fenomeno antropico e climatico Relatore Luchitta Alberto Lions Club
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fenomeno antropico e climatico Relatore Luchitta Alberto Lions Club
Desertificazione: fenomeno antropico e climatico • • • • • Relatore Luchitta Alberto Lions Club Duino Aurisina – Distretto TA2- 108 Italia Dicembre 2010 Preciso che il mio intervento riguarderà in particolare l’ambito italiano Per esigenze di brevità trascurerò bibliografia e fonti, presenti, in ogni modo, nel testo cartaceo della relazione Pietrificazione della campagna • Nel 1918 è pubblicata l’opera di Oswald Spengler “Il tramonto dell’Occidente”. • Ogni civiltà, secondo l’interpretazione spengleriana attraversa i vari stadi della giovinezza, maturità, vecchiaia. • Ma, soprattutto, in questi stadi, diverso è il rapporto tra le varie componenti della società, la parte urbana e quella rurale. • Secondo Oswald Spengler, nell’ultima fase di sviluppo di ogni civiltà si verifica il fenomeno che egli definisce “pietrificazione della campagna da parte delle città”. • Fatto fisico d’espropriazione da parte dell’urbanizzazione del nesso agricolo dalle campagne, ma anche di dominio ideologico della città sulla campagna I processi della seconda metà del 20° secolo in Italia • All’inizio è l’attrazione della manodopera da parte dei centri urbani industriali, le campagne sono svuotate d’energia, i cicli colturali alterati e dispersi. In Italia questo accade tra i decenni Cinquanta e Sessanta dello scorso secolo. • Nella situazione di boom edilizio, ampiamente speculativo, quale si è presentato in Italia, ma anche in Spagna, nel primo decennio del presente secolo, le città, dopo aver spopolato le campagne con la loro attrazione economica e ideologica, vedono la popolazione che si disperde nei suburbia o nei piccoli centri rurali. • Grazie a questo fenomeno, il “ritorno alla campagna” si caratterizza, però, non come un ritorno alla produzione agricola, ma come fatto residenziale che aggrava il bilancio energetico della società nel suo complesso. Se Goethe tornasse oggi nel paese dei limoni … Riduzione della superficie totale libera in Italia Trend di popolazione e SAU (SAU: superficie agricola utilizzata espressa in ettari) in Italia Anno Popolazione SAU italiana totale SAU procapite 1990 56.694.360,00 15.000.000,00 0,26 2000 57.634.327,00 13.206.296,00 0,23 2005 58.103.033,00 13.206.296,00 0,23 2009 60.324.848,00 13.206.296,00 0,22 Se, però, accettiamo la stima che dal 2000 la SAU diminuisce al ritmo di 100.000 ettari l'anno i dati 2005 e 2009 vanno così modificati Anno Popolazione SAU italiana totale SAU procapite 2005 58.103.033,00 12.706.296,00 0,22 2009 60.324.848,00 12.306.296,00 0,20 Andamento del gap SAU Assumendo come livello sufficiente per l'alimentazione di ogni individuo la disponibilità di 0,4 ettari (I limiti dello sviluppo, 1972), la carenza di SAU nei vari periodi è la seguente: Anno Popolazione SAU procapite SAU teorica Diff. Gap complessivo italiano 1990 56.694.360,00 0,26 0,4 0,14 7.937.210,40 2000 57.634.327,00 0,23 0,4 0,17 9.797.835,59 2005 58.103.033,00 0,23 0,4 0,17 9.877.515,61 2009 60.324.848,00 0,22 0,4 0,18 10.858.472,64 Comparazione incrementi popolazione e gap SAU (19902009) Utilizzando i dati SAU 2005 e 2009 rettificati la situazione è la seguente: Ann o Popolazione SAU procapite SAU teorica Diff. Gap complessivo italiano 1990 56.694.360,00 0,26 0,4 0,14 7.937.210,40 2000 57.634.327,00 0,23 0,4 0,17 9.797.835,59 2005 58.103.033,00 0,22 0,4 0,18 10.458.545,94 2009 60.324.848,00 0,2 0,4 0,2 12.064.969,60 Perc. Incr. Popolazione totale italiana Per. Incr.gap SAU 6,403614046 52,00516292 Incognita della produttività • È vero che l’agricoltura italiana ha aumentato costantemente la produttività in questi ultimi anni (A. Carpinelli, 2007), ma è anche vero che solo una costante sfida tecnologica ha permesso i record produttivi. Se il costo dell’energia continuerà a lievitare, se i prezzi dei prodotti industriali saranno relativamente più elevati, la componente tecnologica si farà sempre più costosa e ininfluente dal punto di vista produttivo. • La produttività, pertanto, sarà destinata a scendere e i prezzi delle derrate agricole aumenteranno. (Vedi relazione CIA 14 marzo 2011). Il contesto globale • E’ anche vero che possiamo approvvigionarci dall’estero. • A livello globale, però, dopo lo sgonfiamento della bolla speculativa sull’edilizia, che ha innescato la crisi attuale, ci dobbiamo attendere una forte speculazione sui prodotti agricoli. • Già nel 2008 il prezzo delle principali derrate agricole (grano, riso, mais, ecc.) ha subito una vigorosa impennata. Dopo i prezzi calanti del 2009 assistiamo oggi ad un’altra vigorosa ascesa. • Potremmo, in futuro, assistere ad una dinamica dei prezzi delle più importanti derrate alimentari, simile a quella preindustriale, caratterizzata da veloci ascese e discese, con conseguenti forti tensioni sui mercati di consumo e con possibili conseguenti scarsità, per non parlare di carestie. Prospettive della desertificazione da fattori climatici. Le prospettive per la desertificazione nel prossimo mezzo secolo Conseguenze della desertificazione climatica • Il fenomeno si è già verificato in epoca storica tra l’XI e il XIV secolo. • L’intera area mediterranea, e quindi anche l’Italia, sarà interessata nel prossimo cinquantennio da un processo di aumento delle temperature e diminuzione delle