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Tecniche di profiling - Dr. Marco Cannavicci (Microsoft

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Tecniche di profiling - Dr. Marco Cannavicci (Microsoft
Tecniche di profiling
Dr. Marco Cannavicci
psichiatra - criminologo
Profiling e Minacce
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•
• ARGOMENTI:
A – Analisi della minaccia
B – La psicologia investigativa
C – Analisi della personalità del criminale
D – Tecniche di profiling
A - Analisi della minaccia
• Effetti globalizzazione
• Ampio spettro di possibili forme di
minaccia, sia interna che esterna
• Estensione dei problemi di sicurezza
• Il livello di SICUREZZA è un parametro
della qualità della vita
• È aumentata la DOMANDA di
SICUREZZA
Domanda di sicurezza
• Protezione incolumità fisica
• Protezione di beni e proprietà
• Protezione interessi collettivi (ambiente,
salute, …)
• Richiesta di estensione al rispetto
generalizzato di tutte le regole, per
l’ordinata convivenza civile
Domanda di diffusa legalità
• Tuttavia nel VILLAGGIO GLOBALE:
• crescente sviluppo delle vie fisiche di
comunicazione
• crescente opportunità di comunicazione
interpersonale e dei gruppi
• omologazione dei linguaggi
• annullate/”relativizzate” le distanze
• marcato sviluppo dei fenomeni sociali ed
economici
Effetti nel “villaggio globale”
• PER CUI SI HA:
• parallelo incremento delle espressioni
patologiche di tali fenomeni:
• delitti contro la persona
• delitti contro il patrimonio
• traffici illeciti di ogni tipo
• allargamento dello spettro della minaccia
Sviluppo globale di criminalità
• Sempre meno legata a stereotipi locali
• Sempre più di tipo transnazionale, come ad
esempio il terrorismo, il traffico di droga
ed armi
• quindi:
La minaccia della criminalità
• Si muove in un contesto globale, per cui
• i problemi di sicurezza riguardano il
contesto globale, quindi
• il contrasto alla criminalità deve essere
transanazionale
• Esempio: la polizia europea, le forze
armate europee in coordinazione e
collegamento
Visione generale della
criminalità
• Sicurezza nazionale
• Sicurezza transnazionale, per
coordinamento orizzontale delle varie
strutture nazionali
• Integrazione delle molteplici forme di
rischio presenti in un contesto globale
• Integrazione delle forme di minaccia per
mutua assistenza
Crescita della minaccia
e nuovi rischi
• Diffusione globale di una tecnologia
utilizzabile per le armi
• Uso di strumenti informatici
• Terrorismo internazionale
• Sabotaggio
• Criminalità organizzata
• Movimenti di masse a seguito dei conflitti
Crescita spettro della minaccia
• Richiesta di attivazione di tutte le risorse
disponibili:
• forze armate
• forze di polizia
• servizi di informazione e sicurezza
• sinergia tra di loro
• Richiesta di maggiore analisi di
intelligence (“Inferenza”)
In Italia:
concetto di sicurezza
• Sicurezza REALE:
• oggettivamente rilevabile dai dati statistici
• Sicurezza PERCEPITA:
• avvertita soggettivamente dall’opinione
pubblica e dai singoli cittadini ed
emotivamente amplificata
1. Sicurezza reale
• I dati statistici mostrano lievi variazioni in
positivo (fonte Arma CC):
•
•
•
•
numero complessivo dei reati nel 1991:
2.647.731
numero complessivo dei reati nel 2001:
2.162.993
Dati statistici
• Riduzione del 3% delle rapine
• Riduzione del 23% dei furti
• Secondo gli indici di delittuosità nell’Unione
Europea (reati denunciati per 10.000 abitanti),
l’Italia è al 12° posto
• L’Italia ha meno furti d’auto di GB, SVE e DAN
Dati statistici
• Numero di omicidi nel 2002:
•
•
•
•
585 casi in Italia
1.322 in Francia
1.007 in Germania
671 a New York
2. Sicurezza percepita
• I fatti di cronaca alimentano un senso di
insicurezza fra la gente comune
• Il numero delle vittime di reati è stabile
• Il numero delle vittime potenziali di reati è
in aumento, con produzione di diffusi stati
emotivi di paura ed angoscia
• Quindi aumento del senso di insicurezza e
di vulnerabilità
Sicurezza percepita
• Dalla gente comune, vittime potenziali di
reati, proviene l’incremento della domanda
di sicurezza
• Obiettivo: liberare i cittadini dalla PAURA,
incrementando la sicurezza percepita ed
assicurando LEGALITA’ e QUALITA’
DELLA VITA
Sicurezza percepita
