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19 lezione Diabete in età pediatrica
DIABETE MELLITO IN ETA’ PEDIATRICA Criteri di diagnosi Sintomi di diabete e/o glucosio plasmatico >200mg/dl glicemia a digiuno > 126 mg/dl glicemia 2 h >200 mg/dl durante OGTT Questi criteri dovrebbero essere confermati ripetendo i tests in giorni diversi ADA Consensus Statements, Diabetes Care, 2000 • • • • • • • Diabete Tipo I Diabete Tipo II Mody Diabete neonatale Diabete Mitocondriale Sindromi genetiche Diabete secondario IL D IAB ETE GIOVAN ILE Frequenza E re dita rietà Clinica Dia bete 95% tipo 1 Poligenica In sulino-dipen dente Più comu n emalattia cronica dell’ infan zia Eziologia autoimmu n e Dia bete tipo 2 Poligenica Difetto n ell’ azion e e in crezion e d’ insulin a Associato a obesità M on ogenica Diabete tipo adulto a in sorgen za igovanile MODY <1% • DIABETE MELLITO NEONATALE iperglicemia entro il 1° mese di vita (mediana 3 gg), in bambini a termine; richiede trattamento insulinico. • Incidenza 1:400000/1:500000 nati vivi • Diabete neonatale transitorio • Diabete neonatale permanente • Diabete mellito tipo1 ad insorgenza precoce • Difficilmente differenziabili clinicamente: - basso peso alla nascita, - assenza di segni di immunità anti betacellula - HLA non particolare - assenza o minima presenza di acetone - necessità di terapia insulinica • Pochissime segnalazioni di complicanze microangiopatiche Diabete neonatale permanente • 34-50%: Mutazione gene KCNJ11 codificante Kir6.2 (subunità del canale del potassio ATPsensibile) • Mutazione gene FOXP3 (IPEX) • Delezione gene IPF1 (agenesia pancreas) • Mutazione gene EIF2AK3 (Wolkott-Rallison) • Omozigosi mutazione Glucokinasi • Altre sindromi senza definizione genetica (ipereattività fosforibosil-ATP-fosfatasi X linked, associato a ipoplasia cerebellare) La presenza di determiate mutazioni riducono la capacità della beta cellula di secenere insulina predisponendo il soggetto a sviluppare diabete mellito neonatale permanente e transitorio. Mutazioni attivanti nel gene codificante la regione Kir6.2 sono state associate anche a disordini neurologici come epilessia, debolezza musco-lare e ritardo dello sviluppo Ruolo delle sulfaniluree immunodysregulation, polyendocrinopathy, La mutazione attivante Kir6.2 aumenta la probabilità enteropathy, del canale Xdilinked rimanere nella configuraizone aperta; questo inibisce secrezione insulinica dalle betacellule. La somministrazione della tolbutamide aumenta la probabilità di chiusura del canale favorendo quindi la secrezione insulinica dalle betacellule. la Diabete tipo 2 Numerosi studi epidemiologici confermano che il diabete di tipo 2 sta assumendo i connotati di un’emergenza sanitaria mondiale, rivelandosi negli ultimi anni sempre piu’ frequente anche nella popolazione pediatrica. Giappone incidenza annuale con screening urinario del glucosio: • -7,3/100.000 1976-1980 • -12,1/100.000 • -13,9/100.000 1981-1985 1991-1995 USA Clinical Pediatrics,1998 incidenza annuale nell’area di Cincinnati • -0,7/100.000 • -7,2/100.000 1982 1994 J.Pediatrics,1996 • • BMI > 95° ple OGTT: 25% dei bambini e 21% degli adolescenti • DIABETE TIPO 2: 4% degli adolescenti • FATTORI DI RISCHIO: insulino-resistenza iperinsulinemia iperproinsulinemia s. ovaio policistico NEJM, 2002 • • • • • 710 bambini obesi italiani Range età: 6-18 anni BMI: 35+/- 6 61% familiarità per obesità e 50% per diabete OGTT: 4,5 % Diabetes Care 2003 Incidenza per 100000 nati vivi Incidenza del diabete di tipo 1 50 40 