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13a Il blocco operatorio

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13a Il blocco operatorio
LA SALA OPERATORIA
Il reparto operatorio è una struttura operativa indipendente, ma allo
stesso tempo collegata con le varie unità operative di chirurgia (il
numero delle sale operatorie è in relazione con il numero di letti di
degenza a disposizione nel reparto chirurgico di riferimento)
15/07/2016
Autore: Massimo Spalluto
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15/07/2016
Autore: Massimo Spalluto
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Che cosa è una sala Operatoria?
• e’ l’unita operativa nella quale la persona e
sottoposta ad intervento chirurgico con
metodiche più o meno invasive, attraverso
modalità programmate o d’urgenza
• L’equipè chirurgica deve uniformare il
comportamento degli operatori nell’esecuzione
delle procedure assistenziali e delle manovre
tecniche specifiche per garantire elevata qualità
assistenziale e ridurre la possibilità di errori
procedurali attraverso la formazione di personale
con conoscenze nel campo specifico.
15/07/2016
Autore: Massimo Spalluto
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La sala operatoria
15/07/2016
Autore: Massimo Spalluto
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Le figure professionali operanti in Sala Operatoria
•Infermiere Strumentista: Responsabile della preparazione dei tavoli
operatori, dell’assistenza al chirurgo durante l’intervento, della conta,
decontaminazione, sanificazione, disinfezione, sterilizzazione e
stoccaggio dei ferri chirurgici;
•Infermiere di Sala Operatoria: Responsabile della preparazione della
Sala Operatoria per l’intervento, della pulizia, sanificazione e
disinfezione delle apparecchiature della sala, opera intorno al tavolo
operatorio collaborando con lo strumentista il chirurgo e l’anestesista;
•Tecnico di anestesia: è un in fermiere con competenze e conoscenze
anestesiologiche, collabora con l’anestesista;
•Caposala: Responsabile della parte amministrativa, dei rifornimenti, del
coordinamento del personale infermieristico e di supporto;
•Personale di supporto: (OSS., OTA, Ausiliari) Responsabili delle
procedure igieniche della sala collaborano con l’infermiere nel trasporto
del paziente;
•Tecnici: Perfusionisti, Radiologi, di laboratorio;
•Chirurghi operatori, chirurghi assistenti, anestesisti
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Autore Massimo
Spalluto
Equipe chirurgica
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Autore: Massimo Spalluto
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Il Microclima come equilibrio
L’interazione uomo/ambiente è un continuo scambio di
calore al fine di rispettare un equilibrio dinamico che
da il Microclima. Possiamo agire su alcuni parametri
per mantenere
verificare ed eventualmente
correggere questo equilibrio:
ILLUMINAZIONE;
VENTILAZIONE;
RISCALDAMENTO;
CONDIZIONAMENTO;
IGIENE
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Autore: Massimo Spalluto
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Il Microclima (caratteristiche)
FISICHE
Temperatura, Umidità
relativa, ricambio aria
MICROBIOLOGICH
E
Presenza di polveri e
microrganismi
CHIMICHE
Pressione
parziale di O2 e
CO2
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Autore: Massimo Spalluto
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Caratteristiche del Microclima
•Fisiche:
•Temperatura = 18/20 °c;
•Umidità relativa = 20/70 %;
•Ricambio aria = velocità aria: 40/50cm/sec (estate) 4/12cm/sec (inverno)
•Chimiche:
Pressione parziale O2 >< 15/21 %;
Pressione parziale CO2 < 3 %:

•Microbiologiche:

presenza o meno di polveri e/o microrganismi
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Autore: Massimo Spalluto
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Il MICROCLIMA in Sala Operatoria
Il sistema di condizionamento in Sala
operatoria deve garantire:
•Pressione positiva dell’aria;
•Aria filtrata (particolato – Filtri EPA)
•Numero di ricambi aria/ora adeguato
10/12 (fig A) 15/20 (fig B e C);
•Temperatura idonea per il paziente –
20/22° c (ipotermia da anestesia);
•Umidità RELATIVA 50%
•Non favorire il sollevamento di polvere
pericolose per le infezioni;
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A
B
C
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Autore Massimo
Spalluto
Struttura tipica di una
Sala Operatoria
•L’accesso alla S.O. avviene tramite
una zona filtro;
•La zona filtro divide l’ambiente
contaminato dalle zone interne
definite Asettiche;
•All’interno della zona asettica si
accede solo vestendo uniformi ad uso
esclusivo della S.O., cappello,
mascherine e zoccoli appositi (o
calzari);
•Sono presenti percorsi separati per il
personale, il paziente, il materiale
pulito ed il materiale sporco;
•Pavimenti, pareti ed arredi sono in
materiale lavabile e disinfettabile, con
angoli smussi e gli armadi sono
incassati nelle pareti per evitare
l’accumulo
di polveri
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Autore Massimo
