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IL LINFEDEMA SECONDARIO DEGLI ARTI: DALLA PREVENZIONE AL TRATTAMENTO FISIOTERAPICO “Attuali procedure di approccio clinico e diagnostico, prevenzione e trattamento del linfedema secondario degli arti superiori ed inferiori” Direttore del corso Dott. Carlo Chiacchio Relatori M. Bovio(TdR), D. Boffa (TdR) Alba, 16/11/2007 S.O.C. di Recupero e Rieducazione Funzionale Osp. San Lazzaro, Alba – ASL 18 Primario Dott. C. Chiacchio Ambulatorio per la prevenzione , la diagnosi e la cura del linfedema secondario CASISTICA ambulatorio fisiatrico linfologico da gennaio 2004 a settembre 2007 Tot. pazienti 212 188 post int. per CA mammario 1 post int. per melanoma 196 donne 1 post int. per linfoma 1 post int. per CA vulvare 1 post int. per CA vescicale 1 TVP ascellare 1 flebolinfedema post traumatico 1 linfedema da stasi 1 lipo-linfedema primario CASISTICA ambulatorio fisiatrico linfologico da gennaio 2004 a settembre 2007 Tot. pazienti 212 2 post int. per CA mammario 16 uomini 10 post int. per CA prostatico 2 post int. per melanoma 1 post int. per linfoma 1 flebolinfedema aa ii TRATTAMENTO POST-OPERATORIO PRECOCE TARDIVO PREVENTIVO E’ previsto per tutti i pazienti che durante l’intervento chirurgico hanno subito una linfoadenectomia di qualunque entità TRATTAMENTO POST-OPERATORIO PRECOCE Visita fisiatrica presso il reparto di chirurgia raccolta dei dati relativi all’intervento valutazione anamnestica e clinica counselling informativo alla pz. e/o ai familiari TRATTAMENTO POST-OPERATORIO PRECOCE 1-2 cicli di 10 sedute (2-3 incontri settimanali) Obiettivi: trattamento esiti precoci e danni secondari prevenzione del linfedema: • counselling • linfodrenaggio “ preventivo” • esercizi TRATTAMENTO POST-OPERATORIO PRECOCE VALUTAZIONE dati relativi all’intervento ( descrizione intervento; esame istologico) informazioni sul percorso chemioterapico e radioterapico valutazione fisioterapica Valutazione fisioterapica anamnesi (attenzione ai fattori predisponenti il LE) valutazione delle cicatrici valutazione della cute valutazione di tumefazioni locali ( ematomi, sieromi) esame articolare e muscolare del cingolo cervico-scapolo-omerale esame articolare e muscolare di entrambi gli arti superiori Valutazione fisioterapica valutazione della postura valutazione del dolore valutazione di eventuali danni del s.n. periferico (deficit motori e turbe della sensibilità) misurazione antropometrica: - circonferenze arti superiori - peso corporeo - rilevazione di eventuale subedema/edema ESITI PRECOCI E DANNI SECONDARI: PREVENZIONE E TRATTAMENTO Complicanze in sede di intervento chirurgico ematomi sieromi infezioni raccolte purulente problemi della cicatrice SOSPENDERE ogni manovra manuale in caso di: - infezioni della ferita - raccolte purulente - ematomi - flebite - trombosi - linfangite ESITI PRECOCI E DANNI SECONDARI: PREVENZIONE E TRATTAMENTO MOBILIZZAZIONE PRECOCE ? ESITI PRECOCI E DANNI SECONDARI: PREVENZIONE E TRATTAMENTO COMPLICANZE DELLA CICATRICE Complicanze nella prima fase: tensione con eventuale deiscenza dei lembi necrosi tissutale infezioni bottoni di granulazione Complicanze nella seconda fase: adesa ai piani profondi infiltrata ipertrofica retratta inestetica dolente iperemica ESITI PRECOCI E DANNI SECONDARI: PREVENZIONE E TRATTAMENTO COMPLICANZE DELLA CICATRICE l massaggio della cicatrice ha un’azione: vasodilatatrice elasticizzante preventiva sulla fibrosi post-operatoria liberatrice dalle aderenze antiedemigena drenante antalgica ESITI PRECOCI E DANNI SECONDARI: PREVENZIONE E TRATTAMENTO COMPLICANZE DELLA CICATRICE MANOVRE DEL MASSAGGIO pinzamento scollamento impastamento stiramento vibrazione MANOVRE DI MASSAGGIO ESITI PRECOCI E DANNI SECONDARI: PREVENZIONE E TRATTAMENTO COMPLICANZE DELLA CICATRICE IL MASSAGGIO favorisce la relazione e la comunicazione favorisce il ripristino dell’immagine corporea toglie la paura del guardarsi e del toccare il corpo restituisce la voglia di riappropriarsi del proprio corpo COMPLICANZE A CARICO DEL CINGOLO SCAPOLO OMERALE Dolore Limitazione articolare Limitazione funzionale COMPLICANZE