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Il primo trapianto di rene in Italia
Il primo trapianto di rene in Italia Una nuova cura per l’insufficienza renale Esattamente 50 anni fa, nell’aprile del 1966, fu eseguito il primo trapianto di rene In Italia ad opera del chirurgo Aldo De Maria, secondo una tecnica da lui stesso elaborata in Gran Bretagna negli anni precedenti. Per il nostro Paese si trattò del primo intervento chirurgico in cui un rene sano fu prelevato da un donatore ancora vivente, per permettere a un paziente affetto da insufficienza renale cronica il ritorno a una vita normale. Un intervento chirurgico per un trapianto di rene. Il primo trapianto di rene in Italia > Una nuova cura per l’insufficienza renale Trapianti o emodialisi? Senza un’efficace attività dei reni l’organismo umano non sarebbe in grado di sopravvivere. L’unica alternativa è costituita dall’emodialisi, un procedimento che permette di sostituire il rene attraverso un’apparecchiatura esterna, che filtra il sangue del paziente: questo metodo comporta comunque gravi disagi, perché costringe a restare collegati all’apparecchiatura per molte ore. Alcuni pazienti collegati all’apparecchio per l’emodialisi. Il primo trapianto di rene in Italia > Trapianti o emodialisi? La storia dei trapianti di organi • Inizi del XX secolo: primi interventi pionieristici nel campo dei trapianti di organi, con i tentativi di trapianti di cuore e di reni effettuati su animali. • Prima metà del XX secolo: insuccesso dei tentativi di impiantare nuovi organi negli esseri umani. • 1954: primo trapianto di rene negli Stati Uniti. • 1963: primi trapianti di fegato e polmoni negli Stati Uniti. • 1967: primo trapianto di cuore eseguito dal chirurgo Christiaan Barnard in Sudafrica (nell’immagine a fianco). Il primo trapianto di rene in Italia > La storia dei trapianti di organi I problemi legati al rigetto Nei primi tentativi di trapianto di organi emerse il problema del “rigetto”, cioè della reazione del sistema immunitario contro i tessuti trapiantati, che vengono percepiti come “estranei” dall’organismo: questo fenomeno è causato dall’incompatibilità genetica fra il paziente e il donatore. A partire dagli anni Cinquanta del XX secolo, grazie allo sviluppo delle conoscenze nel campo della genetica, si riuscì a ridurre il rigetto, ricorrendo a donatori legati ai pazienti da stretti vincoli di parentela, e furono sviluppati farmaci immunodepressivi, che consentivano di limitare le reazioni del sistema immunitario. Il primo trapianto di rene in Italia > I problemi legati al rigetto La donazione di organi Per assicurare una quantità di organi adeguata alle richieste dei pazienti è però fondamentale avere a disposizione molti donatori. •Numero di donatori in Italia: 22 ogni milione di abitanti. •Media dei donatori nei Paesi europei: quasi 17 ogni milione di abitanti. •Richieste di trapianti di cuore in Italia: 800 all’anno. •Trapianti effettivamente eseguiti: solo 300 all’anno a causa della mancanza di donatori. Il primo trapianto di rene in Italia > La donazione di organi Per riflettere e approfondire Rispondi alle seguenti domande: •Quando e per quali motivi furono inventati i trapianti di organi? •Che cos’è il “rigetto” e da che cosa è provocato? •Perché è importante la donazione di organi? Approfondisci il tema dei trapianti di organi in Italia, collegandoti all’indirizzo dell’Aido, l’Associazione italiana per la donazione di organi, in cui potrai trovare anche alcuni interessanti dati statistici: http://www.aido.it/dati-statistici/trapianti-italia.htm Il primo trapianto di rene in Italia > Per riflettere e approfondire