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20070521_scienza_III_12

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20070521_scienza_III_12
La forza della mente
Come la scienza vede la mente
oggi e la proposta di Italia Solidale
Cosa dice la scienza sulla mente
 Nella definizione che si dà di mente oggi, c’è una bella confusione. Si
parla indistintamente di mente, psiche, coscienza, spirito (in francese),
anima (in inglese), e ci sono un’innumerevole quantità di “teorie della
mente”.
 Al tempo degli antichi filosofi greci o indiani, secondo le teorie che si
chiamano pre-scientifiche, parlare di mente equivaleva a parlare di un
ambito teologico, non si concepiva una mente senza far riferimento
all’anima ed alle forze divine che ad essa sono per costituzione
connesse.
 Le teorie cosiddette moderne (occidentali), invece, basate su una
comprensione scientifica del cervello, vedono la mente come un
fenomeno della psicologia e usano questo termine più o meno come
sinonimo di “conscio”. Si dibatte molto su quali sono gli attributi che
costituiscono la mente, ma al giorno d’oggi chiaramente, non esiste più
nessun riferimento a forze trascendenti.



Questo è il risultato dell’evoluzione culturale dominante che ha preso piede soprattutto in
occidente in cui si è creata nei secoli una vera schizofrenia tra Dio e ciò che egli ha
creato. In particolare tra Dio e la sua creatura più nobile, l’uomo, che Egli ha fatto
costitutivamente in relazione di continuo amore con se.
Abbiamo visto come una certa scienza onesta mette in evidenza in modo così evidente
come l’Universo sia frutto dell’immenso amore di Dio che lo ha creato, come egli è
sempre stato presente e lo è tuttora in modo scambievole con ciascuna sua creatura.
Come egli è sempre ben conscio di ciò che fa, ma lascia a tutte le sue creature la
completa libertà di collaborare con lui o di prendere un’altra strada. La strada dell’ordine
della vita Lui la ha impressa nella sua creazione, ma non la impone. Sta alla sua
creatura cercarla e seguirla. Se non lo fa, soffre, si ammala e alla fine muore.
Siamo in un tempo storico particolare in cui tutto denota uno stato di smarrimento, di
disagio e di sofferenza. Dai 30.000 bambini che da decenni muoiono di fame
nell’indifferenza totale, alle centinaia di milioni di depressi che continuano ad aumentare,
agli altri disagi mentali che si fanno sempre più frequenti, alle malattie che colpiscono ed
uccidono sempre più persone che hanno raggiunto il cosiddetto benessere (malattie
cardiovascolari, tumori, ecc.), alle guerre ed alle violenze che dilagano, alle questioni che
riguardano la vita e la sessualità,ecc.
 Da questo grave smarrimento, emerge o una
proposta di soluzione che vede tutta la realtà e vi
fa fronte come è necessario, oppure proposte che
non possono far altro che portare in se i segni di
questo disorientamento. La scienza e la fede
attuale sono il frutto di questo disorientamento:
cercano di avvicinarsi all’uomo per riportarlo a se
(la scienza) ed a Dio (la fede) ma in un modo che
in realtà non guarisce.
 Sono i fatti che parlano.