A CARICO DEL CINGOLO SCAPOLO OMERALE FATTORI PREDISPONENTI patologie preesistenti alterazioni posturali postura intraoperatoria dolore post-operatorio e complicanze della cicatrice lesioni nervose periferiche asportazione, ipotrofia o retrazioni muscolari terapia radiante COMPLICANZE A CARICO DEL CINGOLO SCAPOLO OMERALE PROFILASSI correzione dei fattori predisponenti adeguata postura intraoperatoria accurato nursing infermieristico postoperatorio automobilizzazione precoce nel rispetto del dolore COMPLICANZE A CARICO DEL CINGOLO SCAPOLO OMERALE TRATTAMENTO mobilizzazione precoce progressiva e modulata in funzione del dolore esercizi di stretching (principalmente trapezio, pettorali, romboidi, angolare della scapola) terapia fisica (Tens, Laser, U.s.) trattamento farmacologico (fans, antalgici) Correzioni posturali (presa di coscienza corporea, rilassamento, esercizi di respirazione ) COMPLICANZE A CARICO DEL CINGOLO SCAPOLO OMERALE TRATTAMENTO Patologie della cuffia dei rotatori di spalla Esiti di intervento chirurgico mammario COMPLICANZE NEUROLOGICHE PERIFERICHE POST-CHIRURGICHE plesso brachiale interessamento delle radici alte nervi toracici anteriori ipotrofia dei muscoli pettorali nervo toraco- dorsale deficit del muscolo gran dorsale nervo sottoscapolare deficit del muscolo sottoscapolare e muscolo gran rotondo nervo intercostobrachiale dolore costrittivo e bruciante all’ascella e torace e sensazione di “mattone”o gonfiore sotto all’ascella nervo toracico lungo deficit del muscolo gran dentato (scapola alata) Lesione del nervo toracico lungo COMPLICANZE NEUROLOGICHE PERIFERICHE POST-CHIRURGICHE OBIETTIVI del TRATTAMENTO Intervento precoce, mirato a prevenire: rigidità articolari contratture muscolari retrazioni muscolari atteggiamenti posturali scorretti dolore disestesie COMPLICANZE NEUROLOGICHE PERIFERICHE POST-CHIRURGICHE STRUMENTI di TRATTAMENTO mobilizzazione adeguata alle diverse fasi di recupero uso di metodiche specifiche tens massaggio IL DOLORE Valenze organiche Valenze funzionali Valenze sensitive ed emotive Diagnosi differenziale TRATTAMENTO POST-OPERATORIO PRECOCE 1-2 cicli di 10 sedute (2-3 incontri settimanali) Obiettivi: trattamento esiti precoci e danni secondari prevenzione del linfedema: • counselling • linfodrenaggio “ preventivo” • esercizi COUNSELLING FORMATIVO ED EDUCATIVO La formazione e l’educazione del paziente sono di fondamentale importanza nella prevenzione primaria e secondaria del LE COUNSELLING FORMATIVO ED EDUCATIVO CONSIGLI PER LE DONNE OPERATE AL SENO Opuscolo informativo: Nozioni di anatomia e fisiopatologia del sistema linfatico Possibili cause di insorgenza del LE Norme di igiene comportamentale Esercizi specifici Responsabilizzazione dei pazienti Questo opuscolo, elaborato dal Servizio di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’Ospedale San Lazzaro di Alba, è rivolto alle donne che sono state sottoposte ad un intervento chirurgico al seno. Esso comprende consigli, norme di comportamento e una serie di esercizi da effettuare a domicilio per 2 principali scopi: ripristinare la normale motilità dell’arto superiore, soprattutto della spalla, ed ottimizzare la postura ; prevenire l’insorgenza del linfedema. LA LINFA e il sistema linfatico La linfa, a prevalente contenuto liquido, è composta da una parte plasmatica e da una parte corpuscolata costituita dai globuli bianchi . Simile al plasma sanguigno, se ne differenzia per il minore contenuto di proteine e di sali minerali, da sostanze eliminate dalle cellule e per la maggiore presenza di acqua. Ogni giorno il corpo umano produce circa 4 litri di linfa . Essa circola nel sistema linfatico; infatti è convogliata dai tessuti verso i vasi linfatici e verso i linfonodi che rappresentano delle stazioni di drenaggio e di scambio . I linfonodi sono delle ''ghiandole'' intercalate lungo il decorso dei vasi linfatici e svolgono un ruolo importante nell'elaborazione della risposta di difesa dell’organismo. Sono numerosissime e sparse in numerose sedi, alcune profonde, in rapporto con alcuni organi, altre più superficiali possono palparsi soprattutto se