Spalluto
• La zona gialla è considerata
zona sterile, dove possono
passare solo lo strumentista
ed i chirurghi vestiti
sterilmente;
• La zona più chiara (azzurra),
è considerata non sterile,
possono passare in questa
zona tutti gli operatori non
vestiti sterilmente ed gli
osservatori esterni;
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Autore: Massimo Spalluto
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Autore: Massimo Spalluto
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Arredi in uso presso la Sala Operatoria
Arredi:
•Tavolo operatorio (meccanico o elettronico);
•Tavoli per gli strumenti chirurgici (madre, figlia, servitore);
•Porta cesti o container (ferri chirurgici, teleria, ecc…);
•Carrelli (per attrezzature varie);
•Armadi a vetri (incassati nelle pareti);
•Scaffalature (per presidi
•medico chirurgici, suture, ecc…
•Sgabelli ecc…
•Pedane;
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Autore Massimo
Spalluto
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Autore: Massimo Spalluto
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Apparecchiature in uso presso la Sala Operatoria
Anestesia:
•Ventilatore meccanico (anestesia e assistenza ventilatoria);
•Aspiratore chirurgico (potenza variabile);
•Monitor parametri vitali (computer);
•Pompe infusionali (peristaltiche e/o a siringa);
•Defibrillatore
Chirurgia:
•Elettrobisturi (taglio e cauterizzazione);
•Aspiratore chirurgico (potenza variabile, doppia camera),
•Lampade scialitiche (Centrale, Satellite, portatile, fotoforo),
•Monitor e computer;
•Trapani, Microscopi, Circolazione extracorporea (CEC),
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Amplificatore
di brillanza, ecc…
Autore Massimo
Spalluto
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Autore: Massimo Spalluto
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Attrezzature elettromedicali
in sala Operatoria
Aspiratore chirurgico
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Autore: Massimo Spalluto
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Attrezzature elettromedicali
in sala Operatoria
Letto operatorio
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Autore: Massimo Spalluto
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Attrezzature elettromedicali
in sala Operatoria
Ventilatore
Meccanico
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Autore: Massimo Spalluto
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Fase preoperatoria
Dodici ore precedenti l’intervento chirurgico:
• Clistere evacuativo (sera precedente l’intervento);
•Digiuno (dalle ore 24 del giorno dell’intervento);
•Tricotomia zona interessata all’intervento (2 ore prima)
•Doccia con soluzione detergente-disinfettante;
•Somministrare la PREANESTESIA (vedi prescrizione);
•Vestizione con camice e cappello in TNT monouso;
•Rimozione di protesi varie (dentiere), monili, smalto unghie;
•Controllo della documentazione clinica del paziente, rx
torace, ECG, esami ematochimici (consensi informati:
intervento, anestesia, ev. trasfusione);
•In 15/07/2016
barella il paz. viene inviato in sala operatoria.
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Autore Massimo
Spalluto
Fase preoperatoria
Immediatamente prima dell’intervento chirurgico:
• controllo della documentazione clinica (identità del paz.tipo
di intervento, lato da operare, referti clinici);
•Controllo della funzionalità delle attrezzature di sala;
•Incannulamento via venosa periferica (infermiere) o centrale
(anestesista) a seconda dell’intervento previsto;
•Posizionamento catetere vescicale (se richiesto);
•Applicazione elettrodi per monitorizzazione parametri
paziente(ECG, SO2, NBP, Respiro, PCO2, ecc… dipende
dall’intervento chirurgico);
•Posizionamento piastra elettrobisturi;
•Posizionamento
paz. Sul lettino operatorio
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Autore Massimo
Spalluto
Fase intraoperatoria (infermiere di sala)
Paziente posizionato sul tavolo operatorio:
• collegamento delle varie apparecchiature per la
monitorizzazione dei parametri vitali del paziente;
•Posizionamento del paziente secondo la prescrizione
dell’intervento chirurgico (se possibile da sveglio);
•Collaborazione con l’anestesista nella fase di intubazione,
induzione e mantenimento dell’anestesia;
•Collegamento delle attrezzature necessarie per l’intervento
chirurgico (aspiratori, elettrobisturi, piastra, ecc…;
•Assistenza allo strumentista nell’avvio dell’intervento
chirurgico;
•Controllo delle lampade scialitiche sul campo operatorio
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Autore Massimo
Spalluto
Posizionamento su letto operatorio
Supina
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Trendelemburg
Autore: Massimo Spalluto
Accesso laterale
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Fase preoperatoria (infermiere strumentista)
Immediatamente prima dell’intervento chirurgico:
• Pulizia degli arredi e attrezzature della sala operatoria con l’inf. di
sala con soluzione disinfettante;
•Lavaggio preoperatorio delle mani (rimuovere monili ecc..)
