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Tumori del colon
TUMORE DELL’ APPARATO GASTRO-ENTERICO COLON-RETTO Michele Reni Dipartimento Oncologico Ospedale S. Raffaele - Milano EPIDEMIOLOGIA EPIDEMIOLOGIA CANCRO DEL COLON-RETTO dimensioni del problema Nuovi casi/anno 783.000 150.000 35.000-40.000 nel mondo in Europa in Italia Morti/anno 437.000 95.000 18.000 nel mondo in Europa in Italia Eziologia del CRC: fattori ambientali Increased Incidence Decreased Incidence High-calorie diet Antioxidant vitamin consumption High red meat consumption Consumption of fresh fruit and vegetables Overcooked red meat consumption Use of nonsteroidal antiinflammatory drugs High saturated fat consumption High-calcium diet Cigarette smoking; Excess alcohol consumption Sedentary lifestyle Obesity Note: Coffee or tea consumption has no effect on incidence. Fattori di rischio ambientali • Rischio 4 volte > nei Paesi avanzati rispetto ai meno evoluti • Sesso: un soggetto maschile ha una probabilità di ammalare del 4,5% rispetto al 3,2% di uno di sesso femminile. • Stili di vita: condizionano lo sviluppo del cancro in tempi diversi (sovrappeso e obesità, dieta ipercalorica, scarsa attività fisica, massa corporea, dieta) • Consumo di elevate quantità di grassi ed una assunzione ridotta di fibre vegetali, alto consumo di carni rosse e grassi animali. • Ridotto consumo di folati associato ad alto consumo di alcol e al fumo di sigaretta incrementano il rischio di adenomi POLIPI COLORETTALI ED ALTRI FATTORI DI RISCHIO Il rischio di evoluzione verso la forma cancerosa dipende: * istotipo villoso (T 75%, T-V 20%, V 5%) * dimensioni del polipo (diametro > 1 cm: 3% a 5 anni, 8% a 10 anni, 25% a 20 anni) * numero di polipi (rischio maggiore per i polipi multipli) * grado di displasia POLIPOSI FAMILIARE • Numerose formazioni polipoidi • Il tratto fenotipico si manifesta fra i 10-15 anni • I familiari di I grado hanno un elevato rischio (circa 50%) di contrarre la malattia e vanno sottoposti a controlli endoscopici dall’età di 12-16 anni. Posta la diagnosi il trattamento di scelta è chirurgico. • Se non trattata la FAP evolve verso lo sviluppo di un cancro nel 100% HNPCC La diagnosi di HNPCC va sospettata in base ai criteri di Amsterdam : * almeno tre parenti con carcinoma del colonretto documentato istologicamente * almeno due generazioni successive affette * in uno degli individui affetti,diagnosi posta prima dei 50 anni di età • Si associano criteri minori come: * prevalente localizzazione del tumore nel colon destro * frequente associazione di carcinomi dell’endometrio, dello stomaco, dell’apparato urogenitale e dell’ovaio (S. Lynch II) Metodiche di screening nella popolazione a rischio generico (adulti con età >50 anni) Test American Cancer Society American College of Gastroenterology Hemoccult Ogni anno associato a sigmoidoscopia ogni 5 anni In alternativa alla colonscopia: hemoccult ogni anno associato a sigmoidoscopia ogni 5 anni Sigmoidoscopia Ogni 5 anni associata a hemoccult ogni anno In alternativa alla colonscopia: sigmoidoscopia ogni 5 anni con hemoccult ogni anno TEST SANGUE OCCULTO RIDUCE IL RISCHIO DEL 15-20% Cancro del colon L’80% dei casi viene operato radicalmente con chirurgia di elezione (circa 24.000/anno) Circa il 50% di questi morira’ per recidiva di malattia (circa 12.000/anno) La