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IL GRANDE MATEMATICO ARCHIMEDE (1) - matele-2014
Siete pronti per una bella intervista?!?! … e allora VENITE! Chi meglio di me può farvi incontrare il grande … ARCHIMEDE DI SIRACUSA Grazie, Signor Archimede, per aver voluto partecipare alla nostra intervista … Comincerei, se permette, chiedendole della sua vita. Ci racconta qualcosa di sé? Certamente! E’ un grande onore! Sono nato nel 287 a.C a Siracusa e lì sono anche morto, nel 212 a.C, ma non vi svelo di più perché le teorie divulgate sulla mia morte mi divertono moltissimo!!! Dicono che mio padre fosse un astronomo chiamato Fidia e sembrerebbe proprio che io abbia ereditato la mia passione per le Scienze proprio da lui … Vuole raccontarci qualcosa di curioso della sua vita? Mi sono sempre occupato di tutte le branche delle scienze matematiche in voga a quel tempo: aritmetica, geometria, meccanica, ottica, idrostatica, astronomia … ed è curioso che una delle mie più famose scoperte sia avvenuta NON in un laboratorio di ricerca, ma nella mia VASCA DA BAGNO! … Ne sono riemerso gridando “EUREKA!” Esclamazione ancora oggi famosa in tutto il mondo e assai utilizzata in diversi contesti! Può raccontarci meglio cosa accadde? Il mio sovrano Gerone II mi aveva chiesto di verificare l’autenticità di una corona d’oro prodotta da un orafo. Il mio compito era scoprire se fosse stata contraffatta e realizzata all’interno con materiali diversi. E proprio mentre entravo nella vasca da bagno osservai che dalla tinozza usciva acqua in proporzione al volume del mio corpo che entrava. E’ così che ho avuto l’intuizione! Ho fatto preparare due blocchi uno d’oro e uno d’argento, ciascuno di peso uguale a quello della corona. Immergendoli e misurandone il volume d’acqua spostato e comparandolo al volume dell’acqua spostata dalla corona per stabilire se questa fosse stata contraffatta. Da cosa nasce la sua celeberrima affermazione: DATEMI UN PUNTO D’ APPOGGIO E VI SOLLEVERO’ IL MONDO? In quel periodo mi dedicavo alla costruzione di macchinari vari, con lo scopo di migliorare la vita di noi uomini … Mi ero concentrato sulla possibilità di spostare grandi pesi con piccole forze … Ed ecco comparire il concetto di LEVA, una macchina semplice costituita da un’asta rigida che ruota intorno a un punto fisso detto “fulcro”. Ad un’estremità dell’asta si applica la forza che deve essere vinta, cioè la RESISTENZA e all’altra estremità la forza vincitrice, cioè la POTENZA. A quale scoperta si ritiene maggiormente affezionato? Mi lasci pensare un momento … credo proprio di poter affermare che considero la scoperta del calcolo della superficie e dell’area della SFERA quasi come una figlia, non solo per la perfezione della figura, ma anche per la bellezza della soluzione! Paragonando la sfera ad un cilindro che la contenga perfettamente, il rapporto tra le due superfici è 2\3. Identico anche il rapporto tra i volumi! Sono talmente affezionato a questa scoperta che ho fatto incidere un simbolo simile sulla mia lapide! Quale scoperta le è costata maggior fatica? Il calcolo delle prime due cifre dello sviluppo decimale di π (pi greco) è stata il frutto di una sofferta deduzione per tentativi. Il π è il valore del rapporto tra la lunghezza della circonferenza e quella del suo diametro. Per trovarla ho dovuto approssimare il cerchio mediante la moltiplicazione dei lati di poligoni inscritti e\o circoscritti ad una circonferenza, partendo d un esagono. Ho costruito così un poligono di 96 lati: il risultato del rapporto era appunto 3,1416. Quale invenzione l’ha divertita di più? Certamente il calcolo di quanti granelli di sabbia ci vorrebbero per riempire l’universo. Nell’opera Arenaria, mi proponevo di superare il limite di numerazione imposto dal sistema greco, che arrivava fino alla MIRIADE (cioè il vostro diecimila). Ho introdotto così il numero di “dieci alla dieci alla diciassette” che io chiamavo: una miriade di miriadi di unità del miriade-miriadesimo ordine del miriade-miriadesimo periodo!!! Fino al 1933 nessuno ha avuto bisogno di un numero più grande! Conosco una maestra della scuola elementare che ha organizzato