•Vestizione con tecnica asettica (camice, guanti, mascherina)
•Preparazione dei tavoli operatori:
Ferri chirurgici, pezze laparatomiche, fili di suture, ecc..,
•Conteggio dei ferri chirurgici preparati (riferire all’inf.re di sala);
•Conteggio delle pezze laparatomiche, tamponi, fili di sutura preparati
(riferire all’inf.re di sala)
•Collegamento delle varie attrezzature (aspiratori, elettrobisturi, ecc…);
•Vestizione dei chirurghi operatori ed assistenti;
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Autore Massimo
Spalluto
Fase intraoperatoria (infermiere strumentista)
Paziente posizionato sul tavolo operatorio:
•Posizionamento dei tavoli operatori (servitore) nei pressi del
paziente;
•Orientamento delle luci di sala (scialitiche) sul campo op.rio
(a volte infermiere di sala);
•Consegna al chirurgo dei ferri chirurgici richiesti con
manovre di facilitazione;
•Assistenza all’equipè operatoria nell’esecuzione
dell’intervento (aspirazione, comando elettrobisturi ecc..);
•Controllo del numero di pezze laparatomiche e tamponi
utilizzato (riferire inf.re di sala);
•Controllo del rispetto delle manovre asettiche sul campo;
•Conferma della conta ferri, pezze tamponi al chirurgo per la
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chiusura
dell’intervento.
Massimo Spalluto
Autore
Fase postoperatoria (infermiere strumentista)
Fine intervento chirurgico:
•Medicazione con tecnica asettica della ferita chirurgica;
•Scollegamento delle apparecchiature elettriche e non;
•Raccolta dei ferri chirurgici ed avvio alla decontaminazione;
•Raccolta degli aghi di sutura ed altri taglienti (bisturi) e
smaltimento in appositi contenitori;
•Raccolta delle pezze laparatomiche contate e smaltimento;
• Raccolta della teleria utilizzata ed avvio al lavaggio;
•Collabarazione con infermiere di sala nel trasporto del
paziente in sala risveglio
•Svestizione e lavaggio antisettico delle mani
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Autore Massimo
Spalluto
Fase postoperatoria (infermiere di sala)
Fine intervento chirurgico:
•Collaborazione con strumentista per medicazione ferita;
•Scollegamento attrezzature elettriche e non;
•Affiancamento anestesista nella fase di risveglio paziente;
•Broncoaspirazione paziente (se richiesto);
•Trasporto paziente in barella presso sala risveglio;
•Controllo del paziente nel risveglio (parametri vitali);
•Trasporto paziente presso il reparto o Terapia intensiva (solo
dopo imput dell’anestesista);
•Pulizia controllo e ripristino delle attrezzature ed arredi
della sala operatoria per il prossimo intervento
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Autore Massimo
Spalluto
Il lavaggio delle mani/1
Una delle procedure di maggior importanza per il personale che
opera in C.O., poiché le mani rappresentano il maggior veicolo di
trasmissione dei germi patogeni per i pazienti e per gli operatori
stessi.
Il lavaggio delle mani oltre che una comune consuetudine igienica è
tassativo nelle seguenti situazioni.
