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Presentazione di PowerPoint - Università degli Studi di Parma

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Presentazione di PowerPoint - Università degli Studi di Parma
Teoria e tecniche della
catalogazione e classificazione
Prof.ssa Elisa Grignani
Università degli studi di Parma
a.a. 2005/2006
1
ISBD (PM)
International standard bibliographic
description for printed music
International federation of library associations and
institutions.
2. rev. ed., ed. italiana a cura dell'Istituto centrale per il
catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni
bibliografiche.
Roma, ICCU, 1993.
2
A cura di:
Corrado Confalonieri
Monica De Francesco
Matteo Delledonne
Alessandra Scozzesi
3
SOMMARIO
• Note generali sulle ISBD
• Prospetto specifico dell’ISBD (PM)
• Analisi di archivi musicali
4
NOTE GENERALI SULLE ISBD
"L'ISBD consiste essenzialmente in una
struttura normalizzata che individua gli
elementi (articolati in aree) per
DESCRIVERE E IDENTIFICARE qualsiasi tipo
di documento, assegna loro un ORDINE e
stabilisce per essi un SISTEMA DI
INTERPUNZIONE CONVENZIONALE”.
Testo tratto dal Manuale del catalogatore di Pierantonio Bolognini e
Ismaele Pedrini - 3. edizione. Milano: Editrice Bibliografica, 1993.
5
In sostanza “Lo SCOPO principale delle
ISBD è DEFINIRE IN TUTTO IL MONDO I
TERMINI PER UNA DESCRIZIONE
CATALOGRAFICA COMPATIBILE, per
favorire lo scambio internazionale di
registrazioni bibliografiche tra le agenzie
bibliografiche nazionali, da una parte, e
l'intera comunità bibliotecaria e
informativa dall'altra.”
6
Le ISBD, specificando elementi della
descrizione bibliografica e prescrivendo
l'ordine in cui questi elementi vanno
presentati e la punteggiatura con cui essi
dovrebbero essere scanditi, propongono:
7
1. di rendere INTERSCAMBIABILI
REGISTRAZIONI provenienti da fonti
diverse, in modo che le registrazioni
prodotte in un paese possano essere
accolte in cataloghi di biblioteche o
altri elenchi bibliografici in ogni altro
paese;
8
2. di FACILITARE L'INTERPRETAZIONE
delle registrazioni stesse al di là delle
barriere linguistiche, in modo che
registrazioni prodotte per gli utenti di
una lingua possano essere interpretate
dagli utenti di altre lingue;
9
3. di FAVORIRE LA CONVERSIONE
delle registrazioni bibliografiche in
forma leggibile dalla macchina.
10
Bisogna infine sottolineare come la
descrizione ISBD rappresenti solo una
parte della registrazione bibliografica
completa e come, normalmente, non sia
usata da sola.
11
"Gli altri elementi di cui si compone una
registrazione bibliografica completa, come
intestazioni, voci di soggetto, titoli
uniformi, meccanismi di ordinamento e
tracciato, non sono contemplati dall'ISBD.
Le regole per tali elementi normalmente
vengono fornite nei codici di
catalogazione”.
Dalle note preliminari di ISBD(M), a cura dell'International Federation
of Library Associations and Institutions. Edizione italiana a cura di
Rossella Dini. Roma: Associazione Italiana Biblioteche, 1991.
12
Gli standards ISBD si dividono in varie
sezioni specifiche, a seconda del materiale
trattato:
13
1. ISBD (G), lo standard generale di
riferimento per tutti i tipi di materiale
documentario;
2. ISBD (M), lo standard di riferimento
per le monografie;
3. ISBD (S), lo standard di riferimento per
i periodici;
4. ISBD (NBM), lo standard di riferimento
per il materiale non librario;
14
5. ISBD (CM), lo standard di riferimento
per il materiale cartografico;
6. ISBD (PM), lo standard di riferimento
per le opere musicali a stampa;
7. ISBD (A), lo standard di riferimento per
il libro antico;
8. ISBD (CF), lo standard di riferimento
per computer files.
15
Ogni manuale ISBD è concepito in
maniera da raccogliere un insieme
coerente di indicazioni per la propria
categoria di pubblicazioni, ma senza
alcun intento di rendersi esclusiva.
Tutte le ISBD si fondano sull'ISBD
generale ISBD (G).
16
PROSPETTO SPECIFICO
DELL’ISBD (PM)
17
Nel 1975 la Cataloguing Commission
dell'International Association of Music
Libraries, Archives and Documentations
Centres (IAML) suggerì la costituzione di
un Joint Working Group per redigere
una ISBD(PM).
Il gruppo si formò nel 1976; il testo della
prima edizione dell'ISBD(PM) fu
pubblicato nel 1980.
18
Le pubblicazioni di PM comprendono:
• Forme leggibili per l'occhio umano;
• Forme a rilievo per i non vedenti.
19
• ISBD(PM) si riferisce a musica a stampa
recente.
• Per quella antica (anteriore al 1801) si
deve consultare ISBD(A).
20
I. AREA DEL TITOLO
E DELL'INDICAZIONE
DI RESPONSABILITÀ
21
1. Titolo proprio,
che può consistere in:
• Temine generico (Concerto, Sonaten, Etudes);
• Nome di una persona o ente se il frontespizio
altro non reca che quel nome (The Beatles);
• Iniziali o acronimi (883);
• Due parti unite da "o", con la seconda parte
detta Titolo alternativo (Un giorno di regno o Il
finto Stanislao);
• Indicazioni relative alla tonalità, numerazione,
data di composizione, mezzo di esecuzione
(Sonate en ré majeur, opus 3^, pour violon).
