La sua casa è un camper e lancia un appello: “Aiutatemi”
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La sua casa è un camper e lancia un appello: “Aiutatemi”
PDF Compressor Pro 2 1 aprile 2016 SANLURI: SFRATTATO E SENZA LAVORO Alcuni momenti dello sfratto La sua casa è un camper e lancia un appello: “Aiutatemi” Luigi Usai nel camper S frattato e senza lavoro, la sua casa ora è un camper. Una delle tante storie di oggi, figlie di una crisi economica che diminuisce solo nel bla bla bla dei politici. Questa volta succede a Sanluri. Protagonista è Luigi Usai, 65 anni. È toccato a lui trovarsi senza casa, senza acqua e senza riscaldamento, in quel camper prestato da un amico. «Avrò sbagliato, ma non avrei mai pensato di finire in mezzo alla strada. La solidarietà non mi manca. In tanti mi stanno sostenendo. Ringrazio tutti. So bene che così non posso continuare. Non so cosa fare. Mi vengono strani pensieri. Notti che non chiudo occhio». Così da quando l’ufficiale giudiziario si è presentato in via Toscana per lo sfratto esecutivo. C’erano parenti, amici, vicini di casa e le forze dell’ordine. Usai non si dà pace. Racconta che quell’appartamento è suo. «Avevo 42 anni quando fui licenziato. L’inizio di un calvario. Sino a riempirmi di debiti. La casa finì all’asta. L’acquistò mio compare, con l’impegno che avrei recuperato i 40 mila spesi e riavuto indietro l’abitazione». Le cose andarono diversamente. «A causa del lavoro che non c’è e della salute precaria, ho trovato difficoltà a rispettare i patti. Tutto contro di me. Un colpo dietro l’altro». Ora dalla strada lancia un appello: «Chiedo al Comune di ospitarmi in un’aula dell’ex scuola elementare di Sanluri Stato. In cambio sono pronto a rendermi utile. Magari sistemando i marciapiedi del paese». DA SERRAMANNA A BRUXELLES rie, ha eletto all’unanimità alla carica di presidente Andrea Cocco, serramannese d’origine, già responsabile per gli Affari esteri del Partito Sardo d’Azione. Impegnato nell’attività politica fin da giovanissimo, assessore per due legislature, candidato sindaco nel 2012, oggi capogruppo all’opposizione dichiara «Si tratta di un significativo risultato per il Partito sardo d’Azione che attraverso questa elezione ha registrato un tangibile riconoscimento della propria azione politica internazionale, da sempre finalizzata all’autodeterminazione del popolo sardo e di tutti i popoli identitari presenti entro i confini d’Italia e d’Europa». E precisa «Lavoreremo da subito per garantire il diritto di autodeterminazione individuale e collettiva, esercitata in modo responsabile e in conformità agli strumenti della democrazia, in antitesi al centralismo statale e nel quadro di uno sviluppo armonico delle regioni europee che punti a ridurre progressivamente le diseguaglianze - e aggiunge - e le nostre azioni, in coerenza con l’ideologia sardista, si fonderanno sul principio di autodeteminazione e sovranità per promuovere una maggiore autonomia e l’indipendenza dei Popoli». I lavori di Apl ripresi il 31 marzo ad Ajaccio sono in corso di proseguimento, a margine dell’assemblea generale dell’Efa/Ale per l’elezione dei due vice presidenti e l’approvazione delle modifiche statutarie. (f. f.) Andrea Cocco presidente dell’Apl Il 30 aprile 2011 nasceva ufficialmente a Cagliari la “Alleanza dei Popoli Liberi” con la sottoscrizione della Carta dei valori Apl, ad opera dei segretari dei partiti membri fondatori: dell’Efa/Ale European free Alliance, oggi associa partiti e movimenti autonomisti, indipendentisti e federalisti europei in Italia, espressione di comunità naturali e di popoli e delle nazioni senza stato che, attraverso l’azione politica democratica non-violenta e proeuropea, intendono operare solidalmente per la promozione del principio della propria autodeterminazione. Il 29 febbraio scorso l’Alleanza dei Popoli Liberi Apl, riunitasi a Bruxelles, presso la sede dell’Efa/Ale European Free Alliance per eleggere il presidente, i vice presidenti e per l’approvazione di alcune modifiche statuta- Via Matteotti, 28 - Guspini Tel. 070. 970934 - Fax 0709785036 E-mail: [email protected] Anno XVIII - n. 7 1 Aprile 2016 Registrazione Tribunale di Cagliari n. 3 del 22 Gennaio 1999 Amministratore unico: Antonietta Nolli Direttore commerciale: Nello Agus w w w. l a g a z z e t ta . eu PABILLONIS. SCADONO IL 4 APRILE Iscrizione all’Albo comunale delle società sportive È stato pubblicato in questi giorni il bando per la costituzione dell’Albo comunale delle associazioni sportive di Pabillonis. La procedura segue la normativa dell’art. 10 delle legge regionale 17 maggio 1999, n. 17, che prevede l’istituzione di un apposito Albo delle associazioni che svolgano attività sportiva, sia a livello agonistico sia amatoriale nel territorio comunale. L’iscrizione all’Albo è indispensabile soprattutto per poter beneficiare dei contributi economici comunali o di altre analoghe sovvenzioni o agevolazioni; chiedere affidamento degli impianti sportivi comunali; accedere al patrocinio comunale per manifestazioni e/o iniziative promosse dall’associazione o dalle società sportive. Possono presentare istanza di iscrizione le società ed associazioni sportive in possesso dei seguenti requisiti: avere sede nel Comune di Pabillonis; non perseguire scopo di lucro e di non ripartire utili ai soci; essere affiliate alle federazioni sportive del Coni o Enti di promozione sportiva da essi riconosciuti;essere iscritte all’Albo Regionale delle società sportive, di cui all’art. 9 della Legge n.17/1999, (qualora non lo fossero dovranno adempiere in tempi stretti dandone conferma mediante adeguata dichiarazione). Le associazioni e società sportive interessate (anche chi avesse già fatto richiesta nelle annualità precedenti) possono presentare la richiesta di iscrizione all’albo entro il 4 aprile, presso l’Ufficio protocollo del comune. Ulteriori informazioni possono essere richieste al Servizio Sport ai numeri telefonici 070 93529205 - 93529206 - 93529203. Dario Frau A questo numero hanno collaborato: Tarcisio Agus, Lorenzo Argiolas, Marilena Columbu, Giovanni Contu, Gazzetta La del Medio Campidano Direttore Responsabile: Gian Paolo Pusceddu [email protected] - cell.329. 4878330 Stefano Cruccas, Elena Fadda, Adele Frau, Dario Frau, Francesca Garau, Franco Lilliu, Roberto Loddi, Antonio Loru, Andrea Meloni, Mondo Meloni, Francesca Murgia, Simone Muscas, Carola Onnis, Paolo Onnis, Paolo Salvatore Orrù, Carlo Pahler, Fernanda Pinna, Saimen Piroddi, Sergio Portas, Evaristo Puxeddu, Marisa Putzolu, Rinaldo Ruggeri, Gigi Tatti, Fulvio Tocco, Vice Direttori: Gian Luigi Pittau, Santina Ravì Concessionaria di pubblicità: MediaTre s.r.l Guspini Via Matteotti, 28 tel. 070 970934 - fax 070 9785036 Ma il sindaco Alberto Urpi è categorico: «Non amo parlare di situazioni di difficoltà, in questo caso mi sembra doveroso fornire alcuni chiarimenti: lo sfratto in questione è una faccenda che riguarda due privati cittadini. Entrambi sono portatori di esigenze in relazione alle quali serve solo rispetto e ogni azione del Comune sarebbe illegittima nonché ingiusta». E sottolinea «non possiamo assegnare una scuola come abitazione, anche perché non è agibile. I nostri servizi sociali sono al lavoro da tempo con l’interessato e siamo pronti a sostenerlo con il pagamento di un affitto, così come facciamo ogni mese con altri concittadini in situazioni di difficoltà». Santina Ravì Stampa: Nuove Grafiche Puddu - Zona Industriale - Ortacesus (Ca) tel. 070 9819015 Venanzio Tuveri, Gianni Vacca, Francesca Virdis, Franco Zurru. Tutto il materiale, foto, disegni e manoscritti pervenuti al giornale non si restituiscono. Le opinioni impegnano esclusivamente la responsabilità diretta degli autori. Questo numero è stato chiuso in redazione il 26 marzo 2016 ore 12 e stampato in 2.500 copie PDF Compressor Pro 1 aprile 2016 3 Assemblea pubblica ARBUS. NO AI BARRACHELLOS “Compagnia barracellare? Né oggi, né domani” Q uasi un messaggio “Urbi et Orbi”. Forte, netto e categorico :”Questa compagnia non s’ha da fare. Né ora né mai”. Il verdetto, scaturito dall’infuocata e affollatissima assemblea pubblica tenutasi nell’aula consiliare su richiesta della commissione ambiente allo scopo di tastare il polso ai cittadini in vista di un’eventuale (ri)costituzione ad Arbus di una Compagnia Barracellare, non lascia alcun dubbio. Cosa che potrebbe indurre adesso l’amministrazione comunale ad una necessaria pausa di riflessione. Momentanea? Forse. Si vedrà. Un’assemblea in alcuni passaggi verbalmente rissosa e violenta, ma comunque democraticamente partecipata. Il rifiuto netto, forte e categorico ai “barrachellos” è emerso nella stragrande maggioranza degli interventi la cui enfasi ha di fatto intimorito e affossato anche quelle pochissime voci levatesi timidamente e temerariamente dalla platea improntate alla mediazione e a un cauto possibilismo. Così come in altre numerose realtà isolane. Le compagnie barracellari, infatti, rappresentano tuttora un’istituzione con profonde radici di antichissime tradizioni fortemente radicata nel territorio dell’isola dal momento che su 377 comuni presenti in Sardegna ben 158 dispongono di queste “milizie”, i cui compiti non si limitano semplicemente a combattere tradizionali o moderne forma di abigeato, fenomeno tra l’altro del tutto assente dalla realtà arburese, ma spazia in altre numerose e non trascurabili mansioni. Un esercito di 5.300 uomini che potrebbero essere ben presto professionalizzati così come chiede una proposta di legge recentemente avanzata dai gruppi del PD e da Sel in consiglio regionale. L’intervento dell’assessore all’Ambiente Gianni Lussu che ha aperto i lavori sa molto di tecnico. «Saranno i cittadini a dover decidere» ha detto dopo aver evidenziato i contenuti essenziali del regolamento, quali funzioni, benefici, fonti di finanziamento e organigramma delle compagnie barra- SAN GAVINO. PROTESTA cellari. Decisamente più accorato l’intervento di Rosalba Onnis, assessore al Turismo che ha affermato come «l’iniziativa vada vista in modo trasversale. Il territorio abbandonato a se stesso è in mano ai vandali. Non disponiamo di mezzi, risorse e uomini. La presenza dei barracelli può rappresentare un valido supporto nella tutela del nostro importante patrimonio ambientale». Autentica verità supportata anche dalle cifre che parlano di ben 19.000 dei circa 27.000 ettari di cui dispone il comune vincolati, o meglio interdetti, dalle sei aree SIC regalateci, senza contropartite economiche, dalla comunità europea. «Non vogliamo che il territorio sia ulteriormente militarizzato, la compagnia barracellare è anacronistica, meglio le guardie ecologiche», ha dichiarato Sergio