un’uscita didattica al PLANETARIO e i suoi studenti ne sono stati entusiasti!! E’ vero che l’ha inventato LEI? Sì, le migliori informazioni su questa mia opera derivano da Cicerone. Quando Siracusa fu saccheggiata dai Romani, il console Marco Claudio Marcello portò a Roma il mio apparecchio, capace di riprodurre la volta del cielo su una sfera e un altro, che riproduceva il movimento del Sole, della luna, delle stelle e dei pianeti. Ci parla di qualche sua opera particolare, magari sconosciuta ai più, ma, secondo lei, di attualità? Mi viene subito in mente lo STOMACHION! E’ un gioco … una specie di puzzle greco simile al Tangram. Con questo gioco mi proponevo di determinare in quanti modi le figure componenti potevano essere assemblate nella forma di un quadrato. E’ un problema molto difficile … di quest’opera rimangono ormai solo pochi frammenti! In tutto il mondo, sono moltissime le iniziative che la ricordano e celebrano come un grandissimo personaggio, unico nel suo genere! Vuole che gliene parli? Certamente! Sono molto curioso! • Probabilmente Lei non sa che il motto dello stato della California è proprio il suo “Eureka!”. A Siracusa è stato allestito il “Tecnoparco Archimede” dove si possono ammirare gli strumenti tecnologici, alcuni a grandezza naturale come gru, ruote, orologi ad acqua, viti di Archimede e altro ancora. A proposito, può spiegarci brevemente il funzionamento della “VITE SENZA FINE”? Ah, quella fu un’intuizione rivoluzionaria che permise di risolvere uno dei problemi più grandi del mio tempo, ossia quello di far salire l’acqua dai pozzi. La vite è costituita da un cilindro all’interno del quale è situata una grossa spirale di legno e il cilindro viene collocato inclinato nell’acqua. E’aperto solo alle estremità, in modo che l’acqua passando attraverso le volute della spirale, possa salire fuoriuscendo dalla sommità del cilindro. Azionando una manovella, la spirale spinge l’acqua verso l’alto. E per far sì che l’acqua non ricada mai verso il basso la spirale non può raggiungere la posizione verticale. • Il 14 marzo si festeggia in tutto il mondo il “pi greco day”. Vengono organizzati concorsi di matematica in ricordo del suo genio. • “Archimedes” fu uno dei primi personal computer immessi sul mercato alla fine degli anni ottanta. Si sta lavorando per realizzare il “Progetto Archimede”, una centrale solare presso Priolo Gargallo che utilizza specchi per la produzione di energia elettrica. Con il suo nome sono stati nominati un cratere lunare e l’asteroide 3’600. Cosa ne pensa dei nuovi strumenti introdotti nel campo scientifico, come calcolatori, COMPUTER …? Credo che siano un’ottima invenzione e che, in alcuni casi, avrebbero semplificato i miei studi! Per esempio, avevo tentato di determinare il numero di capi della mandria del Sole di Sicilia. Ho generalizzato la soluzione, pur senza risolverlo … Solo nel 1965 un computer ha trovato quel numero, composto da più di 200.000 cifre! Mi consolo perché, sebbene nessuno sarebbe stato in grado di calcolarlo manualmente, quel numero era compreso nel mio sistema di numerazione! E per concludere, ho notato che la sua immagine è raffigurata sulla MEDAGLIA FIELDS, che è il riconoscimento più prestigioso che si possa conferire ad un matematico moderno: cosa ne pensa della scritta che vi è incisa? “Trascendere le limitazioni umane e padroneggiare l’universo” … in effetti non mi ritrovo molto … Noi Greci non volevamo padroneggiare la natura, ma solo comprenderla usando la ragione, sentendoci parte di essa. Quell’espressione descrive forse meglio l’atteggiamento moderno … non il nostro! Ora abbiamo proprio concluso, è stato veramente un piacere chiacchierare con lei … Bibliografia e fonti www.arkeomania.com http://dida.fauser.edu/aero/immagini/priarc.gif&imgrefurl http://it.wikipedia.org/wiki/Archimede http://www.rcvr.org/scuole/negrar/media/lavori/archimed/archi med.ht“ Conoscere l’aritmetica” – Corso di matematica per la scuola media; Gilda Flaccavento Romano – Fabbri Editori p.256 http://areeweb.polito.it/didattica/polymath/htmlS/Studenti/Ricer che/Massasso/Cap2.html http://www.google.it/Experiment_physique_principe_d_Archim ede.jpg