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Diapositiva 1 - Blog Eufrasia

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Diapositiva 1 - Blog Eufrasia
IL FOSFORO BIANCO
Roberto Leone
Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità
Sezione di Farmacologia, Università di Verona
Foto scattata a Fallujah (Iraq)
Caratteristiche del FOSFORO





Simbolo chimico P
Gruppo 15 (VA) della Tavola Periodica
Numero atomico: 15
Peso atomico: 30,973761
E’ un non metallo estremamente reattivo che,
combinandosi con l'ossigeno, emette una tenue
luminescenza (il nome, che in greco significa
"portatore di luce“, deriva da questa caratteristica).
Caratteristiche del FOSFORO
Nella maggior parte dei suoi composti il fosforo presenta stato
di ossidazione 3 o 5. Gli ossidi più importanti sono il triossido
di fosforo (P4O6) e il pentossido di fosforo (P4O10).
Pentossido di fosforo
(Anidride fosforica)
Triossido di fosforo
(Anidride fosforosa)
Mentre i prodotti di reazione degli ossidi dei metalli con
l’acqua sono degli idrossidi, caratterizzati dal gruppo ossidrile
(OH-), quelli degli ossidi dei non-metalli sono degli ossiacidi,
caratterizzati dall’idrogenione (H+).
Caratteristiche del FOSFORO
La reazione dei due ossidi di fosforo con acqua porta alla
formazione dei seguenti acidi:
P4O6 + 6 H2O  4 H3PO3 (acido fosforoso)
P4O10 + 2 H2O  4 HPO3 (acido meta-fosforico)
P4O10 + 4 H2O  2 H4P2O7 (acido piro-fosforico o difosforico)
P4O10 + 6 H2O  4 H3PO4 (acido orto-fosforico)
La reazione dell’ac. fosforoso con una base porta alla
formazione di un fosfito, mentre gli acidi fosforici formano fosfati.
L’acido orto-fosforico è il più importante, è un acido debole
triprotico cioè con tre idrogeni acidi ed è impiegato per la
preparazione di fertilizzanti e detersivi che sono il principale uso
industriale del fosforo.
L’acido fosforoso è più debole e diprotico (un H è legato al P) e
quindi può reagire al massimo con due moli di base e non con
tre come l’acido fosforico.
Caratteristiche del FOSFORO
 Il fosforo non si trova in natura allo stato elementare ma è
molto diffuso, perlopiù sotto forma di fosfato, nelle rocce
fosfatiche (costituite principalmente dai minerali fosforite e
apatite), nei terreni fertili e in molte acque.
 E’ un componente del DNA, RNA, ATP, dei fosfolipidi di
membrana, riveste pertanto un ruolo fondamentale nella
fisiologia degli organismi viventi e, sotto forma di fosfato di
calcio, è un costituente dello scheletro degli animali.
 Fu scoperto nel 1669 dal tedesco Hennig Brandt (16301710), che lo ottenne riscaldando la sostanza ottenuta per
condensazione dell’urina e raccogliendone i vapori:
1) (NH4)NaHPO4  NaPO3 + NH3 + H20
2) 8NaPO3 + 10C  2Na4P2O7 + 10 CO + P4
 Il famoso chimico Robert Boyle (1627-1691), in seguito,
ne migliorò la sintesi aggiungendo sabbia all’urina:
4NaPO3 + 2SiO2 + 10C  2Na2SiO3 + 10 CO + P4
Hennig Brandt in un quadro di Joseph Wright (1771)
Caratteristiche del FOSFORO
 Il fosforo esiste in diverse forme allotropiche nettamente
differenti tra loro, le tre principali sono: il fosforo bianco, il
fosforo rosso e il fosforo nero
 La forma più comune è il fosforo bianco che è costituito da
molecole P4 in cui gli atomi di fosforo sono situati ai vertici di
un tetraedro.
 Il fosforo rosso è costituito da catene di frammenti P4 in
cui un legame P-P si rompe permettendo la formazione di
nuovi legami intermolecolari P-P.
 Il fosforo nero è un solido covalente con struttura complessa.
Preparazione del FOSFORO
Il fosforo bianco si prepara scaldando in fornace
elettrica una miscela di fosfati naturali di calcio
(estratti dalle rocce fosfatiche), in presenza di sabbia
(diossido di silicio) e carbone e facendo condensare i
vapori prodotti. Fonde a 44,1 °C e bolle a 277 °C. Il
fosforo bianco commerciale è solitamente giallo.
