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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione La comunicazione come attività complessa e sofisticata Il soggetto umano è un essere comunicante La comunicazione umana ha molteplici dimensioni: • • • • • è un’attività eminentemente sociale comunicare è partecipare e condividere i significati è un’attività eminentemente cognitiva è strettamente connessa con l’azione non è disgiunta dalla discomunicazione 1 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Comunicazione = scambio interattivo osservabile fra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione secondo la cornice culturale di riferimento 2 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Il concetto di intenzionalità Il significato non esiste se non vi è un’intenzione comunicativa Atteggiamento intenzionale = predisposizione naturale a interpretare l’azione di qualsiasi entità come se fosse pianificata in modo consapevole e come se fosse dotata di un’intenzione, regolata da un sistema di credenze, desideri e scopi (Dennett) 3 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione In psicologia, due significati di intenzionalità: a) Intenzionalità = proprietà essenziale della conoscenza umana in quanto coscienza di qualcosa (Brentano); questa “direzionalità” degli stati mentali verso qualche aspetto del mondo fenomenico valorizza il senso etimologico di intenzione come “in-tendere” (“tendere verso”) b) Intenzionalità = proprietà di un’azione compiuta in modo deliberato, volontario e “di proposito” per raggiungere un certo scopo; tale azione ricade nell’ambito della propria responsabilità consapevole e diventa oggetto di sanzione morale in termini di approvazione o punizione 4 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione In entrambi i significati l’intenzionalità è una proprietà di certi (non tutti) stati mentali Intenzione (condotta diretta al raggiungimento di uno scopo) L’elaborazione di intenzioni richiede una condizione di coscienza 5 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Intenzionalità e desiderio Somiglianze • Disposizioni anticipatorie in grado di attivare la condotta del soggetto • Non sono né vere né false, ma possono essere soddisfatte da certe condizioni della realtà • Sono il “motore” motivazionale dell’azione dell’organismo Differenze • Il desiderio è soddisfatto non appena è raggiunto il risultato desiderato • Le intenzioni sono soddisfatte solo se producono le azioni che conducono al risultato che si intende raggiungere • L’intenzione è autoreferenziale; il suo contenuto proposizionale non è [succede x] o [faccio x], ma [faccio x per soddisfare la mia intenzione] 6 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Il concetto di intenzionalità Gioco reciproco fra i partecipanti, caratterizzato da un processo di “intenzionalizzazione” (manifestazione di una data intenzione da parte del parlante) e da un processo di “re-intenzionalizzazione” (interpretazione dell’intenzione da parte del destinatario) [Anolli e Ciceri] 7 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Informazione e comunicazione Informazione Comunicazione senza la presenza di un comportamento intenzionale reciproco il messaggio è soltanto informativo e non comunicativo; quindi, la frase ha solamente un valore informativo lo scambio comunicativo avviene solo se il messaggio è prodotto intenzionalmente dal parlante ed è riconosciuto e interpretato intenzionalmente dal destinatario 8 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione L’intenzione comunicativa da parte del parlante I livelli di intenzione Il soggetto ha l’intenzione globale di comunicare qualcosa a un destinatario, in modo più o meno unitario e coerente Grice “ciò che è detto” (what is said) = intenzione informativa (rendere manifesto al destinatario un determinato contenuto) “ciò che si intende dire” (what is meant) = intenzione comunicativa (m-intention: rendere consapevole il destinatario di qualcosa di cui non era prima consapevole) 9 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Intenzione comunicativa = rendere reciprocamente manifesto al destinatario e al parlante che il parlante ha una determinata intenzione informativa (Sperber e Wilson) Intenzione globale = intenzione unitaria di voler comunicare qualcosa da parte di un comunicatore a un destinatario 10 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione La gradualità dell’intenzione comunicativa Gradualità intenzionale: consente ai partecipanti di mettere regolarmente a fuoco e di calibrare i diversi atti comunicativi nel corso delle interazioni della vita quotidiana • Forza dell’intenzione: è direttamente proporzionale all’importanza dei contenuti e delle informazioni trasmesse, alla rilevanza dell’interlocutore e alla natura del contesto • Processo di messa a fuoco, puntualizzazione e calibrazione del messaggio prodotto 11 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione • Gerarchia delle intenzioni: un singolo atto comunicativo