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Presentazione standard di PowerPoint

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Presentazione standard di PowerPoint
IL VALORE DELLE RETI SOCIALI
generare valore condiviso
Biella 14 novembre
paolo venturi
RI – creare
generare
innovare
produrre
..………
Esigenza di una «innovazione di rottura»
Crisi non è dialettica: contiene, al proprio interno, i
germi o le forze del proprio superamento
Crisi entropica: cioè di SENSO, tende a far collassare il
sistema, senza modificarlo.
Crisi ha generato un break Strutturale:
ridefinizione dei paradigmi
Abbiamo
metabolizzato i
danni di un
meccanismi di
Profits without Prosperity
Inseguiamo un modello che massimizza il
profitto e spiazza il ben-essere
«che senso ha la crescita se non aumenta il benessere
dei cittadini»
«The Wealth of Nations» Adams Smith
.. not «The Riches…» (ricchezza materiale)
…Weal ; Well-being (Ben-essere … )
Ricchezza per produrre ben-essere non per
spiazzarlo
Necessità di superare il modello dicotomico
Stato-Mercato
•L’Economia Politica si è sviluppata sul fondamento del modello
dicotomico di ordine sociale Stato-Mercato.
•Il Non Profit dentro questo paradigma ha una valenza residuale.
Interviene per coprire i fallimenti di Stato e Mercato o dipende da
essi… (isomorfismo)
Punto di partenza (discriminante)
Il Terzo Settore può essere visto sotto molti punti di vista, la
prospettiva ridefinisce il senso e il significato delle azioni.
•Riparatoria
•Accessoria
•Fondativa
Fotografia da leggere non con una logica
di separazione , ma plurale.
Necessità del superamento del modello dicotomico
Stato-Mercato
•Nella modello dicotomico, la società civile non gioca un ruolo
specifico in economia
•Nel prospettiva di uno sviluppo plurale, la società civile gioca un
ruolo in economia rilevante, specifico e non sostituibile
IL valore aggiunto delle Reti Sociali
esternalità della crisi
VS
valore aggiunto
«l’incapacità ad innovare deriva
dall’incapacità ad adottare una diversa
prospettiva dei problemi»
Non profit dentro il paradigma dello «sviluppo» e
non fuori.
Ha una valenza «fondativa» e
non «riparatoria o additiva»
Un non profit dentro lo sviluppo…
Assumere questa ipotesi ri-definisce il «senso» di alcune parole
producendo un allargamento della sfera dei soggetti orientati
alla produzione di utilità sociale:
•Beni pubblici e Utilità sociale: produzione non
solo prerogativa del pubblico ma anche dei
soggetti della Economia Sociale
•Politiche pubbliche: come iniziative realizzate
in «sinergia» con i soggetti dell’Economia
Sociale.
•Sviluppo economico: non è alimentato
unicamente da imprese ma è fortemente
dal dualismo al pluralismo
•Sviluppo postula il pluralismo
•Fondamentale il ruolo dell’impresa sociale
Non profit: market non market
Distribuzione delle istituzioni non profit per tipologie economiche
Anno 2011 e variazione % 2011/1999
Fonte: estratto da Barbetta et al. (2014).
Istituz Addetti Volont
ioni
ari
Tipologie economiche
2011
Var. %
11/99
2011
Var. %
11/99
2011
Var. %
11/99
Market
30,6
+15,8
83,8
+40,5
34,5
+42,7
Non Market
69,4
+47,4
16,2
-12,2
65,5
+50,5
«Shutdown» della spesa sociale
7
25
50
Antidoti al trade-off??
Impossibilità di aumentare la spesa pubblica
Ridotta capacità del sistema imprenditoriale
esistente di generare nuova occupazione
«Sociale» entra nel paradigma ...
Economia Sociale
Impresa Sociale
Innovazione Sociale
Società imprenditoriale
•Nuovo valore? La società imprenditoriale
•Rapporto «giovani e lavoro»(Unioncamere
2013)
•Imprese giovanili producono il 17,2% del PIL
675.000 imprese giovanili (11% del tot)
•70.000 saldo positivo +10%, contro +0,3%
imprenditorialità
•13.000 sono cooperative di giovani (9,1% del
tot.)