•Prima di procedure invasive: dal prelievo venoso all’intervento
chirurgico;
•Prima e dopo il contatto con ferite chirurgiche;
•Dopo il contatto con persone o materiali potenzialmente infetti;
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Autore Massimo
Spalluto
Il lavaggio delle mani/2
Si riconoscono tre livelli di lavaggio delle mani, secondo le
procedure che si va ad eseguire:
•LAVAGGIO SOCIALE: con acqua corrente e sapone;
•LAVAGGIO ANTISETTICO: con adeguato preparato antisetticodetergente;
•LAVAGGIO PREOPERATORIO: con adeguato preparato antisetticodetergente ripetendo e prolungando l’operazione
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Autore Massimo
Spalluto
Il lavaggio delle mani/3
Norme di base per un corretto procedimento nel lavaggio delle
mani:
•Unghie corte per evitare la facile proliferazione batterica sotto di esse,
arrotondate per non lesionare i guanti, senza smalto poiché le
screpolature favoriscono la crescita batterica;
•Pulizia e protezione (cerotto) di eventuali escoriazioni o piccole ferite
della pelle; ogni danno alla cute rappresenta un terreno adatto ai batteri;
•Non indossare: braccialetti, anelli, orologi da polso, poiché trattengono
lo sporco e l’umidità, impedendo anche il corretto lavaggio e
asciugatura delle mani.
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Autore Massimo
Spalluto
Il lavaggio sociale delle mani
PERCHE’
•Riduce la presenza sulle mani della flora batterica transitoria (microrganismi
occasionalmente presenti), e della flora batterica residente;
QUANDO
•All’inizio ed alla fine dell’attività lavorativa;
•Dopo l’uso di servizi igienici sia a titolo personale che assistenziale;
•Dopo ogni contatto con il paziente e tra un paziente e l’altro;
•Prima della somministrazione del vitto;
•Prima della somministrazione di farmaci;
•Per tutte quelle pratiche che richiedono il contatto tra paziente e operatori sanitari;
COME
•Eseguire il lavaggio con sapone liquido comune e acqua corrente (le saponette sono
terreni di coltura);
•Bagnare (con acqua tiepica 40° circa) ed insaponare le mani ed i polsi, strofinando la
cute (per 1 minuto circa) per migliorare l’azione detergente;
•Insaponare anche gli spazi interdigitali e periungueali;
•Risciacquare abbondantemente sotto acqua corrente;
•Asciugare con salviette di carta monouso.
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Autore Massimo
Spalluto
Il lavaggio Antisettico delle mani
PERCHE’
•Assicura una marcata riduzione della conta batterica (80%) sia della flora batterica
transitoria che della flora batterica residente;
QUANDO
•Eseguita da personale che operano in aree ad alto rischio: sale operatorie, degenza
neonatale, degenze di isolamento. Terapie intensive, sale di endoscopia, ecc…;
•Ogni volta che si effettuano medicazioni, cateterismi vescicali, incannulamento vene
(periferiche e centrali), emocolture, punture esplorative ed altre tecniche invasive
(anche se si indossano i guanti);
•Dopo medicazioni o altre procedure e manovre in presenza di materiale
potenzialmente infetto;
COME
•Eseguire il lavaggio con sapone antisettico liquido (5ml) e acqua corrente;
•Bagnare (con acqua tiepica 40° circa) ed insaponare le mani, i polsi, gli avambracci
strofinando la cute (per 2 minuti circa) per migliorare l’azione detergente;
•Insaponare anche gli spazi interdigitali e periungueali;
•Pulire le unghie con appositi spazzoini a setole morbide (monouso o sterilizzabili);
•Risciacquare abbondantemente sotto acqua corrente;
•Asciugare con salviette di carta monouso.
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Autore Massimo
Spalluto
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Autore: Massimo Spalluto
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Il lavaggio Preoperatorio delle mani
PERCHE’
•Assicura una quasi totale rimozione della flora batterica transitoria e la riduzione sostanziale
della carica microbica della flora batterica residente su cute e braccia, garantendo un valido
effetto cumulativo (mantenendo bassi i livelli di microrganismi residui dopo impiego ripetuto);
QUANDO
•Prima di un intervento chirurgico (di qualsiasi entità);
•Quando occorre raggiungere un elevato grado di disinfezione cutanea (manovre antisettiche);
COME (protocolli dedicati)
•Eseguire il lavaggio con adeguato preparato antisettico (5 ml di sostanza che previene o arresta
l’azione o la crescita di microrganismi patogeni tramite l’inibizione della loro attività o
attraverso la loro distruzione) in soluzione liquida (a base di iodio es: iodiopovidone o
Clorexidina es: Hibiscrub) e acqua corrente;
•Bagnare (con acqua tiepida 40° circa) ed insaponare le mani, i polsi, gli avambracci fino ai
gomiti strofinando la cute (per 5 minuti circa) per migliorare l’azione detergente, lasciare agire
il sapone per qualche minuto;
•Insaponare anche gli spazi interdigitali e periungueali;
•Pulire le unghie con appositi spazzolini in setole naturali (monouso o sterilizzabili);
•Risciacquare abbondantemente sotto acqua corrente;
•Asciugare con salviette di carta monouso o teli in tessuto entrambi sterili.
