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Dribbling
DRIBBLING
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E’ l’azione (di tecnica applicata- condurre è tecnica individuale) compiuta dal
portatore di palla al fine di SUPERARE (non evitare) un avversario.
E’ azione anche di tattica individuale perché presuppone la scelta di non passare
la palla ma di fare un’azione individuale.
Consente di creare la superiorità numerica più di qualsiasi altra forma o
combinazione di gioco.
Permette di ottenere parecchi calci di punizione frutto di contrasti fallose dei
difendenti. E le palle inattive sono il 25 % delle reti segnate.
Se si punta il difensore dell’ultima linea avversaria rientra nei casi di
CONTROMOSSA ALLA ZONA ( MODI DI SUPERARE L’ULTIMA LINEA)
Richiede qualità Tecniche, Tattiche, Coordinative, di Velocità e Personalità
Purtroppo gli allenatori e i cambiamenti dello stile di vita dei giovani hanno
diminuito questa importantissima qualità individuale
Statisticamente la squadra che vince più 1 contro 1 , ha il 75% di probabilità di
vincere la partita ( H. Wein – 1993)
Tatticamente esistono zone dove è +/- utile / rischioso il dribbling
TIPI DI DRIBBLING
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Se il difensore si trova in divaricata laterale (errore!) è sufficiente fare la finta di
andare da un lato e poi scattare nell’altro
Se invece il difensore sarà di fianco (corretto!) in antero-posteriore ,ricordarsi
che:
Se punti il piede avanti, quello del contrasto, chiamato anche piede debole, sarà
facile superare l’avversario con una decisa sterzata e prenderlo in controtempo
(LATO CONTROTEMPO)
Se punti il piede dietro, quello già in direzione di corsa,chiamato anche piede
forte, dovrai fare quasi un “autopassaggio” allungando la palla e cambiando
velocità (LATO VELOCITA’)
ALLENAMENTO: è obbligatorio fare numerose SITUAZIONI DI 1 CONTRO 1,
variando spazi/tempi , punti di arrivo del difensore, e ricordando che esistono
anche il dribbling laterale e quello dorsale oltre al frontale .
FINTE : sono fondamentali per sbilanciare un avversario, vanno fatte in
prossimità della zona di contrasto e devono essere radenti al suolo per
permettere un veloce CAMBIO DI DIREZIONE E DI VELOCITA’
Principi di Tecnica applicata e Tattica
individuale
Possesso
• Smarcamento
• Controllo e difesa della palla
• Passaggio
•Dribbling
• Tiro in porta
Non
possesso
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Presa di posizione
Marcamento
Intercettamento e anticipo
Contrasto
Difesa della porta
* Finta: da abbinare con tutti gli elementi della fase di
possesso e con l’intercettamento nella fase di non possesso
Le 5 azioni di tecnica applicata e tattica
individuale in fase offensiva
DRIBBLING
FASE OFFENSIVA
FASE DIFENSIVA
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•
Troppe volte ci si dimentica che il
dribbling è una potente arma per
portare la palla dietro la linea di
difesa avversaria
E’ molto efficace quando la zona
avversaria non attua le dovute
coperture e si può con un solo 1
contro 1 saltare un intero reparto
Pertanto conviene puntare il
difensore dove non è coperto o
comunque dove la situazione
offensiva diventa più pericolosa
•
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Il reparto deve proteggersi dal
dribbling con le coperture reciproche
Su palla laterale si possono adottare
1 o 2 linee di copertura
Mentre su palla centrale si deve
attuare la PIRAMIDE difensiva, che
permette addirittura la presenza di
“2 liberi”
Quando il compagno di reparto
viene puntato ci si comporta da
COPRO e non da MARCO
Esempi di allenamento al dribbling
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1 contro 1: un giocatore deve superare l’avversario che ha di fronte partendo
già con la palla al piede (oppure dopo un passaggio ricevuto, o dopo uno
scambio fra i 2 giocatori non sapendo chi attacca).
Variante: mettere un altro difensore che recupera da dietro
1 contro 1: il difensore arriva lateralmente e l’attaccante deve superare una
linea prima di poter arrivare al tiro
1 contro 1: l’attaccante riceve palla di spalle e deve cercare di girarsi per
costruirsi il tiro in porta senza utilizzare il sostegno
1 contro 1: il giocatore parte dall’ala contro un “terzino” e deve andare al
cross o al tiro
Situazione 2 contro 1 con attaccanti che partono in obliquo rispetto al
difensore)
Minipartita 1 contro 1 con porte piccole, grandi, o linea di mèta
Minipartita 2 contro 2 come sopra
Cosa può fare l’allenatore per incentivare nei propri giocatori
l’uso del dribbling? (1)
- Programmare delle unità di lavoro specifiche che abbiano per obiettivo
l’apprendimento del dribbling
- Dedicare quindici minuti di ogni allenamento per l’1>1 e tiro in porta
- Abbinare ad ogni gesto un nome di fantasia, che evochi il modo di eseguire il
dribbling
(la forbice, la locomotiva, il flipper) o il nome di un campione (dribbling di Del
Piero, ecc.)
