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Diapositiva 1 - Dipartimento di Prevenzione

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Diapositiva 1 - Dipartimento di Prevenzione
L’epidemiologia delle malattie
croniche: fonti e stato dell’arte
Stefania Vasselli
ATTIVITA’ FISICA E SALUTE
Corso di formazione per Referenti Regionali e Locali
dei progetti di promozione dell’attività motoria. Parte Prima
Verona, 18 e 19 febbraio 2010
L’allarme mondiale: le evidenze sulla
cronicità
•
•
•
•
Il numero dei soggetti con cronicità è in
continua crescita
Aumentano i costi dell’assistenza
Aumenta l’attesa di vita
Migliorano le sopravvivenze
In conclusione:
il sistema universale di assistenza
sociosanitaria è a rischio di implosione per
l’eccessivo assorbimento di risorse
L’allarme mondiale: i numeri delle
malattie croniche
Fonte: OMS – 2008 (http://www.who.int/chp/en/)
Un allarme in parte “frainteso”
V F
10.Le malattie croniche colpiscono prevalentemente i Paesi

a reddito elevato
9.
Per i Paesi a basso e medio reddito è prioritario il
controllo delle malattie infettive
8.
7.
6.
5.
Le malattie croniche colpiscono prevalentemente i ricchi

gli uomini



Le malattie croniche sono (esclusivamente) il risultato di
comportamenti non salutari

4.
3.
Le malattie croniche non possono essere prevenute

Prevenzione e contrasto delle malattie croniche sono
economicamente insostenibili

2.
I luoghi comuni sono più forti delle evidenze: “mio nonno
fumava e beveva ed è vissuto fino a 96 anni”

1.
Di qualcosa si deve pur morire…!!!
gli anziani
Fonte: OMS, 2008

Un allarme che cresce
Transizione dei rischi per la salute
Fonte: OMS, 2009
Le cause delle malattie croniche
sono note
(fonte: WHO “Preventing chronic diseases: a vital investment”, 2005)
6
Un allarme che cresce
Andamento dell’obesità nell’adulto:
USA 1985 (≥ 30 IMC)
No Data
<10%
10%–14%
Fonte CDC di Atlanta, 2003
7
Un allarme che cresce
Andamento dell’obesità nell’adulto:
USA 1990 (≥ 30 IMC)
No Data
<10%
10%–14%
Fonte CDC di Atlanta, 2003
8
Un allarme che cresce
Andamento dell’obesità nell’adulto:
USA 1997 (≥ 30 IMC)
No Data
<10%
10%–14%
15%–19%
Fonte CDC di Atlanta, 2003
≥20
9
Un allarme che cresce
Andamento dell’obesità nell’adulto:
USA 2000 (≥ 30 IMC)
No Data
<10%
10%–14%
15%–19%
Fonte CDC di Atlanta, 2003
≥20
10
Un allarme che cresce
Andamento dell’obesità nell’adulto:
USA 2003 (≥ 30 IMC)
No Data
<10%
10%–14%
15%–19%
Fonte CDC di Atlanta, 2003
20%–24%
≥25%
11
Un allarme “trasversale”
Principali cause di mortalità nel mondo per classi di reddito. Anno 2004
(Fonte: OMS)
che riguarda tutto l’arco della vita
Situazione in Europa (8-11anni)
% sovrappeso
Dati non disponibili
0-9,9 %
10-19,9%
20-29,9%
≥ 30%
International Obesity Task Force, 2003
13
che riguarda tutto l’arco della vita
I nostri anziani
che non esclude l’Italia !
