...

Presentazione di PowerPoint

by user

on
Category: Documents
33

views

Report

Comments

Transcript

Presentazione di PowerPoint
Corso a scelta
Immunopatologia della cute
Lezione 3
Prof.ssa Francesca Zazzeroni
-Lupus Eritematoso Sistemico
-Lichen Planus
-Orticaria ed angioedema
-Vasculite cutanea necrotizzante
-Dermatite allergica da contatto
-Dermatite granulomatosa
-Sarcoidosi
-Sclerodermia
Lupus Eritematoso Sistemico
Il Lupus Eritematoso Sistemico e’ una malattia
infiammatoria cronica autoimmune plurisistemica, che
puo’ coinvolgere praticamente qualsiasi organo, ma
caratteristicamente colpisce i reni, le articolazioni, le
membrane sierose e la cute.
Lupus Eritematoso Sistemico e’
una malattia autoimmune
Il Lupus Eritematoso Sistemico e’ una malattia
autoimmune in quanto si formano autoanticorpi contro
una batteria di antigeni self, come:
-proteine plasmatiche (componenti del complemento e
fattori della coagulazione)
-Antigeni della superficie cellulare
-Componenti citoplasmatici (microfilamenti, microtubuli,
ribosomi, RNA)
-DNA nucleare, ribonucleoproteine e istoni
Ruolo degli autoanticorpi nella patologia lupica
• Si legano ad antigeni di superficie:
– globuli rossi: anemia emolitica
– piastrine: trombocitopenia autoimmune
– neutrofili e linfociti: leucopenia
• Formano immunocomplessi:
– DNA-antiDNA nefrite lupica
– vasculite
– artrite
Ruolo degli autoanticorpi nella patologia lupica
• Autoanticorpi con meccanismo patogenetico
non chiarito:
– anticorpi anti-fosfolipidi (LAC, ACA): trombosi
– anti-SSA: fotosensibilità, rash, LES neonatale
Lupus Eritematoso Sistemico e’
una malattia autoimmune
ANA = anticorpi anti-nucleo
Sono gli autoanticorpi piu’ importanti ai fini diagnostici.
Sono autoanticorpi contro il DNA a doppio filamento e
contro un complesso antigenico nucleare solubile detto
antigene Sm (Smith).
La presenza di un titolo elevato di questi autoanticorpi
e’ quasi patognomonica del SLE.
Anticorpi Anti Nucleo
(positivi nel 98 % dei LES, ma NON specifici !)
• 1/3 di normali
positività a basso
titolo (1:40)
• Presenti in altre
patologie:
– Sjögren
– Sclerosi sistemica
– Dermatomiosite
• Presenti in altre
patologie:
–
–
–
–
Artrite reumatoide
Epatite autoimmune
Linfomi
Infezioni croniche
Lupus Eritematoso Sistemico e’
una malattia autoimmune
Il Lupus Eritematoso Sistemico e’ considerato un
prototipo delle reazioni di ipersensibilita’ di III tipo in
quanto i complessi antigene-anticorpo si depositano nei
tessuti
determinando
vasculite,
sinovite
e
glomerulonefrite.
Patogenesi del Lupus
Eritematoso Sistemico
L’eziologia
del
Lupus
Eritematoso Sistemico e’
sconosciuta.
Lupus Eritematoso Sistemico
•
•
•
•
•
Età 15-40 anni (90 % donne)
In infanzia e > 65 anni F:M 2:1
Incidenza 2-8 x 100.000
Prevalenza 15-50 x 100.000
La diagnosi si basa sulla presenza di almeno
4 criteri (cumulativi), tra gli 11 proposti
dalla ACR
Criteri per la classificazione del LES
•
•
•
•
•
Rash malare
Rash discoide
Fotosensibilità
Ulcere orali
Artrite (non erosiva, di 2 o
più articolazioni)
• Sierosite
• Malattia renale
(proteinuria >0.5g/24 h o
cilindruria
• Malattia neurologica
(convulsioni, psicosi)
• Malattia ematologica
(anemia emolitica, bianchi
<4000, linfociti <1500,
piastrine <100.000)
• Disordine immunologico
(LAC, ACA, anti-DNA, antiSm, VDRL)
• ANA positivi
Mortalità e morbidità nel LES
• Attualmente la sopravvivenza a 10 anni > 85 %
• L’infezione è tra le cause più frequenti di morte (concausa
l’uso eccessivo di corticosteroidi)
• La mortalità “tardiva” è legata alla coronaropatia. Fattori di
rischio: ipertensione, iperlipemia, obesità, LAC, ACA.
• Frequente il danno d’organo: osteoporosi, necrosi asettica
della testa del femore, coronaropatia, ischemia cerebrale,
insufficienza renale)
LES: principi di terapia
• La terapia deve essere individualizzata e dipende
dall’organo interessato e dalla gravità
dell’interessamento.
• Scopo della terapia: sopprimere le manifestazioni
di malattia, evitando i danni tossici cumulativi
della terapia stessa.
• Escludere sempre le infezioni prima di impiegare
una terapia immunosoppressiva aggressiva.
LES e cute
Anche se l’interessamento cutaneo puo’ essere esteso
e devastante da un punto di vista estetico, la malattia
non mette in pericolo di vita.
Tuttavia, il tipo e l’aspetto delle reazioni immunitarie
