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Disortografia opera Sante de Sanctis
dott. Fabrizio D’Anna, logopedista Opera S. de Sanctis DISORTOGRAFIA e Disturbi specifici di apprendimento (D.S.A.) 1 I D.S.A. emergono in età evolutiva, con l’inizio della scolarità; in prima elementare è richiesto all’alunno di apprendere a leggere, scrivere e fare di conto. L’età minima in cui è possibile avere una diagnosi di D.S.A. dovrebbe coincidere con la fine del 2° anno della scuola primaria, in cui dovrebbe completarsi il ciclo di istruzione formale del codice scritto. Tuttavia, esistono segni precoci e indicatori di rischio già per età precedenti. Consensus Conference - I Disturbi Evolutivi Specifici dell’Apprendimento: raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference, (Milano 2007) 2 DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO CRITERI DI DEFINIZIONE Compromissione significativa della funzione; Capacità intellettive nella norma; Assenza di deficit sensoriali, di danno neurologico, di disturbi relazionali primari, presenza di normali opportunità educative. 3 Legge 170/2010, Decreto Attuativo MIUR n. 5669 del 12 Luglio 2011 Dislessia: “un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura”; Disgrafia: “un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica” Disortografia: “un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica” Discalculia Evolutiva: “un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri” QUALI SONO? • DISLESSIA: è compromessa l’abilità di lettura; lenta, stentata e costellata di errori. • DISORTOGRAFIA: è compromesso il processo di transcodifica del linguaggio verbale; lentezza nella scrittura, errori di compitazione. • DISGRAFIA: è compromessa la realizzazione grafica delle lettere, o anche la capacità di gestire lo spazio del foglio; coinvolge processi fino-motori per cui il segno grafico risulta difficilmente leggibile. • DISCALCULIA: sono compromesse alcune componenti dell’intelligenza numerica quali: counting, meccanismi di quantificazione, comparazione, seriazione, strategie di calcolo a mente, lettura, scrittura e messa in colonna di numeri, recupero di fatti numerici, procedure del calcolo scritto. 5 ALTRE CARATTERISTICHE Familiarità nel 60 – 70% dei casi; Frequente comorbidità dislessia, disortografia e discalculia; Eterogeneità dei quadri funzionali, dei profili clinici; Eterogeneità dei profili di sviluppo, quadro sintomatologico in evoluzione nel tempo; Associazione con disturbi psicopatologici (come ansia, scarsa autostima, demoralizzazione, depressione, comportamenti-problema, difficoltà di adattamento sociale, etc.) 6 Disturbi associati alla Dislessia Evolutiva _ DISTURBI SECONDARI • Rifiuto di leggere; evitamento di attività che mettono a • • • • • confronto con i limiti; Comportamenti – problema: bambino iperattivo, provocatorio, disturbante, contenimento gravoso; Ansia: timore/rifiuto della scuola, demotivazione, sintomi neurovegetativi come mal di testa, di pancia, vomito, diarrea, tachicardia etc.; Depressione: ritiro in sé stessi, insicurezza, timore; Impotenza appresa, autoetichettamenti negativi, senso di inadeguatezza, di indegnità, di incapacità (bambino che “getta la spugna”, non vale la pena impegnarsi); Altre strategie di evitamento: “fa il simpatico”, giocherella, riempie i discorsi di facezie, sciocchezze, o comunque di argomenti non pertinenti. 8 MODELLO A DUE VIE: LETTURA Zoccolotti et al. – I disturbi evolutivi di lettura e scrittura – (2005) Carocci Coltheart et al. (2001) 9 LETTURA La lettura è un processo ad alta automatizzazione in cui sono implicate, in brevissimo tempo, elaborazioni molto complesse. ANALISI VISIVA: è il passaggio iniziale, comune ad entrambe le vie di elaborazione, il quale prevede diversi tipi di elaborazione visiva: la stringa grafemica viene identificata come una parola; la parola viene segmentata nei singoli grafemi; i singoli grafemi vengono identificati anche se rappresentati nei diversi caratteri; viene codificata la posizione relativa di ogni grafema all’interno della stringa. 