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Conservazione di "documenti digitali"

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Conservazione di "documenti digitali"
Istituto Centrale per gli Archivi
3. Conservazione di documenti digitali
L’ “altra conservazione” digitale
Funzionalità organizzative e archivistiche,
responsabilità, profili professionali e modelli
3
conservativi
Silvia Trani
Roma
25 giugno 2015
Temi
I. Quante/quali “conservazioni” dei documenti e degli
archivi digitali?
II. Il modello italiano per la gestione/tenuta/conservazione
dei documenti e degli archivi digitali
1. Il quadro normativo 3
2. I requisiti funzionali e gli strumenti archivistici
3. I requisiti organizzativi: strutture, figure e responsabilità
2
I. Quante/quali «conservazioni» dei
documenti e degli archivi digitali?
3
3
Le varie “memorie” digitali
• digitali native
• digitalizzate con originali analogici per finalità lavorative
(necessità ufficio produttore)
• digitalizzate con originali analogici di “interesse storico”
per finalità di comunicazione, valorizzazione (politica
dell’istituto di conservazione)
3
• digitali nate da procedure di smaterializzazione
(conservazione sostitutiva) = valutazione costi/benefici
recupero su supporto informatico di doc.ti/atti cartacei per i
quali sia obbligatoria / opportuna la conservazione
4
Le “memorie” digitali: le criticità (1)
“fragili” ma destinate/obbligate (valore giuridico e storico) a
durare a lungo nel tempo
rischi / costi della conservazione digitale
• perdita dati su contributi pensionistici per 20 milioni di
giapponesi
3
• perdita dati su Missione Marte 1975: impossibilità di decifrare
(“leggere”) i formati = nuovo inserimento nel sistema dati
disponibili su supporto analogico (1 miliardo di dollari)
• dossier ICCU 2003 (A. Ruggiero): 12 casi (bad practices)
• alla data del 2009 persi il 10% documenti digitali del governo
canadese
5
Le “memorie” digitali: le criticità (2)
es. da dossier ICCU 2003
• file statistici censimento USA 1960 = archiviati su nastri
UNIVAC II-A e III-A (o compatibili) = fine anni 70 migrazione su
supporti di memorizzazione3più moderne = parte dei supporti
non più leggibili e deteriorati = esito positivo recupero dati
(99,3%) possibile solo grazie all’individuazione strumentazione
uguale (analoga) a quella usata al momento della creazione
dell’archivio
6
Le “memorie” digitali: le criticità (3)
• banca dati Neapolis 1986 (Giacimenti culturali) = dati risorse
ambientali e artistiche dell’area vesuviana = primo progetto it.
nel settore BBCC in cui si è realizzato un centro di doc.zione
integrato e innovativo dal punto di vista delle tecnologie, data
base relazione con informazioni catalografiche (schede,
immagini), cartografia e diari3 di scavo = 1989 progetto ultimato
spento elaboratore per mancanza di risorse finanziarie e
umane = verifica dell’impossibilità di “riaccendere” il sistema a
causa dell’impegno economico insostenibile = recupero
possibile solo per disponibilità elaboratore simile a quello
originario e per persone che avevano partecipato al progetto
7
Le “memorie” digitali: le criticità (4)
• database centrale file personali membri dello staff agenzie
gov.ve ex DDR = realizzato su sistemi simile a mainframe
“occidentali” e archiviato su nastri spesso di cattiva qualità =
1990 riunificazione delle due “Germanie” necessario mettere al
sicuro e preservare dalla possibile distruzione archivi (anche
3
quelli digitali) = recupero grazie reperimento doc.ti analogici che
hanno consentito individuazione struttura file dei dati e quindi di
decifrare il loro significato / collaborazione con impiegati dei
centri di elaborazione dati DDR (unica possibilità per decifrare
algoritmi altrimenti incomprensibili)
8
Le “memorie” digitali: le criticità (5)
• sito web della città di Anversa – Digitale Metropool
Antwerpen 1995 = disponibile in 4 versioni, archiviato su nastri
di backup memorizzati in formato proprietario e privi di doc.ne di
supporto (1995-2001) = 2001 trasferimento nastri agli Antwerp
City Archives = recupero – parziale – possibile solo grazie al
3
contributo di persone che ricordavano procedure non scritte e
avevano familiarità con vecchia configurazione
9
Le “memorie” digitali: le criticità (6)
esempi relativi a diversi contesti (giuridico, storico, geografico,
tecnologico…anche avanzato)
• scarsa longevità dei supporti fisici / obsolescenza
tecnologica = necessità di migrazione (periodica) verso
3