Mortalità per grandi gruppi di cause. Anno 2007 (Fonte: ISTAT)
Un allarme “risolvibile”
DALYs: 7 Rischi e 7 Condizioni
Ipertensione
Arteriosa
12,8%
Consumo di
Tabacco
12,3%
Malattie
Cerebrovascolari
7,2%
Consumo di
Alcol
10,1%
Disturbi
Depressivi
6,2%
Colesterolo
elevato
8,7%
Disturbi da
Consumo di Alcol
3,1%
Sovrappeso
Obesità
7,8%
Malattie Respiratorie
Croniche
2,3%
Poca Frutta e
Vegetali
Inattività
Fisica
4,4%
3,5%
Malattie
Ischemiche del Cuore
Incidenti da
Traffico
Totale Totale
60% 34% Cancro del Polmone
10,5%
2,4%
2,2%
The world health report 2004 – Changing history, quoted in European Health Report 2005
è tempo di guardare la realtà …..
1. Le malattie croniche rappresentano:
• il peso maggiore per il sistema sanitario, l’economia
e la società: un peso che aumenta continuamente
• una priorità per la sanità pubblica
2. Esiste un potenziale per la salute: le principali cause
sono conosciute
3. Le malattie croniche si contrastano con una strategia di
lungo periodo volta a ridurre sistematicamente i fattori di
rischio:
 portando avanti politiche intersettoriali
 aumentando l’importanza del valore salute in tutte le
politiche
e di far parlare i dati….
4. la conoscenza degli elementi che connotano una
situazione o un contesto è un prerequisito della decisione
e dell’azione conseguente
5. l’epidemiologia è uno strumento di governance dei sistemi
sanitari, in quanto:
- descrive i fenomeni
- supporta il momento decisionale
- consente di misurare i risultati raggiunti
decisori
operatori
cittadini
Ma come?
Nuove sfide per l’epidemiologia
1. Epidemiologia e burden of disease: individuare gli
strumenti più adeguati per monitorare malattie croniche
e stili di vita correlati
2. Epidemiologia e informazione: definire linee
strategiche ed obiettivi della ricerca epidemiologica di
rilievo nazionale e locale, formalizzando le attività (e i
relativi sistemi informativi) attraverso cui raggiungere lo
scopo
3. Epidemiologia e privacy: rispettare la normativa sulla
riservatezza e, contestualmente, legittimare la
funzionalità delle attività di sorveglianza epidemiologica
Ma come?
Nuove sfide per l’epidemiologia
4. Epidemiologia e azione: ribaltare la vecchia logica del
rapporto tra informazione e azione: la prima non può più
essere subordinata alle esigenze della seconda ma deve
diventare a tutti gli effetti stimolo ed elemento costituente
della programmazione stessa
5. Epidemiologia e “performance” dei sistemi sanitari:
affrontare nuove esplorazioni epidemiologiche per i
problemi emergenti, es.:
• Disequità
analisi delle disuguaglianze di salute e
degli effetti sulla salute dei determinanti e delle politiche
non sanitari
• Sostenibilità
analisi della cost-effectiveness degli
interventi
All’interno di quadro di riferimento
omogeneo per l’azione
Società
Sistema Sanitario
promozione
della salute
prevenzione
delle
malattie
servizi sanitari
Continuum delle malattie croniche
determinanti



integrato

approccio
fattori di rischio
malattie
Promozione della salute rivolta alla popolazione sana
Programmi mirati agli individui ad alto rischio
Miglioramento di copertura e qualità dell’assistenza sanitaria
Trasformazione dei servizi sanitari per riadattarli alla cronicità
E di una visione globale degli ambiti
di azione
Livelli d’azione:
 promuovere stili e comportamenti positivi
 prevenire le condizioni di rischio
 prevenire la progressione verso la
malattia
 prevenire aggravamento e recidive
 prevenire il peggioramento della qualità della
vita nelle fasi finali dell’esistenza
La cornice istituzionale italiana
• Piano nazionale della prevenzione 2005-2009 (Intesa 23
marzo 2005 e successive proroghe)
• Piano nazionale della prevenzione 2010-2012
• Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari
(DPCM 4 maggio 2007)
• LEA
 promuovere politiche integrate per
modificare i determinanti sociali e
culturali
 giocare un ruolo essenziale nella
prevenzione
 sviluppare la sorveglianza
 far comprendere che tutte le politiche
(educative, agricole, commerciali,…)
hanno effetti sulla salute
Ruolo dei
sistemi
sanitari
La cornice istituzionale italiana
Azioni
locali
CCM
Buone
Pratiche
CCM
Formazione
Progetti
regionali
PNP e Guadagnare
Salute
Programmi europei
(Gaining Health)
CCM
Evidenze
CCM
Sorveglianza
Ma quale informazione?