Nella scienza, stiamo assistendo a dei grandi passaggi in diversi campi, non
solo nella fisica, nella cosmologia, nella storia dell’evoluzione e nella biologia,
ma anche nello studio che riguarda l’uomo, medicina e psicologia.
Ci si sta sempre più rendendo conto che la concezione meccanicista e
riduzionista su cui si è fondata la scienza occidentale fino ad oggi non sta
reggendo più. Oggi si torna ad una visione più completa (più “olistica”)
dell’uomo, che cerca di vederlo nella sua interezza e nella connessione tra le
forze che lo caratterizzano.
Queste non sono più voci sporadiche etichettate come eretiche, ma diventano
correnti scientifiche supportate da dati e ricerche. In particolare spicca la
disciplina della PSICONEUROENDOCRINOIMMUNOLOGIA (che ci ha
introdotto Claudia nel suo approfondimento sulla forza del corpo). Ma
esattamente cosa dicono e dove ci stanno portando queste correnti?
Queste considerazioni le facciamo intorno all’argomento che dovremmo
trattare oggi, la forza della mente. Cos’è la mente secondo la scienza?
 Correntemente, la mente si riferisce a tutti
gli aspetti collettivi dell’intelletto e della
coscienza, che si manifestano con una
combinazione di pensiero, percezione,
emozione, volontà e immaginazione.
 Qualcuno dice che solo le funzioni intellettuali “superiori”
costituiscono la mente, in particolare la ragione, la coscienza e la
memoria. In questa visione, le emozioni come la paura, l’odio, la
paura, la gioia, sono più “primitive” e sono soggettive e vanno dunque
viste diverse, come natura e come origine, dalla mente.
 Altri dicono che la parte razionale e la parte emozionale (inconscia)
della persona umana non possono essere separate, che hanno la
stessa natura ed origine e che devono essere considerate come parte
della mente individuale. Molte correnti moderne sono orientate verso
questa visione, poiché appare più reale e supportata anche da dati
scientifici.
 Nell’accezione comune, “mente” si usa come “pensiero”. È una specie
di conversazione privata che ci facciamo interiormente nella nostra
testa. Da questo punto di vista, è una sfera privata alla quale ha
accesso solo il “proprietario”. Nessun altra persona può conoscere il
nostro pensiero, loro conoscono solo quello che comunichiamo.
La neurobiologia attuale è unita
attorno ad un modello così riassunto
 la mente è un prodotto del cervello, emerge
dall’attività nervosa (negazione del fatto che la
mente possa esistere fuori dal cervello)
 l’attività mentale non è assimilabile a quella del
computer, in quanto non è un programma
formalizzato e astratto che può prescindere dal
contesto biologico ed evolutivo in cui opera (mente
incarnata)
 la coscienza, i sentimenti e le emozioni sono
strettamente intrecciati ed è questo complesso
che influenza le decisioni e i comportamenti
umani.
coscienza, sentimenti e emozioni
sono strettamente intrecciati



questa conclusione è il frutto di secoli della storia e del cammino scientifico
percorso dall’uomo.
La struttura del sistema nervoso umano è sostanzialmente la stessa da decine
di migliaia di anni. A livello microscopico, si è evidenziato da circa 100 anni che
l’unità cellulare del sistema nervoso è il neurone. Golgi già a quell’epoca
esprimeva il fatto che i neuroni non funzionano come entità distinte ma come
una rete (network). Il neurone è come un’altra cellula, ha un corpo cellulare ed
un citoplasma ma ha appunto la particolarità di formare collegamenti (sinapsi)
con altri neuroni e con le cellule gliali. La sinapsi non è solo tra l’assone di un
neurone e i dendriti di un altro, ce ne sono di tutti i tipi. Nell’uomo ci sono 100
miliardi di neuroni solo nel cervello e che ogni neurone può avere fino a 10.000
sinapsi. Si calcola quindi che il numero di contatti nel cervello umano sia
dell’ordine di 10 alla 15 (un milione di miliardi).
La comunicazione sinaptica è estremamente dispendiosa: usa l’80%
dell’energia consumata dal cervello. Esiste anche una comunicazione che non
è sinaptica ma che proviene dal fluido cerebrospinale e che trasmettono
messaggi anche da molto lontano. Oltre ai neuroni ci sono anche le cellule
gliali, che hanno diverse funzioni. Ogni neurone nell’uomo fa sinapsi con 10
cellule gliali.
Cervello recente ma componenti
antichissimi
L’universo ha 17 miliardi di anni.
La terra ha 4,5 miliardi di anni.
La vita sulla terra ha circa 3,5 miliardi di anni.
Fino a 2 miliardi di anni fa la vita era solo sotto forma di procarioti.
Due miliardi di anni fa compaiono i primi organismi multicellulari.
Circa 500 milioni di anni fa compaiono gli animali del phylum Cnidaria
(coralli anemoni, idre) i primi ad avere i neuroni ed il primo rudimentale
sistema nervoso.
 Lo stesso meccanismo opera oggi nell’uomo, è solo cambiata la
complessità in cui sono organizzati i neuroni e la conseguente forma
del corpo per permetterne il funzionamento sempre più efficace
nell’ambiente.
 Il cervello è passato da 400 g degli scimpanzé a 1400 g del genere
Homo


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
Importanza del cervello nella storia