10 VIA FONOLOGICA CONVERSIONE ORTOGRAFICO-FONOLOGICA: si applicano le regole di transcodifica grafema-fonema, in cui, ad ogni simbolo grafico, a partire da sinistra verso destra, viene assegnato il corrispondente suono (fonema). BUFFER FONOLOGICO: la sequenza di fonemi deve essere mantenuta in un magazzino di memoria fonologica a breve termine detto buffer fonologico, che rende possibile la successiva FUSIONE FONEMICA, indispensabile per verbalizzare la parola intera. La via fonologica implica un grosso carico di risorse cognitive, sottraendone così alla comprensione del testo. 11 VIA LESSICALE La via lessicale permette di leggere parole conosciute e parole a ortografia irregolare. Dopo lo step ANALISI VISIVA, inizia un processo di ricerca all’interno del LESSICO ORTOGRAFICO DI ENTRATA, una sorta di vocabolario interno, in cui le parole sono immagazzinate nella loro forma visiva. La parola riconosciuta passa al SISTEMA SEMANTICO, un magazzino di memoria a lungo termine che ne delinea il significato. In seguito, la parola dotata di senso, passa al LESSICO FONOLOGICO DI USCITA, un magazzino di memoria a lungo termine in cui le parole sono immagazzinate nella loro forma verbale ovvero fonologica. Infine, attraverso il BUFFER FONOLOGICO, la parola può essere verbalizzata. La via lessicale permette un accesso immediato al significato e la lettura veloce di un brano, ma è utilizzabile solo se in memoria sono state immagazzinate le rappresentazioni ortografiche e fonologiche delle parole, cioè in seguito all’esercizio. 12 MODELLO 2 VIE: SCRITTURA Zoccolotti et al. – I disturbi evolutivi di lettura e scrittura – (2005) Carocci Coltheart et al. (2001) 13 SCRITTURA L’elaborazione cognitiva che permette di trasformare una parola udita in parola scritta. E’ illustrata dagli neuropsicologi con il modello a due vie, poiché è possibile scrivere parole attraverso una procedura fonologica e una procedura lessicale. ANALISI UDITIVA: è il primo passaggio ed è comune ad entrambe le vie: a questo livello lo stimolo sonoro viene identificato come una parola. Altro fondamentale processamento che si verifica a questo step, è quello della discriminazione uditiva dei fonemi (suoni), cioè la distinzione di ogni fonema dall’altro; particolarmente complicata è la discriminazione tra B-P, D-T, F-V, C-G, M-N e S-Z. 14 VIA FONOLOGICA Per mezzo della via fonologica è possibile scrivere parole sconosciute, mai scritte in precedenza o non-parole. CONVERSIONE ACUSTICO-FONOLOGICA: a questo livello la parola viene segmentata in una sequenza di fonemi, per esempio la parola “casa” viene segmentata nella corrispondente sequenza di fonemi k – a – s – a; questa è un’abilità metafonologica fondamentale per la correttezza in scrittura. BUFFER FONOLOGICO: a questo punto la sequenza di fonemi deve essere depositata in un magazzino di memoria fonologica a breve termine, detto buffer fonologico, che consente di tenere a mente tutta la sequenza fonemica, dal primo all’ultimo fonema nel proprio ordine stabile. CONVERSIONE FONEMICO-ORTOGRAFICA: è il processo che consente di trasformare ogni fonema nel suo corrispondente simbolo grafico (grafema), cioè il suono “a” viene associato al simbolo scritto “A”. BUFFER GRAFEMICO: infine le stringhe grafemiche passano a questo magazzino a breve termine che consente di attuare la trasformazione della sequenza di grafemi in procedure motorie per l’esecuzione. 15 VIA LESSICALE Per mezzo della via lessicale è possibile scrivere parole irregolari, con ortografia ambigua (es. squalo o scualo?) o parole regolari già note. LESSICO FONOLOGICO DI ENTRATA: è un deposito contenente tutte le parole conosciute dal soggetto, in cui avviene il riconoscimento della parola udita. SISTEMA SEMANTICO: la parola riconosciuta attiva le conoscenze concettuali, contenute nel sistema cognitivo, che ne delineano significato. il LESSICO ORTOGRAFICO DI USCITA: è il magazzino delle conoscenze ortografiche che permette di rappresentarsi l’ortografia delle parole in modalità veloce ed automatica. BUFFER GRAFEMICO: attua la trasformazione della rappresentazione grafemica nella procedura motoria. 