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Neuroscienze e convinzioni
Neuroscienze e convinzioni Il potere della fede? terapie complementari, placebo e guarigione Vincenzo Manna www. salus.it / psichiatria 1 “Two things are certain about pills that treat depression: Antidepressants like Prozac, Paxil and Zoloft work. And so do sugar pills.” Washington Post, Tuesday, May 7, 2002 “A trial last month that compared the herbal remedy St. John's wort against the anti-depressant Zoloft. St. John's wort fully cured 24 percent of the depressed people who received it, and Zoloft cured 25 percent, but the placebo fully cured 32 percent… What's more, the placebos, caused profound changes in the same areas of the brain affected by the medicines. One researcher has ruefully concluded that a higher percentage of depressed patients get better on placebos today than 20 years ago.” 2 V. Manna 2009 Terapie “complementari” o semplici “vere” terapie ? L’assunzione quotidiana di aspirina: riduce il rischio di attacco cardiaco del 28 % Hayden, M et al. Aspirin for the primary prevention of cardiovascular events. Ann Int Medicine, 15.1.02 400-800 IU di vitamina E al giorno riducono il rischio di tutti gli attacchi cardiaci del 47% e di quelli non fatali del 77% Brown, Morris et al., JAMA, 19.6.96 L’elettro-agopuntura induce anestesia chirurgica nel 99.6 per cento delle donne sottoposte a parto cesareo Wang DW; Jin YH. Present status of caesarean section under acupuncture anaesthesia in China. Fukushima Journal of Medical Science (JAPAN) Dec 1989, 35 (2) p45-52 6 pazienti su 6 con lattico-acidosi metabolica (con mortalità media del 50%) hanno recuperto dopo somministrazione intravenosa di vit. B1, vit. B2, niacin e l-carnitina Vitamin cocktail helps people recover from nuke side effects. AIDS 14(17):2801-2803. 2000. 3g di l-carnitina per due mesi abbassa i trigliceridi di 5 volte nel 54% dei pazienti in trattamento antiretrovirale Loignon M and Toma E. L-carnitine for the treatment of highly active antiretroviral therapy-related hypertriglyceridaemia in HIV-infected adults. 3 AIDS 15(9):1194-1195. 2001. V. Manna 2009 Si “sentono” meglio o “stanno” meglio ? 20 gay HIV+ and 9 gay HIV Massaggio quotidiano per un mese Nei soggetti dopo massaggio si evidenziano più bassi livelli di cortisolo CTLs (cellule CD8) e cellule “natural killer” aumentate CD4 (cellule T-helper) non aumentate Uno studio fatto nel 1996 ha segnalato un effettivo miglioramento immunitario PWHIVs indotto dal massaggio quotidiano (1). 20 gay HIV + e 9 gay HIV-9 sono stati sottoposti ad un massaggio ogni giorno per un mese. Rispetto a un gruppo di controllo, il massaggio ha abbassato il cortisolo nei soggetti, ma ha anche indotto un aumento dei livelli di linfociti T citotossici (le cellule CD8 che distruggono le cellule infettate da virus) eun aumento dell'ampio spettro di cellule immunitarie chiamate cellule natural killer, che hanno anche mostrato un aumento d’attività. Tuttavia le parti del sistema immunitario specificamente danneggiato da HIV, il CD4 T-helper cellule, non è migliorata. Ironson G et al. Massage therapy is associated with enhancement of the immune system's cytotoxic capacity. International Journal of Neuroscience 84(1-4):205-17. Feb 1996. Birk T J et al. Lack of effect of 12 weeks of massage therapy on immune function and quality of life in HIV4 infected persons. International Aids Conference, Vancouver, 1996. Abstract no. Th.B.4105. V. Manna 2009 Si “sentono” meglio o “stanno” meglio ? Lo studio sul massaggio pare particolarmente suggestivo. La conta CD4 non è migliorata. I livelli di cortisolo ormone dello stress molto immunosoppressivo e la conta delle cellule CD8 sono migliorati (un effetto 'soft' che può dipendere dalla riduzione dello stress). Se ti senti meglio, di solito stai meglio più - magari per aspetti limitati e specifici, ma di sicuro utili. Non è sorprendente che il massaggio possa indurre questi effetti. Essere accolti ed accarezzati placa sicuramente i bambini e gli animali, ma anche gli adulti. Ma, per così dire, anche l'omeopatia può funzionare perché è un modo di "accogliere ed accarezzare". 5 V. Manna 2009 Si “sentono” meglio o “stanno” meglio ? Una delle inutili divisioni che si perpetuano tra Terapie Complementari (TC) e medicina ortodossa è che le TC possono "solo farvi sentire meglio". Ma il "sentirsi meglio" provoca cambiamenti fisiologici molto specifici, se si intende con ciò la riduzione di stress ed ansia. 6 V. Manna 2009 “L’effetto Placebo non è solo nella mente” Leuchter AF, Cook IA, Witte EA, et al.: Changes in brain function of depressed subjects during treatment with placebo. Am J Psychiatry 2002, 159: 122-129. 51 pazienti con depressione maggiore. • Otto settimane di studio. • 52 % hanno risposto al trattamento con antidepressivi. • 38 % ha risposto al trattamento placebo. Riduzione immediata dell’attività del lobo prefrontale nei pazienti che assumevano antidepressivi. Graduale aumento dell’attività del lobo prefrontale nei pazienti che hanno risposto al placebo. V. Manna 2009 7 “L’effetto Placebo non è solo nella mente” Come lavora il placebo? Molto diversamente dai farmaci, sembra. I pazienti che assumono placebo mostrano cambiamenti nell'attività dei lobi prefrontali, la parte del cervello più "moderna", in senso evolutivo, correlate alla programmazione, al processo decisionale e il senso di sé. Questi cambiamenti sembrano ignorare ciò che sta accadendo in parti del cervello più "vecchie" in cui il dolore e gli effetti dei farmaci sembrano più rilevanti. 