Sanna, imprenditore agricolo e membro del direttivo della Coldiretti. Sulla stessa falsariga l’intervento di Olga Concas: «Non vogliamo altre persone armate i cui costi ricadrebbero comunque sui cittadini». Emanuela Concas si è soffermata invece sulla necessità di potenziare nuovamente almeno nel periodo estivo il settore dei vigili urbani, veri deputati al controllo del territorio. Giancarlo Uccheddu ha chiesto che fine abbiano fatto i due vigili campestri, mentre le imprenditrici agricole Tomasina Littarru e Gianna Zedda hanno evidenziato le pessime infrastrutture di cui dispone il territorio auspicando un migliore utilizzo della vigilanza di cui già si dispone. Giorgio Serpi dell’Associazione Porto Palma, più volte interrotto nel corso del suo intervento, ha azzardato qualche timida apertura alla necessità di dotarsi di nuovi soggetti o strumenti di controllo. Le opposizioni consiliari si sono schierate apertamente contro l’iniziativa, anche se il dovere di cronaca impone di ricordare, come del resto ha fatto anche il sindaco Antonello Ecca nel corso del suo intervento, che la (ri)costituzione nel territorio di questo corpo di vigilanza (il precedente cessò DEI GENITORI DEI BAMBINI FREQUENTANTI LE MATERNE PRIVATE “I nostri figli discriminati per le iscrizioni al tempo pieno della scuola primaria” «I nostri bimbi sono discriminati ingiustamente». È questo quanto scrivono 175 genitori, i cui figli sono iscritti alle due scuole dell’infanzia private “Maria Teresa Porta” e “Suore del Cenacolo”, in una lettera indirizzata al sindaco Carlo Tomasi, all’assessore alla pubblica istruzione Bebo Casu, al dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di San Gavino Monreale e al consiglio di istituto della stessa scuola. Per le mamme e papà non è accettabile il criterio del regolamento di istituto che assegna la precedenza al tempo pieno in prima elementare (primaria) per gli alunni provenienti dalla scuola dell’infanzia pubblica in caso di iscrizioni superiori al numero stabilito (26). «Questo criterio - scrivono i genitori firmatari - è incomprensibile ed iniquo in quanto gli alunni delle scuole materne paritarie del Comune di San Gavino sono declassati e discriminati ingiustamente. Le scuole dell’infanzia paritarie presenti nel nostro Comune, così come disposto dalla legge, attuano un programma d’insegnamento conforme a quello ministeriale che spesso viene arricchito da ulteriori attività incentrate sulla formazione prescolastica dei bambini liberamente iscritti dai propri genitori». In tempi di crisi e per la paura di non vedere i propri figli ammessi alla frequenza del tempo pieno, che consente alle mamme e ai papà di poter lavorare, sono diminuite le iscrizioni alle due scuole dell’infanzia paritarie: «Queste sono già in estrema difficoltà economica - aggiungono i genitori - per i tagli dei sussidi pubblici ed ora si trovano ad affrontare una sleale concorrenza dettata da questo assurdo criterio di precedenza nel caso in cui il numero degli alunni sia superiore a 26. Per quanto evidenziato, al fine di garantire la libertà di scelta dell’istituto d’infanzia da parte dei genitori nonché il contenimento dei danni già cagionati, chiediamo l’immediata cancellazione del criterio di provenienza dalla scuola d’infanzia statale. Siamo certi di un riscontro positivo da parte delle autorità preposte alla vigilanza sui criteri di uguaglianza per tutti i cittadini sangavinesi provenienti da scuole statali o paritarie». I genitori hanno fatto sentire le proprie ragioni in occasione di un incontro col sindaco Carlo Tomasi e con l’assessore alla pubblica istruzione Bebo Casu. Gian Luigi Pittau la sua attività nei primi anni ’70) era un punto fortemente presente e condiviso, nessuno escluso, nei programmi delle tre formazioni politiche in corsa alle ultime elezioni amministrative. Il consigliere regionale Gianni Lampis e capogruppo in consiglio per Lista Civica per Arbus ha messo il dito sulla piaga: «Il Fondo Unico penalizza troppo comuni come Arbus, estesi ma poco popolati. Il solo parametro abitanti non regge. In ogni caso il problema della vigilanza esiste ma non può essere risolto attraverso l’istituzione della compagnia barracellare, alle quali tra l’altro la Regione nell’ultimo bilancio ha notevolemte tagliato le risorse disponibili scese a 3.500.000 euro contro i 60.000.000 di euro previsti per esempio per la Protezione Civile». «È una iniziativa che i cittadini non vogliono, tra l’altro nata e gestita male e priva di coperture finanziarie non previste neppure nel bilancio comunale - ha affermato Emanuela Paschino di Svolta per Arbus - le priorità sono altre». A fine contesa il podio si è presentato orfano, senza vincitori né vinti. Nessuno poteva rivendicare il diritto di salirvi. Almeno tra le forze politiche dove si è continuato in una mera e sterile contrapposizione che non ha portato da nessuna parte. Un dato però è emerso incontestabile e inconfutabile: è stata la prima volta, nell’era repubblicana, che il cittadino attraverso la cosiddetta democrazia partecipata è stato coinvolto in una scelta destinata ad incidere non poco nella gestione del bene comune. Una vittoria della democrazia, giusto o sbagliato che possa essere stato il verdetto emerso dall’assemblea. Onore al merito comunque di chi ha voluto questo percorso. Scampato pericolo o ennesima occasione persa per il territorio? Dubbio amletico che verrà presumibilmete fugato con le prossime iniziative dell’amministrazione comunale. In un senso o nell’altro. Gianni Vacca SERRAMANNA Giovani e idee a concorso Nell’ambito del “Progetto Giovani Serramanna.puntozero” promosso dal Comune di Serramanna in collaborazione con la cooperativa La Clessidra è stato indetto un concorso a tema rivolto a tutti gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Serramanna. Gli studenti potranno presentare entro e non oltre il 15 aprile 2016 un elaborato realizzabile in diverse modalità : un breve video, un testo, un foto-libro, un disegno, un collage, una canzone o altro realizzato da ragazze e ragazzi costituiti in gruppo, composto da minimo tre persone o da interi gruppi classe. In palio il premio di 500 euro. Informazioni, supporto e consulenza possono essere richiesti agli operatori e ai ragazzi del “Progetto Giovani Serramanna.puntozero” con sede in piazza Gramsci, oppure scaricando il regolamento per la partecipazione disponibile sul sito istituzionale del Comune di Serramanna o su www.cooperativalaclessidra.it. Il tema individuato “La violenza contro le donne” si inserisce all’interno di un percorso di sensibilizzazione promosso dall’Assessorato ai Servizi Sociali in collaborazione con la Commissione Comunale alle Pari Opportunità, che ha organizzato incontri informativi rivolti alla scuola, tenutisi nell’istituto superiore M.Buonarroti ed alla comunità, tenutosi lo scorso 26 febbraio nell’ambito dei laboratori di formazione partecipata sulle dipendenze denominato “Libera..mente”, durante il quale è stata analizzata la dipendenza affettiva e la violenza di genere. (f. f.) PDF Compressor Pro 4 1 aprile 2016 San Gavino. In 25 anni persi 1600 abitanti PABILLONIS. RACCOLTA FONDI Banchetto in piazza per l’Ail Nati al minimo storico, record di matrimoni in municipio S empre meno nuovi nati mentre la gente che prima si sposava solo in chiesa preferisce le nozze civili in Comune. Succede a San Gavino, dove il numero dei nati lo scorso anno si è ridotto ad appena 49 bebè (25 maschietti e 24 femminucce), un dato ben lontano dal baby boom del passato quando ogni anno venivano alla luce 200 bimbi. I numeri sono allarmanti anche perché il numero dei morti è salito a 102 (più del doppio delle nascite) e le persone che lasciano il paese (119) sono sempre di più rispetto a quelle che scelgono di vivere a San Gavino (110 in tutto). MENO NOZZE IN CHIESA I tempi cambiano ed anche le abitudini ed è così che i matrimoni in Municipio hanno superato quelli con rito religioso: 17 in Comune rispetto ai 16 celebrati in chiesa. Segno forse dei tempi che cambiano e della mentalità delle nuove generazioni, ma forse anche segno della crisi economica che investe in particolare San Gavino. AIUTI PER I NATI E se i nati sono ai minimi storici il sindaco Carlo Tomasi, primario del reparto di ostetricia dell’ospedale dove ogni anno si registrano 500 parti, pensa al modo di aiutare le giovani coppie: «Chiederemo in comodato d’uso alle ferrovie gli appartamenti delle palazzine vicino alla vecchia stazione in modo da poterle assegnare alle coppie con figli. Cercheremo nel bilancio di dare degli incentivi a chi vuole mettere al mondo dei figli o ha bambini piccoli magari nel pagamento delle rette dell’asilo. In più chiedo alla Regione di creare un as- sessorato alla demografia. Il problema è molto forte e va affrontato con serietà: la Sardegna rischia di spopolarsi in pochi decenni. Nel territorio e a San Gavino abbiamo perso tante buste paga». LA RICERCA DEL SOCIOLOGO Sul problema ha condotto una ricerca il sociologo Antonio Contu con un campione di 400 persone di San Gavino e di altri centri: «Il 30 per cento delle coppie non vuole più di un figlio perché lo stipendio è uno solo e di circa 1200 euro al massimo. Tuttavia il 45 per cento delle famiglie non ha problemi economici, entrambi i coniugi lavorano ed hanno per scelta un figlio, o al massimo 2 perché non possono accudirli come vorrebbero senza abusare troppo della disponibilità dei genitori. Il 15 per cento delle donne con meno di 40 anni vorrebbe darsi alla bella vita. Sulla base delle persone intervistate posso dire che, a parte la crisi, chi vuole figli li fa anche a costo di vivere con i genitori. Spesso mancano i servizi e anche se ci sono i nonni sono troppo anziani». CASE: PREZZI TROPPO ALTI E a San Gavino in 25 anni si sono persi quasi 1600 abitanti. La popolazione è scesa a 8738 unità: 1589 in meno rispetto al record raggiunto nel 1990 di 10.327 persone. Inoltre chi vuole costruirsi una casa spesso non può farlo per via dei vincoli del piano di assetto idrogeologico. Anche il prezzo delle abitazioni è troppo alto: in molti vanno ad abitare nei paesi vicini come Sardara e Sanluri. I terreni disponibili sono pochi e cari. Gian Luigi Pittau LUNAMATRONA. SU INIZIATIVA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE I diritti delle donne al centro di un dibattito L’Amministrazione Comunale in occasione della festa della donna ha organizzato, presso la sala consiliare, alcuni interessanti appuntamenti. Il primo, svoltosi lo scorso 9 marzo, è stato un incontro dal titolo “La tutela della donna”. A coordinare l’evento, la vicesindaco Carla Melis e l’assessore Marta Mancosu che, insieme ad alcuni operatori del consultorio