ingrossate. Il singolo linfonodo e’ grande normalmente quanto un pisello. La linfa penetra nel linfonodo per mezzo dei vasi linfatici afferenti e ne fuoriesce dopo aver subito un processo di filtrazione e di depurazione da parte delle cellule contenute nel linfonodo, deputate come già detto alla difesa immunitaria dell’organismo. I linfonodi possono trovarsi lungo le vie linfatiche, isolati o raccolti nelle stazioni linfatiche in cui confluisce la linfa di un territorio topograficamente determinato (ad esempio i linfonodi ascellari o inguinali ). IL LINFEDEMA Il linfedema è una possibile conseguenza di quegli interventi (come quello al seno per neoplasie mammarie) che prevedono la linfoadenectomia, cioè l’asportazione totale o parziale dei linfonodi presenti nella regione vicina alla sede dell’operazione. Esso viene determinato da un’interruzione o da un ostacolo più o meno importante del sistema circolatorio linfatico. Il ritorno della linfa dalla mano, periferia più lontana dell’arto superiore, verso i collettori centrali è in tal caso più difficoltoso. Ne consegue una stasi della linfa e l’accumulo lento e graduale di liquidi e proteine nella regione interessata, che nel caso di intervento al seno è l’arto superiore dello stesso lato. Il linfedema dell’arto superiore si manifesta con un aumento di volume di entità variabile e in punti diversi di tutta la sua estensione. L’entità del linfedema è correlata al tipo di intervento al seno ed al cavo ascellare ed alla quantità di linfonodi asportati. L’asportazione del cosiddetto linfonodo sentinella comporta un rischio quasi nullo di insorgenza del linfedema. La radioterapia, talvolta necessaria per il trattamento oncologico del tumore mammario, può determinare lesioni cutanee superficiali e causare il linfedema . Altre variabili possono favorire l’instaurarsi del linfedema dell’arto superiore : obesità, insufficienza venosa degli arti inferiori, alterazioni microcircolatorie del pannicolo adiposo ( cellulite ), predisposizione al linfedema degli arti ( gambe e piedi frequentemente gonfi ), fattori metabolici ed ormonali, compressioni esterne ( estrinseche ) sui vasi linfatici . La comparsa del linfedema può presentarsi con tempi e con modalità molto vari. Può insorgere dopo poche settimane dall’intervento o anche dopo molti anni. L’esordio può essere graduale o improvviso. COUNSELLING MISURE PREVENTIVE Non vanno considerate come restrizioni o violazioni, ma come tutela della qualità della vita NON affaticare l’arto interessato NO lavori pesanti, pesi ATTENZIONE alla stanchezza dell’arto (variabile soggettiva) NON sollevare borse o valigie NON portare tracolle di borse sulla spalla interessata NON indossare anelli, bracciali o bende elastiche strette al polso Indossare abbigliamento, anche intimo, che non stringa COUNSELLING MISURE PREVENTIVE Non vanno considerate come restrizioni o violazioni, ma come tutela della qualità della vita NO ustioni, tagli, abrasioni, graffi di animali, punture con piante spinose NO punture di insetto ATTENZIONE durante la manicure NO prelievi e terapie iniettive nell’arto omolaterale (sottocutanee, intramuscolo od endovenose, quindi non farsi posizionare cannule venose o iniettare farmaci) COUNSELLING MISURE PREVENTIVE Non vanno considerate come restrizioni o violazioni, ma come tutela della qualità della vita NO tatuaggi NON rilevare la pressione arteriosa nell’arto superiore interessato NON esporre la cute a contatto di sostanze tossiche, velenose, o allergizzanti (detersivi, prodotti chimici) NON esporsi a fonti di calore elevato e prolungato NON dormire sul lato operato NO alcool e fumo COUNSELLING NORME DI IGIENE COMPORTAMENTALE Riprendere la “vita abituale” la vera prevenzione è l’immediata attivazione della “pompa muscolare” (Dott.ssa Flori Degrassi, Roma 2003) Recuperare la normale funzionalità dell’arto: indossare guanti per lavare le stoviglie, effettuare lavori domestici , giardinaggio-orto e per la cura di animali. Indossare il ditale per cucire Mantenere il proprio “peso forma”: l’aumento di peso puo’ aggravare la malattia Dieta bilanciata ricca di