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lezione promozione salute
Appunti
PROMOZIONE ED EDUCAZIONE
ALLA SALUTE
Irmo Carraro
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
Deriva dal considerare la “salute” come uno scopo che può essere raggiunto
adottando uno “stile di vita sano”
Il termine “promozione della salute” (1974) è stato fatto proprio dall’OMS nel
1986
Taylor (1995) la considera una “filosofia” che ha come nucleo l’idea che la
Salute e il Benessere siano una conquista/responsabilità individuale e collettiva
Ewles e Simnet (1999) la considerano una gamma di attività:
- educazione/comunicazione: rivolta a chi detiene il potere e alla comunità
- prevenzione delle malattie per ridurre i rischi di malattia, disabilità ecc.
- protezione della salute: misure legali, fiscali, politiche, es. uso del casco e
cintura di sicurezza
Aboud (1998) propone la + completa definizione di Promozione alla S.
“azione politica, sociale ed educativa che rafforza la
consapevolezza pubblica della salute e rende le persone “potenti” nell’esercitare i propri diritti e responsabilità nel modellare gli ambienti, i sistemi e le politiche che conducono alla salute e al benessere”
Azione politica: richiedere risorse e accessibilità
Azione Sociale: sviluppare sistemi di comunità: gruppi AMA, strutture e servizi a
tutela della salute a livello locale
Azione Educativa: fornire alle persone conoscenze, atteggiamenti e abilità per
migliorare la propria salute
La Promozione della Salute ha, quindi:
• una portata + ampia della prevenzione (la cui finalità si limita al mantenimento dello stato di Salute)
• e richiede:
a) il controllo delle persone sulla propria Salute e sui fattori che la influenzano
b) e il potere (come singoli, gruppi e comunità), come coinvolgimento di
tutta la comunità nella promozione di iniziative a favore della Salute
dei membri
EVOLUZIONE DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE
Fino alla I^ metà del ‘900:
la Promozione della Salute si identificava con la salute pubblica
(= ridurre l’inquinamento, creare servizi sanitari…)
Negli anni ’50-’60:
L’attenzione si sposta verso l’ “approccio dello stile di vita” individuale
(es. pianificazione familiare, malattie veneree, controllo del peso, consumo alcolici)
Negli anni ’70:
Aumenta la consapevolezza che molte cause di malattia sono
costruite socialmente, culturalmente ed economicamente e
spesso sfuggono al controllo dell’individuo che rischia di sentirsi colpevole di adottare comportamenti “sbagliati”, come se
i fattori oggettivi (povertà, cattive condizioni abitative, pressioni sociali) fossero inesistenti
In tale impostazione c’è la presa di coscienza che l’azione sociale
da parte delle persone interessate può aumentare il loro controllo
in misura considerevole.
Si è, quindi, allargata la sfera di attività per migliorare la salute
della gente oltre i confini dell’educazione alla salute
es. – all’azione politica per modificare le politiche sociali
- all’aumentare la consapevolezza della Salute nel contesto lavorativo
- all’approccio dello sviluppo di comunità applicato ai temi della salute
Negli anni ’80:
E’ emerso l’approccio della Promozione alla Salute odierno che
racchiude:
- l’educazione alla salute
- l’attenzione alle condizioni sociali, economiche, politiche, ambientali
- il bisogno di azione politica e sociale e
- il coinvolgimento della persona stessa nel plasmare la propria salute
L’EDUCAZIONE ALLA SALUTE
Il punto di partenza della Psicologia della Salute rimane
l’approccio educativo
L’Educazione alla salute cerca di:
-
rendere le persone conscie delle conseguenze di certi comportamenti sulla salute
accrescere la preoccupazione nei riguardi della salute e
stimolare l’azione
I fattori ai quali l’educazione alla salute si rivolge sono:
•
•
•
Fattori predisponenti (conoscenze, atteggiamenti, credenze)
Fattori facilitanti (che rendono accessibili le risorse necessarie per il cambiamento)
Fattori rinforzanti (che facilitano il cambiamento es. ricompense, sostegno dei pari)
L’Educazione alla salute si rivolge ai singoli, ai gruppi, alle comunità.