16 ESEMPI CLINICI DISORTOGRAFIA • Nei casi in cui risulta deficitario lo step analisi uditiva ed in particolare la discriminazione uditiva dei fonemi, sarà possibile riscontrare i seguenti tipici errori: Casa Fase Vado Soldi caza faze fado sondi. • Se è compromessa la fase di conversione acustico-fonologica, cioè si hanno difficoltà di segmentazione in fonemi, si rileveranno i seguenti errori: Balcone bacone Dimentica dimetica. • L’inefficienza del buffer fonologico può provocare i seguenti errori: Nascosto ncascoto. • E’ necessario che il lessico ortografico in uscita sia preservato per poter scrivere correttamente le parole contenenti gruppi ortografici complessi: Scuola Veglia Scienze squola vegla scenze. 17 PREREQUISITI O COMPETENZE METAFONOLOGICHE LETTURA • Fusione fonemica SCRITTURA • Segmentazione o Analisi fonemica 18 FASI EVOLUTIVE DI ACQUISIZIONE DELLA LETTO-SCRITTURA (Frith – 1985) (implicazioni per la riabilitazione) LETTURA SCRITTURA • FASE LOGOGRAFICA: coincide • FASE LOGOGRAFICA: a questo con l’età prescolare, fino all’inizio dell’insegnamento formale; le parole scritte sono riconosciute “a vista”, trattate come figure; non c’è consapevolezza del fatto che i grafemi rappresentano i suoni del linguaggio orale. Inizio di lettura per mezzo di indici fonetici (es. A di ancora legge ape), ma manca l’associazione sistematica del suono a ciascuna lettera da sinistra a destra. stadio non c’è consapevolezza che la scrittura sia la rappresentazione grafica dei suoni del linguaggio verbale; il bambino compie un’associazione tra una configurazione di simboli grafici ed un significato, senza l’intermedio ragionamento sui suoni; la parola scritta rappresenta direttamente la realtà esterna o i concetti. 19 FASI EVOLUTIVE DI ACQUISIZIONE DELLA LETTO-SCRITTURA (implicazioni per la riabilitazione) LETTURA • FASE ALFABETICA: graduale acquisizione e automatizzazione della transcodifica grafema-fonema; ad ogni simbolo grafico corrisponde un suono; inizialmente non c’è assemblaggio; successivamente il bambino converte in suoni gruppi di lettere più ampi (sillabe), così l’assemblaggio è alleggerito; ad uno stadio alfabetico avanzato la transcodifica è silente e si ha la pronuncia dell’intera parola. SCRITTURA • FASE ALFABETICA: ogni parola udita può essere scomposta in parti più piccole, inizialmente sillabe, poi fonemi; applicazione delle regole di trasformazione per cui si associa ogni suono al corrispondente grafema; occorre ragionare sui suoni, eseguendo la mappatura del linguaggio orale, la discriminazione uditiva dei fonemi e la segmentazione dei fonemi (tenere a mente la giusta sequenza). 20 FASE INTERMEDIA SUBLESSICALE TRANSIZIONE DALLA FASE ALFABETICA A QUELLA LESSICALE LETTURA SCRITTURA L’alunno opera su unità sempre Si verifica gradualmente la più ampie (parti di parola: memorizzazione delle varie sillabe, suffissi, prefissi, gruppi eccezioni alla regola che indica ortografici complessi, gruppi un grafema per ogni fonema grafemici). (gruppi grafemici complessi), Ha inizio il processo di nonché delle parole ambigue. automatizzazione, cioè il Ha inizio il processo di riconoscimento sempre più automatizzazione, veloce di parti di parola, a rappresentandosi la partire dalle sillabe più configurazione ortografica delle frequenti. sillabe; in seguito scriverà direttamente la parola, saltando la segmentazione (via lessicale). 21 FASI EVOLUTIVE DI ACQUISIZIONE DELLA LETTO-SCRITTURA (implicazioni per la riabilitazione) LETTURA • FASE ORTOGRAFICA O LESSICALE:l’alunno è in grado di decifrare gruppi ortografici complessi e comincia ad utilizzare la via lessicale di lettura; grazie all’esposizione le parole scritte vengono memorizzate nel lessico ortografico da cui è possibile recuperarne immediatamente la forma fonologica (pronuncia) ed il contenuto semantico (significato). • SCRITTURA FASE ORTOGRAFICA O LESSICALE: l’alunno è in grado di scrivere direttamente la parola, saltando la segmentazione (via lessicale). Si ha l’automatizzazione delle varie eccezioni alla regola che indica un grafema per ogni fonema (gruppi grafemici complessi), nonché delle parole ambigue (squalo). 