Diapositiva 1 - Associazione Italiana Allenatori di Calcio
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Diapositiva 1 - Associazione Italiana Allenatori di Calcio
CLASSIFICAZIONE DEL DRIBBLING DALLO SCARTO AL DRIBBLING "Quale di questi gesti tecnici ti piace di più?" 35 30 29 25 20 15 19 17 valori % 12 10 5 10 9 4 0 0 Indagine conoscitiva sulle preferenze tecniche di bambini di una scuola calcio, (quesito rivolto a 158 bambini di scuola calcio) (Dati rilevati durante gare del Sett. Giov. e Scolastico FIGC,) 27 29 ALLIEVI REGIONALI ALLIEVI NAZIONALI 43 ALLIEVI B 16 28 GIOVANISSIM IB 12 ESORDIENTI 1° ANNO 50 40 30 20 10 0 PULCINI 2° ANNO NUMERO DI DRIBBLING IN PARTITA n° dribbling NUMERO DRIBBLING IN PARTITA PER OGNI GIOCATORE 1,65 2,4 n° dribbling (Dati rilevati durante gare Sett. Giov. e Scolastico FIGC) ALLIEVI NAZIONALI ALLIEVI REGIONALI 1,5 ALLIEVI B ESORDIENTI 1° ANNO 0,8 1,6 GIOVANISSI MI B 0,6 PULCINI 2° ANNO 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 CLASSIFICAZIONE DEL DRIBBLING POSIZIONE DEL DIFENSORE RISPETTO AL PORTATORE DI PALLA ORIENTAMENTO DEL CORPO DEL PORTATORE DI PALLA RISPETTO ALLA PORTA STATO DI MOTO DEL DIFENSORE TRAIETTORIA E DIREZIONE DI PROVENIENZA DELLA PALLA STATO DI MOTO DEL PORTATORE DI PALLA DRIBBLING CARATTERISTICI PROGRAMMAZIONE DI UN GESTO TECNICO Dall’unità di lavoro alla seduta di allenamento PROGRAMMAZIONE DELL’INSEGNAMENTO DEL DRIBBLING FRONTALE Dall’unità di lavoro alla seduta di allenamento CONOSCERE IL DRIBBLING CHI DOVE COME QUANDO PERCHE’ Giocatore Spazio Modalità Tempo Finalità 1.In ogni zona del campo, considerando criteri, finalità e % di riuscita (spesso in zona D) Di forza con cambio di velocità e direzione. Di abilità, con finta. Il movimento di inganno può consistere nella: - finta di calcio - finta di spostamento (del corpo, della palla o di entrambi) - finta di passaggio orientando il corpo in una direzione e successivo cambio di fronte - finta orientando lo sguardo. Rispetto al difensore frontale – dorsale – laterale. Rispetto alla porta Fronte – spalle - fianco 1.Sull’errore tattico del difensore ( che entra in contrasto quando il p.p. ha la palla attaccata al piede) 2.Al timing, ovvero alla distanza giusta affinché il difensore - non abbia il tempo per recuperare il momentaneo sbilanciamento che la finta gli ha provocato (distanza eccessiva) - non possa intercettare la palla (distanza esigua) Non ci sono soluzioni di gioco migliori C’è spazio alle spalle del difensore 1.Per superare l’avversario 2.Per creare superiorità numerica 3.Per conquistare spazio e tempo per la giocata successiva: passaggio (assist – cross – lancio), tiro in porta Difensore Centrocampista Attaccante In ogni zona del campo, considerando criteri, finalità e % di riuscita (spesso in zona C) In ogni zona del campo, considerando criteri, finalità e % di riuscita (spesso in zona A) IL DRIBBLING: PROGRAMMAZIONE PER FASCE D’ETA’ PRIMI CALCI 1>1 con o senza palla CATEGORIA FINALITÀ Gioco delle code, la bandierina, il gatto e il topo, tiro alla fune, lotta dei galli. Sperimentare i giochi – duello per migliorare la motricità di base PULCINI ESORDIENTI GIOVANISSIMI ALLIEVI 1>1 con la palla Duello calcio, rugby, basket, pallamano e hockey. 