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Ed im 5 marzo 2012(1) - Dipartimento di Scienze Umane per la

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Ed im 5 marzo 2012(1) - Dipartimento di Scienze Umane per la
Educazione all’immagine
Anno accademico 2011-2012
Professori Elisabetta Piedi,
Franca Zuccoli
Autore Gustav Klimt
Titolo L'albero della vita
Anno 1905- 1909
Materiali acquarello e tempera su carta
incollata su tavola
Dimensioni 192 x 118 cm.
Dove si trova Vienna, Museum für
Angewandte Kunst
Finalità del corso

Il corso si propone di esplorare il
mondo dell’immagine, con una
particolare attenzione verso le
proposte educative. Si analizzeranno
il pensiero e le riflessioni di
pedagogisti, psicologi e artisti che
hanno affrontato le problematiche
relative all'educazione all'immagine.
Bambini
 Scuola
 Storia dell’arte
 Storia della scuola
 Pedagogia
 Artisti
 Psicologia
 Musei

Finalità del corso

Si presenteranno esperienze
concrete attuate nella scuola di base
e si individueranno, attraverso l'analisi
e il confronto, le linee guida per
l'ideazione di possibili percorsi da
realizzare con i bambini.
Percorsi concreti
 Scuola dell’infanzia
 Scuola primaria
 Musei
 Laboratori
 Studenti
 Insegnanti
 Tirocinio

Finalità del corso
Il contatto con il mondo dell'immagine sarà
innanzitutto un avvicinamento individuale,
un'immersione personale, da adulti,
nell’ambito di alcune delle pratiche
artistiche moderne e contemporanee,
conoscendo in modo approfondito la storia
dell'arte di questo periodo. Un'attenzione
privilegiata sarà dedicata al mondo del
disegno infantile e alla sua evoluzione.
Mettersi in gioco
 Esplorare il mondo dell’immagine
 Essere curiosi
 Andare per mostre
 Vedere film
 Esprimere giudizi
 Scandalizzarsi
 Provare

I testi per l’esame
Angela Vettese, Gillo Dorfles, Arti
visive. Protagonisti e movimenti. Il
Novecento, Bergamo, Atlas. (Qualsiasi
edizione)
 Eleonora Cannoni, Il disegno dei
bambini. Contesti culturali e teorie
psicologiche, Roma, Carocci, 2007.
 Claire Golomb, L’arte dei bambini,
Milano, Raffaello Cortina editore, 2004.
(Qualsiasi edizione)

I testi per l’esame

Bruno Munari, Fantasia, Bari,
Laterza, 1977. (Qualsiasi edizione)

Franca Zuccoli, Dalle tasche dei
bambini. Gli oggetti, le storie, la
didattica, Azzano San Paolo, Edizioni
Junior, 2010.
I testi per approfondire (tre obbligatori per non
frequentanti)
Beba Restelli, Giocare con tatto, Milano,
Franco Angeli, 2002.
AA. VV., I cento linguaggi dei bambini,
Bergamo, Edizioni Junior, 1995.
Roberto Morgese, Laboratorio con la creta.
Percorsi disciplinari e multidisciplinari,
Trento, Erickson, 2004.
Renate Eco, A scuola col museo. Guida alla
didattica artistica, Milano, Bompiani, 1986
(qualsiasi edizione).
Cristina Francucci, Paola Vassalli a cura
di, Educare all’Arte, Milano, Mondadori
Electa, 2005.
Cristina Francucci, Paola Vassalli (a cura
di), Educare all’Arte. Immagini,
esperienze, percorsi, Milano, Mondadori
Electa, 2009.
Aleksandra Machowiak, Daniel
Mizielinski, Design, Bologna, Comma 22,
2010.
Claudio Merlo, Le tecniche artistiche,
Firenze, Volo Publisher, 2008.
Keri Smith, Come diventare un
esploratore del mondo, Mantova,
Corraini edizioni, 2011.
Bruno Munari, Da cosa nasce cosa,
Bari, Laterza, 2010, (qualsiasi
edizione).
Piero Sacchetto (a cura di), Incontro
all’arte, Azzano San Paolo, Edizioni
Junior, 2000.
Francesco De Bartolomeis, L’arte
per tutti. Conoscere e produrre,
Bergamo, Edizioni Junior, 2003.
 Francesco De Bartolomeis, Entrare
nell’arte contemporanea, Bergamo,
Edizioni Junior, 2000.
 Stefano Zuffi, Le parole dell'arte,
Milano, Feltrinelli Kids, 2011.

