...

Presentazione di PowerPoint

by user

on
Category: Documents
29

views

Report

Comments

Transcript

Presentazione di PowerPoint
Presentati da:
Carolina Baronchelli
Scuola Secondaria di I Grado M. Buonarroti A. S. 2011/2012
Richard Wright
Neoclassicismo
Curling
James Watson
e la genetica
USA
Imperialismo e
afro - americani
The II
World War
Lousiana e
francofonia
George
Gershwin
Sommario
1 – La bandiera
2 – Posizione geografica
3 – Area fisica
3.1 – Territorio
3.2 – Clima
3.3 – Flora
3.4 – Fauna
4 – Area politica
4.4 – Città principali
5 – Moneta degli Stati Uniti: il dollaro
6 – Economia: i tre settori produttivi
6.1 – Settore primario
6.2 – Settore secondario
6.3 – Settore terziario
7 – Storia
8 – Curiosità
4.1 – Composizione della popolazione
8.1 – Monumenti
4.3 – Suddivisione amministrativa
9 - Approfondimenti
4.2 – Distribuzione della popolazione, 8.2 – Piatti tipici
lingua, religione
8.3 – Personaggi famosi
1. La bandiera
La bandiera degli Stati Uniti d'America (Stars
and Stripes) è costituita da 50 stelle bianche,
su sfondo blu poste in un rettangolo in alto a
sinistra nel lato dell'asta. Il resto della
bandiera è costituito da 13 strisce orizzontali
rosse e bianche. Le 50 stelle rappresentano i
50 stati confederati che fanno attualmente
parte degli stati Uniti d'America. Le strisce
rappresentano invece le 13 colonie originarie.
La bandiera per gli Stati Uniti è molto più che un simbolo. E' la sintesi stessa
della Libertà e viene continuamente mostrata. In realtà non è sempre stata
come quella odierna. La prima bandiera, del 1776, non aveva le stelle. Poi è
stata cambiata nella versione attuale anche se il numero di stelle andava via
via aumentando a mano a mano che nuovi Stati si univano alla confederazione.
Dai 13 del 1776 agli attuali 50. La bandiera corrente risale al 1960, anno in cui
venne inserita la cinquantesima stella, che rappresenta lo stato delle Hawaii
2. Posizione geografica
Gli Stati Uniti d'America occupano una fascia del Nordamerica
compresa fra l'Oceano Atlantico a est ed il Pacifico a ovest, e fra
il Canada a nord e il Messico e il Golfo del Messico a sud. Agli Stati
Uniti appartengono anche alcune regioni geograficamente isolate
(come le Hawaii e l'Alaska). Gli USA sono la quarta nazione per
estensione dopo Russia, Canada e Cina.
3.1. Il territorio
Negli Stati Uniti si distinguono tre regioni:
- nella fascia orientale, alle spalle di un’ampia pianura costiera, si
elevano i monti Appalachi;
- la regione centrale del territorio comprende le Grandi Pianure; che si
uniscono al bassopiano costiero sul Golfo del Messico;
- la regione occidentale va dalle Montagne Rocciose alla costa del
Pacifico. A ovest di questo sbarramento si apre una zona i cui gruppi
montuosi isolati si alternano ad altopiani e a depressioni, come la Valle
della Morte. La pianura costiera affacciata sul Pacifico è molto
stretta.
Si incontrano poi deserti come il Mojave e catene montuose come la
Sierra Nevada e la Catena delle Cascate. Il Monte McKinley, in Alaska,
è la vetta più elevata del paese. Il supervulcano presente nel Parco
Nazionale di Yellowstone nelle Montagne Rocciose è il più grande
vulcano presente all'interno della parte continentale degli Stati Uniti.
Un’articolata rete fluviale attraversa gli USA. Il bacino più importante
è il Mississippi. Con il suo affluente principale il Missouri forma un
alveo navigabile che, dopo aver attraversato la città di New Orleans,
sfocia con diversi rami a delta nel Golfo del Messico. Qui sbocca anche
il Rio Grande, mentre nel Golfo di California si getta il Colorado.
Numerosi sono i laghi, tra cui i cinque grandi laghi, dei quali solo il
Michigan appartiene interamente al territorio degli USA.
3.2. Il clima
Gli Stati Uniti comprendono al loro interno vari tipi di clima. Ad est
il clima varia da umido continentale nel nord fino a subtropicale
umido a sud. Nella punta meridionale della Florida è presente un
clima tropicale, così come alle Hawaii. Le Grandi Pianure ad ovest
sono generalmente semi-aride. Gran parte delle regioni montane
sono caratterizzate da un clima alpino. Il clima è arido nel Gran
Bacino, desertico nel Sud-Ovest, mediterraneo lungo la costa
californiana, oceanico lungo le costiere di Oregon, Washington e
Alaska meridionale. La maggior parte dell'Alaska rientra però nel
clima polare. Le coste lungo il Golfo del Messico sono soggette al
rischio uragani.
3.3. La flora
Gli Stati Uniti conservano una vegetazione molto ricca che varia in
corrispondenza delle diverse fasce climatiche del paese. L’Alaska è
dominata da una tundra brulla dove crescono muschi, licheni e bassi
arbusti. Nelle regioni interne e meridionali sono presenti alcune specie
di conifere, in particolare abeti (abete di Douglas). Qui si sviluppa la
taiga. A sud della taiga crescono foreste di conifere e latifoglie. Nelle
regioni che si affacciano sul golfo del Messico crescono foreste di pini,
oltre a magnolie e alberi della gomma; lungo le coste paludose si
incontrano cipressi e mangrovie che permettono loro di resistere
all’erosione del vento e delle mareggiate. In corrispondenza di climi più
aridi, la vegetazione delle praterie è dominata a nord da specie
arbustive e a sud dal ginepro. Negli USA si trova anche la rara foresta
pluviale temperata. Nelle aree desertiche crescono l’artemisia e il
ginepro; le “foreste” di cactus si trovano sui versanti dei rilievi nel
deserto del Mojave e nel deserto di Sonora. Più a nord, la stagione
invernale più lunga e particolarmente piovosa favorisce la crescita di
sequoie. La vegetazione delle isole Hawaii è caratterizzata da una ricca
foresta tropicale. A quote elevate la vegetazione è di tipo arbustivo e
sulle vette più alte si trovano macchie di tundra. Le zone sottovento
(sud-est) sono aride e ospitano cespugli spinosi.