In primo momento
si mirava a modificare i comportamenti in modo da accrescere le sicurezze e le
pratiche igieniche
in seguito
la diminuzione della mortalità dovuta alle malattie infettive e l’aumento
delle malattie croniche hanno fatto sì che i comportamenti nocivi fossero condannabili sulla base di eventi:
-
personali (conseguiti per sé)
futuri e distanti (danni non visibili subito)
e, forse, improbabili (non è certo che il fumo farà ammalare di cancro)
Pertanto, i messaggi educativi si sono focalizzati su cambiamenti nello
stile di vita
PRINCIPALI MODELLI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE
Il modello del fornire informazioni (information-giving model)
è stato quello dominante nell’educazione della salute.
- un approccio “preventivo”
- conosciuto come “modello medico”, perché adottato nei contesti sanitari
Il ruolo dell’educatore consiste nel
“trasmettere le informazioni a un pubblico passivo che le farà proprie”
L’educazione alla salute consiste nello
“INCULCARE LE ABITUDINI APPROPRIATE AMMONENDO ANCHE SUI RISCHI DEI
COMPORTAMENTI DANNOSI”
Fornire informazioni
Miglioramento delle conoscenze
Modifica degli atteggiamenti
Modifica del comportamento
Moglioramento della salute
Questo modello è stato abbandonato nel contesto scolastico per la sua
inefficacia e per puntare sullo sviluppo delle capacità decisionali
APPROCCIO DEL “SELF-EMPOWERMENT”
centrato sulla persona o sullo sviluppo personale
“Rafforzando l’autostima e la fiducia in se stessi le persone possono
prendere decisioni + sulla propria salute e sviluppare abilità per agire
di conseguenza”
Gli approcci chiave sono:
-
Training per l’assertività
Il self-help
Il lavoro di gruppo in cui l’educatore agisce da risorsa per il gruppo
MODELLI DI SVILUPPO DELLA COMUNITA’
Cercano, invece, di coinvolgere le persone nella progettazione
e nella strutturazione della propria educazione, a partire da un
bisogno o un problema identificato da un gruppo.
A questo modello hanno contribuito gruppi come:
- il movimento delle donne
- degli omosessuali, ecc.
Il ruolo dell’educatore è complesso e problematico:
deve essere un percorso che favorisce la partecipazione degli
individui nei gruppi evitando di creare dipendenza
LA PROGETTAZIONE DI INTERVENTI EDUCATIVI
Un’adeguata progettazione non può essere improvvisata, ma
deve partire da:
- conoscenze delle teorie psicologiche del comportamento e
- conoscenze pratiche derivate dall’esperienza.
Le teorie del comportamento di salute aiutano ad identificare:
•
•
•
•
I target dell’intervento
I metodi per ottenere i cambiamenti
Le misure di risultato
I tempi e i metodi per la valutazione dell’efficacia
Ci sono però dei modelli di educazione/promozione che sono nati dall’esperienza pratica e interdisciplinare di Psicologia di Salute:
es. il Modello PRECEDE-PROCEED
La progettazione di un intervento educativo implica
almeno 3 fasi:
1. La valutazione dei bisogni di salute
2. Lo sviluppo del programma
3. La valutazione degli effetti prodotti
Esaminiamole singolarmente …
1. La valutazione dei bisogni di salute
In tale fase:
-
Si identificano i bisogni di salute su cui intervenire (es. stili di vita a
rischio vs HIV)
-
Se ne studiano le cause che agiscono su di essi (contesto, cultura,
ambiente)
In questa operazione è utile il ricorso ai modelii teorici, che
propongono una serie di variabili come possibili determinanti:
- credenze
- intenzioni/scopi
- abilità
- opportunità
- vincoli presenti nell’ambiente
E’ importante considerare anche i significati, le rappresentazioni e le
“culture” della salute diffusi nella popolazione target
2. Lo sviluppo del programma
Effettuata la diagnosi si stabiliscono gli obiettivi operativi di un
programma di intervento
I modelli teorici vengono utilizzati per:
- spiegare i meccanismi attraverso cui modificare il comportamento:
es. come convincere gli adolescenti a utilizzare il profilattico:
- attraverso la persuasione ?
- aumentando le abilità sociali o le capacità di problem-solving?