Antidoti al trade-off??
-TECNOLOGIA
SHARING ECONOMY
-CONDIVISIONE
•Sociale (..as Society ..)
•Meccanismi di produzione del Valore che
nascono dalla Collaborazione.
Antidoti al trade-off??
LA RISPOSTA ALL’ISTANZA DI CAMBIAMENTO
(RI- …..)
CO-production
CO-working
CO-housing
«…nella società dell’ibridazione, la creazione del
valore passa attraverso uno scambio
collaborativo…»
(SSIRW)
dalla separazione alla co-produzione
Walras 1874 «…se separi quando distribuisci perderai molto del valore
che avevi ….Come portare un secchio colmo d’acqua lontano..»
«valore economico, pubblico e sociale non sono riproducibili
e osservabili in una modalità verticale.. Devono essere
avvicinati l’uno con l’altro, fatti interagire ..» .
Per combattere la diseguaglianza non bisogna dividere la produzione
dalla redistribuzione (vanno tenute insieme)
Modalità di creazione del valore sono «tridimensionali»
Policy: la Co-produzione
..co-produzione: «le persone che usano i servizi contribuiscono a produrli».
il cittadino passa da fruitore passivo di servizi (anni ’50-’60) o
consumatore (anni ’80-’90) a co-produttore (oggi).
1.la relazione che si costruisce tra tutti i membri di un servizio: «… tramite
relazioni, regolari e di lungo periodo, tra fornitori professionali di servizi e
utenti dei servizi o altri membri della comunità, dove tutte le parti danno un
contributo sostanziale».
2.le abilità, le risorse, i beni di ogni singola persona che porta nel servizio:
con la co-produzione «il settore pubblico e i cittadini fanno un uso migliore
dei loro beni e delle loro risorse per raggiungere outcomes migliori o una
migliore efficienza».
modello di produzione dei servizi: l’ideazione, pianificazione, implementazione e
valutazione del servizio diventano il risultato di un processo collaborativo.
Il valore aggiunto delle RETI SOCIALI
Rottura del modello di produzione/
redistribuzione/ riparazione.
Produzione e redistribuzione devono essere
ricongiunte e il Terzo Settore deve partecipare
alla produzione e non (solo) alla riparazione
Soggettualità capace di dilatare il perimetro
dell’Intervento «pubblico» come soggetti che
hanno una «vocazione pubblica» e generano
Valore Sociale ed Economico
•Consorzio La Città Essenziale di
Matera
Partnership tra mondo profit, cooperazione
sociale ed ente pubblico per l’installazione di
impianti di energia rinnovabile da 3 Kw su tetti
privati di famiglie e l’inserimento lavorativo di
persone svantaggiate.
Ogni commessa genera inoltre ore di
assistenza domiciliare gratuita, donata a
disabili,
anziani
e
minori,
indicati
dall’acquirente o dalle amministrazioni
Crescente
domanda
di bisogni
sociali
Invecchiamento,
non autosufficienza,
precarizzazione del lavoro,
impoverimento, emarginazione
e disagio
Evoluzion
e del
concetto
di
vulnerabi
lità
Scarsità di relazioni
e di legami sociali
Rigenerazio
ne
sistemi di
welfare
Welfare capacitante
in grado di valorizzare e
ampliare le possibilità dei
cittadini e di rigenerare i
territori attraverso il
contributo di una pluralità
di attori.
Nuovi modelli di sviluppo e rilettura del concetto di ben-essere
23
Innovazione Sociale dell’economia sociale
….una soluzione innovativa ad un problema sociale, più
efficace, efficiente, sostenibile e giusta di quelle
esistenti, che produce valore per la società nel suo
complesso piuttosto che per i singoli individui….
Stanford University
«sfida: tenere insieme Giustizia e Valore»
Innovazione è sociale non solo nei fini
ma anche nei mezzi
.