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
Nella storia dell’umanità, il cervello non ha avuto sempre importanza. Anzi.
2.500 a.C. tra gli antichi egizi, il cuore era importante per l’al di là, il cervello
non serviva. Anche tra gli antichi greci: Platone vedeva nel cervello la sede del
pensiero e il cuore la sede delle passioni; Aristotele, il cuore era la sede dei
sentimenti e delle facoltà intellettive. Gli antichi medici cinesi che si basavano
sui flussi energetici, la sede dello spirito è il cuore. La stessa cosa vale per le
popolazioni africane. La sede dell’anima, della vita stessa che identifica l’uomo
è il “piccolo cuore”.
Il ruolo del cervello ha preso importanza molti secoli dopo, nel XVI e XVII
secolo, con gli sviluppi degli studi di anatomia (basati sullo studio dei cadaveri,
non più sui flussi energetici!!).
Era in piena impostazione meccanicistica. La corrente + nota era il
localizzazionismo, che durerà due secoli (percezioni, sentimenti, ragionamenti
si potevano localizzare in una parte del cervello). Era coerente con la modalità
dominante di pensiero che voleva ridurre lo sguardo sull’organismo umano ed
a rintracciare l’origine delle patologie nella cellula.
Oggi si sta aprendo una nuova visione del funzionamento del cervello basata
sul concetto che ogni funzione è il risultato dell’attivazione di circuiti che
connettono aree diverse e separate tra loro.
L’organizzazione del sistema
nervoso
Dentro il cervello




Dalla spina dorsale, il midollo spinale
giunto all’interno della scatola cranica,
si allarga formando il midollo allungato
che prosegue nel ponte e nel
mesencefalo. L’insieme di questa
ampia area del cervello si chiama
tronco dell’encefalo, alle cui
adiacenze posteriori si trova il
cervelletto.
Ancora + dentro al cervello troviamo il
talamo e ipotalamo (diencefalo) e
l’area limbica, composta dal giro del
cingolo, ippocampo e amigdala.
Sopra, prima di arrivare alla corteccia,
sprofondati nel grosso spessore di
materia bianca, troviamo i gangli della
base.
Infine, l’ampio mantello della corteccia
e neocorteccia cerebrale.
Il tronco dell’encefalo



È la continuazione in alto del midollo (gli antichi medici cinesi definivano il
cervello il mare del midollo). Collega il basso all’alto, unisce il s.n.c. dentro la
colonna vertebrale al s.n.c. dentro la scatola cranica. Da qui nascono tutti gli 11
nervi cranici tranne il nervo ottico che sono dei giganteschi collegamenti tra il
cervello ed il corpo. Il tronco riceve segnali da tutto il corpo, specie dal nervo
vago che innerva apparato gastrointestinale, polmoni, cuore. E invia segnali a
tutto il corpo.
È nel tronco che sono collocati i nuclei che in integrazione con l’ipotalamo,
governano il neurovegetativo. E’ l’area più antica dal punto di vista
dell’evoluzione della specie, qui si concentra il controllo delle funzioni vitali
fondamentali che riguardano l’attività cardiaca, la respirazione, l’attività
intestinale, urinaria, sonno e veglia. È qui che vengono raccolti e smistati a
livello superiore segnali sensoriali, provenienti sia dall’interno che dall’esterno
del corpo. Qui si registrano attività neuronali molto intense, quando si
sperimentano “emozioni antiche” come la collera o la tristezza. La felicità
invece è più legata al sistema limbico e alle cortecce.
Nel tronco si trovano organizzati i nuclei dei neuroni che producono i +
importanti neurotrasmettitori cerebrali (dopamina, serotonina, noradrenalina,
acetiolcolina, istamina) che vengono rilasciate sia in basso che in alto.
 Il cuore del tronco dell’encefalo è costituito da un’intricata
rete (network) di neuroni (formazione reticolare). Questa
rete è fondamentale come base di attività che riguardano
la regolazione tra veglia e il sonno, lo snodo fondamentale
del sistema dello stress, aree di produzione dei +
importanti neurotrasmettitori. Due grandi ricercatori
propongono il tronco (in particolare la formazione
reticolare) come radice della coscienza. Cioè, in
quest’area profonda del ns cervello si forma la coscienza
elementare che governa il corpo e le sue emozioni e che
viene poi integrata con quelle che chiamano “forme
superiori di coscienza” che sono il frutto di interazioni con
l’area limbica e corticale.
Diencefalo e sistema limbico
 È la porzione intermedia del cervello proseguendo
in alto, collega la parte profonda alle aree corticali.
Tradizionalmente il diencefalo comprende talamo
e ipotalamo.
 Il talamo (in realtà sono due talami) sono
ricetrasmittenti obbligate: tutto ciò che dalle
cortecce passa al corpo (comandi per il
movimento ad es) e tutto ciò che dal corpo passa
alle cortecce (stimoli sensoriali, piacere, dolore)
passa x i talami.
L’ipotalamo



