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Management infermieristico
Management infermieristico : il ruolo educativo Manuela Gatti Ospedale A. Manzoni, Lecco IL COUNSELLING INFERMIERISTICO Hildegard E. Peplau statunitense (Interpersonal Relation in Nursing (1952); Basic Principles of Patients Counselling) da cui si evincono alcuni concetti base quali: • il ruolo educativo dell’infermiere in ambito di cura • la relazione interpersonale che può divenire "terapia“ • la promozione del processo di apprendimento • la promozione di una nuova cultura negli infermieri IL COUNSELLING INFERMIERISTICO Nei pazienti affetti da infezione HIV l’intervento di counselling accresce: • la consapevolezza del proprio stato di salute • la padronanza di sé e delle proprie risorse IL COUNSELLING INFERMIERISTICO Nell’assistenza infermieristica l’obiettivo non è creare qualcosa di nuovo ma riconoscere che il paziente è l’attore di un processo di riadattamento in seguito alla malattia. Assumere stili e competenze di counselling in ambito infermieristico significa: Prendersi cura della persona: aiuto offerto alla persona, affrontare i suoi problemi rafforzando così l’immagine del sé e l’autostima sulla qualità di vita Ascoltare: prestare attenzione, osservare, comprensione del messaggio ed il riformularlo Affrontare il silenzio: esperienza che può aiutare l’infermiere ad affrontare i silenzi che spesso esprimono sentimenti di paura, noia, rabbia, tristezza o imbarazzo Informare: è necessario che l’infermiere consideri i bisogni di conoscenza espressi dal paziente, definisca le sue competenze e sappia attivare le risposte nel momento e nel modo più appropriato Adottare un atteggiamento empatico: utilizzare uno strumento capace di creare una relazione di fiducia La relazione d’aiuto La disponibilità a comunicare e ascoltare è l’elemento centrale del processo di relazione e quindi di counselling La relazione d’aiuto Fra le caratteristiche della relazione d’aiuto tipica del counselling sono compresi: • l’empatia • il calore • l’interessamento • l’accettazione • l’autenticità • l’ascolto attivo La relazione d’aiuto L’ascolto alla persona ammalata è costituito da tre elementi essenziali: • prestare attenzione • verifica della percezione • feed-back La relazione d’aiuto Prestare attenzione: significa manifestare attenzione alla persona attraverso il contatto visivo, la postura, l’atteggiamento calmo ed un commento verbale che serve a confermare l’ascolto La relazione d’aiuto Verifica della percezione: accertarsi di aver compreso ciò che il paziente ha espresso ricapitolando il messaggio La relazione d’aiuto Feed-back: verbale e non verbale serve per rassicurare il paziente che il messaggio è stato compreso La relazione d’aiuto L’infermiere utilizza abilità di counselling e tecniche delle comunicazione per far fluire il processo educativo e quindi favorire nuovi apprendimenti Educazione terapeutica Per sostenere il paziente nella gestione della malattia cronica si propone di utilizzare il processo di educazione terapeutica ossia ETP . Cos’è ETP ? E’ lo sviluppo di percorsi che possano coinvolgere il paziente nell’empowerment: delega del potere al paziente. Accettare che il paziente sia il protagonista della cura e creare le condizioni migliori perché aderisca a questo ruolo . Dove nasce? Come ogni “movimento culturale” anche l'educazione terapeutica ha un suo fondatore, il diabetologo ginevrino Jean Philippe Assal Obiettivo Motivare il paziente a divenire protagonista nella cura EDUCAZIONE TERAPEUTICA “empowerment”una rivoluzione prevedibile Aspetto fondamentale del percorso è l’educazione terapeutica del pz. fino alla condivisione del patto