può essere governato da una pluralità di intenzioni, incapsulate una nell’altra e disposte in modo gerarchico • Principio della “pars pro toto”: nella produzione di un atto comunicativo il parlante può esprimere soltanto una parte dei suoi contenuti mentali • Opacità intenzionale • L’intenzione comunicativa, concretizzata in una frase o in un gesto, è limitata, parziale e sfumata • Lavoro inferenziale da parte del destinatario • Consente di evitare il rischio della trasparenza intenzionale 12 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione L’intenzione comunicativa e la sintonia semantica e pragmatica Intenzione comunicativa e attenzione Stretta interdipendenza fra intenzione comunicativa e attenzione • L’attenzione consente di selezionare le informazioni più salienti e pertinenti per l’elaborazione di un determinato atto comunicativo • L’attenzione sostiene il processo di messa a fuoco e di realizzazione di una data intenzione comunicativa 13 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Intenzione comunicativa e attenzione (continua) Due tipi di processamento attentivo: • processamento automatico: rapido, coinvolge solo la memoria a breve termine e non richiede risorse attentive; possono svolgersi in parallelo diversi processi automatici senza interferenze reciproche e senza il controllo diretto del soggetto (attenzione orientata) • processamento controllato: lento, richiede una notevole mole di risorse attentive, si svolge in modo seriale sotto il costante controllo diretto del soggetto (attenzione assidua) Il passaggio dal processamento automatico a quello controllato è reso possibile dall’esercizio attraverso l’acquisizione di abitudini 14 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Intenzione comunicativa e attenzione (continua) In base a questa distinzione variabilità continua e flessibilità estesa dell’intenzione comunicativa • Livello 0 (= informazione): il soggetto non ha una precisa intenzione comunicativa e reagisce in modo automatico a uno stimolo esterno (processamento pre-attentivo) • Livello 1 (= intenzioni semplici): presenza di intenzioni di primo livello che comprendono sia atti comunicativi altamente stereotipati, sia gli scambi comunicativi comuni e abitudinari; intervento dell’attenzione orientata • Livello 2 (= meta-intenzione): comparsa di una intenzione di secondo livello, in quanto il soggetto ha la consapevolezza di comunicare comunicando (battuta di spirito, frase ironica ecc.) 15 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione La sintonia semantica e pragmatica e il significato modale Processo che coordina in modo convergente e coerente i diversi sistemi di significazione e di segnalazione • In condizioni di default, qualsiasi atto comunicativo, pur essendo costituito da diverse componenti, si presenta in modo armonioso e unitario • Sorta di “coalizione” e fusione momentanea delle diverse parti del messaggio, le quali concordano le une con le altre Significato modale: significato prevalente e predominante che assume un dato atto comunicativo in condizioni di default, quando viene applicato il principio “assumere per garantito” 16 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Intenzioni e strategie comunicative Strategia comunicativa: • organizzazione strategica dell’atto comunicativo attraverso la selezione dei contenuti da manifestare e delle modalità espressive da seguire • scelta dell’azione comunicativa più pertinente in una certa situazione • ha un carattere di contingenza (pone a confronto diverse rappresentazioni di situazioni precedenti simili ed equivalenti e adatta alla situazione presente il percorso ritenuto più produttivo e consono) 17 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione La strategia comunicativa (continua) • ha carattere di novità (implica l’impegno cognitivo di generare un percorso comunicativo ad hoc, ottimizzando le opportunità e riducendo i vincoli) • implica un processo attento di calibrazione cognitiva e affettiva del messaggio (coordinamento e regia di una sequenza articolata di livelli comunicativi, implica il controllo di numerosi gradi di libertà) 18 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Intenzioni e strategie comunicative Il processo di calibrazione comunicativa: è di difficile gestione, poiché siamo in grado di conoscere il livello di forza e di efficacia di una determinata azione comunicativa soltanto a posteriori e non a priori Intenzione e strategia comunicativa Rapporto uno-a-molti: una data intenzione può trovare diversi percorsi strategici di comunicazione e, viceversa, una data strategia comunicativa non esprime in modo biunivoco una corrispondente intenzione 19 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione L’intenzione comunicativa da parte del destinatario L’ipotesi dell’intenzionalismo • Psicologia del senso comune: l’intenzione manifestata dal parlante pone dei vincoli rilevanti per il suo riconoscimento da parte del destinatario • Il significato di un atto comunicativo dipende