L’ipotalamo è composto da una serie di nuclei di neuroni. È piccolissimo (pesa
4 grammi, lo 0.3 % del peso medio del cervello) ma integra una quantità
incredibile di funzioni vitali (fame, sazietà, metabolismo energetico, liquidi e
equilibrio elettrolitico, la temperature corporea, sonno e veglia, comportamento
sessuale, sistemi endocrini, sistema immunitario, emozioni).
Prima si pensava che le informazioni sensoriali arrivassero indirettamente
all’ipotalamo invece si sa che tutti i sensi comunicano in diretta con l’ipotalamo,
il quale riceve informazioni dalle aree corticali e sotto corticali. Inoltre
all’ipotalamo arrivano informazioni anche dal sistema immunitario sia tramite la
circolazione sanguigna sia tramite il nervo vago.
L’ipotalamo influenza potentemente il comportamento perché le sue fibre
proiettano direttamente
1. alle aree corticali specie quelle pre-frontali dove si prendono le decisioni,
2. ai nuclei del neurovegetativo situati nel tronco dell’encefalo, che comandano la
messa in allerta di tutto l’organismo
3. all’ipofisi (ghiandola master per la produzione ormonale)
4. all’amigdala (centro emozionale per eccellenza)
5. all’ippocampo (centrale di produzione della memoria)
L’amigdala

L’amigdala è composta da circa 13 nuclei suddivisi in 3 grandi aree tra
loro strettamente interconnesse:
1. basolaterale, che riceve input dai sensi e invia proiezioni alle cortecce
prefrontali e all’ipotalamo. Contribuisce così in modo determinante alla
formazione della memoria emotiva e cognitiva.
2. corticale, che quasi si confonde con corteccia olfattiva: dà significato
emotivo agli odori;
3. centromediale costituita dai nuclei profondi, che ricevono input dal talamo
e dall’ipotalamo e ne inviano al neurovegetativo: tramite tra il circuito
talamo-ipotalamo e il neurovegetativo, scarica le emozioni sul corpo.

L’amigdala è dunque uno snodo importantissimo per la gestione delle
emozioni, di tutti i tipi –ve e +ve. Inoltre è decisivo nel circuito orbitofrontale, che attiviamo quando prendiamo decisioni. Giudizio e
decisioni sono strettamente impastati di emozioni. Non esiste ragione
senza emozioni.
L’ippocampo e il sistema limbico
 È la struttura chiave che porta alla formazione di
ricordi. Qui c’è continua neurogenesi che fissa
nuove memorie. Continua collaborazione tra
corteccia e ippocampo per fissare i ricordi. I
messaggi dall’ippocampo arrivano continuamente
in modo ritmico ai neuroni della corteccia attivati
dagli ormoni dello stress (noradrenalina,
adrenalina, cortisolo). Con il riposo (sonno) la
memoria si consolida.
 Oggi si chiama sistema limbico tutto l’insieme di
talamo-ipotalamo (diencefalo) + ippocampo e altre
strutture profonde.
La corteccia
 Forma solchi e giri ed avvolge
gli emisferi, se si stendesse
sarebbe come una tovaglia di
un tavolo da cucina. Contiene,
qualcuno dice 10, qualcuno dice
fino a 30 miliardi di neuroni,
comunque una piccola % dei
neuroni del s.n. La corteccia è
divisa in 4 aree: frontale,
parietale, temporale, occipitale.
Inoltre è organizzata in strati
con circuiti integrati di neuroni.
La corteccia
 Le informazioni che giungono dai sensi vengono portate ad
altre aree associative della corteccia, che integrano le varie
informazioni. La parte frontale comanda il movimento,
l’attenzione e la memoria.
 Si tratta di connessioni estremamente complicate.
Connessioni tra varie aree ed anche dalla profondità in
superficie e viceversa.
 Nuclei della base e cervelletto sono due sistemi di
regolazione interna che integrano i segnali che vengono
dalla corteccia e quelli che vengono dal talamo. Questi
sembra siano la struttura nervosa principale da cui
emerge la coscienza.
La rete nervosa fuori dal cervello:
il sistema nervoso periferico
 Tradizonalmente, il sistema
nervoso si suddivide in
 sistema nervoso periferico
(SNP) e
 sistema nervoso centrale (SNC)
 il SNC è costituito da:
– cervello
– midollo spinale
 il SNP è costituito da:
– sistema nervoso autonomo
– sistema nervoso somatico
Il sistema nervoso periferico