- individuare i contesti + appropriati per l’intervento
3. La valutazione degli effetti prodotti
In tale fase si traducono gli obiettivi operativi in strategie e materiali
concreti: es. opuscoli informativi, video, spot, convegni ecc.
Si valuta anche il ricorso a risorse esterne oggettive: es. regolamenti o
misure legislative, uso di incentivi, ecc.
Una volta predisposto l’intervento, si procede con la sua
- realizzazione
e
- valutazione
LIVELLI DI INTERVENTO NELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE
La maggioranza dei modelli teorici visti nei primi capitoli si focalizza su
variabili intraindividuali per raggiungere i comportamenti desiderati
Gli interventi educativi che si ispirano a questi modelli tentano di
modificare le credenze preesistenti che si presumono scorrette e
gli atteggiamenti dei soggetti nella convinzione che ciò sia sufficiente a modificare i loro comportamenti
I limiti di questo approccio sono:
•
•
Non proporre meccanismi per collegare le credenze all’azione
La mancanza di indicazioni su come sia possibile modificare le credenze
Per colmare questi vuoti si fa ricorso ad altri modelli teorici …
Approccio della comunicazione persuasiva
Approccio del comportamento
Approcci interpersonali o di gruppo
Approccio delle reti di relazioni
Approccio della comunicazione dei rischi
IL MODELLO PRECEDE-PROCEED:
UN APPROCCIO INTEGRATO ALLA
PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI
P.R.E.C.E.D.E.
Predisposing / Reinforcing / Enabling / Constructs /
In Educational Diagnosis and Evalutation
P.R.O.C.E.E.D.
Policy / Regolatory / Organizational / Constructs /
In Educational and Environmental Development
IL MODELLO PRECEDE-PROCEED
E’ un modello multidimensionale di educazione e promozione
alla salute, con il contributo di discipline diverse:
•
•
•
•
•
Marketing sociale
Epidemiologia
Psicologia della salute
Sociologia medica
Educazione
Un Modello che affronta la progettazione dei programmi e ne
consente l’applicazione in una varietà di contesti:
•
•
•
•
Scuola
Comunità
Educazione del paziente
Contesto medico
•
Esso riconosce la molteplicità dei fattori agenti sulla salute e qualità della
vita
•
Parte dal presupposto che tali fattori debbano essere valutati prima della
progettazione dell’intervento
PRECEDE
individua i fattori causali + significativi e una serie di obiettivi e criteri
specifici per la valutazione dell’efficacia dell’intervento
PROCEED
Presenta delle fasi aggiuntive riguardanti l’implementazione dell’intervento e la sua valutazione
Il modello precede-proceed
- Dirige l’attenzione sui risultati anziché sugli input (sul perché e non sul come)
- Si Inizia dal risultato finale desiderato e si determina quali siano le sue cause
e cioè quello che lo precede
FASI DEL MODELLO PRECEDE-PROCEED
Fase 1. Valutazione sociale e analisi della situazione
La pianificazione parte dall’analisi di 2 tipi di informazioni:
-
Quali sono le preoccupazioni sociali di salute e di qualità della vita, così come
sono percepite dalla popolazione?
-
Quali sono I problemi di salute specifici, misurati oggettivamente ?
OBIETTIVO:
identificare e valutare i problemi (sociali, economici, aspirazioni, bisogni)
che influenzano la qualità della vita di una popolazione target
(pz, studenti, datori di lavoro ecc.)
QUALITÀ DELLA VITA
la percezione degli individui o dei gruppi che i propri bisogni sono
soddisfatti e che non viene negata loro la possibilità di perseguire
la felicità e l’appagamento
Perché tale fase iniziale 1) è considerata indispensabile?
perchè i problemi sociali sono visti strettamente legati alla salute
e possono diventare oggetto di educazione alla salute
Fase 2. Valutazione epidemiologica
Scopo della fase
determinare quali sono i problemi di salute che minacciano
la salute e la qualità della vita. Essi vengono misurati oggettivamente tramite gli strumenti di indagine epidemiologica
(es. indice di disabilità, prevalenza, morbilità, incidenza ecc.)
Qual è l’esito finale della fase 1 e 2 ?
LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DEL PROGRAMMA
Fase 3. Valutazione comportamentale e ambientale
SCOPO
Identificare i fattori comportamentali e ambientali specifici relativi
alla salute che potrebbero essere collegati ai problemi di
salute scelti come rilevanti nella fase 2
(es. non uso del profilattico per proteggersi dall’HIV)
COS’E’ L’ANALISI AMBIENTALE ?
analisi parallela dell’ambiente sociale e fisico immediato che potrebbe
essere legato in modo causale al comportamento a rischio.
Si tratta delle determinanti esterne alla persona modificabili per
incentivare il comportamento, la salute o la qualità della vita
QUALI SONO I CRITERI
PER DEFINIRE LE PRIORITA’ FRA I VARI FATTORI ?
•
•
•
Importanza causale
La prevalenza
La modificabilità
Osserviamo bene la seguente Tabella …
MATRICE COMPORTAMENTALE DI
VALUTAZIONE DELLE PRIORITA’
Più modificabile
Più importante
Meno importante
Priorità elevata
Quadrante I
(es. fumo; consumo di
cibi ad alto contenuto di
grassi)
Priorità bassa, eccetto
che per ragioni politiche
Quadrante III
(es. trattamento medico)
Priorità elevata per i
programmi innovativi
La valutazione è cruciale
Meno modificabile Quadrante II
(es. sovralimentazione;
mancanza di esercizio)
Nessun programma
Quadrante IV
(es. non rilassarsi)
I comportamenti e i fattori ambientali
+ importanti e + facilmente modificabili (quadrante 1)
saranno i primi della lista delle priorità
Quali sono i comportamenti meno modificabili ?
sono le pratiche profondamente radicate
nella cultura, relazioni sociali e stile di vita
L’esito di tale fase
permetterà di scegliere i comportamenti target
che diventeranno il focus degli interventi educativi specifici
FASE 4: Valutazione educativa ed ecologica
Il modello PRECEDE incorpora una “teoria delle determinanti
del comportamento” che costituisce una sintesi dei fattori
psicologici, sociali e ambientali associati al comportamento:
a) Fattori predisponenti
b) Fattori facilitanti
c) Fattori rinforzanti
a) Fattori predisponenti
- Sono quelli che facilitano od ostacolano il comportamento e la
motivazione a modificarlo
- Sono per lo + dei processi psicologici e includono anche:
- le dimensioni cognitive e affettive delle conoscenze, atteggiamenti, credenze, valori e percezioni di controllo ed efficacia
- le predisposizioni genetiche ed esperienze infantili che hanno creato questi atteggiamenti, valori, percezioni
- fattori sociodemografici (ad es. livello socioeconomico, età, sesso, etnia)
b) Fattori facilitanti
- Sono quelli che facilitano l’esecuzione di un’azione
da parte dei singoli individui o delle organizzazioni
- Includono tutto ciò che rende possibile un cambiamento desiderato a livello comportamentale e ambientale
(es. accessibilità ai servizi sanitari, disponibilità, leggi, acquisizione di nuove abilità personali per modificare un comportamento)
c) Fattori rinforzanti
- Sono quelli che agiscono nell’esecuzione e nel mantenimento del
comportamento:
- sostegno sociale (da parte della famiglia, insegnanti, coetanei)
- influenza dei pari e consigli del medico
- benefici sociali (es. approvazione sociale)
- benefici immaginati (miglioramento immagine sociale e autostima)
- fisici (sollievo dal dolore)
- tangibili (es. economici)
Tale ripartizione dei fattori suggerisce anche dei diversi tipi di
intervento:
- la comunicazione diretta alla popolazione target agisce sui
fattori predisponenti
- la comunicazione indiretta (genitori, insegnanti, datori di lavoro)
agisce sui fattori rinforzanti
- l’organizzazione della comunità (interventi politici e training)
agisce sui fattori facilitanti
L’ESSENZA DI TALE FASE 4) CONSISTE NELLO SCEGLIERE QUEI
FATTORI a), b), c) CHE, SE MODIFICATI, PRODURRANNO I
CAMBIAMENTI NEI COMPORTAMENTI DI SALUTE E AMBIENTALI
FASE 5: Valutazione amministrativa e politica
SCOPO
convertire le valutazioni effettuate nelle fasi precedenti in un
programma operativo
Vediamole
singolarmente…
Valutazione amministrativa
Il suo successo è agevolato se si identificano le risorse richieste per
la implementazione dei metodi e delle strategie educative proposte.
