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extrasistoli ventricolari
ARITMIE VENTRICOLARI Michele Oppizzi Università Vita e Salute HSR EXTRASISTOLI VENTRICOLARI PARTENZA da un FOCUS ECTOPICO VENTRICOLARE 1. ALTERATA MORFOLOGIA QRS 2. ALTERATA RIPOLARIZZAZIONE 3. PAUSA COMPENSATORIA EXTRASISTOLI VENTRICOLARI EXTRASISTOLE V ISOLATA RITMO BIGEMINO 1 battito sinusale : 1 extrasistole RITMO TRIGEMINO 2 battiti sinusali : 1 extrasistole EXTRASISTOLI VENTRICOLARI COPPIE TRIPLETTE EXTRASISTOLI VENTRICOLARI MONOMORFE POLIMORFE EXTRASISTOLI VENTRICOLARI NON ANTICIPATE ANTICIPATE R on T Caduta nel PRF RISCHIO di FV EXTRASISTOLI VENTRICOLARI, TRATTARE o NON TRATTARE ? NEL SOGGETTO SANO NON TRATTARE Long-term follow-up of asymptomatic healthy subjects with frequent and complex ventricular ectopy HL Kennedy, JA Whitlock, MK Sprague, LJ Kennedy, TA Buckingham, and RJ Goldberg Ventricular ectopy in these subjects was measured by 24-hour ambulatory electrocardiography, which showed a mean frequency of 566 ventricular ectopic beats per hour (range, 78 to 1994), with multiform ventricular ectopic beatsN JV in 63 per cent, ventricular couplets in 60 per cent, and ventricular tachycardia in 26 per cent. ao u l n m Follow-up for 3.0 to 9.5 years (mean, 6.5) was accomplished in 70 u b subjects (96 per cent) and documented one sudden death and eam one death from cancer. re We conclude that the long-term prognosis in asymptomatic 4y3 healthy subjects with frequent and21 complex ventricular ectopy is similar to that of the healthy U.S. 42population and suggests no increased risk of death. ,: 1 N e x t Un TEMPO si PENSAVA che: NEL SOGGETTO MALATO 1) Le EXTRASISTOLI fossero PREDITTIVE di TV / FV 2) Le si TRATTAVA AGGRESSIVAMENTE con FARMACI ANTIARITMICI OGGI ABBIAMO IMPARATO che: 1. Il PZ PUO’ ANDARE INCONTRO a TV / FV SENZA ARITMIE PREMONITRICI 2. Il TRATTAMENTO con FARMACI ANTIARITMICI può essere PERICOLOSO e MAL TOLLERATO -> ALTRO TIPO di STRATEGIA Il CUORE L’ARITMIA SINTOMI PROGNOSI L’ARITMIA Le ARITMIE VENTRICOLARI sono PIU’ PERICOLOSE delle ATRIALI per 3 MOTIVI: 1. SOLITAMENTE ASSOCIATE a CARDIOPATIA spesso in FASE AVANZATA 2. MAGGIORE DETERIORAMENTO EMODINAMICO 3. MAGGIORE PROPENSIONE ad EVOLVERE verso l’ARRESTO CARDIACO La MALIGNITA’ delle ARITMIE V SOSTENUTE FREQUENZA CARDIACA ELEVATA Manca il filtro del nav PERDITA SINCRONIZZAZIONE VENTRICOLARE -> qrs largo PERDITA POMPA ATRIALE / SINCRONIZZAZIONE A-V -> perdita pompa atriale (10-20% sv) EVOLUZIONE verso la FV DISPNEA FISIOPATOLOGIA dei SINTOMI CONGESTIONE POLMONARE PALPITAZIONI PERDITA POMPA ATRIALE PERDITA CONTRAZIONE VENTRICOLARE Funzione dell’importanza della