•N.B. i contenitori dell’antisettico devono essere lavati e sterilizzati una volta a settimana;
•Gli spazzolini in setole naturali vanno lavati e sterilizzati ad ogni uso.
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Autore Massimo
Spalluto
Il lavaggio Preoperatorio delle mani
Ulteriori considerazioni
•Ogni incidente che interviene durante l’esecuzione della
procedura di lavaggio peoperatorio delle mani, dal suo inizio
fino al momento di indossare i guanti sterili (Es: urtare con il
braccio il bordo del lavabo o il rubinetto), annulla tutte le
procedure eseguite precedentemente, ed obbliga l’operatore
alla ripetizione di tutta la procedura fin dal suo inizio;
•Per l’apertura e la chiusura del flusso di acqua e per il
dosaggio della quantità di disinfettante sulle mani (se non
sono presenti sistemi elettronici a fotocellula), utilizzare il
gomito e non la mano che si sta procedendo a lavare;
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Autore Massimo
Spalluto
Sala lavaggio preoperatorio
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Autore: Massimo Spalluto
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• Usare il gomito per
aprire il rubinetto;
• Non toccare mai con le
mani parti del
lavandino;
• In caso di errore ripetere
completamente la
procedura di lavaggio
preoperatorio
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Autore: Massimo Spalluto
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Vestizione sterile per intervento chirurgico
Prima di eseguire un intervento chirurgico:
•Indossare Cappello e mascherina (naso compreso), puliti;
•Preparare Sala operatoria: Materiale, ambiente,
•Eseguire lavaggio preoperatorio delle mani;
•Indossare il camice aiutati da un collega (vedi figure);
•Indossare guanti secondo procedura (vedi figure);
•Vestire sterilmente, chirurgo ed assistente;
•Collaborare con l’equipe chirurgica all’esecuzione
dell’intervento chirurgico con massima asetticità;
•A fine intervento eseguire procedure di lavaggio ferri;
•Togliere i guanti secondo procedura (vedi figure):
•Eseguire lavaggio antisettico delle mani
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Autore Massimo
Spalluto
Indossare i guanti in maniera sterile
Procedura:
•Aprire la confezione sterile dei guanti e poggiarla su
un piano sicuro;
•Afferrare con indice e pollice la parte interna del
guanto destro (segnalato);
•Infilare la mano destra nel guanto, toccando solo la
parte interna di questo;
•Con la mano destra guantata afferrare il guanto sinistro
per la parte esterna;
•Infilare il guanto nella mano sinistra senza toccare la
cute o la parte interna;
•Sistemare i guanti su entrambe le mani;
•Pronti
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Autore Massimo
Spalluto
Rimuovere i guanti dopo una procedura sterile
Procedura:
•Sfilare il guanto destro afferrandolo
dalla parte esterna vicino al polso;
•Introdurre due dita prive del guanto
della mano destra tra il guanto e il
polso della mano sinistra;
•Sfilare completamente il guanto dalla
mano sinistra;
•Eseguire lavaggio antisettico delle
mani;
•Pronti
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Autore Massimo
Spalluto
Come aprire un campetto sterile
•Controllare che gli indicatori del processo di
sterilità abbiano virato il colore;
•Tenere il campetto lontano dalla divisa;
•Sciogliere le legature o rimuovere il tape;
•Mantenere il campetto di fronte a voi in modo che la
prima piega si apra verso il collega strumentista;
•Aprire la prima piega e procedere in questo modo
aprendo le varie falde piegate (figure);
•Non toccare con la mano l’interno del campo;
•Quando è tutto aperto porgere con le due mani;
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Autore Massimo
Spalluto
Come porgere il materiale in modo sterile
Scopo:
•Mantenere la sterilità di un oggetto,
•Seguire una procedura asettica per evitare
la diffusione di infezioni;
Norme Generali:
•Tenere il materiale lontano dall’uniforme,
all’altezza della vita;
•Tenerlo sempre sotto il controllo della
vista;
•Non sporgersi mai sopra una zona sterile
(peli, capelli, polveri);
•Non parlare, tossire, starnutire sopra
materiale sterile;
•Non versare liquidi sopra oggetti sterili,
l’umidità non garantisce la sterilità;
•Considerare sempre i margini delle
confezioni contaminati.