Riscaldato a temperature comprese tra i 250 °C e i
300°C, per lungo tempo e in assenza di aria, si
trasforma in fosforo rosso, polvere microcristallina,
non velenosa, che si incendia solo per impatto o
sfregamento.
Il fosforo nero, che ha struttura simile alla grafite ed
è un semiconduttore, si ottiene portando il fosforo
bianco a 200 °C, a pressioni molto elevate.
Caratteristiche del FOSFORO BIANCO
 Il fosforo bianco è un solido cristallino, translucido, di colore
bianco che esposto all’aria ingiallisce rapidamente, ha
consistenza cerosa, caratteristico odore di aglio.
 È insolubile in acqua, molto solubile nel carbonio disolfuro.
 Al contatto con l'aria brucia spontaneamente (viene
pertanto conservato in acqua) iniziando a fumare e
formando pentossido di fosforo (P4O10) che, come visto,
reagendo con l’acqua dà origine all’acido orto-fosforico
(H3PO4), altamente corrosivo.
 Alla temperatura di 10-15°C si infiamma spontaneamente.
Applicazioni del FOSFORO
 L'acido orto-fosforico (H3PO4), come detto, è
ampiamente usato per la produzione di fertilizzanti e
detersivi.
 Oltre a ciò i fosfati sono usati nei vetri speciali e per le
lampade al sodio.
 Il fosfato di calcio è usato per la produzione della
porcellana e per la produzione del mono-fosfato di
calcio, usato come lievitante.
 Gli isotopi 32P e 33P, con emivita di 14 e 25 giorni
rispettivamente, sono usati come traccianti radioattivi.
 Il fosfato trisodico è impiegato per addolcire l'acqua e
prevenire le ostruzioni da calcare.
 Il fosforo rosso viene utilizzato nella produzione di
acciai e bronzi speciali, ma soprattutto nella produzione
di fuochi d’artificio e fiammiferi.
L’istruttiva storia dei fiammiferi e di una
devastante malattia professionale
• 1832: J. Siegel (Austria) e C. Kammerer (Germania) inventano
contemporaneamente un fiammifero usando fosforo bianco.
• A partire dal 1833 iniziano a sorgere fabbriche di fiammiferi
che si diffondono in tutta l’Europa. Nelle fabbriche di fiammiferi
in quegli anni lavoravano prevalentemente bambini,
adolescenti e donne; l’orario giornaliero di lavoro era di 16 ore.
• 1839: viene osservata e segnalata in Germania la prima
necrosi della mandibola da fosforo (phossy jaw) in un
lavoratore di una fabbrica di fiammiferi.
• 1844: F. Lorinser riporta 5 nuovi casi di necrosi della mandibola
in giovani lavoratrici.
• 1845: A. Oberhofer e J.F. Heyfleder affermano che è il fosforo
la causa della necrosi della mandibola.
L’istruttiva storia dei fiammiferi e di una
devastante malattia professionale
• 1866-1875: negli ospedali di Vienna vengono registrati
126 casi di necrosi della mandibola.
• 1896-1906: 400 nuovi casi in Austria.
• Dopo la scoperta del fosforo rosso, più stabile e meno
tossico, l’uso del fosforo bianco per la produzione di
fiammiferi venne proibito nei diversi paesi del mondo
anche se in tempi diversi:
1872 Finlandia, 1907 Germania, 1912 Austria, 1931 USA
In Italia nel 1920 viene emanato il R.D. 23/12/1920
n. 1881, convertito dalla legge 15/05/1924 n. 891:
“Divieto di impiego del fosforo bianco nella
fabbricazione dei fiammiferi”
Necrosi della mandibola da fosforo
 Causata dal fosforo elementare
 Compare molti anni (7-15) dopo l’esposizione
 Disordine nutrizionale degli osteoclasti dovuto a un
danno endoteliale (con succesiva trombosi e occlusione)
dei vasi sanguigni dell’osso
 Successivo disordine del sistema immunitario con
periostiti e osteomieliti
 Questi effetti favoriscono l’insorgere di infezioni
batteriche, attraverso le carie o dopo estrazione dentaria
a livello della mandibola
 Può essere interessata anche la mascella ma in misura
minore in quanto più perfusa
Necrosi della mandibola da fosforo
 Segni clinici: osteomieliti estremamente





dolorose dell’osso mandibolare
Parodontite, ascessi, necrosi, formazione di cavità.