L’esame scritto frequentanti

Due domande aperte sui testi, una sulle
lezioni:
Vettese – Dorfles, Arti visive.
Protagonisti e movimenti. Il
Novecento, Bergamo, Atlas.
(Qualsiasi edizioni)
 Claire Golomb, L’arte dei bambini,
Milano, Raffaello Cortina editore,
2004. (Qualsiasi edizione)

L’esame orale

I testi non portati allo scritto (Munari,
Fantasia, Cannoni, Il disegno dei bambini,
Zuccoli, Dalle tasche dei bambini)

Una relazione su una visita a una qualsiasi
mostra (artistica) con una proposta didattica
(da portare il giorno dell’esame).
Scriviamo una parola di getto,
facciamo un
brainstorming
Immagine
Arte
Ecco le parole del corso dell’anno passato 2/3/09

Forma, Guardare, Creatività 9, Fotografia 5,
Colore-Colori, 20, Disegno 12, Disegnare,
Fiore, Emozione 2, Idea “, Luce, Poesia,
Estro, Interpretazione, Significato, Museo,
Vista, Fantasia 6, Fotografia 4, Figura, Arte 7,
Occhio, Quadro 4, Disegno creativo, Linee 2,
Paesaggio 2, Linguaggio, Visione,
Rappresentazione, Vista, Figura 2, Reale,
fantastica, Foglio, Matita, Occhi, Pastelli a
cera, Sagoma, Educazione, Pennelli,
Bellezza, Pubblicità, Soggetti, Sguardo
Le più scelte








Colore-Colori 20
Disegno-Disegnare 13
Creatività 9
Fotografia- Fotografie 9
Arte 7
Fantasia 6
Quadro 4
Emozione, idea, linee, paesaggio, figura,
vista 2
Alcune categorizzazione (3 marzo 2009)
A partire dalle parole del brainstorming, effettuare una
prima categorizzazione, “dare senso”.
Gruppo Ferrario - Fortunato
1 soggetti possibili delle rappresentazioni
2 aspetti tecnici e materiali
3 forme d’arte
4 senso-vista
5 soggettività

Gruppo Eiliani - Rillosi
1 caratteristiche
2 prodotti
3 strumenti
4 arte
5 vista
6 soggetti
Gruppo Piazza – Garlaschelli- Mizzi
AL CENTRO DI TUTTO EDUCAZIONE
1 Estro Fantasia Fantastica Creatività Bellezza
MEZZO/MOTORE DELL’ARTE
2 Linguaggio Occhio Soggetti Vista Sguardo
Visione Guardare
CORPO
3 Fiore Luce Paesaggio
AMBIENTE
4 Rappresentazione Emozione Poesia Idea
Interpretazione Arte
MENTE
5 Colore Pastelli a cera Foglio Matita Sagoma
Pennelli Linee Colori Forma
STRUMENTI PER FARE ARTE
6 Disegno Disegno creativo Quadro Fotografie
Pubblicità Museo
RISULTATI ARTE
Gruppo Gianola – Borgonovo
1 categorie astratte su cosa sia l’immagine
2 strumenti, oggetti per disegnare
3 visione- percezione
4 oggetti rappresentati- temi
5 tracciati, segni nell’immagine
6 modi per fare immagine
MUSEO GRANDE CONTENITORE DI TUTTO
Gruppo Cecera – Regè
1 modi di percepire l’immagine
2 immagine come rappresentazione
3 strumenti di creazione dell’immagine
4 soggetti dell’immagine
5 caratteristiche del fruitore- produttore
dell’immagine
6 caratteristiche dell’immagine
Lavoro individuale Di Gregorio
1 cosa si disegna
2 chi percepisce
3 modalità
4 mezzi
5 da dove si parte?
Ora scriviamo
Arte a scuola
Pensiamo
a un’immagine
per noi significativa che
vorremmo abbinare alla
parola scritta
Portarla domani, con le
motivazioni
Autore Jacques-Louis David
Titolo La morte di Marat
Anno 1793
Materiali olio su tela
Dimensioni 162 x 125 cm.
Dove si trova Bruxelles, Musées Royaux des
Beaux-Arts de Belgique
Autore Vincent Van Gogh
Titolo Esterno di caffè di notte (Il caffè di notte
Place Lamartine)
Anno settembre 1888
Materiali olio su tela
Dimensioni 0,724 x 0,921
Dove si trova New Haven, Yale University Art
Gallery, eredità Stephen Carlton Clark
Caffè ad Arles, Place Lamartine- Place
de Forum
Autore Vasilij Vasil'evich Kandinskij
Titolo Giallo Rosa
Anno 1929
Materiali acquarello con penna e inchiostro su
carta
Dove si trova Collezione privata, Londra
Autore Vasilij Kandinskij
Titolo Succession
Anno aprile 1935
Materiali olio su tela
Dimensioni 100 x 81 cm.
Dove si trova Washington, D.C., The
Phillips Collection
Marc Chagall
Autore Marc Chagall
Titolo Sopra la città
Anno 1914- 1918
Materiali olio su tela
Dimensioni 141 x 197 cm.
Dove si trova Galleria di Stato Tretjakov,
Mosca
"L'arte
mi sembra essere soprattutto uno stato d'animo.
Lo stile non è importante. Esprimersi lo è.
La pittura deve avere un contenuto psicologico.
Io stronco sul nascere ogni mio impulso decorativo.
Attenuo il bianco, amalgamo il blu con mille pensieri. La psiche
deve trovare la propria via nei dipinti.
Bisogna lavorare sul quadro pensando che qualcosa della propria
anima entrerà a farne parte e gli darà sostanza.
Un quadro deve fiorire come qualcosa di vivo.
Deve afferrare qualcosa di inafferrabile: il fascino e il profondo
significato di quello che ci sta a cuore"
(Marc Chagall da Chagall on Chagall, New York, 1979)
Autore René Magritte
Titolo L'impero della luce
Anno 1953-54
Materiali olio su tela
Dimensioni 195,4 x 131,2 cm.
Dove si trova Venezia, Collezione Peggy
Guggenheim (ma ne esistono anche altre
versioni)
Riflettiamo sulle nostre esperienze
come studenti