della ASL n.6 di Sanluri, della ginecologa Manca, della psicologa Demuro e dell’avvocato Ruta, hanno dato vita a un pomeriggio di riflessione su una tematica da sempre molto importante e dibattuta. Le due rappresentanti del Comune hanno presieduto l’incontro facendo inizialmente una presentazione sulla figura della donna concentrandosi sui numerosi ruoli, non certo marginali, che essa assume nella società. In particolare, l’assessore Mancosu ha poi fatto un’esposizione storica sulla nascita della festa dell’8 marzo e, toccando alcuni aspetti attuali, su come sia fondamentale prestare attenzione a questa tematica. Gli esperti del settore hanno quindi dato una visione a trecentosessanta gradi sui tanti aspetti, dalle lacune legislative ancor presenti nella legge italiana sulla figura femminile, al ruolo del supporto psicologico del consultorio della ASL di Sanluri sino all’aspetto medico. Soddisfazione a fine serata da parte di organizzatori e pubblico per la buona riuscita dell’evento. «È stato un bell’esperimento - sottolinea la vice sindaco Carla Melis - siamo riusciti a coinvolgere uno staff di esperti che, con un’esposizione molto semplice e chiara, hanno approfondito tematiche sulle quali occorre riflettere con continuità affinché ci sia sempre maggiore attenzione verso la figura femminile». L’amministrazione, visto il successo dell’iniziativa, intende dedicare il mese di marzo a questa tematica in modo che l’attenzione verso la donna possa avere continuità. «La speranza - conclude Melis - è che anche negli anni a seguire possa ripetersi un incontro di questo tipo. Intanto stiamo lavorando per pianificare altri appuntamenti su tematiche sociali rispetto alle quali noi, come amministrazione comunale, vogliamo prestare attenzione coinvolgendo quanto più possibile la popolazione». La stessa amministrazione comunale, per dare continuità all’iniziativa, ha quindi proiettato lo scorso 18 marzo, sempre presso la sala consiliare, un film dal titolo “The Help” tratto dal romanzo omonimo, ambientato negli anni ’60, che parla delle difficoltà esistenti all’epoca delle donne di colore che lavoravano per le donne bianche. Considerevole la presenza del pubblico di Lunamatrona, da sempre molto partecipe a questo tipo di iniziative. Simone Muscas Grazie ad un gruppo di volontarie sono stati allestiti anche in paese i banchetti in favore dell’AIL, l’associazione che si occupa di raccogliere fondi per finanziare la ricerca contro le leucemie, i linfomi e il mieloma. Gli scopi dell’associazione sono diversi: divulgare una corretta informazione sulle malattie neoplastiche del sangue con attività di prevenzione e sensibilizzazione; supportare la Struttura Complessa Ematologia dell’Ospedale Oncologico di Riferimento Regionale “Armando Businco” di Cagliari; promozione della ricerca scientifica; assistenza ai malati e loro famigliari; promuovere riunioni scientifiche a scopo didattico a carattere nazionale e internazionale; manifestazioni di sensibilizzazione dei cittadini a livello nazionale e locale per la raccolta fondi. La manifestazione “Uova di Pasqua Ail” è nata nel 1994 per incrementare il finanziamento ai progetti di ricerca e per potenziare i servizi di assistenza ai malati. Sono stati numerosi i pabillonesi che hanno partecipato a questa campagna di solidarietà, contribuendo così, con l’acquisto di un uovo di Pasqua ed una bottiglia di vino, a regalare un sorriso ed una speranza a tanti pazienti. Dario Frau SANLURI. TIROCINI GRATUITI Laureati: “Per la formazione patto fra Comune e Università” Una convenzione è stata stipulata tra il Comune e l’Università degli Studi di Cagliari per i tirocini di formazione e orientamento. Corsi mirati ad avvicinare gli studenti, durante il loro percorso di studi, al mondo del lavoro. Si tratta di tirocini gratuiti, della durata di 6 mesi e che possono essere sostenuti da studenti iscritti a qualsiasi corso di laurea e da qualsiasi paese provengoano. Dallo sviluppo del sito web alla catalogazione dei manoscritti della biblioteca, dal riordino e informatizzazione dell’archivio all’edilizia privata, alla realizzazione di progetti educativi, sono alcune delle tante attività che i tirocinanti potranno svolgere. “Come avevamo annunciato in campagna elettorale - ricorda il sindaco, Alberto Urpi - cerchiamo di sostenere l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro anche in collaborazione con altri importanti Enti, in questo caso l’Università. Questo progetto permetterà ai giovani laureati di sperimentare la realtà di una pubblica amministrazione”. (s. r.) BARUMINI Piove, ma niente allarmismi È piovuto per parecchi giorni, ma per la prima volta da quasi otto anni, la popolazione di Barumini non ha vissuto l’incubo alluvione. Nel 2008 il paese fu sommerso dalle acque per due volte. Le famiglie che risiedono nel centro storico, la zona che subì i maggiori danni essendo nel punto più basso, stavolta non hanno chiuso ermeticamente le rispettive abitazioni per la paura che l’acqua piovana entrasse nei cortili e nelle case. Per questa volta di abbondante pioggia di fine inverno, il deflusso dell’acqua è stato regolare grazie ai lavori che il Comune ha effettuato nella periferia del paese per far defluire l’acqua piovana verso Rio Mannu e il Rio Pidongia. Ma anche grazie al lavoro effettuato dagli operai del Comune, con la pulizia preventiva dei pozzetti, griglie e cunette e l’ampliamento di portata d’acqua degli stessi. Le esperienze drammatiche subite nell’autunno del 2008, con conseguenze disastrose per tutto il paese, sembrano ormai un lontano ricordo. Adesso i baruminesi di notte ricominciano a fare sonni tranquilli. Carlo Fadda PDF Compressor Pro 1 aprile 2016 5 San Gavino. Aumentati i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti Proteste e disagi: treno veloce vietato ai pendolari in piedi I l nuovo treno veloce delle 14.40 in partenza da Cagliari c’è, ma non ammette viaggiatori in piedi che vengono invitati a scendere dal convoglio e a prendere i treni successivi. In sostanza i viaggiatori diretti a San Gavino sono discriminati e costretti a prendere il convoglio delle 14.53 che arriva molto dopo nel paese del Medio Campidano. Succede e sarà sempre così il venerdì come ricorda Giuseppe Angelini, responsabile dell’ufficio stampa FS della Sardegna: «Non c’è nessuna soppressione, ma il treno CAF ATR 365 non può viaggiare se ci sono persone in piedi. Su richiesta della Regione il treno è stato omologato così: non si possono aggiungere vetture (fino a che non arriva l’omologazione a quattro casse la composizione massima è di tre). Solo il venerdì, in cui si supera la disponibilità dei 202 posti a sedere, i viaggiatori diretti all’aeroporto e a San Gavino vengono indirizzati verso gli altri treni (uno ogni 15 minuti per l’aeroporto ed uno ogni trenta minuti per San Gavino)». Per cui ogni venerdì i pendolari meno fortunati diretti a San Gavino non potranno rientrare a casa col modernissimo treno veloce costato svariati milioni di euro e saranno costretti ad aspettare il convoglio delle 14.53 che giunge a San Gavino alle 15.38, 32 minuti dopo rispetto al treno veloce che arriva alle 15.06. LE PROTESTE Ma la decisione di Trenitalia non ac- contenta tanti viaggiatori e soprattutto non convince quelli diretti a San Gavino anche perché il disagio si è ripetuto più volte ed anche in altri giorni i pendolari sono stati invitati a non salire sul treno veloce e a prendere i successivi sia a San Gavino che a Cagliari. «Le ferrovie - spiega Gabriele Cogotti - si lamentano perché i viaggiatori sono troppi. Sarebbe sufficiente aggiungere un altro vagone. Mio figlio studia a Cagliari, paga l’abbonamento e il servizio dovrebbe essere sempre garantito». LA DENUNCIA A prendere posizione c’è anche Lorenzo Argiolas, esponente di Fratelli d’Italia: «La qualità del servizio offerto è sempre più scadente e i biglietti sono aumentati del 9 per cento, economico negativo che ha subìto la comunità sangavinese, ed ora oltre il danno la beffa di non poter usufruire del servizio nel rispetto delle esigenze e del numero di pendolari provenienti anche dai paesi circostanti». Gian Luigi Pittau FEMMINILE I dieci anni di attività di XConoscereXFare Scuola primaria, PAV ed Emergency uniti per la solidarietà tiva è stato possibile creare momenti dove i bambini potessero vedere con i propri occhi esperienze concrete di vita solidale. Spesso nelle aule noi insegnanti ci adoperiamo verso la sensibilizzazione a tematiche di questo tipo, ma quando la parte teorica non viene “completata” da quella pratica non si riesce a fare un lavoro a trecentosassanta gradi; pertanto ben vengano queste iniziative che, in quanto concrete, non fanno altro che catturare maggiormente l’attenzione e la sensibilità dei bambini». Per l’occasione la PAV, associazione no profit che opera dal 1990 a Villamar, ha fatto, con l’ausilio di un manichino, una dimostrazione di primo soccorso con il massaggio cardiaco e le modalità d’intervento in caso di traumi del corpo. Grande entusiasmo fra i bambini che hanno letteralmente bombardato di domande il volontario PAV che ha tenuto la le- ventù Nazionale San Gavino: «Gli studenti universitari pendolari, già costretti a spese altissime, sono troppo penalizzati». In prima linea anche Giorgio Zucca, l’ex sindaco di Sardara: «È stata costruita la nuova stazione non pensando al contraccolpo GUSPINI. UN’ASSOCIAZIONE TUTTA AL VILLAMAR L’Istituto comprensivo di Villamar ha messo in atto un bel progetto di solidarietà dedicato ai bambini della scuola primaria del paese. Con il benestare del dirigente scolastico Daniele Casula è stato possibile dedicare alcune giornate ad attività extrascolastiche che hanno coinvolto, oltre alla scuola, anche la PAV ed Emergency attraverso la figura di Margherita Casula, membro dell’associazione territoriale e attivista in Sudan in qualità di medico. «Obiettivo dell’iniziativa - spiega Francesca Pusceddu, insegnante della scuola primaria - è stato quello di sensibilizzare i bambini verso iniziative ed attività riguardanti la solidarietà. Questo progetto si sviluppa da un altro ben più ampio che si chiama “Noi e l’ambiente”, che abbiamo proposto prima dell’inizio dell’anno scolastico e che coinvolge tutte le classi della scuola. Attraverso l’inizia- l’abbonamento per Cagliari è passato da 61 a 69 euro. Chiediamo all’assessore regionale ai trasporti e al sindaco Carlo Tomasi di risolvere questa incresciosa situazione, ripristinare i prezzi senza rincari». Sulla stessa linea Riccardo Cardia di Gio- zione dimostrativa svoltasi in due turni con la presenza delle classi terza, quarta e quinta per un totale di circa ottanta alunni. Altra iniziativa complementare