8 V. Manna 2009 “L’effetto Placebo non è solo nella mente” "I pazienti erano praticamente indistinguibili. A otto settimane dall'inizio del trattamento non si poteva osservare se non una variazione migliorativa dell'umore. Che cosa è successo a otto settimane più un giorno è stato un po' diverso. La maggior parte dei placebo responder, quando hanno saputo che assumevano placebo, hanno avuto un peggioramento del tono dell'umore. Entro un mese, la maggior parte dei placebo responder aveva tanti sintomi depressivi da necessitare di un trattamento farmacologico. Una volta che le persone hanno capito che non stavano assumendo un vero farmaco, l'effetto placebo si è interrotto." Leuchter AF, Cook IA, Witte EA, et al.: Changes in brain function of depressed subjects during treatment with placebo. Am J Psychiatry 2002, 159:122-129. V. Manna 2009 9 Irving Kirsch, Thomas J. Moore, Alan Scoboria, and Sarah S. Nicholls The Emperor's New Drugs: An Analysis of Antidepressant Medication Data Submitted to the U.S. Food and Drug Administration, Prevention & Treatment Volume Five July 15, 2002. Disegno di studio clinico in doppio cieco 10 V. Manna 2009 Disegno di studio bilanciato per il placebo V. Manna 2009 Irving Kirsch, Thomas J. Moore, Alan Scoboria, and Sarah S. Nicholls The Emperor's New Drugs: An Analysis of Antidepressant Medication Data Submitted to the U.S. Food and Drug Administration, 11 Prevention & Treatment Volume Five July 15, 2002. Target article with 9 commentaries. Joanna Moncrieff and Irving Kirsch Efficacy of Antidepressants in Adults, BMJ, 2005;331:155-157. Chirurgia Placebo? "La chirurgia è stata lenta ad raccogliere la sfida dell'epidemiologo Archie Cochrane: impedire l'introduzione di nuove procedure terapeutiche fino a quando studi randomizzati non dimostrano la loro maggiore efficacia rispetto ai trattamenti esistenti ... Il fatto che l'intervento chirurgico non può essere effettuato in condizioni di doppio cieco, controllato contro placebo è spesso considerata come un importante problema metodologico". (BMJ, 1995, 311:1243-1244) "I pazienti con osteoartrite del ginocchio che hanno subito un intervento chirurgico artroscopico placebo hanno riferito un miglioramento del dolore come quelli che hanno ricevuto la vera procedura, secondo quanto riportato dal Department of Veterans Affairs and Baylor College of Medicine e dal Baylor College of Medicine in uno studio pubblicato il 11 luglio 2002, 12 sul New England Journal of Medicine ". V. Manna 2009 Non “nella mente”, ma nel cervello Le modifiche riportate nel cervello delle persone sotto l'effetto placebo sono profonde. Non è possibile raccontare a se stessi, “io lo so, in me c’è un bambino che gioca”. L'effetto placebo è qualcosa di molto più profondo dell’auto-inganno. Fortunatamente nell’interpretazione delle stranezze del cervello umano vengono in aiuto alcuni studi sull’ipnosi. Per precisare, ulteriormente, gli effetti del placebo e delle terapie complementari non sono “solo mentali”. Gli effetti sono estremamente fisici. Essi possono essere fisici perché assumiamo sostanze con effetti reali. Essi possono essere fisici, perché sei stato toccato, manipolato, ascoltato, consigliato: tutte attività che inducono una risposta di relax e parasimpatica. Molte medicine complementari lavorano stimolando le naturali capacità dell’organismo di auto-guarigione. Greenberg, N. 2004. THE BEAST at PLAY: the Neuroethology of Creativity. in: The Child’s Right to Play: A Global Approach, Rhonda Clements & Leah Fiorentino, editors, Praeger Press, Westport CT pp. 309-327. 13 V. Manna 2009 L’osservatore nascosto "Durante lo stato ipnotico una parte del cervello riporta bassi livelli di dolore, mentre un’altra ne riporta livelli alti. Dopo l'uscita dall’ipnosi i soggetti riferiscono che hanno sentito il dolore - ma sotto ipnosi un “osservatore nascosto” in una zona remota del loro cervello ha detto che non erano in grado di percepirlo.“ Michael Shermer, The Borderlands of Science, Oxford 2001 14 V. Manna 2009 L’osservatore nascosto Presupponendo un atteggiamento scettico e razionalista, come si può interpretare l’effettiva efficacia delle terapie complementari? Gli esseri umani sembrano infinitamente suggestionabili - un fatto ben noto ai pubblicitari, alle chiese ed ai governi. Ciò può essere anche utile in senso terapeutico. Tutti abbiamo bisogno di negare un po’ la realtà per vivere meglio. Così preferiamo vedere il bicchiere mezzo pieno. Si evidenzieranno, di seguito, alcune delle caratteristiche della cognitività umana alla base di pregiudizi, aspettative, convinzioni e credenze e del loro ruolo nelle attività di 15 “guarigione” complementari e suggestive. V. Manna 2009 Studio Multicentrico Comparativo (N = 312) (Barlow, Gorman, Shear, & Woods, 2000) Effetti della psico-farmaco-terapia su una concomitante terapia cognitivo-comportamentale (CBT) Studio controllato randomizzato di comparazione tra CBT, imipramina, placebo e le loro combinazioni con valutazioni al post-trattamento (3 mesi), al trattamento di mantenimento (6 mesi), al follow-up (6 mesi dopo) Dati presentati: percentuale di responders (riduzione > 40%) alla Panic Disorder Severity Scale (PDSS) V. Manna 2009 16 Studio Multicentrico Comparativo 100 90 80 CBT 70 % PDSS Responders 60 Imipramine Placebo 50 40 30 Post-Tx Maintenance