La distruzione della mandibola provoca deturpazioni del
volto
Complicazioni: setticemia, meningite piogenica,
distruzione del bulbo oculare
In passato la mortalità era superiore al 40% dei casi.
Secondo alcuni Autori i recenti casi di osteonecrosi della
mandibola causati dai bifosfonati (che comprendono
atomi di fosforo legati ad altri di carbonio) potrebbero
avere un meccanismo simile alla vecchia malattia dei
fiammiferai.
Tossicità del FOSFORO BIANCO
 Il fosforo è molto velenoso, la dose letale media (DL50)
è di 50 milligrammi. La dose letale nell’uomo è pari ad
1 mg/kg peso corporeo.
 Il fosforo agisce come una tossina cellulare.
 L’assorbimento può avvenire prevalentemente
attraverso l’apparato respiratorio, ma anche dal tratto
GI e per contatto (via intradermica).
 Tossicità acuta: ulcere e necrosi della cute, irritazione
delle mucose, degli occhi, della gola e dei polmoni ,
tosse, soffocamento, vomito, cefalea, gravi dolori
addominali con spasmi intestinali, ematochezia,
febbre, insufficenza renale, atrofia gialla del fegato,
edema polmonare, aritmia, ipotensione, coma, morte.
Tossicità del FOSFORO BIANCO e derivati
 Ci può essere un periodo dopo l’esposizione (6-48 ore)
libero da sintomi
 Tossicità cronica: disordini GI, anemia, tendenza al
sanguinamento, perdita di peso, danno renale, debolezza
muscolare, ispessimento periostale, osteoporosi (anche
dopo anni dalla fine dell’esposizione), necrosi della
mandibola.
 Gli esteri fosforici sono velenosi per il sistema nervoso,
mentre i fosfati inorganici sono sostanzialmente atossici.
 Non è stabilito se sia teratogeno e cancerogeno, tuttavia vi
sono sempre più segnalazioni di bambini nati deformi, così
come di un aumento di tumori, a Fallujah in Iraq.
Precauzioni e danni ambientali
 Il fosforo bianco va conservato sotto acqua e va manipolato
solo con pinze, dato che il contatto con la pelle può causare
ustioni.
 Il fosforo bianco può entrare nell'ambiente quando viene
prodotto, utilizzato per la produzione o in campo militare,
oppure può disperdersi involontariamente durante il trasporto
o il deposito. Si ritrova nell'acqua e nei sedimenti presenti nel
letto dei fiumi e dei laghi posizionati in prossimità di
stabilimenti che lo producono o lo utilizzano.
 Nell'acqua il fosforo bianco reagisce con l'ossigeno, nell'arco
di qualche ora o di qualche giorno. In acque povere di
ossigeno, può degradarsi trasformandosi in un composto
altamente tossico, la fosfina, che una volta evaporata si
trasforma in sostanze chimiche meno pericolose. Il fosforo
bianco può, però, stratificarsi lentamente nell'organismo dei
pesci che vivono in laghi o corsi d'acqua contaminati..
Precauzioni e danni ambientali
 Nel suolo, il fosforo bianco può sedimentare sul
terreno e trasformarsi nell'arco di qualche giorno in
composti meno pericolosi. Se penetra in profondità o
se racchiuso in sedimenti poveri di ossigeno, il
fosforo bianco può restare immutato per molti anni.
 La rimozione può essere effettuata per via biologica,
grazie a batteri che sono in grado di assumere
fosforo oltre le usuali esigenze metaboliche. Tuttavia,
il trattamento più diffuso per la riduzione dei composti
di fosforo è per via chimica: si immettono nel reattore
biologico dei reagenti (solitamente una soluzione di
cloruro ferrico) in grado di far precipitare in forma
solida il fosforo disciolto.
Fonti di esposizione
 Respirando l'aria contaminata in prossimità di
uno stabilimento che ne fa uso.
 Mangiando pesce contaminato o selvaggina
proveniente da siti contenenti fosforo bianco.
 Bevendo o nuotando in acque contaminate.
 Toccando il suolo contaminato con il fosforo
bianco.