sistole atriale LIPOTIMIA SINCOPE MORTE < RIEMPIMENTO VENTRICOLARE < GITTATA SISTOLICA SHOCK < PA < Perfusione coronarica ANGINA ELEVATA FREQUENZA CARDIACA > Consumo ossigeno La MORTE IMPROVVISA: epidemiologia L’EPIDEMIOLOGIA della MORTE IMPROVVISA 58.600 57.000 -Di poco inferiore al cancro -Oltre il doppio rispetto agli incidenti stradali 24.600 CANCRO MORTE IMPROVVISA INCIDENTI STRADALI Le ARITMIE che CAUSANO MORTE IMPROVVISA aritmica 5% 15% 80% ATTIVITA’ SENZA POLSO BRADIARITMIE TV - FV La più frequente è la FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE Le CARDIOPATIE che causano la MORTE IMPROVVISA ARITMICA FASE ACUTA INFARTO a) Ischemia-riperfusione b) Rischio non correlato alla estensione dell’ima CARDIOPATIE CONGENITE ARITMOGENE CARDIOPATIE ORGANICHE con SEVERO RIMODELLAMENTO e DISFUNZIONE CONTRATTILE a) Rientro in zone di fibrosi, iper attività adrenergica, disionie, ischemia… a) Prevalenza correlata con la gravità Alla MORTE IMPROVVISA si può arrivare in 2 MODI PZ CON ARITMIE PREMONITRICI PZ SENZA ARITMIE PREMONITRICI Out of the blue Più rari Prevedibili Meno prevedibili e su parametri non solo aritmici SUBSTRATO ARITMOGENO FATTORI SCATENANTI Disionie Ischemia Ipossia,ipercapnia Proaritmia Etc… TACHICARDIA VENTRICOLARE 160-240 NON SOSTENUTA: 1) durata < 30 sec; 2) emodinamica normale SOSTENUTA: 1) durata > 30 sec; 2) deterioramento emodinamico RISCHIO di TV CARDIOPATIA di BASE + EVOLUZIONE Circa 60% ALTERATA CONTRAZIONE VENTRICOLARE DETERIORAMENTO EMODINAMICO Edema polmonare Shock Sincope DEGENERAZIONE in FV CARDIOPATIA di BASE EXITUS La TACHICARDIA VENTRICOLARE di solito è espressione di una CARDIOPATIA SEVERA (organica o congenita) Ma ATTENZIONE a 2 ECCEZIONI 1. TACHICARDIA ATRIALE a QRS LARGO 2. TACHICARDIE VENTRICOLARI “BENIGNE” CARDIOPATIE ORGANICHE e VT Intorno alla CICATRICE di un PREGRESSO INFARTO Durante un ATTACCO ISCHEMICO EF RIDOTTA DILATAZIONE VS Dcm, iao FARMACI Effetto proaritmico ALTERATA BLOOD CHEMISTRIES ipoK, ipossia, acidosi CARDIOPATIE CONGENITE ARITMOGENE MIOCARDITE IPERTROFIA VS Hcm, sao CLASSIFICAZIONE delle TACHICARDIE VENTRICOLARI 90% SECONDARIE a CARDIOPATIA 1. ALTA MORTALITA’ 2. FARMACI POCO EFFICACI 3. AICD 10% dell’EFFLUSSO VD IDIOPATICHE 1. 2. 3. IDIOPATICA VENTRICOLARE SX BUONA PROGNOSI FARMACI EFFICACI ABLABILI DIAGNOSI DIFFERENZIALE TACHICARDIA a QRS LARGO (> 120 msec) TACHICARDIA VENTRICOLARE PRE-ESISTENTE BLOCCO di BRANCA TACHICARDIA ATRIALE CONDOTTA con ABERRANZA Differente prognosi; differente terapia WPW COME DIFFERENZIARLE ? La TOLLERANZA EMODINAMICA NON E’ DIAGNOSTICA !!!! La TV viene definita da: 1. DISSOCIAZIONE A-V e BATTITI di FUSIONE 2. DURATA