Follow-Up Barlow, Gorman, Shear, & Woods (2000) V. Manna 2009 17 Studio Multicentrico Comparativo 100 90 CBT 80 % 70 PDSS Responders Imipramine 60 CBT + Placebo 50 40 Post-Tx Maintenance Follow-Up Barlow, Gorman, Shear, & Woods (2000) V. Manna 2009 18 Studio Multicentrico Comparativo 100 90 CBT 80 Imipramine % 70 PDSS Responders CBT + Imipramine 60 CBT + Placebo 50 40 Post-Tx Maintenance Follow-Up Barlow, Gorman, Shear, & Woods (2000) V. Manna 2009 19 Attribuzioni di miglioramento • Se il paziente sta ricevendo contemporaneamente farmaci e psicoterapia… – può formarsi un’opinione su quale dei due trattamenti è più utile – Può attribuire il miglioramento a fattori interni o esterni • Biondi & Picardi (2003): il 60% di coloro che attribuiscono il loro miglioramento a fattori esterni presentano ricadute V. Manna 2009 contro il 0% di quelli che lo attribuiscono a fattori 20 interni Attribuzioni del miglioramento • I partecipanti assumevano una pillola immediatamente prima della prova • Fu loro detto che: – 1. Era un placebo inerte – 2. Avrebbe potuto rendere più difficile la prova – 3. Avrebbe potuto rendere più facile la prova • Le misure di outcome vennero effettuate nel post-trattamento e ad una settimana di distanza (follow-up) 21 V. Manna 2009 Esposizione sperimentale ad una condizione claustrofobica ed attribuzioni 22 V. Manna 2009 Miglioramento nel Post-Trattamento 100 90 % Improved 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Placebo More Difficult Less Difficult 23 V. Manna 2009 Miglioramento al Follow-Up 100 90 % Improved 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Placebo More Difficult Less Difficult 24 V. Manna 2009 Ritorno della paura al Follow-Up 100 90 % Relapsing 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Placebo More Difficult Less Difficult 25 V. Manna 2009 Neuroscienze e convinzioni Secondo la teoria di Freud, nel suo saggio su “Il disagio della civiltà”, esiste una tensione fondamentale tra parole e loro significato: molto simile alla tensione esistente tra individualità e vita civile. Gli individui cercano conferme che validino la loro comprensione e il loro dare senso all’esperienza personale, mentre il processo di civilizzazione, al contrario, spingerebbe verso il conformismo sociale. 26 V. Manna 2009 Neuroscienze e convinzioni Gli studi di neuroetologia e neuropsicologia possono aiutarci a capire le diverse forme di conoscenza umana (gnosi) con precisione sufficiente a definirne aspetti funzionali e disfunzionali ? Le crescenti conoscenze circa le forme esplicite ed implicite di gnosi possono permetterci di interferire efficacemente sulla omeostasi cognitiva (modulando stabilità e/o cambiamenti di competenze) ? 27 Greenberg, N. 2003. The Executive Brain: Frontal Lobes and the Civilized Mind by Elkhonan Goldberg Human Nature Review 3:422-431. V. Manna 2009 Neuroscienze e convinzioni Rassegna di lavori scientifici che possono aiutare a riflettere sulle disfunzioni cognitive in modi nuovi, tra cui: • modelli animali di comportamento stereotipato • stress subclinico e modulazione della gerarchia sociale • agnosia sociale e lesioni dello striato ventrale Reciprocità di due forme di sperimentazione della realtà: • la corrispondenza • la coerenza Greenberg, N. 2004. Truth in the Brain: The Neuroethology of Belief. In: Proc 6th International Research Conference on Consciousness: Qi and Complexity. Roy Ascott, editor. Beijing. pp. 154-160. V. Manna 2009 28 Biologia integrativa e comportamento LA DESCRIZIONE COMPORTAMENTALE La descrizione precisa del comportamento consente un’analisi affidabile delle potenziali cause e delle conseguenze di un modello comportamentale da una prospettiva di: SVILUPPO (ad esempio: modifiche delle competenze percettive, integrative e psicomotorie dell'organismo in rapporto all’ontogenesi ed alle esperienze ambientali) ECOLOGIA (ad esempio: specifici modelli comportamentali possono essere altamente dipendenti dal contesto e sono valutati ottimali in ambienti specifici ed in rapporto ad eventi specifici) 29 Greenberg, N. 2003. Review of Up from Dragons: the Evolution of Human Intelligence by John Skoyles and Dorian Sagan.Human Nature Review 3:142-148. V. Manna 2009 Biologia integrativa e comportamento FISIOLOGIA le diverse strutture che convergono per controllare specifici modelli comportamentali sono modulati da diversi mediatori dello stress (Adrenalina, Noradrenalina, ACTH, MSH, Sostanza C, Oppiacei, Prolattina, Angiotensina, etc.), ognuno dei quali risulta essere efficace in specifiche concentrazioni in specifici siti. Saavedra,1999 ECOLOGIA (ad esempio: specifici modelli comportamentali possono essere altamente dipendenti dal contesto e sono valutati ottimali in ambienti specifici ed in rapporto ad eventi specifici) Greenberg, N. 2002. Ethological Aspects of Stress in a Model Lizard, Anolis carolinensis. Journal of Integrative and Comparative Biology (American Zoologist) 42(3): 526-540. 30 V. Manna 2009 conoscenza umana (GNOSI) Le conoscenze umane (o la mancanza delle stesse) dipendono dall’attività funzionale di specifiche strutture neurali che coordinano e rappresentano secondo le modularità: 1. della corrispondenza (... percettiva di informazioni con la realtà) 2. della coerenza (... delle informazioni con altre precedenti o con percetti associati). I disturbi della conoscenza umana (gnosi) possono conseguire ad alterazioni funzionali di specifiche strutture neurali che inducono investimenti cognitivi di fiducia senza opportuni controlli e sufficiente equilibrio. 