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Il piede diabetico

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Il piede diabetico
Il piede diabetico
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In questa rappresentazione non verranno
inserite immagini particolari inerenti il
piede diabetico.
1
Premessa
Il fulcro, il perno, della cura di un piede diabetico
sta, soprattutto, nella conoscenza specifica di
questo problema: questa consapevolezza serve
nei diabetici a prevenire l’ulcera, nei medici a
curarla convenientemente.
 Sia la prevenzione che la cura di un’ulcera deve
essere compito di tutti i Centri di Diabetologia.
 La cura di un’ulcera è legata alla disponibilità di
risorse dei Centri e soprattutto di professionalità
dedicate, sia da parte dei medici che ovviamente
dello staff infermieristico.
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Introduzione
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I progressi nella cura del diabete hanno portato ad un
allungamento dell’aspettativa di vita dei diabetici.
Le questioni maggiori oggi per i diabetici non sono quelle
collegate alle complicanze croniche del diabete; siano
esse microangiopatiche, (retinopatia, nefropatia,
neuropatia), siano esse macroangiopatiche, (cardiopatia
ischemica, arteriopatia degli arti inferiori, arteriopatia dei
tronchi sovraortici).
Un ruolo sempre più importante è assunto dal "piede
diabetico"; questo è in assoluto una complicanza che
implica il maggior numero di ricoveri ospedalieri.
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Introduzione
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Il problema più rilevante legato ad un’ulcera del piede
nei diabetici è il rischio di una amputazione.
Risulta quindi evidente che, se si vuole ridurre il numero
delle amputazioni, è necessario riuscire a monitorarsi al
meglio ed aumentare la propria capacità di curare per
tempo questo tipo di ulcera.
Il piede diabetico rappresenta un culmine di
disattenzioni, nostre personali ed assieme al piede
diabetico, coesistono in un insieme di altre patologie, più
o meno legate al diabete, quindi devono essere curate
preventivamente.
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Parliamo di Piede neuropatico
La neuropatia diabetica colpisce sia i nervi
sensitivi (neuropatia sensitiva) sia i nervi
motori (neuropatia motoria) sia i nervi
vegetativi (neuropatia autonomica).
 Il piede neuropatico pertanto è un piede in
cui la neuropatia diabetica ha modificato
l'equilibrio muscolare, la percezione degli
stimoli, l'autoregolazione vegetativa, cioè
tutte e tre le componenti nervose.
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Parliamo di Piede neuropatico
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Avremo che la neuropatia sensitiva colpisce le fibre
nervose che inviano le sensazioni al cervello.
Avremo che la neuropatia motoria colpisce le fibre
nervose che innervano i muscoli del piede.
Avremo che la conseguenza più immediatamente visibile
della neuropatia autonomica è la secchezza del piede
dovuta al mal funzionamento delle fibre nervose che
regolano l’attività delle ghiandole secretorie della cute.
Ma, anche, avremo che un piede neuropatico può
ulcerarsi. Il problema a questo punto è curare l’ulcera nel
migliore dei modi e di conseguenza farla guarire il prima
possibile.
6
Parliamo di Piede di charcot
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Il piede di Charcot è un'affezione molto grave che si
accompagna sempre alla presenza di neuropatia
diabetica. Se questa affezione viene ignorata e non
curata al suo esordio essa cambia verso tipi di deformità
che può procurare ulcere non guaribili e alla fine
l'amputazione dell'arto.
Fondamentalmente il piede di Charcot è un piede nel
quale si instaura una patologia delle ossa del piede:
inizialmente piccole fratture nel proseguo del tempo
frammentazioni ossee con perdita dei rapporti articolari
normali fino a condurre alla impossibilità di distinguere le
ossa tra di loro.
7
Parliamo di Piede ischemico
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L'arteriopatia ostruttiva periferica (AOP) è
causata ,da placche di lipidi e altre
sostanze che restringono il vaso. Nei
diabetici possono venir colpite ambedue
le gambe e soprattutto le arterie sotto il
ginocchio. Le arterie sono molto spesso
calcificate, prevale la chiusura totale del
vaso rispetto ad una chiusura parziale,
spesso multiple nella medesima arteria .
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Parliamo di Piede infetto
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Una complicazione frequente e pericolosa di un’ulcera è
l’infezione.
L’infezione si instaura nella maggior parte dei casi su
un’ulcera aperta da molto tempo e non adeguatamente
curata.
Un’ulcera infetta può provocare:
- fenomeni sistemici che possono mettere a repentaglio
non solo il salvataggio d’arto ma la vita stessa del
paziente (stato settico, setticemia)
La gangrena rappresenta il quadro clinico più noto nel
diabetico. La gangrena (cioè la necrosi a tutto spessore
dei tessuti molli) può coinvolgere piccole parti (falangi),
parti più estese (dita) sino a gran parte del piede
(avampiede, meso e retropiede).
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Come prevenire
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Ispezionare e lavare ogni giorno i piedi
Controllare la temperatura dell’acqua col gomito o col termometro
Asciugare bene ma delicatamente, soprattutto tra le dita, eventualmente
con phon
Usare calze che non stringano e cambiarle ogni giorno
Idratare il piede se secco con creme specifiche
Non usare callifughi o strumenti taglienti per le callosità
Tagliare le unghie con forbice a punte smusse, arrotondare con lima di
cartone
Non camminare a piedi scalzi
Non usare fonti di calore dirette (borse d’acqua calda, calorifero, camino,
etc)
Usare scarpe comode con punta rotonda e tacco non superiore a 4 cm
Quando si calzano scarpe nuove, controllare il piede dopo pochi minuti di
cammino, in caso cercare di indossare scarpe nuove per poco tempo al
giorno, fino ad ammorbidirle
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