sistemi e supporti più moderni
• assenza di documentazione di supporto
10
Le “memorie” digitali: le criticità (7)
recupero spesso basato su
• tecnologia “vecchia” uguale o simile a quella utilizzata per il
processo di generazione degli archivi (rinvenimenti fortuiti)
• ritrovamento doc.zione di supporto per la creazione degli archivi
3 state protagoniste dei processi
• supporto persone che erano
creativi e gestionali e che ricordavano le specifiche di
generazione file e degli archivi da recuperare
archeologia industriale
memoria orale
11
Le “memorie” digitali: le criticità (8)
sviluppo uso documenti digitali
(dimensione “naturale”)
conservare il digitale
un “digitale”
affidabile
3
ovvero doc.ti digitali giuridicamente rilevanti per i quali sia
garantita (per ragioni legali e storico-scientifiche) la disponibilità
nel lungo periodo e la possibilità di verificarne originalità,
accuratezza, affidabilità
12
Le “memorie” digitali: le criticità (9)
nuova consapevolezza della complessità e costi per la
conservazione
non solo una questione tecnologia
3
centrali le questioni/scelte organizzative e funzionali
incertezza ambienti tecnologici (continua evoluzione)
incertezza scelte organizzative
incertezza profili professionali
13
Le “memorie” digitali: i nodi centrali (1)
definire con chiarezza gli “oggetti” digitali
(ancora prima della creazione/tenuta)
doc.ti digitali
(natura e funzione)
3
archivio digitale
(insieme ordinato e funzionale dei doc.ti)
informazioni identificative e gestionali
14
Le “memorie” digitali: i nodi centrali (2)
tenere conto delle complessità tecnologiche (formati,
supporti, obsolescenza sw)
tenere conto delle questioni “concettuali” (accuratezza,
affidabilità, autenticità)
3
tenere conto delle criticità organizzative (modelli di
conservazione sostenibile, responsabilità, regole,
strumenti, procedure)
15
Le “memorie” digitali: i nodi centrali (3)
conservazione digitale
si configura in termini di SISTEMA
in grado di acquisire / gestire precocemente le informazioni
necessarie per individuare / interpretare (comprensibili)
i materiali digitali
3
e
assicurarne l’utilizzo
16
Le “memorie” digitali: i nodi centrali (4)
ovvero il SISTEMA deve assicurare che gli utenti futuri
possano
individuare – ricercare – gestire – interpretare – usare
le fonti in ambiente diverso da quello di formazione
3
e siano messi in grado di
verificarne l’autenticità
17
Le “memorie” digitali: i nodi centrali (5)
per questo
un SISTEMA affidabile è caratterizzato da
schema degli elementi costitutivi e degli attributi descrittivi
della singola risorsa e del suo contesto di produzione
3
tipo e qualità delle attività e procedure finalizzate a
sostenere/garantire l’integrità delle risorse in tutto il loro
ciclo di vita (+ controllo accesso, politiche sicurezza,
processi di migrazione, documenti uff.li di approvazione e
descrizione)
18
La conservazione in ambiente digitale (1)
funzione “attiva” / “dinamica”: richiede
continuo aggiornamento policy, attrezzature, modelli e standard
di rappresentazione (in ogni fase)
3
monitoraggio e gestione evoluzione tecnologie
19
La conservazione in ambiente digitale (2)
mantenimento doc.ti digitali
e loro caratteristiche significative
completezza / coerenza elementi descrittivi doc.ti
e relazioni di contesto
3
corrette e precoci politiche di selezione
doc.ne su processi e attività di gestione e tenuta
20
La conservazione in ambiente digitale (3)
nodi tecnologici e organizzativi
requisiti funzionali = memoria affidabile nel tempo
definizione tipologie doc.rie (favorire automazione)
grado perdita accettabile
profili competenze
3
modello costi sostenibili
contesto organizzativo (strutture, ruoli, strumenti)
ridefinizione tempi di custodia
depositi digitali affidabili per la conservazione (valutazione
affidabilità, responsabilità, accreditamento)
21
II. Il modello italiano per la
gestione/tenuta/conservazione dei documenti
e degli archivi digitali
3
22
Quadro normativo di riferimento (principale) (1)
• d.p.r. 445/2000, TU disposizioni legislative e regolamentari in
materia di doc.ne amministrativa (Capo IV – Sistema di gestione
informatica dei documenti)
• d.lgs 82/2005 CAD (e successive modifiche)
- d.p.c.m. 3 dic. 2013, RRTT sistema di conservazione digitale
3
- d.p.c.m. 3 dic. 2013, RRTT protocollo informatico
- d.p.c.m. 13 nov. 2014, RRTT doc.to informatico (formazione,
trasmissione, duplicazione, riproduzione, validazione temporale…e
formazione e conservazione doc.ti PA)
……..5 allegati……..