22 DISORTOGRAFIA 2007 Consensus Conference : “Disturbo della Scrittura” suddivisione in due componenti, una di natura linguistica (deficit nei processi di cifratura o compitazione: Disortografia) e una di natura motoria (deficit nei processi di realizzazione grafica: Disgrafia) DSM IV il criterio principale (A. 315.2) definisce “capacità di scrittura, misurate con test standardizzati, inferiori a quanto previsto in base all’età, al livello intellettivo ed al grado di istruzione ricevuto” che (criterio B) “interferiscono notevolmente con l’apprendimento scolastico e le attività della vita quotidiana”. Nel Disturbo dell’espressione scritta sono coinvolti: la composizione, la grammatica, la punteggiatura e la grafia, senza differenziare se è presente solo il disturbo della compitazione o della grafia. Nell’ICD-10 si distingue unicamente il “Disturbo evolutivo espressivo della scrittura” (F81.8) dal “Disturbo specifico della compitazione”, il quale è caratterizzato da: “difficoltà a compitare oralmente ed a trascrivere correttamente le parole” in assenza di un disturbo specifico della lettura. LA DISORTOGRAFIA La Disortografia Evolutiva è il disturbo della rappresentazione della struttura fonologica del linguaggio verbale, è compromesso il processo di transcodifica orale-scritto. L’abilità di compitazione, le competenze ortografiche sono deficitarie. La scrittura dell’alunno è costellata di errori e caratterizzata da lentezza. 24 DISORTOGRAFIA La disortografia è una disabilità (quindi invalidante, compromette il normale adattamento socio-ambientale) di origine neurobiologica (non è colpa né dell’insegnamento, né del bambino, né della famiglia). 25 Valutazione clinica Deve necessariamente considerare la complessità delle componenti cognitive implicate nelle abilità di scrittura; perciò è necessario comprendere una valutazione neuropsicologica generale, una valutazione specifica della scrittura (componenti linguistiche) ed un esame dettagliato dell’atto motorio implicato nella grafia e dei grafemi prodotti. PARAMETRI DI VALUTAZIONE DIAGNOSTICA DELLA LETTURA VELOCITA’ : lettura/scrittura lenta, stentata; CORRETTEZZA : lettura/scrittura costellata di errori. 27 PARAMETRI DI VALUTAZIONE DIAGNOSTICA DELLA LETTO-SCRITTURA Una quantità di errori ortografici che difettano in misura uguale o superiore alle due deviazioni standard (od inferiore al 5° percentile) rispetto ai risultati medi dei bambini che frequentano la stessa classe; Gli specialisti, per formulare una diagnosi di Disturbo specifico di Apprendimento, devono svolgere un’accurata valutazione neuropsicologica per mezzo di prove specifiche e test standardizzati e scientificamente validati. L’età minima coincide col completamento del 2° anno della scuola primaria. Strumenti di Valutazione Batteria per la Valutazione della Scrittura e della Competenza Ortografica di Tressoldi e Cornoldi (2000 -2°ed); DDE-2 Batteria per la Valutazione della Dislessia e della Disortografia Evolutiva-2 di Sartori, Job, Tressoldi (2007); Test CEO. Classificazione degli errori ortografici Bozzo et al. (2000); BVN Batteria di Valutazione Neuropsicologica 5-11 di Bisiacchi et al. 2005); Classificazione degli errori ortografici Errori fonologici: sostituzione di grafema: vischio / fischio omissione/aggiunta: teno / treno Inversione: Gevona / Genova Grafema inesatto: pese / pesce 30 Classificazione degli errori ortografici Errori non fonologici separazione illegale: in sieme - l’ aradio fusione illegale: alcinema scambio di grafema omofono: quoio / cuoio omissione/aggiunta di h: a / ha 31 Classificazione degli errori ortografici Altri errori Accenti; Omissione o aggiunta di raddoppiamenti; SEGNI PRECOCI DI RISCHIO (CARATTERISTICHE CHE E’ OPPORTUNO OSSERVARE) • Difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema-grafema; • Mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e in scrittura; • Eccessiva lentezza in lettura e in scrittura; • Incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile. Consensus Conference - I Disturbi Evolutivi Specifici dell’Apprendimento: raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference, (Milano 2007) 34 ESEMPI CLINICI DISLESSIA ERRORI DI SUONI Scambi di vocali es. sole x sale Scambi di consonanti: fonologicamente simili es. chilurgo x chirurgo, es. fento x vento visivamente simili es. dando x bando Omissione di suoni es. deuncia x denuncia Aggiunta di suoni es. sfrogo x sfogo; tanta x tana; Riduzione di gruppi es. dette x dente Riduzione di dittonghi es. pede x piede Inversioni, migrazioni es. sera x resa 35 ESEMPI CLINICI DISLESSIA ERRORI DI LETTURA Errori di recupero errato dei di/trigrammi es. magnone x maglione Errori di omissione/ aggiunta di doppie es. cerro x cero, distaco x distacco Errori di recupero del lessico ortografico es. pesce x pace Errori di accentazione es. margìne x màrgine Errori di anticipazione: Lessicale es. bambino x bambola Morfologici/Derivazionali es. mangiavano x mangiano, avete x avendo Omissioni di parola Salti di righe n.b. Gli errori di lettura possono essere revisionati o non revisionati. 