sistema somatico (tutti i
nervi spinali che innervano
cute, articolazioni, muscoli;
nervi sia sensoriali sia motori)
sistema autonomo
(indipendente dalla volontà,
sistema automatico di
regolazione degli organi
interni, controllato
dall’ipotalamo, che opera
come bilanciamento del
simpatico, eccitatorio, e del
parasimpatico, inibitorio).
Il sistema nervoso autonomo
 Tradizionalmente l’autonomo si diceva solo motorio, cioè dal centro
alla periferia. In realtà non è così, e non è così neppure la distinzione
netta tra simpatico e parasimpatico. Nel senso che sia l’uno che l’altro
possono essere sia inibitori che eccitatori. Inoltre, recenti studi fanno
vedere come il neurovegetativo è anche sensoriale. Basta guardare il
nervo vago che è la + imponente via afferente che porta informazioni
dagli organi interni al sistema centrale. Un’altra scoperta fondamentale
è che queste fibre del neurovegetativo lavorano in stretta connessione
con le cellule immunitarie ed i vasi sanguigni. Qui si realizza un dialogo
stretto fatto di neuropeptidi, citochine e varie altre sostanze attiva che
regola tutta l’attività del neurovegetativo.
 Una volta si considerava il sistema simpatico come un retaggio delle
specie primitive che svolgeva il suo ruolo solo in casi eccezionali,
come nelle emergenze (fuga, paura, allerta, ecc.), ma ora si considera
che esso è la base della gestione ordinaria del corpo, una funzione
importantissima ma non scollegata bensì fortemente integrata ed in
relazione con altri sistemi (endocrino ed immunitario).
Il sistema nervoso autonomo
La psiconeuroendocrinoimmunologia
 Questa è una rapida e molto semplificata carrellata su come il
sistema nervoso è organizzato alla luce delle scoperte più recenti.
Esiste un grande interesse per questa disciplina che finalmente
supera il riduzionismo e il meccanicismo e vede l’integrazione tra
sistema nervoso, sistema endocrino, sistema immunitario e dunque,
secondo lei, spiega la connessione mente-corpo in un modo molto
più realistico.
 MENTE → sistema nervoso-sistema endocrino-sistema immunitario
→ CORPO.
 Inoltre anche il passaggio inverso CORPO → MENTE è ipotizzato in
quanto certe esperienze a livello somatico possono indurre
cambiamenti neuronali.
 L’aspetto positivo di questa disciplina, che porta poi a quella che viene
chiamata “medicina integrata” è che sicuramente si avvicina più alla
realtà.
 Si comincia ad affermare che la mente, intesa come pensiero
razionale, è strettamente connessa e promana dal neurovegetativo che
è inconscio.
 Si supera anche l’impostazione di tipo cognitivista in cui la mente può
essere paragonata ad un computer, ammettendo che essa non può
essere disgiunta dal suo contesto biologico ed evolutivo.
 Ci si allaccia più alla saggezza della medicina orientale che da millenni
si basa sulla comprensione dei flussi di energie negli esseri umani,
piuttosto che alla medicina occidentale con la sua impostazione ancora
fortemente legata al meccanicismo e al riduzionismo.
 Punta al “benessere” integrale della persona, cerca strade per una
medicina “integrata”.
Dove ci porta questa impostazione
moderna?
 la mente è un prodotto del cervello, emerge dall’attività nervosa
“La coscienza, quindi, a differenza di quanto proposto dal modello
freudiano, non dovrebbe avere come obiettivo la bonifica della natura
interna, e cioè l’omologazione dei territori selvaggi dell’ES alla
Ragione, bensì la comprensione della complessità dell’uomo e dei
contesti in cui opera. Riconoscimento della complessità propria ed
altrui, della mente altrui (…), vuol dire ispirare e costruire una scienza
non riduzionista, non prepotente verso di sé e verso gli altri sistemi;
vuol dire ispirare comportamenti basati sulla compassione verso il
mondo che è in noi (archetipi collettivi) e verso il mondo fuori di noi;
vuol dire quindi favorire l’emergere di persone capaci di non rimanere
prigioniere dei contesti, ma di essere “transcontestuali”, senza divenire
disadattate, bensì flessibili, creative e, al tempo stesso, socialmente
integrate perché perseguono fini collettivi e sociali”. (Francesco
Bottaccioli, “Psiconeuroendocrinoimmunologia”, p. 172)
Alcune conseguenze
 Questo avvalora in termini quasi scientifici il relativismo più totale. La
connessione nel biologico delle attività nervose, endocrine,
immunitarie, giustifica il fatto di conformare il pensiero e la cultura con
“come uno si sente dentro”, purché raggiunga uno stato di “piacere”.
 Si spinge all’eccesso il fatto di non doversi ridurre a nessuno “schema”
o nessuna “barriera ideologica” e di favorire la cosiddetta libertà.
 Ne risulta chiaramente l’accettazione indiscriminata, in nome della
tolleranza confermata dalla costituzione biologica, di qualsiasi
orientamento sessuale.
 Si arriva anche a sminuire gli effetti dell’uso di droghe cosiddette
leggere, con la scusa che esse sono dotate di qualità terapeutiche
naturali.
 Un altro punto è che la guarigione di malattie anche gravi (fuori dall’uso
dei farmaci) viene spiegata scientificamente come mero frutto della
psiche umana che sola, mette in moto dei meccanismi di soggezione e
di autoguarigione (Lourdes).
Cosa non va con questa
impostazione?








