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Con Antico Egitto si intende la civiltà sviluppatasi in quella
sottile striscia di terra paludosa fertile che si distende lungo
le rive del Nilo a partire dalle suecataratte al confine
col Sudan fino allo sbocco nel Mediterraneo, e riconosciuta
come entità statale a partire dal 3100 a.C. fino al 1786
a.C. ed è suddiviso in quattro grandi fasi: l'epoca arcaica o
protodinastica (3100-2600 a.C.), l'Antico Regno (2600-2200
a.C.), il Medio Regno (2052-1785 a.C.) e il Nuovo Regno
(1567-1075 a.C.).
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Le tracce di insediamenti lungo il Nilo sono molto antiche e
si calcola che l'agricoltura (in particolare la coltivazione
di grano e orzo) abbia fatto la sua comparsa in quelle
regioni intorno al 3500 a.C. Proprio la presenza del fiume,
che rende possibile la vita in una regione
peraltro desertica, è il motore primo del precoce nascere
della civiltà urbana e del suo persistere quasi immutata, ai
nostri occhi, per quasi tremila anni. Le acque del Nilo, con le
loro piene annuali, non portano solo fertilità ma anche
distruzione se non vengono costantemente controllate,
imbrigliate, incanalate, conservate per i periodi di siccità;
ed è proprio da questo motivo che nasce la necessità di uno
stato organizzato, uno stato che garantisca la manutenzione
di quelle strutture da cui dipende la sopravvivenza di tutti.
Le tombe che i faraoni delle prime 2 dinastie avevano
utilizzato come sepolcri furono sostituite da un nuovo
edificio durante il regno del faraone: la piramide. La
costruzione della piramide derivò dalla sovrapposizione di
mastabe, tombe generalmente a forma di piramide tronca,
di grandezza decrescente via via che aumentava l'altezza. La
figura "a gradoni" simboleggiava la scala attraverso la quale
il faraone saliva al cielo. A essa ne seguirono altre e, durante
la IV dinastia, apparve la prima piramide perfetta. La prima
fase della costruzione consisteva nello scegliere il luogo
adatto all'ubicazione; poi si disegnavano le piante e si
decideva la quantità di materiale e di personale necessaria.
Allora venivano convocati i sacerdoti, per determinare i
punti cardinali che avrebbero orientato le facce delle
piramidi, delimitare le basi e procedere alla cerimonia del
livellamento del terreno.
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Fin dalle prime dinastie il re si afferma quale dio in terra,
con la precisa funzione di conservare maat "l'ordine", il
sistema, anche cosmico, che da lui dipende. Da qui deriva il
regime faraonico, autocratico per diritto divino, che
accentra ogni funzione dello stato sul re e che, sia pure con
alternative e variazioni, si mantenne tale sino alla fine della
civiltà egiziana. L'affermazione del dogma faraonico ha la
sua massima espressione nell'Antico Regno e precisamente
nella IV dinastia, quando possiamo prendere a simbolo
della straordinaria autorità regale e dell'accentrato
interesse sociale sul faraone in questo periodo le piramidi,
cioè i monumenti funerari dei faraoni di quella
dinastia: Cheope, Khefren e Micerino.
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Verso il 2040 a.C. finisce il primo Periodo Intermedio: il
principe Mentuhetep riesce a riunire l'Egitto sotto il proprio
potere e diventa fondatore dell'XI dinastia: nessun dubbio
che lui e i suoi successori abbiano dovuto penare per
riorganizzare l'Egitto, ostacolati dalle tendenze
indipendentistiche radicatesi nei monarchi provinciali, ma
alla fine riescono a controllare l'intero paese e a ottenere un
concentramento del potere politico a Tebe, la nuova
capitale. Nella riconquistata unità nazionale, l'Egitto è in
grado di riprendere il controllo in Libia e in Nubia, sfrutta di
nuovo le sue risorse minerarie e riallaccia il commercio con
la Siria. L'ultimo sovrano della XI dinastia è soppiantato dal
suo visir, Amenemhat, che con il nome di Amenemhat
I inizia la XII dinastia, con cui si apre il Medio Regno.
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Con Nuovo Regno si intende il periodo della storia egizia
che comprende le dinastie XVIII, XIX e XX secondo la
cronologia di Manetone.
