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il risk management nella filiera agroalimentare

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il risk management nella filiera agroalimentare
IL RISK
MANAGEMENT
NELLA FILIERA
AGROALIMENTARE
Prof. Claudio Cacciamani
UNIVERSITA’ degli STUDI di PARMA
Dipartimento di Economia
IL RISK MANAGEMENT
Cos’è il RISK MANAGEMENT?
E’ una funzione aziendale con il compito di
identificare, valutare, gestire e sottoporre a
controllo economico
i rischi puri dell’azienda, cioè gli eventi che
possono rappresentare una minaccia per il
patrimonio fisico e umano dell’azienda stessa
e/o per le sue capacità di reddito.
IL RISK MANAGEMENT
Se la CORPORATE GOVERNANCE può
essere vista come la “colla” che tiene insieme
l’organizzazione, al fine di conseguire gli
obiettivi aziendali, il RISK MANAGEMENT
può essere pensato come l’elemento che conferisce
elasticità e resistenza (capacità di assorbire gli urti)
all’organizzazione.
IL RISK MANAGEMENT

Il RISCHIO
Il significato del termine è chiaro e imperniato su alcuni concetti
fondamentali:
RISCHIO
Esposizione a un PERICOLO,
a una MINACCIA.
Eventualità di un DANNO
Diretto – Indiretto –
Consequenziale – RC
I RISCHI
FILIERA
RISCHI
PURI
RISCHI
FINANZIARI
AGROALIMENTAR
E
RISCHI
STRATEGICI
RISCHI
OPERATIVI
I RISCHI

PURI:
FILIERA
AGROALIMENTAR
E
rischi relativi principalmente ai danni
alla proprietà, dai quali derivano esclusivamente
conseguenze negative e ostacoli al normale operare dell’impresa.

STRATEGICI:
rischi che rappresentano un ostacolo per l’impresa,
ma che se gestiti correttamente divengono
strumento efficace di gestione.

FINANZIARI:
rischi connessi alle fluttuazioni dei prezzi e dei tassi,
nonché all’insolvenza dei crediti.

OPERATIVI:
rischi connessi specialmente ai processi operativi dell’azienda
I RISCHI
ENTERPRISE RISK
MANAGEMENT
IL RISK MANAGEMENT
FASE
TIPOLOGIA DEGLI EVENTI
IDENTIFICAZIONE
MAPPA DEI RISCHI
TIPOLOGIA DEI DANNI
FONTI DI RISCHIO
ANALISI
E
VALUTAZIONE
QUALITATIVA
MINACCE
QUANTITATIVA
FREQUENZA
SEVERITÀ
ELIMINAZIONE
TRATTAMENTO
CONTROLLO
TRASFERIMENTO
PREVENZIONE
PROTEZIONE
ASSICURAZIONE
RISK FINANCING
OTTIMIZZAZIONE DEL
COSTO TOTALE DEL RISCHIO
I fase:
IDENTIFICAZIONE dei rischi







E’ il “Punto di Partenza” dell’intero processo.
Presupposto: conoscenza dell’attività aziendale.
Consiste in una MAPPATURA dei rischi
aziendali:
Ricerca aree e unità critiche;
Ricerca cause o sorgenti generatrici dell’evento dannoso;
Analisi causalità connesse (condizioni che creano o accrescono la probabilità
del verificarsi dell’evento);
Individuazione tipologie di danno causato dall’evento.
II fase:
VALUTAZIONE dei rischi

Misurazione dell’entità (frequenza e gravità)
dei rischi identificati nella fase precedente.

Valutazione QUALITATIVA e
QUANTITATIVA.
III fase:
GESTIONE dei rischi


“Complessa attività volta a ridurre i rischi e/o ridurre l’impatto
economico-finanziario dei loro effetti”.
Strumenti:
Tecniche di controllo fisico del rischio
(ELIMINAZIONE – PREVENZIONE –
PROTEZIONE)
Tecniche di controllo finanziario delle perdite
(RITENZIONE - ASSICURAZIONE –
TRASFERIMENTO NON ASSICRATIVO)
IL RISK MANAGEMENT
FILIERA
ALIMENTARE:
Percorso che determina la
produzione di un prodotto
alimentare. Vede coinvolti
tutti gli attori del sistema:
agricoltori, produttori di
mangimi, sementi, allevatori,
industria di trasformazione,
trasportatori e distributori,
commercianti all’ingrosso e
al dettaglio, fino al
consumatore finale.
Determina
RISCHIO
COMPLESSO
Rischio FILIERA ALIMENTARE
La situazione in cui viene a trovarsi
un’azienda di prodotti alimentari è
radicalmente diversa da quella in cui si
viene a trovare il fabbricante di un qualsiasi
altro bene di consumo, a causa delle
peculiarità del prodotto oggetto di
attività.
Rischio FILIERA ALIMENTARE

PRESUPPOSTO gestione del rischio “di filiera”

RINTRACCIABILITA’
TRACCIABILITA’
per
Ovviare alla complessità del processo,
Individuare tutti gli “step di produzione”,
Individuare tutti i soggetti coinvolti, le loro specifiche
funzioni e le loro eventuali responsabilità.