 Lavorando in industrie che usano o producono
fosforo bianco o munizioni che lo contengono.
Classificazione delle sostanze chimiche
tossiche (da www.emergenzeiss.it)
Il Center for Disease Control and Prevention (CDC),
suddivide le sostanze chimiche nelle seguenti categorie:
 Biotossine
 Metalli
 Agenti vescicanti
 Agenti nervini
 Agenti ematologici
 Solventi organici
 Agenti caustici (acidi)
 Alcol tossici
 Agenti asfissianti
 Agenti emetici
 Agenti incapacitanti
 Altri
 Anticoagulanti ad azione prolungata
Classificazione delle sostanze chimiche
tossiche (da www.emergenzeiss.it)
Agenti asfissianti
Gli agenti asfissianti provocano grave irritazione
e/o edema dell'apparato respiratorio.
Singoli agenti: ammoniaca, bromo, bromuro di
metile, cloro, fluoruro di solforile, fosfina, fosforo
elementare bianco, fosgene, isocianato di
metile, tetrossido di osmio
Etichettature previste per il FOSFORO BIANCO
(CAS# 7723-14-0)
Molto tossico
Altamente infiammabile
Corrosivo
Pericoloso per l’ambiente
Frasi di rischio
R17: Spontaneamente infiammabile all'aria
R26/28: Molto tossico per inalazione e per ingestione
R35: Provoca gravi ustioni
R50: Altamente tossico per gli organismi acquatici
Diciture previste per il FOSFORO BIANCO
Frasi di sicurezza
S1/2: Conservare sotto chiave e fuori della portata dei
bambini
S5: Conservare sotto liquido appropriato da indicarsi da
parte del fabbricante
S26: In caso di contatto con gli occhi, lavare
immediatamente e abbondantemente con acqua e
consultare un medico
S38: In caso di ventilazione insufficiente, usare un
apparecchio respiratorio adatto
S45: In caso di incidente o di malessere consultare
immediatamente il medico (se possibile, mostrargli
l`etichetta)
S61: Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle istruzioni
speciali/schede informative in materia di sicurezza
Procedure di decontaminazione (personale/attrezzature/ambiente)
Evacuare l'area pericolosa e consultare un esperto. Chi presta soccorso
deve indossare guanti ed un indumento protettivo munito di
autorespiratore. Coprire il materiale sversato con sabbia umida o terra.
NON eliminare in fognatura. Raccogliere la sostanza sversata in
contenitori; se è opportuno, preumidificare per evitare la dispersione di
polvere, poi trasferire in un posto sicuro. NON adsorbire con segatura o
altri adsorbenti combustibili.
In caso di inalazione: respirare aria fresca, in posizione di riposo semi
eretta. In caso di contatto con pelle o occhi: sciacquare con
abbondante acqua e togliere le lenti a contatto, poi rimuovere i vestiti
contaminati e sciacquare ancora. In caso di ingestione: sciacquare la
bocca ed indurre il vomito (solo se la persona è cosciente).
Limiti (esposizione occupazionale)
TLV: 0.02 ppm come TWA; (ACGIH 2003).
Il FOSFORO BIANCO come arma
 Il fosforo bianco trova impiego nell'industria bellica per la
produzione di ordigni incendiari/chimici, bombe fumogene e
proiettili traccianti.
 Venne usato per la prima volta nella Prima Guerra Mondiale.
Il suo utilizzo fu massiccio, tanto che la sua produzione, in
Gran Bretagna, crebbe dalle 1000 tonnellate del 1914 alle
2500 del 1918, ma prevalentemente fu impiegato per la
creazione di cortine fumogene.
 Il salto di "qualità" avvenne nel corso della Seconda Guerra
Mondiale. Per rispondere ai bombardamenti nazisti sulla Gran
Bretagna, gli Alleati bombardarono Amburgo a fine luglio '43 e
poi Dresda nel ‘45 utilizzando il fosforo bianco sulle
popolazioni. L’azione su Amburgo fu denominata “Operazione
Gomorra”, con un chiaro riferimento alla storia biblica e alla
“pioggia di fuoco dal cielo".
Il FOSFORO BIANCO come arma
 Gli ordigni MK77 a base di fosforo bianco negli ultimi anni
hanno sostituito il famigerato e famoso NAPALM, altra terribile
arma chimica/incendiaria, il cui nome deriva dai suoi principali
costituenti l'acido NAftenico e l'acido PALMitico.