terapeutico. Ruolo importante giocano gli infermieri che si occupano di: Counselling Aderenza Terapeutica Favorire la riflessione sulla funzione di educazione terapeutica dell’infermiere • Dall’informazione all’educazione • L’educazione terapeutica: - definizione - motivazioni - ruolo infermieristico • Cenni di metodologia • L’educazione terapeutica nella pratica clinica DALL’INFORMAZIONE ALL’EDUCAZIONE • L’informazione: trasferimento di un messaggio da un soggetto emittente ad uno ricevente. • L’informazione fa parte del dialogo tra il personale sanitario e l’utenza ed è costituita da un insieme di notizie, raccomandazioni, istruzioni. DALL’INFORMAZIONE ALL’EDUCAZIONE • Informazione processo passivo, incentrato su: chi la fornisce (l’operatore sanitario) • Educazione processo interattivo, focalizzato su: colui che apprende (l’utenza) EDUCARE, dal latino “ex”, “ducere”: “trarre fuori”, far emergere le risorse, le potenzialità della persona. L’educazione è una pratica complessa che implica: una diagnosi educativa, la scelta di obiettivi di apprendimento, l’applicazione di tecniche di insegnamento, una valutazione pertinente. EDUCAZIONE TERAPEUTICA Finalizzata all’autogestione della malattia, del trattamento e della riabilitazione. L’educazione terapeutica è un processo educativo che si propone di aiutare la persona malata (con la sua famiglia e nell’ambiente che lo circonda) ad acquisire e mantenere la capacità di gestire, in modo ottimale, la propria vita convivendo con la malattia. Criteri raccomandati da ”Therapeutic Patient Education” L’educazione terapeutica del paziente è un processo di apprendimento sistemico e centrato sul paziente. - Prende in considerazione: - I processi di adattamento dei pazienti (la capacità di saper affrontare la malattia, le credenze sulla salute e le percezioni socioculturali); - I bisogni soggettivi ed oggettivi dei pazienti, sia espressi che no; - E’ una parte integrante del trattamento e dell’assistenza. - Riguarda la vita quotidiana del paziente e l’ambiente psico-sociale, ed impegna quanto più possibile lo stile di vita del paziente, dei parenti e amici. OMS, Therapeutic Patient Education 1998 Criteri raccomandati da ”Therapeutic Patient Education” - E’ un processo continuo che deve essere adattato al decorso della - malattia, al paziente e al suo stile di vita; fa parte dell’assistenza a lungo termine del paziente. Deve essere strutturata, organizzata e fornita sistematicamente a ciascun paziente attraverso una varietà di mezzi. È multiprofessionale, interprofessionale ed intersettoriale ed include la rete di assistenza. Comprende una valutazione del processo di apprendimento e i suoi effetti. È impartita dagli operatori sanitari formati nelle metodologie di educazione dei pazienti. OMS, Therapeutic Patient Education 1998 La funzione di educazione terapeutica dell’infermiere D.M. 739/94 Profilo professionale dell’infermiere Art.2. “L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. …… Art. 3. L’infermiere: a Partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività; b. Identifica i bisogni di assistenza infermieristica e della collettività e formula i relativi obiettivi; c Pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico; d Garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; … …” Il metodo L’educazione terapeutica è un processo sostenuto da un metodo, che deve essere costantemente adattato alle diverse esigenze. Analisi del bisogno Valutazione Progettazione Attuazione Analisi del bisogno Osservazione partecipante Intervista Questionario Focus group Analisi evento critico Identificare i bisogni educativi: diagnosi educativa Progettazione Definizione degli