3.4. La fauna
Nelle zone artiche e nella tundra vivono la marmotta, lo scoiattolo e
l’orso. Il tricheco e la foca trovano un habitat ideale nelle regioni
costiere dell’Alaska. Caribù e alci trascorrono l’estate nella tundra,
mentre d’inverno migrano nelle foreste di conifere. Le foreste di
latifoglie delle montagne appalachiane ospitano l’alce, l’orso bruno, la
volpe, il cervo, il procione e una grande varietà di piccoli uccelli. Lungo
la costa del golfo del Messico vivono volatili, mentre le acque delle
paludi costiere e della Florida sono abitate dall’alligatore. I bisonti
vivono solo in aree protette o in cattività. Tartarughe, conigli e cani
della prateria vivono nelle regioni centrali. La fauna dell'Alaska
comprende un'ampia varietà di animali che vivono allo stato selvatico,
tra cui diverse specie di orsi (orsi bruni, orsi neri e orsi polari). L'alce
abita le regioni settentrionali. Gli stati montuosi occidentali sono gli
ultimi rifugi di animali di grossa taglia. Le zone desertiche dell’Ovest
sono abitate da pochi animali di piccola taglia e da serpenti velenosi. La
fauna delle Hawaii comprende molte specie autoctone, ma fra queste
molte sono quasi estinte a causa delle modificazioni indotte
nell’habitat naturale dall’uomo. L’unico mammifero indigeno presente
nelle Hawaii è il pipistrello.
4.1. Composizione della popolazione
Gli Stati Uniti hanno oltre 293 milioni di abitanti. La composizione della
popolazione è varia. Fin dal Seicento, infatti, si verificarono diverse ondate
migratorie, all’inizio di francesi, olandesi e inglesi, con prevalenza di
protestanti in fuga dalla madrepatria a causa delle persecuzioni religiose.
Tra il 1600 e il 1700 si verificò la tratta degli schiavi africani. Verso la metà
dell’Ottocento iniziarono le immigrazioni di tedeschi, irlandesi e scandinavi.
Una terza ondata migratoria, tra il 1880 e il 1914, fu costituita soprattutto
da slavi e latini; fra questi ultimi, numerosi furono gli italiani: si calcola che
quasi il 70% dell’emigrazione italiana nelle Americhe si diresse verso gli
Stati Uniti. Dopo la Seconda Guerra mondiale il governo promulgò alcune
leggi restrittive dell’immigrazione.
Oggi i bianchi costituiscono il 75% del totale. Seguono i neri, i messicani e
gli amerindi. Il resto della popolazione comprende soprattutto cinesi,
filippini e giapponesi. Attualmente la maggior parte degli immigrati proviene
dal Centro e Sudamerica e dall’Asia; resta elevata l’immigrazione
clandestina. La crescita demografica media è superiore a quella di altre aree
industrializzate; cresce soprattutto la popolazione non bianca, mentre tra
quella di origine europea l’incremento naturale è vicino allo zero.
4.2. Distribuzione della popolazione, lingua, religione
La distribuzione della popolazione non è omogenea. La densità è
altissima nelle megalopoli che si sono sviluppate nella parte
settentrionale della costa atlantica, in quella meridionale della costa
pacifica e nella regione dei Grandi Laghi; resta elevata nelle città
sorte nelle grandi pianure e sul Golfo del Messico; scende
drasticamente nelle aree montuose e negli aridi altopiani dell’ovest,
fino alla media di 2ab./km2 negli stati del Montana e del Wyoming,
attraversati dalle montagne rocciose, e nell’Alaska.
La lingua ufficiale è l’inglese, ma sono diffuse tutte le lingue native
delle varie comunità di immigrati. La religione più praticata è quella
protestante, seguita da quella cattolica. Sono numerosi i seguaci
dell’ebraismo, dell’islamismo e delle principali religioni orientali;
inoltre hanno avuto ampia diffusione sette e movimenti religiosi
delle più varie ispirazioni.
4.3. Suddivisione amministrativa
Gli Stati Uniti sono una repubblica presidenziale federale. Sono
amministrativamente suddivisi in cinquanta stati (46 federati e 4 che
preferiscono il nome di commonwealth) che, insieme al Distretto di
Columbia, compongono la federazione.
I singoli governi statali e il governo federale condividono la sovranità, dal
momento che un cittadino statunitense è allo stesso tempo cittadino del
suo stato di residenza e dell'entità federale.
La Costituzione degli Stati Uniti prevede un bilanciamento di potere tra i
due livelli di governo, il federale e statale. Ogni stato trasferisce una
parte della sovranità e dei suoi poteri al governo centrale, accetta di
condividerne alcuni e ne conserva alcuni propri (in genere l'educazione, la
salute, i trasporti e le infrastrutture). Nel tempo la Costituzione è
cambiata e alcune di queste prerogative sono cambiate, con una tendenza
al centralismo, spesso avversata dai sostenitori del federalismo.
4.4. Città principali
Washington è la capitale. Sorge sul fiume Potomac; vi hanno sede la
Casa Bianca, dove vive il Presidente, il Campidoglio, sede del
Congresso, il Pentagono, sede del ministero della Difesa, e gli Archivi
nazionali. Washington fa parte della megalopoli atlantica, che
comprende anche le città di Baltimora, Filadelfia, New York e Boston,
oltre ai numerosi centri minori.
Los Angeles è la più grande città della costa occidentale e la seconda
del paese dopo New York. Un suo quartiere, Hollywood, è sede della
più importante industria cinematografica del mondo.
San Francisco secondo polo della megalopoli pacifica, sorge su
un’ampia baia, attraversata dal Golden Gate.
New York è un centro economico, finanziario, commerciale e politico di
interesse mondiale. È considerata la città simbolo degli USA, poiché la
supremazia del dollaro statunitense sulle monete di tutto il mondo è
controllata dalla borsa valori di Wall Street e da quella telematica del
NASDAQ. Il nome di New York le fu attribuito, in onore del duca di York,
quando passò sotto il dominio degli inglesi. Su un isolotto della baia di NY
sorge la famosa Statua della Libertà. Opera di uno scultore francese. La
città è stata indicata come simbolo della tolleranza razziale e culturale. Il
paesaggio urbano è caratterizzato da grattacieli, il più celebre dei quali è
l’Empire State Building. L’11 settembre 2001 New York è stata colpita da un
attacco terroristico aereo che ha abbattuto le torri gemelle. L’area in cui si
innalzavano le due torri (Ground Zero) è diventata un luogo della memoria per
il mondo.