 Il NAPALM, messo a punto nel 1942, è un gel altamente
infiammabile utilizzato dagli USA nei bombardamenti aerei in
Vietnam, così come da Saddam contro i curdi negli anni ‘80.
 Il fosforo bianco è stato utilizzato dai russi in Cecenia nel
1994 durante la battaglia di Grozny.
 Dal 8 al 20 novembre 2004 è stato utilizzato dagli elicotteri
USA a Falluja in Iraq. L’uso del fosforo è mostrato in un
documentario di Rainews24, disponibile al sito:
http://www.rainews24.rai.it .
 Infine è stato usato, come visto, nella striscia di Gaza dagli
israeliani.
M722 60mm Smoke Cartridge
The M110 / M110A1 White
Phosphorus (WP) projectiles are
available for 105mm and 155mm
howitzers.
Gli effetti del FOSFORO BIANCO come arma
 Il fosforo bianco è un’arma chimica/incendiaria in
grado di ustionare, disidratare, corrodere e avvelenare.
Tali effetti sono legati alle caratteristiche del P già descritte.
 La sua capacità di incendiarsi, reagendo con l’ossigeno,
determina ustioni multiple, variabili per gravità, profondità,
forma. Sul corpo delle persone colpite i frammenti
continuano la combustione fino all'esaurimento totale
dell'ossigeno presente nell'ambiente e nei tessuti. Le
ustioni sono in genere di secondo e terzo grado.
Le ustioni agli occhi sono gravissime e molto dolorose.
 Giunto a contatto con un tessuto organico, come la pelle,
ne consuma l'acqua trasformandosi in acido orto-fosforico
la cui azione corrosiva determina dolorosissime ulcerazioni
e necrosi della pelle di colore giallastro emananti un forte
odore di aglio.
Gli effetti del FOSFORO BIANCO come arma
 I vapori conseguenti alla combustione sono altamente
tossici così come i residui incombusti. Quest’ultimi sono
molto liposolubili e quindi facilmente assorbibili
attraverso il derma, questo potrebbe determinare la
riapertura delle ferite ed effetti ritardati.
 I fumi del fosforo bianco determinano a livello degli
occhi grave irritazione, blefarospasmo, fotofobia e
lacrimazione. I danni a livello oculare, così come alle
mucose, sono tra i più frequenti tra i sopravvissuti.
Il risultato finale di questa catena eventi si intuisce dai risultati
di un vecchio studio condotto (Annals of Surgery 1971;
174(5): 779–84.) su un campione di 130 conigli: "Sottoposti a
bruciature standard da fosforo bianco il 65% degli animali è
morto. Il 50% dei decessi si è verificato entro 18 ore, il 90%
entro 3 giorni“.
Alcune terribili foto delle conseguenze delle
bombe al FOSFORO BIANCO
Alcune terribili foto delle conseguenze delle
bombe al FOSFORO BIANCO
FOSFORO BIANCO “semplice” fumogeno e
incendiario ma non arma chimica?
Alla luce degli effetti e dei meccanismi descritti è
difficile non considerare il fosforo bianco un’arma
chimica bandita dalle convenzioni internazionali e dare
credito alle “difese” americane e israeliane che
sostengono solo effetti incendiari e di cortina fumogena
MINISTERO DELLA SALUTE - DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE
SCHEDE RELATIVE AD AGENTI CHIMICI CHE POTREBBERO ESSERE USATI
PER AGGRESSIONE BELLICA O TERRORISTICA, Roma 2000
Per aggressivo chimico si intende una sostanza
solida, liquida o gassosa che, attraverso le sue
proprietà chimiche, produce effetti dannosi,
inabilitanti o mortali sull'uomo, sugli animali, sulle
piante o in grado di danneggiare generi
commestibili e materiali sino a renderli inutilizzabili
e possiede caratteristiche che la rendono idonea
ad essere impiegata come mezzo di guerra.
Bombe al FOSFORO ma non solo FOSFORO
 Oltre ai danni causati direttamente dal fosforo
bianco bisogna anche considerare gli effetti
tossici determinati dalle altre sostanze presenti
nella armi a base di fosforo.
