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Il Manifesto del Futurismo

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Il Manifesto del Futurismo
IL FUTURISMO
È UN MOVIMENTO CULTURALE
FONDATO
IN ITALIA NEL 1909
come reazione alla cultura borghese dell'Ottocento,
e alla retorica tradizionale.
IL FONDATORE DEL MOVIMENTO FU
FILIPPO TOMMASO MARINETTI
CHE IL
5 FEBBRAIO 1909
PUBBLICÓ PER LA PRIMA VOLTA
Il Manifesto del Futurismo
SUL GIORNALE DELL’EMILIA.
DOPO POCHI GIORNI,
IL 20 FEBBRAIO 1909,
VENNE PUBBLICATO A PARIGI
SUL QUOTIDIANO LE FIGARO
CON IL TITOLO
MANIFESTO INIZIALE DEL FUTURISMO
OTTENENDO FAMA INTERNAZIONALE
ANCHE IL NOME DEL MOVIMENTO VENNE SCELTO
DA MARINETTI PER EVIDENZIARE L’INTERESSE PER LE
INNOVAZIONI, DIMENTICANDO QUANTO
APPARTENEVA AL PASSATO
Arte e Immagine: Futurismo
Scuola Paritaria S. Luigi
Prof.ssa Dora Meroni
IL MANIFESTO INIZIALE DEL FUTURISMO
1.
2.
3.
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità.
Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento
aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un
automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile
ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.
5. Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa
pure, sul circuito della sua orbita.
6. Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi
primordiali.
7. Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un
capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi
davanti all'uomo.
8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le
misteriose porte dell'impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo
già creata l'eterna velocità onnipresente.
9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei
libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.
10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo,
il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.
11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e
polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei
cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese
alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole
con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, e le locomotive dall'ampio petto, che
scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui
elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.
È dall'Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale
fondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologi,
di ciceroni e d'antiquari. Già per troppo tempo l'Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli
innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.
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Prof.ssa Dora Meroni
I PROTAGONISTI DEL FUTURISMO:
FILIPPO TOMMASO
MARINETTI
(1876-1944)
GIACOMO BALLA
(1871-1958)
UMBERTO BOCCIONI
(1882-1916)
CARLO CARRÁ (
FORTUNATO DEPERO
(1892-1960)
ANTONIO SANT’ELIA
(1888-1916)
I FUTURISTI SONO MOLTO IMPEGNATI ANCHE IN POLITICA:
PROMUOVONO LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DELL’ITALIA NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Arte e Immagine: Futurismo
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Foto di gruppo con Luigi Russolo, Carlo Carrà, Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni e Gino Severini
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Prof.ssa Dora Meroni
I FUTURISTI SI CIMENTARONO IN TUTTE LE FORME DI ESPRESSIONE ARTISTICA QUASI OGNI AMBITO ARTISTICO
PRODURRE UN PROPRIO MANIFESTO
PITTURA – SCULTURA e ARTI APPLICATE
MANIFESTO DEI PITTORI FUTURISTI
del 1910
LA PITTURA FUTURISTA. MANIFESTO TECNICO
del 1910
L'11 aprile 1910 il Manifesto tecnico della pittura futurista, firmato da Umberto Boccioni, Carlo Dalmazzo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini,
Luigi Russolo. Caratteristiche sono l'abolizione della prospettiva tradizionale e il moltiplicarsi dei punti di vista per esprimere il dinamico
interagire del soggetto con lo spazio circostante.
MANIFESTO TECNICO DELLA SCULTURA FUTURISTA
del 1912
fu scritto da Umberto Boccioni nel 1912 e divenne un documento di rilievo per la storia dell’arte del Novecento.