23
Quadro normativo di riferimento (principale) (1/a)
allegati:
1. Glossario/Definizioni
2. Formati
3. Standard e specifiche tecniche
4. Specifiche tecniche del pacchetto di archiviazione
3
5. Metadati (metadati minimi del doc.to informatico, del doc.to
amministrativo
informatico,
del
fasc.
informatico,
dell’aggregazione documentale informatica)
24
Quadro normativo di riferimento (principale) (2)
• [d.lgs 82/2005 CAD (e successive modifiche)]
- d.p.c.m. 22 feb. 2013, firme elettroniche
- d.p.c.m. 21 mar. 2013, individuazione particolari tipologie doc.ti
per il quale obbligatoria la conservazione originale analogico o
particolari procedure in caso di conservazione sostitutiva (notai
o pubblico ufficiale)
3
+ d. ministro innovazione e tecnologie su PEC 2 nov. 2005 (note
integrative successive)
25
Quadro normativo di riferimento (principale) (3)
• [d.lgs 82/2005 CAD (e successive modifiche)]
+ collegati
- certificatori accreditati qualificati per firma digitale
- gestori PEC
- conservatori accreditati (circ. AgID 65/2014 + documenti
3
annessi = doc.zione per accreditamento; requisiti di qualità e
sicurezza per a.; profili professionali; ecc.)
26
Quadro normativo di riferimento (principale) (4)
inoltre
• l. 241/1990 (e successive modifiche), diritto di accesso agli atti
e trasparenza amministrativa
• d.lgs 42/2004, Codice beni culturali e paesaggio (e successive
modifiche)
3
• d.p.r. 37/2001, semplificazione dei procedimenti di costituzione
e rinnovo delle Commissioni di sorveglianza
• d.lgs 196/2003, Codice in materia di protezione dei dati
personali (All. A.2 - Codice di deontologia e di buona condotta
per il trattamento di dati personali per scopi storici)
27
Modello (caratteristiche principali) (1)
I. GESTIONE DOCUMENTALE mediante sistemi informativi
automatizzati (anche ambiente ibrido)
sistema documentario
insieme dei documenti (funzionalmente
strutturati e organizzati)
3
che un soggetto produce/acquisisce nell’esercizio delle sue
funzioni e il complesso delle regole, delle procedure e degli
strumenti per la loro gestione
28
Modello (caratteristiche principali) (2)
[I. GESTIONE DOCUMENTALE mediante sistemi informativi automatizzati
(anche ambiente ibrido)]
gestione documenti
insieme delle attività finalizzate alla registrazione di protocollo,
3
alla classificazione, organizzazione, assegnazione e
reperimento dei documenti amministrativi formati o acquisiti
dalle amministrazioni nell’ambito
del sistema di classificazione adottato
29
Modello (caratteristiche principali) (3)
[I. GESTIONE DOCUMENTALE mediante sistemi informativi automatizzati
(anche ambiente ibrido)]
sistema di gestione informatica dei documenti
insieme di risorse di calcolo, degli apparati, delle reti di
3
comunicazione e delle procedure informatiche utilizzati dalle
amministrazioni per la gestione dei documenti
30
Modello (caratteristiche principali) (4)
[I. GESTIONE DOCUMENTALE mediante sistemi informativi automatizzati
(anche ambiente ibrido)]
sistema di gestione dei flussi documentali
include i procedimenti amministrativi
3
include il sistema di gestione informatica dei documenti
31
Modello (caratteristiche principali) (5)
[I. GESTIONE DOCUMENTALE mediante sistemi informativi automatizzati
(anche ambiente ibrido)]
• requisiti per la formazione dei documenti e per la tenuta
nell’archivio corrente = a) gestione informatica dei documenti:
protocollo informatico, classificazione / organizzazione, selezione /
conservazione (coordinamento con classificazione); b) firma
3
digitale; c) archiviazione sostitutiva e digitale
• strumenti per lo scambio e interoperabilità: XML e la rete unitaria;
utilizzo di sistemi di posta elettronica
• procedure per l’organizzazione dei sistemi: AOO; Servizio per la
gestione dei
flussi; responsabile
Servizio con
competenza
archivistica; manuale di gestione
• modalità di trasferimento e di conservazione archivi
32
Modello (caratteristiche principali) (6)
[I. GESTIONE DOCUMENTALE mediante sistemi informativi automatizzati
(anche ambiente ibrido)]
accesso ai documenti e alle informazioni del sistema
• criteri di abilitazione per: consultazione; inserimento e modifica
