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A maggio in gita con la ragazza esclusa

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A maggio in gita con la ragazza esclusa
CRONACHE
Corriere della Sera Martedì 19 Aprile 2016
19
#
A maggio in gita con la ragazza esclusa
L’ipotesi alla media di Legnano. La madre: mia figlia non vedeva l’ora di partire, non so come dirle la verità
La vicenda
 In una scuola
media di
Legnano le
compagne di
una ragazza
autistica non
hanno voluto
condividere
con lei la
stanza albergo
 La scuola
doveva andare
in gita in
Austria per
visitare il lager
nazista di
Mauthausen. Il
Provveditorato
ha fermato il
viaggio
Domenica sera ha
pianto, all’annuncio della
mamma che la gita per Mauthausen era stata sospesa:
«Mia figlia non vedeva l’ora di
questo viaggio con i compagni
di classe. Non sa che non la volevano e che, proprio per il rifiuto, la partenza è stata bloccata. Ignora, o almeno io sono
convinta che sia così, i messaggi su WhatsApp, con i ragazzini che facevano a gara per
non averla in stanza. Quando
le dirò la verità? Non è una cosa facile né scontata, ci vuole
tempo».
Non era in classe, ieri mattina, la tredicenne autistica figlia unica di una coppia calabrese. Forse tornerà stamane.
Dipende dalla «disponibilità»
dell’insegnante di sostegno.
Che la desolante storia sia finiMILANO
ta non è affatto vero. Anche
perché la scuola media di Legnano, a nordovest di Milano,
ci è parsa assai irritata per il
clamore che «ingiustamente
ci è piovuto addosso». Gli insegnanti dimenticano che,
non ci fossero stati «agenti
esterni» — il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini
e il provveditore di Milano
Marco Bussetti, con il collante
«diplomatico» della Fondazione museo della Shoah —,
da soli difficilmente avrebbero
risolto una situazione che non
avevano saputo gestire. E forse
ora non conta se questo è avvenuto per mancanza di responsabilità o per uno stato di
smarrimento in conseguenza,
la scorsa settimana, della morte della preside. Di certo c’è
l’inizio dell’«indagine» degli
ispettori scolastici, i quali dovranno accertare l’esatta dinamica dei fatti ed, eventualmente, «portare» a sanzioni
contro gli studenti colpevoli.
La maggior parte dei genitori
ripete che nella classe non ci
sono mostri e che, nei tre anni
delle medie, il rapporto con la
ragazzina è stato pacifico e rispettoso. Altre gite in passato
confermano la versione. Eppure i messaggi ci sono stati. E
catalogarli come ragazzata è
un errore. «Nel senso che le
Lo psicologo
Il ministero invierà uno
psicologo esperto di
bullismo per affrontare
il tema con tutti
ragazzate ci stanno. Quello che
non ci sta è il comportamento
degli adulti che tentano di insabbiare e archiviare» dice la
mamma della tredicenne. Si
riferisce alla mancata risposta
ad una lettera che aveva inviato ai genitori chiedendo un incontro per discutere e trovare
una soluzione; e si riferisce all’insistente isolamento in cui,
anche ieri, l’hanno messa.
Quasi che abbia esagerato nel
difendere la propria figlia.
A Legnano girano voci, non
verificabili, che vedrebbero alcuni genitori pronti a una denuncia contro la famiglia della
ragazzina «rea» di aver «cancellato» la gita. Ma come riferito dal provveditore, eventuali
penali andranno a carico del
ministero; e poi il viaggio a
Mauthausen con larga proba-
L’autismo
nelle scuole
 Chiamato in
origine
Sindrome di
Kanner,
l’autismo è
considerato
dalla comunità
scientifica
internazionale
un disturbo
neuropsichiatrico che
interessa la
funzione
cerebrale
 Si manifesta
con una
marcata
diminuzione
dell’integrazione sociorelazionale
e della
comunicazione
con gli altri
e un parallelo
ritiro interiore
 Uno studio
epidemiologico
finanziato da
Autism Speaks
(pubblicato su
Molecular
Psychiatry) lega
il rischio di
autismo con
l’età dei
genitori.