QRS: > 140 msec se BBD oppure > 160 msec se BBS 3. CONFIGURAZIONE QRS (soprattutto V1 e V6): - RS > 100 msec - concordanza negativa - complessi QR da esiti di infarto COME TRATTARLE ? PRECORDIAL THUMP CARDIOVERSIONE ELETTRICA SINCRONIZZATA Previa SEDAZIONE PROFONDA FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE: Conseguenze emodinamiche CONTRAZIONE VENTRICOLARE INCOORDINATA ASSENZA di PORTATA CARDIACA MORTE IMPROVVISA in pochi secondi FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE: Trattamento 2. VENTILAZIONE MANTENERE l’OSSIGENAZIONE 3. DEFIBRILLAZIONE prima possibile CERCARE di RIPRISTINARE il RITMO SINUSALE 1. MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO MANTENERE una PORTATA, sia pur RIDOTTA ai TESSUTI FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE: Conseguenze emodinamiche a GRANDI ONDE MAGGIORI POSSIBILITA’ di DEFIBRILLAZIONE a PICCOLE ONDE SCARSISSIME POSSIBILITA’ di DEFIBRILLAZIONE Il CUORE: Le CARDIOPATIE STRUTTURALI CARDIOPATIE STRUTTURALI ed ARITMIE DISFUNZIONE / DILATAZIONE VS e VD ESITI di INFARTO CARDIOMIOPATIA DILATATIVA MIOCARDITI CARDIOMIOPATIA / DISPLASIA del VD IPERTROFIA CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA STENOSI AORTICA SEVERA MECCANISMI ARITMOGENI nella DISFUNZIONE / DILATAZIONE DISFUNZIONE DILATAZIONE STRECH delle FIBRE ATTIVAZIONE NEUROUMORALE CIRCUITI di RIENTRO ARITMIE > CANALI EFFETTI PRO-ARITMICI FARMACI Digitale Antiaritmici AREE CICATRIZIALI Diuretici -> ipoK FOCOLAI MIOCARDITICI ISCHEMIA CAD MECCANISMI ARITMOGENI nella IPERTROFIA IPERTROFIA FIBROSI DISARRAY CIRCUITI di RIENTRO ARITMIE DISCREPANZA tra APPORTO e CONSUMO di OSSIGENO ARITMIE ASSOCIATE a CARDIOPATIA STRUTTURALE: Fattori determinanti la gravità dei sintomi ARITMIA Tipo . > o < Frequenza cardiaca . Perdita sincronia atriale . Evoluzione verso aritmie maggiori SINTOMI morte improvvisa shock edema polmonare dispnea palpitazioni CARDIOPATIA tipo e gravità STRUTTURALE . < Funzione sistolica . < Funzione diastolica . Ostruzione all’afflusso/efflusso . Rigurgito . Malattia coronarica CARATTERISTICHE delle ARITMIE associate a CARDIOPATIA STRUTTURALE 1) COMPAIONO nella FASE AVANZATA della MALATTIA 2) CORRELAZIONE tra GRAVITA’ della CARDIOPATIA e GRAVITA’ dell’ARITMIA 3) EFFETTI EMODINAMICI / SINTOMI aritmia + cardiopatia di base PEGGIORI 4) PROGNOSI PEGGIORE mortalità dell’aritmia + cardiopatia 5) PREDITTIVI di MORTE non solo ARITMICA ma GLOBALE il problema delle indicazioni al defibrillatore CARATTERISTICHE delle ARITMIE associate a CARDIOPATIA STRUTTURALE PROGNOSI DIPENDENTE dalla ARITMIA ma anche dalla MALATTIA di BASE -> parziale efficacia AICD -> shift