• Richiesta di sicurezza in aderenza ai
modelli proposti dai media
• “EFFETTO HOLLYWOOD” affermazioni
sul profiling che superano le reali analisi
scientifiche
• La produzione di profili criminali richiede
applicazioni empiriche della psicologia
investigativa
Conclusioni
• INCREMENTO DELLO SPETTRO DI
TUTTE LE VARIE FORME DI
MINACCIA
• DIMINUZIONE DELLA SICUREZZA
PERCEPITA
• BISOGNO DI NUOVI STRUMENTI
INVESTIGATIVI
B – LA PSICOLOGIA
INVESTIGATIVA
• Studio delle modalità con cui possono
essere valutate e comprese le azioni
delittuose, allo scopo di identificare
l’autore (il comportamento è espressione
della personalità)
• Orienta il processo di decision making in
campo investigativo
Decision Making investigativo
• Individuazione e scelte tra differenti
opzioni, esempio:
• selezione di possibili sospetti
• restrizione del campo di ricerca
• Elaborazione di ipotesi e selezione tra di
esse, secondo le modalità comportamentali
messe in atto dai vari offender
Processi metodologici
• 1. INFORMAZIONE
• 2. AZIONE
• 3. INFERENZA
Processi metodologici
in una indagine
•
•
•
•
• 1 . INFORMAZIONE
Raccolta e valutazione delle informazioni
tratte dai report sul crimine
esempio: verbali, registrazioni, fotografie,
analisi della scena del crimine
raccogliere, collegare ed utilizzare tutte le
informazioni a disposizione
elaborare una lista di sospetti
Processi metodologici
• 2. AZIONE
• Processo di decision making ed azioni
conseguenti che conducono
all’individuazione dell’autore
• Dalle informazioni è necessario dedurre
delle conclusioni utili a DECIDERE ed
AGIRE
Processi metodologici
• 3. INFERENZE
• Rappresentano gli schemi del
comportamento criminale che aiutano a
formare un MODELLO
Attività
della psicologia investigativa
• Informazione – Azione – Inferenza
•
•
•
•
Studio sistematico e scientifico di:
informazioni
schemi decisionali e di azione
inferenze sull’attività criminale
• Obiettivo: nuovi strumenti per migliorare
l’efficacia delle investigazioni
1. Informazione: dettagli
• Raccogliere il maggior numero possibile di
dettagli, soprattutto nelle interviste ed
interrogatori
• Utilizzare i criteri della cognitive interview
(recognition not recall)
• Stabilire una buona relazione tra
interrogante ed interrogato
Informazione: accuratezza
• Più si scende nei dettagli, più si migliora il
processo mnemonico del richiamo dei
ricordi
• Migliora anche l’accuratezza
• Esempio: photo-fit
Informazione: i testimoni
• Per età, stato emotivo e capacità intellettive
limitate è necessario individuare i
testimoni “vulnerabili”
• Possono essere oggetto di suggestione,
ansia o confusione e rendere le loro
informazioni non attendibili
Informazione: false confessioni
• Possono esserci confessioni di crimini mai
commessi per gli stessi problemi dei
testimoni vulnerabili
• È necessario valutare la suggestionabilità
di un soggetto in risposta a costrizioni
psicologiche e fisiche
Informazione: validità
• È necessario stabilire la validità delle
informazioni raccolte
• Si usa uno STATEMENT VALIDITY
ASSESMENT (SVA) per differenziare le
informazioni vere da quelle false
Informazione: la menzogna
• Se la fonte di informazioni è il sospettato è
possibile che non si tratti di solo ricordo
• Possono essere presenti elementi aggiuntivi
che, secondo gli studi di Paul Ekman, sono
degli indicatori di menzogna
• Esempi: poligrafi, test della domanda di
controllo, test della conoscenza colpevole
2. Azione:
DECISION MAKING
• Problemi:
• assumere delle decisioni importanti in
condizioni di incertezza, con carichi
emozionali, dinamiche organizzative ed
informazioni di dubbia attendibilità
• gestire i fattori che influenzano i processi
di pensiero degli investigatori
Decision making
• Utilizzare gli strumenti psicologici di
supporto alle decisioni:
• brainstorming
• tecniche di problem solving
• Obiettivo: maggiore efficienza nella
amministrazione delle informazioni
Decision making
• Visualizzazione
• Diagrammi, grafici, supporti visivi di ogni
tipo
• Sono molto utili nella CRIME ANALYSIS
Decision making
• Descrizione
• Identificare e descrivere le caratteristiche
salienti dei crimini e dei criminali
• Esempi: mappe che mostrano i luoghi dove
la frequenza dei crimini è più elevata