La completa esclusione di Dio. L’uomo è sempre al centro e come punto di riferimento ha la sua
mente;
La completa esclusione dell’Amore come rispetto e continuo scambio nel rispetto, nella qualità e nei
contenuti, necessario fin dal momento del concepimento per arrivare a maturità, e necessario lungo
tutto il corso della vita per mantenersi sani e sapienti;
La completa conseguente distruzione dell’autentico carattere della persona, che è basato sulle forze
personali ordinate, principalmente sull’anima che scambia con Dio, unica fonte di vera salute per tutte
le altre forze agenti nella persona, sesso, nervi, corpo e mente.
La mancata comprensione dei condizionamenti che si sviluppano a causa della mancanza d’amore e
che incidono sul sistema nervoso a livello inconscio.
L’assenza di comprensione della radice di tutti gli errori personali, relazionali, storici, culturali, sociali,
economici, spirituali, scientifici, cioè il diavolo, che si piazza sui condizionamenti inconsci e che agisce
attivamente lasciando l’uomo in uno stato di perenne malattia dell’anima, della fede, delle relazioni,
del corpo e della mente.
La non considerazione della mente come risultato del modo d’essere delle altre forze inconsce,
principalmente Dio, anima, sesso, che è sana solo se è nutrita dall’Amore, altrimenti è malata e
produce malattia per se e per gli altri.
La non visione della mente come “sapienza”, intesa come profonda comprensione del modo d’essere
della persona, dunque della sua sofferenza, dunque di un’azione che risolva fino in fondo questa
sofferenza.
Il fatto che vi sia una visione completamente errata della mente si vede dalle statistiche: disagi mentali
sempre più in aumento, uno studio recente mostrava come il 50% degli insegnanti italiani che si
rivolgono al medico lo fanno per problemi psichiatrici.
Gesù, la persona sapiente per
eccellenza







Cos’ha fatto Gesù? Quando lui è venuto certo non ha trovato un’umanità a
posto. Ma non è venuto a fare discorsi o ragionamenti. Cristo è stoltezza per
la mente e scandalo per le leggi.
Intanto è venuto bambino, anzi, zigote.
Tutto il suo modo d’essere e di testimoniare parla all’inconscio e lo ristabilisce,
non parla alla mente. Altrimenti neanche la mente può funzionare. Siccome le
persone erano disturbate nelle forze inconsce, la mente era andata fuori strada
anche ai tempi di Gesù.
In genere dunque Gesù non è stato capito (veniva nel mondo la luce vera (non
la ragione vera), … eppure il mondo non lo riconobbe (Gv 1, 9-13).
Chi stava sulla mente umana non poteva capirlo (hanno orecchi e non
sentono, occhi e non vedono).
In realtà neppure gli apostoli lo capivano.
Lungo cammino, che chiama a recuperare le forze dell’inconscio per arrivare
alla sapienza dello Spirito Santo. Gesù l’ha testimoniato e l’ha fatto. Gli stessi
apostoli hanno avuto difficoltà, ma alla fine, con la perseveranza e la
disponibilità, l’hanno fatto.
L’esempio della sapienza di un
apostolo: Paolo
 San Paolo ad Atene: At 17, 16-34.
 Le esortazioni di S. Paolo sono sempre di “purificare il
cuore, la coscienza”, di avere il “corpo lavato”. (Eb 9,24-28;
10,19-23). Lui capisce cosa significa il corpo e il sangue di
Gesù. Siccome è nelle forze inconsce che siamo malati, a
causa dei condizionamenti e dei diavoli che non dipendono
da noi, Gesù sapientemente non può fare altro che entrare
con forza lì dentro. Anche se noi non capiamo, lui ci
guarisce.
 Ma non basta guarire: siamo chiamati alla conversione
totale, dunque a portare anche la mente a rispettare le
forze inconsce, a comprenderle ed a collaborare e
partecipare con Dio per la nostra redenzione e quella di
tutti gli uomini.
Dopo gli Apostoli