5. Moneta degli Stati Uniti: il dollaro
Il dollaro statunitense è la moneta ufficiale degli
Stati Uniti. Il suo simbolo è '$'. È diviso in 100
centesimi. Attualmente, le denominazioni pari o
inferiori a un dollaro sono emesse in moneta, mentre
quelle uguali o superiori a un dollaro sono emesse in
banconote (esiste sia la moneta che la banconota da
un dollaro, anche se la seconda è più comune). Le
banconote con denominazione superiore ai $ 100 non
sono più stampate.
Il nome del dollaro statunitense deriva dal dollaro
spagnolo (dal tallero), una moneta d'argento
largamente diffusa durante la guerra di indipendenza
americana.
Anche se le banche private emettevano valuta
supportata dal dollaro spagnolo, il governo federale
non lo fece fino alla guerra di secessione.
6. Economia: i tre settori produttivi
L’economia statunitense occupa una posizione primaria nel mondo in tutti i
settori. Tuttavia, dopo decenni di crescita dovuta allo sviluppo del
terziario avanzato e dell’industria ad alta tecnologia, nel XXI secolo gli
Stati Uniti sono entrati in una fase di recessione (la produzione dei beni
diminuisce costantemente), che ha reso più manifesti alcuni problemi già
esistenti, primo fra tutti quello delle disuguaglianze sociali ed
economiche.
Sono aumentati coloro che vivono sotto la soglia di povertà per la perdita
di posti di lavoro e la riduzione della spesa pubblica destinata
all’assistenza dei cittadini. Proprio la mancanza di un’assistenza sociale e
sanitaria gratuita costituisce uno dei problemi più gravi per i ceti sociali
svantaggiati.
6.1. Settore primario
Circa il 46% del suolo è sfruttato per l’agricoltura e l’allevamento
(specialmente di bovini, suini e animali da cortile).
Nelle grandi pianure prevale la cerealicoltura, con enormi
produzioni di grano e mais. Nelle regioni del sud si coltivano
cotone, tabacco, lino, soia, girasoli, arachidi, barbabietole e canna
da zucchero; nelle aree più calde (soprattutto California e
Florida) sono diffusi frutteti, agrumeti e vigneti. Nella fascia tra
la costa atlantica settentrionale e i Grandi Laghi, nelle praterie
centro – occidentali e nelle Montagne Rocciose prevale invece
l’allevamento. Il largo impiego di biotecnologie è l’utilizzo di
pesticidi e fertilizzanti chimici consentono una produzione
elevata, ma sollevano la questione della tutela dell’ambiente e
della salute. La silvicoltura alimenta una notevole produzione di
legname e fiorenti comparti industriali della carta e dei mobili. Le
principali aree di produzione del legname sono quelle di nord –
ovest. La pesca, oceanica e d’acqua dolce, pone gli Stati Uniti ai
primi posti nel mondo per quantità di pescato.
6.2. Settore secondario
Le immense risorse del sottosuolo includono petrolio, gas naturale, carbone,
ferro, rame bauxite, metalli preziosi, molibdeno, tungsteno, uranio, sali. Nel
Texas si trovano i principali giacimenti di petrolio e di gas naturale. Una fitta
rete di oleodotti trasporta il greggio ai centri di raffinazione sparsi per il
paese. Lungo il versante occidentale dei monti Appalachi vi è il più importante
bacino carbonifero del paese. L’energia elettrica prodotta è di origine
nucleare, idrica e geotermica.
Poiché le riserve di ferro sono abbondanti, specie presso il lago Superiore e
negli stati dell’est, qui sono sorte le più importanti industrie siderurgiche e
meccaniche: Chicago, con stabilimenti nei comparti aeronautico, ferroviario e
delle macchine agricole, e Detroit, sede delle industrie automobilistiche
Ford, Crysler e General Motors, sono tra i principali centri dell’industria
meccanica.
I settori elettronico e informatico hanno i loro poli in Texas e nella Silicon
Valley, in California. Questa raggruppa un’enorme concentrazione di aziende
specializzate in prodotti di alta tecnologia e di laboratori dediti alla ricerca
e allo sviluppo informatico. Il nome attribuito a questa zona deriva dal fatto
che il silicio è il minerale usato per fabbricare componenti fondamentali dei
computer quali microprocessori e circuiti elettronici. Le industrie chimiche e
alimentari sono diffuse ovunque, mentre quelle tessili, soprattutto per la
lavorazione del cotone, si concentrano sulla costa atlantica.
6.2. Settore terziario
Il terziario occupa il 78% della forza lavoro ed è all’avanguardia in
tutti i comparti. Fra questi va citato il turismo: gli Stati Uniti sono il
terzo paese al mondo, dopo Francia e Spagna, per ingressi turistici,
provenienti da Canada, Giappone e Messico. Tra le mete preferite,
oltre alle spiagge della California e della Florida, ai parchi di
divertimenti (Walt Disney) e alle principali metropoli ci sono i parchi
naturali. Capitale mondiale del gioco d’azzardo, Las Vegas, nello stato
del Nevada, è una città in cui tutto ruota intorno al desiderio di
arricchirsi puntando un po’ di denaro ai tavoli dei casinò o inserendo
qualche moneta in una slot machine. Moderno paese dei balocchi, Las
Vegas si presenta come un insieme di edifici che imitano i monumenti
di ogni tempo e luogo. Si tratta in gran parte di alberghi di lusso che
attirano i turisti per poi trattenerli più a lungo possibile nelle loro
sale da gioco.
I trasporti si servono di strade e ferrovie sviluppate sul territorio in
modo capillare e di una fitta rete fluviale, che ha il suo centro nel
sistema dei Grandi Laghi e nel bacino del fiume Mississippi; il
traffico aereo si avvale di oltre 10 000 aeroporti e di trenta
compagnie aeree nazionali.
7. Storia
Vedi anche pgg.31/34
Gli Stati Uniti furono abitati nell’antichità da popolazioni chiamate
genericamente “indiani” o “pellerossa”. Il nucleo originario degli attuali USA fu
costituito da 13 colonie fondate dall’Inghilterra sulla costa orientale, a partire
dal 1607.
Nel 1764 l’Inghilterra iniziò ad imporre pesanti dazi. Le colonie si opposero,
finché il 4 luglio 1776 il Congresso di Filadelfia, che riuniva i rappresentanti di
tutte la colonie, approvò la “Dichiarazione d’Indipendenza”. Nel 1783, dopo otto
anni di guerra, l’Inghilterra riconobbe l’indipendenza dei 13 stati: George
Washington fu proclamato Presidente. Alla confederazione si aggiunsero poi gli
stati che stavano nascendo nelle regioni dell’interno, per l’avanzata dei pionieri.