(crime hot spot – “profilo geografico”)
3. Inferenza: analisi
• Analisi di elementi legati al crimine che
concorrono o meno in un dato tempo e
luogo (elementi per il profiling)
• Esempio: il vandalismo è maggiore vicino
alle scuole e verso la fine dell’anno
scolastico
• Esempio: età e profilo geografico di tutti i
condannati per un tipo di reato
Inferenza: analisi
• Stabilire i pattern comportamentali espressi
dagli offender sulla scena del crimine
• In base ai pattern è possibile stilare una
classificazione empirica
• In base alla classificazione si orientano le
strategie di prevenzione, investigative e gli
elementi più utili per il profiling
Inferenze
• Stabilire relazioni tra aspetti diversi di uno
stesso crimine o di crimini differenti
• Esempio: legame tra luogo di residenza
della vittima e luogo di azione del crimine
• Inferenza: ipotesi sul luogo di residenza del
criminale per il profiling
Inferenze appropriate
• Sono le DEDUZIONI che si effettuano in base
agli elementi che si incontrano sulla scena del
crimine
• Il profiling è una sequenza di deduzioni 1^ e 2^
• Raccogliere quante più informazioni possibili su
un ampio numero di casi e verificare come questi
elementi concorrono fra loro
Inferenze investigative
• Collegando la CRIME SCENE ACTION
(A) osservabili sul teatro di un delitto con
le caratteristiche dell’OFFENDER (C)
• (A)v(C) equation – equazione di profilo
Studio delle equazioni
• Lo studio di un determinato comportamento,
registrato sulla scena del crimine, consente
inferenze utili ai fini investigativi
• Variabili A – elementi della scena del crimine
conosciuti prima che il criminale sia identificato
• Variabili C – informazioni sull’offender, la sua
storia, lo stile di vita, la carriera criminale e le
sue caratteristiche socio-demografiche
Consistenza
• Per le equazioni di profilo è essenziale che i due
elementi dell’equazione siano stabili
• La stabilità degli elementi consente la
costruzione di MODELLI INFERENZIALI
• Esempio: tipologie definite di offender, con un
rapporto consistente tra residenza e luogo dove i
crimini vengono commessi (sviluppo di modelli
geografici inferenziali)
Differenziazione
• Ogni delitto possiede caratteristiche di
consistenza simili
• Le equazioni di profilo producono risultati
simili per tutti gli offender
• Tuttavia la maggior parte dei criminali
abituali commette un ampio ventaglio di
reati e non può essere considerato
specializzato
Inferenze differenziali
• Costruire le inferenze differenziali:
• costruire un modello di comportamento criminale
che consideri sia gli aspetti comuni ad altri
offender che aspetti caratteristici di uno specifico
offender
• le peculiarità di un offender costituiscono la base
produttiva di inferenze differenziali utili a
restringere il campo dei sospetti
Sviluppo e cambiamento
• I fattori dell’equazione di profilo possono
cambiare nel tempo perché il modus
operandi può evolvere
• Sono state osservate varie forme di
sviluppo e cambiamento
Forme di cambiamento
• 1. RESPONSIVENESS
• Il modus operandi può cambiare per contesti o
vittime differenti che hanno reso necessario uno
stile relazionale diverso
• E’ una forma di “plasticità comportamentale” per
cui adatta continuamente a vittime o contesti
differenti
Forme di cambiamento
• 2. MATURAZIONE
• Acquisizioni di competenze dovute all’età,
all’esperienza, alla professione
• Si possono sviluppare inferenze sulla
maturità della persona e sulla futura attività
criminale
Forme di cambiamento
• 3. EVOLUZIONE
• Il grado di esperienza espresso durante un
reato suggerisce lo stadio dello sviluppo
criminale ed inferisce sul futuro di questa
Forme di cambiamento
• 4. APPRENDIMENTO
• L’offender apprende sia dall’esperienza che
dai propri errori
• Uno stesso offender commette errori che
producono una modificazione del
comportamento
Forme di cambiamento
• 5. CARRIERA
• Studio dei passaggi del modus operandi sia
in crescita che in degenerazione
• Di norma i crimini più gravi sono compiuti
da persone con alle spalle crimini di
minore gravità (tranne che per i reati
sessuali gravi)
APPLICAZIONI
• In ogni equazione di profilo è necessario
rispondere alle seguenti domande:
• 1. Caratteristiche dell’offendere utili agli
investigatori?