1. Motivazione della ricerca
Innovazione sociale
«una soluzione innovativa ad un
problema sociale, più efficace,
efficiente, sostenibile e giusta di
quelle esistenti, che produce valore
per la società nel suo complesso
piuttosto che per i singoli
individui» (Stanford University)
Soggetti dell’Economia Sociale
Imprese for profit
cd. Corporate Social Innovation
Pubblica Amministrazione
Ruolo qualificante e messa in pratica di
nuovi processi partecipativi facilitatori di
innovazione sociale
(Social Innovation Guide, EU Commission, 2013)
Costruzione di un modello di welfare di comunità
attraverso nuove modalità di produzione del Valore
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1. Quadro teorico
Cambiamento delle modalità di produzione del valore aggiunto
Un diverso modo di produrre valore determina diversi modelli di produzione delle istituzioni
economiche e sociali:
•Impresa For Profit  Shared Value
•Non Profit  Marketization
•Impresa Sociale  Hybridization
•Stato  Co-Production /Impact Investing (Social Impact Bond); PrivatePublic Partnership (PPP)
All’interno di questo scenario in mutamento,
il valore aggiunto (sociale, economico, istituzionale)
è la risultante dell’interazione di una pluralità di soggetti.
26
1. Quadro teorico della ricerca (2)
Il nuovo ruolo dell’impresa: la costruzione di valore condiviso
Modalità di azione delle imprese in ambito sociale:
1.Filantropia di impresa: creazione di esternalità sociali positive attraverso azioni che si sviluppano unilateralmente.
2.Welfare aziendale: servizi «non obbligatori» offerti dall’azienda ai propri stakeholder in una logica contrattualistica.
3.Responsabilità sociale d’impresa: azioni attuate dalle imprese che integrano questioni sociali, ambientali, etiche,
relative ai diritti umani e alle sollecitazioni da parte dei consumatori nelle loro operazioni commerciali e nella loro
strategia.
4.Governance e patti territoriali: costruzione di un welfare territoriale >> passaggio dal governo alla governance
condivisa delle politiche sociali.
Le imprese for profit contribuiscono alla costruzione di un welfare di comunità
attraverso la creazione di valore condiviso
(Porter & Kramer, Creating Shared Value, Harvard Business Review, 2011).
Le policy e le pratiche operative che migliorano la competitività di un’azienda
migliorano, al contempo, le condizioni economiche e sociali delle comunità in cui opera.
27
2. Ambito di indagine e approccio metodologico (2)
Il campione della ricerca
- Criteri guida per la selezione del campione
Sostenibilità
Fattibilità e
governance
Ruolo
significativo
dell’impresa
Intervento
rivolto ad
aree di
vulnerabilità
- Individuazione del campione della ricerca:
>> 25 progetti inizialmente individuati
>> 12 progetti su cui è stata realizzata una prima fase di indagine
>> 7 casi studio finali oggetto di ulteriori approfondimenti
- Metodologia di indagine:
>> analisi di documenti e pubblicazioni relative ai progetti
>> indagine sul campo realizzata attraverso interviste semi-strutturate condotte faceto-face (2 fasi).
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2. Ambito di indagine e approccio metodologico (2)
Il campione della ricerca
- Criteri guida per la selezione del campione
Sostenibilità
Fattibilità e
governance
Ruolo
significativo
dell’impresa
Intervento
rivolto ad
aree di
vulnerabilità
- Individuazione del campione della ricerca:
>> 25 progetti inizialmente individuati
>> 12 progetti su cui è stata realizzata una prima fase di indagine
>> 7 casi studio finali oggetto di ulteriori approfondimenti
- Metodologia di indagine:
>> analisi di documenti e pubblicazioni relative ai progetti
>> indagine sul campo realizzata attraverso interviste semi-strutturate condotte faceto-face (2 fasi).