WHO
Piano d’Azione 2008-2013
Ma quale informazione?
Occorre governare adeguatamente e razionalizzare la
ricchezza (o l’eccesso?) degli elementi conoscitivi
disponibili
Per costruire ed utilizzare una informazione coerente
con i ruoli e gli obiettivi dei sistemi sanitari:
 Pianificazione
informazione
 Monitoraggio e valutazione
 Empowerment
azione
sorveglianza
 Advocacy
Supportare e orientare il processo decisionale !
Lo scenario attuale
Diverse dimensioni
Diverse fonti
della “salute”
 Ministero salute
 Istituto Superiore di Sanità
 ISTAT
 ISPESL
 Agenzie Nazionali (AGENAS,
AIFA, ..)
 Regione e Agenzie regionali
 ASL, Aziende ospedaliere,
IRCCS, Policlinici
 Altri Ministeri
 Altri istituti di ricerca
Il contesto non sanitario
La domanda di salute e
i suoi determinanti
L’offerta di assistenza
I costi e le risorse
Gli outcomes
La performance dei sistemi
sanitari (appropriatezza,
equità, efficienza, efficacia,
rispondenza, accessibilità)
I cambiamenti nel tempo dei
fenomeni e i differenziali di salute
Rielaborate attraverso indicatori e sistemi
integrati di indicatori
In Europa
ECHIM (European Community Health Indicators and Monitoring)
ECHIM is a three-year project to develop and implement health
indicators and health monitoring in the EU and all EU Member States.
It continues the work of the previous ECHI and ECHIM projects, and ends
on 31.12.2011. ECHIM is funded by the European Union Second
Programme of Community Action in the Field of health 2008-2013 through
the Joint Action.
The general objective of ECHIM is to consolidate and expand the ECHI
Indicator system towards a sustainable health monitoring system in
Europe. The focus will be on collecting and disseminating comparable
health data and information based on the ECHI shortlist. The work will be
carried out in close collaboration with Member States, the European
Commission, Eurostat, WHO, OECD and other international
organisations with the aim of supporting the EU Health Strategy.
Rielaborate attraverso indicatori e sistemi
integrati di indicatori
ECHIM
(http://www.healthindicators.org)
In Europa
5 dimensioni: 88 indicatori
1. Demographic and socio-economic factors (9)
2. Health status (32)
3. Determinants of health (14)
4. Health interventions: health services (29)
5. Health interventions: health promotion (4)
Rielaborate attraverso indicatori e sistemi
integrati di indicatori
OECD – HCQI
In Europa
(Health Care Quality Indicators)
www.oecd.org/health/hcqi
Obiettivo
sviluppare un set di indicatori per il monitoraggio (e il
confronto) della qualità dei sistemi sanitari dei Paesi
OECD
1.
5 dimensioni 2.
3.
4.
5.