1990-97 30 1980-89 1970-79 20 1960-69 10 1950-59 0 1 4 7 10 13 16 19 22 25 28 31 Età alla diagnosi Diabetologia 2002 Disregolazione immunitaria Fattori ambientali Massa b-cellulare IAA Interazione tra suscettibili tà genetica e resistenza GADA ICA Insulite e sensibilità delle beta-cellule al danno Perdita 1° fase risposta insulinica (IVGTT) Intolleranza glucidica Assenza di peptide-C Diabete clinico Prediabete Tempo Lancet, 2001 Fattori ambientali di rischio • Latte vaccino e altre proteine Nei neonati allattati al seno per meno di 3-4 mesi il rischio per DMT1 è di 1,5 volte superiore a quello dei neonati allattati al seno più a lungo • Assunzione di nitrati/nitriti I composti nitrosaminici sono tossici per le beta-cellule • Deficit di vitamina D Per alcuni studi la supplementazione di vit.D nel lattante porterebbe ad una diminuzione significativa del rischio di DMT1 • Infezioni virali I virus potenziali promotori del danno beta-cellulare attraverso l’attivazione di fenomeni autoimmunitari sono: virus della rosolia ed enterovirus (polio, echo, coxackie A e B) RISCHIO FAMILIARE • Popolazione generale 0.1% • Gemelli identici 35% • Fratelli HLA identici 15% • Fratelli HLA aploidentici 5% • Fratelli HLA non identici 1% • Genitori 3% • Figlio di padre IDDM 6% • Figlio di madre IDDM 2% Manifestazioni cliniche all’esordio • • • • • • CLASSICO poliuria con nicturia polidipsia disidratazione calo ponderale polifagia astenia • • • • • CHETOACIDOSI respiro di Kussmaul alito acetonemico tachicardia ipotensione cute sollevabile in pliche Chetoacidosi diabetica Sintomi • Poliuria, polidipsia, enuresi, disidratazione • Polifagia, calo ponderale, astenia • Vulvovaginite da Candida, dolori addominali • Respiro di Kussmaul, letargia, coma Chetoacidosi diabetica più frequenti ‘diagnosi’ di accettazione • • • • Asma Appendicite Vomito acetonemico Infezione delle vie urinarie Chetoacidosi diabetica Scopi della terapia • Espansione volume intravascolare (fluidi) • Correzione elettroliti depleti (potassio, fosfati, sodio) • Arresto dello scompenso metabolico (insulina) Chetoacidosi diabetica Complicanze • • • • Ipoglicemia Ipopotassiemia Ipocalcemia Edema cerebrale Chetoacidosi diabetica Edema cerebrale • Esordio: in corso di reidratazione • Evoluzione: danni permanenti o exitus (50%) • Fattori di rischio: età<5 anni; grave acidosi; pOsm> 320 mOsm/L; decremento sodio durante reidratazione; velocità infusione liquidi > 4 L/mq/die Life Table Celiac Disease Patients free from events (%) 100 98 Endomysium Antibodies 96.7 96 94 92 95.8 94.7 93 94.5 91.7 92.8 90 91.1 88 88.8 86 86.2 84 82 Onset 1 2 3 4 5 6 Follow-up (years) Diabete mellito insulinodipendente in età pediatrica TERAPIA OBIETTIVI Glicemie preprandiali Glicemie postprandiali Emoglobina glicosilata 80 - 120 mg/dl < 180 mg/dl < 8 % (vn < 6%) Prevenzione complicanze acute e croniche Garantire normale qualita’ di vita Supporto di un Team diabetologico • Centro diabetologico, infermiera specializzata, dietista, psicologo • Visita di controllo periodica • Possibilità di consulto telefonico o telematico • Programmi di educazione continua (ex. campi scuola, incontro con associazioni) Alimentazione • • • • Incoraggiare stili di vita salutari Regolarita’ nell’assunzione del cibo Dieta normocalorica per l’età 40-60% carboidrati, 30-35% grassi, 1015% proteine • Limitazione degli zuccheri semplici Esercizio Fisico • Una regolare attivita’ fisico-sportiva permette di conservare una buona funzionalita’ cardio-circolatoria e respiratoria, aumentare