• garantire: ricerca in base a diversi criteri; possibilità di
elaborazioni statistiche
3
• tutela dei dati riservati relativi alla persona
33
Modello (caratteristiche principali) (7)
[I. GESTIONE DOCUMENTALE mediante sistemi informativi automatizzati
(anche ambiente ibrido)]
sicurezza/conservazione risorse e informazioni del sistema
• operazioni di salvataggio dei dati su supporto informatico
rimovibile
• copie di sicurezza in luoghi3 differenti e sicuri
• leggibilità dei dati: informazioni trasferite sempre consultabili
• conservazione sostitutiva: informazioni su gestione informatica
dei doc.ti parte integrante del sistema di indicizzazione e di
organizzazione dei doc.ti oggetto procedure di conservazione
sostitutiva
34
Modello (caratteristiche principali) (8)
nota su aspetti di maggiore rilevanza contenute nelle norme sulla
gestione informatica dei doc.ti con riflessi sulla conservazione
digitale
• obbligo Manuale di gestione
• ricorso a profili di competenza e responsabilità tecniche per la guida
delle strutture dedicate alla gestione documentale
3
• regole per l’interoperabilità (trasmissione telematica dei doc.ti basata
su segnatura in XML = elementi informativo predefiniti utili non solo per
interscambio automatico dei metadati di registrazione/identificiazione
dei doc.ti ma anche a documentare in formato aperto processi di
gestione documentaria);
• coordinamento attività in capo al responsabile per la conservazione,
al responsabile per la sicurezza dei dati e al responsabile del servizio
per la gestione informatica dei doc.ti e archivi
35
Modello (caratteristiche principali) (9)
II. CONSERVAZIONE DIGITALE
“modello” costruito
di concerto con il ministro BACT per la parte relativa alla
conservazione dei documenti informatici delle PPAA
3
nel rispetto della disciplina rilevante in materia di tutela dei dati
personali (in part., Codice in materia di protezione
dei dati personali)
36
Modello (caratteristiche principali) (10)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
in part. riconoscimento ruolo MiBACT
•
nella definizione delle RRTT su protocollo informatico, doc.to
informatico e sistema di conservazione generale)
•
nella definizione del regolamento che individua le categorie di
3
doc.ti amministrativi che possono
essere redatti in originale anche
su supporto cartaceo in relazione al particolare valore di
testimonianza storica e “archivistica” (v. dopo)
•
intervento nel momento della scarto del PdA (v. dopo) in caso di
archivi pubblici e archivi privati che rivestono un interesse storico
part. importante (autorizzazione)
37
Modello (caratteristiche principali) (10/a)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
d.p.c.m. 21 marz. 2013 = individuazione tipologie doc.ti analogici
originali unici per le quali – in ragione di esigenze di natura
pubblicistica – permane l’obbligo della conservazione dell’originale
analogico, oppure, in caso di cons. sostitutiva, la loro conformità
all’originale deve essere autenticata
da notaio o da pub. ufficiale a ciò
3
autorizzato, con dichiarazione firmata digitalmente e allegata al
documento informatico (ma per una parte di doc.ti permane cmq
l’obbligo della conservazione dell’originale analogico)
+ poteri di controllo anche per gli archivi privati dichiarati di notevole
interesse storico in materia di riproduzione e conservazione su
supporto informatico
38
Modello (caratteristiche principali) (11)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
inoltre
si riconferma, nelle linee generali, il modello
già esistente del sistema di gestione informatica dei
documenti
3
• Servizio per la gestione informatica dei documenti (per AOO)
• responsabile del Servizio + coordinatore della gestione
documentale
• operazioni di registrazione e segnatura di protocollo
• sistema di classificazione e “conservazione”
• Manuale di gestione
39
Modello (caratteristiche principali) (12)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
sistema di conservazione digitale
ambito applicazione
amministrazioni pubbliche

parte privati

soggetti esterni a cui è eventualmente affidata la gestione o
3
la conservazione dei docc. informatici

ruoli e responsabilità