Nel corso del XIX secolo gli Stati Uniti acquisirono nuovi territori da Francia,
Spagna, Regno Unito, Messico e Russia, annettendo la Repubblica del Texas e la
Repubblica di Hawaii (vedi Imperialismo).
Nella guerra di Secessione (1861 – 1865) si affrontarono gli stati del sud, che
volevano la separazione, la cui economia si fondava sulle piantagioni e sul lavoro
degli schiavi, e gli stati del nord, unionisti, in rapido sviluppo industriale.la
guerra terminò con la vittoria dei nordisti; la schiavitù venne abolita, ma nel
sud venne instaurato un regime di segregazione razziale (vedi segregazione
razziale). Nel XX secolo gli Stati Uniti presero parte alle due guerre mondiali.
Furono tra i fondatori dell’ONU e della NATO. DAl secondo dopoguerra, gli
Stati Uniti sono intervenuti i molti conflitti.L’attentato alle torri gemelle li ha
costretti a constatare la propria vulnerabilità.
8.1. Monumenti
La Statua della Libertà svetta
all'entrata del porto sul fiume Hudson,
sulla rocciosa Liberty Island. Costituita
da un'armatura di acciaio rivestita da
300 fogli di rame, poggia su un
basamento granitico grigio-rosa e domina
la baia di New York. Raffigura una donna
che indossa una lunga toga e sorregge
fieramente in una mano una fiaccola
(fuoco eterno della libertà), mentre
nell'altra stringe un libro recante la data
del 4 luglio 1776; ai piedi vi sono delle
catene spezzate (liberazione dal sovrano
assoluto) e in testa vi è una corona, le cui
sette punte rappresentano i sette mari e
i sette continenti.
Nell'agosto 2006 è stata iniziata la
costruzione del National September
11 Memorial & Museum dove un
tempo sorgevano le Torri Gemelle
distrutte durante gli attentati
dell'11 settembre 2001. Il
monumento è stato inaugurato con
una cerimonia ufficiale l'11
settembre 2011, decimo anniversario
degli attacchi, ed è stato aperto
ufficialmente al pubblico il 12
settembre 2011, mentre il museo
verrà aperto nel settembre 2012.
Vedi anche pgg. 38/40
Il memoriale del Titanic è una statua
di granito di dieci metri d'altezza
raffigurante un uomo con le braccia
aperte, che si trova nella zona sudovest di Washington, la capitale
statunitense. Essa è in onore agli
uomini che diedero le loro vite per
salvare le donne e i bambini durante
il disastroso incidente del Titanic.
La Casa Bianca è la residenza ufficiale e
il principale ufficio del presidente degli
Stati Uniti e comprende un complesso
architettonico il cui centro è un palazzo
bianco di stile neoclassico (vedi
neoclassicismo). Insieme a Blair House,
adibita ad ospitare le delegazioni in
visita di stato e ad Number One
Observatory Circle, che funge da
residenza per il vicepresidente degli
Stati Uniti, è una delle tre residenze
ufficiali più importanti in Washington
D.C.
8.2. Piatti tipici
La banana split è uno dei dessert più
conosciuti al mondo; gli ingredienti
principali della banana split sono la frutta
e il gelato. Viene solitamente servita in un
piatto stretto e lungo, chiamato
"barchetta" per via della sua particolare
forma.
Il New York Cheesecake, è un dolce
tipico della tradizione americana. Il
cheesecake è preparato con crema
fresca di formaggio, e si ritiene che
abbia antichissime origini greche; infatti
questo dolce era servito agli atleti nei
primi giochi olimpici della storia.
8.3. Personaggi famosi
Vedi anche pgg. 35/37
James Watson (Chicago, 1928) è un biologo
statunitense. Scoprì la struttura della molecola del
DNA insieme a Francis Crick con il quale ricevette
anche il Premio Nobel per la medicina nel 1962 per le
scoperte sulla struttura molecolare degli acidi nucleici
e il suo significato nel meccanismo di trasferimento
dell'informazione negli organismi viventi.
George Gershwin nacque negli Stati Uniti da poveri
immigrati nel 1898. Il suo vero nome era George
Gershowitz, figlio di ebrei russi emigrati negli USA. Da
giovane visse in difficili condizioni economiche e praticò
molti mestieri. Fu accompagnatore al pianoforte di
spettacoli musicali e strimpellatore di nuove canzoni per i
clienti di un editore di musica. Seppe fondere la
tradizione europea con la musica jazz degli Indiani
d’America. Grazie al suo talento vide aprirsi le porte dei
palcoscenici a Broadway. Negli anni Venti e Trenta,
compose ininterrottamente e fu sempre premiato dal
favore del pubblico. Morì a Los Angeles nel 1937.
Richard Wright
Scrittore afro – americano, è considerato l’iniziatore della
narrativa nera contemporanea. Nacque nel 1908 nel
Mississippi, da un mezzadro e una maestra. Visse un’infanzia
e un’adolescenza difficili, soffrendo l’emarginazione che gli
derivava dalla povertà ma soprattutto dal colore della pelle;
ancora bambino dovette assistere a continui gesti di violenza
sui neri e ai massacri con cui i bianchi rispondevano alle
trasgressioni vere o immaginarie della sua gente.
Con la sua famiglia emigrò al nord, dove si guadagnò da vivere
con i mestieri più umili e disparati; poi, grazie alla sua
determinazione, riuscì a fare lo scrittore. Pubblicò una serie
di romanzi, tutti sul tema della discriminazione e della
violenza razziale. Fra i più importanti: I figli dello zio Tom,
Paura, Ragazzo negro e Fame americana. Neanche il successo
gli permise una vita facile: dopo la seconda guerra mondiale
negli USA vigevano ancora leggi razziste; inoltre era in atto
la caccia ai comunisti e Wright, che aveva rinnegato il Partito
Comunista a cui era stato iscritto per un certo periodo, non
intendeva collaborare. Così accettò l’invito del Governo
francese e nel 1947 si trasferì a Parigi, città in cui morì nel
1960. Insieme al suo corpo fu cremata anche una copia di
Ragazzo negro.
1 - Il ranch
2 - Imperialismo e afro - americani
3 - Le leggi di Mendel, la genetica e il DNA
4 - Il neoclassicismo (pittura, scultura, architettura)
5 - La Louisiana Francese e la francofonia
6 - The Second World War
7 - Il curling e le Olimpiadi a Salt Lake City
1. Il ranch
Negli USA si è sviluppata una forma particolare di fattoria, costituita da un
insieme di costruzioni destinate all’allevamento di bovini, equini e ovini, in cui
sono comprese le abitazioni del proprietario e dei suoi dipendenti: i ranch.
