Comments
Description
Transcript
Diapositiva 1 - Blog Eufrasia
IL FOSFORO BIANCO Roberto Leone Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità Sezione di Farmacologia, Università di Verona Foto scattata a Fallujah (Iraq) Caratteristiche del FOSFORO Simbolo chimico P Gruppo 15 (VA) della Tavola Periodica Numero atomico: 15 Peso atomico: 30,973761 E’ un non metallo estremamente reattivo che, combinandosi con l'ossigeno, emette una tenue luminescenza (il nome, che in greco significa "portatore di luce“, deriva da questa caratteristica). Caratteristiche del FOSFORO Nella maggior parte dei suoi composti il fosforo presenta stato di ossidazione 3 o 5. Gli ossidi più importanti sono il triossido di fosforo (P4O6) e il pentossido di fosforo (P4O10). Pentossido di fosforo (Anidride fosforica) Triossido di fosforo (Anidride fosforosa) Mentre i prodotti di reazione degli ossidi dei metalli con l’acqua sono degli idrossidi, caratterizzati dal gruppo ossidrile (OH-), quelli degli ossidi dei non-metalli sono degli ossiacidi, caratterizzati dall’idrogenione (H+). Caratteristiche del FOSFORO La reazione dei due ossidi di fosforo con acqua porta alla formazione dei seguenti acidi: P4O6 + 6 H2O 4 H3PO3 (acido fosforoso) P4O10 + 2 H2O 4 HPO3 (acido meta-fosforico) P4O10 + 4 H2O 2 H4P2O7 (acido piro-fosforico o difosforico) P4O10 + 6 H2O 4 H3PO4 (acido orto-fosforico) La reazione dell’ac. fosforoso con una base porta alla formazione di un fosfito, mentre gli acidi fosforici formano fosfati. L’acido orto-fosforico è il più importante, è un acido debole triprotico cioè con tre idrogeni acidi ed è impiegato per la preparazione di fertilizzanti e detersivi che sono il principale uso industriale del fosforo. L’acido fosforoso è più debole e diprotico (un H è legato al P) e quindi può reagire al massimo con due moli di base e non con tre come l’acido fosforico. Caratteristiche del FOSFORO Il fosforo non si trova in natura allo stato elementare ma è molto diffuso, perlopiù sotto forma di fosfato, nelle rocce fosfatiche (costituite principalmente dai minerali fosforite e apatite), nei terreni fertili e in molte acque. E’ un componente del DNA, RNA, ATP, dei fosfolipidi di membrana, riveste pertanto un ruolo fondamentale nella fisiologia degli organismi viventi e, sotto forma di fosfato di calcio, è un costituente dello scheletro degli animali. Fu scoperto nel 1669 dal tedesco Hennig Brandt (16301710), che lo ottenne riscaldando la sostanza ottenuta per condensazione dell’urina e raccogliendone i vapori: 1) (NH4)NaHPO4 NaPO3 + NH3 + H20 2) 8NaPO3 + 10C 2Na4P2O7 + 10 CO + P4 Il famoso chimico Robert Boyle (1627-1691), in seguito, ne migliorò la sintesi aggiungendo sabbia all’urina: 4NaPO3 + 2SiO2 + 10C 2Na2SiO3 + 10 CO + P4 Hennig Brandt in un quadro di Joseph Wright (1771) Caratteristiche del FOSFORO Il fosforo esiste in diverse forme allotropiche nettamente differenti tra loro, le tre principali sono: il fosforo bianco, il fosforo rosso e il fosforo nero La forma più comune è il fosforo bianco che è costituito da molecole P4 in cui gli atomi di fosforo sono situati ai vertici di un tetraedro. Il fosforo rosso è costituito da catene di frammenti P4 in cui un legame P-P si rompe permettendo la formazione di nuovi legami intermolecolari P-P. Il fosforo nero è un solido covalente con struttura complessa. Preparazione del FOSFORO Il fosforo bianco si prepara scaldando in fornace elettrica una miscela di fosfati naturali di calcio (estratti dalle rocce fosfatiche), in presenza di sabbia (diossido di silicio) e carbone e facendo condensare i vapori prodotti. Fonde a 44,1 °C e bolle a 277 °C. Il fosforo bianco commerciale è solitamente