31 V. Manna 2009 Greenberg, N. 2004. Truth in the Brain: The Neuroethology of Belief. In: Proc 6th International Research Conference on Consciousness: Qi and Complexity. Roy Ascott, editor. Beijing. pp. 154-160. Cos’è la convinzione? La convinzione è lo stato psicologico in cui una persona è più o meno sicura della validità di una affermazione o di una negazione. La convinzione non necessita di consapevolezza e può essere valutata obiettivamente a tutti i livelli di controllo cognitivo a retroazione. Una fiducia ben riposta può tradursi in una maggiore capacità di adattamento biologico. Se la fiducia è sufficientemente elevata, la convinzione è riconosciuta come VERA…e ciò può renderci soddisfatti. Greenberg, N. 2004. Truth in the Brain: The Neuroethology of Belief. In: Proc 6th International Research Conference on Consciousness: Qi and Complexity. Roy Ascott, editor. Beijing. pp. 154-160. V. Manna 2009 32 GANGLI BASALI Il Comportamento Stereotipato è un’efficiente espressione dei modelli comportamentali che si sono evoluti verso la precisione dell’atto (ritualizzazione). In condizioni di stress, però, questi comportamenti possono diventare stereotipie disfunzionali, che, almeno all’inizio, sembrano svolgere un ruolo ansiolitico. W. J. A. J. SMEETS, O. MARÍN, A. GONZÁLEZ J Anat. 2000 May; 196 (Pt 4): 501–517 Greenberg, N. 2002. Adaptive Functions of the Corpus Striatum: The Past and Future of the R-Complex in The Neuroethology of Paul MacLean: Frontiers and Convergences (Gerald Cory and Russell Gardner, editors) Praeger, London. pp 45-81.) Greenberg, N. 2003. Sociality, Stress, and the Corpus Striatum of the Green Anolis Lizard. Physiology & Behavior. 79(3):429-440. 33 V. Manna 2009 GANGLI BASALI Modello animale Nella lucertola Anolis, precise lesioni nello striato ventrale possono eliminare le espressioni specie-specifiche che evocano l’aggressione sociale, senza pregiudicare qualsiasi altro comportamento noto, compreso quello di corteggiamento. Quando l'aggressione è consentita si formano rapidamente gerarchie sociali, per cui i subalterni manifestano uno stress adattivo di risposta che consente la stabilità sociale. Il profilo ormonale indotto dallo stress cambia da incontrollato a controllato, i subordinati trascurano le opportunità riproduttive e la riduzione dello stress stabilizza il rapporto tra maschi. Greenberg, N. 2002. Adaptive Functions of the Corpus Striatum: The Past and Future of the R-Complex in The Neuroethology of Paul MacLean: Frontiers and Convergences (Gerald Cory and Russell Gardner, editors) Praeger, London. pp 45-81.) V. Manna 2009 34 Una digressione sugli HOLONS Che cosa significa holon? La parola è composta dal termine greco “holos”, che significa tutto, e dal suffisso “one” che, indica una particella o parte. Holon (dal greco: Holos, "tutto") è qualcosa che è contemporaneamente un intero e una parte. V. Manna 2009 Nel 1967 l’autore e filosofo ungherese Arthur Koestler ha introdotto il concetto di olone nel suo romanzo The Ghost in the Machine per descrivere l’unità base dell’ organizzazione di tutti i sistemi 35 biologici e sociali. Una digressione sugli HOLONS La prima osservazione è stata quella del premio Nobel Herbert Simon della parabola dei due orologiai, in cui Simon conclude che da sistemi semplici si evolveranno sistemi complessi molto più rapidamente se vi sono stabili forme intermedie presenti in questo processo evolutivo. La seconda osservazione è stata fatta da Koestler stesso nella sua analisi delle gerarchie e delle stabili forme intermedie in entrambi, gli organismi viventi e le organizzazioni sociali. Egli ha concluso che, anche se è facile identificare sub-interi o parti, interi e parti in senso assoluto non esistono“in se stessi”. V. Manna 2009 36 Una digressione sugli HOLONS Koestler ha proposto il termine holon per descrivere la natura ibrida dei sub-interi e delle singole parti all’interno di sistemi viventi. Da questo punto di vista, gli holons esistono simultaneamente come “interi auto-contenuti” relazione alle loro parti coordinate e dipendenti. V. Manna 2009 ma anche in sub37 Una digressione sugli HOLONS Koestler sottolinea inoltre che gli holons sono autonomi, unità che possiedono un certo grado di indipendenza nel gestire gli imprevisti (rispondendo in maniera adattiva ai disturbi dell’omeostasi) senza chiedere alle autorità superiori “istruzioni”. Ci sono anche holons simultaneamente oggetto di controllo da parte di uno o più di queste autorità superiori. 38 V. Manna 2009 Una digressione sugli HOLONS La prima proprietà assicura che gli holons siano forme stabili e relativamente autonome, in grado di sopportare i disturbi e ripristinare l’omeostasi. La seconda proprietà sottolinea il loro essere forme intermedie, a loro volta sub-ordinate, sottoposte a controllo, ma capaci di fornire un contesto per la buona funzionalità del più grande insieme a cui partecipano. 