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Diapositiva 1
Dott. Alberto Ferrando
Pediatra di Famiglia
Past President Società Italiana di
Pediatria (SIP)
Presidente Federazione Regionale degli
Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri
Liguri
Vice Presidente dell’Ordine dei Medici
Chirurghi e Odontoiatri Liguri
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Maltrattamento infantile
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”Ogni condizione che impedisce in termini
permanenti e gravi lo sviluppo
delle potenzialità innate di crescita di un
soggetto in età evolutiva”
I° Rapporto sulla
Condizione dell’Infanzia
e della Preadolescenza,
EURISPES e Telefono
Azzurro, 2000
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• Abuso fisico (22%)
• Trascuratezza
– trascuratezza fisica (45%)
– trascuratezza educativa
– trascuratezza emozionale (22%)
• Abuso sessuale (18%)
• Abuso emozionale (18%)
• Ipercura ?%
Spesso in forma mista spesso all’interno della
famiglia
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CISMAI
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La violenza ai minori
interessa tutte le fasce
sociali della popolazione
ed è un fenomeno molto
complesso che si
inserisce in un contesto
di crisi familiare.
La violenza all’infanzia è
caratterizzato da:
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1) PERICOLOSITA’
2) FENOMENO SOMMERSO
3) DOPPIO LEGAME:
4) VITTIME PRESCELTE “SOGGETTI DEBOLI”
5) COAZIONE A RIPETERE: tende a cronicizzarsi, sia
nella vittima sia nel maltrattante, non si risolve senza aiuti
esterni, richiede interventi tempestivi ed adeguati
6) “PATOLOGIA FAMILIARE”: tutti i componenti della
famiglia ne sono coinvolti a diversi livelli di consapevolezza
e responsabilità,
7) TRANSGENERAZIONALE: circa il 25% di adulti
maltrattati o abusati in infanzia diventa a sua volta
maltrattante (generalmente uomini) e/o sceglie un partner
complementare violento (generalmente donne)
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“Fasi di riconoscimento del
maltrattamento”
1) Prima fase: si nega che il fenomeno esista con dimensioni
significative (“è un problema di pochi non della comunità”);
2) Seconda fase: si presta attenzione alle forme più eclatanti
3) Terza fase: si affronta con mezzi adeguati il maltrattamento
fisico e si comincia a riconoscere altre forme di disagio dei
minori, si presta attenzione ai bambini che non crescono
bene
4) Quarta fase: la collettività riconosce i casi di abuso psicologico
e trascuratezza e abuso sessuale
5) Quinta fase: ci si preoccupa che ad ogni minore siano garantiti:
accettazione, cure amorose, cibo ed alloggio adeguati,
assistenza sanitaria; ci si preoccupa che vi siano garanzie di
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tutela e protezione.
Il pediatra di famiglia (e non solo) si
occupa di
• TANTI bambini poco malati (o falsi
bisogni o induzione di bisogni: Mongering
Disease”)
• POCHI bambini molto malati
• TUTTI i bambini da non far ammalare
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La NON
Malattia
-Passiva : si segue la corrente
senza alcun vantaggio per sé e
per il pz.
-Attiva: si “vende una malattia”
per guadagno (DISEASE
MONGERING)
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Di chi ci occupiamo
• Molti bambini poco
malati
• Pochi bambini
molto malati
• Tutti i bambini da
non far ammalare
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• Molti bambini
trascurati
• Pochi bambini
gravemente
maltrattati o
abusati
• Tutti i bambini
da tutelare
RUOLO DEL PEDIATRA
1. Fornire le opportunità perché i singoli
individui riescano a superare le situazioni
difficili
2.Offrire informazioni e supporti per una
visione sana della procreazione e
dell’allevamento dei figli
3.Riconoscere quel mondo di situazioni a
rischio con l’idea di dare appoggi più
specifici prima che la crisi sfoci in un
dramma
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I punti di maggiore importanza
sono al momento attuale:
1. le disuguaglianze nella salute dei bambini e degli
adolescenti dipendenti da condizioni territoriali
economiche e culturali;
2. la salute mentale dei bambini e negli adolescenti;
3. le conseguenze dei problemi dell'inquinamento
dell'ambiente sulla salute dei bambini;
4. l’aiuto alle famiglie perché cresca la capacità di
essere genitori.