 In particolare va ricordata la tossicità di alcuni
metalli, quali alluminio, molibdeno,
tungsteno, mercurio e bario, ritrovati, nelle
munizioni usate da Israele e tungsteno,
cromo, uranio che si sono accumulati nei
capelli della popolazione esposta alle bombe al
fosforo nella striscia di Gaza (come ci illustrerà
la prof.ssa Paola Manduca).
Tossicità del CROMO (Cr)
 Il Cr si ritrova negli stadi di ossidazione compresi tra Cr+2
e Cr+6, quelli importanti da un punto di vista biologico sono il
cromo trivalente, Cr(III), e quello esavalente, Cr(VI).
 Il cromo esavalente è dotato di maggiore tossicità per
l’uomo. I composti del Cr trivalente sono notevolmente
meno tossici e non sono né irritanti né corrosivi.
 Il Cr(VI) è un riconosciuto cancerogeno che causa
tumore polmonare probabilmente perché riducendosi a
Cr(III) forma intermedi reattivi. Il tempo di latenza può
essere di 20 anni.
Il rischio cancerogeno del Cr (VI) è più alto di quello dell’asbesto
e del benzene:
Asbesto: 6.7 morti/1000 lavoratori
Benzene: 10 morti/1000 lavoratori
Cromo VI: 10-45 morti da ca polmonare/1000 lavoratori
Effetti tossici acuti e cronici del CROMO (Cr)
GI: nausea, bruciori, diarrea, vomito, ulcere, emorragie
anche mortali
Respiratori: perforazione setto nasale, tosse, perdita del
gusto e olfatto, asma bronchiale, sangue dal naso,
faringiti, tonsilliti, (carcinoma nasale?),
Cute: ulcerazioni (mani e and avambracci), dermatiti
Riproduzione: ridotta quantità e motilità degli spermatozoi
e incrementato rischio di anormalità (Li et al. 2001)
Rene: danno renale acuto
Altri effetti: danno epatico, convulsioni, danno oculare
per contatto diretto, sviluppo di allergia con gravi rash
cutanei
Permissible Exposure Limit - 5 µg/m³ (8-hour TWA).
Tossicità del URANIO (U)
 L’uranio è un elemento primordiale che risale alle
origini della Terra. La principale fonte di U la pechblenda,
minerale da cui venne isolato nel 1789 dal chimico
tedesco Klaproth.
 L’uranio naturale consiste di una miscela di 3 isotopi:
238U (99.3% di atomi), 235U (0.72%), e 234U (0.0054%).
L’uranio altamente arricchito contiene 20% o più di 235U e
può essere usato come esplosivo nucleare. Nell’uranio
impoverito (DU), al contrario, la percentuale di 238U è
aumentata per rimozione degli altri due isotopi. L’uranio
impoverito è meno radioattivo di quello naturale.
 DU è utilizzato in ambito militare per produrre proiettili
penetranti sfruttando la sua alta densità.
 L’uranio impoverito di origine naturale, sebbene
radioattivo, presenta problemi per la salute più dal punto
di vista tossicologico che radiologico.
Tossicità del URANIO (U)
 Dopo inalazione di sali insolubili si ha ritenzione
polmonare prolungata. Il tetrafluoruro di U e il floruro di U
a contatto con la pelle danno origine a ustioni.
 I composti solubili dell’uranio (ioni uranile) e quelli che
si solubilizzano complessandosi con il bicarbonato
causano tossicità renale acuta anche fatale.
 Esposizione acuta a DU provoca irritazione cutanea e
polmonare. Controversa la relazione con tumore
polmonare.
 Esposizioni a bassi livelli di uranio per lungo tempo
(es. lavoratori delle miniere) provocano danni renali.
 limite soglia negli ambienti di lavoro è 200 µg/m3,
nell’acqua potabile è di 100 µg/L (EPA)
Tossicità del MERCURIO (Hg)
 Nella combustione libera fumi (o gas) tossici o irritanti.
Rischio di incendio ed esplosione.
 Estremamente tossico, per inalazione causa: dolore
addominale, tosse, diarrea, respiro affannoso, vomito,
febbre elevata, polmoniti, irritazione oculare,
ipertensione, tachicardia. Può essere assorbito anche
attraverso la cute dove provoca arrossamento e rash.
 Esposizioni croniche determinano tossicità renale e
neurologica con irritabilità, instabilità emotiva, tremore,
disturbi mentali e della memoria, disturbi del linguaggio.
