANICO s TRAUMA TORACICO s TRAUMA PELVICO s TRAUMA ARTI INFERIORI s TRAUMA ARTI SUPERIORI TRAUMA VERTEBRALE TRAUMA VERTEBRALE C1 Atlante C2 Epistrofeo ATTENZIONE! QUALSIASI SOGGETTO PRIVO DI COSCIENZA, VITTIMA DI UN INCIDENTE, DEV’ESSERE TRATTATO COME SE AVESSE UN TRAUMA VERTEBRALE! ATLANTE collez. Farnese - II sec. d.C. Museo Archeologico - Napoli Sacro Coccige STAZIONE ERETTA MOVIMENTO PROTEZIONE TRAUMA VERTEBRALE MIDOLLO SPINALE CORPO VERTEBRALE FRATTURA AMIELICA MIELICA Faccetta Articolare PROCESSO SPINOSO PROCESSO TRASVERSO TRUMA VIOLENTO CADUTA dall’ALTO INCIDENTE STRADALE TRAUMA VERTEBRALE FRATTURA AMIELICA MIELICA quando non intacca il MIDOLLO SPINALE quando intacca il MIDOLLO SPINALE • • • • • • • • DOLORE alla SCHIENA IPERALGESIA PARESTESIE SCOSSA ELETTRICA PRIAPISMO INCONTINENZA PARAPLEGIA SHOCK MOTRICITÀ SENSIBILITÀ IMMOBILIZZARE IL TRAUMATIZZATO COPRIRE IL TRAUMATIZZATO NON SPOSTARE IL TRAUMATIZZATO NON METTERE NIENTE SOTTO LA TESTA TRAUMA CRANICO Lorenzo Lotto Madonna col Bambino, san Pietro martire e un donatore (1503) olio su tavola (55x88 cm) Museo di Capodimonte - Napoli TRAUMA CRANICO PARIETALE FRONTALE SFENOIDALE TEMPORALE ETMOIDALE NASALE OCCIPITALE ZIGOMATICO MASCELLARE SUP. MASCELLARE INF. o MANDIBOLARE OSSA 22 TRAUMA CRANICO CHIUSO cioè TRAUMA SENZA ESPOSIZIONE DI OSSO e/o TESSUTO CEREBRALE COMMOZIONE = lesione moderata senza alcun danno al tessuto cerebrale CONTUSIONE = lesione severa con danno cerebrale per rottura vascolare o lacerazione cerebrale EMATOMA = raccolta di sangue in uno spazio chiuso (= cranio) ESPOSTO cioè TRAUMA CON TRAMITE VERSO L’ESTERNO (osso e/o tessuto cerebrale) CUOIO CAPELLUTO OSSO DURA MADRE MENINGI ARACNOIDE PIA MADRE PICCHIO Listato Dryocopus lineatus ARIETE Capra hircus TRAUMA CRANICO normale 1. 2. 3. 4. 5. 6. AMNESIA duratura ANISOCORIA OTORRAGIA RINORRAGIA (= epistassi) SEGNO di BATTLE SEGNO dell’OCCHIO di PROCIONE Korh fanciulla MIOSI normale alla luce MIDRIASI normale al buio ANISOCORIA TRAUMA CRANICO CHIAMARE il 118 Scala di Glasgow f valutazione medica o infermieristica PERVIETÀ delle VIE AEREE CONTROLLARE i PARAMETRI VITALI TENERE SVEGLIO il SOGGETTO NON SPOSTARE NON PREMERE sul CRANIO NON BLOCCARE: OTORRAGIA RINORRAGIA ecc… APPARATO OSTEO-ARTICOLO-MUSCOLARE OSSA 206 ARTICOLAZIONI MUSCOLI 374 DISTORSIONE QUALSIASI LESIONE CHE INTERESSI LA CAPSULA E I LEGAMENTI DI UN’ARTICOLAZIONE TIBIA PERONE Legamenti 1. DOLORE VIOLENTO 2. DOLORE LOCALIZZATO 3. TUMEFAZIONE ANDARE in OSPEDALE RIPOSO ASSOLUTO ACQUA FREDDA per ½ ORA GHIACCIO per 48 ORE FASCIATURE alla carlona POMATE - CREME - UNGUENTI LUSSAZIONE PERDITA COMPLETA E IRREVERSIBILE DEI NORMALI RAPPORTI ARTICOLARI TRA I CAPI DI UN’ARTICOLAZIONE in ordine di frequenza: SPALLA > GOMITO > MANDIBOLA > ANCA > GINOCCHIO 1. 2. 3. 4. 