39 V. Manna 2009 Una digressione sugli HOLONS Infine, Koestler definisce “holarchia” una gerarchia di autoregolamentazione che vede gli holons: 1. come interi a funzione autonoma in sovraordinazione rispetto alle loro parti; 2. come parti dipendenti in sub-ordinazione ai controlli provenienti dai livelli più elevati; 3. in terzo luogo, in coordinamento con il loro ambiente locale. Arthur Koestler The Ghost in the Machine (1967). V. Manna 2009 40 Una digressione sugli HOLONS Arthur Koestler’s “Holon” • Il trasferimento di controllo tra livelli gerarchici è una dimensione del sistema trascurata ma fondamentale. • Le risposte comportamentali all’incontro sociale rappresentano solo l’espressione estrema del sistema gerarchico dei livelli di controllo e di feedback. Greenberg, N. 2002. Ethological Aspects of Stress in a Model Lizard, Anolis carolinensis. Journal of Integrative and Comparative Biology (American Zoologist) 42(3): 526-540. V. Manna 2009 41 COMPORTAMENTI STRESS-SENSIBILI • Individuazione, eccitazione ed attenzione (in acuto incrementa i livelli di corticosteroidi, gli steroidi incidono sulle soglie sensoriali); • Attività (CRF facilita in habitat familiare, inibisce in habitat sconosciuto); • Esplorazione (CRF e ACTH rafforzano gli effetti delle novità); • Apprendimento e memoria (CRF, MSH, facilitano l'acquisizione) • Cognizione (modulazione delle catecolamine; tenendo "offline“ la corteccia prefrontale) (Arnsten 1997) 42 V. Manna 2009 COMPORTAMENTI STRESS-SENSIBILI • Alimentazione (CS stimola o inibisce a seconda dei livelli circolanti) (Saldanha et al. 2000) • Aggressività (ACTH sopprime, CS aumenta o diminuisce a seconda dei livelli circolanti) (Hayden-Hixson & Ferris 199) • Dominanza sociale (CS aumenta la sottomissione) (Leshner & Politch 1979) • Riproduzione (ACTH, CS, oppioidi e prolattina compromettono l'asse HPG) (Ward & Weisz 1980) • Comportamenti disfunzionali (stereotipie, nevrosi, psicosi) (Rosen & Shulkin 1998; Arnsten 1997; Gispen, W.H. 1982 O’Donohue et al. 1981 ) V. Manna 2009 43 RISPOSTE DI ADATTAMENTO: delicati equilibri alternativi ! • “Fight or flight” (il classico stress alternativo alla minaccia aggressiva imminente, non solo negli animali con una corteccia cerebrale!) • “Flee or freeze” "Fuggire o congelarsi" (le lucertole sembrano poter calcolare le prospettive di sopravvivenza basandosi sulla minaccia esterna, risorse interne, ambientali e le alternative possibili) • “Green or brown” "Verde o marrone" (la lucertola Anolis carolinensis modifica la pigmentazione cutanea in rapporto allo stress = il "modello cromatomotore") 44 V. Manna 2009 Il modello Anolis 45 V. Manna 2009 Greenberg, N. 2003. Sociality, Stress, and the Corpus Striatum of the Green Anolis Lizard. Physiology & Behavior. 79(3):429-440. GANGLI BASALI Acc, nucleus accumbens Cpu, caudate-putamen GP, globus pallidus TO, olfactory tubercle VP, ventral pallidum Str, striatum Un grande avanzamento evolutivo è stato effettuato con il progressivo coinvolgimento della corteccia nel processamento delle informazioni sensoriali talamiche, correlato all’attività dei gangli basali, nei tetrapodi. (Greenberg, N. 2003. Physiology & Behavior. 79(3):429-440) Nuove intuizioni riguardano l’organizzazione segmentale mesencefalica dei gruppi di cellule dopaminergiche, la presenza di un gran numero di cellule dopaminergiche entro il telencefalo stesso e la variabilità della 46 connettività e della chemo-cito-architettura. (Smeets et al. 2000) V. Manna 2009 STRIATO VENTRALE E STRESS Lo striato ventrale monitorizza l’affidabilità delle previsioni effettuate nella corteccia prefrontale ... Tali aspettative possono essere cognitive ma anche motorie... "Tutte le dissonanze evocano stress in proporzione della gravità dell’errore ... e della urgenza percepita di correzione che può essere insufficiente." (Cabib & Puglisi-Allegra 1996,Schultz et al. 1992, Kawagoe et al. 1998, Jablonski & Bottjer 1990, Hoffmann & 47 Hercus 2000). V. Manna 2009 CONNESSIONI TRA GANGLI BASALI ED AMNESIA? Un sanguinamento nella porzione anteriore dei gangli basali di sinistra (NACC, parte della capsula interna, e della zona rostrale del caudato)…. Deficit di attenzione e delle funzioni esecutive con amnesia anterograda. …”It is proposed that the lesion of the nucleus accumbens caused amnesia.”…. Georg Goldenberg, Uwe Schuri, Olaf Grömminger, Ursula Arnold Basal forebrain amnesia: does the nucleus accumbens contribute to human memory? 48 Neurol Neurosurg Psychiatry 1999;67:163-168 V. Manna 2009 STRESS "... stress acuto, incontrollabile: diventiamo distratti e disorganizzati, la “working memory” peggiora, lasciando che risposte abituali o prorompenti controllino il nostro comportamento…” Le catecolamine (dopamina, norepinefrina, epinefrina) ricollocano le risorse somatiche per la lotta o la fuga (cuore e muscoli rafforzati, stomaco inibito) e le risorse cerebrali da assegnare al pensiero o ad un’azione prepotente (p.es. strutture sottocorticali attivate, strutture corticali cerebrali inibite attraverso DA D1s e NE A1s) (Arnsten 1998) V. Manna 2009 percepita mancanza di controllo: riduzione durevole dell’attività della PFC ("impulsività") percezione di controllo: migliori prestazioni ed esecuzione di semplici ben conosciuti atti 49 STRESS Gli stimoli che producono la risposta da stress (in attivazione o in rilassamento) possono essere reali o percepiti. Gli stressors sono distinguibili in percepiti come controllabili o percepiti come incontrollabili. Le risposte da stress sono evocate gerarchicamente e possono influenzare diverse strutture neurali a diversi livelli di attivazione. Percepita mancanza di controllo: riduzione durevole di valore PFC ( "impulsivity"). Percezione di controllo: migliori prestazioni ed esecuzione di atti semplici ben conosciuti. V. Manna 2009 50 Effetti dei glucocorticoidi su diverse funzioni cognitive Glucocorticoid regulation of diverse cognitive functions in normal and pathological emotional states. 