PITTURA E SCULTURA FUTURISTE
LA RICOSTRUZIONE FUTURISTA DELL’UNIVERSO
del 1914
del 1915
afferma che gli artisti devono impegnarsi a trasformare lo spazio dell’uomo per rallegralo, attraverso la realizzazione di mobili e ambienti
colorati, vestiti, sculture e oggetti di design. Venne firmato da Giacomo Balla e Fortunato Depero
MANIFESTO DELL’AEROPITTURA FUTURISTA
MANIFESTO FUTURISTA DELLA CERAMICA E AEREOCERAMICAdel 1939
del 1929
CARLO CARRÁ – I Funerali dell’Anarchico Galli
1910-1911, olio su tela, 185x260 cm
New York, Museum of Modern Art
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MANIFESTO DELL’ARCHITETTURA FUTURISTA
Venne pubblicato l’11 luglio 1914 da Antonio Sant’Elia
Basandosi su otto punti afferma che
“il valore decorativo dell'architettura futurista dipende solamente dall'uso e
dalla sistemazione originale di materiali grezzi o scoperti o violentemente colorati”.
1.
2.
3.
Che l'architettura futurista è l'architettura del calcolo, dell'audacia temeraria e della semplicità; l'architettura del
cemento armato, del ferro, del vetro, del cartone, della fibra tessile e di tutti quei surrogati del legno, della
pietra e del mattone che permettono di ottenere il massimo della elasticità e della leggerezza;
Per architettura si deve intendere lo sforzo di armonizzare con libertà e con grande audacia, l'ambiente con
l'uomo, cioè rendere il mondo delle cose una proiezione diretta del mondo dello spirito;
Da un'architettura così concepita non può nascere nessuna abitudine plastica e lineare, perché i caratteri
fondamentali dell'architettura futurista saranno la caducità e la transitorietà. Le case dureranno meno di noi. Ogni
generazione dovrà fabbricarsi la sua città.
I principi sostanziali
dell’architettura futurista sono:
• L’uso di nuovi materiali
• Linee dinamiche curve ed
oblique che hanno una potenza
emotiva superiore a quelle delle
perpendicolari e delle orizzontali
• Il verticalismo degli edifici
perché la città-emblema del
progresso-sale con un ritmo
vorticoso e dinamico.
Antonio Sant’Elia
La città futurista (sin)
La città nuova (ds)
1914,
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LETTERATURA
L’11 maggio 1912 sulla rivista fiorentina Lacerba compare il "Manifesto
tecnico della letteratura futurista
1. Bisogna distruggere la sintassi disponendo i sostantivi a caso, come
nascono.
2. Si deve usare il verbo all'infinito
3. Si deve abolire l'aggettivo
4. Si deve abolire l'avverbio
5. Ogni sostantivo deve avere il suo doppio
6. Abolire anche la punteggiatura. S'impiegheranno segni della
matematica e i segni musicali. Bisogna introdurre nella letteratura tre
elementi che furono finora trascurati: il rumore; il peso; odore
L’anno successivo, nel 1913, viene
pubblicato anche il testo “Distruzione
della sintassi. L'immaginazione senza
fili e le Parole in libertà”
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MUSICA
MANIFESTO DEI MUSICISTI FUTURISTI
LA MUSICA FUTURISTA. MANIFESTO TECNICO
del 1911
del 1911
I principali esponenti furono
Francesco Balilla Pratella
Luigi Russolo, non solo musicista ma anche pittore.
Russolo inventò l'Intonarumori, uno strumento che usava per mettere
in pratica la sua TEORIA DEL RUMORISMO,
La musica in cui i suoni dovevano essere sostituiti i rumori.
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TEATRO
MANIFESTO DEI DRAMMATURGHI FUTURISTI
IL TEATRO FUTURISTA SINTETICO
LA SCENOGRAFIA E COREOGRAFIA FUTURISTA
del 1911
del 1915
del 1915
Scopo dei futuristi era quello di creare un nuovo tipo di rappresentazione
teatrale in cui diventa fondamentale la relazione fra testo, attori e pubblico.
Il teatro futurista promuoveva anche la commedia e la farsa, rifiutando la
tragedia o il dramma.
Gli spettacoli spesso suscitavano l’ira del pubblico che considerava tali
messinscena come deliranti e incomprensibili, anche per l’assenza di trama
e un lessico libero che annulla ogni regola della sintassi.
Nella scenografia si punta all'abolizione della scena dipinta e la
sostituzione della scenografia da un insieme strutturale capace di suscitare
emozioni violente. Gli scenografi rivendicano il ruolo di creatori e non solo
di esecutori.