Questo termine deriva da rancho, che letteralmente significa “alloggiamento
militare”, ma è stato utilizzato per indicare la fattoria per l’allevamento del
bestiame nell’America spagnola.
I primi ranch sono stati aperti in Texas, poi si sono diffusi anche nelle Grandi
Pianure, a ovest del Mississippi. La loro nascita risale alla fine dell’Ottocento
quando i pionieri conquistarono il West.
Generalmente la casa del proprietario, gli alloggi e la cucina per i cowboy sono
situati al centro della proprietà; vi sono inoltre stalle e recinti per il bestiame
e spesso si trova anche un mulino a vento per attingere acqua dal pozzo.
I cowboy conducono il bestiame verso le zone di pascolo, lo proteggono e lo
curano; hanno anche il compito di far mangiare la mandria, marchiare gli
animali, portarli fino ai luoghi di vendita; svolgono anche lavori occasionali
come la riparazione dei recinti. La vita dei cowboy è basata su un ordine
gerarchico che rispecchia la società patriarcale dell’Ottocento.
A dirigere la fattoria ci può essere anche un cowhand, una specie di
tuttofare, a cui si affiancano i mandriani, allevatori stagionali assunti dalla
primavera all’inverno.
2. Imperialismo
L’imperialismo è un periodo che va dal 1870 al 1914 ed è caratterizzato da un
colonialismo molto aggressivo perché ogni nazione voleva creare un proprio
impero coloniale. L’imperialismo interessò particolarmente l’Europa, ma anche
gli Stati Uniti furono un grande potenza.
CAUSE
L’imperialismo aveva diverse cause: economiche, politiche, sociali e culturali.
Lo sviluppo economico determinato dalla rivoluzione industriale aveva creato
una maggiore richiesta di materie prime, di cui erano ricchi i Paesi asiatici o
africani. Inoltre divenne importante controllare i commerci del maggior
numero possibile di Paesi, imponendo ad essi i prodotti della propria
industria. L’imperialismo rappresentò una forma esasperata di nazionalismo.
L’amore eccessivo per la propria nazione, portò a negare la libertà a tutte le
altre. Le conquiste coloniali divennero il simbolo di una società forte. In
nazioni in cui c’era necessità di terre la colonizzazione veniva presentata
come una soluzione a questo problema. I successi nelle guerre imperialiste,
inoltre, creavano il consenso della popolazione e giustificavano la mancanza di
riforme a favore dei più deboli. Era, infine, opinione diffusa che l’uomo
bianco dovesse dominare il mondo e portare la civiltà a quelle tribù ancora
allo stato “brado”.
Gli Stati Uniti, una nuova potenza
Colonie americane
Nel corso dell’Ottocento gli USA acquistarono
delle colonie dagli stati europei e iniziarono la
conquista del West, ovvero l’espansione verso
ovest. Solo che queste terre erano abitate dagli
indiani d’America, che furono decimati o
obbligati a vivere segregati nelle riserve. Tutti i
territori appartenuti agli indiani passarono
sotto il controllo federale.
La popolazione aumentò e l’economia conobbe un
notevole sviluppo. Nel 1850 iniziò la rivoluzione
industriale, che però accentuò le differenze che
c’erano fra stati del nord e del sud. Nei primi,
infatti, l’industria era molto sviluppata, la
schiavitù era scomparsa ed era stata introdotta
una politica protezionistica per difendere gli
interessi dell’economia statunitense. Al
contrario, negli stati del sud l’economia si
basava sulle piantagioni che utilizzavano come
manodopera degli schiavi e i Governi erano
favorevoli ad una politica di libero scambio.
La guerra di secessione e l’imperialismo americano
Le tensioni tra Nord e Sud esplosero nel 1860. Venne eletto presidente
Abraham Lincoln, favorevole al protezionismo ed all’abolizione della schiavitù.
Di fronte a queste idee, la Carolina del Sud e altri 10 stati sudisti diedero vita
alla secessione, cioè alla separazione dagli stati del Nord. Fra le due parti iniziò
la guerra di secessione, un conflitto civile che si risolse nel 1865 a favore dei
nordisti. Superati gli sconvolgimenti della guerra gli USA vissero un periodo di
sviluppo dell’economia: superarono l’Inghilterra e divennero il Paese più
industrializzato del mondo, con il progressivo aumento della popolazione.
Dopo la guerra di secessione, gli Stati Uniti svilupparono la loro politica
imperialista. Grazie alla vittoria nella guerra contro la Spagna ottennero le
Filippine. Poi fu la volta di Cuba e di Panama. Gli Stati Uniti fecero in modo che
si separasse dalla Colombia. Lo stato di Panama era importante dal punto di
vista economico. Nel suo territorio era possibile costruire un canale che
permettesse alle navi di passare dall’Atlantico al Pacifico senza circumnavigare
l’America del Sud. I lavori di costruzione del Canale di Panama vennero
completati nel 1916. La politica imperialista degli Stati Uniti nei confronti
dell’America Latina venne ben sintetizzata da Theodor Roosvelt. Gli Stati Uniti
avevano il diritto di intervenire e controllare l’America Latina perché costituiva
il loro “impero in casa”, ma dovevano farlo senza clamore. Questa politica,
chiamata del big stick, fu rafforzata da trattati commerciali che l’economia
dell’America Latina sempre più dipendente da quella degli Stati Uniti.
Gli afro - americani
La tratta degli schiavi africani negli Stati Uniti iniziò nei primi anni
del Seicento: i neri erano acquistati dai coloni europei che li facevano
lavorare nelle piantagioni, in condizioni disumane. Negli stati del
Nord la schiavitù fu abolita nel 1863, ma la popolazione di colore
continuò a vivere in condizioni di miseria e di abbandono. Iniziava la
segregazione razziale, ovvero l’isolamento dovuto al colore della
pelle. Nel 1865 un emendamento alla Costituzione federale sancì la
fine dello schiavismo. Il cammino di emancipazione della popolazione
nera era appena cominciato.solo nel 1870 un altro emendamento
concesse il diritto di voto a tutti senza distinzione di razza o di
colore della pelle.
Martin Luther King si batté per l’uguaglianza degli afro – americani,
ma fu assassinato nel 1968; tre anni prima era stato ucciso il leader
di un movimento che autorizzava all’autodifesa armata chiunque
calpestasse i diritti dei neri. Nel 1963 l’assassinio di Kennedy
contribuì a frenare il cammino degli afro – americani verso
l’uguaglianza con i bianchi. Nel proprio programma politico, infatti,
Kennedy aveva dato ampio spazio alla lotta contro la segregazione
razziale.