Questo comporta:
- l’esame dei tempi previsti per la realizzazione degli obiettivi, il tipo e il numero di
persone necessarie e i costi economici
- l’identificazione e il procurarsi i metodi o i materiali appropriati
- analisi dei fattori ostacolanti il programma:
es. ostacoli di tipo attitudinale (atteggiamenti di chi effettua l’intervento)
es. la scarsa familiarità con i materiali, gli spazi …
Valutazione delle politiche
verificare se il programma educativo è coerente con le finalità e la
cultura generale dell’organizzazione
FASE 6: Implementazione
E’ la fase di conversione degli obiettivi del programma
in azioni concrete
Importante è il controllo delle qualità, inteso come il ricorso
sistematico a
- supervisioni, controlli e correzioni
per garantire l’appropriatezza e la qualità delle strategie e
dei metodi applicati, rispetto agli obiettivi del programma
FASE 7-8-9:
Valutazione di processo, di impatto e di risultato
Esaminiamole singolarmente …
Valutazione di processo:
l’individuazione di problemi nella fase di implementazione del
programma consente di effettuare aggiustamenti progressivi
prima che la situazione sfugga al controllo
In tale fase 7) possono essere oggetto di valutazione:
- tutte le componenti del programma,
- le attività di implementazione e
- le reazioni delle persone interessate
Valutazione di impatto:
Misura gli effetti immediati del programma sui
comportamenti target e i fattori predisponenti,
facilitanti e rinforzanti che li determinano
Valutazione di risultato:
Oggetto di interesse sono: lo stato di salute e gli indicatori della
qualità della vita individuati nelle prime fasi del processo di pianificazione
Tale fase misura il cambiamento negli obiettivi complessivi e nei
benefici a livello di salute o della qualità della vita
Il modello PROCEDE-PROCEED
PROCEDE
Fase 5
Valutazione
Amministrativa e
delle politiche
Fase 4
Valutazione
educativa ed
ecologica
PROMOZIONE
DELLA
SALUTE
Fattori
predisponenti
Educazione
alla salute
Fase 3
Valutazione
comportamentale
ed ambientale
Fase 2
Valutazione
epidemiologica
Fase 1
Valutazione
sociale
Comportamento
e stili di vita
Salute
Fattori
rinforzanti
Qualità
di vita
Ambiente
Politiche
Regolamentazioni
Organizzazione
Fase 6
Implementazione
PROCEED
Fattori
facilitanti
Fase 7
Fase 8
Valutazione del processo Valutazione di impatto
Fase 9
Valutazione del risultato
Fattori determinanti della salute, secondo
il modello PROCEDE-PROCEED
1
Fattori predisponenti
Conoscenze
Credenze
Valori
Atteggiamenti
Fiducia in sè
Comportamenti
specifici di individui
e
organizzazioni
2
6
Fattori facilitanti
8
4
Salute
Ambiente
(condizioni di vita)
Disponibilità di risorse (rilevanti per la salute)
Accessibilità di risorse (rilevanti per la salute)
Leggi nazionali e locali, priorità e impegno nei
confronti della salute
Abilità rilevanti per la salute
3
5
Fattori rinforzanti
Famiglia
Datori di lavoro
Coetanei
Insegnati
Operatori sanitari (es. medici, ecc.)
Leader della comunità
Politici e amministratori
10
11
9
12
I CONTESTI DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE
•
Ambulatorio del medico
•
La scuola
•
Il luogo di lavoro
•
La comunità
•
I mass-media
LA VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI
C’è la necessità di diffondere una “cultura” della valutazione
che ha la potenzialità di migliorare la progettazione degli interventi, permettendo agli operatori di:
-
Riflettere sul lavoro svolto
Capire cosa funziona
Trovare nuove soluzioni per migliorare la propria attività
Le dimensioni di valutazione variano a seconda del punto di vista adottato:
-
degli utenti: per i quali sono importanti i criteri diaccessibilità, adeguatezza,
soddisfazione, accettabilità
-
degli operatori: interessati alla qualità tecnico-scientifica e all’efficacia
degli amministratori: interessati all’efficienza
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