22
2. Titolo parallelo
• Se un frontespizio reca uno o più titoli
paralleli, ma il complemento di titolo è
formulato in una sola lingua e/o
alfabeto, il complemento si trascrive
dopo l'ultimo titolo parallelo.
p.e. Le rossignol = The nightingale =
Die Nachtigall : conte lyrique en trois
actes.
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INDICAZIONE DI RESPONSABILITÀ
• Nome dell'autore personale o collettivo
• Frase senza nome, se indica un
contributo intellettuale
p.e. Lohengrin : romantische Oper in
drei Akten / von Richard Wagner ;
Klavierauszug neu revidiert von …
24
II. AREA DELL'EDIZIONE
25
III. AREA SPECIFICA
DELLE PM
26
• Consiste in indicazioni inerenti la
speciale forma di presentazione della
musica in un'opera distinguendola dalle
altre forme di presentazione della stessa
opera.
p.e. Orchester – Partitur
p.e. Partition, reproduction du manuscrit
de l'auteur
27
IV. AREA DELLA
PUBBLICAZIONE/
DISTRIBUZIONE
28
• Luogo di pubblicazione o distribuzione.
Se manca o non è noto, si abbrevia con
[s.l.] (sine loco) tra parentesi quadre.
29
• Nome dell'editore e/o distributore.
Quando non si conosce il nome di editore
e/o distributore, il nome dello stampatore
NON si dà come suo sostituto. Se però una
persona o ente associa l'attività di stampa a
quella di pubblicazione o distribuzione, o se
la responsabilità è incerta, si considera che
uno stampatore nominato sia anche editore.
p.e. Paris, Imprimerie Nationale
Se non è noto il nome, si scrine [s.n.] (sine
nomine) tra parentesi quadre.
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Il luogo di stampa, produzione o incisione e
il nome dello stampatore, produttore o
incisore devono essere trascritti se sono
sconosciuti il luogo di pubblicazione o
distribuzione ed il nome dell'editore o
distributore .
p.e. [S.l. : s.n.], 1974 (Manchester : Unity
Press)
Alternativamente, si possono, comunque,
aggiungere.
p.e. Leipzig : Breitkopf und Hartel, 1977
(gedruckt in Jugoslawien)
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V. AREA DELLA DESCRIZIONE
FISICA
(designazione specifica
del materiale)
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• PARTE/I: la musica stampata per uno o più
esecutori di un complesso;
• PARTE DI STRUMENTO CONDUTTORE:
parte di esecuzione alla quale sono stati
aggiunti gli attacchi che permettono
all'esecutore di dirigere il complesso;
• PARTITURA: insieme di pentagrammi
costituenti l'intera opera da eseguire;
• PARTITURA CONDENSATA: un numero
minimo di pentagrammi che riportano
solo le parti principali dell'opera;
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• PARTITURA VOCALE: si usa in un'opera
per voci e strumenti e riporta solo le parti
vocali omettendo gli strumenti;
• PARTITURINA: partitura originalmente
non destinata all'esecuzione, spesso edita
in formato ridotto;
• SPARTITO: si usa in un'opera per voci e
strumenti; le parti vocali sono in partitura
e quelle strumentali sono presentate in
riduzione per tastiera.
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VI. AREA DELLA COLLEZIONE
35
• Se il titolo proprio della collezione o
sottocollezione è un termine generico, la
prima indicazione di responsabilità è
OBBLIGATORIA.
p.e. Musikwissenschaftliche Studien Bibliotek / herausgegeben von Friedrich
Gennrich.
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VII. AREA DELLE NOTE
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• Note relative al contenuto
p.e. Contiene: Voluntary I e Te Deum
• Note relative alla durata
p.e. Durata: 123 min.
• Note relative alla notazione
p.e. Intavolatura per tastiera (Intavolatura:
notazione musicale in cui lettere, numeri o
simboli indicano la posizione delle dita sullo
strumento)
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VIII. AREA DEL NUMERO
STANDARD
39
Un numero standard per la musica a
stampa non esiste ancora (il libro è del
1993).
Le pubblicazioni possono recare
comunque un ISBN o un ISSN (per le
collezioni, International Standard Serial
Number).
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I sistemi alternativi di identificazione
numerica simili all'ISBN sono:
• NUMERI EDITORIALI: numeri di catalogo
che compaiono di solito sul frontespizio
della PM per identificare una pubblicazione;
• NUMERI DI LASTRA: numeri che
identificano le lastre con cui è stata
stampata un'edizione e si trova a pié di
pagina nella PM; possono essere formati da
una combinazione di numeri, lettere,
simboli e possono essere usati per
identificare l'edizione originale di una
pubblicazione.
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Esempio conclusivo di un’intera
descrizione ISBD (PM)
Capriccio per pianoforte a quattro mani
sopra diversi motivi dell'opera il Bravo
di Mercadante [Musica a stampa] /
composta da Ant.Fanna. - Milano :
F.Lucca, [1842] . - 21 p. ; 31 cm. N.l..:3154
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ANALISI DI ARCHIVI
MUSICALI
• ADM (Archivio Digitale della Musica): Discoteca Di
Stato/ Museo dell’Audiovisivo
• BRITISH LIBRARY: Sound Archive Catalogue
• SBN
http://www.iperbole.bologna.it/cmbm/html
43
/links.htm
FONTI:
• ISBD (PM)
• www.librialice.it
• www.iperbole.bologna.it
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