Ancora oggi, nella nazione spesso ritenuta più democratica, si
verificano episodi di intolleranza nei confronti dei neri.
3. Le leggi di Mendel
1° Legge di Mendel
Da incroci tra individui differenti per una
singola coppia di caratteri antagonisti
nascono individui in cui compare soltanto il
carattere dominante.
2° Legge di Mendel
Nella discendenza degli ibridi ricompare il
carattere recessivo e i due caratteri si
presentano separati nel rapporto costante di
3:1.
3° Legge di Mendel
Dall’incrocio tra due individui che differiscono per
due o più caratteri si ottengono individui nei quali i
caratteri si trasmettono in modo indipendente l’uno
dall’altro secondo la prima e la seconda legge, e
quindi combinati in tutti i modi possibili.
La genetica
La genetica è il ramo della biologia che studia l’ereditarietà dei caratteri. La base
della genetica è costituita dalle tre leggi di Mendel, spiegate scientificamente
con la scoperta dei cromosomi, responsabili di tutta l’attività riproduttiva della
cellula, nonché dei caratteri di ogni individuo. Il loro numero è costante e tipico
per ogni individuo. Il meccanismo che regola e mantiene costante il patrimonio
cromosomico è regolato dalla mitosi e dalla meiosi. La prima è la riproduzione
cellulare e permette di mantenere invariato il patrimonio cromosomico con la
capacità di duplicazione dei cromosomi. La seconda, invece, è il processo per
mezzo del quale si originano le cellule sessuali. Consiste in due fasi successive:
una mitosi e una suddivisione senza duplicazione.
Un organismo è costituito da due tipi diversi di cellule: le cellule somatiche (in
numero pari, che si originano per mitosi) e le cellule sessuali (in numero dispari e
si originano per meiosi).
Nelle cellule somatiche, i cromosomi di ciascuna coppia, provenienti una dal
gamete maschile e una da quello femminile, sono detti cromosomi omologhi. Ogni
carattere dell’individuo è codificato in ogni gene, cioè tratto, del cromosoma. I
cromosomi omologhi presentano una coppia di geni corrispondenti, gli alleli, che
ogni individuo eredita dal padre e dalla madre. Se i due alleli sono uguali,
l’individuo, omozigote per quel carattere codificato, lo manifesterà anche se
recessivo. Se i due alleli sono diversi, l’individuo, eterozigote per quel carattere,
manifesterà il carattere dominante.
Il DNA
I cromosomi sono lunghe molecole di acido desossiribonucleico, indicato con DNA,
la cui struttura costituisce il “codice della vita” responsabile di tutte le
informazioni ereditarie. Il DNA ha una struttura individuata da J. Watson e F.
Crick, detta a doppia elica, che si può paragonare ad una scala. Le due ringhiere
sono zuccheri e acido fosforico e i pioli, basi azotate: adenina (A), timinina (T),
citosina (C) e guanina (G). Una molecola di acido fosforico, una di zucchero e una
base azotata formano il nucleotide, l’unità fondamentale del DNA. Esistono
quattro tipi di nucleotidi che formano due filamenti che si tengono uniti attraverso
le basi azotate e formano la doppia elica. Ciascun piolo è formato da due basi
azotate unite tra loro secondo i legami A – T, C – G.
Secondo il numero di nucleotidi e la sequenza delle loro basi si possono formare
molecole di DNA diverse; ciascun essere vivente ha il proprio DNA, la cui
particolare costituzione costituisce il patrimonio genetico o genoma dell’individuo.
Una sequenza più o meno lunga di nucleotidi forma un gene, il messaggio in codice
di una proteina, ovvero di un carattere. Sono i geni che forniscono le informazioni
per la produzione di proteine e per la determinazione dei diversi caratteri. La
cellula produce le proteine che determinano i caratteri leggendo le informazioni
codificate nei vari geni: si parla di codice genetico. La trasmissione di questo dai
genitori ai figli spiega il fenomeno dell’ereditarietà dei caratteri resa possibile da:
duplicazione (i cromosomi dei figli risultano copie perfette di quelli dei genitori) e
sintesi proteica (vengono costruite le proteine che danno origine ai caratteri
codificati dai geni) del DNA.
4. Il neoclassicismo
Nella seconda metà del Settecento una crisi economica, dovuta allo sviluppo dei
commerci internazionali, favorisce, nei Paesi europei più avanzati, lo sviluppo della
borghesia, consapevole dei propri diritti e dell’ingiustizia dei privilegi
dell’aristocrazia e del clero. Nella maggior parte dell’Europa dominano i sovrani
assoluti, detti illuminati perché impegnati in una politica di riforme che tende a
modernizzare lo stato, favorendo i ceti produttivi.
Si fa strada una nuova mentalità, l’Illuminismo, critica nei confronti del
pregiudizio, dei dogmi religiosi, del fanatismo, dell’accettazione della tradizione,
e favorevole al libero esercizio della ragione e all’uso della conoscenza per
trasformare la realtà e accrescere la felicità individuale e pubblica. Le rivoluzioni
di questo periodo hanno il loro punto di partenza in questi presupposti: l’idea che i
governanti debbano essere scelti dal popolo, e che tutti gli uomini, abbiano gli
stessi diritti di fronte alla legge. La nuova mentalità si riflette anche nell’arte
che viene chiamata neoclassica per sottolineare l’interesse nei confronti dei
modelli antichi e della razionalità che essi esprimevano. L’arte neoclassica fu una
reazione alla grandiosità enfatica del barocco e alla frivolezza del rococò,
considerati espressioni di una società conservatrice e chiusa a ogni forma di
rinnovamento. La fedeltà alla natura, alla ragione, al sentimento guidavano gli
artisti. L’arte doveva avere un contenuto morale e sociale, spingere alla virtù
attraverso i grandi esempi del passato, rappresentare il mondo antico in quanto
puro e incorrotto. Da questi ideali derivano il disprezzo per la mondanità e
l’amore per la semplicità e la purezza, per tutto ciò che è naturale e universale.
Gli artisti vollero avvicinare l’arte alla natura, non riproducendone i minimi
particolari e le imperfezioni, ma cogliendone gli aspetti più puri, più elevati. Le
opere più antiche diventavano fonte d’ispirazione .
Gli artisti non dovevano copiarle, riproducendo solo l’aspetto esteriore dell’arte
antica, me imitare l’idea che aveva guidato pittori, scultori, architetti del
passato: cogliere nella realtà naturale la bellezza ideale.