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Minori la cui gestione rappresenta per i familiari o per
coloro che li hanno in cura un grave problema
economico (mantenimento, etc.), socio-sanitario
(scolarità, disabilità, etc.) o psico-comportamentale
(relazioni conflittuali, etc.)?
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Nel caso in cui si è trovato di fronte a presunti
“maltrattamenti o abusi”, quali sono stati gli elementi sui
quali ha prevalentemente basato la sua intuizione
diagnostica?
sintomi e segni somatici
condizione psicologica del paziente
Comportamenti del paziente
Rivelazioni (anche parziali) del paziente
Indicazioni di terze persone
Ricoveri multipli
altro
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carente igiene personale
ematomi al viso e al corpo
altre ferite o traumi non congruamente motivati
lesioni in vari stadi di guarigione
ustioni
fratt ossee non cong.te motivate o non curate
disturbi psico-comportamentali
repentine modificazioni comportamentali
regressioni psicomotorie limitate nel tempo
conoscenze sessuali inadeguate all'età
comportamenti sessualizzati incongrui
rivelazioni di maltrattamento o abuso sessuale
(da parte del minore)
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Operiamo in un SSN ma,
per vari problemi in
situazioni “gravi” andiamo
- avanti tramite la buona
volontà del singolo
o il volontariato
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CRITICITA’

RITARDO nella “presa in carico” dell’assistenza al
neonato da parte del pediatra di famiglia, dovuta a difficoltà
essenzialmente di tipo burocratico.
SScarsa comunicazione con i servizi sociali
ASSENZA di strumenti operativi ed organizzativi che
permettano la trasmissione di notizie tra Ospedali e PLS
e tra Ospedali e Consultorio e con i servizi sociali

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ESEMPIO DI STRUTTURE NON COMUNICANTI:
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Volontariato
Università Ospedale
Comunicazione
Territorio
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R et e di Pr esa in c a r ic o Pa z ien t i
M a l a t t ie R a r e
O per a t o r i
o speda l ier i
pr es.m.r . :
Pa t ien t M a n a ger
O per a t o r i C .
R ia bil it a z io n e A SL
Ser .
F a r ma c eut ic i
A SL
Ser v iz io
A c c o gl ien z a
So c io - Sa n it a r ia
Pa z ien t e
f a migl ia
Pa z ien t e
e f a migl ia
A ssist en t e
So c ia l e A SL
Psic o l o gi e
Pedia t r i
C o n sul t o r i A SL
V o l o n t a r ia t o
A sso c ia z io n i
A ssist en t e
Sa n it a r ia A SL
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M M G / PL S
Pa t ien t M a n a ger
sul T er r it o r io
Per so n a l e
In f er mier ist ic o
A SL
VIOLENZA IN FAMIGLIA: LA VIOLENZA
ASSISTITA
• DEFINIZIONE:
qualsiasi atto di violenza fisica, verbale, gestuale,
psicologica, sessuale ed economica compiuta su figure di
riferimento per il minore o comunque figure significative,
adulte o minori; quindi forme di violenza a cui il minore
assiste direttamente (quando vi assiste visivamente) o
indirettamente (quando il figlio viene a conoscenza della
violenza tramite il racconto ad esempio della madre) e/o
percependone gli effetti.
(CISMAI www.cismai.org; Kolb, 2001)
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Abuso Sessuale Assistito
Una forma di abuso sessuale
intrafamiliare è “l’abuso sessuale
assistito” , cioè quando i bambini
vengono fatti assistere:
• all’attività sessuale dei genitori,
non come fatto occasionale, ma su
esplicita richiesta dei genitori;
oppure
• all’abuso
sessuale
che
un
genitore agisce su un fratello (o su
una sorella)
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La violenza tra le mura domestiche ha
come vittime le donne, i bambini e i
soggetti “deboli” (anziani, disabili).
Il costo sociale e psicologico è
enorme e le conseguenze devastanti
perché la violenza si trasmette e si
apprende Merete Amann Gainotti
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In Italia, finora, vi è stata una certa
negazione del problema della violenza
domestica sia da un punto di vista
istituzionale che sociale.
La violenza domestica è stata vista come
un affare privato e non come un reato
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“Ogni volta che una madre
viene abusata anche
suo figlio ne soffre.