- Ogni giocatore potrebbe redigere un diario personale dove annotare i dribbling
imparati in allenamento e riusciti in partita
- Monitorare in partita , attraverso l’osservazione (e la registrazione), i dribbling riusciti
e non riusciti dei propri giocatori
- Incentivare ad usare il dribbling durante la partita, esortandoli con frasi tipo: dribbla,
provaci, ecc.
Cosa può fare l’allenatore per incentivare nei propri giocatori
l’uso del dribbling? (2)
- Incoraggiare
anche nel caso in cui il dribbling non sia andato a buon fine
- Incentivarlo in allenamento in situazioni in cui si gioca a numero ridotto e in spazi
ridotti
- Sollecitare anche i difensori ad usare il dribbling quando serve
- Utilizzare metodi induttivi, attraverso i quali i giocatori possono sperimentare
liberamente i dribbling e possono osare giocate rischiose, senza paura del giudizio
dell’allenatore
- Utilizzare metodi di insegnamento che lascino alla libera iniziativa del giocatore la
decisione di utilizzare il dribbling, al fine di rendere autonomi e responsabili i
giocatori
Il dribbling
QUALI SONO I RISCHI
DEL DRIBBLING
COME MEDIARE
• Egoismo in gara
• Eccessiva autostima
Stabilire quando è il momento
opportuno per eseguire il gesto
tecnico
Proporre situazioni finalizzate alla
cooperazione es. :
• finta più passaggio
• finta per far fare gol ad un
compagno
FINALITA’ DEL DRIBBLING
FINTA E DRIBBLING SPECIFICO PER RUOLO
…..“ nel calcio moderno ogni giocatore (portiere, difensore,
centrocampista, attaccante o trequartista) deve possedere un bagaglio
personale di dribbling per uscire dalla pressione o dal pressing e da
situazioni che impongono 1>1”…
In questo modo è possibile :
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•
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•
•
Mantenere il possesso palla
Creare superiorità numerica
Eseguire un passaggio
Andare al cross
Effettuare un tiro in porta
Conquistare uno spazio per cambiare fronte di gioco
IL DRIBBLING: PROGRAMMAZIONE PER FASCE D’ETA’
PRIMI CALCI
1>1 con o senza
palla
CATEGORIA
FINALITÀ
Gioco delle code,
la bandierina, il
gatto e il topo,tiro
alla fune,
lotta dei galli.
PULCINI
ESORDIENTI
GIOVANISSIMI
ALLIEVI
1>1 con la
palla
Duello calcio,
rugby, basket,
pallamano e
Hockey.
1>1 Aspecifici
1>1 Duello in
quadrato (gioco
di
territorio)
1>1 Duello in
meta
(gioco di linea)
1>1 Duello per il
tiro (gioco di
porta)
Didattica del
dribbling
1>1 Specifici
1>1 dell’attaccante
1>1 Del
centrocampista
1>1 Del difensore
1>1 Con reparti o
squadre schierate
(es. 4-4-2)
1>1 Della punta
(nel 4-4-2)
1>1 Dell’esterno
(nel 4-4-2)
1>1 Del
centrocampista
(nel 4-4-2)
1>1 Del terzino
(nel 4-4-2)
Situazioni generali e
specifiche di
reparto
Sperimentare il
duello calcistico
nelle diverse
forme
Sperimentare il
duello
calcistico nel
contesto
della tattica
individuale
Dominio palla –
esercizi e giochi di
destrezza
Didattica del
dribbling
Sperimentare i
giochi
– duello per
migliorare la
motricità
di base
Sperimentare
i
giochi –
duello
praticando la
polisportività
Situazioni generali e
specifiche di
reparto
Sperimentare il
duello
calcistico nel contesto
della tattica di
squadra
CONOSCERE IL DRIBBLING
CHI
DOVE
COME
QUANDO
PERCHE’
Giocatore
Spazio
Modalità
Tempo
Finalità
1.In ogni zona del
campo,
considerando
criteri, finalità e %
di riuscita (spesso
in zona D)
Di forza con cambio di
velocità e direzione.
Di abilità, con finta.
Il movimento di
inganno può
consistere nella:
- finta di calcio
- finta di spostamento
(del corpo, della palla
o di entrambi)
- finta di passaggio
orientando il corpo in
una direzione e
successivo cambio di
fronte
-finta orientando lo
sguardo.
Rispetto al difensore
frontale – dorsale –
laterale.