è stata quella portata avanti da Margherita Casula che ha raccontato, attraverso la proiezione di alcune immagini, la propria esperienza da medico di Emergency in Sudan e spiegato la missione dell’associazione che opera in giro per il mondo. Anche in questo caso i ragazzi hanno mostrato grande curiosità e partecipato attivamente. «Il progetto conclude Francesca Pusceddu - avrà un suo continuo con altre iniziative in primavera; ci tengo però, a nome di tutti gli insegnanti, a ringraziare, oltre il dirigente scolastico sempre aperto a queste belle iniziative, anche l’associazione PAV e Margherita Casula che hanno mostrato grande professionalità. Speriamo vi siano ulteriori occasioni per collaborare con altre associazioni del territorio e attraverso la loro esperienza contribuire a far crescere questi ragazzi che hanno forse maggior bisogno, rispetto al passato, di partecipare ad eventi di questo tipo». Simone Muscas Tempo di feste e bilanci per l’associazione femminile di volontariato “XConoscereXFare”: nel pomeriggio dello scorso 8 marzo, alle Case a Corte di via Caprera, davanti a una folta quanto variegata platea, il gruppo di Guspini ha reso omaggio ai suoi primi 10 anni di attività. «Esattamente l’8 marzo 2006 l’associazione iniziava ad operare nella cittadina con l’intento di portare in primo piano le tematiche della popolazione femminile dichiara la presidente Maria Francesca Mandis - affrontando non soltanto problemi ma anche risorse, capacità e cultura delle donne. In questo felice anniversario, coincidente con la Festa della Donna, abbiamo scelto di celebrare la ricorrenza restituendole il suo valore originario di momento volto alla riflessione e all’ approfondimento». E come parlare delle donne alle donne, ma anche agli uomini, meglio di quanto non possano fare il lavoro e le parole di un’illustre esponente del genere femminile? «Con la proiezione di “Tutta Casa, Letto e Chiesa” della meravigliosa Franca Rame abbiamo voluto mettere in luce tanto le sue indiscutibili doti d’artista, che rendono lo spettacolo davvero godibile, quanto l’attualità dei temi da lei affrontati nel corso dei quattro monologhi. Nulla è realmente cambiato per le donne da quel dicembre ’77 in cui la Rame si accingeva a portare in scena, con la consueta ironia, il dramma della violenza domestica, della sottomissione, delle piccole o grandi, ma infinite differenze che di fatto, oggi come allora, rendono l’uguaglianza effettiva un traguardo lontano». Francesca Virdis GONNOSFANADIGA Concerto del Coro Polifonico Sacro Cuore Secondo successo consecutivo del Coro Polifonico del Sacro Cuore, diretto da Nunzia Mazzeo, in una chiesa gremita come è ormai consuetudine in occasione di un concerto di musica sacra. Il Coro ha presentato ‘Oratorio della Passione’. Voci narranti Gino Chiesa, Michele Spiga, Pino Porcu. Testi e regia di Pino Porcu. Canti proposti: Ubi Caritas, Maurice Durufle, Chi ci separerà, mons. Marco Frisina, Osanna al Figlio di David, Gazzera, Agamennone - Damilano , Ave Verum Corpus , W. A. Mozar, Qui presso a te Signor, Anonimo XIX secolo, Fiamma Viva d’Amore, mons. Marco Frisina, Anima Christi, mons. Marco Frisina, Stabat Mater, mons. Marco Frisina, La vera vite, mons. Marco Frisina, O capo insanguinato, J.S. Bach, Cantate Domino, Haendel. La musica ha incantato i numerosi presenti che in rigoroso silenzio hanno ascoltato le voci narranti di Chiesa, Spiga e Porcu, e i brani musicali che sembrava avessero il potere di restituire ai presenti la serenità. Francesco Zurru PDF Compressor Pro 6 1 aprile 2016 PABILLONIS. REFERENDUM 17 SERRAMANNA Per prevenire gli incidenti e ridurre la velocità sarebbero utili i dissuasori «Mettiamo subito i dissuasori nelle strade o aspettiamo che ci scappi il morto?». È questa la richiesta condivisa da molti cittadini di Serramanna di fronte all’ennesimo incidente nelle vie del paese che avrebbe potuto avere gravissime conseguenze. Ultimamente se ne è verificato uno in viale Sant’Ignazio e per fortuna si è evitata la tragedia, ma il problema è l’alta velocità di percorrenza delle strade: alcuni automobilisti scambiano le vie di Serramanna per un circuito di Formula Uno e in più in alcune strade sono presenti i parcheggi in prossimità degli incroci che non consentono di avere una visuale ampia. Tempo fa in un’altra abitazione una macchina aveva buttato giù una ringhiera. Nella maggior parte dei casi manca il rispetto del codice della strada e i dissuasori potrebbero essere una soluzione. Sorteggiati gli scrutatori È cambiata la modalità di reclutamento degli scrutatori per la prossima consultazione referendaria. Se nel passato c’era stata qualche protesta nella scelta degli scrutatori, un incarico ambito poiché permette di racimolare qualche euro soprattutto ai disoccupati e agli studenti, ora si è cambiato. I consiglieri di maggioranza e minoranza hanno trovato l’accordo: gli scrutatori per il referendum del prossimo 17 aprile sono stati sorteggiati. Hanno partecipato all’estrazione gli inoccupati, i disoccupati e gli studenti già iscritti all’albo degli scrutatori del Comune e che non avessero svolto il ruolo di scrutatore negli ultimi 5 anni (a partire dal 2010). Il sorteggio è avvenuto il 24 marzo nell’aula consiliare in via San Giovanni, quindici minuti dopo la consegna delle schede. (d. f.) MEDIO CAMPIDANO Riaprono gli uffici di lingua sarda Del problema se ne era parlato anche in consiglio comunale quando l’esponente dell’opposizione Andrea Cocco aveva presentato una mozione finalizzata all’in- stallazione di dissuasori di velocità nelle strade maggiormente a rischio. «Sindaco e maggioranza - scrive il consigliere su facebook - si assunsero la re- sponsabilità di votare in maniera contraria, nonostante la mia proposta fosse supportata dalle firme di numerosi cittadini». Gian Luigi Pittau SAN GAVINO L’amministrazione comunale valuta l’utilizzo del baratto amministrativo Se n’era parlato già da qualche tempo. La possibilità di importare il baratto amministrativo anche a San Gavino, così come discusso da tanti consigli comunali della Sardegna, era stata ventilata dalla mozione presentata dalla minoranza nello scorso maggio. In breve, il baratto amministrativo è una possibilità di svolgere lavori socialmente utili per quei cittadini che si trovano in difficoltà economiche e non riescono a pagare le imposte comunali o a saldare i propri debiti. Un’opportunità prevista anche dall’art. 24 della legge 164/2014. Nel mese di gennaio un’interrogazione presentata dal gruppo Progetto Comune e APRILE sottoscritta da tutti i componenti della minoranza nel consiglio comunale sangavinese chiedeva: «A che punto è la redazione del Regolamento comunale che introduca, per il comune di San Gavino Monreale, la possibilità del “baratto amministrativo” e che definisca i criteri per poterne usufruire. E quali sono i tempi per la sua entrata in regime». Ha risposto, nel consiglio comunale del 3 marzo, l’assessore ai servizi sociali Bebo Casu: «Tutti abbiamo votato per il baratto ma, entrando nel merito, per la sua applicazione ci sono state delle problematiche. È necessario mettere in bilancio le voci di spesa e di entrata, ma non è semplice. La cifra per ora preventivata è di 12 mila euro, ma questa voce deve contenere tutta una serie di altre voci legali e tecniche, che non possono gravare su tutti, per consentire al contribuente di barattare questo tributo. L’operazione sarebbe comoda su persone meno abbienti che non devono pagare grandi cifre, non può comunque essere retroattiva. Occorre prevedere una serie di misure per ammortizzare i costi che deve affrontare l’amministrazione. La precondizione è approvare il bilancio, quindi il regolamento e successivamente consentire il baratto non a chi ha alti redditi ed evade per volontà propria, ma a chi è in condizioni di difficoltà reali. Ci avvarremo di una convenzione sulla falsariga di quelle attive con i tribunali». Lorenzo Argiolas SERRAMANNA Rifiuti e degrado nel sottopassaggio ferroviario Rifiuti buttati ovunque nel cuore del paese sotto gli occhi di tutti. Succede a Serramanna e il segno dell’inciviltà è il sottopassaggio ferroviario conteso tra Comune e Ferrovie. Chi deve intervenire? Di chi è la competenza? Difficile dirlo ma ad oggi lo spettacolo che si presenta ai tanti pendolari che ogni giorno prendono il treno in direzione Cagliari, San Gavino ed Oristano è indecoroso. Lattine, pacchetti di sigarette usati, fazzoletti di ogni tipo ricoprono il sottopassaggio e chi si trova a transitare in questo luogo deve fare lo slalom tra rifiuti in quello che è il regno dell’incuria e dell’abbandono. Non è certo un bel biglietto da visita per chi dovesse arrivare in treno a Serramanna: la speranza è che si intervenga al più presto per restituire il decoro a questo luogo dimenticato. (g.l.p.) Per l’ottavo anno consecutivo, dal primo marzo sono aperti gli Uffici di lingua sarda della Provincia del Medio Campidano. Sette i Comuni interessati: Genuri, Guspini, Pabillonis, Sanluri, Serrenti, Villamar e Villacidro. Partner del progetto, finanziato dalla Regione, con i fondi in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche, è la Provincia del Medio Campidano. Come ogni anno, ciascun comune gestisce autonomamente il servizio. Villacidro: presso la sede della Mediateca di via Parrocchia, nei locali dell’ex pretura, mercoledì dalle 15,30 alle ore 18,30, con l’operatrice Annalisa Caboni. Guspini: presso la sede della Biblioteca comunale in via San Nicolò, martedì dalle 15,30 alle 18,30, con l’operatrice Annalisa Caboni. Pabillonis: presso la sede della Biblioteca comunale in via Su Rieddu, giovedì dalle 15,30 alle 18,30¸ operatrice Annalisa Caboni. Serrenti: presso la sede della Biblioteca comunale, del Centro Polivalente via Gavino Fara, lunedì dalle 15 alle 19, operatrice Monica Lampis. Genuri: Biblioteca comunale, via Gaspare, mercoledì dalle 15,30 alle 18,30, operatrice Veronica Atzei. Sanluri: Biblioteca comunale, via Gaspare, martedì dalle 15 alle 19, operatrice: Monica Lampis. Villamar: Biblioteca comunale, piazza Prazza de Corti 1, lunedì dalle 15 alle 19, operatrice Veronica Atzei. (s. r.) SERRAMANNA Contributi alle società sportive Si avvicina la scadenza dei termini per la presentazione della richiesta di contributo straordinario per le manifestazioni sportive da realizzarsi nel corso del 2016. L’avviso è rivolto alle associazioni sportive locali, che dovranno presentare la richiesta entro il 4 aprile prossimo esclusivamente secondo le modalità indicate nella modulistica distribuita e scaricabile dal sito istituzionale o rivolgendosi all’ufficio di finanziamento per le associazioni sportive. (f. f.) BARUMINI Cittadinanza