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Movimenti collettivi - Dipartimento di Scienze sociali e politiche

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Movimenti collettivi - Dipartimento di Scienze sociali e politiche
L’azione collettiva:
distinzioni fondamentali
• Condotte di aggregato: mode, boom,
manifestazioni di panico, tumulti
• Condotte di gruppo: fenomeni nei quali i
partecipanti sperimentano una variazione
dello stato di sé e del proprio modo di
rapportarsi agli altri = si forma un “campo
di solidarietà”
[Alberoni, 1981]
1
I movimenti sociali
[Della Porta e Diani 1997]
Il concetto di movimento sociale si riferisce a
 …reti di interazioni prevalentemente informali basate
su …
 …credenze condivise e solidarietà che si mobilitano
su …
 …tematiche conflittuali attraverso …
 … l’uso frequente di varie forme di protesta
2
Quattro approcci ai
movimenti collettivi
• Movimenti e disfunzioni sociali (Smelser, 1963)
• Movimenti come “Statu nascenti” (Alberoni,
1981)
• Movimenti, conflitti di classe e transizioni
politiche (Touraine, 1975)
• Movimenti e squilibri di potere (Tilly, 1978)
• Movimenti e limiti di compatibilità del sistema
(Melucci, 1980)
3
Movimenti e disfunzioni sociali
(Smelser, 1963)
• Approccio struttural-funzionalista (Parsons)
• Comportamento collettivo “spontaneo”
come mutamento sociale … esso si verifica
quando l’azione sociale strutturata è sotto
tensione e i mezzi che ne dominano la
tensione sono inadeguati
• I protagonisti sono “devianti”
4
Movimenti come “statu nascenti”
(Alberoni, 1981)
•
-
Esistono due differenti stati del sociale:
statu nascenti e organizzazione sociale (Weber)
effervescenza collettiva e solidarietà (Durkheim)
1.
2.
3.
4.
Statu nascenti/Istituzione (vita quotidiana)
Nello Statu nascenti c’è discontinuità …
Dallo Statu nascenti all’Istituzione
I processi di civilizzazione culturale
5
Chi dà vita ai movimenti
(Alberoni, 1981)
• Con il movimento (Statu nascenti) si rompono vecchie solidarietà e se
ne formano di nuove
• Protagonisti: i membri delle classi sociali “minacciate” e quelli delle
classi sociali “in ascesa”
• Si mobilitano coloro che sono alla “periferia del centro”
(Melucci, 1977)
• Chi sperimenta una contraddizione fra un’identità collettiva esistente e
i nuovi rapporti sociali imposti dal mutamento
• Hanno già esperienza di partecipazione, leaders e risorse organizzative,
reti di comunicazione esistenti, più facilmente riconoscono interessi
comuni
6
Movimenti, conflitti di classe e
trannsazioni politiche (Touraine, 1975)
• Identità: l’attore collettivo definisce se stesso; la
distinzione si basa su un conflitto sociale
• Opposizione: il conflitto fa sorgere l’avversario,
formando la coscienza dell’attore collettivo
• Totalità: il particolare e contingente sistema di
azione storica in cui si trova il conflitto
• Il movimento nasce nella società, attraverso il
conflitto, e induce la trasformazione della società
stessa
7
Movimenti e squilibri di potere
(Tilly, 1978)
• In tutte le società esiste uno squilibrio nella
distribuzione del potere
• Nell’interazione sociale si sviluppano interessi
• L’organizzazione dell’azione crea la
consapevolezza dell’appartenenza ad un’identità
comune
• L’organizzazione mobilita le risorse per l’azione
collettiva
• Si manifesta la vulnerabilità alle nuove
rivendicazioni (riequilibrio di potere)
8
Movimenti, identità e limiti di compatibilità
del sistema (Melucci, 1977)
• L’identità collettiva come processo
relazionale (individuazione/identificazione)
• La formazione dell’identità collettiva
attraverso la sperimentazione della
contraddizione aspettative/realizzazioni
• Avversario, posta in gioco, limiti di
compatibilità del sistema
• Linguaggi e codici propri del cambiamento
9
Tipi di movimenti collettivi
(Melucci, 1977)
• Movimenti rivendicativi: imporre mutamenti in
norme, ruoli, procedure di assegnazione delle
risorse socio-econom.
• Movimenti politici: incidere sui canali della
partecipazione politica e modificare i rapporti di
forza
• Movimenti sociali: rompere i limiti di
compatibilità del sistema, i rapporti sociali di
produzione
10
Il postmaterialismo [Inglehart 1977]
Alcune trasformazioni spiegano le nuove caratteristiche della
partecipazione sviluppatesi a partire dagli anni sessanta:
• le richieste di mutamento sociale tendono ad avere una
base sociale di classe media piuttosto che di classe operaia;
• la frattura basata sull’età diventa virtualmente importante
come quella basata sulla classe sociale;
• i temi non-economici acquistano un maggior grado di
salienza.
11
Hirschman [1970]
Le reazioni dei cittadini alle scelte collettive, così come quelle dei
consumatori all’interno di un mercato, possono passare attraverso
diverse attitudini, riconducibili alle tre seguenti categorie
• exit (defezione)
• voice (protesta)
• loyalty (lealtà)
12
La tradizione civica in Italia [Putnam 1993]
Capitale sociale  Buon governo
Le associazioni civili diffondono tra i partecipanti
I sentimenti di cooperazione, solidarietà e
impegno sociale
Misure dell’associazionismo
Distinzione tra regioni civiche e regioni non civiche
La qualità della vita pubblica e il rendimento istituzionale
sono potentemente influenzati dalle norme e dall’impegno pubblico
13
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