Rispetto alla porta
Fronte – spalle - fianco
1.Sull’errore tattico del
difendente ( che entra in
contrasto quando il p.p.
ha la palla attaccata al
piede)
2.Al timing, ovvero alla
distanza giusta affinché
il difendente
- non abbia il tempo per
recuperare il
momentaneo
sbilanciamento che la
finta gli ha provocato
(distanza eccessiva)
- non possa intercettare
la palla (distanza esigua)
Non ci sono soluzioni di
gioco migliori
C’è spazio alle spalle
del difensore
1.Per superare
l’avversario
2.Per creare
superiorità numerica
3.Per conquistare
spazio e tempo per la
giocata successiva:
passaggio (assist –
cross – lancio), tiro in
porta
Difensore
Centrocampista
Attaccante
In ogni zona del
campo,
considerando
criteri, finalità e %
di riuscita (spesso
in zona C)
In ogni zona del
campo,
considerando
criteri, finalità e %
di riuscita (spesso
in zona A)
Didattica del dribbling
Premessa
• Nel percorso didattico è possibile incontrare, da parte degli
allievi, difficoltà e insicurezza nello svolgere le complesse
proposte del dribbling.
• Il ragazzo di fronte gli errori tende a demoralizzarsi ed a
perdere fiducia.
• L’istruttore quindi, dove proporre dei percorsi semplificati
per accompagnare l’allievo sempre con dei piccoli
successi .
La didattica del dribbling
Si avvale di due fasi :
1) la prima fase è di approccio e di acquisizione degli “schemi motori” .
Soprattutto necessaria per quella categoria di allievi di minori abilità
coordinative e che non imparano facilmente solo attraverso l’imitazione del gesto
tecnico. E’ composta dai seguenti punti :
a) forme frammentate di movimenti in spazio libero (per comprendere il gesto
inizialmente anche senza la palla)
es. parti del gesto e di spostamenti dei piedi che richiamino il gesto da apprendere;
come lo scavalcamento di una cinesino con le gambe, spostare i piedi vicino la
palla.
Questi movimenti inizialmente si possono eseguire lentamente per la
comprensione del gesto ed in seguito effettuati sempre più rapidamente per
migliorare la sincronizzazione e la fluidità delle diverse tecniche di gestire la palla .
Segue
La didattica del dribbling
• Apprendere “parti di movimenti del gesto
tecnico” permette di procedere con una certa
progressività delle difficoltà in modo da
mantenere molto alti i successi rispetto gli
insuccessi .
• I giocatori sono stimolati e risulteranno più
motivati all’apprendimento.
• Questo modo di procedere “scomponendo” parti
dei dribbling più complessi permette a molti
allievi imparare.
La didattica del dribbling
b) forma libera di movimento completo senza ostacoli con variazione della
misura e del peso attrezzo palla (palla: spugna, tennis, gomma, cuoio
etc...).
In questa fase vengono utilizzati molto gli stimoli “propriocettivi”
riferiti alla capacità di modulare gli impulsi muscolare adeguandoli al
compito motorio che cambia nel peso e nella grandezza dell’attrezzo;
mentre lo schema motorio del gesto si raffina e si automatizza.
c) forma di maggior velocità esecutiva e di ripetizione, per
l’automatizzazione del gesto tecnico.
In questa fase il fondamentale deve acquisire una precisione e “velocità
esecutiva” molto vicina a quella con cui avverrà durante la
competizione in partita.
L’esecuzione, in questa fase, deve acquisire una grande fluidità di
movimento in tutte le sue componenti .
La didattica del dribbling
d) forme con ostacoli statici anche di grandezze diverse:
cinesini, coni, paletti.
Durante questa fase addestrativa con l’utilizzo di piccoli
ostacoli si cerca di intervenire per stimolare i “tempi” di
esecuzione del gesto tecnico.
L’allievo deve capire “quando” deve eseguire quel
determinato fondamentale.
Di conseguenza l’esecuzione del gesto tecnico non è più
legata alla casualità di quando il giocatore si sente di
utilizzarla liberamente, ma alla necessità di decidere il
“momento giusto” per effettuarla leggendo i messaggi
esterni della situazione di campo.
La didattica del dribbling
e) forme di attività con
ostacoli “mobili” , cioè che
creano il quando eseguire il
gesto tecnico.
In questa fase nelle
situazioni di 1:1 , si avrà
progressivamente
l’avversario: passivo,
semi – attivo ed infine
attivo come previsto nella
tabella n° 1.