mortalità MAGGIORI EFFETTI COLLATERALI dei FARMACI ANTIARITMICI Proaritmici ed inotropi negativi -> elevata % drop out FATTORI PREDITTIVI Parametri aritmici Parametri emodinamici Parametri morfologici CIRCUITI di RIENTRO MULTIPLI -> sef poco predittivo -> difficoltà di ablazione Aicd PROBLEMATICHE delle ARITMIE 1. DIFFICILE PREVISIONE nei PZ SENZA ARITMIE di BASE 2. SCARSO VALORE PREDITTIVO del SEF in alcune cardiopatie 3. EFFETTI COLLATERALI degli ANTIARITMICI proaritmia peggioramento funzione ventricolare tossicità extracardiaca -> elevata % di drop out EFFICACIA dell’IMPIANTO di DEFIBRILLATORE SHIFT tra MORTE IMPROVVISA e MORTE per CHF nei PZ con AICD The present data suggest that ICD therapy transforms sudden death risk to a subsequent HF risk. These findings should direct more attention to the prevention of HF in patients who receive an ICD. ESITI di INFARTO CAUSE di ARITMIE nei MALATI con CARDIOPATIA ISCHEMICA ISCHEMIA Malattia coronarica ALTERATO BILANCIO SIMPATICO / VAGALE -> > simpatico DISFUNZIONE VENTRICOLARE SX CICATRICE INFARTUALE -> rientro ATTIVAZIONE NEURO-ORMONALE -> effetti pro-aritmici catecolamine, sra etc.. MOMENTI a RISCHIO e DIFFERENTI MECCANISMI PATOGENETICI INCIDENZA ARITMIE MORTE ARITMICA -REMODELING -SCOMPENSO -CHIUSURA GRAFT -EVOLUZIONE CAD FASE CALDA dell’IMA 6 mesi ANNI TERAPIA “ ANTIARITMICA “ nella CARDIOPATIA ISCHEMICA 1. RIDURRE l’ESTENSIONE dell’IMA -> angioplastica primaria -> trombolisi 2. ABOLIRE l’ISCHEMIA RESIDUA -> angioplastica -> bypass -> statine -> < aritmie indotte dall’ischemia 3. TRATTARE lo SCOMPENSO e RIDURRE l’ATTIVITA’ NEURO-UMORALE -> betabloccanti, ace-i, antialdosteronici, 4. PREVENIRE la MORTE IMPROVVISA -> defibrillatore impiantabile ALGORITMO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO nei PZ con ESITI di INFARTO EF > 40% EF < 30% EF 30-40% HOLTER Basso rischio: NESSUNA TERAPIA ANTI-ARITMICA NON ARITMIE GRAVI Alto rischio: IMPIANTO AICD ARITMIE GRAVI SEF + PAZIENTI a RISCHIO INDICAZIONI all’AICD Profilassi primaria TUTTI i PZ con: - PREGRESSO INFARTO e - FUNZIONE VENTRICOLARE DEPRESSA EF < 30 % NO FARMACI DEFIBRILLATORE ANTI-ARITMICI IMPIANTABILE EFFICACIA AICD nella RIDUZIONE della MORTALITA’ GLOBALE nei PZ SOPRAVVISSUTI ad IMA con EF < 30% - 30% 1232 pz, ima oltre 1 mese, EF < 30% MADIT 2002 NECESSITA’ di PUNTARE MEGLIO NECESSITA’ di INDIVIDUARE MEGLIO i PZ a RISCHIO VALORE PREDITTIVO TWA in PZ NYHA 2 CARDIOMIOPATIA DILATATIVA DIFFERENZE tra CARDIOPATIA ISCHEMICA con DISFUNZIONE VENTRICOLARE e MIOCARDIOPATIA DILATATIVA 1. MINORE MORTALITA’ GLOBALE ed ARITMICA 2. ASSENZA di MORTALITA’ ARITMICA dovuta all’ISCHEMIA 3. DATI PIU’ INCERTI