onoraria a Luigi Lai Il Consiglio comunale, convocato in seduta straordinaria e presieduto dal sindaco Emanuele Lilliu, ha conferito la cittadinanza onoraria al maestro di launeddas Luigi Lai. Il riconoscimento è la conseguenza naturale del rapporto che l’artista nativo del Sarrabus ha sempre avuto con Barumini. Un legame artistico, culturale, e perché no, di amicizia con l’intera comunità baruminese che dura da oltre 60 anni, iniziato appunto nei primi anni ’50 con l’esibizione del famoso strumento sardo fatto di canne del fiume, in occasione della festa paesana più importante: Santa Lucia. La sagra, dedicata alla protettrice degli occhi, è una festività dove fede e folklore s’intrecciano, e Sa xicca de is froccus tenuta dal comitato dei festeggiamenti con S’obredi majore che porta la bandiere, accompagnata appunto dal suono delle launeddas, visitano le case abitate da donne nubili senza distinzione di età, con preghiera alla Santa affinché faccia loro trovare un buon marito. E a questo suggestivo appuntamento, il maestro Luigi Lai con il suono delle sue inconfondibili launeddas non è mai voluto mancare. Carlo Fadda PDF Compressor Pro 1 aprile 2016 7 SERRAMANNA Regione. Caos seggi, un pasticcio all’italiana Gianni Lampis: consigliere ballerino U n avvicendarsi fra i banchi del Consiglio da 8 mesi: prima c’è un posto per lui, poi non c’è, ricompare, infine scompare. Definitivamente? Sembra di no. Presto potrebbe ripresentarsi. Legato ad un filo: il ripescaggio dall’Ufficio elettorale regionale. Protagonista del viavai in Consiglio regionale, è Gianni Lampis, esponente di Fratelli d’Italia. Dall’estate scorsa consigliere “ballerino”. Nei giorni scorsi è stata la Giunta per le elezioni a dichiararlo decaduto, dopo l’ultima sentenza del Consiglio di stato. La stessa Giunta che lo aveva indicato come sessantesimo consigliere. La dimostrazione evidente di una classe politica incapace a leggere le leggi, scritte ed approvate da loro stessi. Come vive su questa altalena in continuo movimento? Male. L’incertezza è per tutti una situazione di precarietà. Non ti lascia programmare il futuro. Per quanto tempo ancora? La Giunta per le elezioni ha chiesto alla presidente della Corte d’Appello di Cagliari di ricostituire l’Ufficio Elettorale Centrale. Ho fiducia. Il prolungarsi non giova a nessuno. Il Consiglio Regionale è composto da 60 consiglieri e adesso ne manca uno. Un pasticcio all’italiana? Il 21 luglio 2015 una sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito che non hanno diritto di ottenere seggi utili all’elezione di consiglieri regionali le liste che a livello regionale non hanno raggiunto il necessario quoziente. La coalizione Cappellacci ha ottenuto 300.522 voti ed essendo la coalizione sconfitta ha diritto a 24 seggi. Il quoziente regionale di lista è quindi 12.521 voti. Dunque? Il mio partito, Fratelli d’Italia, ha totalizzato 19.271 voti, quindi ha diritto ad un seggio con un resto di 6.750 voti. Così non è stato? Fatte tutte le necessarie operazioni, la coalizione di centro destra si è vista attribuire 21 seggi col quoziente pieno. Restavano da attribuire 4 seggi con i resti. VILLACIDRO. MIGLIAIA Manuela Simbula Reinventarsi un lavoro con la cultura del riciclo Un caos finito al Consiglio di Stato? Inevitabile, nel momento in cui occorre decidere a chi assegnare i resti senza aver raggiunto il quoziente. Il resto è ciò che resta dall’unità, mentre chi non raggiunge l’unità ha voti residui. I giudici cosa hanno deciso? A luglio hanno stabilito la fuoriuscita di 4 consiglieri, 3 del centrosinistra e 1 del centrodestra. Per i 3 del centrosinistra venivano indicati in sentenza anche i successori, per il centrodestra no. Si è arrivati a lei? Risultavo il primo dei non eletti della coalizione Cappellacci, perché nel Medio Campidano Fratelli d’Italia ha ottenuto l’ultimo seggio della coalizione sconfitta che fu assegnata allo stesso Cappellacci. Con la rimodulazione degli eletti noi come partito otteniamo il penultimo seggio e quindi l’eletto dovrei essere io. Perché ‘dovrei’ e non ‘sono’? La sentenza di marzo del Consiglio di stato contesta l’eccesso di potere del Consiglio regionale nell’avere individuato me, ritenendo che l’organo preposto a tale individuazione sia l’ufficio elettorale centrale costituito presso la Corte d’Appello di Cagliari. Questione di uffici? I numeri e il diritto sono dalla mia parte. Attendo fiducioso. Santina Ravì DI LIKE E CONDIVISIONI Il fascino della cascata di Sa Spendula spopola sul web È un angolo di paradiso a due passi del paese celebrato anche dallo scrittore Gabriele D’Annunzio. Ora la cascata di Sa Spendula è nel pieno del suo splendore grazie alle recenti e abbondanti piogge. Così tantissime foto e video della bellissima cascata sono finiti sui social network con migliaia di condivisioni e di “like”. FASCINO E BELLEZZA E proprio il nome Spendula in sardo significa appunto cascata, perciò Sa Spendula sta ad indicare la cascata per eccellenza, ubicata in un contesto naturale d’incantevole bellezza. Era il 1882 quando Gabriele d’Annunzio, in compagnia di alcuni amici, visitò il paese di Villacidro e rimase incantato dalla bellezza della cascata di Sa Spendula, arrivando a dedicarle una poesia. ILLUMINAZIONE NOTTURNA Intanto Sa Spendula e il vicino parco sono di nuovo illuminati dopo anni di buio pesto. Il vecchio impianto di illuminazione era da tempo fuori uso mentre ora le nuove lampade a led a basso consumo energetico regalano ai villacidresi a i turisti una suggestiva immagine di questa cascata. In totale i lavori sono costati più di 32mila euro e interessano anche l’area dei parcheggi. Si tratta di lavori inseriti in un contesto più ampio che hanno consentito anche l’illuminazione di piazza S’Osteria, del parco di Castangias e di altri piccoli interventi per un totale vicino ai 68mila euro. Le luci a basso consumo permettono di abbattere i problemi legati all’inquinamento luminoso e sono un risparmio per le casse del Comune in tempi di continui tagli di risorse dallo Stato agli enti locali che cercano di mantenere gli stessi servizi per i cittadini. Gian Luigi Pittau Negli anni del consumismo sfrenato e di una società sempre più individualista, si può scommettere sul riciclo e riuso per avviare una nuova attività, diffondere una cultura del rispetto dell’ambiente e generare risparmio. Manuela Simbula, 39 anni, moglie, mamma di tre figli ed un mutuo da pagare, racconta la sua esperienza negli anni della crisi, la sua decisione di avviare un’ attività commerciale del tutto nuova per il suo paese, il suo attaccamento alla sua Sardegna e la particolare attenzione al mondo delle mamme e dei bambini che come lei stessa ama ricordare “sono loro il nostro futuro”. Come nasce l’idea di diventare imprenditrice? Ho iniziato a lavorare lontano da casa dall’età di 18 anni. Sono stata tanti anni lontano dalla Sardegna, sette anni in Germania e poi altri sette in Friuli, e sono tornata in Sardegna nel 2005. Mio marito aveva un lavoro stabile, poi con la crisi e la perdita del suo posto di lavoro tante riflessioni e anche paure sono venute alla mente. Ed infine, con la mia ultima gravidanza, ho avuto l’idea di tentare di avviare un’attività, ispirata proprio dai miei figli e dall’ultima in particolare. Di cosa ti occupi esattamente? La mia attività si concentra in particolare sul riciclo ed il riuso e non solo. Regali scartati, regali donati...e chissà quanti doppioni, quante taglie e colori sbagliati, quanti pensieri ricevuti dai bambini e mai utilizzati, articoli che puntualmente vengono abbandonati in qualche armadio, in una soffitta o peggio in una cantina. Sono tutte risorse sprecate, che troppo spesso dimentichiamo hanno un valore economico. Il negozio non è solo “boutique dell’usato”, ma anche beneficienza, perché, per esempio, l’invenduto invernale, come da accordi con le mamme, va devoluto in beneficienza per aiutare la comunità Casa Letizia, ed è anche spazio alla creatività, sia dando spazio ad articoli “handmade”, pannolenci, libri sensoriali e bomboniere, che con l’attivazione di laboratori creativi di riciclo. Mi piace parlare delle tre erre “riciclo, riuso e risparmio” ed a tutti dico che “chi vende guadagna e chi compra risparmia”, perché tutti quegli articoli dai giocattoli all’attrezzatura come seggioloni, passeggini, fasciatoi, spesso restano a casa inutilizzati, infatti buona parte degli articoli che arrivano in negozio sono ancora imballati ed etichettati, o usati quasi per nulla, se restano accantonati in casa saranno solo un ingombro in più ed invecchieranno senza essere utilizzati, se vengono rivenduti rappresenteranno un guadagno per chi li vende ed un risparmio per chi gli acquista, che avrà la possibilità di acquistare un articolo nuovo, se ancora imballato, o seminuovo ad un prezzo nettamente inferiore al valore di mercato. Qual è il tuo target di riferimento? Lavoro sul premaman e sui bambini, dagli zero fino ai quattrodici anni. Ho scelto questo target perché in paese non ci sono negozi specializzati nella vendita di attrezzatura come passeggini o culle e seggioloni, in questo modo anche chi non si può spostare facilmente ha la possibilità di venire in negozio. Perché hai scelto Serramanna? Ho scelto di stare a Serramanna perché amo il mio paese e la mia Sardegna. Ed ho scelto di stare nel centro storico perché credo che si debba e si possa renderlo più vivo ed animato. L’attività è appena cominciata,difficoltà ed aspettative. Cominciare non è stato facile e continuare è faticoso, ma l’attenzione ai miei figli ed al loro futuro mi anima a continuare. Sono consapevole che questo tipo di attività, che è una realtà molto diffusa in Germania così come in nord italia nel mio paese è ancora poco conosciuta ma ho la speranza di cambiare uno stile di vita ed una mentalità, che può essere d’aiuto alle famiglie in un periodo di difficoltà e di crisi economica e, perché no, può essere anche un incentivo a far figli, e a migliorare nel mio piccolo il mio paese contribuendo a far crescere la cultura del risparmio e del riciclo. Elena Fadda PDF Compressor Pro 8 1 aprile 2016 SAMASSI. ANTEPRIMA A CAGLIARI PER PUBBLICIZZARE LA SAGRA Taglio del nastro all’inaugurazione Folla di visitatori Quattro giorni di festa per valorizzare il carciofo È un appuntamento fisso ormai da ben ventinove anni, ma, per rinnovarsi, la Sagra del carciofo ha arricchito la sua veste tradizionale per giungere col tempo a proporre una manifestazione rimodernata e mai banale. Così la XVIII Fiera Agroalimentare del Medio Campidano non ha deluso i visitatori e si è rivelata carica di iniziative numerose, che potessero accontentare le richieste di chi ha deciso di trascorrere