PROPOSTA DIDATTICA ATTA A
STIMOLARE ED AFFINARE LE FINTE E
DRIBBLING CON AVVERSARIO :
•
PASSIVO - cioè disturba l’azione
unicamente con la presenza senza
intervenire
•
SEMI ATTIVO – cioè chiude lo spazio ed
interviene parzialmente sul portatore
palla
•
ATTIVO - cioè interviene per entrare
in possesso della palla
Tab. 1
La didattica del dribbling
2) nella seconda fase, nelle proposte didattiche, si ricerca:
“la coordinazione spazio/temporale con i compagni in relazione agli
avversari e all’ottimizzazione del possesso di palla”
Esempio:
proponendo delle partitelle di 3>3, dove si richiede di liberare la fantasia sul
1>1 provando ad applicare liberamente ed in situazioni di gioco ciò che
precedentemente è stato trattato a livello analitico,
oppure l’1>1 viene proposto magari prima di una conclusione a rete o per
accedere ad una zona franca.
Nelle situazioni di 1<1 con tiro in porta l’avversario, di volta in volta, deve
giungere di fronte, di lato, da dietro o in diagonale simulando ciò che avviene
in partita .
La didattica del dribbling
Varianti dello spazio e delle attrezzature atte a sviluppare 1<1 :
•
SPAZI AMPI PER L’ATTACCANTE
•
SPAZI AMPI PER IL DIFENSORE / PORTIERE
•
SPAZI LIMITATI PER L’ATTACCANTE
•
SPAZI LIMITATI PER IL PORTIERE
•
PORTE PIU’ PICCOLE O PIU’ GRANDI DEL NORMALE
•
IL PORTIERE CHE DIFENDE DUE PORTICINE A BREVE DISTANZA
•
IL PORTIERE CHE DIFENDE UNA PORTA BILATERALE
Tab. 3
La didattica del dribbling
• Un aspetto che suscita interesse da parte dei
giovani calciatori è associare la finta ed il
dribbling al superamento del diretto
avversario e del portiere.
• Le proposte didattiche devono avvalersi di
situazioni in cui il giocatore sviluppa
questo particolare momento tecnico.
La didattica del dribbling
SFIDA DI 1<1 SUL PORTIERE CON ATTACCANTE CHE PROVIENE:
•
DI FRONTE
-
LATERALMENTE
-
IN DIAGONALE
SFIDA DI 1<1 SUL PORTIERE CON:
•
AZIONE CHE SI SVILUPPA PENALIZZANDO IL PORTIERE IN UN TEMPO DI GIOCO
(“RITARDO” PER UN MOVIMENTO)
•
PORTIERE PARTE NELL’AZIONE DIFENSIVA DOPO UNA RESPINTA
•
L’ATTACCANTE CHE UTILIZZA SOLO IL PIEDE PIU’ ABILE
•
L’ATTACCANTE CHE UTILIZZA SOLO IL PIEDE MENO ABILE
•
L’ATTACCANTE CHE DEVE REALIZZARE LA RETE IN UN TEMPO PRESTABILITO
•
L’ATTACCANTE CHE DEVE SEGNARE SOLO IN UN SETTORE BEN DEFINITO DELLA PORTA
Il dribbling
La finta e il dribbling entrano in “simbiosi” nell’azione di
gioco con due fasi fondamentali :
• la prima che si identifica con un movimento di inganno
• la seconda dove si applica un movimento intenzionale
che mira a rendere efficace il gesto tecnico
• Affinché l’azione abbia successo il difensore deve
“abboccare” e reagire al primo movimento dopodichè il
giocatore in possesso palla, potrà sviluppare la situazione
attingendo come già descritto dal proprio patrimonio, la
più idonea tra le gestualità conosciute.
Il dribbling
Vantaggi
Individuali :
•
•
•
•
•
Mantenere il possesso palla
Conquistare lo spazio libero
Ottenere lo spazio per un passaggio
Ottenere lo spazio per andare al cross
Ottenere lo spazio per il tiro in porta
•
L’azione individuale positiva incide anche sulla tattica collettiva:
•
•
•
•
•
Crea superiorità numerica
Tiene impegnato un reparto di giocatori
Determina l’imprecisione di intervento degli avversari
Creatività e imprevedibilità nello sviluppo delle situazioni di gioco
Permette di variare i ritmi collettivi
Il dribbling
Svantaggi
• Individuali :
•
•
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•
•
•
Perdere il possesso di palla
Crea insicurezza di fronte errori frequenti
Impone la capacità di recuperi immediati
Maggior dispendio di energie fisiche e nervose
Con il tempo durante la gara si può perdere imprevedibilità
Per non essere annullata facilmente si deve combinare alla tattica collettiva
•
L’azione individuale negativa incide anche sulla tattica collettiva:
• Se si perde palla spesso si toglie sicurezza anche ai compagni
• Persa la palla si rischia di giocare in situazioni di inferiorità numerica
• Persa la palla si può subire la ripartenza della squadra avversaria
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