a livello della cute sono un ausilio eccellente per
comprendere il comportamento della malattia a livello
sistemico.
LES e cute
Il danno all’epidermide nelle lesioni cutanee sembra essere
scatenato da agenti esterni come i raggi UV e continuato da
reazioni immunitarie cellulo-mediate simili a quelle delle reazioni del
trapianto contro l’ospite.
Le caratteristiche del danno epidermico comprendono:
-vacuolizzazione dei cheratinociti basali, ipercheratosi e
diminuzione dello spessore dell’epidermide;
-Rilascio di DNA e altri antigeni nucleari e citoplasmatici nel siero;
-Deposizione di DNA ed altri determinanti antigenici nella zona
della membrana basale dell’epidermide (lamina densa e derma
immediatamente sottostante).
Quindi, danno epidermico, formazione locale di immunocomplessi,
deposito di immunocomplessi circolanti e danno cellulare indotto da
linfociti sembrano agire di concerto.
LES: eritema malare
LES: eritema malare
LES acuto sul dorso delle mani
(caratteristicamente inter-articolare e non
sulle nocche come nella dermatomiosite)
LES subacuto con fotosensibilità
LES discoide
Questa forma di Lupus di solito e’
una malattia che interessa solo la
cute. La malattia si localizza di solito
sopra il collo e si rende evidente sul
volto, il cuoio capelluto e le orecchie.
Le lesioni esordiscono come papule
leggermente rilevate, violacee, con
una squama ruvida di cheratina.
Ingrandendosi, le lesioni assumono
una forma a disco con la periferia
ipercheratosica
e
il
centro
depigmentato. Le lesioni possono
arrivare
a
creare
cicatrici
sfiguranti.
LES discoide (alopecia permanente
cicatriziale)
Lupus eritematoso. Nel derma papillare ed avventiziale e’ presente un infiltrato linfocitario
a banda variabile da poco a molto cellulato. E’ presente anche un’atrofia dell’epidermide che
deriva dal danno epidermico mediato dall’infiltrato linfocitario.
Lupus eritematoso. La necrosi delle cellule basali con conseguente migrazione dei
cheratinociti basali e sintesi di nuova membrana basale determina un ispessimento della
zona della membrana basale, come si vede bene da questa colorazione PAS. Si notino I
vacuoli (frecce) su entrambi I lati della membrana basale, un indice di danno cellulare.
Lupus eritematoso. Una lesione attiva mostra una marcatica vacuolizzazione basale, con
necrosi dei cheratinociti (freccia) che forma un corpo eosinofilo (corpo
apoptotico/fibrillare/colloide) circondato da linfociti (satellitosi).
Lichen Planus
Il Lichen Planus e’ una reazione di ipersensibilita’ che
presenta un importante infiltrato linfocitario nella
giunzione dermo-epidermica.
L’eziologia e’ sconosciuta. Sembra comunque che nella
patogenesi del LP sia importante un meccanismo di tipo
immunologico.
Meccanismi patogenetici del
Lichen Planus. La malattia e’
scatenata
da
un
danno
dell’epidermide. Questo danno
fa si’ che alcune cellule
dell’epidermide
vengano
riconosciute come “estranee”.
Gli antigeni di queste cellule
sono metabolizzati dalle cellule
di Langerhans. Gli antigeni
processati
inducono
la
proliferazione dei linfociti e
l’attivazione dei macrofagi. I
macrofagi, insieme ai linfociti
T, causano la necrosi delle
cellule basali con conseguente
proliferazione dell’epidermide
e formazione di corpi fibrillari.
B
Il Lichen Planus e’ un’eruzione cutanea cronica caratterizzata da papule
piane, violacee, poste di solito sullae superfici flessorie dei polsi (A).
Placche o strie biancastre possono anche presentarsi sulla mucosa orale (B).
Da un punto di vista istologico, il LP mostra
un’ipercheratosi
compatta,
iperplasia
dell’epidermide e ipergranulosi a cuneo (A).
Lo strato granuloso e’ ispessito. Lo strato
basale e’ distrutto da un infiltrato
linfocitario a banda riccamente cellulato. I
linfociti sono principalmente del fenotipo
helper/inducer. I cunei di cheratinociti
appuntiti (“a dente di sega”) si addentrano
nell’infiltrato infiammatorio. La sede del
danno cellulare e’ la giunzione dermoepidermica. Frammisti all’infiltrato sono
presenti di solito globuli eosinofili fibrillari
che rappresentano cheratinociti apoptotici
(B). Questi corpi si chiamano in vario modo
(apoptotici, colloidi, Civatte o corpi
fibrillari). Le fibrille presenti all’interno
dei corpi apoptotici sono filamenti di
cheratina.
Orticaria ed Angioedema (SOA)
L’orticaria e l’angioedema sono reazioni di ipersensibilita’
