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INFERMIERISTICA OCULISTICA
INFERMIERISTICA AREA CHIRURGICA (Specialistica) OCULISTICA Maria Grazia Davanzo CATARATTA DEFINIZIONE: La cataratta è una progressiva e costante opacizzazione del cristallino che interferisce o blocca del tutto il passaggio della luce necessaria ad una visione nitida CATARATTA TIPI PIU’ COMUNI: Cataratta senile Cataratta congenita Cataratta traumatica Cataratta da farmaci Cataratta da patologie generali (diabete, glaucoma) FATTORI PREDISPONENTI G E N E T I C I INCIDEN ZA FAMILIA RE M E T A DIABETE B IPOVITAMINOSI, O l ecc. I C I FATTORI PREDISPONENTI UVEITI FERITE PERFORANTI O INTERVENTI CHIRURGICI Fattori di rischio predisponenti E ANCHE le radiazioni ad alto dosaggio, l’uso di farmaci quali corticosteroidi e chemioterapici. MANIFESTAZIONI CLINICHE In presenza di una cataratta i raggi luminosi che entrano nell’occhio non riescono ad attraversare il cristallino opaco ma vengono deviati in più direzioni. In questo modo, le immagini non possono andare a fuoco sulla retina, generando così una sensazione di annebbiamento e quindi VISIONE OFFUSCATA O DISTORTA DIFFICOLTA’ ALLA VISIONE NOTTURNA PER L’ABBAGLIAMENTO DELLE LUCI INUTILITA’ DELLA CORREZIONE CON OCCHIALI PERDITA GRADUALE DELLA VISTA GUIDARE, DISTINGUERE I NUMERI DELL’AUTOBUS, RICONOSCERE COSE E PERSONE AD UNA CERTA DISTANZA Quando operare la cataratta? Quando il deficit visivo indotto ostacola il soggetto nella sua vita quotidiana. Il criterio di operabilità è quindi legato da un lato al deficit visivo, dall’altro allo stile di vita del soggetto ed alle sue necessità. PERCORSO DIAGNOSTICOTERAPEUTICO Il paziente, dietro richiesta dello specialista oculista viene inserito nella lista d’attesa. Viene dunque richiamato, seguendo l’ordine di prenotazione, presso il reparto per la compilazione della cartella clinica. Durante tale visita viene verificato lo stato di salute generale ed il buon compenso di eventuali patologie, cardiocircolatorie e respiratorie in particolare. Visita oculistica completa, comprendente: verifica dello stato refrattivo e biometria per il calcolo della IOL biomicroscopia dello endotelio corneale presenza di eventuali patologie oculari concomitanti valutazione della midriasi e durezza della cataratta PROGRAMMZIONE Verificata l’idoneità all’intervento, viene fissata la data e fornite le indicazioni pratiche per l’intervento di facoemulsificazione in daysurgery. INTERVENTO L’intervento viene eseguito in anestesia locale o topica. Locale: 1 iniezione parabulbare di 3cc. di lidocaina, 3cc. di bupivacaina, 1cc. dijaluronidasidasi associate nella stessa siringa Topica: instillazione preoperatoria di lidocaina 4% collirio monodose e novesina collirio monodose PREPARAZIONE I l p p r F s a e o A o z p N m i e e n r S m a i i n t e t n e o r c i s s i o t r e a t l a g l t i a u o e p r i u u i o c , n n a p c e a a v b o i e r n e n o a n z f i l n t a i s b s i i o t i c o e o d i a z e p i n a MONITORAGGIO L ’ p a p r p e f a e i n t z i e u r t d e o i l l e i a s , a t r u l r a n i z i i c f i o e o r r e n s e u l u e i i i e d p r z O o i o a n t p v g l d u o g q e g s s a d e e e o , s n c t a a z i c n l e a d e e n o a d s u m c i o o , e v p t o a o n s c s t i n o n o r i e p e r e t s f z v n i i n r e d r e 2 a n o l v s e n e a i s i o l s e o , l s r . n e e a c o p n i e r a t o r i a L’INTERVENTO Si può riassumere in queste fasi: 1. Tunnel sclerale 2. Capsuloressi 3. Idrodissezione 4. Facoemulsificazione 5. Aspirazione della corticale 6. Impianto della IOL 7. Chiusura del tunnel con sutura o edemizzazione LA RESSI DELLA CAPSULA ANTERIORE FACOEMULSIFICAZIONE FRAMMENTAZIONE DEL NUCLEO IL CRISTALLINO ARTIFICIALE L’IMPIANTO DELLA IOL TRIAGE nella lista d’attesa Pazienti con particolari situazioni funzionali, sociali o lavorative seguono un percorso preferenziale grave deficit bilaterale pazienti monocoli (funzionali) pazienti con patenti