Cardiac care
Diabetes care
Primary care and prevention
Mental Health
Patient safety
Finalizzati a definire i profili di salute (per
area) presupposto di ogni programmazione
http://www.apho.org.uk/default.aspx?RID=49802
In Italia
ISTAT: HFA – Italia : sanità e salute
(http://www.istat.it/sanita/Health/)
10 dimensioni: 4.000 indicatori
1. Contesto socio-demografico
2. Mortalità per causa
3. Stili di vita
4. Prevenzione
5. Malattie croniche e infettive
6. Disabilità e dipendenze
7. Condizioni di salute e speranza di vita
8. Assistenza sanitaria
9. Attività ospedaliera per patologia
10. Risorse sanitarie
Indicatori di monitoraggio del
sistema sanitario
(universalistico regionalizzato)
In Italia

Il D. L.vo 56/2000 Art. 9 stabilisce che il
Ministero della sanità definisca con uno o più
decreti: un sistema di garanzia per il
raggiungimento degli obiettivi di tutela della salute
perseguiti dal Servizio Sanitario Nazionale
 Il DM 12.12.2001 (in corso di aggiornamento)
definisce il set di indicatori (53) e le finalità del
sistema di garanzia (monitoraggio dei LEA):
 informare sui livelli di assistenza garantiti nelle
singole realtà regionali,
 individuare e segnalare con tempestività le
criticità maggiori presenti nel Paese
 indirizzare le azioni correttive nel rispetto delle
competenze dei vari livelli di governo del Ssn
3 dimensioni:
Prevenzione
collettiva e sanità
pubblica
Assistenza
distrettuale
Assistenza
ospedaliera
Indicatori di monitoraggio del
sistema sanitario
(universalistico regionalizzato)
In Italia
 Intesa Stato Regioni 23 marzo 2005
Nella certificazione degli adempimenti a
cui sono tenute le Regioni per l’accesso
al maggiore finanziamento,
l’adempimento mantenimento
dell’erogazione dei LEA è analizzato
con una griglia di valutazione che
prevede per i diversi livelli di assistenza
un set essenziale di indicatori
correlato ad un sistema di pesi
Livello di
assistenza
N
indicatori
Peso
complessivo
Prevenzione
6
5
Assistenza
distrettuale
9
10
Assistenza
ospedaliera
7
10
Per tutti esiste un framework concettuale da
definire e rispettare
Obiettivi e dimensioni del sistema
Criteri di selezione degli indicatori
Valori soglia, intervalli di accettabilità, standard
Vincoli (normativi, metodologici, di buon senso)
Modalità di raccolta, elaborazione, diffusione, lettura e
utilizzo degli indicatori (metadati)
Azioni conseguenti da mettere in campo
All’interno di alcune (semplici) regole di
base per il sistema di indicatori,
Lo sviluppo di un buon sistema di indicatori è un compito
complesso e faticoso
Incomincia con i dati che hai, non aspettare quelli ideali
Diversi stakeholders richiedono diverse informazioni
La moderazione è da preferire alla completezza
Pensa all’outcome ma usa indicatori di output e di
processo come trampolino o proxy
Il Governo si concentra sulle performance dei livelli
aggregati, mentre gli utenti sono interessati alle
performance delle singole (piccole) unità operative
I risultati dipendono dalle modalità di presentazione
C.H. Smee, 2002
per i singoli indicatori
metodologiche
applicative
Morosini, 2002
per i singoli indicatori
Legate alle modalità
di rilevazione
e in una logica di sistema
indirizzo
 Livello centrale
 orientare al meglio le scelte dei decisori
locali, regionali e nazionali
 facilitare le attività di valutazione
 Livello regionale
 agevolare la riprogrammazione
 Livello locale
 connotarsi come uno strumento di
conoscenza utile per svariati livelli di
intervento
azione
Ma quale è il framework adatto ad un
sistema di indicatori tarato su
malattie croniche (e loro
determinanti)?
An underlying assumption
Continuous data collection, analysis and application of
surveillance provides an evidence base for health
promotion and preventive public health
Public Health Surveillance
Ongoing, systematic collection, analysis, and
interpretation of health-related data essential to the
planning, implementation, and evaluation of public
health practice, closely integrated with the timely
dissemination of these data to those responsible for
prevention and control
Fonte: CDC Atlanta
Che cosa fa
nascere un
sistema di
sorveglianza?
Bisogno di
informazione e
dati utili e con
tempi appropriati
Su cosa
abbiamo
investito
prima
-
riconoscimento “istituzionale”
dei bisogni informativi
- esperienze internazionali
Che cosa tiene in vita
un sistema di
sorveglianza?