Rischio FILIERA ALIMENTARE
Successivamente:
 Identificazione del rischio
 Valutazione del rischio
 Gestione del rischio
approccio
“INTEGRATO”
Comunicazione
e diffusione della cultura del
rischio all’interno di tutta la
filiera.
Rischio FILIERA ALIMENTARE

Incendio
(incendio, eventi atmosferici e rischi accessori)

Danni Indiretti
(danni da business interruption)

Trasporti
(n.b.: caratteristiche dei prodotti – deperibili, di prima necessità,
intersostituibili, stagionali, ecc.)
Rischio FILIERA ALIMENTARE
Le produzioni alimentari, oltre ad essere sottoposte ai
classici rischi inerenti a qualsiasi altra attività,
suggeriscono una particolare attenzione per ciò che
riguarda i DANNI DA PRODOTTO.


Responsabilità Civile Prodotti – Ritiro
Prodotti Difettosi
Contaminazione Accidentale/Dolosa del
Prodotto
Responsabilità Civile Prodotti

RESPONSABILITA’ DEL “fabbricante”
tutti i soggetti della catena produttiva
Diligenza e perizia del fabbricante devono essere
applicate a monte della fase tecnica di
produzione, allo studio e alla scelta delle materie
prime da impiegare, nella fase di composizione
del prodotto, in quella di confezione …
Il TAMPERING
Azione di adulterazione
dolosa del
prodotto/servizio, reale o
presunta, da parte di terzi,
attuata in una fase di
produzione e/o
distribuzione del prodotto,
tale da rendere il prodotto
inadatto o pericoloso
all’uso cui era destinato e
tale da determinare gravi e
immediate conseguenze
sull’immagine e sulle quote
di mercato dell’azienda
coinvolta.
Settori colpiti
12%
18%
10%
60%
Grande Distribuzione
Farmaceutico
Alimentare
Bevande
Il TAMPERING
MOTIVAZIONI dell’azione:





Tentativo della concorrenza di boicottare le strategie di un’azienda
per mezzo di episodi eclatanti che, anche dopo la loro risoluzione
possono lasciare nel pubblico un senso di incertezza circa la
sicurezza del prodotto.
Volontà di danneggiare l’impresa da parte di individui mossi da
avversione personale o politica (es. dipendenti, ex dipendenti, ecc.).
Manifestazione di organizzazioni terroristiche, gruppi di azione
sociale, ecc.
Azione irrazionale di squilibrati.
Manovra estorsiva, attuata dalla criminalità organizzata, con cui si
minaccia un’azienda di compiere o ripetere l’azione dannosa.
Il TAMPERING
EFFETTI del Tampering variano a seconda di:
 tipo di prodotto;
 le modalità di contaminazione.
FORTI PERDITE
D’IMMAGINE
STATO DI
CONFUZIONE INTERNA
DIFFICILE GESTIONE
DEI FLUSSI INFORMATIVI
IMPRESA
CRISI DELLA
PRODUZIONE
FLESSIONE DELLE
VENDITE
TENSIONI
FINANZIARIE
IL RISK MANAGEMENT
in un’ottica di SALVAGUARDIA
In sintesi
del VALORE AZIENDALE e di efficiente gestione
dei RISCHI:
Approccio sistematico e coordinato tra:
Soggetti della FILIERA
Risk Manager
Compagnie d’assicurazione
Intermediari
Istituzioni
Gestione Integrata e implementazione dell’attività di Risk
Management
in fase preventiva
nel post sinistro (CRISIS MANAGEMENT)
IL RISK MANAGEMENT nella
FILIERA ALIMENTARE
Oltre a quanto appena discusso,
Occorre considerare il danno consequenziale, derivante da
danni di tipo property e di business interruption.
Estrema rilevanza di essi per:
 Stagionalità (es. sinistro Bauli).
 Mercato spesso oligopolistici, ma spesso
non collusivi (es. sinistro imbottigliamento
Coca Cola).
 Difesa del brand (es. sinistro Ferreto).
IL RISK MANAGEMENT nella
FILIERA ALIMENTARE




Quanto vale l’intangible di un’efficace
protezione/assicurazione aziendale?
Come può essere fatta apprezzare agli azionisti?
In che modi può essere resa nota al mercato dei
consumatori?
Quale misura di ritorno di “avviamento” sul
prodotto e sull’azienda?
IN CONCLUSIONE….
“Franza o Spagna,
purché se magna!”
… grazie per l’attenzione
Prof. Claudio Cacciamani
UNIVERSITA’ degli STUDI di PARMA
Dipartimento di Economia
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