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Il Bellum civile - latino5bliceodettori

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Il Bellum civile - latino5bliceodettori
M.L. Sancassano, Liceo Dettori Cagliari
Il Bellum civile
(Pharsalia)
di Lucano
(Cordova 39 d. C.- Roma 65 d.C.)
Lucano:
Fonti e dati biografici
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Citazioni in Tacito (la morte di Lucano sullo sfondo della
Congiura dei Pisoni);
Biografia a c. di Svetonio, De poetis;
Biografia a c. di Vacca;
Biografia contenuta nel codice Vossianus Latinus;
Nipote di Seneca, formazione retorico-filosofica (Anneo
Cornuto, Remmio Palemone), cerchia di Nerone fino al
60.
Rottura con Nerone (per Svet. a causa del suo carattere,
per Vacca a causa dell’invidia di Nerone stesso)
Coinvolgimento attivo nella congiura e suicidio (65)
L’opera
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Poema epico in dieci libri, interrotto al X (fuga di Cesare
a Faro da Alessandria).
Doppia denominazione in base a IX, 985 “Pharsalia
nostra vivet”.
Contenuto: vicende storiche dal 49 a. C. (Passaggio del
Rubicone) al 48 a.C.(battaglia di Farsalo) > guerra civile
tra Cesare e Pompeo
Pubblicazione in due momenti diversi: libri 1-3 in vita,
libri 4-10 postumi (a c. della moglie)
Ciò potrebbe spiegare i contraddittori atteggiamenti
verso il principato ravvisabili all’interno dell’opera:
consenso nei confronti di Nerone (1-3); dissenso e
ideologia repubblicana (4-10).
L’opera
nel contesto culturale
dell’età neroniana
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Il poema è dedicato al nuovo principe > riflette
la speranza che la classe senatoria nutre nei
confronti di Nerone, guidato da Seneca.
L’opera al tempo stesso riflette l’emarginazione
imposta all’aristocrazia romana durante il
principato > influsso dello stoicismo e senso
della “fine di un’epoca”.
Con le tragedie e i dialoghi di Seneca e le Satire
di Persio il Bellum Civile è espressione di
quell’atmosfera “tragica” che fa da sfondo alla
congiura dei Pisoni.
Il rapporto con l’Eneide
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Modello e antimodello, l’opera virgiliana costituisce il
punto di riferimento dell’epica del I secolo (12 libri,
argomento storico, VI libro “profetico”).
Diversa è d’altronde la Weltanschauung rintracciabile nei
due poemi: poema del consenso all’impero il primo, del
dissenso il secondo; ottimista il primo, pessimista il
secondo.
Diversi anche gli stili: la Pharsalia risponde al gusto
“manieristico-barocco” affermatosi nelle scuole di
retorica dell’epoca, il tono è tragico, gli effetti
spettacolari, esagerato l’interesse per il macabro e il
raccapricciante; lo stile dell’Eneide, segnato dal rigore e
dal senso della misura classicisti, è antitetico ad esso.
Lucano vs Virgilio
(storia e mito)
Lucano
Virgilio
Epica storiografica
Epica mitologica
Denuncia la
demistificazione operata
dal mito evidenziando
l’orrore della guerra
civile > storia =
involuzione tragica
Impero= esito del
progetto finalistico della
Provvidenza (guerra
male da cui scaturisce
un bene)
Lucano vs Virgilio
(ideologie a confronto)
Lucano
Virgilio
Oggetto dell’epica: i
DISVALORI: violenza,
empietà, tirannia, discordia e
furor > sconfitta
dell’ideologia tradizionale
(vince Cesare, emblema
dell’ingiustizia; soccombono
Catone e Bruto, difensori
della res publica)
Celebrazione dei valori
fondanti della società cui
è destinata l’opera:
proiezione della storia in
un passato mitico =
ideologia perfetta
Lucano vs Virgilio
Il divino
Lucano
(“victrix causa deis placuit sed
victa Catoni” I,128)
Virgilio
Visione antiprovvidenzialistica: gli
dei sono assenti e la storia di
Roma è lontana da ogni disegno
divino; manca ogni fiducia nel fato
(contraddizione con la filosofia
stoica)
Visione provvidenzialistica: la
storia di Roma con la sua
inarrestabile ASCESA ha il
proprio fondamento nel volere
di Giove.