Informazione
azione
Su cosa stiamo
investendo ora
Processo di
istituzionalizzazione
- utilizzo dati
- visibilità
- reti internazionali
- reti nazionali
+
Soluzione ad alcune
sfide metodologiche
Fonte: Campostrini, 2009
Su cosa stiamo
investendo ora
Focus su
1. Rispondere al mandato sovranazionale (OMS, UE)
2. Fornire un base legale alle sorveglianze, coerente con la
normativa sulla privacy
3. Riconoscere le sorveglianze come una “prestazione” del
sevizio sanitario nazionale (LEA)
4. Includere le sorveglianze nelle strategie nazionali (PNP, GS)
5. Vincolare specifiche risorse alla realizzazione delle
sorveglianze (Interfaccia, Piano operativo delle azioni
centrali)
PNP 2010-2012
Focus su
La sorveglianza tra gli obiettivi
OBIETTIVI
GENERALI DI
SALUTE
SOTTOBIETTIVI
LINEE DI SUPPORTO
LINEE DI INTERVENTO
Sorveglianza
di patologie,
determinanti
e rischi per la
salute
Promuovere le
pratiche di
provata efficacia
Implementare i
sistemi di
sorveglianza
Realizzare profili
di salute
Rendere fruibili network che
favoriscano e sostengano lo
sviluppo del PNP, anche in
termini di formazione
Individuare e diffondere le
attività di prevenzione di
dimostrata efficacia. Favorire il
processo di eliminazione delle
pratiche inefficaci o dannose.
Favorire l’implementazione
di PASSI, PASSI d’Argento
e OKkio alla salute ed il
loro raccordo con gli altri
sistemi informativi
Comunicare e diffondere i dati
derivanti dai profili di salute
Rendere fruibili network
regionali che favoriscano e
sostengano lo sviluppo del PNP,
anche in termini di formazione
Produrre e rendere disponibili
in maniera integrata basi dati
Analizzare i bisogni e i rischi della
popolazione, definire e riadeguare
le priorità, gli obiettivi ed i relativi
interventi sanitari, ambientali e
sociali, valutare l’impatto sulla
salute degli interventi
realizzati
Realizzare la sorveglianza di
popolazione coerentemente
con le indicazioni nazionali
Migliorare e consolidare le
attività di comunicazione dei
risultati raggiunti
PNP 2010-2012
Focus su
La sorveglianza tra i prerequisiti
i.
la continuità delle attività del Piano nazionale della prevenzione 20052007 e successive proroghe, in termini di completamento degli obiettivi
non ancora raggiunti e di consolidamento/estensione di quelli raggiunti;
ii.
lo sviluppo di un congruo numero delle linee di intervento previste dal
Piano nazionale della prevenzione 2010-2012;
iii. il coinvolgimento, per ciascuna delle linee di intervento di cui al
precedente punto ii, di una quota significativa del target potenziale,
fatta salva l’inclusione dell’intervento nei LEA o in altri atti di
pianificazione nazionale o regionale;
iv. la messa a regime con le risorse del PNP delle attività di
sorveglianza previste dal Piano nazionale della prevenzione 20102012, in quanto strumento essenziale di conoscenza ad uso del
monitoraggio, della valutazione e della riprogrammazione del
Piano.
PNP 2010-2012
Focus su
La sorveglianza come strumento di monitoraggio
in itinere dei progressi e dell’impatto del Piano
La valutazione ai fini della certificazione annuale del Piano, a cura del
CCM con il supporto tecnico del CNESPS, si articola essenzialmente in
due fasi:
S
O
R
V
G
L
I
A
N
Z
A
 valutazione propedeutica: viene effettuata ex-ante, sui
documenti di progetto, prima della esecuzione dei piani
regionali. E’ finalizzata ad una valutazione metodologica e
contenutistica dei progetti presentati;
 valutazione certificativa: viene effettuata in corso d’opera
(annualmente). E’ finalizzata a monitorare il processo di
svolgimento dei piani regionali e lo stato di avanzamento nella
attuazione degli interventi programmati rispetto agli obiettivi e al
piano di valutazione definiti in ciascun piano.