• produttore (persone fisiche o giuridiche interne o esterne al
sistema di conservazione); nelle PPAA si identifica con
responsabile della gestione documentale
• utente
• responsabile della conservazione
40
Modello (caratteristiche principali) (13)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
sistema di conservazione digitale deve assicurare
(dalla presa in carico dal produttore fino scarto/versamento AS)
conservazione “oggetti” conservati, garantendone
l’autenticità, integrità, affidabilità, leggibilità, reperibilità nel tempo
3
• doc.ti informatici / doc.ti amministrativi
informatici con metadati
associati
• fascicoli informatici / aggregazioni documentali informatiche con
metadati associati
• + registri e repertori informatici
fornite indicazioni su set minino di metadati
sufficiente per una conservazione a lungo termine (o
permanente)?
41
Modello (caratteristiche principali) (14)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
sistema di conservazione digitale deve anche assicurare
• identificazione certa del soggetto che ha formato il doc.to
• identificazione certa dell’amministrazione o AOO di riferimento
• rispetto misure di sicurezza
3
42
Modello (caratteristiche principali) (15)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
gli oggetti del sistema di conservazione digitale
sono trattati in PI (modello OAIS)
• PdV / PdA / PdD
dettagliate solo le caratteristiche del PdA (riferimento allo standard
3
SInCRO - Supporto all'Interoperabilità
nella conservazione e nel
recupero degli oggetti digitali -UNI 11386:2010: standard nazionale
sulla struttura dell’insieme dei dati a supporto del processo di
conservazione; articolazione per mezzo del linguaggio formale XML)
sufficienti le informazioni descrittive del PdA per una
conservazione a lungo termine (o permanente)?
43
Modello (caratteristiche principali) (16)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
il responsabile della conservazione
• definire le caratteristiche del sistema di conservazione
• gestire il processo di conservazione e garantirne la conformità
• generare rapporti di versamento (ingestion)
3
• generare e sottoscrivere i PPdD
• effettuare monitoraggio sistema di conservazione
• verificare periodicamente l’integrità e la leggibilità degli archivi
digitali (almeno ogni 5 anni)
• adottare misure tempestive nel caso di degrado del sistema e/o di
obsolescenza dei formati
44
Modello (caratteristiche principali) (16/a)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
ed ancora, deve
• provvedere a generare duplicati e come in base all’evolversi delle
tecnologie
• provvedere al versamento3dei documenti “di interesse
storico” agli AS
• predisporre il manuale di conservazione
• produrre a fini di esibizione, a richiesta degli utenti, i PdD (stessa
struttura dei PdA per garantire l’interoperabilità; sottoscritti con
firma qualificata se previsto dal manuale di conservazione)
45
Modello (caratteristiche principali) (16/b)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
infine, deve
• produrre, su richiesta degli utenti, duplicati informatici dei
documenti conservati, oppure se necessario
• procedere allo scarto dei PdA all’eventuale scadenza del loro
3
termine di conservazione, dandone
informativa al produttore
nel caso degli archivi pubblici o privati, che rivestono
interesse storico particolarmente importante, lo
scarto del PdA avviene previa autorizzazione
del MiBACT rilasciata al produttore secondo quanto previsto
dalla normativa vigente in materia
46
Modello (caratteristiche principali) (17)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
manuale di conservazione, illustra, in relazione al sistema
di conservazione
• organizzazione
• soggetti coinvolti e ruoli svolti dagli stessi
3
• modello di funzionamento e processi
• architetture e infrastrutture usate
• misure di sicurezza adottate
• ogni altra informazione utile alla gestione e verifica, nel tempo, del
sistema di conservazione
47
Modello (caratteristiche principali) (18)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
conservazione può avvenire
• all’interno del soggetto produttore
3
• affidandola, parzialmente/totalmente,