• 2. Informazioni utili all’identificazione del
criminale?
• 3. In quale ambito cercare il criminale?
• 4. Quali crimini possono essere stati commessi
dalla stessa persona?
• 5. Quali persone possono essere i sospetti?
C – ANALISI PERSONALITA’
DEL CRIMINALE
• Analisi delle dinamiche costitutive della
personalità che esprime atti e
comportamenti criminali
• Studi iniziati in Italia da C. Lombroso
Personalità e crimine
• Esiste una correlazione tra personalità e
condotta criminale?
• Criminogenesi: convinzione di essere
sottoposto ad una ingiustizia/frustrazione
• Criminodinamica: instabile equilibrio
psichico che chiede una azione riparatrice
• Azione criminale: esecuzione dell’atto
Tratti psicologici determinanti
•
•
•
•
Egocentrismo
Labilità emotiva
Aggressività (affrontare ostacoli)
Indifferenza affettiva (verso la vittima)
• Sindrome della personalità criminale
caratterizzata dai tratti antisociali con
fantasie di dominio, di potere, di trionfo
Personalità e crimine
• Non esiste una tipologia psicologica
universalmente riconosciuta per gli autori di reato
• I più frequenti (circa il 50%) quadri psicologici
appartengono a (secondo uno studio del 1983):
• personalità antisociale (no rimorso)
• personalità borderline (impulsività, instabilità)
• personalità narcisistica (egocentrismo)
Atto criminale
• L’atto criminale è un atto controllato.
Non lo è in caso di malattia mentale o per effetto
di sostanze psicotrope.
• L’obiettivo dell’atto criminale è scaricare o
alleggerire una tensione psicologica, fonte di
instabilità affettiva
• Serve a “compensare” un bisogno, “appagare” un
desiderio, “fare giustizia” di una frustrazione
Atto criminale
• L’azione criminale è sempre preceduta da
ruminazioni, fantasie, desideri
• Sono atti studiati e premeditati, sulla base
del pensiero che:
• TUTTO E’ FATTIBILE AL FINE DI
SODDISFARE LE PROPRIE PULSIONI
INDAGINE PSICOLOGICA
•
•
•
•
•
Esame della scena del crimine, fasi:
osservazione
descrizione (ritratto parlato)
conservazione
fissazione
• Esame della vittima (vittimologia)
Esame della scena del crimine
•
•
•
•
•
• Domande:
Cosa è successo (what happened)?
Quando (when)?
Dove (where)?
Con cosa (with what)?
In che modo (which manner)?
Analisi del criminale
• Analisi del comportamento del criminale (modus
operandi)
• Analisi dello stato mentale
• Analisi dei bisogni (“firma”)
• Domande:
• Perché (why)?
• Chi (who)?