giallo. Riscaldato a temperature comprese tra i 250 °C e i 300°C, per lungo tempo e in assenza di aria, si trasforma in fosforo rosso, polvere microcristallina, non velenosa, che si incendia solo per impatto o sfregamento. Il fosforo nero, che ha struttura simile alla grafite ed è un semiconduttore, si ottiene portando il fosforo bianco a 200 °C, a pressioni molto elevate. Caratteristiche del FOSFORO BIANCO Il fosforo bianco è un solido cristallino, translucido, di colore bianco che esposto all’aria ingiallisce rapidamente, ha consistenza cerosa, caratteristico odore di aglio. È insolubile in acqua, molto solubile nel carbonio disolfuro. Al contatto con l'aria brucia spontaneamente (viene pertanto conservato in acqua) iniziando a fumare e formando pentossido di fosforo (P4O10) che, come visto, reagendo con l’acqua dà origine all’acido orto-fosforico (H3PO4), altamente corrosivo. Alla temperatura di 10-15°C si infiamma spontaneamente. Applicazioni del FOSFORO L'acido orto-fosforico (H3PO4), come detto, è ampiamente usato per la produzione di fertilizzanti e detersivi. Oltre a ciò i fosfati sono usati nei vetri speciali e per le lampade al sodio. Il fosfato di calcio è usato per la produzione della porcellana e per la produzione del mono-fosfato di calcio, usato come lievitante. Gli isotopi 32P e 33P, con emivita di 14 e 25 giorni rispettivamente, sono usati come traccianti radioattivi. Il fosfato trisodico è impiegato per addolcire l'acqua e prevenire le ostruzioni da calcare. Il fosforo rosso viene utilizzato nella produzione di acciai e bronzi speciali, ma soprattutto nella produzione di fuochi d’artificio e fiammiferi. L’istruttiva storia dei fiammiferi e di una devastante malattia professionale • 1832: J. Siegel (Austria) e C. Kammerer (Germania) inventano contemporaneamente un fiammifero usando fosforo bianco. • A partire dal 1833 iniziano a sorgere fabbriche di fiammiferi che si diffondono in tutta l’Europa. Nelle fabbriche di fiammiferi in quegli anni lavoravano prevalentemente bambini, adolescenti e donne; l’orario giornaliero di lavoro era di 16 ore. • 1839: viene osservata e segnalata in Germania la prima necrosi della mandibola da fosforo (phossy jaw) in un lavoratore di una fabbrica di fiammiferi. • 1844: F. Lorinser riporta 5 nuovi casi di necrosi della mandibola in giovani lavoratrici. • 1845: A. Oberhofer e J.F. Heyfleder affermano che è il fosforo la causa della necrosi della mandibola. L’istruttiva storia dei fiammiferi e di una devastante malattia professionale • 1866-1875: negli ospedali di Vienna vengono registrati 126 casi di necrosi della mandibola. • 1896-1906: 400 nuovi casi in Austria. • Dopo la scoperta del fosforo rosso, più stabile e meno tossico, l’uso del fosforo bianco per la produzione di fiammiferi venne proibito nei diversi paesi del mondo anche se in tempi diversi: 1872 Finlandia, 1907 Germania, 1912 Austria, 1931 USA In Italia nel 1920 viene emanato il R.D. 23/12/1920 n. 1881, convertito dalla legge 15/05/1924 n. 891: “Divieto di impiego del fosforo bianco nella fabbricazione dei fiammiferi” Necrosi della mandibola da fosforo Causata dal fosforo elementare Compare molti anni (7-15) dopo l’esposizione Disordine nutrizionale degli osteoclasti dovuto a un danno endoteliale (con succesiva trombosi e occlusione) dei vasi sanguigni dell’osso Successivo disordine del sistema immunitario con periostiti e osteomieliti Questi effetti favoriscono l’insorgere di infezioni batteriche, attraverso le carie o dopo estrazione dentaria a livello della mandibola Può essere interessata anche la mascella ma in misura minore in quanto più perfusa Necrosi della mandibola da fosforo Segni clinici: osteomieliti estremamente dolorose dell’osso mandibolare Parodontite, ascessi, necrosi, formazione di cavità. La distruzione della mandibola provoca deturpazioni del volto Complicazioni: setticemia, meningite piogenica, distruzione del bulbo oculare In passato la mortalità era superiore al 40% dei casi. Secondo alcuni Autori i recenti casi di osteonecrosi della mandibola causati dai bifosfonati (che comprendono atomi di fosforo legati ad altri di carbonio) potrebbero avere un meccanismo simile alla vecchia malattia dei fiammiferai. Tossicità del FOSFORO BIANCO Il fosforo è molto velenoso, la dose letale media (DL50) è di 50 milligrammi. La dose letale nell’uomo è pari ad 1 mg/kg peso corporeo. Il fosforo agisce come una tossina cellulare. L’assorbimento può avvenire prevalentemente attraverso l’apparato respiratorio, ma anche dal tratto GI e per contatto (via intradermica). Tossicità acuta: ulcere e necrosi della cute, irritazione delle mucose, degli occhi, della gola e dei polmoni , tosse, soffocamento, vomito, cefalea, gravi dolori addominali con spasmi intestinali, ematochezia, febbre, insufficenza renale, atrofia gialla del fegato, edema polmonare, aritmia, ipotensione, coma, morte. Tossicità del FOSFORO BIANCO e derivati Ci può essere un periodo dopo l’esposizione (6-48 ore) libero da sintomi Tossicità cronica: disordini GI, anemia, tendenza al sanguinamento, perdita di peso, danno renale, debolezza muscolare, ispessimento periostale, osteoporosi (anche dopo anni dalla fine dell’esposizione), necrosi della mandibola. Gli esteri fosforici sono velenosi per il sistema nervoso, mentre i fosfati inorganici sono sostanzialmente atossici. Non è stabilito se sia teratogeno e cancerogeno, tuttavia vi sono sempre più segnalazioni di bambini nati deformi, così come di un aumento di tumori, a Fallujah in Iraq. Precauzioni e danni ambientali Il fosforo bianco va conservato sotto acqua e va manipolato solo con pinze, dato che il contatto con la pelle può causare ustioni. Il fosforo bianco può entrare nell'ambiente quando viene prodotto, utilizzato per la produzione o in campo militare, oppure può disperdersi involontariamente durante il trasporto o il deposito. Si ritrova nell'acqua e nei sedimenti presenti nel letto dei fiumi e dei laghi posizionati in prossimità di stabilimenti che lo producono o lo utilizzano. Nell'acqua il fosforo bianco reagisce con l'ossigeno, nell'arco di qualche ora o di qualche giorno. In acque povere di ossigeno, può degradarsi trasformandosi in un composto altamente tossico, la fosfina, che una volta evaporata si trasforma in sostanze chimiche meno pericolose. Il fosforo bianco può, però, stratificarsi lentamente nell'organismo dei pesci che vivono in laghi o corsi d'acqua contaminati.. Precauzioni e danni ambientali Nel suolo, il fosforo bianco può sedimentare sul terreno e trasformarsi nell'arco di qualche giorno in composti meno pericolosi. Se penetra in profondità o se racchiuso in sedimenti poveri di ossigeno, il fosforo bianco può restare immutato per molti anni. La rimozione può essere effettuata per via biologica, grazie a batteri che sono in grado di assumere fosforo oltre le usuali esigenze metaboliche. Tuttavia, il trattamento più diffuso per la riduzione dei composti di fosforo è per via chimica: si immettono nel reattore biologico dei reagenti (solitamente una soluzione di cloruro ferrico) in grado di far precipitare in forma solida il fosforo disciolto. Fonti di esposizione Respirando l'aria contaminata in prossimità di uno stabilimento che ne fa uso. Mangiando pesce contaminato o selvaggina proveniente da siti contenenti fosforo bianco. Bevendo o nuotando in acque contaminate. Toccando il suolo contaminato con il fosforo bianco. Lavorando in industrie che usano o producono fosforo bianco o munizioni che lo contengono. Classificazione delle sostanze chimiche tossiche (da www.emergenzeiss.it) Il Center for Disease Control and Prevention (CDC), suddivide le sostanze chimiche nelle seguenti categorie: Biotossine Metalli Agenti vescicanti Agenti nervini Agenti ematologici Solventi organici Agenti caustici (acidi) Alcol tossici Agenti asfissianti Agenti emetici Agenti incapacitanti Altri Anticoagulanti ad azione prolungata Classificazione delle sostanze chimiche tossiche (da www.emergenzeiss.it) Agenti asfissianti Gli agenti asfissianti provocano grave irritazione e/o edema dell'apparato respiratorio. Singoli agenti: ammoniaca, bromo, bromuro di metile, cloro, fluoruro di solforile, fosfina, fosforo elementare bianco, fosgene, isocianato di metile, tetrossido di osmio Etichettature previste per il FOSFORO BIANCO (CAS# 7723-14-0) Molto tossico Altamente infiammabile Corrosivo Pericoloso per l’ambiente Frasi di rischio R17: Spontaneamente infiammabile all'aria R26/28: Molto tossico per inalazione e per ingestione R35: Provoca gravi ustioni R50: Altamente tossico per gli organismi acquatici Diciture previste per il FOSFORO BIANCO Frasi di sicurezza S1/2: Conservare sotto chiave e fuori della portata dei bambini S5: Conservare sotto liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante S26: In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare un medico S38: In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto S45: In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l`etichetta) S61: Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali/schede informative in materia di sicurezza Procedure di decontaminazione (personale/attrezzature/ambiente) Evacuare l'area pericolosa e consultare un esperto. Chi presta soccorso deve indossare guanti ed un indumento protettivo munito di autorespiratore. Coprire il materiale sversato con sabbia umida o terra. NON eliminare in fognatura. Raccogliere la sostanza sversata in contenitori; se è opportuno, preumidificare per evitare la dispersione di polvere, poi trasferire in un posto sicuro. NON adsorbire con segatura o altri adsorbenti combustibili. In caso di inalazione: respirare aria fresca, in posizione di riposo semi eretta. In caso di contatto con pelle o occhi: sciacquare con abbondante acqua e togliere le lenti a contatto, poi rimuovere i vestiti contaminati e sciacquare ancora. In caso di ingestione: sciacquare la bocca ed indurre il vomito (solo se la persona è cosciente). Limiti (esposizione occupazionale) TLV: 0.02 ppm come TWA; (ACGIH 2003). Il FOSFORO BIANCO come arma Il fosforo bianco trova impiego nell'industria bellica per la produzione di ordigni incendiari/chimici, bombe fumogene e proiettili traccianti. Venne usato per la prima volta nella Prima Guerra Mondiale. Il suo utilizzo fu massiccio, tanto che la sua produzione, in Gran Bretagna, crebbe dalle 1000 tonnellate del 1914 alle 2500 del 1918, ma prevalentemente fu impiegato per la creazione di cortine fumogene. Il salto di "qualità" avvenne nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Per rispondere ai bombardamenti nazisti sulla Gran Bretagna, gli Alleati bombardarono Amburgo a fine luglio '43 e poi Dresda nel ‘45 utilizzando il fosforo bianco sulle popolazioni. L’azione su Amburgo fu denominata “Operazione Gomorra”, con un chiaro riferimento alla storia biblica e alla “pioggia di fuoco dal cielo". Il FOSFORO BIANCO come arma Gli ordigni MK77 a base di fosforo bianco negli ultimi anni hanno sostituito il famigerato e famoso NAPALM, altra terribile arma chimica/incendiaria, il cui nome deriva dai suoi principali costituenti l'acido NAftenico e l'acido PALMitico. Il NAPALM, messo a punto nel 1942, è un gel altamente infiammabile utilizzato dagli USA nei bombardamenti aerei in Vietnam, così come da Saddam contro i curdi negli anni ‘80. Il fosforo bianco è stato utilizzato dai russi in Cecenia nel 1994 durante la battaglia di Grozny. Dal 8 al 20 novembre 2004 è stato utilizzato dagli elicotteri USA a Falluja in Iraq. L’uso del fosforo è mostrato in un documentario di Rainews24, disponibile al sito: http://www.rainews24.rai.it . Infine è stato usato, come visto, nella striscia di Gaza dagli israeliani. M722 60mm Smoke Cartridge The M110 / M110A1 White Phosphorus (WP) projectiles are available for 105mm and 155mm howitzers. Gli effetti del FOSFORO BIANCO come arma Il fosforo bianco è un’arma chimica/incendiaria in grado di ustionare, disidratare, corrodere e avvelenare. Tali effetti sono legati alle caratteristiche del P già descritte. La sua capacità di incendiarsi, reagendo con l’ossigeno, determina ustioni multiple, variabili per gravità, profondità, forma. Sul corpo delle persone colpite i frammenti continuano la combustione fino all'esaurimento totale dell'ossigeno presente nell'ambiente e nei tessuti. Le ustioni sono in genere di secondo e terzo grado. Le ustioni agli occhi sono gravissime e molto dolorose. Giunto a contatto con un tessuto organico, come la pelle, ne consuma l'acqua trasformandosi in acido orto-fosforico la cui azione corrosiva determina dolorosissime ulcerazioni e necrosi della pelle di colore giallastro emananti un forte odore di aglio. Gli effetti del FOSFORO BIANCO come arma I vapori conseguenti alla combustione sono altamente tossici così come i residui incombusti. Quest’ultimi sono molto liposolubili e quindi facilmente assorbibili attraverso il derma, questo potrebbe determinare la riapertura delle ferite ed effetti ritardati. I fumi del fosforo bianco determinano a livello degli occhi grave irritazione, blefarospasmo, fotofobia e lacrimazione. I danni a livello oculare, così come alle mucose, sono tra i più frequenti tra i sopravvissuti. Il risultato finale di questa catena eventi si intuisce dai risultati di un vecchio studio condotto (Annals of Surgery 1971; 174(5): 779–84.) su un campione di 130 conigli: "Sottoposti a bruciature standard da fosforo bianco il 65% degli animali è morto. Il 50% dei decessi si è verificato entro 18 ore, il 90% entro 3 giorni“. Alcune terribili foto delle conseguenze delle bombe al FOSFORO BIANCO Alcune terribili foto delle conseguenze delle bombe al FOSFORO BIANCO FOSFORO BIANCO “semplice” fumogeno e incendiario ma non arma chimica? Alla luce degli effetti e dei meccanismi descritti è difficile non considerare il fosforo bianco un’arma chimica bandita dalle convenzioni internazionali e dare credito alle “difese” americane e israeliane che sostengono solo effetti incendiari e di cortina fumogena MINISTERO DELLA SALUTE - DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SCHEDE RELATIVE AD AGENTI CHIMICI CHE POTREBBERO ESSERE USATI PER AGGRESSIONE BELLICA O TERRORISTICA, Roma 2000 Per aggressivo chimico si intende una sostanza solida, liquida o gassosa che, attraverso le sue proprietà chimiche, produce effetti dannosi, inabilitanti o mortali sull'uomo, sugli animali, sulle piante o in grado di danneggiare generi commestibili e materiali sino a renderli inutilizzabili e possiede caratteristiche che la rendono idonea ad essere impiegata come mezzo di guerra. Bombe al FOSFORO ma non solo FOSFORO Oltre ai danni causati direttamente dal fosforo bianco bisogna anche considerare gli effetti tossici determinati dalle altre sostanze presenti nella armi a base di fosforo. In particolare va ricordata la tossicità di alcuni metalli, quali alluminio, molibdeno, tungsteno, mercurio e bario, ritrovati, nelle munizioni usate da Israele e tungsteno, cromo, uranio che si sono accumulati nei capelli della popolazione esposta alle bombe al fosforo nella striscia di Gaza (come ci illustrerà la prof.ssa Paola Manduca). Tossicità del CROMO (Cr) Il Cr si ritrova negli stadi di ossidazione compresi tra Cr+2 e Cr+6, quelli importanti da un punto di vista biologico sono il cromo trivalente, Cr(III), e quello esavalente, Cr(VI). Il cromo esavalente è dotato di maggiore tossicità per l’uomo. I composti del Cr trivalente sono notevolmente meno tossici e non sono né irritanti né corrosivi. Il Cr(VI) è un riconosciuto cancerogeno che causa tumore polmonare probabilmente perché riducendosi a Cr(III) forma intermedi reattivi. Il tempo di latenza può essere di 20 anni. Il rischio cancerogeno del Cr (VI) è più alto di quello dell’asbesto e del benzene: Asbesto: 6.7 morti/1000 lavoratori Benzene: 10 morti/1000 lavoratori Cromo VI: 10-45 morti da ca polmonare/1000 lavoratori Effetti tossici acuti e cronici del CROMO (Cr) GI: nausea, bruciori, diarrea, vomito, ulcere, emorragie anche mortali Respiratori: perforazione setto nasale, tosse, perdita del gusto e olfatto, asma bronchiale, sangue dal naso, faringiti, tonsilliti, (carcinoma nasale?), Cute: ulcerazioni (mani e and avambracci), dermatiti Riproduzione: ridotta quantità e motilità degli spermatozoi e incrementato rischio di anormalità (Li et al. 2001) Rene: danno renale acuto Altri effetti: danno epatico, convulsioni, danno oculare per contatto diretto, sviluppo di allergia con gravi rash cutanei Permissible Exposure Limit - 5 µg/m³ (8-hour TWA). Tossicità del URANIO (U) L’uranio è un elemento primordiale che risale alle origini della Terra. La principale fonte di U la pechblenda, minerale da cui venne isolato nel 1789 dal chimico tedesco Klaproth. L’uranio naturale consiste di una miscela di 3 isotopi: 238U (99.3% di atomi), 235U (0.72%), e 234U (0.0054%). L’uranio altamente arricchito contiene 20% o più di 235U e può essere usato come esplosivo nucleare. Nell’uranio impoverito (DU), al contrario, la percentuale di 238U è aumentata per rimozione degli altri due isotopi. L’uranio impoverito è meno radioattivo di quello naturale. DU è utilizzato in ambito militare per produrre proiettili penetranti sfruttando la sua alta densità. L’uranio impoverito di origine naturale, sebbene radioattivo, presenta problemi per la salute più dal punto di vista tossicologico che radiologico. Tossicità del URANIO (U) Dopo inalazione di sali insolubili si ha ritenzione polmonare prolungata. Il tetrafluoruro di U e il floruro di U a contatto con la pelle danno origine a ustioni. I composti solubili dell’uranio (ioni uranile) e quelli che si solubilizzano complessandosi con il bicarbonato causano tossicità renale acuta anche fatale. Esposizione acuta a DU provoca irritazione cutanea e polmonare. Controversa la relazione con tumore polmonare. Esposizioni a bassi livelli di uranio per lungo tempo (es. lavoratori delle miniere) provocano danni renali. limite soglia negli ambienti di lavoro è 200 µg/m3, nell’acqua potabile è di 100 µg/L (EPA) Tossicità del MERCURIO (Hg) Nella combustione libera fumi (o gas) tossici o irritanti. Rischio di incendio ed esplosione. Estremamente tossico, per inalazione causa: dolore addominale, tosse, diarrea, respiro affannoso, vomito, febbre elevata, polmoniti, irritazione oculare, ipertensione, tachicardia. Può essere assorbito anche attraverso la cute dove provoca arrossamento e rash. Esposizioni croniche determinano tossicità renale e neurologica con irritabilità, instabilità emotiva, tremore, disturbi mentali e della memoria, disturbi del linguaggio. Può causare infiammazione e decolorazione delle gengive. Pericolo di effetti cumulativi. TLV: 0.025 mg/m³ Tossicità del MERCURIO (Hg) I vapori di metilmercurio e mercurio metallico sono le forme più rischiose per la maggiore penetrazione a livello del SNC. Notoriamente il mercurio è molto tossico per gli organismi acquatici. Può esserci bio-accumulo di questa sostanza chimica nei pesci. Non ci sono dati a sufficienza per stabilire con certezza che il Hg è un cancerogeno per l’uomo . Tuttavia gli studi sugli animali hanno portato l’Environmental Protection Agency (USA) ha classificare il cloruro di mercurio e il metilmercurio come possibili cancerogeni per l’uomo. Gravidanza: passa la barriera placentare e può provocare danno cerebrale, ritardo mentale, incoordinazione, cecità, convulsioni, incapacità nel linguaggio. Bibliografia: articoli e libri Berthold HK, et al. «Phossy jaw» revisited. Do biphosphonates cause «biphossy jaws»? Drug Saf 2004; 27(12): 116 Barillo DJ, Cancio LC, Goodwin CW. Treatment of white phosphorus and other chemical burn injuries at one burn center over a 51-year period. Burns 2004; 30 (5): 448-52 Chou T-D, et al. The management of white phosphorus burns. Burns 2001; 27(5): 492-7 Corbridge DEC. The Structural Chemistry of Phosphorus. Elsevier Scientific Publishing Company. 1974 Durie B. Am Soc Hemat meeting (ASCO), San Diego, December 2004, Abstract 756 Emsley J. The 13th Element: The Sordid Tale of Murder, Fire, and Phosphorus. John Wiley and Sons, Inc. 2000 Gonzalez-Andrade F, Sanchez DQ, Martinez-Jarreta B, Borja J. Acute exposure to white phosphorus: a topical problem in Ecuador (South America). Legal Medicine 2002; 4(3): 187-92 Klaassen CD. Casarett & Doull’s. Tossicologia. Sesta ed. Italiana (ed. Balduini, Cattabeni, Costa, ). EMSI. 2007 Bibliografia: articoli e libri Harbison RD. Phosphorus. In: Hamilton and Hardy's Industrial toxicology. 5th ed. (ed. Harbison R.D.). Mosby-Year Book. 1998, pp. 194-7 Marx RE. Amidronate (Aredia) and zoledronate (Zometa) induced avascular necrosis of the jaws: a growing epidemic. J Oral Maxillofac Surg 2003; 61: 1115. Sadava D et al. LIFE: The Science of Biology. 8th Edition. Sinauer Associates. 2008 Simon FA, Pickering LK. Acute yellow phosphorus poisoning: smoking stool syndrome. JAMA 1976; 235:1343-66 Talley RC, Linhart JW, Trevino AJ, Moore L, Beller BM. Acute elemental phosphorus poisoning in man: cardiovascular toxicity. Am Heart J 1972; 84:139-40 Taylor LC. Burning posphorous under water safety. J Chem Educ 1997; 74:1074 Venegoni M. Ritorna, coi bifosfonati nuovi, la vecchia necrosi dei fiammiferai. Occhio Clinico 2005; 6:15 Bibliografia: documenti su web Agency for Toxic Substances and Disease Registry (ATSDR). White phosphorus: health effects. Toxicological Profile Information Sheet http://www.atsdr.cdc.gov/substances/toxsubstance.asp?toxid=52 ATSDR. Minimal risk levels for hazardous substances (MRLs) http://www.atsdr.cdc.gov/mrls/index.html Health Physics Society Specialists in Radiation Safety . Depleted Uranium. Fact Sheet Adopted: February 2010. http://www.hps.org/documents/dufactsheet.pdf Incendiary agents, White Phosphorus. http://emedicine.medscape.com/emergency_medicine The U.S. Military Deployment Health Clinical Center, “Depleted Uranium”: http://www.pdhealth.mil US Department of Labor. OSHA Instruction. Inspection procedures for the Chromium (VI) standards. January 2008. http://www.osha.gov/ Schede internazionali sulla sicurezza chimica . http://www.cdc.gov/niosh/ipcs/italian.html Phosphorous weapons – the ICRC’s view. http://www.icrc.org/web/eng/siteeng0.nsf/htmlall/weapons-interview170109?opendocument Bibliografia: documenti su web Centers for Disease Control and Prevention – Department of Health and Human Services . http://www.cdc.gov/ GlobalSecurity.org. http://www.globalsecurity.org/military/systems/munitions/wp.htm Ministero Salute- ISS. http://www.emergenzeiss.it National Safety Council. http://www.nsc.org/library/chemical/phsphor.htm U.S. Environmental Protection Agency – Tecnology Transfer Network. Air Toxics Website . http://www.epa.gov/ttn/atw/hlthef/whitepho.html http://chemwiki.ucdavis.edu/ http://news.independent.co.uk/world/americas/article327379.ece http://ptcl.chem.ox.ac.uk/ http://www.tox.it/ http://www.magazine.unibo.it/Magazine/Attualita/2005/12/15/fosforo.htm http://en.wikipedia.org/wiki/White_phosphorus Tossicità del ALLUMINIO (Al) La polvere di alluminio è facilmente infiammabile. Particelle finemente disperse formano miscele esplosive in aria. Rischio di incendio ed esplosione. a contatto con acidi, alcool , ossidanti e acqua. Organi bersaglio per l’uomo sono polmoni (fibrosi polmonare), ossa (osteomalacia) e SNC (neurotossicità con ridotta funzionalità cerebrale). TLV: 5 mg/m3 come polvere piroforica; 10 mg/m3 come povere metallica. Uno dei composti più tossici è l’alluminio trisolfato Al2(SO4)3. Per inalazione provoca tosse, respiro affannoso, e mal di gola, essendo corrosivo può causare arrossamento, dolore e ulcerazioni alla cute e agli occhi. Se ingerito causa dolore addominale, sensazione di bruciore, nausea e vomito. Tossicità del BARIO (Ba) Infiammabile, può provocare incendi o esplosioni. Per inalazione tosse e mal di gola. L’apparato respiratorio è quello più sensibile al bario. I dati tossicologici a disposizione per l’uomo sono limitati. Si ritiene che i composti che potrebbero determinare tossicità sono quelli solubili quali il cloruro e il carbonato di bario, mentre gli insolubili, quali il solfato di bario, sono in genere non tossici. L’effetto principale dopo ingestione di ampie dosi di bario è l’ipokaliemia che può provocare tachicardia ventricolare, iper o ipotensione, debolezza muscolare, paralisi. Alcuni dati suggeriscono che i bambini potrebbero assorbire più bario degli adulti Tossicità del TUNGSTENO (wolframio, W) Il tungsteno è uno dei metalli più rari in natura. La produzione e l’uso di tungsteno( es. per catalizzatori e coloranti) può provocare il rilascio nell’ambiente. Nelle aree urbane o suburbane le concentrazioni di tungsteno nell’aria sono inferiori a 1.5 μg/m3 . I valori soglia tollerati per il tungsteno elementare e composti insolubili sono: 5 mg/m3 [0.7 ppm] per 8 ore di esposizione e 10 mg/m3 [1.3ppm] per 15 minuti di esposizione. Per i composti solubili, più tossici, i valori sono più bassi: 1 e 3 mg/m3 [0.1 e 0.4 ppm]. Il tungsteno può accendersi spontaneamente al contatto con aria. Reagisce con ossidanti. causando pericolo di incendio e esplosione. Tossicità del TUNGSTENO (W) La sostanza può essere assorbita nell'organismo per inalazione. Può causare irritazione meccanica per gli occhi , la cute e il tratto respiratorio con tosse e mal di gola. Non ci sono molti dati di tossicità cronica sull’uomo, larghe quantità negli animali hanno causato problemi respiratori e comportamentali. Carcinogenicità: non ci sono dati per affermare che causi tumori e così l’International Agency for Research on Cancer (IARC) non lo classifica tra i cancerogeni. Tuttavia in esperimenti sugli animali un 16% di ratti ha avuto un tumore maligno. Gravidanza: studi sugli animali dimostrano che può raggiungere il feto