dall’intenzione del parlante; il compito del ricevente è quello di riconoscere e di ricostruire l’intenzione di “partenza” del parlante medesimo 20 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Il problema della trasparenza intenzionale Meaning intention (o m-intention): P sa che A sa che P sa che A sa (e così senza fine) che P ha una determinata intenzione comunicativa; condivisione consapevole dell’intenzione comunicativa del parlante (Grice) Reciproca consapevolezza fra il parlante e l’interlocutore Rischio della trasparenza intenzionale (la comunicazione è il risultato di un’intenzione complessa che è soddisfatta nel medesimo momento in cui è riconosciuta dal destinatario) 21 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Dalla reciprocità intenzionale all’attribuzione di intenzione Reciprocità intenzionale L’obiettivo comunicativo del parlante è quello di modificare l’ambiente cognitivo del destinatario Per avere successo, lo scambio comunicativo dev’essere caratterizzato non solo dalla manifestazione di un’intenzione comunicativa da parte del parlante (m-intention), ma anche del suo riconoscimento da parte del destinatario 22 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Reciprocità intenzionale (continua) Riconoscimento dell’intenzione destinatario rispetto al parlante: dipendenza semantica del L’attività comunicativa del destinatario consiste in una specie di “lavoro filologico” di interpretazione semantica dell’intenzione del secondo Opacità intenzionale: scarto sistematico fra l’intenzione del parlante (non accessibile direttamente in modo esaustivo e completo) e il suo riconoscimento da parte del destinatario (parziale e limitato) 23 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Attribuzione di intenzione Il principio del “totum ex parte”: il destinatario attribuisce un’intenzione completa e coerente all’atto comunicativo del parlante sulla base di un insieme ristretto e limitato di indizi e di elementi comunicativi • il concetto di “riconoscimento” risulta essere insufficiente per spiegare l’attività di interpretazione del destinatario Attribuzione di una intenzione: il ricevente ha l’atteggiamento mentale di attribuire un’intenzione comunicativa al messaggio del parlante 24 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Attribuzione di intenzione (continua) Alcune proprietà del processo di attribuzione: • è un processo autonomo, realizzato soltanto dal destinatario • è un processo attivo, poiché dipende soltanto dalle abilità e dall’attività del ricevente • è un processo soggettivo, in quanto esprime il suo punto di vista e la sua sensibilità Il destinatario può riconoscere l’intenzione del parlante in modo preciso e attendibile, ma ha anche la possibilità di attribuirgli un’intenzione differente per raggiungere determinati suoi scopi relazionali 25 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione Attribuzione di intenzione (continua) Prospettiva machiavellica della politica: si assume come standard di azione l’atteggiamento mentale di attribuire all’avversario l’intenzione più malevola e sfavorevole, in modo da: • avere maggiori probabilità di prevenire e di difendersi dalle sue mosse • elaborare strategie efficaci di intervento, con più elevate probabilità di successo Differenza nei punti di vista del parlante e del destinatario implica e presuppone in ogni caso una loro diversa interpretazione e un differente percorso di senso in relazione ai medesimi episodi 26 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione La pluralità di interpretazioni dell’intenzione comunicativa Manifestazione dell’estesa gamma di gradi di libertà a disposizione del destinatario • il significato letterale (o figurato) di un enunciato dipende dall’attribuzione di intenzione operata dal destinatario; l’interpretazione letterale è una fra le diverse soluzioni a disposizione • l’interpretazione autentica: problema di avvicinamento alla reale intenzione del parlante attraverso un processo di graduale approssimazione 27 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione La pluralità di interpretazioni dell’intenzione comunicativa (continua) Il principio del “assumere per garantito” (taking-for-granted): il destinatario propende ad accogliere il primo senso dell’atto comunicativo che gli viene in mente e che non è immediatamente contraddetto da un altro significato L’attribuzione delle intenzioni comunicative rappresenta per il destinatario un compito psicologico importante, sottile e impegnativo in molti giochi comunicativi 28 Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2006 Capitolo IV. Intenzione e comunicazione La pluralità di interpretazioni dell’intenzione comunicativa (continua) Il significato appartiene all’atto comunicativo per la sua posizione intermedia fra i partecipanti: esso non è dato né dall’attività comunicativa svolta dal parlante soltanto, né da quella messa in atto dal destinatario, bensì dalla loro attività congiunta in un processo condiviso di comprensione. 29