CINEMA
MANIFESTO DEL CINEMA FUTURISTA del 1916
Con questo manifesto i futuristi sostenevano che il cinema fosse "per natura
arte futurista, grazie alla mancanza di un passato e di tradizioni”.
Non volevano un cinema narrativo ma di "viaggi e guerre", che crei uno
spettacolo "antigrazioso, deformatore, impressionista, sintetico, dinamico,
parolibero".
Muovono la loro ricerca verso un linguaggio nuovo slegato dalla bellezza
tradizionale.
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CURIOSITÁ
Il 20 gennaio 1931 Marinetti pubblicò il
Manifesto della cucina futurista.
Secondo Marinetti bisognava eliminare la pastasciutta, così
come forchetta e coltello e condimenti tradizionali, e
incoraggiare l'accostamento ai piatti di musiche, poesie e
profumi.
Scrive Marinetti:
« (...) vi annuncio il prossimo lanciamento delle cucina
futurista per il rinnovamento totale del sistema alimentare
italiano, da rendere al più presto adatto alle necessità dei
nuovi sforzi eroici e dinamici imposti dalla razza. La cucina
futurista sarà liberata dalla vecchia ossessione del volume e
del peso e avrà, per uno dei suoi principi, l'abolizione della
pastasciutta. La pastasciutta, per quanto gradita al palato, è
una vivanda passatista perché appesantisce, abbrutisce,
illude sulla sua capacità nutritiva, rende scettici, lenti,
pessimisti. È d'altra parte patriottico favorire in sostituzione il
riso. »
ALTRI MANIFESTI :
Manifesto della Donna futurista del 1912
L'Antitradizione futurista del 1913
La pittura dei suoni, rumori e odori del 1913
Arte e Immagine: Futurismo
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IL MOVIMENTO VUOLE DARE UNA SVOLTA RADICALE ALL’ARTE
IL PERIODO STORICO è QUELLO DEI GRANDI CAMBIAMENTI ED INNOVAZIONI:





LE TRASFORMAZIONI SOCIALI e LE GUERRE
I CAMBIAMENTI POLITICI
LE INVENZIONI TECNOLOGICHE
come l’aeroplano,
la radio, il telegrafo senza fili
le cineprese
SI SVILUPPANO LE CITTÁ, soprattutto nelle periferie E LE INDUSTRIE
LA SOCIETÁ STA DIPENDENDO SEMPRE PIÚ ALLE MACCHINE
STACCANDOSI NETTAMENTE
DAL PASSATO
ABBANDONARE DEFINITIVAMENTE
LA PITTURA TRADIZIONALE
LUIGI RUSSOLO
Sintesi plastica dei movimenti di una donna
1913, olio su tela, 86x65 cm
Grenoble, Musee de Grenoble
UMBERTO BOCCIONI La città che sale
1910-1911
olio su tela, 199,3x301 cm
New York, Museum of Modern Art
Arte e Immagine: Futurismo
L’ARTE DEVE PARTIRE DI QUESTA
REALTÁ E QUINDI
ESSERE FRUTTO DEL PROGRESSO
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GLI ELEMENTI CHE STANNO ALLA BASE DI TUTTE LE OPERE FUTURISTE SONO
IL MOVIMENTO e LA VELOCITÁ
DA RAPPRESENTARE NELLO SPAZIO E NEL TEMPO
Tutto ciò che si muove (uomini, animali, mezzi di trasporto) sembrano fondersi con ciò che li circonda (lo spazio, gli
oggetti, l’aria).
Il concetto guida dell'arte figurativa futurista è quello del dinamismo-plastico che si ispira al mito della macchina e
della velocità.