chemioterapia adiuvante ogni anno evita in Italia la morte di almeno 3000 pazienti con cancro del colon Diagnosi: sintomi • Symptoms associated with colorectal cancer include – lower gastrointestinal bleeding – change in bowel habits – abdominal pain – weight loss – change in appetite – weakness – obstructive symptoms Diagnosi: esame obiettivo • palpable mass • bright blood through the rectum (usually left-sided colon cancers or rectal cancer) • melena (right-sided colon cancers) • lesser degrees of bleeding (positive result on stool test for occult blood) • Adenopathy • Hepatomegaly • Jaundice • pulmonary signs • Obstruction (usually in the sigmoid or left colon) Complicazioni all’esordio • Acute gastrointestinal bleeding • Acute obstruction • Perforation • Metastasis with impairment of distant organ function Diagnosi: esami di laboratorio • Iron-deficiency anemia • Electrolyte derangements • Liver function abnormalities • CEA may be elevated and is most helpful in postoperative monitoring if the level is reduced to normal as a result of surgery Esami di valutazione • Complete history • Family history • Physical examination • Laboratory tests • Colonscopy • Total-body CT scan Stadiazione: TNM • T1 tumors invade into but not through the submucosa. • T2 tumors invade into but not through the muscularis propria • T3 tumors invade through the muscularis propria into the subserosa or into nonperitonealized pericolic or perirectal tissue • T4 tumors invade other named organs or structures (T4a) or perforate the visceral peritoneum (T4b) Stadiazione: TNM • N0 all nodes examined are negative • N1 includes tumors with metastasis in one to three regional lymph nodes • N2 indicates metastasis in four or more regional lymph nodes. Metastatic nodules or foci found in the pericolic, perirectal, or adjacent mesentery without evidence of residual lymph node tissue are regarded as being equivalent to a regional node metastasis and are counted accordingly Vie di diffusione Estensione transmurale attraverso la muscolare propria nei tessuti molli pericolici o perirettali con invasione delle strutture contigue tumori del retto: estensione in strutture pelviche (es. vagina o vescica) Tumori del colon: si estendono alla superficie peritoneale, perforano la sierosa e determinano carcinosi peritoneale con metastasi omentali e ovariche Altre vie di diffusione sono per via linfatica ai linfonodi locoregionali; per via ematogena principalmemente al fegato TNM Classification of Colorectal Cancer according to AJCC-UICC Stage T N M 0 Tis N0 M0 I T1 N0 M0 T2 N0 M0 IIA T3 N0 M0 IIB T4 N0 M0 IIIA T1–T2 N1 M0 IIIB T3–T4 N1 M0 IIIC Any T N2 M0 IV Any T Any N M1 DISEASE STAGE AT DIAGNOSIS Stage IV: 20–25% Stage I: 15% USA Stage III: 30–40% Stage II: 20–30% Not staged: 8% Stage IV: 15% Stage I: 17% Italy Stage III: 23% Stage II: 37% SOPRAVVIVENZA • TNM stadio Sopravvivenza 5 aa • I A, B1 85-95% • II B2 60-80% • III C1, C2 30-60% • IV D <10% PRINCIPI TERAPEUTICI • Gli obiettivi terapeutici includono - Guarigione - Prolungamento della sopravvivenza - Palliazione dei sintomi - Miglioramento o preservazione della qualità di vita - Ritardo della progressione della malattia e sintomi associati - Risposta obiettiva Elementi per la gestione corrente della terapia del carcinoma colorettale 1. Persona (paziente) • clinica (organi