Il valore aggiunto rispetto alle rilevazioni
“puntuali”
IL TEMPO
I dati dovrebbero essere raccolti nel tempo
avvicinandosi il più possibile alla continuità
Cogliere la
dinamicità
Avvicinare
l’informazione
all’azione
Osservare i
trend
Esaminare i
cambiamenti
Conoscere i fenomeni
per
Ispirare gli interventi
Leggere i
comportamenti
(anche) in funzione
delle azioni di
promozione della
salute
Perché la continuità della rilevazione
(e il dettaglio locale) sono così
importanti?
• Investigate change in health status in relation to an
intervention
• Predict future trends of key risk factors
• Predict health resource use and thus health planning
• Evaluate long term impact of health promotion planning
• Identify newly emerging health issues to enable timely and
targeted action
• Provide a basis for further research
Fonte: WARFS
Grandi vantaggi dal punto di vista
metodologico e delle potenzialità di utilizzo
Più punti di osservazione (con piccoli campioni mensili)
 Migliore stima dei trend
 Maggiore possibilità di cogliere il cambiamento
 Solo così possiamo avere “informazioni dinamiche” !
 Stime ragionevoli di prevalenza annuali e di trend già a partire
dal II anno
 Analisi su sottogruppi
 Feedback immediati su emergenza di salute (pandemia)
 Informazioni di sfondo per verificare cambiamenti complessivi
Il valore aggiunto rispetto alle rilevazioni
“puntuali”: nella TEORIA
Surveys----------------Surveillance
• Show relationships
between behaviours
• One point in time
• Subpopulation-based
• Results point to the way
things were
Fonte: CDC Atlanta
• Show actual changes
in behaviour
• Continuous
• Population-based
• Results point to the
way things are
changing
Il valore aggiunto rispetto alle rilevazioni
“puntuali”: nella PRATICA
≠
Indagine Multiscopo ISTAT
Indagine campionaria a cadenza quinquennale. Obiettivo:
analizzare i comportamenti relativi alla salute e all’utilizzo dei
servizi sanitari e porli in relazione alle caratteristiche
demografiche e socio-economiche dei cittadini
Sistema di sorveglianza PASSI
Raccolta continua e sistematica di dati per la stima
dell’evoluzione dei fattori comportamentali di rischio per la
salute, dell’adozione di stili di vita sani e della diffusione e
impatto delle misure e degli interventi di prevenzione
Dettaglio territoriale
Mission, disegno, finalità del sistema
Cadenza temporale
Ambiti indagati
Focus sulla prevenzione dal
punto di vista dell’utente
In Italia: la famiglia
delle sorveglianze
nel ciclo di vita
Comportamenti e Percezioni
(dati riferiti)
salute
α
ω
Condizioni di salute
(dati misurati)
EUROCISS
MATTONI
Incidenza di malattie
OEC e
Registri
Malattia
Analisi della mortalità
- cause di morte -
ERA
EUPHORIC
Quale utilità per la prevenzione?