Suo figlio vede, ascolta,
sente.
Figli di uomini violenti
hanno una probabilità
di divenire a loro volta
violenti di 6 volte
maggiore rispetto agli
altri.”
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la metà dei mariti
violenti lo è anche nei
confronti dei figli
 il 60% delle madri di
bambini ricoverati per
maltrattamenti aveva
subito violenza da
parte del partner
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Il partner violento
• ALCOLISTA
9%
• PRECEDENTI PENALI
9%
• TOSSICODIPENDENTE
8%
• INSOSPETTABILE
60%
CREAZZO ET AL, 1999
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Gli stereotipi
"La violenza domestica è presente in contesti
familiari culturalmente ed economicamente poveri."
La violenza domestica è un fenomeno trasversale: non è
riconducibile a particolari fattori sociali, né economici,
né razziali, né religiosi.
"La violenza domestica è causata da occasionali e
sporadiche perdite di controllo."
La violenza domestica risponde alla volontà di
esercitare potere e controllo sulle donne; per questa
ragione l'episodio violento non è quasi mai leggibile
come un atto irrazionale, ma è quasi sempre un atto
premeditato. Gli stessi aggressori affermano che
picchiare è una strategia finalizzata a modificare i
comportamenti delle proprie compagne.
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ASSOCIAZIONE NONDASOLA donne insieme contro la violenza
"La violenza domestica è causata dall'assunzione di alcool e/o
droghe."
Esistono alcoolisti e tossicodipendenti non violenti, così come
esistono uomini violenti, tossicodipendenti e alcolisti, che
agiscono condotte violente in assenza di assunzione di alcool e/o
droghe; la grande maggioranza degli uomini violenti non è né
alcolista né tossicodipendente.
"La violenza domestica non incide sulla salute delle donne. "
La Banca Mondiale riconosce la violenza domestica come un
problema di salute pubblica, in quanto incide gravemente sul
benessere psico-fisico delle donne.
"I partner violenti sono portatori di psicopatologie."
Solo il 10% dei maltrattatori presenta problemi psichiatrici. L'
attribuzione della violenza a soggetti psicotici è solo un "
escamotage" per tenere separato l'ambito della violenza da quello
della normalità, è una forma di esorcizzazione.
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"I partner violenti hanno subito violenza da bambini."
Non esiste necessariamente un rapporto di causa-effetto
tra violenza subita nell'infanzia e violenza agita da adulti.
"Alle donne che subiscono violenza piace essere
picchiate."
Le donne scelgono la relazione, non la violenza. Tanti sono i
fattori e i vincoli che trattengono le donne e impediscono
loro di prendere in tempi brevi la decisione di interrompere
una relazione violenta: la paura di perdere i figli, le
difficoltà economiche, l' isolamento, la disapprovazione da
parte della famiglia, la riprovazione e la stigmatizzazione
da parte della società.
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La violenza domestica si presenta spesso nella
forma della violenza composita, si associano varie
tipologie di violenza: fisica, psicologica,
economica, sessuale
Che cos’è
"Violenza fisica"
Picchiare con o senza l'uso di oggetti. Spintonare, tirare per i capelli, dare schiaffi,
pugni, dare calci, strangolare, ustionare, ferire con un coltello, torturare, uccidere.
"Violenza psicologica"
Minacciare, insultare, umiliare, attaccare l'identità e l' autostima, isolarla, impedire o
controllare le sue relazioni con gli altri, essere sbattute fuori casa, essere rinchiuse in
casa.
"Violenza economica"
Sottrarre alla donna il suo stipendio, impedirle qualsiasi decisione in merito alla
gestione dell'economia familiare, obbligarla a lasciare il lavoro o impedirle di trovarsene
uno, costringerla a firmare documenti, a contrarre debiti, a intraprendere iniziative
economiche, a volte truffe, contro la sua volontà.
"Violenza sessuale"
Fare battute e prese in giro a sfondo sessuale, fare telefonate oscene, costringere a
atti o rapporti sessuali non voluti, obbligare a prendere parte alla costruzione o a
vedere materiale pornografico, stuprare, rendersi responsabili di incesto; costringere a
comportamenti sessuali umilianti o dolorosi, imporre gravidanze, costringere a
prostituirsi.
