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pro e contro di una scelta le società in house providing

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pro e contro di una scelta le società in house providing
ANMDO
CERMET
Associazione Nazionale Medici Direzioni Ospedaliere
Certificazione e Ricerca per la Qualità
AZIENDE SANITARIE E SERVIZI ESTERNALIZZATI
BARI 30 APRILE 2010
esternalizzazione dei servizi: pro e contro di una scelta
le società in house providing
delle aziende sanitarie pubbliche in puglia
rosato, 2010
Contesto e prospettiva strategica

No allo Stato/PA imprenditore, nella legislazione comunitaria e nazionale
quando i servizi da produrre hanno rilevanza economica.

Rilevanza economica: quando esiste, quantomeno in potenza, una redditività, e
quindi una competizione sul mercato, ancorché siano previste forme di
finanziamento pubblico, più o meno ampie, dell’attività in questione. Privo di
rilevanza, il servizio che, per sua natura o per i vincoli cui è sottoposta la relativa
gestione, non dà luogo ad alcuna concorrenza (Tar Umbria, sent. 821/2003, poi
anche Tar Campania, Liguria e Sardegna; Corte dei Conti Lombardia Sez.
controllo n. 195 del 17 marzo 2009 ).

L’autoproduzione è un’eccezione.
rosato, 2010
2
Il mercato quando è possibile, lo stato quando
è necessario
 La specializzazione produttiva è di per sé fattore di qualità e di
economicità
 L’imprenditorialità privata e le condizioni del suo sviluppo sono una
risorsa strategica del Paese per competere nei mercati globalizzati.
 L’intervento pubblico quando il mercato non può garantire servizi
essenziali per i cittadini.
rosato, 2010
3
Di quali servizi parliamo ?
 Dei servizi con caratteristiche industriali !
 Non sono tali quelli che prevedono, nella sostanza, la sola messa a
disposizione di manodopera (portieri, commessi, ausiliari degli
infermieri, autisti soccorritori, etc.) che esegue mansioni da lavoro
subordinato secondo direttive ordini e controlli dell’azienda
sanitaria.
 Questi ultimi servizi devono essere gestiti direttamente dall’azienda
sanitaria.
 Direttamente significa in rapporto organico con l’azienda sanitaria,
non attraverso una società ad hoc che finirebbe per essere semplice
intermediatrice di manodopera.
rosato, 2010
4
È lineare il quadro normativo regionale?
 È contrario alle norme comunitarie sul mercato e la concorrenza.
 È contrario ad una norma italiana che da 35 anni vieta di istituire o
riconoscere nuovi soggetti pubblici se non per legge (art.4 legge 70
del 1975): non c’è legge regionale pugliese che istituisca o riconosca
le società in house.
 La legge consente agli enti locali di costituire società per svolgere
servizi pubblici locali. Le aziende sanitarie non sono enti locali ma
servizi pubblici locali, non possono esercitare i poteri degli enti locali
(possono fare solo quello che dice l’art. 9 bis del decreto lgs.
502/1992)
 Confligge con le norme regionali in materia di Project financing art.
26 legge reg. 13/2001; delibera G.r. 613/2010: la collaborazione
pubblico privato crea di fatto nuove imprese, ossia esternalizza
servizi che invece con l’in house providing vengono internalizzati.
rosato, 2010
5
Il controllo analogo

Capitale interamente pubblico

Sottoposizione gerarchica alla PA controllante, tanto stringente da
potersi definire immedesimazione

Obbligo di applicare regole amministrative del tutto identiche a quelle
della PA controllante. La normativa pugliese introdotta di straforo e con
scarsa chiarezza semantica nelle legge reg. n. 4/2010 viola l’obbligo di
reclutare il personale mediante concorso pubblico (art. 97 della
Costituzione e leggi ordinarie che ne costituiscono attuazione).

Divieto di competere sul mercato: Nel caso pugliese ogni società in
house sarebbe costituita per avere un solo cliente!
rosato, 2010
6
Conviene economicamente ?
(documento ufficiale consegnato alla regione)

Nel piano di fattibilità servizi pulizia sanificazione e derattizzazione del
Policlinico risulta:

Costi servizio a base di gara
18.048.000,00
 Costo in house providing
17.994.580,76
 Risparmio
53.419,24
Basta uno sconto in gara dell’1% e il risparmio si traduce in perdita di circa 130.000 euro.
Un vero risparmio potrebbe esserci nella gestione effettivamente diretta:

Costi servizio a base di gara
18.048.000,00
 Costo servizio diretto (in economia) 15.443.385,74
 Risparmio
2.604.614,26
Il risparmio deriva dall’IVA.
La simulazione non tiene conto dei diversi oneri occulti in materia di personale delle PA:
sostituzione maternità, oneri per elezioni a cariche pubbliche, infortuni per cause di servizio.
Non tiene neppure conto della flessibilità organizzativa del lavoro che un impresa con più clienti
può assicurare, né di altri fattori.
Ma 2 milioni di risparmio permettono di provare.
rosato, 2010
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