di guida in scadenza o comunque che presentino difficoltà nella guida dell’auto. L’intervento di facoemulsificazione di cataratta è quindi un intervento con un indice di successo tra i più elevati in assoluto, eseguibili in anestesia locale e di durata contenuta. Rimane però un intervento di chirurgia oculare maggiore, che prevede l’apertura del bulbo oculare e l’introduzione di un cristallino artificiale, da eseguirsi con assistenza anestesiologica diretta in sala operatoria. (linee guida SOI 2008) ALTRE PROCEDURE CHIRURGICHE Estrazione intracapsulare : il cristallino è estratto attraverso un’incisione assieme alla capsula con la tecnica della crioestrazione: una sottile con punta metallica viene raffreddata a - 35°C con apparecchiatura detta criostato, viene appoggiata al cristallino che si attacca alla punta per congelamento, il cristallino viene poi asportato per trazione attraverso la linea di taglio. Estrazione extracapsulare : la capsula del cristallino è incisa e sono estratti nucleo, corticale, e capsula anteriore Viene lasciata in situ la capsula posteriore e di solito è la base sulla quale è appoggiato il cristallino artificiale COMPLICANZE CHIRURGICHE SI POSSONO SUDDIVIDERE IN PRE, INTRA E POST OPERATORIE PREOPERATORIE: da anestesia emorragia retrobulbare INTRAOPERATORIE rottura capsula posteriore ed emorragia sovracoroidale espulsiva Malposizionamento della IOL Mancata aderenza del tunnel o sutura lassa POSTOPERATORIE endoftalmite acuta batterica endoftalmite cronica opacizzazione della capsula posteriore CONTROLLI POSTOPERATORI IL PRIMO CONTROLLO VIENE EFFETTUATO UN’ORA DOPO L’INTERVENTO 2. UN SECONDO CONTROLLO LA MATTINA SUCCESSIVA 3. UN TERZO CONTROLLO A UN MESE DALL’INTERVENTO 1. PECULIARITA’ INFERMIERISTICHE 1° CONTROLLO VALUTARE IL GRADO E LA QUALITA’DEL DOLORE CONTROLLARE LA PRESSIONE ARTERIOSA E VALUTARE EVENTUALI STATI DI NAUSEA O VOMITO CONSIGLIARE DI RIPOSARE PER IL PERIODO DI UN’ORA VIETARE DI ABBASSARSI A TESTA IN GIU’, MA DI FARSI AIUTARE PER CALZINI E SCARPE ASSICURARSI CHE ABBIA COMPRESO COME METTERE I COLLIRI E COME BENDARE L’OCCHIO FINO AL GIORNO SUCCESSIVO VIETARE DI DORMIRE APPOGGIATI SULL’OCCHIO OPERATO CONSIGLIARE DI DORMIRE CON LA TESTA LEGGERMENTE SOLLEVATA PECULIARITA’ INFERMIERISTICHE 2° CONTROLLO VALUTARE IL GRADO DI PULIZIA DELL’OCCHIO E PULIRLO SECONDO IL PROTOCOLLO DI PULIZIA PER GLI OCCHI OPERATI VALUTARE EVENTUALI ARROSSAMENTI O SECREZIONI ANOMALE ASSICURARLO ALLA LAMPADA A FESSURA AVENDO CURA CHE NON SBATTA DAL LATO OPERATO ASSICURARSI CHE ABBIA MESSO I COLLIRI COME RACCOMANDATO RACCOMANDARE DI TOGLIERE LA BENDA DI GIORNO MA METTERE GLI OCCHIALI DI PROTEZIONE RACCOMANDARE DI METTERE LA BENDA DI NOTTE E CONTINUARE A DORMIRE DALL’ALTRO LATO RACCOMANDARE DI FARE LO SHAMPOO SOLO SE AIUTATI MENTRE LA DOCCIA CON ATTENZIONE PECULIARITA’ INFERMIERISTICHE 3° CONTROLLO VALUTARE IL GRADO DI PULIZIA DELL’OCCHIO E SE NECESSARIO PULIRLO SECONDO IL PROTOCOLLO DI PULIZIA PER GLI OCCHI OPERATI VALUTARE EVENTUALI ARROSSAMENTI O SECREZIONI ANOMALE ASSICURARLO ALLA LAMPADA A FESSURA AVENDO CURA CHE NON SBATTA DAL LATO OPERATO VALUTARE IL GRADO VISIVO VALUTARE LO STATO DI AUTOSUFFICIENZA ASSICURARSI CHE ABBIA MESSO I COLLIRI COME RACCOMANDATO EDUCAZIONE DEL PAZIENTE Lavarsi le mani prima di toccare o pulire l’occhio dopo l’operazione Invitare il paziente a riprendere gradualmente le proprie attività salvo diversa indicazione del chirurgo Evitare attività faticose (sollevare oggetti pesanti, sforzarsi nella defecazione) fino a sei settimane dopo l’intervento, secondo le indicazioni EDUCAZIONE DEL PAZIENTE Istruire paziente e familiari su come instillare i colliri Istruire il paziente a provare periodicamente a chiudere un occhio alla volta e valutare la vista Ad ogni controllo portare con sé tutti i farmaci Contattare il medico se compaiono: cambiamenti della vista, continui flash luminosi che appaiono nell’occhio operato, aumento del rossore, gonfiore, dolore, secrezioni