sull’EFFICACIA dell’AICD TREND di EFFICACIA dell’AICD nelle DCM Mortalità globale SCD-HeFT EFFETTO sulla PROGNOSI dell’IMPIANTO dell’AICD nelle DCM EFFICACIA dell’AICD PROFILATTICO sulla MORTE IMPROVVISA TREND sulla MORTE GLOBALE Definite study CARDIOMIOPATIA DILATATIVA EDD > 70 mm EF < 30% TV non sostenute SOPRAVVISSUTI ACC SINCOPE non spiegata BBS ASINCRONIA QT lungo BNP elevato POSITIVO AICD SEF NEGATIVO IMPORTANZA della FIBROSI valutata con MRI CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA La CARDIOPATIA IPERTROFICA E’ la PIU’ FREQUENTE CAUSA di MORTE nei GIOVANI e negli ATLETI MORTE IMPROVVISA nella HCM 1) PIU’ FREQUENTE nei GIOVANI ma NESSUNA ETA’ è IMMUNE 2) NON E’ PRECEDUTA da SINTOMI 3) NON E’ PREVENUTA dal NON COMPIERE SFORZI PREVALENZA INTORNO al 2% / ANNO MECCANISMI di MORTE IMPROVVISA Aritmici + emodinamici Ventricolari + atriali ALTERAZIONI GENICHE IPERTROFIA ASIMMETRICA DISARRAY delle FIBRE FIBRILLAZIONE ATRIALE CIRCUITI di RIENTRO PERDITA POMPA ATRIALE TACHICARDIA VENTRICOLARE SOSTENUTA IPOTENSIONE ostruzione efflusso IPOPERFUSIONE CORONARICA FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE DISFUNZIONE VENTRICOLARE BASSO VALORE PREDITTIVO + VALUTAZIONE INDIVIDUALE ALTO VALORE PREDITTIVO – (90%) NO FR = NO MORTE IMPR. INDICAZIONI all’IMPIANTO di AICD AICD nella HCM ad ALTO RISCHIO MIOCARDIOPATIA / DISPLASIA ARITMOGENA del VENTRICOLO DX CARATTERISTICHE FORMA RARA + FREQUENTE nei GIOVANI ma NON ESCLUDIBILE nello ANZIANO SOSTITUZIONE del MIOCARDIO VENTRICOLARE DESTRO con TESSUTO FIBRO-ADIPOSO -> ARITMIE da RIENTRO -> SCOMPENSO DX Il SOSPETTO DIAGNOSTICO DERIVA dall’ECG T NEGATIVE anteriori BLOCCO di BRANCA DX Qrs > 110 msec UPSTROKE S PROLUNGATO EXTRASISTOLI BBS ESAMI DIAGNOSTICI ECOGRAFIA TT / TE HOLTER -> segni aspecifici -> dd con altre cause di dilatazione VD -> segni specifici (presenti in circa il 20% dei pz) MRI rischio aritmico -> maggiore sensibilità e specificità dell’eco BIOPSIA -> diagnosi definitiva ECOCARDIOGRAMMA SEGNI ASPECIFICI: VENTRICOLO DX DILATATO IPERTROFIA TRABECOLE -> dd con altre cause di dilatazione VD SEGNI SPECIFICI: -> presenti solo nel 20% IPOCINESIA CIRCOSCRITTA nel TRIANGOLO della DISPLASIA MICRO ANEURISMI MRI + DIAGNOSTICA dell’ECO CRITERI MAGGIORI 1. PARETI ASSOTTIGLIATE con INFILTRAZIONE FIBRO-LIPIDICA 2. DILATAZIONE EFFLUSSO DESTRO 3. MICROANEURISMI MRI + sensibile dell’eco BIOPSIA MIOCARDICA INFILTRAZIONE FIBROLIPIDICA della PARETE 1. CENTRI SPECIALISTICI 2. RISCHIO di PERFORAZIONE parete sottile Diagnosi definitiva EVOLUZIONE 1. MORTE ARITMICA VT a MORFOLOGIE MULTIPLE a BLOCCO di BRANCA SX con NEGATIVITA’ del QRS nelle INFERIORI 2. SCOMPENSO DX - SX EVOLUZIONE TERAPIA ANTI-ARITMICA SOPRAVVISSUTI ACC SINCOPE RISCONTRO di SVT Classe 1 AICD FAMILIARITA’ + x SD ESTESA COMPROMISSIONE VD Classe 2A ARITMIE NON TV TERAPIA MEDICA Beta-b Sotalolo Amiodarone Le CARDIOPATIE ARITMOGENE SINDROME di BRUGADA QT LUNGO PECULIARITA’ 1. FORME GENETICHE -> screening familiare !!!! -> analisi genetica 2. MORTALITA’ ARITMICA PURA SINDROME di BRUGADA MECCANISMI dell’ARITMOGENESI SUBSTRATO ARITMOGENO ANOMALIA GENETICA CANALE SODIO (SCN5A) Autosomica dominante PERDITA FASE CUPOLIFORME POTENZIALE epi + tardivo di endo cardio DISPERSIONE della RIPOLARIZZAZIONE FATTORI SCATENANTI Emozioni; > vago Bradicardia Disionie Febbre Ischemia Farmaci Etc….. TACHICARDIA VENTRICOLARE FV POLIMORFA COME SOSPETTARLA ? 1) SINTOMI GENERICI: palpitazioni, lipotimie, sincopi CARATTERISTICHE TIPICHE: 1. 90% sono UOMINI 2. GIOVANI ADULTI 3. ANAMNESI + per SD nel 50% 4. RESPIRO AGONICO durante il SONNO 2) RISCONTRO CASUALE di ECG TIPICO ECG TIPICO BLOCCO di BRANCA DX SOPRASLIVELLAMENTO “COVED” del TRATTO ST V1-V3 T NEGATIVA V1-V3 Se NON si VEDE METTI le DERIVAZIONI UNO SPAZIO INTERCOSTALE PIU’ SU SOSPETTO di SINDROME di BRUGADA ma ECG NEGATIVO COSA FARE ? TEST PROVOCATIVO alla FLECAINIDE RICOVERO OSPEDALIERO MONITORAGGIO ECG SOMMINISTRAZIONE FLECAINIDE COMPARSA ST SOPRA TIPICO = SINDROME di BRUGADA ELEVATA INCIDENZA di EVENTI anche negli ASINTOMATICI ALGORITMO DIAGNOSTICO e TERAPEUTICO L’UNICA TERAPIA ATTUALE è l’AICD SINDROME del QT LUNGO QT > 460 msec MOTIVI di ALLUNGAMENTO del TRATTO QT FORMA FAMILIARE SINDROME del QT LUNGO Alterazioni canale del K+ FORMA ACQUISITA Disionie: ipoK, ipoMg Farmaci: antiaritmici, triciciclici, fenotiazine cisapride … SINDROME del QT LUNGO: caratteristiche PREVALENZA 1:10.000 CAUSATA da MUTAZIONI del CANALE del K+ Autosomiche dominanti ESORDISCE SOTTO i 40 ANNI, Spesso in ETA’ PEDIATRICA Spesso con una SINCOPE SCAMBIATA per un ATTACCO EPILETTICO MECCANISMO ARITMOGENESI ALTERAZIONE del CANALE del POTASSIO ALLUNGAMENTO QT POSTPOTENZIALI PRECOCI Emozioni, stress, attività sportiva, rumori improvvisi, etc… FATTORI SCATENANTI ARITMIE TORSIONE di PUNTA PECULIARITA’ della TORSIONE di PUNTA 1. QRS che CAMBIA AMPIEZZA e GIRA INTORNO all’ISOELETTRICA 2. PUO’ RISOLVERSI SPONTANEAMENTE anche se in alcuni casi porta alla MORTE IMPROVVISA DIAGNOSI ECGRAFICA Intervallo QT > 460 msec Anomalie onda T CRITERI DIAGNOSTICI La DIAGNOSI NON E’ SEMPRE FACILE VENGONO USATI i CRITERI ANALISI GENETICA FATTORI di ALTO RISCHIO 1. SINCOPE 2. LUNGHEZZA QT 3. GENOTIPO MAGGIORE è la DURATA del QT PIU’ ELEVATA la PROBABILITA’ di EVENTI > 500 msec GENOTIPO LQT1 PIU’ FAVOREVOLE rispetto agli ALTRI