LA PITTURA
I pittori danno importanza al disegno, che
permette di delineare figure nitide, essenziali,
dai contorni fermi, al cui interno il colore è steso
uniformemente, senza chiaroscuri eccessivi. Le
composizioni sono semplici, con pochi personaggi
disposti in modo chiaro e ordinato, senza
affollamenti. Seguendo l’esempio dei pittori
accademici, gli artisti neoclassici privilegiano i
grandi soggetti storici del passato, che
forniscono esempi morali per il presente. Bruto e
i littori, di David, fu salutato come un modello di
virtù repubblicana valido per la nuova civiltà
francese: Bruto è rappresentato mentre medita
solitario, dopo che ha fatto decapitare i figli,
colpevoli di tradimento. L’amore per la patria
deve superare gli affetti privati.
L’ARCHITETTURA
Gli architetti danno grande importanza alla simmetria,
all’ordine, alla sobrietà: le facciate sono
prevalentemente bianche, con decorazioni semplici,
costruite secondo il modello dei templi classici, con
colonne che sorreggano il timpano.
Il teatro alla Scala ha la facciata scandita da colonne e
lesene che inquadrano finestre timpanate, creando una
struttura modulare. La parte superiore è un timpano
decorato con un bassorilievo classicheggiante.
L’architettura è misurata nelle proporzioni e nella
distribuzione dei pieni e dei vuoti, ed è funzionale, con il
portico che ripara gli spettatori dalle intemperie.
Gli scultori sono molto influenzati dalle statue antiche,
considerate modelli della bellezza ideale, in cui
l’espressione è controllata e guidata dall’intelletto. La
scoperta dei marmi del Partenone, portati a Londra,
colpì gli scultori neoclassici, indirizzandoli verso una
maggiore stilizzazione e purificazione delle forme.
Le grazie di Canova, con i corpi, le forme semplici,
prive di qualsiasi dettaglio inutile, con le superfici
levigate, le pose composte che rivelano sentimenti
equilibrati, e il soggetto tratto dalla mitologia,
rivelano la continuità ideale tra l’arte di questo
periodo e l’arte classica.
LA SCULTURA
5. La francofonia
Dove si parla il francese? Sicuramente in Francia, ma anche in altre zone del
mondo, i cosiddetti stati francofoni. La francofonia è l’insieme dei 175 milioni
di persone che parlano il francese in tutto il mondo. Il termine francofonia è
stato creato nel 1880; proviene dal greco “Phone” (suono, voce) e da franco, il
nome del popolo che ha dato il suo nome alla Francia.
Come si è diffuso il francese nel mondo? Il francese è parlato in Europa
perché, pressappoco 200 anni fa, il francese era la lingua utilizzata durante le
relazioni diplomatiche. Sugli altri continenti il francese si è diffuso a causa
delle antiche colonie francesi (Antille, Canada, alcuni Paesi dell’Africa…); sono
dei territori che la Francia ha colonizzato e che sono divenuti inseguito
indipendenti. Ma alcuni hanno conservato la lingua francese come l’unica lingua
ufficiale. Alcuni Paesi francofoni sono: la Louisiana, il Senegal, l’isola di Réunion,
la Nuova Caledonia, la Guyana, il Québec, il Maghreb e la Polinesia francese.
La settimana della lingua francese e della francofonia
Da più di 10 anni, il mese di marzo, si celebra la settimana della lingua
francese e della francofonia. Giochi, spettacoli, concorsi sono organizzati il
tutto il mondo francofono. Ognuno è invitato a giocare scrivendo poesie,
canzoni, conte a partire da dieci parole selezionate.
La Louisiana francese
La Louisiana francese era un territorio della Nuova Francia, controllata
dai Francesi nel Seicento e nel Settecento. Questo nome venne dato in
onore di Re Luigi XIV di Francia. Era divisa in Alta e Bassa Louisiana. Il
territorio dell'attuale stato USA della Louisiana è assai ridotto rispetto
a quello originario francese.
La monarchia francese la teneva per contrastare l'imperialismo inglese e
per mantenersi, giocò sulle alleanze con i popoli pellerossa. A seguito
della Guerra dei sette anni la Louisiana venne ceduta, nella sua porzione
orientale, ai britannici, e quella occidentale, agli spagnoli. La Francia
riuscì a recuperare la sovranità sulla parte occidentale, ma la cedette in
modo definitivo agli Stati Uniti.
6. The second World War
On 1st September 1939 German troops marched into because Hitler wanted to make
Germany the leading nation in Europe. By 3rd September Britain and France were at
war with their old enemy, Germany. On 9th April 1940, without warning, the Germans
invided Denmark and Norway. By June 1940 France too had been submitted to
Germans and Hitler’s next target was Britain. During the period of the Second World
War in Britain the Prime Minister was Winston Churchill. Before German troops could
invide Britain, the RAF had to be destroyed. In August and September 1940 the
Luftwaffe (German air force) attacked British aerdromes in what is generally called
the Battle of Britain. The RAF survived and shot down a great number of enemy
planes. A lot of big cities such as London, Coventry and Glasgow were bombed, but the
blitz didn’t discourage the British. The turning point of the war was in December
1941, when Japanese planes attacked the US fleet at Pearl Harbour, Hawaii. Within
half an hour the Japanese had sunk three battleships and destroyed 188 aircrafts on
the ground. The USA immediatly declared war in Japan and on the other Axis powers,
Germany and Italy.
Now the whole world was at war. On the night of 6th June 1944, the Allies landed on
the beaches of Normandy. The attack caught the Germans unprepared, because they
thought the weather was too bad for a landing. Within 48 hours the Allies had fought
their way through the German lines and began to build up for the long advance into
Germany. The Germans were forced to stop fighting in May 1945 but Japan surrender
only after the USA had dropped atom bombs on the cities of Hiroshima and Nagasaki
on 6th August 1945. A few days later, on 15th August, America and Great Britain
celebrated the end of the war.
7. Salt Lake City e le Olimpiadi invernali
Salt Lake City (Città del Lago Salato) è la capitale dello Utah, stato
degli Stati Uniti d'America occidentali. Prende il nome dal Gran Lago
Salato immediatamente a nord-ovest della città. La città ha ospitato nel
2002 i XIX Giochi olimpici invernali. Una delle specialità delle Olimpiadi
invernali è il Curling.
Il curling
Il curling è uno sport di squadra giocato sul ghiaccio con pesanti pietre di
granito levigato (stones). Il curling è diffuso particolarmente in Gran
Bretagna, nella Penisola Scandinava, nel Canada e negli Stati Uniti
d'America.
STORIA
Generalmente l'invenzione di questo gioco viene fatta risalire al XVI secolo
in Scozia. Ne è una dimostrazione l'incisione della Stirling Stone datata al
1511 che contiene la prima citazione scritta di questo sport. In realtà il
gioco doveva essere già diffuso nel nord Europa.