precipitazioni. Non solo l’Italia peninsulare ne sarà colpita. Anche la pianura padana e il settore alpino sono a rischio. • Il veloce processo di desertificazione in area mediterranea comporterà pesanti ripercussioni sulla produzione agricola ed alimentare,e, quindi, sulle condizioni di vita delle popolazioni. Sogni e Prospettive • Siamo di fronte alla necessità di una nuova rivoluzione agraria. Ma, abbiamo visto che lo sviluppo della produzione agraria, è il presupposto di quella industriale. • L’UE e l’Italia hanno varato dei provvedimenti per l’agricoltura, ma, in Italia, rischia di mancare il terreno fisico per praticarla. • Dobbiamo recuperare in primo luogo lo SPAZIO AGRICOLO e conservare quello che ci resta, dobbiamo contestualmente recuperare la conoscenza profonda del territorio, delle sue risorse autoctone e dei suoi equilibri. • Dobbiamo evitare una tecnologia invasiva che alteri gli equilibri territoriali e del suolo (l’albero della vita). • La nostra classe politica, ancora schiava dell’abbagliante riflesso degli idrocarburi, deve svegliarsi (forse il 90 per cento delle concezioni umane è onirica – La vita è un sogno – Shakespeare, La tempesta) e capire che è in gioco la sopravvivenza stessa della nostra società. • Questa è la sfida reale che i giovani sono destinati a raccogliere Conclusioni e ruolo dell’Italia • Oggi la crescita dei consumi alimentari ha, pertanto, dei limiti fisici in Italia e presumibilmente in tutta l’area mediterranea a causa dei processi di desertificazione climatica in generale ed antropica. • In capo a pochi anni possiamo trovarci di fronte a crisi alimentari causate non solo dalla scarsità, ma anche dalla speculazione. • L’Italia fa parte dell’Europa, ma è, storicamente, il tramite tra il continente e l’area mediterranea, crocevia di contatti con Asia e Africa. Questo è stato già ricordato nelle relazioni precedenti. • Essa è quindi un nodo strategico per un cambiamento positivo che veda aumentare il peso dell’agricoltura. Proposta: patto mediterraneo per lo sviluppo dell’agricoltura • Sulla base di quanto è stato sopra esposto, propongo, pertanto, che l’Italia e i Lions del Mediterraneo si facciano portavoce: • Di un patto mediterraneo (che, però, possa essere esteso anche ad altri paesi fuori dall’area) per l’agricoltura, che preveda: • sussidi finanziari per i giovani imprenditori e le associazioni di giovani nei paesi firmatari che intendano impegnarsi in un rinnovato sviluppo dell’agricoltura sulla falsariga di quanto già fatto dall’UE in ambito comunitario e dall’Italia a livello nazionale. • Sostegno alla ricerca scientifica per il recupero, l’aggiornamento, l’innovazione e la condivisione di tecniche e sistemi colturali adatti all’ambiente mediterraneo, la selezione di sementi attraverso i sistemi classici della selezione naturale. I risultati delle ricerche devono essere divulgati nell’ambito dei paesi firmatari del patto. Carta analitica dei terreni agricoli e censimento dei prodotti agricoli indigeni • Una delle prime operazioni da effettuare a livello dei paesi firmatari potrebbe essere la stesura di una carta dei terreni agricoli disponibili sulla base di determinati parametri di utilità sociale (tipologia di colture, produttività, prossimità ai mercati, occupazione) e un censimento delle specie dei prodotti agricoli indigeni. • Queste informazioni dovrebbero confluire in una banca dati centrale e potrebbero essere usati per definire gli investimenti successivi. Proposta: patto per l’alimentazione Collegato al primo patto, vedo anche: • Un patto per l’alimentazione tra i paesi dell’area mediterranea, con un organismo internazionale cui sarà affidato il compito di seguire l’andamento dei mercati dei prodotti agricoli. • L’obiettivo è di compensare aumenti dei prezzi di alcune derrate con prodotti succedanei a prezzo minore presenti nell’area mediterranea. Recupero, quindi, della produzione agricola e delle abitudini alimentari mediterranee, proteggendo le popolazioni dalla scarsità. Obiettivo strategico • L’obiettivo strategico di queste iniziative deve essere quello di porre le basi di un nuovo sistema sociale mediterraneo più stabile e meno conflittuale. • La tecnologia può essere lo strumento fondamentale della nuova rivoluzione. • Si può pensare alla ricostruzione di un tessuto coeso mediterraneo non solo su base culturale e industriale, ma anche agricola. Estratto • • • La relazione tratta delle problematiche della desertificazione nel caso italiano. Il fenomeno è visto nel suo aspetto climatico, e in quello causato direttamente dall’attività antropica. Lo spreco di suolo agricolo ridotto ad area per la speculazione residenziale o abbandonato all’incolto è, infatti, causa diretta di desertificazione antropica. Questi fenomeni di degrado mettono in serio pericolo la sopravvivenza stessa della società italiana, in un quadro globale che vede un generale aumento dei prezzi delle derrate agricole e una crescente scarsità alimentare a livello globale. Lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in ambito agrario è fondamentale per il futuro delle nostre società, trattandosi di una sfida per la sopravvivenza. Si propone, infine, un patto per lo sviluppo agricolo e un patto per l’alimentazione tra i paesi del Mediterraneo, con lo scopo di tutelarne le popolazioni dalla scarsità e dalla speculazione, e di porre le basi di un nuovo modello sociale, più stabile e meno conflittuale.