Dopo Gesù e gli Apostoli, chi ha fatto questo cammino? La storia, anche nel
nostro tempo (papa Giovanni Paolo II, Abbé Pierre, Madre Teresa di Calcutta),
è costellata da persone che hanno avuto il coraggio di testimoniare la verità
della fede, non in senso generale, ma entrando nella realtà precisa che
vivevano, mantenendosi persone in Dio e affrontando gli errori che
incontravano. Eppure, se si guarda bene, pur rimanendo queste persone per
ciascuno di noi dei punti di riferimento forti e degli esempi che ci infondono
coraggio nelle scelte, non ci permettono fino in fondo di cambiare vita. Quasi
sempre vi è un’integrazione.
Noi qui a Italia Solidale abbiamo una fortuna di cui spesso non riusciamo a
renderci conto.
In un modo o nell’altro, di Gesù ne abbiamo tutti sentito parlare. Ma perché non
ci toccava?
Avevamo necessità di qualcosa che ci facesse toccare Gesù nella nostra vita,
dunque di una cultura che riavvicina Dio all’uomo e l’uomo a Dio.
Cosa dice P. Angelo della mente?
 la mente è un grande dono per l’uomo
 attraverso la mente l’uomo è elevato alla
partecipazione della realtà naturale fino ad essere
concreatore e corredentore con Dio;
 la mente è fondamentalmente
– sostenuta
– animata
– irrorata
 dal modo d’essere dell’inconscio di cui il
neurovegetativo è portatore
 libido e aggressività sono nel
neurovegetativo
 il neurovegetativo contiene la Grazia,
l’anima, il sesso i nervi, il corpo, il 90% delle
energie della vita. Queste raggiungono ed
irrorano il sistema cosciente che
rappresenta solo il 10% delle energie.
 Il nostro problema è che siccome il conscio è facile da percepire,
storicamente e culturalmente si è dato molto più peso al conscio si è
esaltata la forza mentale al di sopra di tutte le altre forze (anche se è
solo il 10%), quasi che fosse una realtà a se stante capace di creare,
dominare, ordinare ogni cosa. Le connessioni con le forze inconsce
sono state viste molto poco.
 Però: le energie di Dio, dell’anima, del sesso, dei nervi, del corpo,
hanno:
– un loro modo d’essere,
– un loro contenuto,
– un loro ordine inconscio
 che è prima della mente.
 Inoltre, sono solo queste energie, ben sviluppate in spirito, verità e
amore che rendono la mente sana, sapiente, capace di svolgere la sua
funzione di luce e di servizio a tutta la verità che ci rende liberi.
 La funzione della mente è quella di:
–
–
–
–
far luce
tutelare
servire
concorrere a ristabilire, con la forza di Dio, qualora
fossero disturbate
 tutte le energie basilari della vita (il 90%).
 Queste forze si sviluppano solo nell’amore. Se
no, sono deviate, ridotte, colpite. Allora quali
messaggi mandano alla mente?
 Oggi la scienza e la spiritualità che corrono
– non vedono
– non partecipano
– dunque non guariscono
 Sono dunque menzognere. Significa che li dentro si è inserito qualcosa
di erroneo che rimane fissato. Scienza e fede in genere non si
soffermano, non entrano nella profonda realtà delle forze inconsce
della vita. E’ quasi tabù parlare di inconscio.
 La fede quando tenta di risolvere i problemi personali, sessuali,
relazionali, nervosi, fisici, propone schematiche modifiche mentali,
violenze razionali e legali.
 La scienza ora si comincia ad affacciare ad una visione più olistica
dell’uomo, ma ancora propone soluzioni mentali o biochimiche. Al
massimo, propone una visione che rompe con “le regole” ed è basata
sulle “emozioni” (tra l’altro pericolosissima).
Perché quello che sentiamo da
P.Angelo:
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è sempre vero e puntuale
risponde ad ogni nostro quesito presente o passato su fatti personali, sociali,
culturali, mondiali
coglie tutte le realtà della vita, nel suo ordine, nella sua ontologia, nella sua
storia
risolve sempre tutto in positivo
non ci immette in qualcosa che ci porta a “fare” o a “affannarci”, ma ad avere
tutta la gioia e tutta la forza delle nostre energie personali