il week end all’insegna della degustazione di prodotti tipici samassesi e visitare le case campidanesi associate a diversi laboratori inerenti. Immancabile la Marcialonga del Carciofo che ormai da anni è accostata alla Sagra e la impreziosisce ulteriormente grazie alle numerose persone che è in grado di coinvolgere e far giungere nel paese. Da non sottovalutare la novità che ha caratterizzato l’edizione 2016: l’anteprima, che si è svolta il 4, 5 e 9 marzo a Cagliari ma ha avuto come protagonista Samassi. Conferenze stampa, iniziative in campo della ristorazione, degustazioni e tanto altro hanno qualificato gli appuntamenti, voluti nel capoluogo come centro nevralgico della Sardegna; a questo si aggiunge l’importante pubblicità realizzata dalla Pro Loco, che ha presentato e fatto conoscere la manifestazione in maniera eccellente. La sagra ha avuto inizio venerdì 11 marzo con il convegno sul tema “La nuova PAC 2014-2020-Le novità del nuovo programma di sviluppo rurale”, organizzato dall’Agenzia Laore. È seguita una presentazione e degustazione di piatti tipici a base di carciofo, in collaborazione con agriturismi e fattorie didattiche del territorio, abbinati ai vini della cantina Trexenta di Senorbì. Nelle mattine di Sabato 12 e domenica 13 i visitatori hanno potuto assaporare e acquistare prodotti agroalimentari dagli standisti presso Largo Angioy, piazza Mercato e via Risorgimento; l’associazione Città della Terra Cruda ha replicato l’iniziativa dell’anno scorso curando l’apertura di 13 case tipiche samassesi, in cui si sono svolti dei laboratori a tema. Il Servizio Civile si invece occupato delle visite guidate alle chiese, la Consulta Giovanile dell’info point e di due laboratori in biblioteca; le giornate sono state, inoltre, allietate dall’esibizione dei gruppi folk e delle majorette. La Pro Loco e i ristoratori del paese hanno curato l’aspetto culinario preparando menù a base di carciofo e la mattinata della domenica ha visto profilarsi la XXXVIII Marcialonga SANLURI. DAI PADRI SCOLOPI AL LICEO SPORTIVO del Carciofo, con una moltitudine di atleti partecipanti e altrettanti spettatori richiamati in paese dallo spirito della sana competizione. C’è chi dice che non è sbagliato parlare di un afflusso che si aggira intorno alle diecimila persone per quanto concerne la domenica, è certo che i numeri non sono da sottovalutare, come non lo è il grande lavoro che ha permesso che la manifestazione fosse un successo. Come ricorda il presidente della Pro Loco Francesco Ibba: «Si tratta di sinergia fra tutti gli enti del paese. Comune, Pro Loco, Acli e altre associazioni hanno collaborato eccellentemente per la buona riuscita della sagra», in particolare tiene a rimarcare il ruolo fondamentale dei volontari dell’Associazione che presiede. Volontari tuttofare che si prodigano mesi prima nel programmare, organizzare e allestire e che durante la manifestazione prestano il proprio aiuto ove occorre senza riserve e dopo la conclusione si impegnano ancora per smantellare tutto. E ha concluso: «Spero che per l’anno prossimo ci si possa ulteriormente migliorare e continuare sulla stessa lunghezza d’onda. Voglio ricordare a tutti che attraverso le manifestazioni curate della Pro Loco, che si tratti di carciofi, dolci, malvasia o altro questi, in realtà, sono solo mezzi attraverso i quali valorizzare il prodotto Samassi, che è il vero piatto di portata. Carola Onnis BARUMINI Allarme per i cani randagi L’istituto San Giuseppe Calasanzio al passo coi tempi Una scuola tra tradizione e innovazione. È questo l’istituto paritario San Giuseppe Calasanzio che di recente ha accolto con l’Open Day gli studenti per attività laboratoriali per la scuola primaria, secondaria di primo grado e per il liceo classico, scientifico e scientifico sportivo. Si tratta di un importante punto di riferimento per la formazione del giovani del Medio Campidano e della Marmilla. PADRI SCOLOPI Oggi l’istituto guarda al futuro, raccogliendo la preziosa eredità dei Padri Scolopi, la cui azione educativa è stata per Sanluri un costante punto di riferimento. Si configura come una ‘comunità educante’ ispirata all’ideale pedagogico di San Giuseppe Calasanzio, sintetizzato nel motto “Pietas et litterae”. ALTA QUALITÀ FORMATIVA «Avere a cuore la piena realizzazione della persona, mantenendo fede ai valori del cattolicesimo, - spiega il docente Giacomo Vargiu, responsabile dell’orientamento - significa impegnarci ad offrire un’alta qualità formativa, individuando ed elaborando i percorsi più adeguati ad ognuno dei nostri alunni. La nostra scuola promuove negli studenti, unitamente all’acquisizione di solide basi e di competenze culturali, scientifiche, umanistiche, di capacità espressive ed operative, di spirito critico e di gusto estetico, una salda coscienza civica, europeista e ambiziosamente internazionale al fine di stimolare sentimenti di collaborazione e di consapevolezza del proprio valore e identità». LINGUE STRANIERE Per questo l’istituto punta a dotare gli studenti di un’adeguata padronanza delle lingue straniere (più ore settimanali dedicate alle lingue straniere e al latino; preparazione agli esami di certificazione internazionale di conoscenza della lingua straniera; CLIL; …). SCAMBI ED ERASMUS PLUS L’istituto organizza scambi, gemellaggi, partnership con scuole di altri Paesi europei ed extra-europei, viaggi d’istruzione e di studio all’estero per lo sviluppo del confronto culturale e didattico (progetto Erasmus PLUS; college estivo in Gran Bretagna; …).Inoltre accoglie ed assiste studenti stranieri inserendoli nelle proprie attività; favorisce i contatti con il mondo del lavoro tramite stage, seminari, incontri con esperti e attività di orientamento scolastico e professionale per la realizzazione di una cultura funzionale alle nuove realtà produttive come il progetto “Vision” in collaborazione con “Apply Consulting”; l’alternanza scuola-lavoro in collaborazione con il consorzio turistico “Sa Corona Arrubia”; …). ATTIVATO IL LICEO SCIENTIFICO SPORTIVO «La nostra offerta formativa, ulteriormente qualificata dalla settimana corta e dai campi sportivi del parco S’Arei, - conclude Giacomo Vargiu - interessa la scuola primaria, la scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado con i licei classico, linguistico, scientifico e scientifico-sportivo». (g. p.) I cani randagi scorrazzano nella periferia del paese, e alcuni anche dentro il centro abitato. Lo segnalano con sempre più frequenza alcuni cittadini infastiditi dagli animali che impauriscono i passanti e coloro che per motivi vari utilizzano la bicicletta. Alcuni adolescenti fanno presente che, mentre girano per Barumini in bici, sono stati inseguiti da diversi cani randagi, col rischio di cadute accidentali e relative conseguenze di natura fisica. Gli stessi , in queste circostanze, incontrano grandi difficoltà ad allontanarli e perciò sono molto impauriti. Risulta che da alcuni anni esiste un servizio convenzionato di accalappiacani tramite l’Unione dei Comuni della Marmilla, sotto il controllo della Asl 6 di Sanluri. E sarebbe sufficiente e opportuno che i cittadini si rivolgessero in Municipio agli uffici della Polizia municipale per segnalare il problema, dove gli stessi agenti si attivano a tutela della incolumità della popolazione. Il fenomeno del randagismo è diffuso da varie parti anche a causa dell’abbandono degli animali da parte dei rispettivi proprietari. «La sicurezza delle persone è comunque di primaria importanza», segnalano in coro alcuni cittadini, che si appellano alle autorità per risolvere il problema. Carlo Fadda PDF Compressor Pro 1 aprile 2016 SANLURI. UN LUNAMATRONA COMITATO PER TUTELARE SU CIVRAXIU Settimana mondiale dei musei Alberto Urpi: “Il nostro pane non è secondo a nessun altro” P ane sanlurese a lievitazione naturale e riconoscimento della Dop. Questi gli argomenti dell’incontro che si è tenuto nella sala consiliare, promosso dal Comune e dall’Agenzia Laore. Occasione che ha dato vita ad un Comitato per la tutela del civraxiu. Ne fanno parte 40 soci tra produttori, agricoltori, esperti di marketing, nutrizionisti, rappresentati di associazioni di volontariato. Il primo passo è stata l’adozione di un disciplinare, già inviato al ministero delle Politiche agricole. Una scheda che descrive le singole fasi del prodotto, rigorosamente artigianale. Si parte con la descrizione di un’apposita miscela di farine di grano duro, sale, lievito naturale, poi la cottura al forno di 90 minuti e 300 gradi di temperatura, infine la pezzatura, oltre due chili di peso, anche più piccole, ma non meno di un chilogrammo, colore giallo ambrato, come la spiga matura. Soddisfatto il sindaco Alberto Urpi: “Tre sono gli elementi che rappresentano l’identità della nostra cittadina: il civraxiu, il castello e il museo medioevale. È importante cercare di promuoverli e far conoscere al meglio la nostre tradizioni storiche per un reale rilancio del settore. Il nostro pane, per la sua qualità e per le sue caratteristiche, non è secondo a nessun altro prodotto del genere. Per questo ritengo che sia giusto attivar- si per una sua valorizzazione e affermazione economica”. In un periodo storico in cui la produzione aumenta come quantità, in cui affoghiamo nelle eccedenze, è necessario difendere le caratteristiche qualitative come il sapore, il profumo ed altre prerogative, varietà antiche che rischiano giornalmente di scomparire insieme alla nostra storia artigianale e rurale. “Il sogno - dice un panettiere, Stefano Cappai - è quello che il nostro pane diventi un fiore all’occhiello per Sanluri. Se ne parla da 30 anni, ma solo adesso si parte. Speriamo di arrivare al capolinea e non perderci per strada”. Convinto che “buona parte del futuro sia nelle mani dei panificatori, un’arte che richiede passione, diversamente meglio cambiare mestiere”. Al centro dell’interesse il valore storico, culturale ed affettivo. “Il civraxiu - spiega l’agronomo Massimo Tanda - in quanto ingrediente della nostra dieta, va inteso come cultura, momento di convivialità, scambio, piacere, conoscenza, ma soprattutto fattore identitario della cittadina”. Santina Ravì GUSPINI oggi è presente. In Sardegna invece la piazza principale era Sestu, paese natio di Emanuela Loi, una delle vittime della scorta di Paolo Borsellino. Dopo i vari discorsi, è iniziata la lettura dei nomi delle vittime. Le prime letture sono state le nostre, quelle della classe 2a D. Ha iniziato Emanuele Mei, a seguire Alberto Massimo Serpi, Antonio Adriano Zanda, Enrico Mancosu, Luca Bussu, Nicola Sanna e Chiara Liscia. Le letture si sono susseguite poi con gli alunni delle altre scuole di Guspini e con alcuni assessori