Il Nuovo Regno è il momento di massima espansione
dell'influenza egiziana, al punto che talvolta si tende a
parlare di impero. Se nei confronti della Nubia il termine è
corretto in quanto l'Egitto estese il suo controllo diretto
inglobando tutte le terre fino alla quarta cataratta.
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La matematica egizia è il complesso delle tecniche
matematiche che furono sviluppate presso la civiltà
dell'Antico Egitto. Le prime testimonianze dell'utilizzo della
matematica presso gli egizi risalgono al periodo dell'Antico
Regno, con una iscrizione che registra le conquiste di una
guerra, utilizzando il sistema di numerazione che sarà poi in
uso per tutta la storia egizia. Inoltre già nella prima dinastia
erano diffuse la pratica della misurazione del livello di
acqua del Nilo, e il rituale del "tendere la corda" per la
costruzione dei templi, a conferma dell'uso di nozioni
geometriche. La matematica egizia classica, descritta nel
resto dell'articolo, emerse soltanto nel Medio Regno, con la
creazione di vere e proprie scuole di scribi, e la nascita del
sistema di frazioni caratteristico della matematica egizia. I
problemi affrontati hanno sia carattere numerico e astratto,
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Gli egizi non identificavano le malattie bensì cercavano le
cause dei sintomi specifici, che secondo loro erano
addebitabili, per lo più, ad agenti esterni che le
loro cure tentavano di distruggere o di estromettere; questo
modelloeziologico era legato sia alla concezione
dell'origine del mondo sia alle credenze sulle influenze
delle forze superiori. L'esame delle mummie ha rivelato
malattie
quali arteriosclerosi, carie, artrite, vaiolo e tumore ma anche
dalle raffigurazioni è possibile dedurre alcune patologie
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L'astronomia nell'Antico Egitto ha rivestito un ruolo
importante per fissare le date delle feste religiose e per
determinare le ore della notte. Notevole importanza ebbero
anche i sacerdoti dei templi che osservavano le stelle, le
congiunzioni dei pianeti e del Sole e le fasi della Luna.Le
conoscenze sull'astronomia egizia ci vengono soprattutto
dai coperchi di sarcofagi dell'Antico regno, coperchi di
sarcofagi del Medio Regno, dagli orologi stellari, orologi
stellari perfezionati , due papiri risalenti circa al 144 d.C. ,
studi sull'orientazione delle piramidi e sviluppo degli
strumenti, zodiaci egizio-babilonesi.
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L'arte ha origini antichissime, precedenti al III millennio
a.C., e si intrecciò nei secoli con quella delle culture vicine
(siro-palestinese e fenicia). L'arte dell'Antico Egitto si può
suddividere in due grandi periodi: l'arte predinastica o
preistorica, e l'arte dinastica dell'Antico, Medio e Nuovo
Regno. L'arte decorativa era completata da vasi costituiti
inizialmente in terra del Nilo, in pietra e in un secondo
tempo in argilla, statuette in terracotta e in avorio
raffiguranti uomini e animali al lavoro, tavolette in scisto che
col passare del tempo assunsero carattere votivo, con i temi
ormai in rilievo.
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La musica dell'Antico Egitto ha origini molto remote. Fu tra
le prime civiltà di cui si hanno testimonianze musicali. Per
gli egizi la musica aveva un ruolo molto importante: la
leggenda vuole che sia stato il dio Thot a donarla agli
uomini. Intorno al V millennio a.C. vennero introdotti i primi
strumenti musicali, quali bacchette, tavolette e sonagli,
utilizzati in rituali totemici. Le danze erano soprattutto
propiziatorie alla caccia, magiche, di fecondazione e di
iniziazione.
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La religione mostra un'estrema complessità di credenze e
una moltitudine di divinità, in un politeismo spesso confuso
e contraddittorio. Questa complessità si spiega con le molte
generazioni che hanno fatto, per secoli, aggiunte alle
primitive credenze. Ciò che appare contraddittorio nelle
concezioni teologiche e religiose si spiega con la singolare
mentalita egiziana che non rifuggiva dal contraddittorio e
con la tendenza al sincretismo che assimilava divinità
diverse e spesso tra loro lontanissime. All'interno di questa
pletora politeistica si distinguono alcune correnti come
quella del culto degli animali.Alcune divinità hanno
maggiore importanza in determinati periodi storici.
FINE
MA,
WW GLI EGIZIANI!!!
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