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2. Ambito di indagine e approccio metodologico (3)
La griglia di analisi delle esperienze
Il Valore Condiviso è stato «osservato» tenendo in considerazione
3 dimensioni (pp. 47-48):
1.Valore sociale comunitario: produzione di risposte innovative a bisogni emergenti attraverso
la creazione di relazioni (dimensione relazionale interna) e di capitale sociale (dimensione
relazionale esterna);
2.Valore istituzionale: apporto in termini di rafforzamento della sussidiarietà orizzontale, dei
rapporti intra-istituzionali e inter-istituzionali;
3.Valore economico: apporto in termini di aumento (o non consumo) di ricchezza materiale,
economica e finanziaria (investimento, risparmio) che una o più organizzazioni producono nella
creazione di risposte verso la comunità.
VALORE CONDIVISO
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3. Analisi dei casi studio (1)
Non Congelateci il Sorriso
Ambito territoriale: Provincia di Rimini
Principale soggetto promotore: CNA Rimini
Progetto volto a contrastare e prevenire il fenomeno del bullismo giovanile attraverso la
promozione di una cultura della socialità e della diversità. Il progetto concepisce la «gelateria»
come luogo in cui i bambini sorridono e si ritrovano serenamente con i loro amici. Il progetto si
concretizza nella realizzazione di laboratori che vanno dall’improvvisazione teatrale al contrasto al
cyber bullismo. Destinatari del progetto sono i ragazzi di I e II media.
VolontariAmo
Ambito territoriale: Marano sul Panaro e Provincia di Modena
Principale soggetto promotore: Gruppo C.M.S. S.p.A.
Progetto rivolto alla costruzione e all’attivazione di un percorso di volontariato d’impresa presso
alcune associazioni che operano in una pluralità di ambiti. Il percorso di è articolato su diverse
attività: 1) formazione e orientamento dei dipendenti; 2) realizzazione di un percorso di
volontariato per i dipendenti; 3) diffusione dei risultati e raccolta documentale degli strumenti
utilizzati.
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3. Analisi dei casi studio (2)
Portobello
Ambito territoriale: Provincia di Modena
Principale soggetto promotore: Associazione Servizi per il Volontariato Modena (ASVM)
L’attività progettuale consiste nella gestione di un supermercato le cui merci derivano dal
conferimento di prodotti da parte delle aziende partner e i cui utenti sono persone/famiglie
in difficoltà economica che possono fare la spesa grazie ad una tessera a punti nominale
pre-caricata in base al numero di componenti del nucleo familiare.
Emporio di Parma
Ambito territoriale: Provincia di Parma
Principale soggetto promotore: Centro di Servizi per il Volontariato di Parma (Forum
Solidarietà)
Il progetto (affine a «Portobello») si rivolge a persone in difficoltà economica (soprattutto
working poor) attraverso la realizzazione di un supermercato le cui merci derivano dal
conferimento di prodotti da parte delle aziende partner, i cui settori di attività sono
principalmente alimentare e prodotti per l’igiene e la casa.
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3. Analisi dei casi studio (3)
Cibo Amico
Ambito territoriale: Comune di Modena
Principale soggetto promotore: Gruppo Hera/Last Minute Market
Il progetto consiste nella donazione di pasti non utilizzati nelle mense aziendali a favore di
chi si trova in difficoltà attraverso la promozione di azioni di prevenzione alla produzione di
rifiuti per arrivare al riutilizzo delle eccedenze, evitando lo spreco di acqua, energia e
consumo di terreno necessari per gli alimenti.
Alici per gli Amici, la sfida all’inefficienza
Ambito territoriale: Ferrara,Territorio comacchiese
Principale soggetto promotore: Work&Services s.c.s.
L’attività progettuale consiste nella produzione e di alici marinate – prodotto in via di
dismissione tipico delle valli di Comacchio – da parte di lavoratori svantaggiati, inseriti
attraverso borse lavoro e formati dalla cooperativa all’interno della pescheria Lidomar Srl,
partner di progetto.
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3. Analisi dei casi studio (4)
L’AntiBARriera, dal chicco di caffè alla tazzina attraverso diverse abilità
Ambito territoriale: Provincia di Parma
Principale soggetto promotore: La Bula s.c.s.