36 ESEMPI CLINICI DISLESSIA ERRORI CARATTERISTICI A LIVELLO DI LETTERA: CONFUSIONI PER SOMIGLIANZA FONETICA DT VF BP CG RL CONFUSIONI PER SOMIGLIANZA MORFOLOGICA ae mn bd pq nu sz 37 Le difficoltà ortografiche specifiche della lingua italiana i digrammi: gn, gl, sc i suoni simili: m/n, s/f, f/v, t/d, p/b suoni dolci ed aspri: c, g h muta cu/qu suoni simili mp / np; mb / nb le omofonie nei legami fra le parole le doppie 38 Trattameto • Spesso associato a quello della lettura. • Riabilitazione delle competenze fonologiche. • Mappatura dei suoni del linguaggio (associazione fonema/grafema; riabilitazione visuospaziale). • Fusione fonemica: dal suono allungabile alla parola (da bisallabica piana in poi). • Gruppi ortografici complessi. • Insegnamento delle regole ortografiche (apostrofi, uso dell’acca, parole omofone…). • Ampliamento del lessico fonologico ed ortografico. Quali strumenti per i DSA? (art. 5 comma 1 e 2 legge 170/10) _ Quali sono gli strumenti compensativi e dispensativi ? Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. Ricordiamo: Tabelle, formulari, mappe concettuali , tabella dei mesi e dell’alfabeto (strumenti didattici) Sintesi vocale (Tecnologico) Registratore (Tecnologico) Programmi di video-scrittura con correttore ortografico (Tecnologico) Calcolatrice (Tecnologico) Misure dispensative “NON violano l’imparzialità ma mettono il dislessico sullo stesso piano dei compagni” (G.Stella). Interventi che consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento: dispensa dalla lettura ad alta voce, dal prendere appunti…; Tempi personalizzati di realizzazione delle attività Valutazione che non tiene conto della forma ma del contenuto. Interventi Compensativi Sono tutti quegli interventi che si attuano in fasi più avanzate del percorso scolastico (5°elem., scuola media e oltre), nelle situazioni in cui il disturbo è più severo e ormai poco modificabile, per cui non è più ragionevole ipotizzare un ripristino della funzione, e diventa invece necessario individuare le modalità più efficaci per “vicariarla”. Indicazioni utili per la stesura del PDP per ragazzi con Dislessia Evolutiva Promuovere la Comprensione del testo Insegnare strategie compensative: analisi delle caratteristiche tipografiche e evidenziazione di parole chiave per cogliere il significato generale del testo; Utilizzare strumenti compensativi che trasformano i compiti di lettura in compiti di ascolto: persona che legge gli item dei test, le consegne dei compiti, le tracce dei temi o le verifiche con risposta multipla, Sintesi vocale per una maggiore autonomia, libri e vocabolari digitali Consentire la registrazione delle lezioni (dato che il canale di studio preferibile è quello orale), utilizzo di mappe concettuali e di schemi NB: nella valutazione delle prove orali si deve tener conto delle capacità lessicali ed espressive proprie dello studente. Indicazioni utili per la stesura del PDP per ragazzi con Disortografia e Disgrafia Evolutiva Promuovere la Produzione del testo Utilizzo di mappe, schemi, tracce per la stesura e costruzione del testo Computer con correttore ortografico e sintesi vocale per la rilettura, per velocizzare i tempi di scrittura e per ottenere testi più corretti Compensare o integrare le prove scritte con una prova orale attinenti ai medesimi contenuti Dispensa dalla valutazione della correttezza della scrittura (oltre a tempi più lunghi per le verifiche scritte o quantità minore di esercizi). Indicazione per le verifiche scritte • Semplificare i testi e rendere più“chiaro e leggibile”il testo cartaceo • usare font semplice. ES: Arial o Verdana, corpo 12/ 14 • NON usare l’allineamento giustificato ma a sinistra • Usare frasi semplici • Evitare le doppie negazioni • Raggruppare i concetti per blocchi tematici • Leggere la consegna ad alta voce e verificarne la comprensione • Prediligere gli esercizi di inserimento (una regola per volta), le scelte multiple, l’abbinamento, il riconoscimento e il vero/falso. • Concedere più tempo per lo svolgimento o assegnare meno esercizi • Incentivare l’uso degli strumenti compensativi e favorire l’uso di schemi, mappe mentali e mappe concettuali • Programmare i test senza spostare le date, evitando le sovrapposizioni con altre materie Indicazione per le verifiche orali • iniziare la prova orale con un argomento a piacere dello studente • porre domande aperte, non troppo specifiche, per sondare ad un primo livello le conoscenze acquisite e la loro comprensione • Solo successivamente, quando l’alunno ha superato l’ansia iniziale e percepisce come positivo l’andamento della prova, procedere ponendo domande atte a verificare e valutare capacità e competenze più complesse • (individuare relazioni, applicare le conoscenze in altri contesti, generalizzare gli apprendimenti conseguiti …) • dare la possibilità di utilizzare durante l’esposizione orale schemi e mappe di sintesi per organizzare il discorso • Non interrompere durante un test orale per sottolineare gli errori. • Lasciare il tempo per rielaborare la domanda e per predisporre la risposta: le domande non devono essere incalzanti. • Prevedere una interrogazione orale a compenso di una prova scritta non sufficiente. Indicazioni utili per la stesura del PDP per ragazzi con Discalculia Evolutiva Analisi degli errori per comprendere i processi cognitivi che sottendono all’errore stesso Classificazione degli errori: Errori di recupero dei fatti algebrici; Errori di applicazione di procedure Errori visuo-spaziali Strumenti compensativi che sono di supporto: Calcolatrice Tavola Pitagorica Formulario personalizzato Costruzione del testo scritto (sintassi narrativa) Dopo 7 anni sviluppo competenze metacognitive (-lessicali, -semantiche, -sintattiche). Importanza della capacità di organizzare discorsi orali chiusi (senza interlocutore): sviluppare meccanismi di pianificazione e coesione linguistica sino a consolidare la decontestualizzazione del racconto orale. Andare oltre il sistema di produzione orale per individuare i nodi del contenuto ed organizzare la forma lessicale e sintattica. Capacità di revisionare durante e dopo la costruzione del testo. Difficoltà nella sintassi narrativa Testi sintetici, mal organizzati sintatticamente, lessico povero, scarsa revisione. Il processo di scrittura rimane un fattore limitante per la programmazione del testo (processi di trascrizione, uso delle maiuscole, della punteggiatura). Fragilità linguistica a tutti i livelli “meta” (fonologia, pensiero verbale, categorie linguistiche, vocabolario, processi di coesione). Nel contenuto le unità ideative dello scritto sono ridotte rispetto al riassunto orale Proposte operative • Intervento precoce. • Consolidare i processi di pianificazione separandoli dai processi di codifica (dettato all’adulto). • Favorire l’espansione lessicale (rafforzare tra l’altro le subrutines grammaitcali: tempo dei verbi, categorie linguistiche, etc.). • Facilitare il processo di revisione, separando la strategia fonologica/ortografica da quella semantica (si possono usare brevi testi di altri bambini). ESITI IN ETA’ ADULTA • Affaticabilità in tutti i compiti che richiedono lettura; • Lettura ancora lenta e faticosa, con qualche errore; • Difficoltà di comprensione e di studio; • Difficoltà con le lingue straniere; • Bassa stima di sé. 52 • 20% Recupero completo: il disturbo compare soltanto in casi di affaticamento o in situazioni in cui sono fortemente disturbati o confusi. • 45% Compenso: La lettura di materiale significativo (testi) è abbastanza fluente (lenta ma non sempre sotto-soglia), mentre la lettura di non-parole è significativamente lenta e inaccuarata. Evitano di esporsi in situazioni pubbliche e utilizzano con successo strategie alternative alla lettoscrittura • 35% Persistono: Tutti i parametri di lettura sono significativamente sotto- soglia per rapidità e accuratezza GARZIE DEL’ATENSIONE BUONA SERTA! 54