Qualunque sia la verità sulla sua terra d'origine, il curling all'aperto divenne
molto popolare in Scozia tra il XVI secolo ed il XIX secolo, cioè fino a
quando il clima invernale rimase abbastanza freddo da permettere il
formarsi sugli specchi d'acqua di uno strato di ghiaccio sufficientemente
spesso. Una riprova della grande diffusione del curling in quel paese è che la
World Curling Federation, il massimo organo internazionale della disciplina,
ha sede proprio in Scozia, a Perth.
Il curling è divenuto sport olimpico nel 1924, a I Giochi olimpici invernali di
Chamonix-Mont-Blanc, e la disciplina resta olimpica fino al Lake Placid 1932.
Dopo di che per più di 50 anni non viene praticata a livello olimpico, fino ai
XVIII Giochi olimpici invernali, svoltisi nel 1998 a Nagano. In quell'edizione
si aggiudicano la medaglia d'oro la Svizzera (maschile) e la Norvegia
(femminile).
Nel 1716, venne fondato il primo Club di Curling, presso la contea di
Stirlingshire. Nel 1838 viene steso il primo regolamento scritto sulle norme
di gioco.
Attualmente il paese con il maggior numero di praticanti è il Canada.
SUPERFICIE DI GIOCO
Il campo di curling, detto rink, è una lastra di ghiaccio lunga 44,5 m e larga
4,75 m perfettamente livellata. Molto importante per la preparazione del
ghiaccio è il cosiddetto pebble, uno spruzzo d'acqua nebulizzata che ghiaccia
al contatto con la pista. Il pebble aiuta le stones a scivolare più velocemente
ma, durante la gara, la sua azione sulle stones può modificarsi a causa
dell'erosione provocata dall'attrito.
Sul ghiaccio del rink, circa alle due estremità, sono disegnati due bersagli
detti house (case) con un raggio di 1,88 m. Il centro delle case, chiamato tee,
viene individuato dal punto d'incontro di due linee: la center line, che divide il
campo a metà longitudinalmente, e la tee line, posta a circa 4,9 m dal fondo
della pista. Sul campo a circa 11,3 m sono segnate altre due linee, le hog lines.
Gli anelli del bersaglio sono definiti dal loro diametro: 4 piedi (poco più di un
metro), 8 piedi (circa 2,5 m) e 12 piedi (circa 3,7 m) e si distinguono per il
colore.
Vicino al fondo della pista, a cavallo della center line, sono poste le staffe,
utilizzate dai giocatori per avere un punto d'appoggio per il piede in
occasione del tiro.
IL GIOCO
Il curling è giocato da due squadre di quattro componenti ciascuna. I
giocatori sono definiti a seconda dell'ordine di lancio: il primo è il lead,
seguito dal second (secondo), dal third (terzo) ed infine dallo skip, che
lancia per ultimo ed è il capitano della squadra. Una partita consiste
generalmente in dieci mani. Ad ogni mano tutti i giocatori lanciano a
turno due stones, alternando i componenti delle squadre.
Mentre i primi tre giocatori lanciano le stones, lo skip rimane nella zona
della casa per coordinare le strategie di lancio. Quando tocca a lui
lanciare questa funzione è ricoperta dal terzo detto viceskip.
Per lanciare una stone il giocatore usa la staffa per darsi una spinta e
scivolare verso la hog line. Prima di raggiungere la linea il giocatore deve
rilasciare la stone. Se la stone non riesce a superare la hog line più
lontana, o supera la back line, viene tolta dal gioco.
Lo scopo è di bocciare le stones avversarie e di piazzare le proprie vicino
al tee.
Dopo che entrambe le squadre hanno lanciato tutte e otto le stones a
loro disposizione viene determinato il punteggio. La squadra con la stone
più vicina al tee riceve un punto per ogni stone che sia ad una distanza
minore dal tee della più vicina stone avversaria.
La squadra che non ha segnato punti nella mano ha diritto a tirare
l'ultima stone, detta hammer, nella mano successiva. I giocatori che
non stanno lanciando effettuano lo sweeping o spazzolamento,
cercando di indirizzare la stone verso il punto indicato dal capo
squadra spazzolando il ghiaccio immediatamente davanti alla stone in
movimento con delle scope: il calore generato dallo spazzamento causa
un momentaneo scioglimento di una parte del ghiaccio, dal quale segue
una diminuzione dell'attrito e pertanto una leggera accelerazione della
stone, mentre la traiettoria della pietra diventa più rettilinea. Inoltre
le scope possono essere utilizzate per pulire il ghiaccio dai frammenti
che si vengono a creare sulla pista di gioco. È stato calcolato che lo
spazzolamento può prolungare la traiettoria fino a 3,15 metri.
LE STONES
Durante il lancio la stone subisce una rotazione e successivamente viene
rilasciata. Se la maniglia viene fatta ruotare verso il corpo del
lanciatore il lancio è detto in-turn, viceversa la rotazione verso
l'esterno è detta out-turn. La traiettoria della stone subirà quindi un
effetto laterale corrispondente alla rotazione che le è stata impressa,
specialmente verso la fine della sua corsa.
La stone è una roccia di granito scozzese tonda (diametro di 30 cm,
altezza 11,4 cm) e del peso approssimativo di 20 kg. Nella parte
superiore viene applicata una maniglia mentre il fondo è concavo. La
superficie di scivolamento di una stone è larga solamente 6–12 mm,
questo permette al pebble presente sul ghiaccio di agire sul movimento
della pietra
CURLING IN CARROZZINA
Il curling in carrozzina, noto anche con il termine inglese wheelchair
curling, è la variante del curling praticabile da persone con disabilità agli
arti inferiori.
L'attività agonistica internazionale è organizzata dalla World Curling
Federation. Il curling in carrozzina è stato inserito nel programma dei
Giochi Paraolimpici a partire dai IX Giochi Paraolimpici invernali di Torino
2006, con un torneo unico riservato a squadre miste.
La differenza più evidente nel meccanismo di gioco è l'assenza della fase
di sweeping, che rende il curling in carrozzina ancora più simile alle bocce.
Per il resto la superficie di gioco, le pietre e le regole sono le stesse.
Alcuni adattamenti sono legati al fatto che i giocatori si spostano su sedie
a rotelle: non sono necessarie le apposite scarpe con suole differenziate, si
può usare un manico estensore per lanciare la stone, e un compagno di
squadra può aiutare a tenere ferma la carrozzina durante il lancio.
Fly UP