vitali, capacità personali, psiche, comorbidità) • famiglia (cultura, circostanze, altro) 2. Tumore • clinica • patologia 3. Sanitari • dottori chirurgo (laparotomia vs laparoscopia) oncologo radioterapista radiologo interventista • infermieri • farmacisti 4. Organizzazione e ricerca & sviluppo farmaceutici • sistemi sanitari (nazionale vs regionale vs privato) • disponibilità dei farmaci OPZIONI TERAPEUTICHE • • • • • Chemioterapia sistemica Chemioterapia locoregionale Resezione epatica o re-resezione Tecniche ablative Approcci misti chirurgia + terapia adiuvante chemioterapia neoadiuvante+chirurgia RF + chemioterapia Chemioterapici attivi • 5-Fluorouracile • Antagonisti delle pirimidine: Capecitabina • Farmaci che interferiscono con il catabolismo del 5FU :UFT • Inibitori della TS: ratiltrexed • Inibitori della Topoisomerasi: irinotecan • Agenti alchilanti: oxaliplatino Caratteristiche e meccanismo di azione dei nuovi farmaci * Capecitabina: fluoropirimidina carbamato per uso orale in grado di mimare l’infusione continua di 5FU. * UFT: combinazione di tegafur e uracile in rapporto molare 1:4 Attraverso un’inibizione della DPD aumenta i livelli intracellulari di 5FU. * Raltitrexed: inibitore diretto e specifico della TS * Irinotecan: inibitore della topoisomerasi I. Attivo in G2 * Oxaliplatino: agente alchilante, forma addotti intra e interfilamento. Gli addotti non sono riconosciuti dal complesso MMR. Induce maggior espressione di topoisomerasi I OXALIPLATINO: I linea trattamento STUDIO N pz RR% mPFS mOS De Gramont et al 2000 FOLFOX LVFU2 210 210 50,7 22.3 9.0 6.2 16.2 14,7 267 264 264 45 31 35 8.7 6.9 6.5 19.5 15 17.4 118 124 48.3 22.6 7.9 5.3 20.4 16.1 10.9 20.6 14.2 21.5 Goldberg et al 2004 FOLFOX IFL IROX Grothey et al 2002 FUFOX Bolus FU/LV Tournigand et al 2004 FOLFOX /FOLFIRI 111 FOLFIRI/FOLFOX 111 FOLFOX 54% FOLFIRI 4% FOLFIRI 56% FOLFOX 15% IRINOTECAN:I linea trattamento STUDIO N pz RR% m PFS mOS Saltz et al N Engl J Med 2000 IFL Bolus FU/LV Irinotecan 231 226 226 39 21 18 7.0 4.3 4.2 14.8 12.6 12.0 Douillard et al Lancet 2000 FOLFIRI FU/LV 198 187 34.8 21,9 6.7 4.4 17.4 14.1 214 216 54.2 31.5 8.5 6.4 20.1 16.9 Koehne et al 2003 FOLFIRI FU/LV FOLFOX E FOLFIRI vs. FU+AF ORR PFS 30 20 10 D ou ill ar d ra m on t G ia cc he tti FU+AF D e D e G Sa l tz lla rd 0 D ou % FOLFIRI ra m on t G ia cc he tti 40 G 50 Sa l tz 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 60 FOLFOX STUDIO N9741 mOS mTTP RR (%) Bolus IFL (N=264) FOLFOX (N=267) OXA/CPT11 (N=264) 14.8 19.6* 17.4* 6.9 8.7* 6.5 31 45* 34 *p:<0.05 Goldberg R. J Clin Oncol 22:23-30,2004 STUDIO NCCTG N9741 • incremento del TTP in pazienti trattati con FOLFOX rispetto a quelli trattati con IFL o con IROX • FOLFOX: trattamento standard CHEMIOTERAPIA MALATTIA AVANZATA CONCLUSIONI • pz trattati in I linea con un regime di combinazione hanno un aumento di S mediana di 3.5 mesi per cui la combinazione deve essere la terapia di I linea • FOLFOX4 è superiore a IFL • FOLFIRI=FOLFOX, entrambi considerati I linea • l’impiego di FU/LV + Oxa o IRI durante la malattia aumenta la sopravvivenza mediana NUOVE TERAPIE BIOLOGICHE • inibitori angiogenesi • inibitori EGFR • inibitori COX-2 • inibitori metallo proteinasi membrana • vaccini BEVACIZUMAB Avastin anticorpo monoclonale umanizzato anti VEGF prodotto mediante tecnica del DNA ricombinante