 Fornire informazioni a livello locale su:
- diffusione di fattori di rischio
- adozione di stili di vita sani
- attenzione e consigli degli operatori sanitari
- impatto dei programmi di Sanità Pubblica
 Consentire confronti intra e inter regionali
 Evidenziare trend temporali
 Individuare gruppi a rischio cui mirare interventi specifici
 Valutare gli interventi, valorizzando le Best Practice
 Supportare la programmazione regionale ed aziendale
Sorveglianza negli adulti (18-69
anni) in breve …
 Sistema di sorveglianza attivo da aprile 2007
 Interviste telefoniche, con questionario standardizzato,
da parte di assistenti formati
 Campioni mensili estratti casualmente da anagrafe
assistiti ASL, 18-69 anni (PPS su 6 strati per sesso ed
età)
 Le ASL partecipano con i loro Dipartimenti Prevenzione:
oltre 1000 operatori coinvolti
 Tutte le Regioni e Province Autonome partecipanti
 Rappresentatività regionale per 16 Regioni/PA
 Possibilità di dettaglio Aziendale e trend
 Circa 80.000 interviste raccolte dal 2007 ad oggi
 Analisi dei dati pesata per numerosità della popolazione
Sorveglianza nelle altre fasce di età
(6-17 anni; 65+ anni): in breve
•
•
•
•
•
Sistema di sorveglianza che descrive nei bambini di 6-10
anni:
lo stato ponderale
le abitudini alimentari
l’attività fisica e la sedentarietà
le iniziative scolastiche favorenti una sana alimentazione e
l’attività motoria
abitudini alimentari,attività fisica, consumo di droghe,
tabacco e alcol nei ragazzi di 11-17 anni (HBSC - GYTS)
Sistema di sorveglianza su qualità della vita, salute e
percezione dei servizi nella terza età, per fornire un quadro
completo dei bisogni della popolazione anziana e della qualità
del sistema integrato di servizi e interventi socio-sanitari e
socio-assistenziali
54
La Salute vista da PASSI
Attività fisica
Guadagnare Salute
Abitudini alimentari/peso
Fumo attivo e passivo
Consumo di alcol
Rischio
Cardiovascolare
Sicurezza
Controllo della Pressione arteriosa
Controllo del Colesterolo
Presenza di Diabete
Controllo del Rischio Globale Assoluto
Guida e alcol
Sistemi di ritenuta in auto e casco
Protezione da incidenti domestici
Prevenzione
individuale
Benessere
Prevenzione del Cancro Cervicale,
Colorettale e della Mammella
Prevenzione Vaccinale di Influenza e
Rosolia
Percezione dello Stato di Salute
Sintomi di depressione
Attività fisica: quesiti
• Adattate dal Behavioral Risk Factor Surveillance System
(BRFSS) physical activity module
• Vengono indagate le seguenti dimensioni dell’attività
fisica:
– Frequenza
– Durata
– Intensità
– Attività fisica lavorativa
– Autopercezione dell’attività fisica praticata
– Consigli ricevuti da operatori sanitari
Attività fisica: definizioni
• Attivo
- 30 minuti di attività moderata per almeno 5 giorni alla
settimana
- oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3
giorni
- oppure lavoro pesante dal punto di vista fisico
• Sedentario
- meno di 10 minuti di attività moderata o intensa per almeno
1 giorno a settimana
- non svolge lavoro pesante dal punto di vista fisico
• Parzialmente Attivo
– chi fa un lavoro sedentario e svolge qualche attività fisica,
anche se non raggiunge i livelli suggeriti dalle
raccomandazioni
Fonte: US Department of Health and Human Services. Objectives 22-2 and 22-3. In:
Healthy people 2010, Washington, DC; 2000. Available at
http://www.healthypeople.gov.
Attività fisica: risultati
Fattori di rischio
Attività fisica
e
sedentarietà
attivi
Sedentari (%)
Passi 2008
33%
Valori %
32 - 49
25 - 32
22 - 25
9 - 22
No dati
parzialmente
attivi
38%
29%
sedentari
0
20
40
60
La sedentarietà è più diffusa
(differenze significative nell’analisi
multivariata):
 tra i 50 ed i 69 aa (34%)
 nelle donne (31%)
 persone poco istruite (38%) e
 con difficoltà economiche (37%)
Pool ASL 2008: 37.560 interviste
Attività fisica: risultati
% di persone sedentarie
%
50
Emilia Romagna - PASSI 2007
40
30
20
10
0
FE BO+IM RE
RN
ER
MO
CE
RA
FO
PC
PR