Secondo iCARE
(International
Collaboration
for Autism
Registry
Epidemiology)
su 5,7 milioni di
bambini in 5
Paesi emerge
che il rischio
maggiore si
registra nelle
madri
adolescenti e
nei padri oltre i
50 anni
Numeri incerti, insegnanti di sostegno non
specializzati, fondi erogati dalle Regioni a singhiozzo, esperti divisi sui metodi di trattamento, e un «mercato nero» di tutor specializzati
che possono cambiare le prospettive di integrazione ma che solo le famiglie abbienti possono
permettersi: per ora l’inserimento dei bambini
e dei ragazzi che soffrono di autismo nelle
scuole italiane, il sistema per antonomasia più
inclusivo d’Europa, è ancora a macchia di leopardo. E i casi di autistici lasciati a casa dalle gite non è una novità: «L’anno scorso successe a
mia figlia — racconta Vito Crea, papà di Francesca, dalla provincia di Reggio Calabria — Ma
non sono servite proteste e interpellanze parlamentari: nella nostra regione siamo ancora allo
sato brado».
I numeri
Il primo dato certo è che non c’è certezza, su
quanti siano i bambini e i ragazzi affetti da autismo in età scolare in Italia: sui 234.788 disabili
certificati in Italia, gli autistici si «perdono» in
quei 152.551 alunni con handicap intellettivi
che frequentano scuole statali e private. «Ho
fatto una proposta di legge perché ci sia una
mappatura degli studenti autistici», ricorda la
senatrice Laura Bignami (gruppo Misto). Ma il
sistema elaborato dal ministero dell’Istruzione
(Miur) per censire gli autistici è incappato nelle
maglie del Garante della privacy: «Forse per
settembre dovremmo aver risolto e avere quindi un quadro più preciso», dice Raffaele Ciambrone, il dirigente che sta lavorando al disegno
di legge delega sulle disabilità previsto dalla riforma Renzi. Intanto, ci si affida alle stime: «Se
il CDC di Atlanta nel 2012 sull’autismo in 12 Stati
degli Usa parlava di un bambino nato autistico
su 68 — scrive il professore Carlo Hanau, direttore del master in formazione a distanza sull’autismo dell’università di Modena e Reggio

I numeri
4 bambini
ogni 1000 nati
100 mila autistici in Italia
Il sostegno
di cui 60 mila in età scolare
37%
nella primaria
totale
234.788
28,5% nella
secondaria
di I grado
Per area geografica
9,5%
all’infanzia
Nord est 39.816
Nord ovest 61.019
25%
alla secondaria
di II grado
223.622
Gli alunni
con disabilità sia fisica
che psicologica
Centro 49.002
Mezzogiorno 84.951
3.638
6.217
quelli che hanno uditiva
difficoltà
visiva
152.551
Le disabilità
intellettive, tra cui l’autismo:
la più diffusa
LE DIFFERENZE
Alunni con disabilità per tipologia nelle scuole statali e in quelle private
Altro tipo
26,8%
Disabilità
motoria
3,3%
Disabilità
visiva 1,5%
Statali
Disabilità
visiva 2,1%
Altro tipo
30,3%
Disabilità
uditiva
2,5%
Disabilità
uditiva
4,7%
Non
statali
Disabilità
motoria
6,5%
La parola
analisi comportamentale applicata
(Aba: applied beahvior analysis) è un
metodo educativo che si basa sulla gratificazione nell’apprendimento e che viene
usato con grande successo nella terapia
dell’autismo. Raccomandato da studi
scientifici a livello internazionale, è stato
riconosciuto anche dall’Istituto superiore di
sanità italiano che nel gennaio 2012 ha
ammesso «che può migliorare il quoziente
intellettivo, il linguaggio e i comportamenti
adattativi, cioè le abilità necessarie per la
vita quotidiana». Il Miur lo sta prendendo
in considerazione per migliorare le prassi
didattiche nei confronti degli autistici.