Il “meraviglioso”
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In sostituzione dell’apparato divino e del logos
stoico Lucano introduce il MERAVIGLIOSO>
profezie, sogni, visioni, apparizioni e pratiche
magiche.
Del mondo sovrannaturale egli privilegia le
manifestazioni più inquietanti, quasi espressione
dei terrori repressi di un popolo e dei sensi di
colpa per la strage dei consanguinei.
Nell’Eneide i prodigi rimandano al motivo della
gloria di Roma e non presentano sensi negativi,
anche quelli orrendi.
La profezia nel VI libro
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Antitesi esplicita della profezia di Anchise ad
Enea in Aen. VI:
al posto del pius Aeneas vi è il figlio degenere di
Pompeo, Sesto Pompeo;
al posto di Anchise vi è il cadavere di un soldato
morto e richiamato in vita dalla MAGA Eritto;
al posto dello splendore dei Campi Elisi si ha
un’atmosfera di morte e distruzione;
Al posto del catalogo degli eroi che faranno
grande Roma si hanno il loro dolore per le sue
stesse sorti e l’esultanza dei facinorosi.
I personaggi
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Nel poema epico classico tradizionalmente si ha un unico
protagonista (Enea = modello del perfetto romano,
strumento delle superiori ragioni della Provvidenza).
Nel Bellum Civile si hanno invece MOLTI PROTAGONISTI,
nessuno dei quali incarna un ideale unitario.
Tre sono i personaggi di maggior rilievo: Cesare e
Pompeo, autori della guerra civile e quindi responsabili
del disastro; Catone senza macchia ma sconfitto nella
sua alta moralità.
Nessuno di questi eroi è rassicurante.
Cesare
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L’eroe “nero”, al negativo, erede di Catilina e
antitesi esatta del pius Aeneas.
E’ privo di quella clementia che gli verrà
attribuita dalla propaganda, è empio e violento,
incarnazione del furor, spinto da una
irrefrenabile volontà di primeggiare.
Lo aiuta la FORTUNA > fascino del personaggio,
che Lucano paragona a un FULMINE (Cf.
Paradiso VI) che incute terrore.
Pompeo
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E’ un personaggio più complesso e ricco di
contrasti: dovrebbe essere l’eroe positivo ma
non lo è del tutto, è piuttosto la vittima.
Lucano lo presenta pensoso e sensibile,
innamorato della moglie e preoccupato dei figli,
conscio delle proprie responsabilità > tragica
figura di esule e martire della libertà.
Si riscontra un’evoluzione di Pompeo nel corso
della vicenda (I: interesse personale > a partire
dall’VIII: progressiva purificazione fino alla
morte, segno della imminente morte della
libertas romana).
Catone
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Rigoroso custode dell’etica stoica, è uno
sconfitto nell’ottica generale dell’opera.
Personaggio statico come Cesare, ne
rappresenta però l’opposto: è infatti
perfettamente “positivo” dall’inizio alla fine
dell’epos.
Eroe della res publica, difensore della libertas
(Cf. Purgatorio), combattente per la patria senza
alcun interesse personale = sapiens senecano
Ma è solo un DIFENSORE, non un modello
attivo, in quanto destinato alla SCONFITTA
(stoico “strano” senza fiducia nel Fato).
Struttura e stile
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Mancanza di unità strutturale
Presenza di racconti e digressioni
Stile caratterizzato dalla callida iunctura = rifiuto dei
principi classicistici dell’equilibrio > retorica d’età
imperiale
Metrica caratterizzata dalla figura dell’enjambement
(esametri)> effetti patetici
Sintassi spezzata e fgrammentata; enfasi, iperboli,
paradossi e antitesi
Sfiducia nella capacità ordinatrice della ratio > tendenza
all’eccesso, alla magniloquenza, all’artificiosità e
drammaticità.
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