comunali fino ad arrivare a circa 900 nomi. È stata una bellissima manifestazione, molto commovente, ma allo stesso tempo educativa, con la speranza che la mafia venga sconfitta. Luca Bussu classe 2 D SARDARA Una tradizione da tramandare alle nuove generazioni Nonostante i danni causati dal punteruolo rosso, la comunità di Sardara ha svolto con successo i tradizionali laboratori artistici dell’intreccio di foglie di palma. Con il sorriso stampato in volto e abilità tecnica, numerosi cittadini di ogni età si sono cimentati nel raccogliere i ramoscelli e comporre, nell’ex scuola materna Cottolengo e nella chiesa di San Gregorio, spettacolari capolavori di tessitura vegetale per allestire le parrocchie di Sant’Antonio e della Beata Vergine Assunta e da distribuire ai fedeli la domenica della Passione. «Le palme allestite sull’altare - dicono gli uomini del gruppo di Sant’Antonio - vengono intrecciate solo dalle donne perché più precise e accurate. Tra le veterane abbiamo Carmela Meloni, Maria Pinna, Vitalia Tuveri e Vincenza Sanna, che stanno trasmettendo quest’arte alla piccola Angelica». Tramandare alle nuove generazioni le antiche realizzazioni di svariati intrecci artigianali con le palme e l’olivo sembra essere l’obiettivo condiviso dai due gruppi di lavoro, che l’anno prossimo coinvolgeranno le scuole e le associazioni del paese. Marisa Putzolu Il museo Sa Corona Arrubia fino al 3 aprile partecipa alla terza edizione di “#MuseumWeek”, la settimana internazionale dei musei su Twitter. La manifestazione, che coinvolge 68 paesi e 2.825 musei e istituzioni culturali di tutto il mondo, presenta un ricco programma di sette giorni per interagire con il pubblico sulla vita museale. Lunedì di Pasqua con “il dietro le quinte”, per svelare le curiosità e i segreti più nascosti del museo, martedì con la giornata dedicata alle persone celebri e non che hanno visitato la struttura, mercoledì per raccontare la storia e l’architettura delle mura del museo. La giornata di giovedì è dedicata al patrimonio culturale, materiale e immateriale. Quella di venerdì invece alla presentazione di obiettivi, progetti didattici realizzati dal 2003 ad oggi e idee da condividere con i visitatori per il futuro del museo. La settimana si concluderà sabato 2 aprile con la giornata dedicata all’esplorazione di dettagli e aneddoti e domenica 3 per condividere l’esperienza di visita museale. (m. p.) BARUMINI Palme intrecciate a rischio a causa del punteruolo rosso L’intreccio delle foglie di palma è una tradizione ultrasecolare che non è destinata a scomparire. Ma quest’anno i componenti della Confraternita Madonna del Rosario col Priore Marco Medda sono stati in difficoltà a trovare le palme, a causa del punteruolo rosso che ha essiccato decine di alberi. Perciò, nel confezionare gli intrecci delle palme dalle tantissime forme e dimensioni, quest’anno sono state ridimensionate per soddisfare tutti ei si sono aggiunti ramoscelli di ulivo per farne altre. Un rito tra i più significativi della Quaresima, dove i ramoscelli dorati benedetti da don Nicola Pinna sono stati distribuiti in Parrocchia la domenica delle Palme durante Sa Missa Manna. Sa prama è offerta alla Chiesa da coloro che possiedono questo particolare albero. L’antica arte d’intreccio dei rametti color oro, creata da abili mani, produce palme di varie misure e intrecci finemente lavorati. La Confraternita realizza circa 1500 palme, e anche quest’anno si è prefissa un importante obiettivo: insegnare ai più giovani l’arte dell’intreccio dei ramoscelli delle palme e il procedimento de Sa prama pintada, per garantirne un futuro. Carlo Fadda Anche la scuola è contro la mafia Lunedì 21 marzo, anche noi della classe 2a D della scuola media abbiamo partecipato alla manifestazione contro la mafia organizzata dall’associazione “Libera” (Presidio Silvia Ruotolo). Siamo arrivati alle 10:30 in piazza, accompagnati dalla professoressa Incani e abbiamo subito presentato i nostri cartelloni preparati a scuola. Alle 11 è iniziata ufficialmente la manifestazione, con la presentatrice che ha salutato il sindaco, il quale ha pronunciato un discorso sulla mafia e sul fatto che bisogna sconfiggerla. La manifestazione, che si svolge ormai da 21 anni, era in concomitanza con altre iniziative che si sono tenute in tutta l’Italia. La piazza principale si trovava a Messina, in Sicilia, dove la mafia si è sempre fatta sentire e ancora 9 VILLAMAR PABILLONIS Donne e anziani hanno lavorato le palme seguendo la tradizione Sa pintadura de sa prama Come ogni anno, è stata seguita la tradizione per la preparaA Villamar l’arte de sa pintadura de sa prama, ovvero l’intreccio e la decorazione delle palme che vengono benedette per la festività che si celebra la domenica antecedente alla Pasqua, è una di quelle attività che si sta cercando di insegnare e tramandare alle generazioni future. In particolare, due signore esperte del ‘settore’, Fulvia Carracoi e Gianna Boi, ogni anno nel periodo pasquale si adoperano per tramandare questa tradizione ai loro nipoti, che già da un po’ di tempo hanno acquisito buona manualità. Anche l’associazione Su Crasi, come accade ormai da anni, ha proposto (attraverso Albertina Piras e Antonio Sanna fondatori del gruppo) un laboratorio didattico rivolto ai bambini più piccoli su quest’arte del passato. L’iniziativa, come di consueto, ha avuto un buon successo di partecipazione e gradimento. Simone Muscas zione delle palme. Dopo il taglio dei ramoscelli dalle piante situate in diverse zone del paese, una settimana prima, alcuni volontari, Giovanni Pia, Nazario Saba, Giovanni Pia, Antonina Indavuru, Luisa Lisci, Daniela Cossu, Elisabetta Cossu, Maddalena Madeddu e Federico Frau, nei locali del salone parrocchiale hanno dato inizio al rito dell’intreccio dei duemila rametti che sono stati distribuiti alle famiglie la Domenica delle Palme. Prima della laboriosa lavorazione sono state però rispettate le antiche consuetudini. «Il primo atto è stato quello di chiedere ai proprietari di palme il permesso di entrare negli orti e giardini», afferma Nazario Saba. «Da ‘su pizzu’, che si trova nella parte interna della chioma della pianta, lungo anche due metri, si possono ricavare quaranta “prama de populu», spiega a sua volta Giovanni Pia, il più anziano del gruppo. Un particolare significato presenta, “Sa Prama de Passiu”, lavorata su un unico “pizzu” con “cinqui nuxis”, che rappresentano le piaghe del costato, dei piedi e delle mani del Cristo che è stata consegnata al sacerdote la Domenica delle Palme. Dario Frau PDF Compressor Pro 10 1 aprile 2016 VILLAMAR É il luogo dove tante generazioni di villamaresi hanno trascorso anni di vita spensierata. Parliamo della piazza dell’ex municipio che sorge al centro del paese dove tanti bambini hanno giocato e molti adolescenti e numerose famiglie hanno trascorso bei momenti. Altri tempi. La socializzazione infatti, prima dell’avvento degli smartphone, era tutt’altra cosa: per incontrarsi esisteva un tacito accordo fra le persone con luoghi sistematici di appuntamento. La piazza dell’ex municipio era senza dubbio la prima fra le scelte che il paese poteva offrire. Oggi però, dato anche il suo significato simbolico, quel luogo mostra ben più di una pecca che mal si lega alla sua lunga storia: dopo l’abbattimento dell’ex edificio del municipio la piazza versa in uno stato di fatiscenza che non rappresenta certo un bello spettacolo per i numerosi automobilisti e pedoni che passano in quel tratto della strada. Nell’ultimo decennio i luoghi d’incontro nel paese sono cambiati, su tutti la passeggiata coperta (quello che La piazza dell’ex municipio: a quando i lavori? un tempo era il Riu Cani) e il parchetto comunale. La piazza appare oggi frequentata soltanto da qualche nostalgico e mostra inevitabilmente i segni dell’usura del tempo. Per capire quale sarà il suo futuro, ci siamo rivolti a Giampiero Mereu, assesso- SARDARA. VERSO re ai Lavori Pubblici: «Nel 2007, durante la nostra prima legislatura l’Amministrazione Comunale ha aperto un mutuo di circa un milione di euro. Una parte di questi denari era destinata al rifacimento della piazza il cui progetto è stato realizzato attraverso un concorso di idee. Gli intenti progettuali sono quelli di lasciare l’aula consiliare con la sua attuale funzione e trasformare l’area dove un tempo sorgeva il municipio in un passaggio per l’ingresso nella necropoli punica convertendo contemporaneamente i locali dell’ex biblioteca in info point turi- stico. Sulla restante parte della piazza dovrà essere realizzato un restyling che la renderà più moderna e funzionale». Eppure, dal 2007, di anni ne sono passati ben nove e nonostante ciò sembra che nella piazza dell’ex municipio il tempo si sia fermato. «Purtroppo - puntualizza Mereu - il “patto di stabilità” non ci ha permesso di portare avanti molti dei nostri intenti, la piazza è uno di questi. Quei soldi li abbiamo in cassa, ma ancora non ci è concesso di spenderli. Siamo soltanto riusciti ad attingere a una parte di quelle risorse SAN GAVINO LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE Roberto Caddeo si candida sindaco con una lista civica Ormai è certo. Il consigliere Roberto Caddeo si candiderà sindaco di Sardara con l’omonima lista civica “Caddeo Roberto Sindaco”, costituita da cittadini che non portano avanti programmi partitici. Lo ha annunciato lui stesso durante il secondo incontro pubblico organizzato dall’opposizione in vista delle elezioni di maggio. Dopo la prima discussione sugli Enti locali, alla quale hanno preso parte numerosi cittadini e i consiglieri regionali Gianni Lampis e Raimondo Perra, la lista di Caddeo ha coinvolto Simone Atzeni, capogabinetto dell’assessorato regionale dell’Industria, per delineare punti programmatici sullo sviluppo turistico e termale, tra cui servizi garantiti anche dai comuni, e non solo dagli stabilimenti alberghieri. «Stiamo parlando di persone che spendono tanto - è intervenuto Atzeni - e vorrebbero servizi proporzionati a quanto spendono. I turisti devono poter sia dormire nel territorio visitato che passeggiare in un posto bello e pulito. Un sindaco portoghese, descrivendo il comune da lui amministrato, disse: ‘La casa è mia ma la facciata è di tutti’». Sulla stessa linea anche il consigliere Caddeo, che ha tracciato alcune idee sul termalismo a Sardara. L’imposta di soggiorno, pari a 50 centesimi, massimo un euro a notte, per chi pernotta negli alberghi, da utilizzare per la manutenzione del paese e attivare un bus navetta che consenta ai turisti di visitare il centro abitato e tutto il territorio provinciale. Sfruttare con un terzo albergo l’eccedenza di acqua calda sorgiva non utilizzata nei due