Disabilità intellettiva 56,3%
Disabilità intellettiva 65,9%
NELLE REGIONI
Alunni con disabilità nelle scuole statali, in percentuale
4%
3%
2,7
3,1
3,2
2,6
2,3
2%
3,5 3,5
2,8 2,6 2,8 2,9
2,8 2,4 2,6
2,1 2,2
2,9 2,7
2,8
1%
0
Fonte: Elaborazione su dati Miur
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Emilia — in Italia si parla di 4 casi ogni mille,
tenendo conto soprattutto delle due regioni,
Emilia Romagna e Piemonte, le uniche che raccolgono dati da più tempo». Sarebbero 100 mila
le famiglie alle prese con una persona affetta da
autismo, e tra questi 60 mila studenti, sintetizzando le stime delle associazioni.
GLI ALUNNI CON DISABILITÀ IN TUTTE LE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO
ABA
L’
Ci sono
In Italia secondo
l’Istituto superiore di sanità
l’autismo colpisce
I messaggi
sbagliati
dei giovani
sui social
network, e
le ragazzate
ci stanno
anche,
quello che
non ci sta
però è il
comportamento degli
adulti che
tentano di
insabbiare
e archiviare
Insegnanti di sostegno
non specializzati,
pochi fondi, esperti divisi
E chi ha i soldi per farlo
si affida a tutor privati
Pi
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Si a
Sa cil
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eg
na
Ita
lia
Cos’è

bilità avverrà. A inizio maggio.
Con la speranza — anzi l’obiettivo dichiarato — di vedere la
partecipazione della ragazzina. Ma pure qui le posizioni
sono distanti. La mamma della tredicenne contesta la promessa di organizzare comunque la gita prima della relazione degli ispettori. La scuola è
convinta che il «muro» verrà
superato. Nel dubbio, dal ministero, invieranno a Legnano
uno psicologo esperto di bullismo, per affrontare il tema.
Con tutti. A cominciare dagli
studenti e da quel loro professore che, ieri, ancora si lamentava di una «polemica inutile e
strumentale», e che proteggeva il resto della classe: da lavorare, lo psicologo, ne avrà.
Andrea Galli
Corriere della Sera
I disabili nel nostro Paese frequentano le
classi comuni, tranne in rari casi, grazie alla forza di 130 mila insegnanti di sostegno (28 mila
immessi solo negli ultimi tre anni). Ma perché a
un alunno vengano assegnate le ore, i fondi e i
trasporti, le famiglie devono superare una serie
di passaggi burocratici — passando dal Pei, il
piano educativo individualizzato, al Glhi, il
gruppo di lavoro per l’handicap di istituto —
che scoraggerebbero chiunque: «Stiamo lavorando alla semplificazione», assicurano dal
Miur. E non sempre gli insegnanti sono preparati: anche se le linee guida prevedono che il
personale faccia di tutto per far partecipare i disabili alle attività scolastiche ed extra, gite comprese, non sempre è facile. «Un autistico su 4
non riesce a parlare, i più gravi commettono atti di autolesionismo o possono diventare aggressivi», spiega Francesco Di Salle, direttore
del master Aba, dell’università di Salerno, uno
dei due master pubblici sull’analisi comportamentale applicata (vedi box), considerato molto efficace per il trattamento dell’autismo.
Il programma
In Italia frequentano le classi comuni
Le linee guida invitano a coinvolgerli
anche alle attività extra scolastiche,
ma non sempre succede
Ricchi e poveri
Gli insegnanti di sostegno inseriti nell’organico, tra i quali ci sono anche quelli che in passato hanno considerato l’incarico una scorciatoia per ottenere il ruolo, hanno una formazione molto variegata. «La legge sull’autismo approvata ad agosto 2015 ha avuto tanti pregi, tra
cui l’inserimento dell’Aba nei Livelli essenziali
di assistenza, ma il grave difetto di non nominare mai la parola scuola», nota Paolo Sarra,
che ha fatto parte del gruppo di lavoro per la
134. Il risultato? A oggi non esiste ancora una
specializzazione per insegnanti di sostegno agli
autistici. E chi può ricorre a un tutor privato
specializzato in Aba, che affianca il docente in
aula, in base a protocolli con i presidi. Il costo?
Dai 10 ai 30 euro all’ora. «Spendo sui 1.600 euro
al mese per mio figlio — dice Alfonso D’Angelo, presidente di Autismo fuori dal silenzio — è
un sacrificio, ma gli sto dando una chance».
Valentina Santarpia
@ValentinaSant18
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