1>1 Aspecifici 1>1 Duello in quadrato (gioco di territorio) 1>1 Duello in meta (gioco di linea) 1>1 Duello per il tiro (gioco di porta) 1>1 Specifici 1>1 Dell’attaccante 1>1 Del centrocampist a 1>1 Del difensore 1>1 Con reparti o squadre schierate (es. 4-4-2) 1>1 Della punta (nel 4-4-2) 1>1 Dell’esterno (nel 4-4-2) 1>1 Del centrocampist a (nel 4-4-2) 1>1 Del terzino (nel 4-4-2) Sperimentare i giochi – duello praticando la polisportività Sperimentare il duello calcistico nelle diverse forme Sperimentare il duello calcistico nel contesto della tattica individuale Sperimentare il duello calcistico nel contesto della tattica di squadra Cosa può fare l’allenatore per incentivare nei propri giocatori l’uso del dribbling? (1) - Programmare delle unità di lavoro specifiche che abbiano per obiettivo l’apprendimento del dribbling - Dedicare quindici minuti di ogni allenamento per l’1>1 e tiro in porta - Abbinare ad ogni gesto un nome di fantasia, che evochi il modo di eseguire il dribbling (la forbice, la locomotiva, il flipper) o il nome di un campione (dribbling di Del Piero, ecc.) - Ogni giocatore potrebbe redigere un diario personale dove annotare i dribbling imparati in allenamento e riusciti in partita - Monitorare in partita , attraverso l’osservazione (e la registrazione), i dribbling riusciti e non riusciti dei propri giocatori - Incentivare ad usare il dribbling durante la partita, esortandoli con frasi tipo: dribbla, provaci, ecc. - Cosa può fare l’allenatore per incentivare nei propri giocatori l’uso del dribbling? (2) - Incoraggiare anche nel caso in cui il dribbling non sia andato a buon fine - Incentivarlo in allenamento in situazioni in cui si gioca a numero ridotto e in spazi ridotti - Sollecitare anche i difensori ad usare il dribbling quando serve Utilizzare metodi induttivi, attraverso i quali i giocatori possono sperimentare liberamente i dribbling e possono osare giocate rischiose, senza paura del giudizio dell’allenatore Utilizzare metodi di insegnamento che lascino alla libera iniziativa del giocatore la decisione di utilizzare il dribbling, al fine di rendere autonomi e responsabili i giocatori SITUAZIONI DI GIOCO : lo spazio • Il lavoro situazionale deve prevedere la specificità dell’esercitazione e quindi lo spazio è inteso come localizzazione e dimensioni il più realistiche possibili. • Ampliare o ridurre serve per influenzare l’attività neuronale per arrivare ad una rapida esecuzione : vedere,capire scegliere ed eseguire. SITUAZIONI DI GIOCO : comportamenti • I giocatori dovrebbero sviluppare il lavoro nel modo più realistico possibile fermo restando il concetto didattico che inizialmente si potrebbe richiedere una forma “ semi attiva “ per agevolare il percorso d’apprendimento. • Per la fase di possesso palla richiedere sempre la massima applicazione SITUAZIONI DI GIOCO : vincoli tecnici • Sono paragonabili al lavoro “ a tema ”, nei quali si può richiedere l’uso di tocchi limitati o quello obbligatorio di un piede e/o superfici anatomiche particolari. • Anche questi vincoli possono essere utili solo nello sviluppo progressivo dell’aspetto didattico, ma poi vanno abbandonati per lasciare spazio gioco “ libero “. SITUAZIONI DI GIOCO : superiorità ed inferiorità • Il lavoro svolto in parità numerica determina lo sviluppo dei principi di gioco in fase di possesso e non possesso palla. • Quello svolto in superiorità numerica porta ad una migliore presa di coscienza del mantenimento della palla. • Quello svolto in inferiorità numerica migliora l’anticipazione, l’organizzazione, l’aggressività ed i tempi d’intervento SITUAZIONI DI GIOCO : pressione psicologica • Durante ogni lavoro prodotto per il miglioramento dell’intelligenza calcistica, sarebbe bene tener presente il coinvolgimento emotivo attraverso l’aspetto agonistico. • Vincere e perdere sono elementi fondamentali della crescita del giocatore, e ci riportano costantemente nella realtà del gioco SITUAZIONI DI GIOCO : pressione temporale • Il tempo, inteso come durata delle esercitazioni o parti di esse, può rappresentare un elemento importante per “ velocizzare “ le risposte esecutive dei giocatori. • Quindi tempo per il lavoro, tempo per portare a termine un attacco o un contrattacco, tempo per riappropriarsi della palla, ecc. ecc.