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I CRETESI p. 66-71

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I CRETESI p. 66-71
I CRETESI p. 66-71
Grande
importanza
della
posizione
geografica per Creta:
isola,
passaggio
obbligato
tra
Mediterraneo orientale e centrale perché
collocata a metà strada tra Cipro e Sicilia e
stretto dei Dardanelli (accesso al Mar Nero)
ed Egitto. Il territorio è prevalentemente
montuoso, poco adatto all’agricoltura
• Origini incerte, perché la loro scrittura (Lineare A)
ancora non è stata decifrata
• Secondo la leggenda civiltà nata da Minosse (per
questo i cretesi sono detti anche minoici), primo
re di Creta, che fece costruire il labirinto da
Dedalo, un architetto (il termine labirinto
potrebbe indicare il palazzo di Cnosso, sulle cui
pareti erano scolpite e dipinte molte làbrys, cioè
asce a doppio taglio). Il labirinto serviva come
prigione per il Minotauro, mostro mezzo uomo e
mezzo toro che ogni anno divorava 7 fanciulle e 7
fanciulli mandati da Atene come tributo per una
sconfitta subita. Teseo uccise poi il Minotauro
Elementi di verità nel mito del Minotauro:
- l’abitudine dei re cretesi di ornarsi con pelli e
corna di toro, simbolo di fecondità e ricchezza
- forse sottomissione di Atene a Creta per un
certo periodo e poi ribellione di Atene
• La storia cretese (dal 3000 a.C. al 1450 a.C.) è
divisa in:
- minoico antico
- minoico medio
- minoico recente
• Incerte anche le cause della loro fine; diverse
ipotesi:
- 1450 a.C. catastrofe naturale che colpì
l’isola, distruggendone i centri principali; forse
eruzione vulcanica e terremoti e maremoti,
ma poco credibile perché era già avvenuto e
loro si erano ripresi
- invasione da parte degli Achei (o
Micenei), popolo bellicoso proveniente dalla
Grecia
- insieme di questi due fattori
L’ECONOMIA CRETESE
• Dal 2300 a.C. commercio marittimo,
controllano i traffici con isole dell’Egeo, coste
dell’Asia Minore e Grecia: furono i primi a
commerciare e distribuire prodotti artigianali
su tutte le coste del Mediterraneo orientale
• Flotta avanzata e gestita da navigatori esperti,
navi robuste e veloci, lunghe 20 metri,
commerciavano soprattutto con Cipro, Grecia
e Egitto. Di solito si navigava da marzo a
ottobre
• Vita a bordo complicata: non c’erano cabine
né ponti interni
• Esportavano vasi e armi, stoffe e manufatti,
olio e vino
• Importavano rame e legname, argento e
marmi, avorio, perle, oro e vetri colorati
• Si parla di TALASSOCRAZIA dal greco thalassa,
mare, e kratia, dominio: controllo totale su
una determinata area marittima
• Grazie a questo grandi ricchezze
UNA CIVILTA’ PALAZIALE
• Non ebbero mai governo unitario, ogni città si
governava autonomamente, non avevano mura, forse
si sentivano inattaccabili dall’esterno
• Centro della loro civiltà erano i palazzi, centri politici,
economici e religiosi, in cui vivevano i sovrani, in
particolare quelli di CNOSSO e FESTO (2000-1700 a.C.):
- eretti su leggeri pendii, su basamenti di pietra,
fatti da moltissime stanze, saloni e corridoi, terrazze e
scalinate
- comprendevano uffici, frantoi, forni, laboratori,
archivi e magazzini
- avevano locali da bagno con acqua che passava in
tubi cilindrici di terracotta collegati a cisterne, impianti
di illuminazione ad olio
LEGGI PAGINA 70-71
LA SCRITTURA
• Ritrovati documenti scritti su tavolette di argilla in
tre diverse forme di scrittura:
- pittografica
- lineare A
- lineare B (4000 tavolette rinvenute nel
palazzo di Cnosso, sono del XV secolo a.C.)
Le prime due non sono ancora state decifrate,
mentre il lineare B lo è stato da Michael Ventris,
studioso inglese, nel 1952, che durante la
seconda guerra mondiale aveva il compito di
decifrare i messaggi in codice dei tedeschi
FESTE RELIGIOSE E COMPETIZIONI
SPORTIVE
• Cerimonie religiose celebrate all’aperto,
insieme a danze, giochi acrobatici con i tori
(giostra con il toro: fanciulli dovevano
afferrare per le corna l’animale in movimento
e fare un volteggio al di sopra di esso. Vedi
immagine p. 69). Partecipavano anche le
donne, che rispetto alle altre società antiche
avevano qui buon considerazione
• Una volta all’anno facevano pellegrinaggio
verso i santuari fuori città
• Credevano che gli dei apparissero durante i
momenti di preghiera, sacrifici o danze rituali,
ma ne sappiamo poco perchè venivano
rappresentate di rado (con sembianze umane).
I culti si svolgevano su piccoli altari domestici,
in luoghi sacri fuori città e in una trentina di
caverne sparse per l'isola.
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