Il Mediterraneo ieri e oggi “Mare nostrum” i romani lo chiamavano
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Il Mediterraneo ieri e oggi “Mare nostrum” i romani lo chiamavano
Il Mediterraneo ieri e oggi Il Mar Mediterraneo “Mare nostrum” i romani lo chiamavano Quando le terre tutte intorno dominavano. A quel tempo c’era già intercultura Ma questo ancora fa paura Perché non tutti riescono ad accettare Uno straniero che, pensano, venga qui a rubare. Fin dall’antichità “Mediterraneo” non è stato un termine all’umano estraneo: infatti, questa distesa cristallina era per gli antichi quasi divina. Sede di importanti scambi commerciali, ci ha fatto conoscere persone con differenze culturali. E’ da sempre centro di ricchezza e cultura Soprattutto per la sua natura: Si trova, infatti, “in mezzo alle terre” Ed è stato pure protagonista di tante guerre. Ha visto numerosi troppi morti Non sempre approdati nei porti. Proprio il mese scorso è successo Come, in realtà, accade spesso Che un barcone si è incendiato, giù nel mare è affondato E trecentocinquanta persone ha fatto morire, Che alla povertà volevano sfuggire. Ma il nostro mare è anche molto apprezzato E per la sua bellezza è visitato. E’ anche il nome di una dieta molto famosa E ha una macchia ricca e tortuosa. Noi il nostro mare di cuore amiamo E siamo felici che in questa meraviglia viviamo. Ma questo mare porta pure amarezza e delusione perché ha tolto la vita a molte persone: la tragedia di Lampedusa ci deve insegnare che con solidarietà li possiamo aiutare. Dunque, quello che era il “Mare Nostrum” per noi è diventato “Mare Mortum”, ma una speranza per il futuro abbiamo: che alle sue origini di vita lo riportiamo. Poesie vincitrici (classe IIIF) al concorso indetto nel dicembre 2013 dall’Associazione “Porta d’Oriente” Premio Nazionale “Porta d’Oriente, Cultura e libero sviluppo del Mediterraneo”