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Alcuni cerchi - percorsi di arte
SCHEDA 3 Vasilij Kandinskij, “Alcuni cerchi”, 1926, olio su tela, 140 x 140 cm, New York. L’opera propone una suggestiva immagine con cerchi di diverse forme e colore, alcuni isolati, altri sovrapposti, che sull’uniforme sfondo scuro creano un effetto di elegante e lirica mobilità. I singoli elementi della composizione sono rigorosamente bidimensionali, l’effetto complessivo, tuttavia, è tutt’altro che d immagine piana: sembra quasi che i cerchi affiorino progressivamente alla superficie emergendo da profondità inaccessibili e in qualche modo arcane. Osserviamo il curioso alone che circonda il cerchio maggiore, dal colore azzurro-viola, e numerosi altri cerchi minori. Sappiamo che per Kandinskij l’alone è manifestazione di energie extracorporee: esso colloca ciò che troviamo raffigurato nell’opera in una sfera sottratta al controllo dei sensi, sfera che potremmo definire medianica (che riguarda i fenomeni medianici, durante i quali gli uomini entrano in comunicazione con gli spiriti) e che è quella della veggenza, della visione interiore. L’immagine non è convulsa, non ha concitazione né violenza: è anzi caratterizzata da una grande calma, dalla lenta emersione dei cerchi dalle oscure lontananze da cui provengono. È in questo senso che possiamo sviluppare il paragone già accennato tra musica e pittura. L’immagine non è ferma, accoglie invece un movimento, ha una sua processualità e una sua durata interne. Si faccia attenzione al colore: ha una funzione determinante. L’impiego di più tonalità non è casuale né mira semplicemente a distinguere questo da quel cerchio: stabilisce invece differenti livelli di profondità e perfino diverse velocità di affioramento. I cerchi dal colore più chiaro, gialli o rosa, balzano verso di noi; il cerchio nero al centro della composizione sembra più lontano; i cerchi verdi o azzurri occupano invece livelli intermedi e affiorano più lentamente. Tra tutti i cerchi si stabilisce una connessione e l’immagine, né inerte né bloccata nell’istante come il quadro di tradizione, appare come svolgersi nel tempo simile in questo a una composizione musicale, a un pezzo per pianoforte, per esempio: i cerchi vengono emergendo fluidamente e con un movimento costante, senza interruzione né strappi.