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Egitto - Liceo MT Cicerone

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Egitto - Liceo MT Cicerone
Egitto
La Valle del Nilo
La Valle del Nilo appartiene
geograficamente al Nordafrica, ma
culturalmente e storicamente ha sempre
rappresentato un mondo a sé.
Propriamente, il corso del Nilo attraversa
sei paesi africani: Burundi, Ruanda,
Tanzania, Uganda, Sudan ed Egitto. Dalle
sue sorgenti fino a Khartoum, il fiume è
diviso in due rami: Nilo Bianco e Nilo
Azzurro.
Tuttavia l'area geografica di riferimento per
la storia antica comprende i territori degli
attuali Egitto e Sudan, l'antico regno dei
sovrani egizi, quelli che i gli storici greci
chiamarono faraoni, con i paesi confinanti
a sud, Nubia e Kush.
Periodizzazione antica
La storia dell'Egitto dinastico (30 dinastie, da Menes a Tolemeo I soter) è tradizionalmente divisa
nei seguenti periodi:
Epoca arcaica o protodinastica (I - II dinastia - 3100-2600 a.C.)
Antico Regno (III - VI dinastia 2600-2200 a.C.)
Primo periodo intermedio (VII - XI dinastia - 2200-2052 a.C.)
Medio Regno (XII dinastia - 2052-1786 a.C.)
Secondo periodo intermedio (XIII - XVII dinastia - 1786-1567 a.C.)
Nuovo Regno (XVIII - XX dinastia - 1567-1075 a.C.)
Terzo periodo intermedio (XXI - XXV dinastia - 1075-672 a.C.)
Periodo tardo (XXVI - XXX dinastia - 672-332 a.C.)
Dopo la conquista di Alessandro Magno si parla di:
Egitto greco e romano: dal 332 a.C. al 642 a.C.
– Egitto greco: dal 332 a.C. al 30 a.C.
– Egitto romano: dal 30 a.C. al 642
Dopo la conquista musulmana si parla di
Egitto arabo: dal 642 al 1517
Dalle mastabe alle piramidi
I più antichi esempi di architettura egizia di cui ci siano pervenuti resti
sono le màstabe, tombe monumentali del periodo arcaico o delle prime
dinastie faraoniche (2853-2657 ca. a.C.).
Le mastabe, dall'arabo "panca" , "banco", edificate in un primo tempo in
mattoni crudi, e successivamente in pietra calcarea, inizialmente venivano
usate per la sepoltura dei faraoni e dei loro familiari.
A partire dall'Antico Regno i faraoni preferiranno destinare le proprie
spoglie e quelle dei familiari alle piramidi, ancora più grandiose. Le
mastabe verranno quindi destinate ai dignitari di corte, come i nobili, gli
scribi, i sacerdoti e i visìr (primi ministri, che avevano il compito di gestire,
per conto del faraone, tutti gli affari ordinari del regno).
Solitamente di pianta rettangolare, le mastabe hanno la forma di un
massiccio tronco di piramide.
La màstaba è una costruzione piuttosto semplice, si compone di due parti: la zona inferiore e quella superiore.
La zona sotterranea o inferiore è costituita da un sepolcreto, scavato in fondo a un pozzo a volte assai profondo (oltre
venti metri) e articolato in più livelli. Il sepolcreto poteva essere articolato in più sale, ed era consacrato ad ospitare il
sarcofago del defunto, il corredo e tutti gli oggetti ritenuti indispensabili alla vita ultraterrena. Gli Egizi credevano infatti che la
vita proseguisse oltre la morte solo se il corpo si fosse conservato; da qui la necessità di mummificare i cadaveri e mettere
accanto a loro cibi, utensili e arredi che avrebbero reso più facile la vita nell'aldilà.
La zona in superficie, o superiore, destinata a chiudere per l'eternità il pozzo di accesso alla zona inferiore e indicarne la
presenza in modo monumentale. La zona superiore della màstaba è dotata di molti vani, anche ampi con cappelle e celle per
le preghiere, i riti, e le offerte dei parenti. Esternamente le mastabe sono decorate con colori vivaci.
Uno degli elementi caratteristici della mastaba è la facciata, che presenta una falsa-porta. E' una lastra di pietra rientrante con
il nome e i titoli del defunto, che riproduceva con stipiti, colonne e architrave, la forma di una porta. E' il simbolo del passaggio
tra il mondo dei vivi e quello dei morti, secondo l'antica religione egizia, consente all'anima immortale, il kà del defunto di
passare dalla sua dimora ultrareterrena al mondo dei vivi e viceversa. Davanti alla finta-porta, spesso ornata di dipinti, rilievi e
statue, si potevano depositare su una stuoia o una lastra di pietra le vivande necessarie alla sopravvivenza del defunto.
Le piramidi
La piramide a gradoni è detta anche
piramide scalare, in quanto è formata dalla
sovrapposizione di ben sei màstabe, di
ampiezza decrescente, che raggiungono
insieme 60 metri di altezza.
Pensata inizialmente come una grande e
massiccia màstaba, è stata poi
successivamente ingrandita, fino alla forma
definitiva composta da sei gradoni.
Nonostante la diversa destinazione dell'edificio,
risulta evidente la ripresa della struttura della
ziqqurat mesopotamica.
La Necropoli di Saqqara, cimitero monumentale presso Menfi,
conserva numerose màstabe, alcune delle quali sono celebri per la
bellezza della loro decorazione.
Dalla sovrapposizione di più màstabe nascono le prime piramidi a
gradoni.
La più antica e famosa è senza dubbio la piramide del faraone
Zoser. Zoser, detto anche Djoser o Gioser, è il primo faraone della
III dinastia (2700-2625 a.C. ca), con lui si apre il primo periodo di
splendore della civiltà egiziana: l'Antico Regno.
L'artefice di tale costruzione è Imhotep, il primo architetto
conosciuto della storia, gran sacerdote del dio Ra (il Sole) e
consigliere principale dello stesso Zoser. A Imhotep, del resto, si
attribuisce l'edificazione dell'intera necropoli di Saqqara che altro non
era che il vasto cimitero monumentale della vicina Menfi, la prima
capitale dell'Egitto.
Carta muta
Nord Africa e Medio Oriente
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