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PRELIEVO VENATORIO

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PRELIEVO VENATORIO
12.0
PRELIEVO VENATORIO
12.1
PRELIEVO VENATORIO
Per il prelievo selettivo con l’uso della carabina
è consigliabile (obbligatorio per alcune
province) l’uso di un sistema di puntamento
ottico che consente di ingrandire il bersaglio.
12.2
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Complementari all’arma nella caccia di
selezione agli ungulati sono altre 2 ottiche:
1 - Il Cannocchiale da osservazione (lungo).
2 - Il Binocolo
12.3
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Il binocolo serve per cercare il selvatico (grande
campo visivo), il cannocchiale da osservazione
(lungo) per osservare il particolare in ristretto
campo visivo (valutare il selvatico).
12.4
PRELIEVO VENATORIO
La terminologia convenzionale, usata per
esprimere la potenza e le capacità del binocolo o
cannocchiale, si basa sul valore di ingrandimento
e sul diametro della lente obbiettiva.
12.5
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La dicitura 10 x 50 di un binocolo significa 10
ingrandimenti di potenza e cioè un oggetto posto
a 100 m è come lo si osservasse a 10 m.
12.6
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Lente Obbiettiva
50 significa che il diametro della lente obbiettiva
(quella verso il selvatico) è di 50 mm. Più questo
valore è alto, più luce può entrare, più lo
strumento è adatto per l’osservazione notturna.
12.7
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In gergo il cannocchiale da osservazione viene
chiamato “lungo”.
12.8
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Il lungo viene costruito per un osservazione a
forte ingrandimento (20 - 30 - 60 volte). Il 30 x 75
è ottimo.
12.9
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Punto d’impatto ottimale
L’arma è il mezzo, insieme al cannocchiale di
puntamento, con cui si effettua il prelievo, con un
tiro preciso tra la base del collo e la spalla.
12.10
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Ricordiamo infatti, che nella caccia di selezione è
di fondamentale importanza il riconoscimento del
capo da abbattere.
12.11
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L’etica venatoria impone di non arrecare
nessuna inutile sofferenza al selvatico e di
rendere l’abbattimento istantaneo.
12.12
PRELIEVO VENATORIO
Punto d’impatto ottimale
Infatti dietro il punto ottimale di impatto si trovano
gli organi vitali: cuore, polmoni, grossi vasi cardiaci
e soprattutto lo scheletro largo dell’ arto anteriore,
che immobilizza l’animale in modo definitivo.
12.13
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All’interno del cannocchiale di puntamento, in
corrispondenza del fuoco del sistema
raddrizzatore, si trova il reticolo, che serve alla
precisa collimazione del tiro.
12.14
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Gli ingrandimenti per il cannocchiale da
puntamento possono variare da 1x a 40x, tuttavia
è consigliabile non superare gli 8 ingrandimenti.
12.15
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Il cannocchiale viene collegato alla canna della
carabina per mezzo di speciali supporti detti
attacchi.
12.16
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Gli attacchi possono essere:
Fissi
Mobili:
Pivot
Schule (piede di porco o coda di rondine)
12.17
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Secondo la legge 157/1992 i fucili a canna rigata
(carabine) per l’esercizio venatorio possono essere
a caricamento singolo manuale o semiautomatico
di calibro non inferiore a 5.6 mm con bossolo a
vuoto di altezza non inferiore a 40 mm.
12.18
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Esistono 2 metodi di definizione dei calibri delle
cartucce:
1 – Europeo, basato su misure in millimetri.
2 – Anglosassone, basato sulla misura in millesimi di pollice.
12.19
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Metodo Europeo:
- Oltre al diametro riporta la lunghezza del bossolo.
- Il calibro viene impresso sul fondello di ogni cartuccia.
- 7 x 57 significa calibro 7 mm camerato in bossoli da 57 mm.
12.20
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Metodo Anglosassone:
- Esprime il calibro in millesimi di pollice .
- 1 pollice = 25.4 mm.
- .270 abbreviato, significa 0.270 pollici.
12.21
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Conversione calibro Angl. in calibro Eur. e viceversa:
Cal. Eur. = (C.A. * 25.4 / 1000)
Cal. Ang. = (C.E. / 25.4 * 1000)
Conv. Eu.
pollici 270 x 25.4 / 1000
Conv. An.
millimetri 6.86 / 2.54 x 1000
6.86 mm
.270 pollici
12.22
PRELIEVO VENATORIO
I calibri
anglosassoni
portano, insieme
al numero del
calibro, il nome del
fabbricante.
.243 Winchester
.300 Weatherby
.222 Remington
.240 Holland e Holland
12.23
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Il selvatico ferito va recuperato a tutti i costi con
l’ausilio del cane da traccia, o anche detto
“da sangue”.
12.24
PRELIEVO VENATORIO
In ogni comprensorio si reperiranno una o più
persone adatte ai recuperi fornite di tessera di
riconoscimento.
12.25
PRELIEVO VENATORIO
L’A.T.C. organizza corsi di
formazione per neorecuperatori ed esami di
abilitazione al recupero.
L’abilitazione “personale” è
valida tutta la vita, quella
del cane solo per 2 anni e
quindi va rinnovata.
Relatore:
Gaetano Riviello
Tecnico Faunistico
Fotografia:
Marco Novelli
1° Sviluppatore:
Stefano Gioli
2° Sviluppatore:
Manuele Gioli
Commissionato da:
ITALCACCIA
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