riesce a riempire la chiesa mentre le altre sono vuote
produce guarigione fisica lì dove la medicina non riesce
produce guarigione mentale e relazionale lì dove la psicanalisi non riesce
produce guarigione spirituale lì dove la fede non riesce
riesce a cogliere la realtà di ogni persona e di ogni cultura
propone e realizza una modalità di aiuto concreto per risolvere la fame dello
spirito e del corpo nel mondo intero
?
Perché si tratta di una proposta che:
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riparte “da zero”, cioè da nulla già esistente. Stacca la persona perfino dai
suoi legami biologicamente più stretti, oltre che dalle varie culture e
impostazioni religiose, per portarla in una dimensione che è quella che le è
stata data da Dio originariamente.
non essendo integrata in nulla, svela gli inganni più subdoli che sono
proprio quelli della dipendenza da qualche integrazione.
va in tutta la profondità della vita fino ad affermare con consapevolezza
che la vita non s’inganna. Non dipende dall’uomo, ma è fatta da Dio che con
il Suo “CONSCIO” è la guida del nostro “INCONSCIO”. E ci svela così che
quello che comunemente chiamiamo disagio o malattia ad esempio a livello
mentale, è spesso già una menzogna: perché in genere tutto è considerato
“normale”. L’anormale a livello mentale è considerato quando i suoi effetti
compromettono a livelli più o meno gravi l’integrazione dell’individuo nella
società che è considerato il punto di riferimento per la realtà. Ma la verità è che
siamo tutti disturbati perché tutti siamo portatori di disturbi personali inconsci
provenienti dal non amore, dall’educazione, dai condizionamenti di tante false
culture.
 vede l’io potenziale come sigillo di Dio, tutto positivo e
senza nessun “tanatos” né “peccato originale”
 scopre nell’io potenziale tutte le forze della persona
con il loro ordine (di Dio, dell’anima, del sesso, dei
nervi, del corpo e della mente).
 vede che l’io potenziale ha bisogno di amore che è
rispetto e scambio di rispetto perché queste energie
maturino fino alla salute del corpo e della mente.
 vede l’io potenziale disturbato in ogni persona dai
condizionamenti a causa della mancanza d’amore
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ci mostra che il male dell’inconscio, e di conseguenza anche della mente,
è vecchio quanto l’uomo, ha la stessa età dell’uomo, circa 40.000 anni.
vede i diavoli, forze negative potenti con cui siamo abituati da sempre a
convivere dentro e fuori, e come queste agiscono, cominciando
dall’inconscio
rende viva, necessaria e comprensibile la Croce di Gesù come vero ed
unico amore
permette a ciascuna persona di percorrere il proprio cammino personale,
(non omologato), con la propria croce insieme alla croce di Gesù, fino a
far di nuovo coincidere il proprio inconscio con il conscio di Dio. Questa
è la propria vocazione
rende normale l’effusione dello Spirito Santo dopo questo cammino,
come necessità di mantenere le proprie forze fuori dagli uomini per la
carità a tutti gli uomini
rende chiara la meraviglia che è l’uomo rispetto a tutte le altre creature
avverte ogni persona, chiamandola a fare questo cammino per ritrovarsi,
ma la lascia libera anche di non farlo
 Si tratta di una proposta profondamente sapiente,
molto vicina alla sapienza di Gesù, ma che è calata nel
tempo di oggi. Usa i mezzi che oggi ci sono
(comprensione dell’inconscio). E per arrivare a questa
sapienza P.Angelo ha tutelato non la mente, ma le forze
personali inconsce che sono prima della mente. Le sue,
per poi arrivare a quelle degli altri. Questo gli ha dato una
mente “sapiente”, vicina a quella della Madonna. Ed è
sapiente perché è una proposta basata sull’amore agli
altri. La mente funziona bene solo nell’amore. Allora
vede i problemi, propone soluzioni e guarisce. Vede
l’umanità come vera, e la vede sofferente e trova una
strada per guarirla.
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