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ASSOCIAZIONE NONDASOLA donne insieme contro la violenza
Violenza intrafamiliare (Domestic Violence)
Omicidi in ambito familiare/ Passioni amorose
Nel 2006 gli omicidi in famiglia PRIMO POSTO
rappresentano 31,7% (195 casi) del totale
nazionale degli omicidi
+12,1%
FENOMENO IN NETTO
AUMENTO NEL 2005
La geografia della FAMIGLIA CHE
UCCIDE
NORD 48,2%
delle vittime
CENTRO
39% delle
vittime
SUD 31,8%
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delle vittime
Fonte: Rapporto Eures 2007
Le statistiche ufficiali….
Gli omicidi in famiglia:
Eures 2007
RELAZIONE AUTORE/VITTIMA
1°
POSTO
Il 52,8% dei casi riguarda la “COPPIA AFFETTIVA”
2°
POSTO
Il 23,6% dei casi riguarda la relazione
“GENITORI/FIGLI”
(o tra coniugi o ex coniugi/conviventi)
(21 genitori e 23 figli uccisi)
LE VITTIME
Il 68,7% delle vittime sono donne
Il 19,5% delle vittime sono ultrasessantenni
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Fonte: Rapporto Eures 2007
Altre violenze??
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Congresso Criminologia
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La prevenzione possibile
PREVENZIONE POSSIBILE
INFORMAZIONE/FORMAZIONE
SUI “FENOMENI”
“NESSUNO INSEGNA AI GENITORI
A FARE I GENITORI” (Meucci)
IMPORTANZA DI SUPPORTI
PSICOLOGICI
Puntare su strategie integrate e interistituzionali, sociali e
sanitarie, proprio perché è fenomeno trasversale
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Problemi principali?
negligenza, l'indifferenza, la mancanza di cure e di interesse
per una cosa. Designa inoltre l'abbattimento, lo scoraggiamento,
la prostrazione, la stanchezza, la noia e la depressione.
I cimiteri sono pieni di persone
insostituibili. George Clemenceau
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Intervenire a livelli multipli:
“Tre – P” Positive Parenting programme
Gli interventi “Tre P” coinvolgono diversi livelli:
1. utilizzo dei media per trasmettere messaggi sulla
genitorialità positiva;
2. risorse informative, come materiali informativi e video;
3. interventi brevi che hanno come target specifici
problemi di comportamento, offerti dai medici di
medicina general e dai pediatri;
4. programmi più intensivi di formazione rivolti ai
genitori;
5. intervento su un problema esteso che può incontrare la
famiglia, come il conflitto nella relazione, la
depressione del genitore, la rabbia e lo stress.
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E in Liguria?
-2 progetti con fondi regionali
(ASL 1: Il silenzio dei passerotti
e ASL 3: Oss. Epidemiologico)
-Inziative sei Servizi Sociali
-Iniziative di alcuni PS
-Ass. di volontari
Il 1 dicembre si riavvia un tavolo
regionale e “SPEREMMU BEN”
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I SAPERI IN BALLO
IN SANITA’
SAPERE DEI
FISICI
SAPERE
DOCUMENTALISTICO
SAPERE
COMUNICATIVO
SAPERE
PROGETTUALE
FARMACISTI
SAPERE
EPIDEMIOLOGICO
SAPERE
AZIENDALE
SAPERE
ORGANIZZATiVO
SAPERE SU
“COME GESTIRE
IL POTERE”
Di Stanislao, Noto, modificato
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Gardini, 2003-2004
SAPERE
PSICOLOGICO
SAPERE
ASSISTENZIALE
SAPERE
CLINICO
SAPERE
INGEGNERI
SAPERE
STATISTICO
SAPERE
ESPRIMERE
AUTORITA/
AUTOREVOLEZZA
SAPERE
MULTIDIMENSIONALE
INTERDISCIPLINARE
INTERPROFESSIONALE
PER/CON /DEI CITTADINI
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ECONOMICO
SAPERE
DEGLI
PSICHIATRI
SAPERE
INFORMATICO
SAPERE
INFORMATIVO
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SOCIOLOGICO
SAPERE
GIURIDICO
SAPERE
AMMINISTRATIVO
BIOLOGI
SAPERE SU COME
SI FA UNA GARA
D’APPALTO
SENZA
IMBROGLIARE/
IMBROGLIANDO
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