di I tipo (IgE-dipendenti o anafilattiche) scatenate dalla
degranulazione dei mastociti sensibilizzati nei confronti di
un antigene specifico.
L’orticaria e’ caratterizzata da papule rilevate, pallide, a
margini netti, pruriginose e che compaiono e scompaiono
nel volgere di alcune ore. Le lesioni rispecchiano un edema
della porzione superficiale del derma.
L’angioedema indica una condizione in cui l’edema interessa
il derma profondo o il tessuto sottocutaneo causando un
rigonfiamento ovoidale.
Orticaria
Angioedema del labbro superiore
Angioedema
Orticaria ed Angioedema
Il dermatografismo e’ una reazione cutanea lineare con un
colore viola intenso causata da un minimo sfregamento
della cute. Si osserva in circa il 4% della popolazione e
rispecchia una esagerata risposta immunitaria IgEdipendente. E’ possibile scrivere sulla pelle di questi
pazienti creando una reazione cutanea sotto forma di
parole leggibili.
Dermografismo
Classificazione patogenetica
dell’orticaria
• 1- IgE dipendente: sensibilizzazione verso allergeni
specifici ( cibi, farmaci, veleno di imenotteri,
farmaci, elminti, pollini)
• Fisica: dermografismo, da freddo, solare,
colinergica, vibratoria
• Complemento-mediata: vasculite , malattia da
siero, reazione a trasfusione (deficit di IgA),
angioedema ereditario e acquisito
• Non immunologica: sostanze rilascianti mediatori
(oppiacei, mdc ), FANS
• Idiopatica
(1) SOA: Apparentemente primitive
• 1). DA FARMACI:
Acido acetilsalicilico ed antiflogistici non steroidei
Antibiotici (penicillina, cefalosporine, etc.)
Chemioterapici (sulfamidici, etc.)
Mezzi di contrasto iodati
Emoderivati e sostituti del plasma
Farmaci attivi sul sistema nervoso (morfina, curarina,
miorilassanti, anestetici generali e locali, psicofarmaci
Polipeptidi (ACTH, corticotropine sintetiche, insulina,
Enzimi proteolitici (tripsina, chimotripsina, etc.)
Contraccettivi orali
• 2). DA ALIMENTI:
Latte e derivati, uova, cioccolato e cacao
Frutta (fragole, banane, frutti in guscio, etc.)
Frutti di mare e crostacei, formaggi fermentati
(1) SOA: Apparentemente primitive
3). Da ADDITIVI ALIMENTARI:
Giallo di tartrazina (E102), sodio
metabisolfito,
benzoato di sodio, salicilato di sodio, etc.
4). Da VELENI E SECRETI ANIMALI:
Veleni di Imenotteri e altri insetti,
veleni di serpenti
5). Da SOSTANZE DA CONTATTO:
Farmaci per uso topico, sost. chimiche,
cosmetici
Derivati animali o prodotti vegetali
(1) SOA: Apparentemente primitive
6). ORTICARIA FISICA:
Da esercizio fisico, meccanica, da freddo
Da radiazioni luminose
Da compressione o da decompressione
Da vibrazioni, da acqua, colinergica
7. Orticaria psicogena
8. Orticaria idiopatica
(1)
SOA: Secondarie ed Ereditarie
FORME SECONDARIE AD ALTRE AFFEZIONI
1. Infestazioni (da giardie, ossiuri, ascaridi, etc.)
2. Infezioni: virali, batteriche, micotiche
3. Malattie autoimmuni (LES, altre connettiviti,
etc.)
4. Malattie neoplastiche
5. Malattia da siero, Crioglobulinemia
FORME CONGENITE
1. Angioedema ereditario
2. Angioedema ereditario associato ad amiloidosi
3. Angioedema vibratorio familiare
4. Orticaria familiare da agenti fisici (freddo,
caldo, radiazioni luminose)
Vasculite cutanea necrotizzante (CNV)
La vasculite cutanea necrotizzante si presenta come
una “porpora palpabile” ed e’ stata anche denominata
vasculite cutanea allergica, vasculite leucocitoclassica,
e angiote da ipersensibilita’.
Nella CNV gli immunocomplessi circolanti si
depositano nella parete dei vasi ,
verosimilmente in aree danneggiate, alle
biforcazioni vascolari dove la turbolenza e’
maggiore , o dove la circolazione venosa e’
rallentata come negli arti inferiori.
Il fattore C5a del complemento che viene
prodotto richiama neutrofili, i quali a loro
volta degranulano e rilasciano enzimi
lisosomiali che determinano un danno
all’endotelio e la deposizione di fibrina.
La CNV e’ caratterizzata da papule purpuree, che sono lesioni rosse,
palpabili, di 2-4 mm di asse maggiore, che non cambiano colore alla
pressione (A). Le lesioni della CNV mostrano vasi ostruiti da un infiltrato di
neutrofili. Le cellule endoteliali sono difficili da vedere e il danno vascolare
e’ evidenziato dalla deposizione di fibrina e dalla fuoriuscita di eritrociti
(frecce). Anche molti neutrofili sono danneggiati e residuano una polvere
nucleare, un fenomeno denominato leucocitoclasia (B).
Fly UP