51 Erickson K, Drevets W, Schulkin J. (2003) Neurosci Biobehav Rev. 2003 May;27(3):233-246. V. Manna 2009 Come si stabisce un convincimento? Qual è la fonte autorevole della nostra conoscenza? CORRISPONDENZA (scienza empirica): • empirismo e test di realtà, • basata sui dati, • guidata dalla induzione logica. I PERCETTI corrispondono alla realtà. COERENZA (filosofia ed epistemologia): • razionalismo e racconto, • basata sulla teoria, • guidata dalla deduzione logica. La coerenza interna e reciproca tra i PERCETTI corrisponde alla realtà. V. Manna 2009 52 Come si stabisce un convincimento? Qual è la fonte autorevole della nostra conoscenza? La biologia è sempre stata di difficile approccio filosofico. Il complesso dinamismo della biologia è difficile da concettualizzare o è inconcettualizzabile? La scienza crea un senso di crescente ignoranza, allontanando progressivamente l’orizzonte delle certezze definitive, perchè ad ogni questione risolta seguono sempre nuove e più complesse questioni da risolvere. Quando il filosofo si chiede: il mondo così come esso è o come noi siamo?” pone un quesito fondamentale. Nella rappresentazione mentale della probabilmente, entrambi questi aspetti, soggettivi, sono essenziali. “vediamo realtà, obiettivi e 53 MANNA V. Mente, cervello, coscienza: verso una nuova sintesi scientifica? It. J. Psychopath. 14, 279-292, 2008. Come si stabisce un convincimento? Qual è la fonte autorevole della nostra conoscenza? “Philosophy of science is about as useful to scientists as ornithology is to birds”. frase attribuita a Richard Feynman (Premio Nobel 1965) “Science is what you know. Philosophy is what you don't know.” Bertrand Russell “[Science is] practical philosophy.” Descartes V. Manna 2009 54 Una digressione su come le credenze vengono derivate Ciascuno di noi “personalizza” le nuove informazioni, 1. su base congenita (relativamente fissa), 2. su base acquisita (esperienziale, relativamente flessibile) 3. in base alle circostanze. Ad esempio, la nostra disposizione ad assimilare / preservare la tradizione rispetto ad ospitare / innovare potrebbe essere attribuibile ad una condizione di stress cronico subclinico. Gli stili di apprendimento sono parte di questa "personalità" cognitiva (Kolb) ed includono: V. Manna 2009 1. 2. 3. 4. Esperienza concreta - (CE) Osservazione riflessiva - (RO) Concettualizzazione astratta - (AC) Sperimentazione attiva - (AE) 55 Sono le credenze più importanti della verità? ….ovvero verità e stress… L’AUTO-INGANNO svolge una una funzione vitale. (p.es. Daniel Goleman enfatizza l'uso di Ibsen del termine: “Bugie vitali" 1985) NEGAZIONE “..più o meno... ovvero la sospensione dell’incredulità ..." (Wordsworth) …è questa la funzione dell'arte? ... fornire una zona sicura per esplorare la preoccupazione altrui, lo stress (contenuto, limitato, simbolizzato, rappresentato) che evoca la verità? ….oppure è la funzione del mito ?.. della greca theoria ? E quindi della "Teoria" utilizzata per osservare da un sicuro e privilegiato "cerchio incantato“ la fonte di stress. V. Manna 2009 56 (Daniel Goleman in Vital Lies, Simple Truths: The Psychology of SelfDeception. 1985) Sono le credenze più importanti della verità? ….ovvero verità e stress… La paura di vedere Sagredo: “… ma guardate nel cannocchiale che hanno scoperto I Fiamminghi, ma che io ho perfezionato: possimao guardare gli astri… guardate ed avrete la prova che ciò che dico è vero…” Simplicio: “No. Io non ci guardo, perchè questo potrebbe contraddire il sistema di Tolomeo… perchè io devo assumere una posizione eretica guardando in questo affare….? Farà pur vedere le cose come stanno. Ma perchè mi devo mettere in contraddizione con le mie idee? Io non voglio vivere male… non ci guardo.” Galileo Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo,571632. V. Manna 2009 Sono le credenze più importanti della verità? ….ovvero verità e stress… La gamma di ciò che pensiamo e facciamo è limitato da ciò che non riusciamo a notare. Poiché non riusciamo a notare il fatto che non riusciamo a notare, c'è poco che possiamo fare per cambiare, fino a quando non abbiamo notizia di come sbagliamo nel notare alcuni aspetti dei nostri pensieri e delle nostre azioni. (Daniel Goleman “Vital lies, simple truths: the psychology of selfdeception” 1985) V. Manna 2009 58 DISTURBI NELLA RAPPRESENTAZIONE MENTALE DELLA REALTÀ PER DEFICIT DI CORRISPONDENZA 1. Accettazione di postulati ed esperienze che non corrispondono alla realtà esterna: p.es. forme di allucinazioni; sindrome di Bonnet (riempimento dello scotoma); dismorfismi corporei; pareidolie. 