Berlino una nessuna centomila - Università degli studi di Pavia
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Berlino una nessuna centomila - Università degli studi di Pavia
Amministrare L’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Berlino: una, nessuna, centomila… UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Berlino: una, nessuna, centomila... Nello sviluppo di Berlino la caratteristica dominante dell’urbanismo è che ogni fase storica ha lasciato segni profondi in vista di una migliore rappresentazione celebrativa di volta in volta del nuovo momento storico e delle decisive rimozioni del passato (come ad esempio di scomodi simboli politici) La vicende che si sono svolte nella città contrassegnano una rappresentazione del pluralismo di urbanismi che si sono succeduti nei secoli nello sforzo di trovare in qualche caso la congruenza in altri la dissonanza tra queste espressioni e il disegno complessivo, e non da ultimo, la compatibilità di questo disegno con le esigenze politiche, amministrative, sociali e di immagine della città. In ogni processo di sviluppo urbano infatti esistono sempre fasi contraddittorie, la cui articolazione, affinché la loro soluzione sia possibile, deve essere prevista in termini ragionevoli. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Berlino: una, nessuna, centomila... L'idea di un grande piano si può solo verificare a partire dalla sua articolazione in fasi operative, ma queste si confrontano con le mediazioni che gli interventi politici, sociali e tecnologici sono capaci di muovere: non è possibile pensare a uno sviluppo non sottomesso a contaminazioni, né dal punto di vista urbano si può pensare che la forma con cui si esegue il piano sia indipendente dal risultato. Con la caduta del muro e la riunificazione della città, la capitale tedesca è stata interessata da una serie di interventi urbanistici e architettonici, unica per dimensioni nella storia del Novecento, che ha comportato una nuova visione e percezione della città sviluppata a volte secondo regole legate alla restituzione di un paesaggio urbano e culturale consolidato, altre seguendo un marketing effect in cui gli insediamenti sono diventati prodotti di mercato, oggetti di commercio. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Berlino: una, nessuna, centomila... Di Berlino ce ne sono una, nessuna, centomila. Analizzando l’urbanismo di Berlino in base alle indicazioni fornite da Ungers per le sue isole urbane, solo all’interno della Mitte (il centro) si riconoscono secondo referenti legati sia alla forma dell’insediamento che al loro significato: - la Spreeinsel; - le urbanizzazioni sulla rete fitta di canali; - le urbanizzazioni legate al rapporto romantico con il paesaggio culturale; - Friedrichstadt; - Leipziger Platz; - Unter den Linden; - Tempelhof; - Olympiafeld; - Stalin Alee; - Alexander Platz; - le due Berlino divise dal muro; - Pariser Platz; - Hansa Viertel; - Kulturforum; - Potsdamer Platz. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Berlino sorge sul fiume Sprea, situata al centro di una fitta rete di canali che la collegano con l'Oder e l'Elba. All'inizio del I secolo d.C. la regione fu colonizzata da tribù germaniche. Nell'VIII secolo Carlo Magno occupò il territorio che venne tuttavia ripreso dalle tribù sassoni verso la fine del millennio. I germani, intorno al 1230, fondarono la parte più occidentale di Berlino e Cölln, l'insediamento gemello su un'isola della Sprea. Nel 1415 Berlino-Cölln passò alla dinastia degli Hohenzollern. Entrambe le città divennero congiuntamente la capitale del Brandeburgo. Federico Guglielmo, elettore del Brandeburgo dal 1640 al 1688, determinò la rinascita della città, provata da un susseguirsi di carestie, peste, incendi. “L’Atene sulla Sprea”, sospesa tra un passato “di splendida miseria e miserabile splendore” (Goethe) e un destino di capitale del Reich e metropoli mondiale, resta, fra le tante città che Berlino incorpora, il frammento più vivo. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La prima netta trasformazione a Berlino si ha con la progressiva espansione da centro di natura commerciale del Medioevo fino alla assunzione del ruolo di residenza regale nel corso del XVII secolo con Federico II. Il 1700 vede un tentativo di miglioramento dell'assetto urbano con un'architettura tendente all'abbellimento e una pianificazione urbanistica basata su modelli tardo barocchi italiani e francesi. Nel 1800, poi, Berlino diviene la capitale di un regno comunque povero, che comincia appena ad uscire da un ruolo di città guarnigione e di residenza regia. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Berlino ha sempre avuto un doppio meraviglioso, formato da boschi e da corsi d’acqua: qui le residenze estive dei reali sono occasione per istituire un diverso laboratorio, in cui il culto religioso della natura evolve in pratica civile e l’estensione del principio del parco paesistico opera nella precoce intuizione di una complementarietà metropolitana all’addensarsi dell’abitato urbano. La città viene caratterizzata da interventi che si incentrano soprattutto sull'asse rappresentativo costituito dall'Unter den Linden, si ha inoltre un'espansione del nucleo urbano di cui la Friedrichstadt è l'esempio più significativo. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Gli obblighi di adeguamento funzionale e rappresentativo, maturati con la vittoria su Napoleone e l’estensione dell’amministrazione a più ampi territori sono l’occasione, la leva su cui forzare verso una ricomposizione “formativa” del paesaggio urbano. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La Berlino di Schinkel UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Berlino è contesto e destinazione dei progetti di Schinkel: da una forma urbis scomposta, dove un castello caserma emerge a fatica dall’intrico medievale e reticoli senza storia, si liberano solo pochi punti saldi cui imperniare un’idea di piano (la Sprea, l’Unter den Linden, le piazze). UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il piano di Berlino di Schinkel prevede degli interventi che non si applicano tanto alle zone di espansione quanto a ricucire e razionalizzare una città cresciuta per episodi contrapposti e parti mal connesse. Nel 1817, dopo aver avviato i progetti per la Neue Wache ed il Duomo, Schinkel sente la necessità di annotare in modo più sistematico alcuni temi relativi al centro, coordinando l’identificazione di aree per nuovi edifici pubblici a provvedimenti per la facilitazione viaria e al riordino delle vie d’acqua destinate a crescere di importanza con l’auspicato incremento dei traffici. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle L’urbanistica di Schinkel risiede in una nuova qualità formativa degli interventi architettonici: il principio dell’autonomia e dell’individualità introduce una triangolazione a distanza di emergenze, una unità concettuale della città nella discontinuità fisica. Ogni edificio rappresenta un’idea e identifica un tema della città, creandosi un proprio intorno, fisico e virtuale. Il disegno dell’ambiente è la cornice che sottolinea ed estende l’effetto dell’immagine architettonica. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Neue Wache (1816/1818) Il nuovo corpo di guardia salda il foro federiciano e la piazza dell’Arsenale, dando continuità all’asse dell’Unter den Linden su cui si allineano gli edifici più rappresentativi della città. “Ogni architettura deve essere pura, perfetta ed autonoma. Se si rapporta ad un’altra di diversa natura, essa deve essere in sé conclusa e trovare solo il sito, la collocazione e l’angolo più opportuno per accostarsi alla prima.” UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Ponte del Castello (1819/1824) Il rifacimento del vecchio Hundebruecke, il ponte in legno tra piazza dell’Arsenale e il Lustgarten era all’ordine del giorno fin dai primi anni del regno di Federico Guglielmo III. Friedrich Gilly intorno al 1800 ne aveva dato un interpretazione come tema civile, contrapponendo con programmatica chiarezza massicci piloni in pietra e leggere campate in ferro. Nel 1818 Schinkel riprende quasi testualmente il progetto, ma per la continuità della via triumphalis dell’Unter den Linden aveva proposto che la collocazione di statue su alti basamenti fosse il tema unitario fino al Lustgarden. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Altes Museum (1822/1830) Il museo trova la sua collocazione in una strategia per la città e una soluzione tipologica e formale tanto organica per sé quanto puntuale circa la destinazione. Il sito prescelto è il Lustgarden, già oggetto delle attenzioni di Schinkel prima la Neue Wache, poi per la ristrutturazione del Duomo e il rifacimento del Ponte sulla Sprea. L’intento estetico di chiudere il lato settentrionale con un edificio che si confronti con i grandi impianti squadrati dell’Arsenale e del Castello diventa persuasivo per il re grazie al programma di migliorie urbane che lo integra e lo sostiene. Riprendendo l’idea di piano del 1817, vengono razionalizzate le vie d’acqua, interrando il Pomeranzengraben per ricavarvi il sedime per il museo, e vengono concentrati gli scali doganali lungo il Kupfergraben a nord, liberando l’intorno del Castello dalla promiscuità dei traffici fluviali. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Scalo Doganale (1829/1831) demolito L’idea di razionalizzare gli scali doganali, unificandoli in un nuovo complesso, era stata decisiva per la vicenda dell’Altes Museum. Nel 1829 il progetto viene definito per uno “scopo più elevato non banale”: la costruzione di un paesaggio sulla Sprea, rappresentativo del lavoro, degli scambi delle relazioni col territorio, che integra l’immagine della Berlino aulica delle istituzioni e dell’arte. I corpi squadrati autonomi dialogano con i grandi blocchi storici dell’Arsenale e del Castello, in una triangolazione di emergenze che mettono in secondo piano cortine e tessuti edilizi. Sul sito dello scalo doganale, demolito nel 1896, sorgono oggi il Bode Museum e il Pergamon Museum. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Bauakademie (1831/1836) demolito Nel 1831 il completamento del nuovo scalo permette a Shinkel di collocare la “pietra angolare” delle operazioni di rinnovo del centro città; l’edificio affacciato sulla Sprea darà l’allineamento al nuovo asse borghese e commerciale di collegamento est ovest tra Schloss Platz e Gendarmenmarkt. L’intervento comporta alla città una serie di vantaggi quali la formazione di una nuova piazza ed una via, la rimozione dei mulini e delle chiuse fatiscenti siti dietro il castello, la riqualificazione dell’edificato lungo la Sprea. Un impianto quadrato, grazie al sito libero su tutti i lati, risolve nella massima unitarietà un programma funzionale composito. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Centro Commerciale (1827) progetto Il progetto si colloca sull’area occupata dall’Accademia ed apre trasversalmente all’Unter den Linden un giardino intorno al quale si apre l’edifico. Questo progetto è stato interpretato dall’avanguardia funzionalista degli anni venti. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Schauspielhaus (1818/21) Gendarmenmarkt è la piazza di mercato della Friedrichstadt, il quartiere pianificato da Federico I in seguito all'immigrazione ugonotta. Dal 1701 vi sorgono due chiese, la francese e la tedesca. Fra queste, sul sito Langhans edifica nel 1800-02 il Teatro Nazionale, ma già nel 1817 un incendio lo distrugge ponendo il problema della sua ricostruzione. La missione di Schinkel fu quella di ricostruire il teatro ma allo stesso tempo di renderlo urbano. L'architettura del teatro garantisce che il Gendarmenmarkt, terminale della riconnessione fra città antica ed espansione settecentesca lungo la Franzoesische Strasse, si riqualifichi come uno dei luoghi deputati della nuova Berlino delle muse. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Per Schinkel il valore del progetto sta nel ricondurre i molteplici condizionamenti a semplicità e chiarezza tali da "creare un fatto architettonico unitario, corrispondente in carattere alla destinazione e all'ambiente del luogo". UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Duomo della Liberazione (1814/15) progetto La visione schinkelina della cattedrale gotica si fa concreto progetto nel giugno 1814, quando il re esprime l'intenzione di erigere un Duomo come monumento nazionale celebrativo della liberazione dai Francesi. Lo slancio del gotico si associa all'idea di un cantiere capace di formare un'intera nuova generazione, segnando insieme la rinascita della Prussia e l'elevazione del popolo. Se il re propone come sito lo slargo medievale dello Spittelmarkt, Schinkel replica ipotizzando di ampliare l'ottagono di Leipziger Platz, già legato alla solenne immagine del monumento a Federico II di Gilly. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Lo sviluppo industriale UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Nel XIX secolo la nuova funzione industriale della città, che ne fa il centro più importante della Germania e una capitale internazionale, provocò uno straordinario incremento demografico e un'espansione tumultuosa e incontrollata, di cui sono tipica espressione alcuni malinconici blocchi di case d'affitto (Mietskesernen). La città si espanse secondo un tracciato stellare, inglobando sobborghi e villaggi rurali, lungo direttrici di varia lunghezza corrispondenti ai vecchi canali navigabili e alle linee ferroviarie che si irraggiano in tutte le direzioni. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Esplosa la rivoluzione industriale, si manifestò il conseguente sviluppo urbano: nuove infrastrutture, nuovi complessi industriali, nuovi centri commerciali decretano l’aumento della popolazione e sull'onda della speculazione avvenne la creazione di quartieridormitorio con condizioni abitative ed igieniche insostenibili. Berlino diventa la città delle "Mietskasernen“. La forsennata crescita industriale ha fatto sì che la città venga di fatto circondata da un anello di quartieri di case d’affitto a cinque, sei o sette piani. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Pianta e sezione di una tipica casa berlinese (con affaccio su strada di 20 metri e tre cortili di 5,34 x 5,34 metri), costruita secondo il Regolamento Edilizio imposto dallo stato prussiano in vigore dal 1853 al 1887. In sette piani abitabili (con indice di affollamento da 1,5 a 3 persone per stanza, e stanze con superficie da 15 ad un massimo di 30 mq), vivevano ammucchiate da 325 a 650 persone. I due muri laterali, lunghi 56 m, erano ovviamente senza finestre. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Nel 1871 si arriva alla fondazione dell'Impero tedesco caratterizzato dal suo rappresentativo e monumentale stile "guglielmino" (dall'Imperatore Guglielmo I). Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il concetto dei satelliti prevedeva che la città potesse essere circondata, ad una certa distanza dal centro, da una serie di comunità di grandezza limitata. Anche in questo caso sono presenti sia la nozione di centro dominante che la forma radiale ma l’espressione urbana è fatta convergere in agglomerati ben distinti dal nucleo centrale, invece di avvenire lungo le direttrici radiali. I satelliti nella concezione del tempo dovevano essere separate dalla città madre da grandi aree di verde. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Meyer’s Hof, una delle più famose Mietkaserne della città, costruita in Ackerstrass e nel 1873-74 dall'architett o Adolf Erich Witty: veduta dell'infilata delle corti e pianta del piano terra. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Veduta e pianta di due isolati costruiti secondo il Regolamento Edilizio di Polizia dei 1887. Essi rappresentano un indubbio miglioramento rispetto al Regolamento del 1853; gli isolati erano in genere più grandi ed avevano cortili interni di maggiore dimensione. Di sotto si evidenziano i tipici isolati di 3 e 5 piani costruiti in base al Regolamento Edilizio del 1925. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Costruita nel 1906 Hackesche Hoefe ha una struttura a 8 corti molto più organica e salutare delle precedenti. Nel 1997 è stata ristrutturata per divenire un complesso urbano in cui convivono residenza, negozi, ristoranti, gallerie d'arte e un teatro. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Grazie alla crescita continua, negli anni Venti Berlino raggiunge lo status di metropoli europea. Mentre nel 1871 venivano registrati appena 800.000 abitanti, nel 1910 la cifra si aggira già intorno ai 2 milioni. Durante la Repubblica di Weimar, a partire dal 1918, vengono unificate tutte le 93 comunità disposte intorno al nucleo centrale fino ad allora separate formando la "Groß-Berlin", che diventa, con quasi 4 milioni di abitanti (se si contano Charlottenburg, Schoeneberg e Neukoelln, cittadine integrate nel territorio comunale solo nel 1920), la seconda città europea dopo Londra. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Lo sviluppo urbanistico sostenuto dai razionalisti, almeno per quanto riguarda l'aspetto residenziale di quegli anni, può essere riunito in sintesi dalla Siedlung; la quale è probabilmente un modello sociologico ancor prima che un modello spaziale. Osservando la morfologia di Berlino sia per la sua ricchezza e particolarità di situazioni urbane e paesaggistiche sia per l'importanza delle ville, è lecito pensare che la Siedlung abbia qui una sua coerenza particolare. Le costruzioni a corpi liberi caratterizzano le Siedlungen: la loro disposizione richiede una divisione del terreno del tutto libera, dettata da condizioni eliotermiche più che dalla forma generale del quartiere. La costruzione di questi corpi è completamente svincolata dalla strada e, soprattutto per questo fatto, altera completamente il tipo di sviluppo urbano ottocentesco. In questi esempi ha una particolare importanza il verde pubblico. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La Hufeisensiedlung (siedlung a ferro di cavallo), ufficialmente Großsiedlung Britz, viene realizzata nel 1925-31 su progetto degli architetti Bruno Taut e Martin Wagner. L'insediamento comprende 1.000 appartamenti, organizzati in edifici a stecca di 3 piani d'altezza. Centro dell'insediamento è l'edificio a ferro di cavallo, che racchiude un'area a verde pubblico ornata da uno stagno centrale. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Nelle Siedlungen è fondamentale lo studio dell'unità d'abitazione: la cellula. Tutti gli architetti che lavorano alla conformazione di questi quartieri e si cimentano intorno alla formulazione di tipi edilizi economici, cercano di trovare la forma esatta dell'Existenzminimum, dell'unità dimensionale ottima dal punto di vista distributivo ed economico. È questo uno degli clementi preminenti nei lavoro dei razionalisti sul problema dell'abitare. Si può solo accennare qui che l'impostazione dell'Existenzminimum presuppone un rapporto di tipo statico tra un certo modo di vita, ipotetica anche se accertabile, e un certo tipo di alloggio, con la conseguenza di un rapido invecchiamento della Siedlung. Questa si rivela cioè una concezione spaziale troppo particolare, troppo legata a determinate soluzioni, per rappresentare un elemento generale universalmente fruibile, dei problema dell'alloggio. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il piano di Berlino degli anni 20 si pone come momento fondamentale la creazione di un sistema urbano che ha il suo fulcro nel potenziamento del sistema di trasporti, il quale rappresenta il fluire della vita della città. La forma radiale e l’espressione urbana sono fatte convergere in agglomerati ben distinti dal nucleo centrale. In questa concezione assume grande significato il contenimento della dimensione dell’insediament o satellite: una volte superata una soglia prestabilita si creerà un nuovo satellite. Mentre il centro, intorno alla Friedrichstadt, si trasforma in un quartiere prevalentemente commerciale e amministrativo e l'Unter den Linden con la Pariser Platz sono ormai definiti il "salone di ricevimento rappresentativo", si rimandano al territorio i centri del tempo libero e le attrezzature sportive, ecc. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Già per il concorso del 1909-10 per la grande Berlino si formulava il tema di un nuovo centro monumentale a confronto della città storica, tra la Potsdamer Platz e le Lehrter Bahnhof. I pianificatori hanno privilegiato la direttrice est – ovest: una sorta di autostrada urbana tra l’Alexanderplatz e Potsdamer Platz che avrebbe dovuto collegare, attraversando il vecchio centro, le due piazze monumentali e al contempo nodi importanti di traffico. La demolizione del tessuto urbano preesistente ne era l’indubbia premessa. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La Berlino del Reich UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il piano di Hitler e di Adolf Speer prospettava la costruzione ex novo di una città-simbolo del Reich millenario. Nella propaganda del tempo veniva sottolineato l’asse Roma – Berlino. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA contraddistinto e Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle II concetto morfologico di base del piano è quello di ordinare lo sviluppo edilizio di Berlino assumendo come confine l’Autobahnring e tracciando un sistema di assi nelle direzioni estovest e nord-sud, raccordato al Ring. L’asse nord-sud di Albert Speer era un tentativo di fare traboccare il centro di Berlino: la grande cupola che ne costituiva il culmine occupava con le sue dimensioni gigantesche il simbolo del Reich e rendevano la città vecchia un sedimento del passato. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle A differenza di Norimberga, dove il nuovo centro rappresentativo viene edificato all'esterno della città storica, il piano di Berlino prevede la radicale ristrutturazione del cuore della metropoli. Le dimensioni degli interventi costituiscono l’aspetto essenziale dei piani e si spiegano sulla base della loro funzionalità a un progetto di mobilitazione politica di massa. Sull'asse nord-sud è situata la Grosse Strasse, ovvero il centro monumentale rappresentativo, ottenuto arretrando le due stazioni Potsdamer e Anhalter e riorganizzando sia la circolazione ferroviaria con due stazioni di lunga percorrenza, a loro volta collegate con stazioni specializzate per il trasporto merci, sia il sistema dei trasporti urbani. "La parte interna dell'asse nord-sud avrebbe raccolto con i suoi sette chilometri di lunghezza e un'ampiezza media di circa un chilometro i grandi edifici pubblici rappresentativi del Reich.” La Grosse Strasse avrebbe dovuto esautorare l'Unter den Linden quale centro gravitazionale della città. II corpo della stazione è quello a nord, proteso su una piazza di 200 metri di lunghezza e 530 metri di larghezza, che con il Triumphbogen costituisce una "unità urbanistica". Il Triumphbogen, progettato da Speer, ha un'altezza di 120 metri ed è posizionato in modo da incorniciare, con il suo intradosso, la Grosse Halle. In modo che ogni osservatore, uscendo dalla stazione, percepisca il simbolo della Germania hitleriana nella cornice del monumento eretto in memoria della Guerra. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La letteratura e la storiografia hanno molto insistito sulla "megalomania" di questi immensi progetti. E’ stata sempre sottolineata la sproporzione tra l'impianto urbanistico della via triumphalis rispetto alla morfologia della città; da qui si colgono le implicazioni politiche che evidenziano la violenza che si accompagnava alla realizzazione del piano. La forma dell'asse nord-sud come complesso unitario aveva le sue debolezze urbanistiche: il rigido tracciato viario, nonostante la sua concezione di fondo, risultava incapace di stabilire un rapporto urbanistico vivo con il contesto - il centro di origine ottocentesca che comunque manteneva una sua stabile immagine. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Dal nuovo centro del sistema assiale, che ricorda lontanamente il cardo-decumano, si dipartono in maniera stellare altre direttrici di sviluppo raccordate alla struttura viaria radiocentrica storica e di nuova costruzione. Gli interventi edilizi lungo gli assi viari, quello cruciforme e quello stellare, seguono il modello della Bandstadt, della città lineare, codificato a Berlino dall'urbanistica degli anni venti . UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La realizzazione di alcune opere progettate viene compiuta impiegando anche prigionieri di guerra sia nelle cave per l'estrazione dei materiali lapidei, sia nei nuovi cantieri. Per sistemare i residenti in costruzioni da abbattere per fare posto al nuovo centro monumentale, si fa conto sullo svuotamento di 14.000 persone. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il centro del piano urbanistico per Berlino e il punto focale dell'asse monumentale sono rappresentati dalla Grosse Halle: su una superficie quadrata di circa trecentottanta metri di lato si leva un imponente cubo di centoventi metri di altezza. L'avancorpo principale antistante la piazza è risolto con un colonnato formato da elementi di 45 metri di altezza, che danno l'idea delle dimensioni del complesso. Sul volume principale della costruzione si leva la gigantesca cupola di 250 metri di luce, un'opera architettonica che non avrebbe avuto uguali nella storia per quanto si voglia andare indietro nel tempo. La cupola si innalza su un tamburo terminante a gradoni di 40 metri di altezza. L’edificio converge in un oculo di 40 metri di diametro, sul quale si eleva la lanterna con l'aquila del Reich a coronamento, fino a raggiungere un'altezza complessiva che supera i 300 metri dal suolo. A sud della Grosse Halle, la Aufmarschplatz misura 430 metri di lunghezza e 470 metri di larghezza ed è fiancheggiata dalla Reichskanzlei e dall’Oberkommando der Wehrmacht. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il progetto per rende manifesto come la mescolanza di intenti ideologici e di esaltazione tecnologica sia distintiva dell'architettura speeriana, che non può comunque essere intesa unicamente come espressione di megalomania. Con quest'opera Speer mira infatti a fondere un linguaggio formale ad una scelta tipologica derivata dalla tradizione classica, dopo aver sottoposto a una smisurata dilatazione, con una trionfalistica esaltazione di capacità costruttive, alcune cupole di riferimento. In questo senso i raffronti proposti tra cupola berlinese e Santa Sofia, il Pantheon, Santa Maria del Fiore e San Pietro non vanno intesi tanto in termini formali, quanto strutturali. Ed è dagli studi tecnologici effettuati che deriva la forma della cupola e quindi dell'immagine complessiva della Grosse Halle. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il dopoguerra UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle I dati delle distruzioni subite dalla città furono terribili, basti pensare che la sola rimozione delle macerie e il colmo delle fosse create dai bombardamenti richiesero oltre cinque anni di strenuo lavoro. Il 34% delle strutture architettoniche fu raso al suolo, il 54% gravemente danneggiato e solo il 12% più o meno preservato; la popolazione scese da oltre 4 a circa 3 milioni di abitanti. Ai disastrosi danni fisici si aggiunsero quelli culturali: innumerevoli opere d'arte e beni ambientali vennero distrutti. La città sconfitta fu divisa tra i vincitori, 450 kmq con oltre un milione di abitanti nel settore sovietico, 150 kmq agli inglesi, 210 kmq agli americani, 90 kmq ai francesi, per un totale sempre di 450 kmq ma di quasi 2 milioni di abitanti nei tre settori alleati. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Nei quattro anni del dopoguerra, 1945-1949, Berlino e la Germania furono governate congiuntamente. L'impossibilità di trovare accordi e la palese e crescente ostilità tra i due blocchi finirono per determinare i sovietici nella chiusura del territorio da loro occupato, creando la Deutsche Demokratische Republik e staccando il settore Est di Berlino dal governo locale. Poco noti sono i progetti che apposite Commissioni approntarono per un primo schema di ricostruzione: questi non furono mai eseguiti, ma restarono alla base delle successive proposte. Ne fu artefice tra gli altri, Hans Scharoun, nominato nel 1946 Stadtbaurat (assessore a l'urbanistica), carica dalla quale si dimise entro pochi mesi. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Die Fluchtlinienplëne I piani successivi, negli anni Cinquanta e Sessanta, tendono da un lato a ripristinare i grandi assi viari, come la celebre Unter den Linden, allargandoli e in qualche modo omogeneizzandone l'aspetto, dall'altro lato a modificare le tipologie funzionali legate alla tradizione borghese. Il concorso del 1959 per il centro storico affronta anche le emergenze politiche, commerciali e di rappresentanza, ma le risolve in gran parte con un'edilizia uniforme e razionalista nell'accezione negativa di priva d'anima. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Ad Est la ricostruzione segue percorsi e ideologie del tutto diversi da quelle occidentali, e nei primi anni tende addirittura a seguire stilemi neoclassici, come testimoniano gli edifici, poi totalmente rifatti, della Stalin Allee. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La Stalin Allee – secondo Kollhoff – “è l’unica prestazione urbanistica del dopoguerra che da molti punti di vista si può dire rivolta al futuro. Qui si è realizzato uno sforzo per ricostruire la capitale dalle rovine con un impianto degno di una capitale mondiale; una professione di fede per la città, nel tentativo di raggiungere una commistione di funzioni, senza allontanare l’abitare in centro; una professione di fede nei riguardi del traffico, che tiene in vita la metropoli. Non mi si venga a dire che è monumentale e vuota. E’ comprensibile che la Stalin Allee venisse usata come arma di propaganda durante il periodo della guerra fredda, ma questa monumentalità documenta la volontà di ricostruzione di una città distrutta dalla bombe, una monumentalità che esprime un interesse collettivo.” UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Durante il periodo socialista il territorio di Berlino est era dichiarato pubblico; e dove tutto è pubblico le responsabilità individuali tendono a diminuire. Berlino Est diviene una città fatta di superfici pubbliche senza spazio pubblico. Ma la differenza politico-economica tra Berlino Est e Ovest fu minore di quanto si creda: se a Berlino Est il mercato venne eliminato, a Berlino Ovest venne messo tra parentesi, o soltanto simulato attraverso sovvenzioni e contributi esterni. Il culmine dell'avventura architettonica di Berlino Est, al di là della sbrigativa demolizione del grande Stadtschloss alla fine della guerra (parzialmente sostituito nel 1976 con il Palast der Republik in puro International Style) è comunque rappresentato dalla gigantesca torre per la televisione, la Fernsehturm alta 365 metri, che dal 1969 si erge nel mezzo dell'Alexanderplatz. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle I nuovi interventi del dopoguerra nella Berlino Ovest rivelarono da un lato una ricerca di nuovi modelli insediativi, spinti da un’esigenze di rappresentazione e di comunicazione legate alle vicende della guerra fredda e del movimento moderno, dall’altro una mancanza di una pianificazione razionale. Ne è tipico esempio l'Hansa-Viertel (1957), nuovo quartiere in cui l'idea di affidare l'esecuzione di singoli edifici ai maggiori esponenti dell'architettura contemporanea si risolve in una esposizione di architetture-oggetto, in sé pregevoli ma concepite al di fuori di una visione globale della città. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Affacciato sul lato settentrionale del Tiergarten, l’Hansa Viertel è un quartiere sperimentale sorto nel 1957: si tratta di una esposizione di edifici di tipologie diverse (torri, stecche, ville a patio), disposti liberamente nel verde, basati sul tema dell'unità residenziale. Carlo Aymonino scrisse nel 1964: "l'Hansaviertel è lo squallido cimitero dei migliori nomi dell'architettura moderna, ignari dei drammi e delle occasioni che una metropoli moderna può oggi offrire all'espressione architettonica.“ Dal punto di vista architettonico sono comunque da ricordare: il monoblocco di otto piani progettato da Niemeyer, la casa insolitamente curva di Gropius, il palazzo articolato di Aalto, la torre a sedici piani di Schwippert. Anche Le Corbusier partecipa lateralmente all'esposizione e progetta la sua terza unità d'abitazione, dopo quelle di Marsiglia e Nancy, in un'area vicina all'Olympia Stadion. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Gropiusstadt: enorme città-satellite progettata da Gropius nel 1959. Con i suoi 50.000 abitanti e 19.000 alloggi inseriti in grattacieli e blocchi plurifamiliari è il più grande insediamento residenziale mai creato a Berlino. La sua creazione ha documentato gli errori e le utopie dei principi urbanistici del puro funzionalismo. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il muro UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Inizialmente ai cittadini di Berlino era permesso di circolare liberamente tra tutti i settori, ma con lo sviluppo della guerra fredda i movimenti vennero limitati; il confine tra Germania Est e Ovest venne chiuso nel 1952 e con ciò l'attrazione dei settori occidentali di Berlino per i cittadini della Germania Est aumentò. Circa 2,5 milioni di tedeschi dell'est passarono ad ovest tra il 1949 e il 1961. Per fermare la migrazione, la costruzione di un muro, inizialmente consistente di filo spinato, iniziò nel 1961 a Berlino Est; quando il muro circondò completamente Berlino Ovest, trasformò in pratica i settori occidentali in un isola all'interno dei territori orientali. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il muro era lungo più di 155 km. Dopo tre iniziali ricostruzioni, il "muro di quarta generazione", iniziato nel 1975, era in cemento armato rinforzato, alto 3,6 metri e 1,5 metri di larghezza, per un costo di oltre 16 milioni di Marchi. Il confine era anche protetto nella "striscia della morte" da recinzioni, trincee anticarro, oltre 300 torri di guardia, trenta bunker e una strada illuminata per il pattugliamento lunga 177 Km. Inizialmente, c'era solo un punto di attraversamento per gli stranieri e i turisti, in Friedrichstrasse. Per i berlinesi erano inizialmente disponibili 13 punti di attraversamento, 9 tra le due parti della città e 4 tra Berlino Ovest e la DDR, in seguito in un atto simbolico l'attraversamento della porta di Brandenburgo fu chiuso. Durante il corso dell'esistenza del muro ci furono circa 5.000 fughe riuscite a Berlino Ovest; 192 persone vennero uccise mentre cercavano di attraversare e circa 200 vennero ferite gravemente. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La costruzione del muro causa la negazione, l’omissione e molto spesso la distruzione di tessuti urbani, viari ed edilizi preesistenti. Ad ovest si costruisce o si restaura in funzione dei bisogni diretti dei residenti, e quindi si trasferiscono ad esempio centinaia di famiglie in case popolari; nel settore est ci invece si perseguono modelli urbanistici ordinati, schematici, che giungono purtroppo a stravolgere la morfologia esistente. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle OSSIMORO La porta di Brandeburgo ed il Muro UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Der Tempelhof UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Tempelhof non fu solo un aeroporto: Albert Speer volle un tempio per mettere in scena il regime, la sua modernità tecnica. Nel 1934 Tempelhof era il complesso di edifici all'epoca più grande del mondo, raccordato da una struttura a semicerchio lunga 1.234 metri. Come in un vero anfiteatro sul tetto fu prevista una tribuna smontabile, capace di accogliere 100 mila spettatori in occasione di grandi manifestazioni. I lavori furono interrotti nel 1942, quando la guerra imponeva al regime altre priorità. La storia nazista di Tempelhof finì nell'aprile 1945, con l'arrivo dell'Armata Rossa. Una città nella città: questo fu l'aeroporto per mezzo secolo. Terminal della Pan Am, centrale d'ascolto della Cia, ma anche centro amministrativo e sociale della Berlin Brigade, il contingente militare statunitense, con uffici, asili nido, officine, teatro, palestre, jazz club e spacci. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Nel luglio 1945, l'aeroporto si ritrovò nel settore americano di Berlino, divisa ormai fra le potenze vincitrici. Il 24 giugno 1948, Stalin ordinò di chiudere tutti gli accessi via terra a Berlino Ovest, tagliando anche le forniture elettriche, per spingere le forze alleate ad abbandonarla, ridurre alla fame i suoi abitanti e costringerli a capitolare. La risposta al blocco fu «die Luftbruecke», il ponte aereo. Dal 26 giugno 1948 al 30 settembre 1949, americani e inglesi volarono oltre 277 mila volte verso Berlino, consegnando 2,34 milioni di tonnellate tra materie prime, prodotti alimentari e medicine. Tempelhof fu il teatro di quell'epoca: ogni 90 secondi un aereo alleato toccava terra, allineandosi in fila lungo il percorso dell'anfiteatro, per scaricare in pochi minuti e ripartire. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Dopo la caduta del Muro e la partenza degli americani, il Tempelhof ha vissuto del traffico aereo di breve distanza, senza mai fare il salto verso una vera redditività. Non a molto sono serviti i tentativi di diversificarne gli usi, che hanno visto i suoi hangar teatro di concerti, premi cinematografici e musical. Il 30 ottobre 2008 il Senato cittadino decise di chiudere per sempre l’aeroporto, lo scalo dove si annodavano tutti i fili della storia berlinese e di quella tedesca. La discussione verte adesso su cosa dovrà accadere a quei trenta ettari di superficie vuota e su come utilizzare il complesso di edifici sotto tutela monumentale. Alcune proposte vorrebbero farne un altro Central Park, anche se a Berlino di cuori verdi, sul modello di quello newyorkese, ce ne sono già. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La U- e la S-Bahn UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Tracciati della U-Bahn del 1932 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il muro divideva 192 strade (97 tra le due parti della città e 95 tra Berlino Ovest e la DDR), 32 linee di tram, 8 linee di metropolitana di superficie (S-Bahn), 3 linee di metropolitana sotterranea (U-Bahn), 3 autostrade e numerosi fiumi e laghi. La caduta del muro cambiò considerevolmente i flussi di traffico della città, e la M-Bahn, un sistema a levitazione magnetica che connetteva 3 fermate della metropolitana lungo 1,6 chilometri, venne smantellata solo pochi mesi dopo la sua apertura ufficiale nel luglio 1991. La metropolitana collegava molte parti interne dei due settori e si fermava di qui e di là nei pressi del Muro, con le eccezioni ben sorvegliate di poche fermate in comune, usate spesso dai cittadini occidentali come accesso temporaneo al settore sovietico. Nulla rendeva in effetti più evidente l'assurdità di una città divisa, che il lento transito dei treni occidentali attraverso fermate interdette, semibuie, guardate a vista da poliziotti armati. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Le infrastrutture e il tessuto esistente: nessuna esitazione in nome di una chiarezza di intenti e di una denuncia dello sviluppo urbano e della mobilità. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle IBA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Negli anni Ottanta, quando nessuno si sarebbe ragionevolmente aspettato che le due Berlino e le due Germanie si sarebbero potute riunificare entro pochi anni, la separazione della politica urbanistica dei due schieramenti si accentuò, forse esacerbata dalle sempre maggiori disparità economiche tra i due blocchi. La parte occidentale, insistendo nella sua politica avveniristica in campo architettonico, aveva lanciato nel 1979 l'Internationale Bau Ausstellung (IBA), un concorso di riedificazione e ricucitura di tessuti urbani localizzato in particolare a Tegel, al Tiergarten, alla Pragerplatz e a Kreuzberg. Gli oltre 150 progetti, finanziati dalla BRD, dal comune di Berlino e da privati restituirono ad aree di bassa qualità morfologico-architettonica la dignità e la forma di un impianto concluso dove situare case eleganti, giardini urbani attrezzati, strutture commerciali. L'IBA si pose come una specie di Ente di controllo, a garanzia tanto della qualità dei progetti quanto della loro esecuzione. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il programma dell’IBA si basò sul concetto di "recupero urbano prudente" (Behutsame Stadterneuerung - Careful Urban Renewal): come testimoniano gli esempi di riqualificazione urbana compiuti nel quartiere di Kreuzberg, negli isolati residenziali a ridosso della Sprea, lungo l’asse di Koepenicker Straße - Schlesischer Straße. L'intero programma non era ancora concluso nel 1990, anno dell'abbattimento del Muro e della riunificazione della città. L’IBA viene quindi riorganizzata, con i nuovi intenti di riqualificazione del tessuto urbano di Berlino Est e di riconversione delle vecchie aree industriali. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Appare un nuovo concetto, quello di costruire nello spazio, "tra le cose", negli spazi interstiziali, tra manufatti esistenti. Anche lo spazio di risulta assume importanza divenendo nodo funzionale e simbolico. Eisenman stesso darà nome a questo processo con IN-BETWEEN. Il lotto dove sorge il complesso in esame sulla Friedrichstrasse, presenta una serie di edifici preesistenti che Eisenman ricuce attraverso una sovrapposizione di maglie traslate tra loro. La complessità è resa dall'intreccio di queste maglie. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il programma per Berlino Capitale UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Berlino: una, nessuna, centomila... Nell’Agosto del 1989, l‘Ungheria rimosse le sue restrizioni al confine con l‘Austria e nel settembre 1989 più di 13 mila tedeschi dell'est scapparono attraverso l'Ungheria. Le dimostrazioni di massa contro il governo della Germania Est iniziarono nell'autunno del 1989. Le limitazioni sugli spostamenti per i tedeschi dell'est vennero in qualche modo rimosse dal governo nel novembre 1989. Il tutto accadde a causa di un fraintendimento: il governo annunciò in una conferenza stampa che tutte le limitazioni erano state tolte, e decine di migliaia di persone si riversarono sul muro, dove le guardie di confine aprirono i punti di accesso e permisero loro di passare. Il 9 novembre viene quindi considerata la data in cui il muro crollò. La caduta del muro fu il primo passo della riunificazione tedesca, che si concluse formalmente il 3 Ottobre 1990. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Cronologia dello sviluppo territoriale UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Progetti urbani di sviluppo e trasformazione secondo funzioni UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Raffronto tra piano urbano di sviluppo della residenza ed effettiva realizzazione UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Raffronto tra le attività commerciali di nuovo impianto e di trasformazione UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La rete infrastrutturale a scala territoriale UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La rete infrastrutturale a scala urbana UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Analisi degli impianti urbani e delle aree pubbliche verdi UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Analisi dei tessuti urbani UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Parchi territoriali, parchi urbani, giardini. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Verde pubblico e verde privato. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Progetti urbani di trasformazione sviluppati nelle zone centrali della città - cronologia UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Aree urbane destinate a servizi nelle zone centrali della città – cronologia UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La gestione della ricostruzione UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Per comprendere appieno le trasformazioni urbane occorre risalire al processo di riunificazione, che ha riaperto il tema della proprietà dei suoli, parte dei quali era stata statalizzata dalla DDR. L'obiettivo era duplice: restituire i terreni ai privati e ricostituire le comunità. L'effetto fu diverso. Le proprietà restituite, pari al 90%, provocarono una massiccia immissione di immobili nel mercato e un ingente trasferimento di proprietà immobiliari, con due conseguenze decisive in termini di sviluppo urbano. La prima fu il cambiamento della struttura sociale della proprietà, in origine costituita da piccoli proprietari privati, caratterizzata da una eterogeneità funzionale e sociale. I nuovi proprietari sono investitori e compagnie internazionali, interessati ai risparmi fiscali e all'investimento. La seconda conseguenza fu il varo della legge Investitionsvorranggesetz, in base alla quale la restituzione dei terreni non avviene se un grande investitore privato non propone un piano di investimenti. I proprietari originari vengono solo indennizzati. Si parla quindi di secondo esproprio. Si sono create così vaste proprietà acquistate da società nazionali e multinazionali, capaci di investimenti importanti nelle aree centrali e più pregiate di Berlino. Investitori e utenti non coincidono più. La proprietà diventa anonima, orientata al profitto, distante dal territorio. L'aumento degli affitti innesca un processo di gentrificazione ed espulsione delle classi deboli. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle “Berlino è una città condannata per sempre a diventare e mai ad essere.” Karl Scheffler UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle 15 gennaio 2014 Berlino raccoglie 233mila firme per “salvare” Tempelhof: ora il referendum Ora la città dovrà istituire un referendum che, se andasse come spera l’associazione, vieterà la costruzione di 4.700 appartamenti (molti di housing sociale), numerosi spazi commerciali e una nuova biblioteca centrale nella zona periferica del campo dove una volta c’era il vecchio aeroporto cittadino. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle 30 settembre 2014 A Tempelhof un nuovo esperimento di democrazia liquida: i cittadini decideranno online A quattro mesi dal referendum che ha sancito lo stop allo sviluppo immobiliare di Tempelhof fortemente voluto dall’amministrazione, il processo di partecipazione dei cittadini alla riprogettazione dell’area è in procinto di cominciare. Nelle prossime settimane toccherà alla comunità urbana decidere del futuro dell’ex aeroporto. Verranno progettate delle piattaforme interattive che consentano ai berlinesi di proporre e supportare idee che riguardino lo sviluppo della grande superficie del Feld. Un esperimento che poggerà sui cardini della “democrazia liquida” e che vorrà rendere il più possibile orizzontale e trasparente il processo decisionale, come previsto dal referendum di maggio. A partire dal mese di novembre, la piattaforma di partecipazione sarà on-line. I piani per Tempelhof saranno disponibili entro il primo semestre del 2015. Poi si passerà ai processi decisionali, con una possibilità: che prevalga ancora una volta il partito del “tutto resti com’è”. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle aree autogestite UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle “I luoghi … assumono un’estetica cosmopolita dal linguaggio internazionale, la cui riduzione dei luoghi a merci ne annulla i valori tradizionali.” Massimo Muciaccia UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle 9 luglio 2014 Berlino, la guerra contro i turisti dei crociati antigentrification «Attenzione però a pensare che della gentrification sia tutto negativo – spiega Andrej Holm, docente di sociologia della Humboldt Universität e autore di Riprendersi Berlino. Per capire perché basta pensare a Prenzlauer Berg: vent’anni fa alcune strade del quartiere non avevano luci, alcuni appartamenti erano dotati soltanto di bagni esterni e numerose case erano ancora riscaldate a carbone». Non a caso tra la classe politica berlinese vige il mantra che più investimenti portano ricchezza … Se questo da un lato è innegabile, il fatto che la ricchezza complessiva di Berlino aumenti non significa necessariamente che la distribuzione di quella nuova sia fatta in maniera equa. Alcune delle proteste a Berlino contro la gentrification sono molto più radicali di quella di Tempelhof … Sarah Brenner, attivista anti-gentrification: «I proprietari di casa a Berlino sono soltanto il 15 per cento della popolazione. Tutti gli altri sono in affitto. La città si è dunque schierata con una minoranza, la minoranza più ricca, quella che possiede case». D’altra parte la chiusura al cambiamento non è mai un atteggiamento positivo. La città cambia e non si può (forse deve) resistere. L’importante è garantire che il cambiamento sia a vantaggio dei più e non dei pochi come sembra invece stia accadendo. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La ricostruzione (critica) UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Costruire nel costruito Con l’esperienza dell’IBA, il concetto della ricostruzione critica è rimasto come parola d’ordine per tutti i nuovi interventi di rinnovamento ed in particolare per la Unter den Linden e la Friedrichstrasse. Il programma determinato da Kleihues prevedeva che: - i tracciati stradali storici e le linee di fuga dovessero essere rispettati o ricostruiti; - le altezze massime consentite fossero quelle storiche di 22 metri alla gronda, o di 30 metri al colmo del tetto (per cui sono realizzabili due piani di attico arretrato); - il venti per cento della superficie lorda dovesse essere destinato a residenza; - la densità insediativa non venisse calcolata solo in base a parametri quantitativi, ma considerando anche le destinazioni d’uso ed il regolamento edilizio; - il modello dell’edificazione fosse il comparto urbano che insiste su un lotto la cui massima dimensione è l’isolato; - la parcella fosse determinata come strumento reale d’intervento. Secondo Kleihues: “la ricostruzione critica presuppone non la ricostruzione conservativa del tessuto urbano, ma la sovrapposizione di più strategie, la ricostruzione di spazi urbani - dove possibile - e di strutture storiche a blocco che realizzino nuove situazioni urbane con l’aggiunta di nuovi elementi che si contrappongano in modo cosciente al passato.” UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Ancora Kleiheus sulla ricostruzione critica: ”una via che apra il dialogo tra tradizione e moderno, che cerchi la contraddizione del moderno non nel senso di una rottura, ma di uno sviluppo che rimanga visibile attraverso tappe spazio temporali.” Tentativo architettonico che è però riuscito a Gehry non a Kleihues, nella Pariser Platz. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Con la ricostruzione critica si riesce in parte a ricreare la morfologia della griglia degli ampliamenti barocchi, pur rinunciando alle qualità urbanistiche tipiche di quella griglia stessa, la struttura parcellare e la commistione funzionale. Secondo Kollhoff “si sono riempiti i vuoti, orgogliosi di aver rispettato le linee di gronda, senza riuscire a far altro che miniature della case degli anni settanta del secolo scorso, ottimizzate e ridotte nella decorazione.” Secondo Dieter Hoffmann-Axthelm, la ricostruzione critica con “il rispetto della linea di gronda (per cui sono realizzabili due piani di attico arretrato) limita solo relativamente la densità, mentre porta inevitabilmente alla creazione di volumi che appaiono come usciti da uno stampo.” Per Hans Stimmann, “il punto di partenza della ricostruzione critica e della ripresa della struttura a blocco è la consapevolezza che la distribuzione della città storica non è stata la semplice conseguenza della guerra, ma di una politica di piano interpretata come abbattimento e sostituzione del tessuto esistente… il parallelismo con l’epoca dei Fluchtlinienplaene a cavallo del secolo non è casuale. Ma la ricostruzione delle linee di fuga, cioè dell’andamento storico delle strade, è stato spesso difficile da realizzare a causa della distruzione avvenuta durante la guerra e delle conseguenti ricostruzioni.” UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La Berlino di Ungers UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle “La riunificazione della città ci ha colti di sorpresa e ci ha profondamente colpiti. A questo evento non eravamo affatto preparati, dal momento che ciascuna delle due parti aveva trovato per conto proprio una formula facile e comprensibile, che si dimostrava adeguata alle rispettive condizioni di spirito. Gli uni credevano nella rinascita marxista della città, una città egualitaria che avrebbe livellato qualsiasi differenza grazie ad una adeguata separazione funzionale ed alla possibilità di godere di visuali libere in ogni direzione. Campagna e città dovevano trovare un equilibrio armonico: non più gerarchie, non più centro città, non più periferie. Gli altri volevano creare luoghi consacrati alla cultura: la nuova arcadia; si auspicavano e si creavano spazi verdi, ecosistemi, anticittà e utopie. Le esposizioni di architettura sembravano più importanti della città stessa e delle sua tradizione: i riferimenti alla realtà rimanevano del tutto estranei. La città si sviluppava in concorrenza a se stessa, tutta presa da ambiziose utopie, dalle diverse ideologie e da reciproche e vanagloriose rivalità ed emulazioni. La conseguenza e i risultati di tutto ciò sono stati un vuoto eterogeneo, un caos, un ammasso insensato di monumenti: un guazzabuglio di relitti con i quali difficilmente gli abitanti potrebbero identificarsi. Con i nuovi piani si continua a demolire e progettare, la pianificazione urbana sembra seguire esclusivamente la legge della tabula rasa. La storia, la tradizione, la continuità sono concetti che, evidentemente non sono stati assunti all’interno degli ultimi piani. Ognuno afferma in primo luogo se stesso e non vuole avere niente a che fare con quanto c’era prima. Tutto viene liquidato come antieconomico, inservibile, inadeguato e obsoleto.“ UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Ungers tra il 1965 ed il 1968 all’interno del suo corso ha elaborato un’idea di piano per Berlino: questo si fondava sul tentativo di attivare e di tipizzare i potenziali insiti in diverse strutture urbane. “Perché andare in cerca di strumenti a Berlino quando Siena o il Rockefeller Center sono più facili da realizzare e si prestano ad essere resi rapidamente appetibili nei confronti di un’eventuale approvazione e di qualsiasi investimento? Siena a Colonia, Siena a Dortmund, Siena a Potsdamer Platz! Chi si dedica al bricolage si accontenta delle sedimentazioni della storia, che si limita a raccogliere e che, quasi fosse un trafficante, svende là dove questa operazione si dimostra necessaria e fruttuosa in base a motivi di opportunità. Le questioni riguardanti le altezze degli edifici e le loro sistemazioni urbanistiche fanno sì che la città spettacolo si estenui nel formalismo. I contenuti reali restano estranei, nel senso che o non se ne prende assolutamente atto, oppure, semplicemente vengono stralciati. La pianificazione e l’architettura non devono diventare prodotti di mercato, oggetti di commercio ma scelte consapevoli. Se nessuno si dà più pena di elaborare una struttura generale e di individuare dei piani che si occupino della città vista come struttura complessa, allora il risultato può soltanto essere un lavoro frammentario e un generale smarrimento.” UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Ungers affronta il tema di quali strutture fossero significative: - strutture che sono determinate dalla topografia, come ad esempio il corso della Sprea, e settori territoriali privilegiati dal punto di vista del paesaggio, che sono in gran parte utilizzati come parchi; - strutture che emergono in base a una specifica tendenza di sviluppo quale, per esempio, la posizione, il corso e l’estensione delle Magistralen; - strutture che sono determinate da decisioni di piano, come le autostrade urbane e i diversi sistemi di linee metropolitane di superficie e sotterranee; - strutture che sono sorte come conseguenza di motivazioni economiche, funzionali e politiche quali, ad esempio, la concentrazione di insediamenti industriali, la costruzione di quartieri residenziali satelliti posti alla periferia, la Stalinallee; - strutture che presentano una dimensione storica, quali la Spreeinsel, l’Olympiafeld, oppure importanti nuclei urbani consolidati. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Su queste premesse Ungers elabora cinque sezioni strutturali relative a tutto il territorio comunale di Berlino: - superstrade ed edifici annessi; - piazze ed assi stradali; - costruzioni nei parchi pubblici; - costruzioni lungo i corsi d’acqua; - rete delle metropolitane ed edifici annessi. Accanto a questa analisi sistematica, Ungers decise di ricorrere parallelamente a un altro approccio che faccia riferimento alle tracce storicamente consolidate della città. In nessuno stadio dell’esistenza di Berlino è mai esistito un vero e proprio territorio comunale unitario, mentre c’è sempre stato un agglomerato di frammenti urbani estremamente differenziati. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle ”Il rapido sviluppo di una città che si sdoppiava … e la sua quasi totale distruzione, hanno profondamente segnato una struttura urbana frammentaria, ma, nel contempo, straordinariamente complessa. Gli spazi di identità dovrebbero essere definiti dalla capacità di comprensione delle idee e dei concetti espressi da questi stessi, grazie ai quali la storia della città può di nuovo corrispondere alla sua storia ideale. Chi pensa che le aree centrali della città possano essere risanate ricorrendo esclusivamente a un incremento dell’attività edilizia, al fine di ricreare la situazione originaria, prende le mosse da presupposti assolutamente sbagliati. La parola d’ordine generalmente adottata – ricostruzione critica – maschera il fatto che la maggior parte delle aree urbane sono cadute nel disordine, perché non c’era più bisogno di un ulteriore sviluppo: l’esigenza per la quale si pretende di costruire si rileva, nella maggior parte dei casi, artificiale quanto i prodotti che da essa derivano.” UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle “Un passo importante verso una nuova organizzazione della città consiste invece nel complemento dei frammenti da conservare che, durante questo processo, assumeranno la loro forma architettonica e urbana definitiva. In primo luogo si dovrebbero identificare le esigenze oggettive di queste isole urbane frammentarie e in un secondo momento … le si dovrebbe completare una per una, ricorrendo all’introduzione di una serie di attrezzature sociali. La futura tensione architettonica e progettuale dovrebbe consistere esclusivamente nella capacità di enucleare ed evidenziare la conformazione tipica di ogni singola isola urbana. Da qui ne deriva l’importanza di definire in modo adeguato la fisionomia di ogni parte della città e di caratterizzarla in modo tale che essa mantenga il proprio carattere specifico. L’arcipelago urbano che ne nasce, fatto di ben individuate isole urbane, differenziate nella loro forma, nella struttura urbanistica e sociale, corrisponde allora all’immagine della città nella città. Ogni parte della città presa di per sé contiene una propria identità conforme soltanto a se stessa, la quale si differenzia notevolmente da quella di un’altra parte. Non si tratta di contrapposizioni che si escludono reciprocamente, bensì di aspetti che si integrano in modo complementare. E’ questa una concezione urbanistica dialettica, nel senso che corrisponde alla struttura attuale della società.” UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Ungers si pone in contrasto con l’antica visione della città unitaria e, di conseguenza, di una corrispondente società unitaria a essa legata nella quale qualsiasi manifestazione individuale verrebbe sistematicamente repressa. “Mentre in una metropoli anonima, costruita secondo un modello unitario, si verifica inevitabilmente una perdita di identità e di conseguenza un processo di spersonalizzazione, colui che vive in un sistema aperto, basato su una struttura dialettica, può scegliersi un suo spazio di identità in grado di rispondere alle sue aspirazioni ed alle sue idee. Il concetto di città nella città viene completato dai settori interposti fra le isole urbane: queste dovrebbero essere separate le une dalla altre da fasce naturali di verde (metafora dell’arcipelago verde). Gli spazi intermedi trattati a verde vengono a formare un sistema di natura artificiale...” UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle “La polarità fra natura e cultura, o anche fra natura e metropoli appare oggi compromessa, indistinta e confusa, risulta carente. Questa polarità dovrebbe ricevere un nuovo impulso: una natura assolutamente artificiale dovrebbe contribuire a rendere più intensa – piuttosto che ad impoverire – l’esperienza della metropoli. La rete delle aree naturali dovrebbe anche accogliere le opere di infrastruttura tipiche dell’epoca tecnologica attuale: oltre a un vasto sistema di autostrade, una serie di supermercati, di stabilimenti industriali e di attrezzature affini legate al traffico delle automobili e dalla mobilità. Nelle aree libere interposte fra le isole urbane si dovrebbe sviluppare l’inserimento di una maglia suburbana secondo il modello proposto dal progetto di case unifamiliari per Chicago, elaborato da Ludwig Hilberseimer, oppure l’inserimento di una maglia regionale secondo la proposta di Broadacre City di Frank Lloyd Wright. “ In conclusione il modello di Ungers si deve fondare su: - la creazione di un sistema complesso, basato sui contrasti, che si contrappone ad un sistema orientato in senso unitario; - lo stretto collegamento fra città e campagna, vale a dire l’istituzione di rinnovati rapporti tra cultura e natura; - la valorizzazione del luogo, la conservazione della memoria e della coscienza storica, nel senso della continuità nello spazio e nel tempo. Il problema non riguarda il progetto di un contesto urbano del tutto nuovo, bensì il progetto per il completamento e la trasformazione di ciò che già esiste; non si tratta perciò della scoperta di un nuovo sistema urbano, ma del perfezionamento di quello esistente. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Friedrichstadt UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle L’obbiettivo della riqualificazione della Friedrichstadt è quello di sviluppare il tema dell’isolato; l’idea del lotto come strumento di intervento ha prodotto una serie di soluzioni molto diverse tra loro, in base al tipo di operatore ma anche alla strategia seguita dal progettista. La simulazione della complessità urbana è ottenuta, ad esempio, sia attraverso l’intervento di diversi progettisti nel medesimo isolato (Kleihues, Dudler, Sawade, Kollhoff ripropongono in un isolato la vecchia strategia IBA), sia attraverso l’articolazione e la frammentazione di un unico progetto per un solo isolato in parti diverse, come nel caso di Aldo Rossi (tramite la riproposizione dell’antica parcellizzazione catastale attraverso il gioco delle facciate). UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La ricostruzione critica è la parola d’ordine per tutti i nuovi interventi nella Friedrichstadt. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il sistema Friedrichstrasse, Leipzigerstrasse, Unter den Linden UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La simulazione della complessità urbana è ottenuta attraverso l’articolazione e la frammentazione del progetto per l’isolato riproponendo l’antica divisione catastale attraverso il gioco delle facciate. Il progetto di Rossi coglie l’occasione presentata dalla figura del blocco, dai lotti storici e dai due edifici preesistenti per creare un collage di strutture urbane. “Un insieme di frammenti del passato e del futuro”. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La ricostruzione critica, edificio progettato e coordinato da Kleihues L’intervento di diversi progettisti nel medesimo isolato (Kleihues, Dudler, Sawade, Kollhoff) ripropone in un isolato la vecchia strategia dell’IBA. Il modello dell’edificazione è il sempre il comparto urbano che insiste su un lotto la cui massima dimensione è l’isolato: la parcella come strumento reale d’intervento. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Altezze massime consentite come quelle storiche di 22 metri alla gronda, e di 30 metri al colmo del tetto. Il venti per cento della superficie lorda deve essere destinato a residenza. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La ricostruzione critica, porzione di blocco progettata da Kollhoff La densità insediativa non viene calcolata solo in base a parametri quantitativi, ma considerando anche le destinazioni d’uso ed il regolamento edilizio. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Jüdisches Museum Berlin, Daniel Libeskind, 1999 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Friedrichstadt Passage UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Accanto ad alcuni interventi di ricucitura di isolati esistenti troviamo anche alcuni esempi in cui un intervento unitario si estende su un insieme di isolati. E’ il caso di Friedrichstadtpassage. I tre blocchi del cosiddetto Friedrichstadtpassage costituiscono un esempio tipico di come la ricostruzione critica si debba confrontare con lo sviluppo economico e le esigenze commerciali. A ogni architetto è affidato un isolato diverso, che risulta però collegato con gli altri sotto la quota della strada, al livello di una galleria commerciale. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il progetto di Ungers sviluppa il tema del grande isolato (a lui caro) cercando di ricondurlo alla scala del tessuto circostante, sia attraverso l’articolazione volumetrica delle facciate, sia attraverso la creazione di due corti interne. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il blocco “americano” di Pei & Cobb UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il progetto di Nouvel per la galleria Lafayette dichiara invece la sua estraneità con una facciata in vetro serigrafato e uno spazio interno che trasforma l’idea della corte aperta e coperta, in un elemento luminoso a forma conica. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Bahnhof Friedrichstrasse UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Nel suo sviluppo verso la Sprea la Friedrichstrasse incontra la linea ferroviaria e la stazione: il fiume e questa infrastruttura ritagliano all’interno del tessuto urbano una specie di isola. Attorno ad essa la struttura urbana è chiaramente definita, o ridefinita riprendendo gli elementi esistenti, l’isola si presenta invece con caratteristiche del tutto diverse. Dall’eccezionalità ne scaturisce l’eccezionalità delle proposte progettuali che sviluppano ricerche di approccio differente a quelle di ricostruzione critica, sul tema dell’isolato e del tessuto urbano. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle L’idea della costruzione perimetrale del blocco viene abbandonata; la nuova maglia stradale, pur attenta alle tracce storiche, propone un’alternanza di volumi edificati e di vuoti urbani; gli spazi aperti non sono identificabili soltanto con le piazze, ma con spazi verdi, corti ad U, spazi semipubblici. Nella sua proposta Eisenman presenta un’analogia con la figura dei cristalli liquidi, in cui la struttura rigida si modifica quando viene sottoposta a cambiamenti di temperatura o all’influsso di forze esterne. Per analogia la struttura urbana degli isolati subisce una particolare deformazione grazie alle forze della ferrovia e della Sprea. Nella zona a sud della ferrovia viene ripresa da Eisenman la struttura degli isolati preesistenti, sovrapponendo a essa tracce degli edifici distrutti nel 1945; nella zona a nord questa struttura subisce delle trasformazioni sia nella disposizione che nella forma degli edifici, che assumono configurazioni, simili al progetto per il Max Reinhardt Haus, poco distante. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Anche nella proposta di Langhof vengono utilizzate due diverse strategie: a sud della ferrovia viene proposto il completamento dell’isolato. A nord della ferrovia viene invece proposta l’introduzione tra gli edifici esistenti di nuovi edifici con l’obbiettivo di creare una diversa struttura urbana basata sull’idea di mescolanza e dell’accostamento di elementi diversi, dove spazi aperti e verde penetrano tra gli edifici e si estendono anche sui tetti. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Pariserplatz UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Un tempo simbolo dell’accesso alla Mitte, poi un ossimoro simbolo della divisione, adesso di nuovo centro e nodo della ricostruzione. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Si potrebbe pensare che Ghery, disegnando il prospetto sulla piazza, si sia attenuto alle prescrizioni (ma forse si dovrebbe parlare, in questo caso, al clima) imposte agli architetti incaricati di progettare i diversi episodi che hanno scandito gli impegnativi interventi edilizi realizzati o in via di realizzazione a Berlino per la ricostruzione crititca. Il fronte su Pariser Platz dell’edificio non ha nulla di affettato o compiaciuto e, tanto meno, giocoso e accattivante. Esso si offre come un frammento, una presenza contrastante rispetto a ciò che la circonda, le apparentemente colte cortine edilizie prospicienti la piazza alla Porta di Brandeburgo. Questa costruzione rivela un linguaggio espressione di una interpretazione personale che rappresenta una storia diversa da quella che lì, nel cuore della città, viene celebrata. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Nel corpo di fabbrica della DG Bank, seppure le geometrie seguano le indicazioni di piano per la ricostruzione critica, si nota la diversità: una successione di pieni e vuoti, di alti pilastri rivestiti in pietra, che salgono a gradoni. La mancanza di limiti e conclusioni è il tratto caratteristico di questa facciata, in realtà una pura scansione ritmica. Tra i pilastri che configurano un ordine gigante piatto, le aperture si susseguono come scavati parallelepipedi scuri, protetti da vetri inclinati. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Dietro lo schermo che si sovrappone al corpo di fabbrica su Pariser Platz si dispiega un organismo, di cui nulla traspare all’esterno. Sul retro, su Beherenstrasse, la costruzione ha un aspetto che non ha nulla in comune con quello del fronte principale: una successione di finestre in leggero aggetto, ritagliate da una superficie variamente incurvata. Nulla da spartire anche con i modi educati dello stile della architettura berlinese della ricostruzione critica e, soprattutto, con il mimetismo che ne ha contraddistinto alcuni episodi. All’interno della corte, la socialità degli Höfe berlinesi viene sottolineata dalla tecnologia della copertura in ferro e vetro e dal segno zoomorfo a testa di cavallo. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Leipzigerplatz UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La Leipziger Platz rappresenta uno dei frammenti urbani di bordo a ridosso dell’impronta del muro. Nel sistema Potsdamer Platz - Kulturforum rappresenta quella collisione tra frammenti urbanistici, che sottolinea Ungers. La Leipziger Platz è un ottagono, costruita nel 1734 come estremità della città barocca. Piano del 1804 Progetto Lennè UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Schinkel progetto 1814/15: Duomo della Liberazione UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Leipziger Platz era circondata da una serie di palazzi rappresentativi. La Potsdamer e la Leipzigerplatz erano le due piazze maggiormente trafficate all’iniziao del XX secolo. La Leipziger Platz è il culmine ovest della Leipziger Strasse, strada barocca larga 22 metri. Da qui partiva poi la strada che arrivava fino alla città di Potsdam. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il progetto di Erich Mendelsohn prevedeva una serie di edifici sulla Potsdamer Platz che si relazionassero con lo spazio urbano della Leipziger Platz. Inizialmente viene abbandonata la forma ottagonale e costruita una nuova stazione ferroviaria. Gli intenti di Mendelsohn erano di velocizzare l’architettura rendendola più dinamica in analogia col dinamismo del traffico. Erich Mendelsohn, schizzi per Potsdamer e Leipziger Platz, 1928-1930 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Leipzigerplatz & Potsdamerplatz dopo i bombardamenti UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il progetto di Le Corbusier non prende in considerazione il tessuto esistente ma inserisce i suoi modelli urbani cancellando sia la Leipziger Platz che la Pariser Platz. Nelle proposte di Giorgio Grassi la forma della piazza rimane intatta, ma tutto attorno il verde prende posto al costruito. Grassi seguiva quel pensiero radicale secondo cui la distruzione di tutto dopo la guerra e il muro, doveva in qualche modo essere ricordata. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Nelle immagini il progetto urbanistico di Aldo Rossi e dello studio Hilmer & Sattler. Tra la Leipziger Platz e la Pariser Platz sono sorti degli edifici che ospitano le rappresentanze di diversi Länder. Nella fascia che collega Leipziger Platz alla Pariser Platz è stato realizzato il “Memoriale per gli Ebrei assassinati d’Europa” su progetto Eisenman. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Denkmal für die ermordeten Juden Europas, Peter Eisenman, 2004 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Potsdamerplatz UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Con Potsdamer Platz si identifica oggi una vasta area di Berlino, che dalla Philharmonie e dalla Staatsbibliothek di Scharoun si estende fin oltre il vecchio confine del Muro. Punto nevralgico della Berlino del Novecento e nodo di traffico, questa area si presentava alla caduta del Muro come un vuoto disseminato da alcuni resti. Con la riunificazione della città, questo luogo è ritornato ad essere un punto nevralgico, un’area di importanza strategica per il disegno della nuova città, carica di significanti i cui significati non sempre sono leggibili se non nel senso economico. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Nella terra allora desolata della Potsdamerstrasse e dintorni, eternata dal film Der Himmel über Berlin di Wim Wenders, la costruzione di un nuovo immenso centro commerciale, isola architettonica destinata allo shopping, allo spettacolo, al ristoro e agli uffici, ha definito uno spazio urbano nuovo ed invitante, non certo segnato da un recupero della tradizione ma da un urban marketing legato alle attività commerciali più che urbane. Nella Potsdamer Platz alla fine di una lunga serie di progetti e proposte si realizza una edificazione contenuta in altezza, tranne che per gli edifici di testa, che tenta di riproporre l’idea di isolato storico di Berlino. Le torri, i portici, le arcate, le piazze coperte progettate nell'area tentano di ricongiungere fisicamente e simbolicamente Est e Ovest. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Potsdamerplatz – La morfologia nel tempo UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Su Potsdamer Platz vari concorsi si sono susseguiti a partire dagli anni ’90: tutti con l’intento di garantire la desiderata ripresa della parte nuova di città, proponendo una commistione di abitazioni ed uffici, la costruzione di cinema, teatri e un grande centro commerciale. La città di Berlino, attraverso il progetto di Potsdamer Platz, ha cercato di costruire un nuovo centro, non solo della vita economica, ma un quartiere che rappresentasse l’immagine dinamica della nuova capitale tedesca: un tentativo per certi versi riuscito per altri meno. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Ungers prima ipotesi di progetto – Il grande Isolato e la Tipologia a Torre UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Ungers raffronto tra prima e seconda ipotesi di progetto Ungers tende a combinare, all’interno della maglia stradale, gli isolati tra loro, in modo di arrivare a una varietà di dimensioni, dal piccolo isolato, a quello di dimensioni intermedie, al grande isolato, inserendo due edifici a torre sulla piazza. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Kollhoff: prima ipotesi di progetto Il Rapporto Duale con Alexanderplatz UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Nella seconda Ipotesi di progetto di Kollhoff prevale lo studio per la variazione tipologica all’interno di in un insediamento morfologicamente legato alle parcelle edificabili ed al concetto di isolato. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La proposta di Rafael Moneo vuole creare un’alternativa al paesaggio urbano basato sulla non uniformità, ma sul contrasto: alcuni edifici di grandi dimensioni e di altezza contenuta formano dei veri e propri grattacieli orizzontali, memori dell’esperienza dell’edifico Diagonal a Barcellona. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Hilmer & Sattler, nella relazione di progetto per il piano urbanistico affermano che “le basi del progetto non si trovano nel modello di città americana come agglomerazione di edifici alti, bensì nell’idea spaziale della città europea compatta”. Lo studio prevede l’accostarsi di linguaggi hi-tech e di memoria storica nell’intento di scatenare l’evocazione di un nuovo mondo europeo, comunque, molto vicino a quello americano. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il progetto di Renzo Piano, risultato vincitore del concorso di una parte dell’area (1992), è il più vicino allo schema iniziale di Hilmer e Sattler, che viene però corretto per quanto riguarda il rapporto con la Staatsbibliothek di Scharoun. Da elemento dissonante essa diviene, integrata da un nuovo edifico e circondata da uno specchio d’acqua, il centro e componente pubblica del progetto. Piano inizialmente prevedeva inoltre una torre verso il canale. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Tesi – Antitesi – Sintesi Il rapporto con la Staatsbibliothek di Scharoun UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Nella realizzazione della Hoch Haus Kollhoff propone una sovrapposizione del concetto del piccolo isolato con quello dell’edifico a torre. Egli declina il master plan attraverso un percorso linguistico-sementico molto diverso da quello delle architetture circostanti. La sua ricerca potrebbe sintetizzarsi in un brano della sua relazione di progetto: “torri rivolte alla città e al parco, che si sviluppano dal sito e dal programma per diventare corposità figurativa”. Morfologia, tipologia, genius loci, funzione si integrano in un unicum grazie ad uno studio di centinaia di modelli in scala fino alle minime variazioni, nella certezza ”che l’edificio alla fine assumerà una forma”. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La nuova Hoch Haus berlinese denuncia un innesto tipologico fra un isolato con una corte interna chiusa ed un esplicito tipo a torre. Verso la piazza si pone con il massimo elevato, riservando alla parte a sud un articolarsi complesso dei volumi e delle altezze che dai ventiquattro piani della torre scendono alternativamente a tredici e sette piani. L’attacco a terra è esemplare: i portici, anche nei loro elementi illuminanti, ci riportano ad una Berlino che non c’è più, mentre il rapporto con la piazza è indiretto, mirato alla prevalenza del volume nella sua totalità, tenendo sottotono il basamento vero e proprio. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il programma di progetto scegliendo il restringimento delle sedi stradali secondarie crea degli spazi fra i volumi con un calibro minuto e delega alle tre torri di testa e alla grande cupola del Sony Center di Jahn&Murphy il rapporto a nord con la piazza e a sud con le preesistenze monumentali del Kulturforum. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Per questa fascia, che costituisce il nuovo fronte urbano orientale lungo il grande vuoto destinato prima a specchio d’acqua e poi a parco, gli architetti inviati per il concorso, si rifanno alle indicazioni del piano di Hilmer e Sattler. L'obiettivo era la ricomposizione della storica frattura fra la Leipziger-Potsdamer Platz e le aree urbane adiacenti; all'area ABB era collegata la risoluzione dell’affaccio sulla parte meridionale della Potsdamer Platz UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Ricollegandosi al tipo del palazzo berlinese barocco, Giorgio Grassi propone un’edificazione ad H, che gli permette di ricreare due spazi tradizionali, una corte pubblica poco profonda verso la strada, e un giardino sul lato opposto. La presenza del parco, largo cento metri, suggerisce infatti la condizione di margine e di confine simile a quella storica. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il programma sull’area prevede a sud la nuova stazione della metropolitana, di seguito, una scuola, una palestra, diversi edifici di abitazione e infine, man mano che si giunge in prossimità della Potsdamer Platz, edifici per attività direzionali e terziarie. La composizione raggiunge il punto di massima accumulazione nell'edificio di testata sulla piazza, che ospita anch'esso uffici aggregati su un atrio comune, e che si eleva su undici livelli, anziché otto. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle In questo caso la presenza della rete di trasporti sotterranea – linea ferroviaria e linea metropolitana – costituiscono un forte vincolo progettuale. Nelle ipotesi del concorso, Juergen Sawade aveva proposto una edificazione a U rivolta verso il parco, introducendo nelle corti uno zoccolo di due piani che permettesse di creare un sistema di terrazze verso il parco. Diener & Diener avevano invece proposto una varietà tipologica sia per la residenza che gli uffici, attraverso la rinuncia all’idea di isolato e la riscoperta della linea ferroviaria/metropolitana esistente. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Gli edifici sembrano concatenarsi tra loro, con scatti improvvisi dei corpi di fabbrica. Questi scatti racchiudono e comprimono lo spazio contenuto tra le costruzioni, fino ad annullarlo completamente, quando gli edifici si fondono nel corpo di testata. Il progetto, nella sua asciutta eleganza, propone un impianto fondato sulla ripetizione del tipo del palazzo tardo-barocco e neoclassico, che tanta parte ha avuto nella configurazione architettonica della città di Berlino. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Alexanderplatz UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Prima dei bombardamenti Alexanderplatz indicava un luogo definito da un crocevia di strade importanti ed un centro famoso per la sua socialità diurna e notturna. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Negli anni sessanta la piazza viene ricostruita dal regime socialista, e di quel regime diviene la vetrina, centro simbolico e reale: lo slancio verticale della torre della televisione e l’estensione della spianata aspiravano ad una dimensione superumana. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle La distesa piazza socialista viene posta al centro dell’attenzione di un concorso per la riumanizzazione del cuore della ex capitale socialista, come aspirante nuova downtown di Berlino. Hans Kollhoff, vincitore del concorso, propone un’urbanizzazione di blocchi compatti dai quali si elevi una serie di torri che costeggi il tratto finale della Karl Marx Allee (Stalin Allee). Le dimensioni della piazza vengono ridotte, gli edifici gemelli di Peter Behrens vengono presi a modello e ripetuti con l’intento di mantenere uno spazio di dimensioni europee. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle L’area viene ridefinita grazie a tredici grattacieli di circa 150 metri di altezza, mediati da edifici alti trenta metri, come i palazzi di Behrens e posti in modo da mettere in crisi la predominanze nello skyline cittadino la torre della televisione. La vista della torre della televisione viene impedita nei punti principali per la comprensione della città. Il simbolo di Berlino est viene eliminato, almeno dal punto di vista visivo, dal momento che materialmente farlo sarebbe molto difficile. La cancellazione avviene quindi attraverso un processo di mimetizzazione del simbolo della RDT. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle All’interno del concorso per la riumanizzazione della Alexanderplatz è stata anche molto apprezzata la proposta di Liebeskind: questa si fonda, a differenza della vincitrice, su una serie di edifici eccezionali che, rompendo gli allineamenti e i traguardi delle geometrie circostanti, riescono ad entrare in rapporto con il monumentalismo dell’architettura socialista esistente: la città cresce per contraddizioni, le discontinuità della storia non cancellano le testimonianze del passato. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Kulturforum UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il Kulturforum è stato uno degli interventi urbanistici più importanti del dopo guerra: fu realizzato a partire dagli anni cinquanta, allo scopo di creare un centro culturale per l'allora Berlino Ovest, analogamente alla Museumsinsel per Berlino Est. Nella Berlino divisa, si trovava ad ovest a ridosso del muro. Oggi, dopo il completamento del complesso di edifici della Potsdamer Platz, tra questi e il Kulturforum viene ricucito il tessuto urbano che era stato interrotto dal muro. Tra gli anni ’60 e ’80 erano sorti, su progetto dell’architetto Hans Scharoun e, dopo la sua morte, dei suoi allievi e collaboratori, la Sala grande e la Kammermusiksaal della Philharmonie (1963), la Staatsbibliothek (1976), il Museo degli strumenti musicali (1984) e il Kunstgewerbemuseum (1985). A questi edifici si aggiunse la Neue Nationalgalerie (1968) di Mies van der Rohe la quale raccoglie la pittura del Novecento. Ultimo tassello di questo insieme di costruzioni per le istituzioni culturali è la nuova Gemäldegalerie (1998), Progettata dagli architetti H. Hilmer & Ch. Sattler: la nuova pinacoteca che, nella Berlino riunificata, raccoglie le collezioni del Bodenmuseum (Berlino est) e dei musei di Dahlem (Berlino ovest). UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Spreebogen UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il progetto urbanistico complessivo degli architetti A. Schultes e C. Frank, prevede un gruppo di edifici per il governo e per il parlamento (cancelleria, Bundestag, sedi delle frazioni parlamentari) che assumano uno sviluppo lineare che si estenda ben oltre i confini della Sprea e che rompano l’impianto radiale storico consolidato dei vecchi giardini. Il concetto urbanistico vuole tematizzare la riunificazione est-ovest con la realizzazione di una "fascia federale" contenente le principali funzioni governative, che tenti di fornire le nuove linee per l'autorappresentazione dell'apparato statale democratico. Questi concetti vengono espressi con espressioni architettoniche prevalentemente geometriche ed opportune aperture verso l'esterno. Per la sua morfologia e le destinazioni d’uso la striscia di costruito è stata definita “ Das Band des Bundes”. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il Bundeskanzleramt presenta una forma singolare - una sorta di ellisse – che scavalca la Sprea con un ponte al di là del quale vi è il “Kanzlergarten “ (Il Giardino della Cancelleria). Paul-Löbe-Haus e Maria-E.-Lüders-Haus (S. Braunfels) sono i due edifici principali che continuano architettonicamente la prospettiva del palazzo della cancelleria e ospitano gli uffici dei parlamentari, delle commissioni e dei gruppi parlamentari, la biblioteca e l’archivio del parlamento. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Architekten Bumiller, die "Schlange“, 1999 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Lehrter Bahnhof UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Il progetto per la Lehrter Bahnhof, la stazione centrale di Berlino al centro del quartiere governativo, prevede un atrio di ampiezza 170x50 m che si interseca con la copertura vetrata delle banchine di attesa di 450 m di lunghezza. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Tiergarten-Dreieck UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Nordische Botschaf UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Amministrare l’Urbanistica Prof. Pier Benedetto Mezzapelle Wohnanlage an der Rauchstraße UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA