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il caso della storia

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il caso della storia
Criteri
la
Per
unorganizzatori
curricolo diper
area
costruzione
del curricolo di area
geo-storico-sociale:
geo-storico-sociale
il caso della storia
Marina Medi
Carpi
aprile 2008
Storia, la materia più difficile
• Possibile crescita infinita di argomenti per la
mondializzazione delle problematiche e per la presenza
di studenti di origine straniera
• Insoddisfacenti indicazioni sulla scansione dei contenuti
nei cicli: qual è la storia più adatta alle diverse età?
• Mancanza di interesse e motivazione degli studenti
crescente nei cicli
• Dubbi sulla qualità dell’apprendimento tra un ciclo e
l’altro: labile, inadeguato. Che cosa resta alla fine?
Quale storia insegnare?
Alcuni tentativi in questi anni:
• superamento della ripetizione della storia
generale nei tre cicli …
…ma è convincente?
• inserimento di problemi dell’attualità …
… ma così i temi diventano sempre di più!
• introduzione di esercizi e laboratori …
… non tutti li fanno e comunque l’impostazione
dei manuali e della didattica rimane sempre
espositiva e cronologico-sequenziale
Quale storia insegnare?
Necessità di affrontare il carattere etnocentrico del
curricolo di storia in seguito a:
- presenza nella scuola di alunni stranieri
- inserimento in una prospettiva europea
Primi tentativi per porvi rimedio:
- confronti su aspetti di cultura materiale di paesi diversi
- introduzione di elementi di storia dei paesi di
provenienza degli studenti stranieri
- progetti di educazione alla cittadinanza europea
Dopo il dibattito storiografico
della seconda metà del Novecento
Le conoscenze storiche sono
la ricostruzione di parti
del passato a partire
da un punto di vista
Quali scegliere?
La ricerca storica stessa
è influenzata da
scelte valoriali e ideologiche
Quali messaggi
implicano?
Il passato storico è spesso utilizzato
come giustificazione
per scelte politiche
e comportamenti collettivi
Quali finalità per
lo studio
della storia?
Allora come insegnare storia?
1) Quale formazione storica è necessaria ai
giovani di oggi?
Che cosa stiamo insegnando rispetto ai
bisogni formativi degli studenti?
2) Quanto etnocentrismo c’è nel nostro
insegnamento?
Quali messaggi e quali valori
trasmettiamo?
E’ ormai diventato chiaro che
• non basta affiancare al programma tradizionale
alcuni contenuti in più sui problemi mondiali e
sulla storia di altri popoli
• bisogna invece ripensare a un modo nuovo di
studiare la storia che:
– decostruisca l’impianto tradizionale etnocentrico e
cronologico-sequenziale
– costruisca un approccio interculturale
Per una storia in chiave
interculturale: la decostruzione
•
Necessità di mettere in discussione il
“canone” dominante nei manuali, nelle
pratiche didattiche e nell’immaginario
comune:
-
il curricolo implicito, cioè la selezione dei contenuti
da trattare e la loro sequenza
concetti e modelli di spiegazione
le finalità dello studio della storia
Finalità tradizionali
dell’insegnamento della storia
1. ricostruzione del passato = storia
“generale”
Quale storia “generale”nei manuali
e nella nostra testa?
Selezione non esplicitata e spacciata come
universale di fatti e personaggi che
privilegia:
- l’Italia (ma non tutta) e l’Europa (ma non tutta)
- la dimensione politico-istituzionale e (in parte)
economica
- le classi dominanti o comunque vincenti
- i maschi
Finalità tradizionali
dell’insegnamento della storia
1. ricostruzione del passato = storia
“generale”
2. “biografia” della nazione = storia
teleologica e nazionalista
Biografia della nazione,
scopo dello studio della storia
• Selezione di fatti e personaggi che hanno
contribuito a formare la realtà nazionale attuale
(mondo classico… comuni… Rinascimento…
Risorgimento… Resistenza…)
• In molti casi questi fatti vengono enfatizzati o
inventati (Celti…)
• La storia così sembra essere un percorso
coerente che porta all’oggi, giustificandolo
Finalità tradizionali
dell’insegnamento della storia
1. ricostruzione del passato = storia
“generale”
2. “biografia” della nazione = storia
teleologica
3. “historia magistra vitae”
“Historia magistra vitae”?
La storia non insegna come non ricadere
negli errori del passato, ma…
• …può servire per comprendere i problemi
del presente…
• …e per progettare il futuro in modo critico
e responsabile
Come rivedere l’insegnamento
della storia?
1. Rivedere le finalità dello studio della
storia
Conoscere i
processi
storici fondamentali
della realtà
in cui si vive
Storicizzare esperienze
e percorsi biografici
Riflettere sui
meccanismi
della memoria
FINALITA’ DELLO STUDIO
DELLA STORIA
Riflettere sui rapporti
tra passato, presente
e futuro
Saper operare
con gli strumenti
della conoscenza
storica
Comprendere
criticamente
i principali
problemi
del mondo
attuale
Come rivedere l’insegnamento
della storia?
1. Rivedere le finalità dello studio della
storia
2. Decostruire i modelli di spiegazione e i
messaggi impliciti trasmessi dallo studio
della storia che possono portare a giudizi
stereotipi ed etnocentrici
Come rivedere l’insegnamento
della storia?
1. Rivedere le finalità dello studio della
storia
2. Decostruire i modelli di spiegazione e i
messaggi impliciti trasmessi dallo studio
della storia che possono portare a giudizi
stereotipi ed etnocentrici
3. Realizzare uno studio della storia in
dimensione interculturale
Per una storia in dimensione
interculturale: l’approccio storiografico
Passare dalla “storia generale” a una pluralità di
storie, diverse per:
1.
–
–
–
soggetti sociali (vincitori, vinti, uomini, donne, al potere e non
ecc.)
ambiti spaziali (mondiale, continentale, nazionale, regionale,
locale)
punti di vista (economico, politico, della cultura materiale,
dell’immaginario, dei rapporti sociali ecc.)
2.
Passare dal modello cronologico-sequenziale a uno
studio per temi e problemi con periodizzazioni
differenti, intrecci di durate, mappe di contemporaneità
3.
Individuare i saperi necessari a tutti gli studenti per
una storia non della nazione, ma dell’umanità
Per una storia in dimensione
interculturale: i contenuti
•
Temi a valenza interculturale. Per es.:
-
•
spostamenti di popolazioni nella storia,
incontri/scontri di culture,
influssi di altre culture nella lingua, musica, arte ecc.
Approcci e contenuti di storiografie non europee. Per
es.:
- planisferi non eurocentrici,
- letture incrociate di fatti e processi
•
Somiglianze e differenze tra le risposte che i popoli
hanno dato ad analoghi problemi. Per es.: produzione,
gestione del potere, indipendenza nazionale ecc.
•
Grandi problemi comuni del presente/futuro. Per es.:
ambiente, cittadinanza, globalizzazione, pace, sviluppo
Per una storia in dimensione
interculturale: i metodi
• Partire dai problemi (interdisciplinari) e non da
spezzoni disciplinari = capitoli del manuale
• Porsi finalità non solo cognitive o procedurali,
ma anche socio-affettive (ricerca collettiva a
partire da sé e dalle proprie domande)
• Mettere in relazione il passato e il presente
• Dare coerenza verticale alla progettazione =
scoprire la complessità, ma anche la sua
leggibilità
• Rapportarsi con il territorio
Un esempio nella scuola primaria
A San Fermo della Battaglia (CO) un obelisco
ricorda la vittoria di Garibaldi sugli Austriaci del
27 maggio 1859.
Costruito nel 1873, ha subito trasformazioni in
epoca fascista e poi dopo la seconda guerra
mondiale, quando è diventato ricordo per i
caduti di tutte le guerre.
Una quinta della scuola primaria di quel
comune lo descrive e ne studia la storia
A partire dallo studio sul
monumento è stato possibile:
• ripercorrere parti della storia italiana di più di un secolo
• riflettere sulle ragioni e le modalità con cui un popolo
conserva la memoria di parti del proprio passato, mentre
altre le censura e le oblia
• conoscere che in Italia c’è stato un processo di
indipendenza e Garibaldi ne è stato un protagonista
• scoprire che anche altri paesi hanno lottato per
l’indipendenza e anche loro hanno avuto degli “eroi”
• riflettere che ogni popolo ricorda e ribadisce la propria
indipendenza attraverso elementi simbolici (storie di
protagonisti, date festive, monumenti)
Lo studio della storia
• diventa un occasione per conoscere il
passato, il nostro e quello degli altri
• ma fa anche scoprire che ci sono problemi
comuni a tutti i popoli
• e che oggi, in un mondo diventato così
piccolo, è importante imparare a risolverli
assieme
Come reimpostare l’insegnamento
della storia
Avere chiaro e condividere tra colleghi:
• le caratteristiche della storia come
disciplina e il suo inserimento nell’area
geo- storico-sociale = elementi fondanti
• le sue finalità = traguardi formativi
• un’ipotesi di progressione in verticale del
suo insegnamento/apprendimento
Elementi fondanti delle discipline
• Struttura:
- concetti
- ambiti tematici
- procedure di ricerca
- linguaggi
• Convergenza con altre discipline
• Evoluzione nel tempo
Attenzione a distinguere
Le competenze relative ai Nuclei fondanti specifici
della disciplina
Per es.: costruire una periodizzazione
Le competenze trasversali
Per es.: esporre la conoscenze acquisiste
Le competenze trasversali applicate alla disciplina
Per es.: confrontare quadri di civiltà
Progressione verticale nel
curricolo di storia
Ricostruzione di
esperienze
Passato
dell’umanità
Infanzia
Personali,
collettive
Primaria
Personali,
familiari, locali
Quadri di civiltà
Sec. I gr. Personali,
familiari, locali,
sociali
Grandi
processi di
trasformazione
Elementi di continuità:
la nostra scelta
• riproduzione in tutte le fasi del curricolo delle sequenze
logiche e delle principali operazioni del “sapere
esperto”
5) Storia del mio giocattolo
- quando l’ho avuto =
periodizzazione
- chi me lo ha dato e
perché = narrazione
- come faccio a saperlo =
fonte, critica della fonte
6) Costruiamo
un nuovo
giocattolo
7) Riflessione
metacognitiva
1)
Scambiamoci
i giocattoli
4) Tipologia dei
giocattoli portati:
- troviamo criteri
di classificazione
- classifichiamo
3) Un giocattolo che non
mi piace di un altro
bambino:
- lo descrivo
- che emozioni mi dà
- rifletto sulla diversità di gusti
Il mio giocattolo:
lo descrivo
che mozioni mi dà
quando, dove e
con chi gioco
2) Un giocattolo che
mi piace di un altro
bambino:
- lo descrivo
- che emozioni mi dà
Elementi di continuità:
la nostra scelta
• riproduzione in tutte le fasi del curricolo delle sequenze
logiche e delle principali operazioni del “sapere
esperto”
• utilizzo delle Educazioni come selettori curricolari
differenza di genere,
pari opportunità
informazione e
media
cittadinanza,
diritti umani,
legalità
affettività
EDUCAZIONI
TRASVERSALI
ambiente
intercultura
pace
patrimonio
salute
sviluppo
sostenibile e
equo-solidale
Un legame particolarmente forte tra
Educazione
interculturale
Educazione
alla cittadinanza
Educazione
al patrimonio
Elementi di continuità:
la nostra scelta
• riproduzione in tutte le fasi del curricolo delle sequenze
logiche e delle principali operazioni del “sapere
esperto”
• utilizzo delle Educazioni come selettori curricolari
• didattica operativa, interattiva e capace di avvalersi di
più strumenti conoscitivi e di più linguaggi
Nella storia della didattica tre fasi
1. Se ascolto, capisco: didattica ricettiva
2. Se faccio, capisco: didattica attiva
3. Se scopro, capisco: didattica della ricerca
=
partire da problemi reali, su cui ci sia
qualcosa da scoprire, e non dalle
discipline
Elementi di continuità:
la nostra scelta
• riproduzione in tutte le fasi del curricolo delle sequenze
logiche e delle principali operazioni del “sapere
esperto”
• utilizzo delle Educazioni come selettori curricolari
• didattica operativa, interattiva e capace di avvalersi di
più strumenti conoscitivi e di più linguaggi
• riflessione sul rapporto tra passato e presente, lontano
e vicino, storia e memoria, biografia personale e storia
• attenzione alla soggettività dello studente: motivazioni,
preconoscenze, stili cognitivi
Progressione verticale nel
curricolo di storia
Ricostruzio- Passato
ne di
dell’umaniesperienze tà
Infanzia
Personali,
collettive
Primaria
Personali,
familiari,
locali
Operatori
socio-spazio-temporali
Concetti
Quadri di
civiltà
Sec. I gr. Personali,
Grandi
familiari,
processi di
locali, sociali trasformazione
Fatti storici
Strumenti
e procedure
disciplinari
Educazioni
trasversali
PIANO DELLE UNITA’ DI APPRENDIMENTO
3 anni
4
anni
5
anni
I
Primaria
II
primaria
quadro
di civiltà
quadro
di
civiltà
quadro
di
civiltà
quadro
di
civiltà
quadro
di
civiltà
quadro
di
civiltà
quadro
di
civiltà
quadro
di
civiltà
III
primaria
IV
primaria
V
primaria
storia
geogra
-fia
storia
geogra
-fia
storia
geografia
I
secondaria
storia
geogra
-fia
storia
geogra
-fia
storia
geogra
-fia
storia
II
secondaria
storia
geogra
-fia
storia
geogra
-fia
storia
geogra
-fia
storia
III
secondaria
AREA DEL VISSUTO
E DELL’ESPERIENZA
AREA DELLE DISCIPLINE
Io e gli altri
Luogo in cui si vive
Alimentazione
Gioco
Viaggi
TEMATICHE RICORRENTI
Hanno carattere
interdisciplinare,
ma sviluppano competenze
trasversali e disciplinari
Sono costituite da
Unità di apprendimento
distribuite nel curricolo e
tematizzate in modo adatto
alle diverse età
IO E GLI ALTRI
TEMATIZZAZIONI
delle Unità d’apprendimento
TEMATIZZAZIONI
delle Unità d’apprendimento
3
anni
Mi chiamo…
III
prim.
1) Le mie emozioni
2) La storia della mia famiglia
4
anni
1) Io sono fatto/a così
2) La mia famiglia
3) E’ mio, è tuo, e nostro, è loro
IV
prim.
1) Mi piace, non mi piace…
2) Tanti caratteri diversi
5
anni
1) Il lavoro dei genitori (dei nonni)
2) Il mio indirizzo
3) Sono diventato/a grande
V
prim.
1) La donna e i suoi ruoli ieri e oggi
2) “Noi” contro “loro”
I
Io sono… a) il mio nome
prim.
b) il mio cognome
c) il mio corpo
d) la mia classe
I
second.
1) Maschi e femmine nella pubblicità e
nei mass-media
II
second.
1) “Chiamatemi Alì”: incontro/scontro
tra italiani e immigrati
II 1) La storia personale
prim. 2) Io sono maschio/femmina
perché…
III
second.
1) Il “nemico”: stereotipi e pregiudizi
2) Ragazzi e adulti: rapporti e scontri
tra generazioni diverse
2°
I miei giocattoli
Giochiamo con
la fantasia…
…e con le mani
◊Nel tempo i miei giocattoli sono cambiati
-quando ero piccolo
-alla scuola materna
-adesso
(con riferimento alla T.R. sull’identità)
◊Esposizione dei nostri giocattoli: presentazione e
descrizione qualitativa dell’oggetto con lo scopo di
effettuare degli scambi per giocare
◊Invenzione di una filastrocca sui nostri giocattoli
◊Invenzione di un ritmo per la filastrocca, la sonorizziamo
con gli strumenti musicali e la seguiamo con il corpo
◊Costruzione di un giocattolo
◊Stesura di una relazione collettiva sulla procedura
seguita per la costruzione del giocattolo
Stabilisce relazioni temporali
tra gli oggetti
Esprime le proprie opinioni e si
sforza di sostenerle nel gruppo
Descrive oralmente un oggetto
Inventa semplici filastrocche
Inventa semplici ritmi e li segue
aritmicamente con il corpo e con
strumenti musicali
Costruisce oggetti con
materiale di recupero o
strutturato
Partecipa alla stesura di testi
collettivi
3°
Giochi e
giocattoli di una
volta
Con i giochi dei
nonni…
◊Intervista ad alcune persone “grandi” sui loro giochi e
giocattoli:
-alla maestra
-ai nostri genitori
-ai nonni
◊Ricostruzione dell’evoluzione dei giocattoli nel tempo,
raccogliendo il materiale e allestendo una piccola mostra
◊Descrizione dei materiali raccolti che valorizzi la
“distanza” temporale da quelli attuali
◊Analisi delle differenze di:
-materiale
-dimensione
-colore
-automatismi e funzionamento
◊Gioco con i giocattoli del passato
Prepara questionari e interviste
per raccogliere i dati necessari
all’indagine
Realizza una ricerca
analizzando i dati raccolti
Raccoglie il materiale
necessario alla ricerca storica
Ordina cronologicamente gli
oggetti raccolti
Analizza oggetti
LEGENDA
■ attività e competenze trasversali
■ attività e competenze più legate all’area geo-storico-sociale
■ attività e competenze più legate all’area linguistico-espressiva
■ attività e competenze più legate all’area matematica e scientifico-tecnologica
La matrice generativa
dell’area geo-storico-sociale
Per guidare nella progettazione:
• dando spazio a tutti gli ambiti tematici “fondanti”
a livello spaziale, temporale e sociale
• facendo emergere la progressione in verticale
dei percorsi di apprendimento
• controllando la coerenza della proposta nei
singoli anni
Tempo ciclico/
lineare
(percezione e
misurazione
convenzionale
del tempo)
I
II
III
IV
V
1
2
3
Storia
personale,
storicizzazione
di esperienze
personali,
familiari,
collettive
Storia
locale e del
patrimonio
culturale
Storia
dell’umanità
(quadri di
civiltà e
processi di
trasformazione)
Scene sociali e
forme di vita
associata:
modalità,
funzioni, ruoli e
regole
Grandi
problemi
del mondo
attuale
Orientamento e percorsi/
viaggi
Quadri
d’ambiente
(dal
vicino/esperito
al lontano/non
esperito)
Proposta per un curricolo di
storia
Il curricolo
AREE DISCIPLINARI
Nuclei fondanti
STUDIO PER
TEMI/PROBLEMI
EDUCAZIONI
TRASVERSALI
SVILUPPO DI
COMPETENZE
Un curricolo per UdA
coerente con le teorie cognitiviste
dell’apprendimento
• Ruolo dell’esperienza nella costruzione
concettuale = necessità di metodi attivi
• Continua ricostruzione della rete cognitiva =
importanza delle “preconoscenze”
• Coinvolgimento emozionale = importanza della
motivazione
• Ruolo della metacognizione
Centralità del soggetto che apprende
COME SONO FATTE LE UdA
Sono modulari:
• hanno un argomento tematizzato
• sono contenute nel tempo
• sono inserite in un quadro di progettazione verticale di
materia, di area, interdisciplinare
Sono organizzate in tre fasi:
• motivazione e rilevazione delle preconoscenze
• realizzazione (con eventuali percorsi differenziati)
• ricostruzione metacognitiva e valutazione
L’UdA è strategica quando:
• E’ motivante per gli studenti
• Sviluppa conoscenze e abilità disciplinari o
trasversali
• E’ significativa dal punto di vista di una o
più Educazioni
Una ricerca sul cibo delle feste a
Magenta in 4°permette di:
• ragionare sulla ritualità ciclica della festa e sulle sue
motivazioni (religiose, civili, locali, familiari, personali
ecc.)
• scoprire lo stretto legame del cibo festivo con le
caratteristiche climatiche, geografiche e storiche
• riflettere sulla festa come occasione di comportamenti
alimentari eccezionali e addirittura eccessivi
• leggere il significato simbolico del cibo e vedere come i
mass media ne hanno stravolto il senso
• confrontare le tradizioni alimentari legate alla festa del
posto in cui si vive con quelle di altri paesi, trovando
somiglianze e differenze
PROGETTO GEO-STORICO-SOCIALE
PERCORSO CLASSE TERZA
anno scolastico 2006/2007
"LA MIA SCUOLA"
UdA
"Dove si trova la
scuola?"
Proviamo ad orientarci
UdA
"Cos'è Vinci?"
Scopriamo le
caratteristiche
di un abitato
UdA
"Chi frequenta la
scuola? Perché?"
Facciamo una ricerca
sociologica
UdA
"Cosa mangio a scuola?"
Scopriamo i "segreti" del pane
UdA
"Cos'è l'agricoltura?"
Scopriamo in cosa consiste
l'agricoltura
UdA
"Chi furono i primi agricoltori?"
Facciamo una ricerca storica
UdA
"Cos'è il Neolitico?"
Costruiamo un quadro di civiltà
AREA DELLE DISCIPLINE
Nella terza, quarta e
quinta primaria
Nella scuola secondaria
Quadri di civiltà:
modelli con cui
descrivere un certo
numero di società,
contemporanee tra
loro o successive nel
tempo, che hanno
caratteristiche simili
Grandi processi di
trasformazione nel
passato dell’umanità:
intrecci tra fatti storici
che hanno prodotto
un mutamento di
lunga durata e che
hanno interessato
ampi spazi territoriali
QUADRI DI CIVILTA’
NELLA SCUOLA PRIMARIA
Prima rappresentazione “a maglie larghissime” della storia
dell’umanità:
- utilizzando modelli statici nel descrivere le diverse civiltà
- prendendo esempi su scala mondiale
- studiandoli in un ordine anche non cronologico-sequenziale
-
OBIETTIVI
1) Inizio di analisi delle
società:
- interazione con
l’ambiente
- risposte diverse a uguali
bisogni
- intreccio di variabili per
descrivere la complessità
delle civiltà: economia,
politica, società, cultura
2) costruzione di concetti
di base
3) Prime mappe spaziotemporali
METODI
Metodologie attive a
partire dalle
preconoscenze:
- descrizione, analisi di
problemi, induzione,
confronto
- costruzione di mappe
concettuali, tabelle di
comparazione, definizioni
linguistiche
- realizzazione di brevi
testi narrativi, dialoghi,
scenette, giochi di ruolo
- utilizzo di
rappresentazioni iconiche
QUADRO DI CIVILTA’
ANALISI E CONFRONTO
DI DUE O PIU’ SOCIETA’
CHE SONO ESISTITE
NELLA STORIA O
ESISTONO ANCORA
OGGI:
- Vivere a…
- Incontri e scontri
- Eredità e tracce
MODELLO
DI
CIVILTA’
Modelli di civiltà
CIVILTA’
ESEMPI DI SOCIETA’
ANNI
CACCIA, PESCA E
RACCOLTA
Bakà del Camerun o altro
Camuni paleolitici
Terza
PASTORILE NOMADE Ebrei
Tuareg
AGRICOLA
a) di villaggio
Camuni neolitici
b) urbana di
Mesopotamia
irrigazione
Egitto
Quarta
Cina
c)
urbana mista
d) urbana imperiale
“poleis”Biblo, Mozia, Tharros
Roma
Quinta
Tre grandi macrotemi per organizzare
le grandi trasformazioni del passato
Identità culturali,
conflitti e scambi
(riferimenti
alle Educazioni
interculturale,
alla cittadinanza
e alla pace)
Risorse,
popolazioni
e territori
Individuo
e istituzioni
(riferimenti
alle Educazioni
allo sviluppo
e all'ambiente)
(riferimenti
alle Educazioni
alla cittadinanza,
alla pace
e ai diritti)
FILONE TEMATICO DISCIPLINARE
E’ costituito da
due o più UdA
E’ costituito
da
riferite
a unUdA
unico
due
o più
tema/problema
riferite a un unico
culturalmente rilevante e
tema/problema
interessante
specifico della disciplina
per gli studenti
e/o
(= legato alle Educazioni)
culturalmente rilevante
(= legato alle Educazioni)
Mette a fuoco le
scelte tematiche e
concettuali del
curricolo di materia
Dà coerenza verticale
alle scelte curricolari
Filone tematico di area storica
Soggetti
- chi sono gli schiavi
- chi sono gli schiavisti
Cause economiche e
settori di utilizzo
Dati
quantitativi
Modalità per:
- diventarlo
- esserlo (diritti e condizioni di vita)
- liberarsi
SCHIAVISMO
antico
coloniale
attuale
Giustificazioni teoriche
Superamento
Conseguenze
- economiche
- culturali
- sociali
- politiche
- psicologiche
- Fine dell’utilità
economica
- Difficoltà di
reperimento
- Ribellioni di schiavi
- Denunce e lotte
abolizioniste
- Dichiarazione dei
diritti umani
Chi fa le guerre:
eserciti, soldati
e gerarchie
Tecniche militari
di offesa e difesa
Cause delle
guerre
Ruolo della guerra
nella società
GUERRA
1. Dall’antichità al Medio Evo
2. Tra ’500 e ‘800: conquista,
predominio, difesa,
indipendenza e liberazione
3. Novecento: guerre “giuste”
e guerre “orrore”
Immaginario
sul nemico
e rapporto
con esso
Vissuti
soggettivi
Coinvolgimento
della popolazione
civile
Tappe metogologiche per una UdA di
storia
PRECONOSCENZE
PRIMA MAPPA
QUADRO GENERALE INIZIALE E
FINALE: lezione multimediale
SECONDA MAPPA
Approfondimento in
gruppo
Approfondimento in
gruppo
Approfondimento in
gruppo
RITORNO AL PERSONALE E AL PRESENTE
PRODOTTO DI VERIFICA
RICOSTRUZIONE META-COGNITIVA
E META-EMOZIONALE
TERZA MAPPA
MAPPA FINALE
Fly UP