obiettivi di apprendimento Identificazione dei contenuti Scelta delle metodologie Definizione delle condizioni operative Negoziare contenuti e obiettivi educativi: Contratto educativo-terapeutico Attuazione Incontro informativo/educativo con il singolo Lezione partecipata Addestramento Informazione scritta Proporre percorsi d’apprendimento pertinenti e interattivi: insegnamento/apprendimento attivo Counselling motivazionale Valutazione Apprendimento Output clinici Controllare risultati e qualità dell’attività educativa con strumenti idonei. Attività che l’infermiere mette in atto nell’educazione terapeutica Ascoltare Spiegare Guidare una discussione Dare istruzioni Addestrare Dare consigli Aiutare a prendere una decisione L’educazione terapeutica nella pratica clinica Evoluzione dell’azione infermieristica Da: controllo e supervisione dell’assistito A: counseling ed educazione dell’assistito e dei caregiver Favorire consapevolezza e nuove abilità dell’assistito. Tensione allo sviluppo dell’empowerment dell’utente. ANALIZZARE IL BISOGNO NON SIGNIFICA SOLO INDIVIDUARE “CIO’ CHE MANCA” MA ANCHE IDENTIFICARE LE POTENZIALITA’ DELLA PERSONA, OSSIA LE RISORSE ED I PUNTI DI FORZA SU CUI AGIRE. I “risultati di salute” non dipendono solo dalla qualità tecnica della prestazione, ma trovano radici più profonde nella responsabilizzazione dei soggetti coinvolti e nella capacità di collaborare. • Rafforzare l’autonomia decisionale degli utenti • Promuovere e facilitare l’uso appropriato dei servizi sanitari • Aiutare a convivere attivamente con la cronicità Si definisce una matrice di 8 componenti trasversali (scopi) che il paziente dovrebbe raggiungere dopo avere seguito un corso di programma terapeutico (Gagnayre R. 2006) 1. COMPETENZE E OBIETTIVI SPECIFICI COMPETENZE Far conoscere: i propri bisogni informare i propri famigliari OBIETTIVI SPECIFICI Esprimere i propri: bisogni valori conoscenze aspettative emozioni 2. COMPETENZE E OBIETTIVI SPECIFICI COMPETENZE Comprendere, spiegare a se stesso OBIETTIVI SPECIFICI Comprendere il proprio corpo, la malattia Comprendere le ripercussioni della malattia a livello socio famigliare Percezione del rischio 3. COMPETENZE E OBIETTIVI SPECIFICI COMPETENZE Reperire Analizzare Misurare OBIETTIVI SPECIFICI Reperire: segnali di allarme sintomi precoci analizzare una situazione a rischio i risultati di un esame 4. COMPETENZE E OBIETTIVI SPECIFICI COMPETENZE Far fronte, decidere OBIETTIVI SPECIFICI Conoscere, applicare il comportamento giusto di fronte a una crisi 5. COMPETENZE E OBIETTIVI SPECIFICI COMPETENZE Risolvere un problema di terapia quotidiana, di gestione della propria vita e della propria malattia, risolvere un problema di prevenzione OBIETTIVI SPECIFICI Aggiustare il trattamento… Realizzare l’equilibrio dietetico. Modificare un ambiente e pianificare uno stile di vita favorevole alla propria salute (attività fisica, gestione dello stress…) 6. COMPETENZE E OBIETTIVI SPECIFICI COMPETENZE Praticare, fare OBIETTIVI SPECIFICI Praticare le tecniche (iniezione di IFN ,EFV,ect..) 7. COMPETENZE E OBIETTIVI SPECIFICI COMPETENZE Adattare, riaggiustare OBIETTIVI SPECIFICI Adattare la propria terapia a un altro contesto di vita (viaggio, vacanze…). Integrare nuove tecnologie mediche nella gestione della propria malattia e del proprio trattamento 8. COMPETENZE E OBIETTIVI SPECIFICI COMPETENZE Utilizzare le risorse del sistema sanitarioassistenziale OBIETTIVI SPECIFICI Sapere dove e quando richiedere una consultazione, chi chiamare, trovare un’informazione utile. Partecipare alle attività delle associazioni di pazienti Interventi educativi: • Counselling pre- post test • Terapia ARV Aderenza Gestione Side