Può causare infiammazione e decolorazione delle
gengive. Pericolo di effetti cumulativi. TLV: 0.025 mg/m³
Tossicità del MERCURIO (Hg)
 I vapori di metilmercurio e mercurio metallico sono le
forme più rischiose per la maggiore penetrazione a livello del
SNC.
 Notoriamente il mercurio è molto tossico per gli organismi
acquatici. Può esserci bio-accumulo di questa sostanza
chimica nei pesci.
 Non ci sono dati a sufficienza per stabilire con certezza
che il Hg è un cancerogeno per l’uomo . Tuttavia gli studi
sugli animali hanno portato l’Environmental Protection
Agency (USA) ha classificare il cloruro di mercurio e il
metilmercurio come possibili cancerogeni per l’uomo.
 Gravidanza: passa la barriera placentare e può provocare
danno cerebrale, ritardo mentale, incoordinazione, cecità,
convulsioni, incapacità nel linguaggio.
Bibliografia: articoli e libri
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Tossicità del ALLUMINIO (Al)
 La polvere di alluminio è facilmente infiammabile.
Particelle finemente disperse formano miscele esplosive in
aria. Rischio di incendio ed esplosione. a contatto con acidi,
alcool , ossidanti e acqua.
 Organi bersaglio per l’uomo sono polmoni (fibrosi
polmonare), ossa (osteomalacia) e SNC (neurotossicità con
ridotta funzionalità cerebrale).
 TLV: 5 mg/m3 come polvere piroforica; 10 mg/m3 come
povere metallica.
 Uno dei composti più tossici è l’alluminio trisolfato
Al2(SO4)3. Per inalazione provoca tosse, respiro affannoso,
e mal di gola, essendo corrosivo può causare
arrossamento, dolore e ulcerazioni alla cute e agli occhi. Se
ingerito causa dolore addominale, sensazione di bruciore,
nausea e vomito.
Tossicità del BARIO (Ba)
 Infiammabile, può provocare incendi o esplosioni.
 Per inalazione tosse e mal di gola. L’apparato respiratorio
è quello più sensibile al bario.
 I dati tossicologici a disposizione per l’uomo sono limitati.
Si ritiene che i composti che potrebbero determinare tossicità
sono quelli solubili quali il cloruro e il carbonato di bario,
mentre gli insolubili, quali il solfato di bario, sono in genere
non tossici.
 L’effetto principale dopo ingestione di ampie dosi di bario è
l’ipokaliemia che può provocare tachicardia ventricolare, iper
o ipotensione, debolezza muscolare, paralisi.
 Alcuni dati suggeriscono che i bambini potrebbero
assorbire più bario degli adulti
Tossicità del TUNGSTENO (wolframio, W)
 Il tungsteno è uno dei metalli più rari in natura.
La produzione e l’uso di tungsteno( es. per catalizzatori e
coloranti) può provocare il rilascio nell’ambiente. Nelle
aree urbane o suburbane le concentrazioni di tungsteno
nell’aria sono inferiori a 1.5 μg/m3 .
 I valori soglia tollerati per il tungsteno elementare e
composti insolubili sono: 5 mg/m3 [0.7 ppm] per 8 ore di
esposizione e 10 mg/m3 [1.3ppm] per 15 minuti di
esposizione. Per i composti solubili, più tossici, i valori
sono più bassi: 1 e 3 mg/m3 [0.1 e 0.4 ppm].
 Il tungsteno può accendersi spontaneamente al
contatto con aria. Reagisce con ossidanti. causando
pericolo di incendio e esplosione.
Tossicità del TUNGSTENO (W)
 La sostanza può essere assorbita nell'organismo per
inalazione. Può causare irritazione meccanica per gli
occhi , la cute e il tratto respiratorio con tosse e mal di
gola.
 Non ci sono molti dati di tossicità cronica sull’uomo,
larghe quantità negli animali hanno causato problemi
respiratori e comportamentali.
 Carcinogenicità: non ci sono dati per affermare che
causi tumori e così l’International Agency for Research on
Cancer (IARC) non lo classifica tra i cancerogeni. Tuttavia
in esperimenti sugli animali un 16% di ratti ha avuto un
tumore maligno.
 Gravidanza: studi sugli animali dimostrano che può
raggiungere il feto
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