in cellule ovariche di criceto cinese BEVACIZUMAB n.pz RR mPFS mOS IFL/bevacizumab 402 44.8 10.6 20.3 IFL 411 34.8 6.2 15.6 Hurwitz et al N Engl J Med 2004;350:2335-2342 FU/LV/bevacizumab (high dose) 33 24 7.2 16.1 FU/LV/bevacizumab (low dose) 35 40 9.0 21.5 FU/LV 36 17 5.2 13.8 Kabbinavar et al J Clin Oncol 2003 Hurwitz H et al, N Engl J Med 350:2335-2342, 2004 Bevacizumab Metastatic colorectal cancer, 2nd line 1.0 HR=0.76 0.8 A vs B: p=0.0018 Probability B vs C: p=0.95 0.6 0.4 0.2 0 10.8 10.2 0 3 6 9 12.9 12 15 18 21 24 Overall survival (months) A: FOLFOX4 + bevacizumab B: FOLFOX4 C: Bevacizumab HR = hazard ratio Total 289 290 243 Dead 246 257 216 27 Alive 43 33 27 30 33 Median 12.9 10.8 10.2 36 CETUXIMAB Erbitux anticorpo monoclonale umanizzato anti EGFR Carcinoma Colorettale Metastatico Evoluzione della Terapia Medica Mesi 28 Sopravvivenza (OS) 24 24 20 Sopravvivenza senza progressione (PFS) 20 14,5 16 12 8 4 12,1 11,5 9,5 8,7 6 2,5 3,4 5 6,2 6 0 Solo supporto FU bolus FU-FA bolus FU-FA ic FU-FA bolus FU-FA con & ic Irinotecan o Oxaliplatin dal 1993 al 2005 Anticorpi & CT TUMORE DELL’ APPARATO GASTRO-ENTERICO NON COLON-RETTO STOMACO CARCINOMA GASTRICO 1a causa di morte per tumore nel XX secolo (ora 2a dopo il polmone) 875000 nuovi casi per anno incidenza in calo in molti paesi (abitudini alimentari) per i tumori sotto la giunzione esofago-gastrica, in aumento per quelli sopra CARCINOMA GASTRICO Incidenza diversa in funzione delle aree geografiche Elevata in Europa occidentale, Giappone, Sud America (30-85/100000) Bassa in USA, Israele, Kuwait (4-8/100000) CARCINOMA GASTRICO Incidenza aumenta con l’età Incidenza diversa in funzione di razza (afro-americani:bianchi=2:1; cardias:contrario) Incidenza diversa in funzione del sesso (uomini : donne = 2:1) EZIOLOGIA FATTORI AMBIENTALI importanza primaria (immigrati Giapponesi di 1° e 2° generazione e Polacchi): esposizione durante l’infanzia e fattori culturali ABITUDINI ALIMENTARI: sale gastrite cronica atrofica; nitrati metaplasia intestinale FATTORI ACQUISITI 1.Nutrizionali elevato consumo di sale elevato consumo di nitrati basso consumo vit A e C processi conservazione (cibi affumicati, sotto sale, assenza refrigerazione) consumo di acqua di pozzo elevato body mass index elevato consumo calorico FATTORI ACQUISITI 2.Occupazionali gomma carbone esposizione a radiazioni 3.Abitudini voluttuarie fumo di sigaretta (OR: 2.4) 4.Sanitario Helicobacter Pylori (5% a 10y) Epstein-Barr chirurgia x ulcera gastrica reflusso gastro-esofageo (x2) FATTORI GENETICI Anamnesi familiare Gruppo sanguigno A Anemia perniciosa Sindrome di Li-Fraumeni (p53) Carcinoma del colon non poliposi ereditario FATTORI GENETICI componente familiare ereditaria: 8-10% OR di cancro gastrico: 1.7 se parente di 1° grado affetto (madre > padre) 2.6 se gemello affetto 8.5 se più di un parente di 1° grado affetto Variante intestinale tendenza a formare ghiandole origina da lesioni precancerose (atrofia gastrica; metaplasia intestinale) più frequente negli uomini più frequente negli anziani prevalente in aree geografiche di endemia EZIOLOGIA AMBIENTALE ? Variante diffusa tendenza a infiltrazione sottomucosa diffusa metastatizzazione precoce non origina da lesioni precancerose più comune in aree a bassa incidenza più frequente nella donna e nel giovane associata a familiarità (gruppo A), EZIOLOGIA GENETICA ? MODALITÀ DI DIFFUSIONE Infiltrazione della sierosa gastrica (60-90%): rischio di invasione delle strutture adiacenti e di disseminazione a peritoneo, omento, milza, surrene, diaframma, fegato, pancreas, colon Metastasi linfatiche (50%), peritoneali e a distanza Penetrazione ed estensione attraverso la parete interessamento sempre più esteso dell’organo fino a raggiungere esofago e duodeno PATTERN DI RECIDIVA loco-regionale 27-69% peritoneale 17-42% distante 13-44% SINTOMATOLOGIA Sintomi vaghi e aspecifici ritardata diagnosi CALO PONDERALE: frequente (80%), precoce e suggestivo Calo ponderale > 10% negli ultimi 6 mesi = fattore prognostico sfavorevole SAZIETÀ PRECOCE infrequente e indicativa di tumore diffusamente infiltrante con perdita di distensibilità della parete gastrica DISFAGIA: localizzazioni cardiali VOMITO: infiltrazione pilorica SANGUINAMENTO: ematemesi 10-15% ASCITE: sintomo tardivo ITTERO: sintomo tardivo OCCLUSIONE: da infiltrazione peritoneale o del colon trasverso Marcatori: CEA elevato in 1/3 dei casi. Bassa sensibilità. Correlato con lo stadio Endoscopia: esame di prima scelta Ecoendoscopia utile per identificare l’early gastric cancer di tipo diffuso. Fornisce informazioni su T ed N con accuratezza del 90% e 75% rispettivamente (>TC) PET: TC: mancano dati affidabili che ne dimostrino l’utilità nel cancro gastrico utile per identificare la presenza di glucose transporter-1, importante trasportatore disseminazione ai linfonodi perigastrici, al di FDG nella cellula tumorale è raramente fegato o al polmone presente in sottotipi comuni di cancro gastrico come l’adenoca con cellule ad anello con castone e l’adenoca mucinoso (2.0% e 6.3%) I tumori in cui è presente o che sono avidi di FDG sono associati a peggior prognosi Laparoscopia consente l’ispezione diretta del peritoneo e delle superfici viscerali e il riscontro di micrometastasi non visibili alla TC (13-37% negli anni ‘90) Conseguentemente permette di risparmiare una laparotomia inutile in pazienti con malattia metastatica STADIAZIONE - T STADIAZIONE - N NX Regional lymph node(s) cannot be assessed N0 No regional lymph node metastasis N1 Metastasis in 1–6 regional lymph nodes N2 Metastasis in 7–15 regional lymph nodes N3 Metastases in > 15 regional lymph nodes PROGNOSI Sopravvivenza a 5 anni cresciuta dal 15.4% (1973) al 21.8% (1997) Prognosi peggiore per i tumori del cardias e giunzione gastro-esofagea rispetto a quelli del corpo STADIO - T A: Tis B: T1 C: T2 D: T3 T4 not shown stadio II-III chirurgia: necessaria ma insufficiente 60% recidiva e morte entro 5 anni dalla diagnosi chemio + radio postoperatoria chemio neoadiuvante stadio II-III stadio IV best supportive care monochemioterapia chemioterapia di combinazione TUMORE DELL’ APPARATO GASTRO-ENTERICO NON COLON-RETTO VIE BILIARI ANATOMIA EPIDEMIOLOGIA - colangiocarcinoma tumore raro incidenza e mortalità in aumento colangiocarcinoma 2-3000 nuovi casi/anno (USA) Picco di incidenza nell’8° decade di vita La maggior parte dei pazienti ha > 65 anni Leggermente più frequente nell’uomo EPIDEMIOLOGIA -colangiocarcinoma – colangiocarcinoma ilare 67% colangiocarcinoma distale 27% colangiocarcinoma intraepatico 6% FATTORI DI RISCHIO infiammazione cronica colangite sclerosante primaria (x160; multifocale; età <) cisti coledocica parassitosi (87/105; opisthorchis viverrini, clonorchis sinensis) batteriemia portale cronica/flebite (rischio 10%) fumo di sigaretta esposizione a:radionuclidi, radon, nitrosamine, diossina, asbesto AIDS ISTOLOGIA sclerosante reazione desmoplastica ispessimento diffuso dei dotti difficile da trattare nodulare massa intraepatica papillare raro, basso grado, massa polipoide a crescita endoluminale, invasione minima, assenza di reazione desmoplastica, prognosi favorevole SEGNI & SINTOMI ittero non accompagnato da dolore prurito dolore addominale, calo ponderale febbre colangitica 70-90% 66% 30-50% 20% sintomi più precoci nei colangiocarcinomi ilari e distali rispetto a quelli intraepatici LABORATORIO elevazione indici di stasi modesto aumento indici di sintesi CEA poco utile CA19.9 sensibilità e specificità > 85%, diagnosi differenziale: colangite, colelitiasi ESAMI STRUMENTALI ECOGRAFIA: 1° esame x pz itterico o con indici di stasi elevati x escludere colelitiasi TC: documenta ispessimento del dotto e dilatazione a monte ERCP: utile x localizzare e caratterizzare la lesione COLANGIORM: se disponible è il test di elezione BIOPSIA BRUSHING dei DOTTI BILIARI AGOASPIRATO sotto guida TC si tratta di tumori ipocellulari difficili da diagnosticare: sensibilità 62% diagnosi differenziale con epatoca: facile con M+ : difficile PRINCIPI di TERAPIA Approccio multidisciplinare: chirurgo, oncologo, gastroenterologo, radiologo interventista, patologo, radioterapista indicazioni di resecabilità non chiaramente definite (32-90%) Sopravvivenza mediana 15-59 mesi 5 anni 13-50% TUMORE DELL’ APPARATO GASTRO-ENTERICO NON COLON-RETTO COLECISTI vicinanza con vena porta, arteria epatica, dotto biliare segmenti epatici IVb e V dotto biliare comune parete sottile lamina propria stretta singolo strato muscolare EPIDEMIOLOGIA - ca colecisti 1.2 casi per 105 anno in USA incidenza variabile per regione e razza (Cile, Bolivia, Europa centrale, Israele, Indiani americani, Americani di origine Messicana; Spagna, India, neri americani) principale causa di morte x cancro per le cilene FATTORI DI RISCHIO infiammazione cronica (colelitiasi !) 75-98% di pz con ca colecisti hanno colelitiasi 0.3-3% pz con colelitiasi sviluppano cancro colecisti a porcellana associata con ca colecisti nel 10-25% dei casi età avanzata sesso femminile anomalia giunzione pancreatico-biliare MODALITÀ DI DIFFUSIONE infiltrando attraverso il sottile strato muscolare ha precoce accesso ai linfatici e vasi con precoce disseminazione linfatica ed ematogena Le M+ ematogene, attraverso il sistema venoso portale, raggiungono il IV e V segmento epatico La sede più comune di M+ extra-addominali è il polmone SEGNI & SINTOMI sintomi di colecistite cronica o colica biliare perdita di peso dolore persistente ipocondrio destro ittero anoressia PRINCIPI di TERAPIA La chirurgia radicale offre le migliori possibilità di guarigione È necessaria un’accurata valutazione pre-operatoria dei pazienti che devono subire una colecistectomia per sintomi di colecistite o altre lesioni sospette La resezione epatica en bloc e la resezione linfonodale senza interruzione del piano di resezione sottosieroso colecistico è la terapia di elezione RISULTATI della CHIRURGIA 5y OS T1N0 T2N0 T3N1 100% extended cholecystectomy 70-90% simple cholecystectomy 20-40% extended cholecystectomy 45-60%