stabilimenti termali, recuperare l’ex Bottiglieria, ripristinando i bagni romani, e infine attivare il baratto amministrativo. «Siamo stati i secondi in Italia a proporlo e ad approvarlo in Consiglio - ha detto il neoeletto capogruppo di opposizione Roberto Caddeo - ma quando abbiamo presentato una bozza di regolamento l’attuale maggioranza non ha voluto nemmeno aprire la discussione, bocciando la proposta». Qualche suggerimento è arrivato anche dal pubblico: usare il canone dell’albergo comunale per ingaggiare persone capaci ad amministrare il paese; realizzare percorsi turistici con viali alberati, panchine, cestini, come ad esempio lungo la circonvallazione o verso il castello di Monreale; erogare nelle abitazioni dei sardaresi i litri d’acqua termale al secondo attualmente inutilizzati; sollecitare alberghi e ristoranti a fare rete con produttori e allevatori del territorio per proporre menù a base di prodotti tipici locali; ed infine premiare le attività produttive di Sardara con sgravi fiscali o un marchio di qualità comunale. Marisa Putzolu che abbiamo utilizzato per la demolizione dell’ex municipio e per tre campagne di scavo della necropoli punica». Detto ciò appare chiaro come sui tempi per la realizzazione dell’opera non si possa fare al momento alcuna previsione. Molto, a questo punto, dipenderà dall’allentamento dei cordoni del patto di stabilità che, almeno nelle previsioni, saranno meno stringenti da quest’anno. Occorrerà quindi attendere nuove disposizioni: solo allora sarà dato sapere se la piazza potrà, finalmente, tornare agli antichi splendori. Simone Muscas Presto una via o una piazza da intitolare alle vittime delle foibe Il consiglio comunale di San Gavino Monreale, nella giornata di giovedì 3 marzo, ha finalmente discusso la mozione presentata dalla minoranza la cui prima firmataria era Maria Elena Addari, rappresentante in consiglio comunale del gruppo Progetto Comune. La mozione, in sintesi, prevedeva che il 10 febbraio, riconosciuto come “Giornata del Ricordo”, venisse ricordato l’eccidio delle foibe e venisse intitolata una via alle vittime anche nel comune di San Gavino. «La mozione è stata presentata il 20 gennaio - ha affermato Maria Elena Addari - eppure viene discussa oggi 3 marzo. Sarebbe stato bello discutere della proposta per tempo e fare un percorso insieme ai propri figli e alle scuole». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Silvia Mamusa, esponente del Partito Democratico, consigliera della minoranza: «La nostra intenzione era quella di portare a conoscenza del consiglio comunale il desiderio di dare il giusto rilievo a questo giorno». «Per la giornata del ricordo avremmo voluto organizzare qualcosa - ha dichiarato il sindaco Carlo Tomasi - ne abbiamo parlato anche in maggioranza. Non dev’esserci un’unica iniziativa per commemorare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe. Come in altre parti d’Italia, sarebbe importante dedicare una via o una piazza a questa giornata. Sarebbe interessante, inoltre, trovare qualcuno che si sia già occupato di questi eventi, un professore che tratti l’argomento con il giusto rilievo». Il documento è stato infine approvato all’unanimità. Lorenzo Argiolas Sanluri. Consiglio comunale Ora è ufficiale: a Sanluri Stato è nata la Consulta della frazione. Nominata dal Consiglio comunale, per una volta maggioranza e minoranza hanno votato all’unanimità i 13 candidati. Anzi, per accontentare tutti i residenti della borgata che si sono dichiarati disponibili a farne parte, l’Assise cittadina ha persino violato il regolamento appena approvato, nella parte in cui dispone che gli eletti siano nove. Fra gli eletti 9 uomini e 4 donne: Daniele Spe- Nasce la Consulta di Sanluri Stato randino, Elisabetta Schiavo, Marcella Zedda, Antonio Farina, Anna Celeste Callai, Savina Peccagnin, Fabio Casta, Gianmaria Zedda, Filippo Mallocci, Matteo Casta, Carlo Congia, Gabriele Matzeu, Danilo Cera. “Abbiamo deciso - spiega il sindaco Alberto Urpi - di accogliere tutte le richieste, sia per non scontentare chi si è offerto spontaneamente per portare in Consiglio le esigenze della borgata, sia per avere una partecipazione attivata ed allargata ai diversi settori che ciascuno di loro rappresenta. La Consulta rappresenta sicuramente il nostro interlocutore privilegiato in occasione di decisioni ammi- nistrative da assumere con ricadute dirette sul territorio”. Soddisfatti i consiglieri: “Nel territorio, che non ha un rappresentate del posto in Consiglio comunale, la Consulta può fungere in maniera efficiente come cassa di risonanza di tutte le istanze che siamo pronti a recepire direttamente dai neoeletti interlocutori”. L’impegno collettivo è la promessa di avvicinare la comunità alla vita politica del Comune. (s. r.) PDF Compressor Pro 1 aprile 2016 A FORTE RISCHIO INCIDENTI LE STATALI 196 E 11 197 L’incrocio della morte sulla provinciale San Gavino - Villacidro Strade da terzo mondo nel Medio Campidano T roppi incroci e assurdi ponti sulle strade statali 196 e 197 e nella provinciale per Sardara sono stati causa di incidenti in alcuni casi anche mortali. Il forte grido d’allarme è stato lanciato più volte dalle organizzazioni sindacali del territorio, dai sindaci del Medio Campidano e della Marmilla anche con manifestazioni eclatanti, ma ad oggi le strade rimarcano insicure. INCROCIO DELLA “MORTE”. A San Gavino l’amministrazione comunale ha più volte chiesto la sistemazione di questi tratti pericolosi e la creazione di una rotatoria nell’intersezione tra la provinciale che da San Gavino porta a Villacidro e la statale 197. Ora la speranza è che le inutili stragi di morti (4 dal 2006) e feriti (quasi 100 negli ultimi 8 anni) nell’ ‘incrocio della morte’ abbiano presto termine anche se non sono bastati i dissuasori fatti collocare dal sindaco Carlo Tomasi e dal suo esecutivo a partire dall’assessore Stefano Musanti: «Ora c’è l’impegno - spiega quest’ultimo - da parte della Provincia per l’acquisto dai privati delle aree sulle quali dovrà essere realizzata la rotatoria. È un’opera fondamentale: le vite umane non hanno prezzo». STATALE 197. Questa strada si fa molto pericolosa nel tratto Sanluri-Guspini. Basti pensare all’incrocio provinciale San Gavino-Villacidro. Sotto accusa anche il bivio per Gonnosfanadiga: chi viene da San Gavino in macchina deve immettersi nel bivio con una visuale limitata. Così anche l’incrocio provinciale Gonnosfanadiga-Pabillonis. STATALE 196 Non è da meno, in quanto a pericolosità, la statale 196, soprattutto nel tratto Villasor-Gonnosfanadiga, dove si registrano numerosi incidenti. L’insidia è sempre dietro l’angolo, sia per l’intenso traffico anche di mezzi pesanti che per la presenza di diversi incroci con altre statali e provinciali. Uno degli incroci più pericolosi è quello all’altezza della statale con il bivio per Vallermosa e Samassi: l’intersezione è posta subito dopo un grande dosso. L’assurdo è che poco distante vi è una rotonda che porta all’ippodromo, che sarebbe stata più utile poco più avanti. Strade pericolose che impediscono lo sviluppo economico di un vasto territorio, dove operano diverse attività imprenditoriali e turistiche. Gian Luigi Pittau Sardara. Parco comunale Giochi arrugginiti: un pericolo per i bambini I giochi per bambini nel parco comunale di Sardara sono pericolosi. Dondoli arrugginiti, girelle con pezzi mancanti, casette di legno con schegge, tombini scoperchiati con fili elettrici a vista e facilmente raggiungibili, altalene da paura, cestini dei rifiuti fissati sui paletti con filo di ferro arrugginito. Ed ancora: campi da tennis convertiti a orti incolti e vialetti lastricati che potrebbero essere usati come circuito di collaudo per sedie a rotelle. Il marciapiede “incompiuto” della via Tirso, strada che costeggia il parco, è invaso da erba alta e fitta da impedire il transito a qualsiasi essere bipede esistente sul pianeta. Saimen Piroddi Lunamatrona. Consiglio comunale Approvati all’unanimità il piano particolareggiato e la non adesione al Campus Lo scorso 16 marzo si è tenuto il consiglio comunale per discutere su alcuni ordini del giorno particolarmente importanti. Tutti i punti programmatici sono stati approvati all’unanimità. Inizialmente il sindaco Alessandro Merici ha illustrato il piano particolareggiato del centro storico (lavoro che ha visto la luce dopo anni di discussioni). Tutti i consiglieri ne hanno condiviso i contenuti. Tuttavia, prima del voto definitivo, il documento verrà pubblicato per un periodo di trenta giorni sul sito web del Comune, in modo da poter essere consultato dai cittadini che, se lo riterranno opportuno, potranno fare osservazioni e proporre modifiche. Secondo punto in discussione l’adesione al progetto del campus scolastico, proposta avviata dall’Unione dei Comuni. Dopo due assemblee con i cittadini e un precedente consiglio comunale, è arrivata la conferma ufficiale: il comune di Lunamatrona non aderirà al progetto. Alla base della scelta il fatto che, per ancora diversi anni, si avranno numeri sufficienti di ragazzi iscritti alle scuole dell’obbligo. É inoltre emer- so che privarsi della scuola nel paese potrebbe rivelarsi, oltre che una scelta scellerata in termini d’identità della comunità, anche controproducente dal punto di vista economico. Su quest’ultimo aspetto i consiglieri hanno convenuto sul fatto che aderendo al progetto campus il risparmio in termini di spese che presumibilmente deriverebbe dall’accorpamento di ben quattordici plessi della Marmilla non sarebbe bilanciato dai costi che lo stesso comune di Lunamatrona dovrebbe sostenere per i trasporti (due autobus di gros- se dimensioni), la manutenzione delle scuole del paese (che non potrebbero essere abbandonate, pur restando vuote) e la quota parte che ogni comune partecipante al progetto dovrebbe pagare per il mantenimento del campus. Qualora invece vi fosse un’unità d’intenti con alcuni paesi limitrofi, al fine di mantenere i numeri sufficienti di iscritti negli anni a venire e quindi tenere attive le strutture scolastiche nel paese, il consiglio ha avvallato l’ipotesi di cedere uno dei tre gradi d’istruzione ad uno degli eventuali paesi “collabo- ranti”. Ultimo punto: la discussione sull’aspetto riguardante alcune proposte per gli adolescenti compresi nella fascia d’età fra gli undici e i sedici anni. La vice-sindaco Carla Melis ha proposto, prima di decidere su iniziative di aggregazione sociale (colonie, campeggi o altro) di chiedere agli stessi ragazzi, attraverso dei questionari, di esprimere le proprie preferenze su alcune opzioni che dovranno ancora essere definite. Anche su quest’ultimo punto c’è stata unità d’intenti fra le parti. Simone Muscas