fibre, normo- ipoproteica, ipolipidica, iposodica Programmare esercizio fisico o riprendere l’attività sportiva dopo 2-3 mesi. Consultare sempre prima il fisiatra o la fisioterapista COUNSELLING NORME DI IGIENE COMPORTAMENTALE Nuotare con regolarità, 2-3 volta la settimana (solo quando la cicatrice sarà completamente guarita e sospendere durante la radio terapia) Eseguire esercizi preventivi Evitare affaticamento Indossare reggiseno adeguato Disporre di un disinfettante ed una crema antibiotica ad uso cutaneo Depilare l’ascella con un rasoio elettrico: NO ceretta, creme o rasoio con lametta Usare deodoranti non aggressivi COUNSELLING NORME DI IGIENE COMPORTAMENTALE Arto sollevato durante il riposo notturno Durante lunghi viaggi in auto, treno o aereo e per lavori pesanti, usare preventivamente un bracciale elastico se si è rischio o si è già portatori di L.E Indossare una protesi esterna non solo a fini estetici,ma anche per prevenire atteggiamenti scorretti del cingolo scapolo omerale e del rachide COUNSELLING RICONOSCIMENTO DEI SINTOMI E SEGNI PRECOCI DELL’EDEMA E SUE COMPLICANZE Contattare con sollecitudine il personale sanitario competente in caso di: aumento di volume dell’arto (totalmente o anche solo in certi tratti) Comparsa di arrossamento aumento della temperatura locale alterazione della consistenza cutanea e sottocutanea comparsa di ispessimenti linfatici comparsa di dolore febbre associata ai sintomi precedenti retrazione o ispessimento della cicatrice Non sottovalutare né trascurare questi sintomi COUNSELLING Regola del “buon senso” Imparare ad “ascoltare”, riconoscere e interpretare i segnali del corpo COUNSELLING CONSIGLI PER GLI ARTI INFERIORI Evitare la posizione seduta o in piedi prolungata Evitare di accavallare le gambe da seduti Mantenere le gambe sollevate, specie durante la notte ( evitando di posizionare cuscini sotto le gambe, ma sollevando i piedi inferiori del letto o posizionando un cuneo sotto la parte inferiore del materasso). Attenzione durante la pedicure Indossare abbigliamento, biancheria intima e calzature che non stringano Ottimizzare eventuali alterazioni dell’appoggio plantare con uso di ortesi personalizzate Conservare sempre, a meno di necessità, l’integrità del circolo venoso dell’arto inferiore (azione vicariante) DRENAGGIO LINFATICO MANUALE quadri osservati nell’immediato postoperatorio assenza di edema all’arto superiore e aree limitrofe alla sede di intervento chirurgico presenza di edema, a componente venosa e/o linfatica, che normalmente scompare in 16 settimane presenza di cordoncini linfatici a livello ascellare e alla piega del gomito DRENAGGIO LINFATICO MANUALE “PREVENTIVO” Obbiettivi mantenere e stimolare la funzionalità delle stazioni linfatiche residue mantenere e stimolare la funzionalità delle stazioni linfonodali integre di supporto stimolare il linfangione favorire l’ attivazione dei circuiti collaterali alternativi favorire la neoangiogenesi veno-linfatica GINNASTICA ISOTONICA Finalità recuperare il range di movimento di spalla e arto superiore recuperare la forza muscolare ripristinare o controllare la corretta postura prevenire l’ insorgenza del LE ESERCIZI DA EFFETTUARE IN FASE PRECOCE ESERCIZI DA EFFETTUARE A LUNGO TERMINE AUTOMISURAZIONE DEL BRACCIO DATA Misurazione a Ascella 5 cm sopra il gomito 5 cm sotto il gomito 5 cm sopra il polso Mano (escluso pollice) Peso corporeo A.S. dx A.S. sx DATA A.S. dx A.S. sx DATA A.S. dx A.S. sx DATA A.S. dx A.S. sx DATA A.S. dx A.S. sx DATA A.S. dx A.S. sx FOLLOW-UP TRATTAMENTO POSTRADIOTERAPICO “PREVENTIVO” Visita fisiatrica al termine del trattamento radiante un ciclo di trattamento mobilizzazione arto superiore linfodrenaggio esercizi Incidenza linfedema in pz. radio-trattate Variabile in base al protocollo della terapia radiante FOLLOW-UP Le visite fisiatriche linfologiche di controllo sono periodiche e personalizzate in base alla valutazione clinica e alle esigenze dei pazienti. Rivalutazione dei pazienti Verifica della comprensione delle misure preventive e delle norme di igiene comportamentali Continuità terapeutica COLLOQUIO CON LA PSICOLOGA GRAZIE PER L’ATTENZIONE