2. Negazione di postulati ed esperienze che corrispondono alla realtà esterna: p.es. agnosia visiva, agnosia associativa, anasognosia, prosopagnosia etc. V. Manna 2009 59 DISTURBI NELLA RAPPRESENTAZIONE MENTALE DELLA REALTÀ PER DEFICIT DI CORRISPONDENZA 1. Accettazione di postulati ed esperienze che non corrispondono alla realtà esterna: errore per eccessiva fiducia. Errore di tipo I ( "errore del primo tipo", errore α, o "falso positivo"): l'errore di rigettare una ipotesi nulla quando in realtà è vero il contrario. In altre parole, questo è l'errore che si commette quando si accetta come verificata una ipotesi quando i risultati possono essere attribuiti al caso. In parole semplici è quello che si verifica quando accettiamo per vera una differenza che non è in realtà statisticamente significativa. V. Manna 2009 Un falso positivo normalmente significa che un test sostiene una positività, non vera. Ad esempio, un test di gravidanza positivo quando una donna non è incinta è un esempio di 60 falso positivo. DISTURBI NELLA RAPPRESENTAZIONE MENTALE DELLA REALTÀ PER DEFICIT DI CORRISPONDENZA 2. Negazione di postulati ed esperienze che corrispondono alla realtà esterna: errore per eccessiva diffidenza. Errore di tipo II ( "errore di secondo tipo", β errore, o "falso negativo"): l'errore di accettare una ipotesi nulla quando l'ipotesi alternativa è vera. In altre parole, questo è l'errore che si verifica nel fallire l'osservazione di una differenza quando in realtà ve ne è una. Questo tipo di errore può verificarsi solo quando la statistica accetta l'ipotesi nulla. La probabilità di non fare un errore di tipo II (1-β) è detta 61 potenza del test. V. Manna 2009 DISTURBI NELLA RAPPRESENTAZIONE MENTALE DELLA REALTÀ PER DEFICIT DI COERENZA Effetto placebo ovvero la reificazione delle aspettative • L'agopuntura è efficace in molti casi, ma l’applicazione in siti arbitrari è comparabile all’effetto placebo (Melchart et al. 2005) • Gli effetti dei farmaci antidepressivi possono essere replicati per l'80% con il placebo (Kirsch et al. 2002) • Pazienti con Morbo di Parkinson esperiscono un “rush” dopaminergico quando il sistema nigro-striatale viene attivato dal placebo (aspettativa di ricompensa) (Fuente-Fernandez 2001) 62 V. Manna 2009 L’effetto placebo è solo soggettivo? Il placebo induce rilascio d’endorfine da diversi siti, di solito non impegnati nella funzione analgesica, compresi: cingolato rostrale anteriore (percezione del grado di dolore) corteccia cingolata anteriore (controllo autonomico, errori di rilevamento, risoluzione o gestione dei conflitti) corteccia insulare (riceve informazioni del dolore somatico) nucleo accumbens (valuta l'urgenza del dolore) corteccia prefrontale dorso-laterale (coinvolta nel processo decisionale, nell'interpretazione delle informazioni e nell'attenzione selettiva), ma solo 63 in quelle che richiedono attenzione. (Zubieta et al. 2005) V. Manna 2009 Anosognosia dal greco: A + nosos (malattia) + gnosi (conoscenza) Ignoranza o negazione della presenza di malattia, frequente nei pazienti con lesione del lobo parietale non dominante (di solito a destra), in questi casi i pazienti negano la loro emiparesi e confabulano razionalizzazioni. Perdita delle capacità di individuare discrepanze interemisferiche. V. Manna 2009 Quando l'emisfero destro è alterato, le informazioni provenienti dell’emisfero di sinistra non possono essere sottoposte ad un test di realtà a “feedback”. Il modello interno resta, perciò, quello di sinistra con aspetti quasi 64 allucinatori. Interpretazioni della anosognosia • Negazione freudiana evitare il confronto con la disfunzione, preservare l'immagine di sé. • Funzione fantasma come con gli arti fantasma, segnali provenienti dalla corteccia motoria vanno alla corteccia parietale di monitoraggio ed ai muscoli (che non esistono più). In assenza di feedback che confermano la disfunzione prevale il giudizio proveniente dalla corteccia parietale. • Deficit funzionale dell’emisfero destro in rapporto a mutacismo ed appiattimento emotivo può creare aspetti di indifferenza 65 V. Manna 2009 (Ramachandran & Blakeslee 1998, Heilman et al. 1998). La confabulazione: illusione della coerenza Confabulazione = produzione di storie coerenti, ma fittizie • Osservata e descritta per la prima volta da Korsakoff negli alcolisti (deficit di tiamina) • Può essere provocata (ad esempio, per evitare imbarazzo) o spontanea (Schnider 2003) • Coinvolge strutture anteriori (orbitofrontali) del diencefalo • Impressionante quando emisfero destro (ed il suo esame di "realtà" sull’emisfero sinistro) è danneggiato. Havet-Thomassin V, Gardey AM, Aubin G, Legall D. Encephale. 2004 Mar-Apr;30(2):171-181. 66 V. Manna 2009 Cause di confabulazione • Ictus dell’emisfero destro: negazione della paralisi sinistra. • Sindrome di Korsakoff: incapacità di formare le nuove memorie a causa di disfunzioni del lobo temporale. • L’acting out dopo suggestione ipnotica (compito post-ipnotico): razionalizzato con improvvisate confabulazioni. • Schizofrenia: confabulazioni per razionalizzare allucinazioni o per giustificare la paranoia • Sindrome di Capgras: sensazione di insicurezza circa chi presenta un volto familiare: è un estraneo impostore? 67 V. Manna 2009 Havet-Thomassin V, Gardey AM, Aubin G, Legall D. Encephale. 2004 Mar-Apr;30(2):171-181. Lateralità emisferica cerebrale Quando separato, ogni emisfero non è a conoscenza del mondo ipsilaterale. La lesione funzionale emisferica non si associa a consapevolezza di incompletezza (neglect). Ogni funzione viene svolta nel miglior modo possibile con le informazioni disponibili. 