La spinta dinamica di persone e oggetti è creato da:
 un disegno basato su linee spezzate, spigolose e veloci,
 colori e pennellate che prevedono la scomposizione delle forme
 la geometrizzazione dei volumi
Il movimento viene suggerito dai futuristi in modi diversi:
• Le linee di forza, che indicano la scia del movimento
GIACOMO BALLA – Espansione dinamica + velocità
1913
vernice su carta intelata
Roma, Galleria d’Arte Nazionale d’Arte Moderna
Arte e Immagine: Futurismo
LUIGI RUSSOLO - Dinamismo di un’automobile
1912-1913
olio su tela, 91x110 cm
Parigi, Centre Pompidou
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• La deformazione dei corpi e degli oggetti
CARLO CARRÁ - Ritmi di oggetti
1911, olio su tela, 53x67 cm, Milano, Pinacoteca di Brera
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• La ripetizione del soggetto in istanti e posizioni successive.
Le figure sono ripetute più volte in istanti successivi al fine di creare un deciso effetto di movimento.
GIACOMO BALLA -Dinamismo di un cane al guinzaglio
1912
olio su tela, 91x110 cm
Buffalo, Albright-Knox Art Gallery
GIACOMO BALLA -Velocità astratta: è passata l'automobile
1913
olio su tela
Collezione privata
Il movimento viene rappresentato, come se si trattasse di una
ripresa fotografica, richiamato anche dal taglio della
composizione. Sono presenti contemporaneamente le diverse
immagini delle zampe e della coda del cane, delle gambe
della padrona e l'oscillazione del guinzaglio.
Attraverso il movimento la forma e la volumetria dei corpi si
dissolvono.
Giacomo Balla usa la colorazione a monocromo
Il dipinto appartiene ad una serie dedicata all’automobile in
corsa, simbolo della modernità.
Balla studia il movimento dei volumi nello spazio,
rappresentato con linee curve e triangoli e cerca di ricreare
gli effetti della luce sulle forme.
Arte e Immagine: Futurismo
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Prof.ssa Dora Meroni
GIACOMO BALLA
(1871-1958)
Nato a Torino , si avvicina all’arte grazie al padre,
appassionato di fotografia, che lo appoggiò nella
formazione artistica e la madre che lo sostenne da
subito
Si trasferisce a Parigi dove conosce direttamente le
opere impressioniste e postimpressioniste, colpito
soprattutto dalle opere di Seurat e dal Pointillisme.
Ritratto della madre
Arte e Immagine: Futurismo
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Prof.ssa Dora Meroni
Giacomo Balla ritrae la figlia Luce che corre sul
balcone di casa.
Viene rappresentato il movimento e il suo
rapporto con la scomposizione della luce,
facendo riferimento alla fotografia, ed in
particolare a quella di Etienne Marey che
aveva creato sequenze fotografiche di uomini
in corsa
La figura della bambina viene ripetuta molte
volte con sottili differenze di posizione
Bambina che corre sul balcone
1912
olio su tela, 125x125 cm
Buffalo, Albright-Knox Art Gallery
Arte e Immagine: Futurismo
I colori sono puri e accostati direttamente
sulla tela attraverso pennellate nette e
geometriche, disposte in modo ordinato e
regolare.
Gli stivaletti neri spiccano e
sottolineano la velocità della
corsa
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Prof.ssa Dora Meroni
Leggerezza di rose
1915-1916
tempera su tela, 32.5 x23.5 cm
Collezione Privata
Arte e Immagine: Futurismo
Mercurio passa davanti al Sole
1914
tempera su carta riportata su tela, 120x100 cm
Collezione Privata
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Marine con vele
Arte e Immagine: Futurismo
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Prof.ssa Dora Meroni
UMBERTO BOCCIONI
(1882-1916)
Nato a Reggio Calabria studia arte a Roma e conosce Giacomo
Balla, grazie al quale conosce lo stile impressionista e sviluppa
l’interesse per le rappresentazioni del paesaggio.
Nel 1906 si trasferisce a Parigi di cui ama particolarmente la vivacità
della gente sempre in movimento e il turbinio del traffico.
Tornato in Italia vive a Milano e qui conosce Filippo Tommaso
Marinetti con cui condivide le idee sostanziali del Futurismo, tanto
da diventare firmatario dei Manifesti della pittura futurista.
Per Boccioni l’arte doveva essere
nuova nei contenuti e nella
modalità di rappresentazione
Inoltre per l'artista l'opera doveva essere nuova anche nel linguaggio, in modo da
avvicinare le forme e i ritmi dell'arte a quelli della vita.