la forza muscolare, diminuire il fabbisogno insulinico giornaliero TERAPIA INSULINICA • Dalla scoperta dell’insulina nel 1922 sono stati fatti numerosi progressi dapprima nell’estrazione dal pancreas di animale e successivamente nella produzione sintetica in laboratorio • Attualmente in commercio insulina umana ottenuta con la biologia molecolare (concentrazione 100U/ml) • Diversi tipi: ultrarapida, pronta o rapida, lenta, analogo lenta, ultralenta, premiscelata • Diverse modalita’ di iniezione (siringhe, penne, microinfusori) Novità in terapia • Utilizzo analoghi rapidi e analoghi ritardati • Utilizzo domiciliare del microinfusore • Nuove vie di somministrazione insulinica • Sviluppo tecnologico nella gestione del monitoraggio glicemico TERAPIA INSULINICA Insulina rapida • Inizio attività 1/2ora dall’iniezione • Picco d’azione dopo 2-3 ore • Durata totale 5-6 ore 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 1/2 2 6 ore TERAPIA INSULINICA Insulina ultrarapida - Analogo • Inizio attività 5-10 min.dall’iniezione • Picco d’azione dopo 1 ora • Durata totale 3-4 ore 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 5’ 1 4 ore Vantaggi clinici analogo rapido • Riduzione dell’iperglicemia postprandiale • Eliminazione del tempo di attesa dal pasto • Maggiore flessibilità e possibilità di rapida correzione iperglicemia • Migliore risposta all’esercizio fisico • Maggiore compliance Svantaggi • Breve durata di azione che determina una iperglicemia dopo 4 ore dal pasto • Necessità di associare lenta NPH ( rapporto 2:1) oppure di aumentare il numero di iniezioni giornaliere • Non riportato miglioramento significativo del controllo metabolico (HbA1c) TERAPIA INSULINICA Insulina lenta • Inizio attività 1-2 ore dall’iniezione • Picco d’azione dopo 5-6 ore • Durata totale 10-12 ore 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 2 6 12 ore Analogo lento glargina • Insulina lenta ottenuta con l’aggiunta di due arginine C terminali e la sostituzione di asparagina con glicina alla posizione 21 • Questo modifica le caratteristiche isoelettriche dell’insulina che precipita nei tessuti e viene lentamente riassorbita • Ottenuta con biologia molecolare da E. coli RISULTATI • Azione dopo 2- 4h, e a plateau senza picco per 12 h • Determina una migliore glicemia a digiuno, una riduzione dell’HbA1c del 0.14% e una significativa riduzione ipoglicemie notturne (33 vs 55%) TERAPIA INSULINICA Schemi insulinici • Prima di colazione ultrarapida (15 %) + lenta (35) % • Prima di pranzo ultrarapida (15 %) • Prima di cena ultrarapida (20 %) + lenta (15) % 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 colazione pranzo cena TERAPIA INSULINICA Schemi insulinici • Prima di colazione rapida (15 %) + lenta (35 %) • Prima di pranzo rapida (15 %) • Prima di cena rapida (20 %) • Prima di coricarsi lenta (15 %) 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 colazione pranzo cena TERAPIA INSULINICA Schemi insulinici • Prima di colazione ultrarapida (15 %) + lenta (15) % • Prima di pranzo ultrarapida (15 %) + lenta (20) % • Prima di cena ultrarapida (20 %) + lenta (15) % 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 colazione pranzo cena Utilizzo del microinfusore (CSII) nell’infanzia e nell’adolescenza • Dispositivo programmabile per la somministrazione in modo continuo di un flusso basale di insulina e di boli preprandiali • Anno 2000: Disponibilità infusori compatti, affidabili, con ritmi variabili ed allarmi. Possibilità utilizzo analogo insulina rapida