68 V. Manna 2009 EMISFERO DESTRO EMISFERO SINISTRO Corrispondenza: verifica scettica della realtà, se danneggiato, esplodono confabulazioni Coerenza: crea un coerente sistema di credenze; opera per "salvare le apparenze" (Ramachandran 1998) (Ramachandran 1998) Ragionamento deduttivo Ragionamento probabilistico (Osherson et al 1998) (Osherson et al 1998) Riconoscimento specifico dell’oggetto Riconoscimento astratto dell’oggetto (Marsolek 1999) (Marsolek 1999) Attivato da percetti non familiari Attivato da percetti familiari (Goldberg 2001) (Goldberg 2001) V. Manna 2009 69 I sensi non possono pensare, la comprensione non può vedere. Immanuel Kant, Critica della Ragion Pura, 1781 V. Manna 2009 70 "La nostra vita è un periodo di apprendistato alla verità che intorno ad ogni cerchio un altro cerchio può essere disegnato e che non vi è nessuna fine in natura, ma che ogni fine è un inizio e sotto ogni profondità si apre una profondità maggiore“. Ralph Waldo Emerson Nei riguardi di questa realtà, non nata e non estinta, la visione del conoscibile è parte della mente e non di altro, in ragione del fatto che la mente separa da sé il conoscibile, solo apparentemente esterno”. Naropa. Iniziazione Kalachakra. Adelphi, 1994 71 V. Manna 2009 Le convinzioni, le credenze, le conoscenze di cui ci fidiamo rappresentano il terreno su cui poggia ogni nostra azione. Le percezioni frammentarie sono insufficienti. Il nostro senso di continuità e completezza induce l'interpolazione e l’estrapolazione - modi di "riempimento" o "estensione", che sono molto buoni, ma non possono essere perfetti. In realtà, essi sono abbastanza buoni per un reale successo nella vita quotidiana - per migliorare la nostra capacità di adattamento biologico - ma quando vengono spinti al limite (come gli esseri umani sono fortemente disposti a fare) le lacune possono diventare evidenti e le discrepanze che appaiono evocano stress. Lo stress è una risposta fisiologica coordinata ad una minaccia reale o percepita volta a permetterci di soddisfare le nostre esigenze reali o percepite. Greenberg, N. 2004. Truth in the Brain: The Neuroethology of Belief. In: Proc 6th International Research Conference on Consciousness: Qi and Complexity. Roy Ascott, editor. Beijing. pp. 154-160. 72 V. Manna 2009 Sono le credenze che motivano ogni azione. Noi siamo, in un certo senso, le nostre esperienze e le nostre aspettative in azione. Le esperienze e le aspettative, però, pregiudicano le nostre percezioni. In apparenza ogni singola convinzione su cui possiamo basare un’azione sul mondo è una miscela di più credenze, sulla cui validità si può essere più o meno fiduciosi. Viviamo immersi in un mondo reale di cui abbiamo solo un’idea frammentaria perché le informazioni vengono elaborate da ogni organismo vivente in modo intermittente e con inevitabili lacune, anche se i nostri ricordi, le percezioni e le attuali capacità di previsione sono perfetti. L‘attenzione selettiva, infatti, per fornirci una più intensa rappresentazione di specifiche informazioni, riduce o sopprime 73 le informazioni non selezionate. V. Manna 2009 Le credenze sono la base dell’azione. Le reciproche interazioni tra credenze aumentano la nostra fiducia in esse. Noi facciamo fronte allo stress, aumentando la disattenzione selettiva verso gran parte degli stimoli non selezionati, contemporaneamente all’attivazione dei canali sensoriali e dello specifico processamento centrale delle informazioni sugli stimoli selezionati. La fiducia, la confidenza nel convincimento viene ottenuta dall’esperienza soggettiva sulla base di due prove: 1. 2. il test di realtà ("reality-testing") mediante la “correspondence” (emisfero destro); il test di coerenza teorica interna ("theorizing") mediante la funzione di “coherence” 74 (emisfero sinistro). V. Manna 2009 Le credenze sono la base dell’azione. La verità è una increspatura sul mare della realtà. Il REALITY-TEST si basa fortemente sull’empirismo e sui sensi, il COHERENCE TEST si basa fortemente sulla deduzione e la ragione. La maggiore o minore fiducia che si può avere nelle nostre convinzioni dipende dallo sforzo necessario ad assimilare la nuova credenza nella pre-esistente visione del mondo. Greenberg, N. 2004. Truth in the Brain: The Neuroethology of Belief. In: Proc 6th International Research Conference on Consciousness: Qi and Complexity. Roy Ascott, editor. Beijing. pp. 154-160. 75 V. Manna 2009 Le credenze sono la base dell’azione. La verità è una increspatura sul mare della realtà. E’ importante notare che i frammenti informativi che accettiamo dal mondo sono: 1. ottenuti da una parte del cervello, 2. verificati per la loro validità in un’altra parte del cervello, 3. tradotti in convincimenti e credenze in una diversa zona cerebrale. Queste funzioni cerebrali specifiche lavorano in sintonia per fornirci sufficiente fiducia nella validità dei convinzioni. 76 V. Manna 2009 Neuroscienze e convinzioni La verità è soltanto una credenza, una convinzione, una conoscenza nella quale abbiamo la massima fiducia. La verità è solo una increspatura sul mare della realtà. V. Manna 2009 77 Neuroscienze e convinzioni Non dobbiamo credere in una cosa semplicemente perché è stata detta. Non alle tradizioni perché sono state tramandate fino dall’antichità. Non alle dicerie, in quanto tali. Non agli scritti dei saggi, solo perché essi ne sono gli autori. Non alle fantasie che presumiano ispirateci da un Deva (ciò significa credere in presunte ispirazioni spirituali). Non in deduzioni tratte da qualche nostro accidentale assunto. Siddartha Gautama, detto il Buddha, Non inVIciò che appare quale necessità circa sec. a. C. analogica. Dobbiamo credere soltanto quando scritti o dottrine o detti vengono corroborati dalla nostra ragione e dalla nostra coscienza. Per questo, io vi ho insegnato a non credere semplicemente perché avete udito; ma quando credete secondo la vostra coscienza agite allora in conformità ed in pienezza. 78 V. Manna 2009 Neuroscienze e convinzioni Grazie per l’attenzione ! V. Manna 2009 79