Arte e Immagine: Futurismo
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Prof.ssa Dora Meroni
Il dipinto, appartenente ad una prima
fase artistica di Boccioni ma mostra già
la tensione tipica dei dipinti futuristi
sebbene conservi ancora retaggi
naturalisti, soprattutto nella definizione
delle figure che risultano ben delineate
e riconoscibili.
Tuttavia, esse sono disposte in modo
tale da conferire dinamicità alla tela. Il
soggetto pittorico è una folla di
persone che si accalca di fronte alla
Galleria Vittorio Emanuele II di Milano
per seguire una zuffa fra donne
davanti alle vetrine della buvette
Campari, luogo di incontro di artisti e
gente comune, dove era possibile
vedere la vita in movimento, uno dei
capisaldi del movimento futurista.
La vivacità e la varietà dei colori
contribuiscono ad accentuare la
vitalità dell'opera.
Rissa in Galleria
1910
olio su tela, 76x64 cm
Milano, Museo del Novecento
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Stati d’animo I: gli addii
1911, olio su tela, 71x96 cm, New York, Museum of Modern Art
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Stati d’animo II : gli addii
1911, olio su tela, 71,2x94,2 cm, New York, Museum of Modern Art
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Stati d’animo III : quelli che restano
1911, olio su tela, 70,2x95,6 cm, New York, Museum of Modern Art
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Cavallo + cavaliere + caseggiato
1913-1914, olio su tela, 105x135 cm, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
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Antigrazioso
1912
olio su tela, 80x80 cm
Collezione Privata
Arte e Immagine: Futurismo
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Prof.ssa Dora Meroni
Forme uniche nella continuità dello spazio
1913
bronzo, altezza 110,5 cm
New York, Museum of Modern Art
Boccioni fu anche scultore, poiché anche la scultura
consentiva una costante ricerca nella rappresentazione
del dinamismo e delle forme in movimento.
Forme uniche nella continuità dello spazio è il punto di
arrivo di tale ricerca, anche nella scelta del titolo che
include due concetti basilari:
Forme uniche: per indicare una forma capace di includere
in sé, nel movimento attivo, le tre dimensioni -altezza,
larghezza, profondità-.
Continuità: lo spazio reale che si trova tra un oggetto e
l’altro non è vuoto ma è esso stesso materia. L’immagine
rappresentata è tutt’uno con lo spazio circostante che si
contrae e dilata continuamente
In questa scultura l’impetuoso avanzare di un uomo in
marcia, è rappresentato tramite la scomposizione della
figura in piani curvilinei e ondeggiati.
Boccioni riesce a fissare l’attimo di equilibrio tra il corpo
che si trasforma in movimento e il movimento che trova
concretizzazione nel corpo. Corpo e movimento si
fondono, diventando un’unica cosa.
Le forme monumentali e grandiose rievocano modelli
antichi come la Nike di Samotracia e le figure di
Michelangelo, artista molto amato da Boccioni
Di quest’opera esistono sette versioni differenti realizzate in
bronzo e un modello di partenza in gesso.
Arte e Immagine: Futurismo
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Prof.ssa Dora Meroni
ALTRE OPERE FUTURISTE
FORTUNATO DEPERO – Uomini con i baffi
1918
Collage di carte colorate su cartone
Modena, Galleria Fonte d’Abisso
FORTUNATO DEPERO – Balli Plastici
1918
olio su tela, 100x70 cm
Rovereto, Museo Depero
Arte e Immagine: Futurismo
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Prof.ssa Dora Meroni
FORTUNATO DEPERO
Ciclista Moltiplicato
1918
olio su tela, 70x72 cm
Collezione Privata
Arte e Immagine: Futurismo
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Prof.ssa Dora Meroni
FORTUNATO DEPERO – Treno partito dal sole
1924, olio su tela, 131x90,5 cm
Londra, Estorick Collection of Modern Italian Art
Arte e Immagine: Futurismo
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LUIGI RUSSOLO - La musica
1911, olio su tela, 225x140 cm
Londra, Estorick Collection of Modern Italian Art
Prof.ssa Dora Meroni
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