ad altri soggetti esterni,
pubblici o privati; la PA deve riferirsi ai conservatori accreditati
(livello più alto di garanzie)
48
Modello (caratteristiche principali) (19)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
conservatori accreditati
(circ. AgID 65/2014)
• procedure per accreditamento da parte AgID di quei conservatori che
garantiscono i livelli più alti in termini di qualità e sicurezza
• devono avere determinati requisiti
in relazione a: affidabilità
3
organizzativa, tecnica e finanziaria
• personale dotato di conoscenze, di esperienze e competenze
specifiche soprattutto nel settore gestionale, gestionale documentale,
conservazione digitale e procedure di sicurezza
• utilizzare sistemi sicuri e affidabili di conservazione digitale, realizzati
e gestiti in conformità RRTT CAD
49
Modello (caratteristiche principali) (19/a)
[II. CONSERVAZIONE DIGITALE]
conservatori accreditati
figure professionali
• responsabile del Servizio di conservazione (non specificato tipo di
formazione)
• responsabile della funzione archivistica
di conservazione (L.M. in
3
archivistica; collabora con il produttore; rapporti con MiBACT)
• responsabile del trattamento dati personali
• responsabile della sicurezza dei sistemi per la conservazione
• responsabile dei sistemi informativi per la conservazione
• responsabile dello sviluppo e manutenzione del sistema di
conservazione
50
Concludendo… (1)
dal 2010 (modifica CAD)
tra le novità in tema di conservazione digitale anche
• riconoscimento della necessità di discipline particolari
(riconosciute con d.p.c.m. 21 marz. 2013) per la conservazione
sostitutiva di particolari tipologie di doc.ti analogici originali =
3
riconoscimento della necessità di intervenire precocemente nel
processo di formazione dei doc.ti
• ancoraggio al prot. informatico delle caselle di PEC = centralità
di un sistema unitario e organico di gestione che utilizza
strumenti archivistici
51
Concludendo… (2)
• collegamento tra responsabile del servizio di protocollo e
archivi e il responsabile della conservazione = garanzia di
continuità tecnico-documentaria nella catena responsabilità
• obbligo di piani di emergenza e disaster recovery (garantire
continuità operativa attività essenziali, veloce ripristino attività
3
ordinarie, funzionamento centro elaborazione dati, procedure
informatiche) = garanzia tecnico-organizzativa per protezione
contenute digitali
52
Concludendo… (3)
come implementare il modello del sistema di conservazione
in un’ottica di conservazione “permanente”
• scelta della “tipologia” di firma in base alle caratteristiche / finalità
/ funzioni del doc.to e del PI = conseguenze organizzative e di costi
• criteri per costituzione PI (interoperabili e “coerenti”) = in relazione
3
ai metadati su firma contenuti pacchetti e relative informazioni
gestionali, descrittive e di indicizzazione (limiti dello standard UNI
SinCRO); “aggregazioni” omogenee funzionalmente e in relazione
ai tempi di conservazione
• metadati descrittivi risorse digitali
• precisare le forme organizzative
53
Concludendo… (4)
•precisazione livelli di responsabilità e le modalità di
cooperazione tra i vari “responsabili”
• rapporto tra MdG e MdC (es. verificare i MdC elaborati e
depositati dai conservatori accreditati)
•riflessione sulla conseguenza del concetto di “comunità di
riferimento”
3
• ruolo dell’Amministrazione archivistica = questione tutela
patrimonio culturale documentario digitale nativo = tempistica
trasferimenti/ versamenti negli archivi di deposito e storici
(ancora “alto” il recente termine dei 30 anni) e ri-definizione
delle responsabilità istituzionali
54
quali i collegamenti con la
conservazione delle risorse
digitali “permanente” (fonti
3
digitali di interesse storico) e
con la conservazione delle
risorse digitali nei sistemi
informativi archivistici
55
Contatti
ICAR (Istituto Centrale per gli Archivi)
via di Castro Pretorio 105, 00185 Roma
3
[email protected]; [email protected];
(+39) 06 5190976 - (+39) 06 51960286 - (+39) 06 4989267
http://www.icar.beniculturali.it/
http://www.san.beniculturali.it/
56
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