Effects • Gravidanza • Coinfezione HIV-HCV HBC • Coinfezione HIV- TBC COUNSELLING PRE-POST TEST • Molte persone infette non comprendono la necessità di proteggere i loro partner. • Counselling aiuta a ridurre comportamenti a rischio. • Il test negativo crea una motivazione potente per ridurre comportamenti di rischio. • Counselling aiuta i pazienti a progettare per il futuro. Educazione e counselling per pazienti positivi : -Prevenire re-infezioni -Prevenire le altre malattie sessualmente trasmesse - Prendere decisioni informate su contraccezione e gravidanza Percezione del rischio • Questa comunicazioni di base dovrebbero essere incluse nell’educazione al paziente : - Evitare comportamenti a rischio: è il miglior modo di prevenire propagazione dell’ HIV ad altri -Il virus dell’ HIV si può trasmettere anche se si sta assumendo la terapia antiretrovirale… Percezione del rischio • Rimanere fedeli nelle relazioni • Usare preservativi • Durante gravidanza, assumere la terapia per prevenire la trasmissione del virus da madre a figlio. Gravidanza • La decisione per una donna HIV-positiva di avere un figlio è complessa. • Il ruolo dell’infermiera è fornire alla donna la conoscenza di cui ha bisogno e sostenerla nella sua decisione . Terapia • L'aderenza è il termine che descriveva il comportamento del paziente nell’assunzione corretta della terapia : -Il giusto farmaco -La dose corretta -La frequenza corretta -L’ora esatta - La giusta via L'Aderenza • vuole dire anche il paziente deve presentarsi visits/procedures cliniche progammate: -Appuntamenti di clinica -Esami -Cambi di prescrizione • L'aderenza comporta una relazione tra il paziente e il team sanitario: • Un aspetto critico dell'aderenza è il coinvolgimento del paziente nella decisione di assumere o meno la terapia -è una decisione solo del paziente • Sulla base di conoscenza scientifica la terapia deve essere assunta per tutta la vita Nursing counselling può fare la differenza nell'aderenza al trattamento : istruendo, ed offrendo appoggio al paziente. Barriere che influenzano negativamente l'aderenza: - Side Effects (la nausea, vomitando) - Scarsa motivazione -Mancanza di struttura di appoggio -Difficoltà di assunzione della terapia (il lavoro) -Depressione -Scarsa informazione sulla terapia Fattori che influenzano positivamente l'aderenza : - L'abilità di associare la terapia ad una abitudine di vita ( promemoria , pasti ect.. ) - La sicurezza di sé -Il sostegno della famiglia -Appoggio sociale Fattori che aiutano l'aderenza al paziente da parte del team sanitario: -Conoscenza delle terapie antiretrovirali -Educazione e counselling al paziente prima d’iniziare il trattamento e durante tutto il trattamento -Offrire promemoria (tabelle, agende ecc) -Approvvigionamento di farmaci costante Fattori che non aiutano l'aderenza al paziente da parte del team sanitario: -Atteggiamenti negativi verso l'abilità del paziente di aderire (non “può farlo”) - Non discutere e misurare l'aderenza con il paziente I pazienti hanno bisogno di essere educati alla terapia antiretrovirale. • I paziente hanno bisogno di capire prima di cominciare per poter aderire al loro regime terapeutico. • L’infermiera deve conoscere per istruire pazienti . • Il ruolo della nurse nell‘educazione al paziente comincia prima che trattamento inizi e continua per tutta la vita del paziente . - L’educazione dovrebbe essere continua Come educare il paziente: -Conoscere il livello di istruzione del paziente, lingua, -Chiedere al paziente quello che conosce sulla terapia -Parlare lentamente e in termini semplici -Controllare per capire -Ripeta informazioni quanto necessario -Attrezzi di uso (le tabelle, materiali