Il progetto prevede la realizzazione di un corso professionale per baristi («Cuore e caffè»)
rivolto a ragazzi disabili, finalizzato all’acquisizione di competenze in merito alla
preparazione e al servizio di diverse bevande. Il progetto prevede inoltre un incontro
formativo per permettere l’acquisizione dell’attestato di «Alimentaristi», rilasciato dalla
AUSL di Parma, dopo il superamento di apposito test.
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3. Evidenze emerse dai casi studio (1)
La creazione di valore condiviso può assumere 2 connotati, a seconda che esso sia prodotto per gli
stakeholder primari (dipendenti) o secondari (comunità).
La ricerca ha voluto esplorare in particolar modo il valore condiviso non contrattualizzato.
Nell’analisi dei casi studio si sono individuati 4 modi differenti di generare valore condiviso:
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3. Evidenze emerse dai casi studio (2)
La generazione di valore condiviso non contrattualizzato attraverso la realizzazione di
attività sociali comunitarie ha ricadute sia interne sia esterne all’impresa.
Fonte: Venturi, Rago (2013)
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Asset della competitività dei territori e delle
imprese e territorio: imprese coesive
fino 80-90 imprese competitive facevano i territori competitivi oggi sono i
territori competitivi che rendono le «imprese resilienti»
Creating Shared Value” by m. Porter and M. Kramer
« quando il distacco fra bisogni sociali e i
servizi offerti è troppo profondo si creano degli
spazi per l’agire auto-organizzato di singoli o
gruppi di persone..»
(Young Foundation GEOFF MULGAN -2006)
Innovazione sociale «di rottura»
Disruptive Innovation
I. Processo
£
•
Tecnology
Social (Society)
•
I. Prodotto
t
Servono nuovi indicatori ..
Ciò che noi misuriamo influenza le nostre
azioni. Se usiamo indicatori sbagliati, ci
sforzeremo di raggiungere obiettivi altrettanto
sbagliati.
Joseph E. Stiglitz
Premio Nobel per l'economia 2001
Primo indicatore di sviluppo:
coesione sociale
Il termine coesione deriva dal
latino cohaesus, part. pass. di cohaerere
(essere strettamente unito)
Senza coesione non si fanno politiche
sociali e non si genera sviluppo economico
(equo e sostenibile)
I costi della disgregazione sono all’origine
della crisi
RETI SOCIALI:
dall’advocacy alla governance
rigenerare la
«dimensione
»
Nuove aree più interessate
Aree della vulnerabiltà
(Quelle dove le trappole di povertà
relazionale sono + decisive )
Gestione dei Beni Comuni
Politiche giovanili
Sviluppo locale
Creare valore condiviso in un
TERRITORIO
paradigma (plurale vs bipolare)
•idea d’impresa (inclusivo vs estrattivo)
•visione di innovazione (collettiva vs individuale)
•funzione obiettivo dello sviluppo (origine e fine della
ricchezza sono il lavoro e l’interesse della comunità )
•dalla re-distribuzione alle co-produzione
•dall’advocacy alla governance
Conclusioni
Welfare come asset: il welfare diventa infrastruttura fondamentale per costruire
un nuovo modello di sviluppo che permette di uscire dalla crisi e di garantire
migliori prospettive future.
Il valore condiviso nasce da percorsi di co-produzione per individuare nuove
soluzioni a bisogni sociali (innovazione sociale).
Sussidiarietà circolare come meccanismo generativo di percorsi di produzione di
valore condiviso volti a contribuire ad un miglioramento sia in termini di welfare
che di competitività delle imprese.
Sussidiarietà circolare
Co-produzione
Valore condiviso
Innovazione sociale
…dimensione sociale
contatti sono diverse dalle relazioni
«…la vita in comune è cosa ben diversa dalla vera comunanza, la quale
riguarda anche gli animali del pascolo. In cerca, se gli riesce, di
sottrarre cibo agli altri.
Nella società degli umani, invece, il bene di ciascuno può essere
raggiunto solo con l’opera di tutti. E soprattutto il bene di ciascuno non
può essere fruito se non lo è anche dagli altri.»
Aristotele (340 aC)
grazie !
[email protected]
@paoloventuri100
grazie !
[email protected]
@paoloventuri100
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