Quali sono state le nostre esperienze in
campo artistico a scuola?

Quali positive? Quali negative?

Scriviamo alcuni ricordi.
Riflettiamo sulle nostre esperienze come
futuri o attuali insegnanti

Che cosa pensiamo si possa proporre ai
bambini?
Cosa abbiamo visto fare nella scuola in
campo artistico nelle nostre esperienze di
tirocinio e di lavoro?

Scriviamo anche semplicemente un’idea

Il mondo dell’arte attuale fuori dalla scuola

Quali musei, esposizioni temporanee
abbiamo visitato ultimamente?

Cosa ci piace?

Scriviamo l’esposizione o il museo visti.
Autore Claude Monet
Titolo Impression. Soleil levant
Anno 1872 (esposto alla prima mostra degli
impressionisti 1874)
Materiali olio su tela
Dimensioni 48 x 63 cm.
Dove si trova Parigi, Musée Marmottan, rubato
nel 1985, ritrovato nel 1990
Musées Marmottan
ARTISTICA (EDUCAZIONE)
Dizionario di Pedagogia e Scienze dell’educazione di Piero Bertolini con la
collaborazione di Letizia Caronia, Bologna, Zanichelli, 1996, pp. 29-30.


In un passato non troppo remoto si è inteso, con
questo termine, l’unione di due elementi: lo studio
della storia dell’arte, e l’imparare a disegnare o a
suonare uno strumento in chiave esclusivamente
riproduttiva, copiando, cioè, il maestro o i prodotti
artistici già consolidati.
Oggi questa tendenza è messa in crisi dalla stessa
ridefinizione del concetto di arte. Come ha scritto il
filosofo e critico d’arte Dino Formaggio, “L’Arte è
tutto ciò che gli uomini chiamano Arte”. (Arte- Enciclopedia
filosofica, Milano, ISEDI, 1973)
ARTISTICA (EDUCAZIONE)
Dizionario di Pedagogia e Scienze dell’educazione di Piero Bertolini con la
collaborazione di Letizia Caronia, Bologna, Zanichelli, 1996, pp. 29-30.

Si sfatano così non pochi pregiudizi: in primo luogo che si possa
stabilire aprioristicamente e individualmente cosa è arte e cosa non
lo è; in secondo luogo l’identificazione crociana di Arte e Bellezza; in
terzo luogo l’equivoco del Realismo Socialista secondo il quale l’arte
deve essere soltanto celebrazione e/o denuncia, cioè, per sua
natura, didattica. Ciò che la tautologia di Formaggio ci permette di
cogliere, e che è poi l’aspetto più utile alle riflessioni sui principi
dell’Educazione Artistica, è che l’opera d’arte non è tutta compiuta
all’interno dell’artista come fatto culturale e spirituale, prima di venir
realizzata e “donata” ai non eletti, ma nasce, momento per
momento, secolo per secolo, cultura per cultura, nella relazione
biunivoca dell’artista con il mondo esterno, ed è soltanto in questa
dinamica «intersoggettiva» che l’opera d’arte trova la luce.
ARTISTICA (EDUCAZIONE)
Dizionario di Pedagogia e Scienze dell’educazione di Piero
Bertolini con la collaborazione di Letizia Caronia, Bologna,
Zanichelli, 1996, pp. 29-30.