Attività fisica: risultati
Attenzione consigli degli
operatori sanitari *
Persone consigliate
fare più attività fisica (%)
Passi 2008
Gli operatori sanitari hanno posto
domande sull’attività fisica
Valori %
34 - 36
31 - 34
26 - 31
20 - 26
No dati
- al 33% degli intervistati
… e consigliato di praticarla al
31% degli intervistati tra cui
- al 35% dei parzialmente attivi
- al 27% dei sedentari
* escluso chi non è stato dal medico negli ultimi 12 mesi
Pool ASL 2008: 37.560 interviste
Attività fisica:Larisultati
percezione
Percezione e livello di attività fisica praticata
100
Sufficiente
Non sufficiente
%
80
60
40
20
23%
0
Attivi
Pool ASL 2008: 37.560 interviste
Parzialmente
attivi
Sedentari
• Circa un sedentario su quattro (23%) ritiene di
praticare sufficiente attività fisica
Attività fisica: risultati
Impatto dei consigli
Popolazione in eccesso ponderale (n= 12.777)
• La percentuale di
persone in eccesso
ponderale almeno
parzialmente attive
risulta maggiore tra
coloro che hanno
ricevuto il consiglio
(71% vs. 64%)
75
70
65
71,3
64,4
60
%
55
50
45
40
Almeno AF moderata
Pool ASL 2008: 37.560 interviste
consiglio sì
consiglio no
Attività fisica: indicazioni per la
programmazione
• Quasi un terzo della popolazione risulta sedentario
– Gradiente nord-sud
– Gradiente socio-economico e di genere
– Percezione distorta
• Occorre agire anche sul contesto: rendere facili le
scelte salutari – la salute in tutte le politiche
– Programmi intersettoriali  trasporto attivo
• Consigli degli operatori: efficaci ma non frequenti
• PASSI è un sistema condotto dalle ASL/Regioni:
– Dati raccolti, analizzati e diffusi direttamente a livello di (e da
parte delle) ASL/Regioni
– Maggiore probabilità di trasformare le informazioni in interventi di
sanità pubblica
Informazione
Azione
Obiettivi per una comunità attiva
Attività fisica – Pool asl
Livello di attività fisica
2007 2008 2015
attivo
33% 33%
parzialmente attivo
28% 38%
sedentario
39% 29% 20%
Richiesto da operatore sanitario se fa
regolare attività fisica
33% 33% 90%
Consigliato da operatore sanitario di
fare più attività fisica
30% 31% 90%
Sedentari che considerano sufficiente il 26% 23%
proprio livello di attività fisica
5%
Cosa dicono i dati
• Piccole riduzioni nella frequenza dei rischi nella
popolazione producono grandi effetti sulla salute
• Le ASL dovrebbero informare i responsabili e la
comunità sullo stato di salute e indicare i programmi
da intraprendere
• Molti programmi possono modificare i comportamenti
a rischio, nella comunità
• I medici influiscono positivamente sugli individui per
modificare i comportamenti a rischio e possono farlo
più spesso
• Asl, Comuni ed altre agenzie territoriali possono
individuare e condividere obiettivi di salute realistici e
usare la sorveglianza per misurare i progressi
Le tappe verso il successo
delle sorveglianze
1. Per decollare le sorveglianze hanno bisogno, almeno
all’inizio, di identificarsi
- Qual è il bisogno informativo effettivo?
- Chi può soddisfare questo bisogno, al di là di interessi
“di categoria”?
Le sorveglianze attuali rispondono adeguatamente alla
duplice esigenza di colmare il vuoto informativo,
indirizzando l’informazione alla programmazione, e di riorientare le attività dei servizi, ritagliandone un ruolo attivo
(produttori = utilizzatori dei dati)
Le tappe verso il successo delle
sorveglianze
2. Ma poi occorre fare un salto di qualità: da chi siamo a
cosa facciamo per contribuire, attraverso la
sorveglianza, ad affrontare (e risolvere) i problemi di
salute prioritari
La risposta sta nelle sfide che oggi siamo chiamati a giocare
 Integrazione
 Comunicazione “multi-target”
 Coordinamento e direzione strategica
Supporto metodologico
Formazione e comunicazione
Coordinamento
Aiuto al federalismo delle sorveglianze
Ponte tra il livello locale e nazionale
Collegamenti con reti europee e internazionali
Grazie e buon lavoro!!!
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