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Stile di vita sano per l`apparato cardiovascolare.

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Stile di vita sano per l`apparato cardiovascolare.
Stile di vita sano per
l’apparato
cardiovascolare.
Educazione alla salute, per la
modificazione dello stile di vita.
1
Fattori di rischio cardiovascolare :









Ipertensione
Fumo
Diabete
Stress
Inattività fisica
Obesità addominale
Scarsa assunzione di frutta e verdura
Nulla assunzione di alcool
Ipercolesterolemia
2
Questi sono i fattori di
rischio cardiovascolare.
E’ stato dimostrato che più fattori
poco alterati pesano più di un solo
fattore molto alterato.
3
Sindrome
plurimetabolica :
Patologia caratterizzata dalla
contemporanea presenza di diabete
non insulino-dipendente (tipo 2),
obesità e malattie cardiovascolari.
4
Causa scatenante della
sindrome plurimetabolica,
sembra essere l’insulino
resistenza, stato metabolico
caratterizzato da una
diminuizione della normale
risposta degli organi bersaglio
alle concentrazioni fisiologiche
dell’ormone.
5
L’insulina c’è, a differenza del
diabete di tipo 1 in cui è
completamente assente, ma non fa
sentire in maniera adeguata i suoi
effetti. La cellula non è più
“sensibile” all’azione dell’insulina,
nel sangue la glicemia si mantiene
elevata e il pancreas cerca di
aumentare la quantità di insulina per
assicurarne l’effetto sulle cellule.
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L’insulino resistenza è dovuta
all’interazione tra :
 Fattori
genetici non modificabili
 Fattori ambientali modificabili quali :
L’inattività fisica e la eccessiva e squilibrata
alimentazione.
E’ probabile che i fattori genetici siano
attivati da fattori ambientali quali l’obesità (
specie grasso a livello addominale) e le
abitudini sedentarie.
7
Consideriamo uno alla volta i 9
fattori di rischio riconosciuti come
responsabili dell’insorgenza di
malattie cardiovascolari.
8
Ipertensione arteriosa :
I
valori massimi accettabili di pressione
arteriosa sono 135/85 mmhg.
Al contrario di quanto si riteneva una volta,
la pressione sistolica è la maggior
responsabile dei danni alle pareti
vascolari. E’ sparito il concetto che
nell’anziano si accettano valori sistolici di
100 + l’età.
9
Fumo :
 Il
fumo fa male sempre.
Anche una sola sigaretta è responsabile
dell’aumento del rischio globale.
10
Diabete :
 Nel
controllo del diabete si considera oltre
alla glicemia di base a digiuno ( inf. a 110
mg/dl), la glicemia post-prandiale che non
deve superare i 140 mg/dl entro le due ore
dal pasto.
 La P.A. non dovrebbe superare i 130/80
mmhg.
 Assunzione di farmaci statine.
 Sale da cucina entro i 5 g al giorno.
11
Inattività fisica :
 L’inattività
fisica è responsabile
dell’aumento del rischio di malattie e di
morte, parleremo pertanto, dei benefici
dell’attività fisica.
 I benefici dell’attività fisica ai fini della
prevenzione, sono proporzionali
all’impegno svolto non inteso come
intensità dello sforzo ma come
costanza/tempo.
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Come agisce l’attività fisica?
Con l’attivazione dei meccanismi di adattamento
miocardico :
 Aumenta : il diametro dei vasi epicardici, la
riserva coronarica, il circolo collaterale
 Bradicardia ( si allunga la fase di diastole)
 Diminuizione della vulnerabilità elettrica e delle
resistenze periferiche ( scende PA)
 Aumento del volume e della capacità ossidativa
dei mitocondri e dell’estrazione dell’O2 dall’HB.
13
La bradicardia è la prima
risposta adattativa del cuore
allenato. E’ risaputo che vi è una
correlazione inversa tra FC e
durata della vita, ovvero :
aumentando la frequenza
cardiaca diminuisce la durata
della vita e viceversa.
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La portata cardiaca è la quantità
di sangue espulsa dal cuore in
un minuto. Si ottiene
moltiplicando la gittata sistolica
(sangue espulso dal ventricolo sx
ad ogni battito, circa 70cc) x la
FC.
Es : 70cc x 70 FC= 4900 circa 5l
di base.
15
Nel soggetto non allenato, la
portata cardiaca aumenta
aumentando la frequenza, nel
soggetto allenato, l’adattamento
del cuore fa aumentare la
portata, aumentando la gittata
sistolica.
16
L’attività fisica aumenta la capacità
aerobica,cioè la quantità di ossigeno
che un individuo può arrivare a
consumare mentre è impegnato in
uno sforzo fisico.
La capacità di esercizio fisico è la
quantità di “benzina”/O2 che il
nostro motore/muscoli
dell’organismo riesce a bruciare
quando fa movimento.
17
Maggiore è la quantità di
“Benzina” consumata, migliore è
la potenza che il nostro
“motore”riesce a produrre e
migliore è il nostro stato di forma
fisica.
18
L’allenamento deve avvenire quindi
in fascia aerobica e l’intensità del
lavoro varierà dal 60% al 75% della
FC massimale, a seconda che la
persona sia obesa e/o diabetica,
e/o cardiopatica nota, o che
l’attività venga svolta solo ai fini
della prevenzione.
19
La frequenza cardiaca massimale,
si ottiene sottraendo l’età dal
numero fisso 220.
Le persone obese svolgeranno
attività aerobica a bassa intensità
(60% della FC max), per “bruciare”
prevalentemente i grassi e
consentire al fine una lunga durata
di esercizio (45-60 minuti).
20
In generale è importante svolgere
attività fisica moderata tutti i giorni
per almeno 30 minuti, ma un buon
allenamento ai fini del calo di peso
prevede 1 ora al dì per almeno 5
giorni la settimana e allenamenti a
bassa intensità di sforzo, sono
indicati alle persone cardiopatiche
da 3 a 5 volte la settimana, con
durata da 30 a 60 minuti.
21
Le attività aerobiche per
eccellenza che consentono uno
sforzo modulabile protratto nel
tempo sono :
camminata a passo veloce, corsa
lenta, nuoto, ciclismo , ballo, sci
da fondo .
22
Ricapitolando:
il consumo di O2 max di ciascun
soggetto, è un buon indice del
proprio stato di salute e di forma
fisica.
Un lieve miglioramento della quantità
di O2 “bruciato”, perseguibile già
dopo 2-3 mesi di allenamento
aerobico,permette di dimezzare il
rischio di morte da tutte le cause.
23
L’attività fisica riduce la PA,
migliora il controllo del diabete e
ha un effetto preventivo sullo
stesso.
L’attività fisica previene e
controlla la sindrome
plurimetabolica.
24
Aumento del colesterolo e dei
trigliceridi ematici :
I
valori ottimali di colesterolo sono
considerati quelli entro i 200 mg/dl di
sangue
 Del totale, oltre i 45 mg/dl di sangue
devono essere di HDL
 Il colesterolo LDL non deve superare i
100-120 mg/dl di sangue
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Calcoli per la determinazione del
colesterolo LDL :
Colesterolo totale meno HDL meno 1/5 del
valore dei trigliceridi.
Per la riduzione del colesterolo LDL è utile
l’assunzione di 30 g di noci x 5 volte la
settimana. Oltre alle noci, anche legumi,
cereali, soia e alcuni pesci grassi (
sgombro, alici, salmone, pesce spada,
tonno, sarde), almeno 2-4 volte a
settimana.
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I cibi elencati sono ricchi in
OMEGA 3, ovvero acidi grassi
polinsaturi che contribuiscono al
controllo della trigliceridemia,
dell’infiammazione e hanno un
effetto antiaggregante e un
effetto parziale sulla
colesterolemia.
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Precauzioni dietetiche :
Ridurre i grassi saturi ( burro,
margarine in panetto, carni grasse).
Consumare olio vegetale specie
d’oliva, di mais e di arachidi per la
frittura.
Assumere fibra vegetale solubile.
Ridurre il consumo di zuccheri
semplici.
28
Scarsa assunzione di frutta e
verdura:

Assumere 3-4 porzioni al giorno di verdura e
frutta fresca per la loro quota di antiossidanti,
vit.C, vit, A, flavonoidi (contenuti nella soia), e
polifenoli.
 L’aglio ha effetti sulla riduzione del colesterolo,
della PA, sulla riduzione dell’aggregazione
piastrinica ed è antiossidante e
antiinfiammatorio.
 Assumere 30 g/die di fibra solubile e insolubile.
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31
Fibra solubile: legumi, carciofi,
frutta,cime di rapa e cipolla. Essa
regola l’assorbimento di alcuni
nutrienti (zuccheri e grassi),
riducendolo e rallentandolo, ottimo
ad es. l’accostamento del cotechino
con le lenticchie.
La fibra insolubile si trova nella
frutta, verdura e nei cereali e regola
le funzioni intestinali.
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Obesità :
Il paziente obeso deve essere incoraggiato a
perdere peso, viene considerato significativo un
calo ponderale del 10%.
E’ importante non porre obiettivi finali
irraggiungibili : lei deve calare di 30 kg! Meglio
risultati più piccoli, ma definitivi. La più
pericolosa per il cuore è l’obesità addominale
pertanto la circonferenza vita dovrebbe essere =
o < a 102 cm nell’uomo e = o < a 88 cm nella
donna.
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Nulla assunzione di alcool :
E’ confermato che 1 o 2 unità alcoliche
cioè 10-20g alcool al giorno nella donna e
2-3 unità alcoliche cioè 20-30g di alcool
nell’uomo, hanno effetto positivo per il
cuore, specie se costituite da vino rosso e
nell’uomo anche dalla birra.
1 U.A. = 12g di etanolo, ovvero 125 ml di
vino o 1 lattina di birra o 1 bicchierino da
40 ml di superalcolico.
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Stress :
Lo stress è qualcosa di molto personale e
individuale, ciò che per me può risultare
faticoso o stressante per un’altra persona
può essere considerato normale o
addirittura piacevole. Vale la regola di
ritagliare qualche spazio personale e di
“detendere”i ritmi di vita troppo stretti
e……si salvi chi può!
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Grazie dell’attenzione
Lavoro tratto dai siti :
www.vivereildiabete.org
www.cuore.iss.it
www.salutedonna.it
Relatrice :
IIVV Manola Mauro
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