Poiché l’arte contiene e si specifica attraverso l’ambiguità, che
significa inesauribilità del rapporto fra persona e oggetto, fra
significante e significato - sicché essa non sarà mai scoperta di
‘verità’ ma sempre e soltanto individuazione di orizzonti di senso
- l’educazione artistica diviene esperienza (guida, ma sempre
problematica e senza pretesa di linearità e di rigidità) a saper
leggere gli orizzonti di senso dell’artista e di coloro che si sono
messi in rapporto con l’opera d’arte, di reinventare i processi
comunicativi (definiti ‘storicamente artistici’) del proprio tempo e
del tempo passato, nonché di produzione soggettiva e
intersoggettiva di nuovi orizzonti di senso. Essa dunque consiste
nella capacità di trasmettere un atteggiamento mentale e
culturale piuttosto che nozioni mnemoniche e abilità solo
tecniche e meccanicistiche.
ARTISTICA (EDUCAZIONE)
Dizionario di Pedagogia e Scienze dell’educazione di Piero Bertolini con la
collaborazione di Letizia Caronia, Bologna, Zanichelli, 1996, pp. 29-30.

Va peraltro sottolineato – bene e giustamente lo
affermano gli stessi programmi per l’Educazione Artistica
nella scuola media inferiore e i Nuovi programmi della
scuola elementare – che il momento mentale del
processo educativo non può mai essere disgiunto da
quello manuale e produttivo. Infine va pure affermato con
forza che l’educazione (e non solo artistica) non deve
consistere in un lavoro di talent-scout, per fare emergere
il pittore o il pianista dalla massa degli educandi; e che
è, per un educatore, preferibile scoprire che gli allievi
riescono a ‘entrar dentro’ e a ‘partecipare culturalmente’
ai processi di produzione e di comunicazione artistica,
piuttosto che scoprire che uno di loro è in grado di
copiare perfettamente la Gioconda.
Autore Katsushika Hokusai 葛飾北斎
Titolo La grande onda (Kanagawa-oki
nami-ura)
Anno 1830-33
Materiali Xilografia a colori oban su carta
Dimensioni 25,9x37,2 cm
Dove si trova Londra, British Museum,
ma ne esistono molti altri esemplari
Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry,
Milano, Bompiani, 1995, pp.7-8.
Un tempo lontano, quando avevo sei
anni, in un libro sulle foreste
primordiali, intitolato “Storie vissute
della natura”, vidi un magnifico
disegno. Rappresentava un serpente
boa nell’atto di inghiottire un animale.
(…)
Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry,
Milano, Bompiani, 1995, pp.7-8
Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry,
Milano, Bompiani, 1995, pp.7-8
Meditai a lungo sulle avventure della
jungla. E a mia volta riuscii a tracciare
il mio primo disegno. Il mio disegno
numero uno. Era così: (…)
Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry,
Milano, Bompiani, 1995, pp.7-8
Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry,
Milano, Bompiani, 1995, pp.7-8
Mostrai il mio capolavoro alle persone
grandi, domandando loro se il
disegno li spaventava. Ma mi
risposero: “Spaventare? Perché mai,
uno dovrebbe essere spaventato da
un cappello?”
Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry,
Milano, Bompiani, 1995, pp.7-8.
Il mio disegno non era un disegno di
un cappello. Era il disegno di un boa
che digeriva un elefante. Affinché
vedessero chiaramente che cos’era,
disegnai l’interno del boa. Bisogna
sempre spiegargliele le cose, ai
grandi. Il mio disegno numero due si
presentava così: (…).
Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry,
Milano, Bompiani, 1995, pp.7-8.
Questa volta mi risposero di lasciare da parte
i boa, sia di fuori che di dentro, e di
applicarmi invece alla geografia, alla storia,
all’aritmetica e alla grammatica.
Fu così che a sei anni io rinunzia a quella che
avrebbe potuto essere la mia gloriosa
carriera di pittore. Il fallimento del mio
disegno numero uno e del mio disegno
numero due mi avevano disanimato.
Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry,
Milano, Bompiani, 1995, pp.7-8.
I grandi non capiscono mai niente da soli e i
bambini si stancano a spiegargli tutto ogni
volta.
Allora scelsi un’altra professione e imparai a
pilotare gli aeroplani.
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