5. DOLORE LOCALE a DIFFUSO h con il MOVIMENTO ATTEGGIAMENTO OBBLIGATO DEFORMITÀ IMPOTENZA FUNZIONALE RIDUZIONE IMMEDIATA < 24 h IMMOBILIZZAZIONE per 20-30 gg FASCIATURE alla carlona POMATE - CREME - UNGUENTI FRATTURA INTERRUZIONE DELLA CONTINUITÀ DI UNO O PIÙ SEGMENTI OSSEI SHOCK LES. VASCOLARI Djibril Cissé ROTTURA DI UN OSSO LES. NERVOSE LES. ORGANI INTERNI FRATTURA COMPOSTA o CHIUSA o NON ESPOSTA SCOMPOSTA o APERTA INTEGRITÀ CUTANEA o ESPOSTA SCOMPOSTA ed ESPOSTA FRATTURA COLLO del FEMORE EPIFISI prossimale DIAFISI EPIFISI distale INTRARTICOLARI o EXTRARTICOLARI FRATTURE FATTORI di RISCHIO • • • • • ETÀ MAL. GENETICHE mal. di McKune-Albright, osteomalacia, collagenopatie... CARENZE ALIMENTARI OSTEOPOROSI METASTASI g Frattura Patologica NORMALE DETERIORAMENTO VERTEBRALE OSTEOPOROSI FRATTURE SINTOMI 1. 2. 3. 4. 5. DOLORE ACUTO, LOCALIZZATO, INTENSO E COSTANTE DEFORMITÀ TUMEFAZIONE ATTEGGIAMENTO TIPICO dell’ARTO IMPOTENZA FUNZIONALE FRATTURE NON SPOSTARE IMMOBILIZZARE GHIACCIO ALCOL COTONE IDROFILO IMPACCHI CALDI FRATTURA di FEMORE D ARTROPROTESI di ANCA STIRAMENTO e STRAPPO STIRAMENTO o elongazione muscolare ALLUNGAMENTO ESAGERATO DELLE FIBRE MUSCOLARI CONTRATTURA AUMENTO INVOLONTARIO E PERMANENTE DEL TONO MUSCOLARE STRAPPO o distrazione muscolare ROTTURA IRREVERSIBILE DELLE FIBRE MUSCOLARI protocollo R.I.C.E (riposo, ghiaccio, compressione, elevazione) RIPOSO + GHIACCIO • mancanza di riscaldamento • preparazione fisica non idonea • movimenti bruschi e violenti • problemi articolari • squilibri posturali e muscolari • mancanza di coordinazione • condizioni ambientali avverse • microtraumi ripetuti • abbigliamento e calzature non idonei • recupero insufficiente NO IMPACCHI CALDI FERITA SOLUZIONE DI CONTINUO RECENTE DEI TESSUTI CAUSATA DA UN AGENTE LESIVO MECCANICO FERITE AG. ABRASIVI a ESCORIAZIONE OGG. CONTUNDENTI a ferita CONTUSA CHIODI - PUNTERUOLI a ferita da PUNTA LAME a ferita da TAGLIO COLTELLI - PUGNALI a ferita da TAGLIO e PUNTA MORSI - STRAPPI a ferita LACERA PROIETTILI a ferita LACERO-CONTUSA N.B. Sangue VENOSO I lentamente Sangue ARTERIOSO I violentemente FERITE DETERGERE con ACQUA CORRENTE INONDARE con ACQUA OSSIGENATA DISINFETTARE con GARZE dal centro verso la periferia SE SANGUINA ANCORA PREMERE sulla FERITA COMPRIMERE l’ARTERIA APPLICARE LACCIO, CINTURA ≤ 20 min IN PRESENZA DI FERITA PENETRANTE q NON RIMUOVERE L’OGGETTO! EMORRAGIA dal greco e m a = sangue + r e o m a i = scorrere FUORIUSCITA DEL SANGUE DAL PROPRIO LETTO VASCOLARE EMORRAGIA ANEURISMA VARICI esofagee, emorroidi, ecc… TRAUMA lacerazione o amputazione ULCERA TUMORE > intestino e vescica VASCULITE CALDO EMORRAGIA • • • • • • • • • • PALLORE ACROCIANOSI DIPLOPIA ACUFENI SETE intensa IPOTENSIONE TACHICARDIA POLIPNEA POLSO RAPIDO CONFUSIONE AGITAZ. MOTORIA SINCOPE CHIAMARE il 118 TAMPONARE Pèlia incontra Giasone ARGONAUTI l’indovino Idmone muore dissanguato dopo essere stato aggredito da un cinghiale GHIACCIO ACQUA EPISTASSI EPISTASSI dal greco e p i s t a x i = stillicidio FUORIUSCITA DI SANGUE DAL NASO art. carotide interna CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA INSPIRATA EPISTASSI CAUSE · CALDO eccessivo · IPERTENSIONE ARTERIOSA · FARMACI (ANTICOAGULANTI o ANTIAGGREGANTI) · MAL. MIELOPROLIFERATIVE · TRAUMA · CORPO ESTRANEO · PROC. INFIAMMATORI · TUMORI · VARICI del LOCUS VALSALVAE · MAL. di RENDU-OSLER-WEBER (o Teleangectasia Emorragica Ereditaria) EPISTASSI SÌ · POSIZ. SEDUTA con TESTA IN AVANTI · STRINGERE le NARICI · SISTEMARE dei TAMPONI nelle NARICI Se l’EPISTASSI continua a NO andare in OSPEDALE USTIONI USTIONI dal latino ustus, participio passato di urere = bruciare ATTENZIONE CI SI ABBRONZA ANCHE IN MONTAGNA USARE CREMA con FATTORE PROTETTIVO PIÙ ALTO! USTIONI CUTE NORMALE pelo EPIDERMIDE DERMA IPODERMA vasi sanguigni ghiandola sudoripara ghiandola sebacea muscolo erettore del pelo corpuscolo sensoriale USTIONI CLASSIFICAZIONE 1° GRADO 2° GRADO CARBONIZZATO 3° GRADO USTIONI AG. FISICI AG. CHIMICI • FUOCO • VAPORE • OGGETTI / LIQUIDI BOLLENTI • CORRENTE ELETTRICA • RADIAZIONI • FREDDO CALCOLO della SUPERFICIE USTIONATA • SOST. ACIDE Ac. Cloridrico Ac. Fluoridrico Ac. Solforico • SOST. ALCALINE Ammoniaca Soda Calce “viva” 1. Bambini PERSONE A RISCHIO 2. Anziani 3. Lavoratori specializzati REGOLA del 9 USTIONI • ALLONTANARE LA FONTE USTIONANTE • in caso di fuoco a BAGNARE o SOFFOCARE la FIAMMA • in caso di catrame a RAFFREDDARE LA ZONA • ALLONTANARE ABITI e/o GIOIELLI • in caso di elettricità a ALLONTANARE la FONTE ELETTRICA • LAVARE con ACQUA per 10-20 minuti • AVVOLGERE il MALCAPITATO IN UN LENZUOLO • MANTENERE LA ZONA ASCIUTTA e PULITA • NON APPLICARE MEDICAZIONI ADESIVE • NON APPLICARE GHIACCIO - BURRO - GRASSO • NON APPLICARE POMATE - CREME - UNGUENTI - LOZIONI • NON USARE COTONE IDROFILO (= ovatta) • NON PUNGERE VESCICOLE e/o BOLLE ELETTROCUZIONE FOLGORAZIONE FOLGORAZIONE quando L’ELETTRICITÀ È PRODOTTA DA UN FULMINE Bertozzi - Casoni SEDIA ELETTRICA CON FARALLE ceramica policroma (2010) Galleria Cardi - Milano ELETTROCUZIONE quando L’ELETTRICITÀ È USATA PER SCOPI GIUDIZIARI a PENA di MORTE BASTANO 2 Ampére INTENSITÀ VOLTAGGIO RESISTENZA PERCORSO TEMPO DI CONTATTO ARRESTO Y ASFISSIA Blocco A-V PARALISI MUSCOLI RESPIRATORI Fibrillazione Ventricolare N Stati degli U.S.A. in cui è ancora applicata: ALABAMA - FLORIDA - SUD CAROLINA - VIRGINIA FULMINE violenta scarica elettrica che si manifesta con emissione di luce (lampo) e suono (tuono) Benjamin FRANKLIN fisico statunitense 1752 PARAFULMINE P R E V E N Z I O N E • RIPARARSI AL CHIUSO • NON STARE IN PIEDI e A GAMBE DIVARICATE • ACCUCCIARSI a piedi uniti e con la testa tra le gambe • NON RIPARARSI SOTTO GLI ALBERI • LIBERARSI DI OGGETTI METALLICI • SPEGNERE il TELEFONO CELLULARE • RIPARARSI IN MACCHINA con i finestrini chiusi LE PERSONE COLPITE DA FULMINE NON SONO CARICHE ELETTRICAMENTE E DUNQUE NON SI RISCHIA NULLA A PRESTAR LORO SOCCORSO! STACCARE la FONTE di ELETTRICITÀ SPOSTARE la VITTIMA con MAZZA di LEGNO NON RESPIRA - INCOSCIENTE a RIANIMARE RESPIRA - COSCIENTE a P.L.S. CHIAMARE il 118 NON TOCCARE la VITTIMA con OGGETTI UMIDI Michelangelo Merisi da Caravaggio CONVERSIONE DI SAN PAOLO (1600) olio su tela - 230x175 cm chiesa di Santa Maria del Popolo - Roma GRAZIE A TUTTI PER L’ATTENZIONE