Procedimento deduttivo
•
•
•
•
•
•
•
1. Analisi comportamentale
2. Analisi emotiva dell’autore
3. Analisi emotiva della vittima
4. Analisi cognitiva dell’autore
5. Stato mentale autore al momento del crimine
6. Profilo di personalità dell’autore
7. Profilo psicologico e stile di vita
D – TECNICHE
DI PROFILING
• Paradigma investigativo:
• COSA
+
PERCHE’ =
CHI
Profiling
• COSA
• è il modus operandi
• PERCHE’
• è la firma, i suoi bisogni psicologici
• sono le deduzioni primarie
• CHI
• è il profilo dell’autore
• sono le deduzioni secondarie
MODUS OPERANDI
• SCOPO:
• proteggere l’identità, assicurare il successo,
facilitare la fuga
• AZIONI:
• pianificazione del crimine, scelta luogo ed
ora, ricognizione scena, coinvolgimento
vittima, uso di armi, uso mezzi di
controllo, precauzioni
MODUS OPERANDI
• EVIDENZE:
• scolarità ed intelligenza, lavoro,
professione, esperienza atti criminali,
esperienza sistema penale, umore, stato
d’animo
• NEL TEMPO:
• prima evoluzione, poi involuzione
FIRMA
• SCOPI:
• piacere, vendetta, rabbia, interesse
personale
• AZIONI:
• legature e bendaggi, tipi e sequenza delle
ferite, posizionamento vittima, torture e
mutilazioni, comportamenti rituali,
dominazione, atti sessuali, scritte sul corpo
FIRMA
•
•
•
•
•
•
•
EVIDENZE:
tipo di psicopatologia
tipo di personalità
tipo di parafilia
stile di vita
NEL TEMPO:
è stabile
Cosa + perché = chi
• Aggressore:
• modo di contatto, modo di attacco, precauzioni
adottate, modo verbale
• Movente:
• piacere, vendetta, rabbia, interesse personale
• Profilo:
• età, scolarità, socialità, precedenti penali, status
economico
Cosa + perché = chi
•
•
•
•
Vittima:
connotati, indumenti, personalità
Bisogno di colpire:
uomo, donna, bambino, prostituta,
omosessuale
• Profilo:
• età, storia personale, storia psichiatrica
Cosa + perché = chi
•
•
•
•
•
•
Azioni sulla vittima:
costrizioni, violenza
Ricerca di:
sadismo, piacere, vendetta, consenso
Profilo:
età, status fisico, intelligenza, storia
psichiatrica, psicopatologia in atto
Cosa + perché = chi
•
•
•
•
•
•
Lesioni:
tipo, sequenza e localizzazioni
Ricerca di:
morte, sofferenza, piacere
Profilo:
storia personale, storia psichiatrica,
psicopatologia in atto
Cosa + perché = chi
•
•
•
•
Mezzi lesivi:
tipo ed uso
Azione:
premeditata, occasionale, sicurezza,
insicurezza
• Profilo:
• età, status fisico, storia personale,
precedenti penali
Cosa + perché = chi
•
•
•
•
Causa di morte:
lesioni, mutilazioni
Bisogno di:
uccidere, infliggere sofferenza, umiliare,
soddisfare un desiderio
• Profilo:
• storia personale, storia psichiatrica,
psicopatologia in atto
Analisi del delitto:
1. Dati preliminari
• Sopralluogo sulla scena del crimine
• Evidenze psicologiche vittima ed
aggressore
• Testimonianze
• Dati autoptici
• Dinamica del delitto
• Ipotesi del movente
2. Fase concettuale
•
•
•
•
•
•
Pensieri ed emozioni dell’autore
Scelta dell’arma
Valutazione del rischio
Precauzioni ed astuzie
Interventi sull’ambiente
Fantasie sulla vittima
3. Fase esecutiva
•
•
•
•
•
•
•
Modo di ingresso sulla scena del crimine
Scena al momento del delitto
Attacco e controllo
Resistenze della vittima
Tipo, natura e sequenza degli atti
capacità offensiva
pensieri ed emozioni durante il delitto
4. Fase terminale
•
•
•
•
Azioni sul cadavere
Dislocazione del corpo
Modo di uscita dalla scena
Interventi ambientali
5. Strategie investigative
• Stesura del profilo di personalità
dell’autore e previsione del suo stile di vita
• Applicazione del profilo ai possibili
sospetti
CONCLUSIONI
• La psicologia investigativa fornisce una
prospettiva olistica all’investigazione del
crimine
• L’approccio psicologico si può avvalere di
apporti scientifici che contribuiscono al
lavoro dell’investigatore
Conclusioni
• Il profilo psicologico aiuta a restringere il
campo di indagine
• Tuttavia non potrà mai fornire elementi
ultimativi per l’indagine
• Secondo l’FBI il profiling:
– indirizza le indagini (72% dei casi)
– restringe la lista dei sospetti (20%)
– aiuta a catturare il criminale (17%)
Conclusioni
• Tutte le forze di polizia devono acquisire
una propria competenza psicologica
• Alla domanda: “in quale momento del
processo investigativo occorre consultare
uno psicologo?”
Conclusioni
• gli agenti dell’FBI rispondono:
• “prima che il crimine sia commesso!”
GRAZIE
PER LA VOSTRA ATTENZIONE
DR. MARCO CANNAVICCI
medico – psichiatra
criminologo clinico
Fly UP