di istruzione pazienti) adattandolo alle diverse lingue e livelli d’istruzione Nursing Management of Side Effects of ART Eventi avversi a breve termine Reazioni locali nel sito d’iniezione Nausea Vomito Stanchezza Febbre Dolori muscolari Formicolii GESTIONE EFFETTI COLLATERALI Diarrea Labilità emotiva Insonnia Allergie Prurito Tosse Side effect Autogestione Rivolgersi al centro Fatigue Si svegli e vada a letto alla stessa ora ogni giorno. Esercizio. Paziente è troppo stanco mangiare o muoversi. Paziente non può ingoiare o non riesce più a mangiare. Mal di testa Rimanga in quiete, luogo scuro. stoffe fredde su occhi. Strofinare la base della testa e tempi con pollici. Fare un bagnocaldo. Evitare caffeina. la visione diviene indistinta. Mal di testa frequente o molto doloroso. Collo rigido. Febbre. Side effect Autogestione Rivolgersi al centro Formicolio o dolore a piedi e mani Scarpe comode. Tenere piedi scoperti nel letto. Passeggiate corte. Mettere a bagno ipiedi in acqua fredda. Strofinare piedi e mani l formicolio non si risolve, ma peggiora. Il dolore è così intenso cheil paziente non può camminare. Bocca asciutta Risciacquare la bocca con acqua pulita e sale. Succhi con ghiaccio . Evitare dolci, bevande alcoliche, e caffè. Presenza di macchie rosse o bianche su lingua o in bocca. Side effect Autogestione Rivolgersi al centro Diarrea Mangiare pasti piccoli e frequenti. Evitare latte. Non mangi cibi piccanti o grassi. Bere molta acqua e tè. Sangue nella feci. Febbre. Più di 4 movimenti intestinali acquosi o molli al giorno. Il paziente ha sete ma non può mangiare o propriamente beve. Nausea, vomito, scarso appetito Assumere la terapia con il cibo. Mangiare piccoli i pasti e frequenti. Centellinare tè . Non mangi cibi grassi o piccanti Dolori di stomaco acuti. Febbre. Sangue nel vomito. Il paziente ha sete ma non può mangiare o propriamente beve Side effect Autogestione Perdita di capelli Proteggere i capelli da danni. Non tingere, Non utilizzare prodotti che promettono di far ricrescere i capelli. Anemia Aumenti cibi come pesce, carne, pollo, spinacio, verdure frondose e scure, e fagioli. Rivolgersi al centro Il paziente si sente stanco da 3–4 settimane e sta peggiorando. Ambo i piedi del paziente si stanno gonfiando. Side effect Autogestione Rivolgersi al centro Capogiro Si sieda finché va via. Evitre Capogiro che dura più di 2 di alzarsi rapidamente. settimane. Prendere Efavirenz prima di andare a dormire. Evitare di guidare la macchina, motocicletta, o bicicletta quando si è confusi. Sogni insoliti , incubi Prima di dormire fare qualche cosa che fa piacere Evitare alcol, cibi grassi. Se paziente non può dormire per tre o più notti. Side effect Autogestione Rivolgersi al centro Sentimenti di tristezza o preoccupazione Parli dei Suoi sentimenti con altri (famiglia, amici altro Associacioni). Paziente ha pensieri seri, tristi, o molto fastidiosi. Paziente sta pensando a danneggiare him/herself. il Paziente aggressivo o impaurito. Difficoltà di concentrazione Usare promemoria per importanti impegni. Side effect Autogestione Rivolgersi al centro Eruzione cutanea Tenga la pelle pulita ed asciutta. Lavare la cute con sapone neutro ed acqua. Evitare bagni caldi o docce. Evitare il sole. Eruzione cutanea è accompagnata da febbre, vesciche , infiammazione all'interno delle palpebre, gonfiore della faccia o stanchezza. Eventi avversi a lungo termine Tossicità epatica Lipodistrofia Alterazione metaboliche Disfunzione sessuale GESTIONE EFFETTI COLLATERALI Tossicità mitocondriale Depressione Tossicità midollare Rischio cardiovascolare Counselling life style Counselling life style GESTIONE COINFEZIONE HIV/ TB The nurse's role