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Autore Massimo
Spalluto
Preparazione del campo per la medicazione sterile
Procedura:
•Preparare una ciotola con del
disinfettante a base di IodioPovidone;
•Preparare dei tamponi di garza;
•Montare due tamponi di garza su due
pinze portatamponi;
•Immergere il portatamponi con il
tampone montato nel disinfettante;
•Passare il disinfettante sulla cute sede
della medicazione con movimento
rotatorio dalla parte più interessata alla
medicazione (sede della ferita chirurgica)
verso le zone periferiche
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Autore Massimo
Spalluto
ANESTESIA GENERALE o NARCOSI
Definizione: Processo di depressione temporanea e
reversibile delle funzioni della vita di relazione, con
persistenza delle funzioni della vita vegetativa, indotto dalla
somministrazione di particolari sostanze.
Scopi:
•Abolire la sensibilità generale: Anestesia;
•Abolire la sensibilità al dolore: Analgesia;
•Provocare la perdita della coscienza e della memoria:
Amnesia;
•Sopprimere i movimenti volontari e riflessi: Acinesia e
Ariflessia;
•Produrre il rilasciamento dei muscoli scheletrici: Atonia.
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Autore Massimo
Spalluto
ANESTESIA GENERALE o NARCOSI
Le sostanze anestetiche: Possono essere introdotte per:
•INALAZIONE: Etere, Protossido di Azoto, Alotano,
Fluotano, ecc…;
•INIEZIONE ENDOVENOSA: Tiopentone sodico, ecc..;
•INTUBAZIONE: miscele di gas (Protossido di azoto e
ossigeno, ecc…
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Autore Massimo
Spalluto
AVVERTENZA IMPORTANTE
•Prima di sottoporre un paz. a qualsiasi tipo di
anestesia e indispensabile:
•Informare la persona sull’intervento che si
andrà ad eseguire e sugli effetti degli anestetici;
•Verificare in cartella o presso il paziente
eventuali allergie a farmaci o alimenti
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Autore Massimo
Spalluto
Materiali occorrenti per ANESTESIA GENERALE
Le seguenti apparecchiature e materiali devono
obbligatoriamente essere presenti e ben funzionanti in sala
operatoria al momento dell’avvio dell’anestesia generale o
locale:
•Apparecchio per anestesia (ventilatore meccanico);
•Necessario per anestesia endovenosa;
•Necessario per intubazione endotracheale;
•Necessario per curarizzazione;
•Aspiratore di tipo chirurgico;
•Defibrillatore;
•Elettrocardiografo con monitor (P.A., F.C., Respiro, SO2)
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Autore Massimo
Spalluto
Apparecchio per ANESTESIA GENERALE
Caratteristiche:Montato su carrello
•1° Porzione che eroga sostanze
anestetiche – bombola Ossigeno,
bombola Protossido di Azoto, riduttori
di pressione, flussometri, vaporizzatori
gas anestetici, Calce Sodata;
•2° Porzione invia miscele al paziente
– Pallone nel quale arrivano le
miscele, 1° tubo corugato che collega
il pallone alla maschera o tubo
endotracheale, 2° tubo corugato che
riporta le miscele espirate indietro,
maschere facciali varie misure;
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Autore Massimo
Spalluto
Circuito di assistenza ventilatoria
Circuito aperto:
•L’anestetico e l’ossigeno passano
attraverso un filtro e vengono inviati
al paziente;
•Un pallone di gomma regola la
pressione del flusso della miscela
gassosa;
•La maschera facciale, munita di una
valvola, consente la fuoriuscita
dell’anidride carbonica espirata dal
paziente.
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Autore Massimo
Spalluto
Circuito di assistenza ventilatoria
Circuito semichiuso:
•Una valvola consente la
fuoriuscita parziale
dell’Anidride Carbonica,
mentre la rimanente viene
riutilizzata in miscela con
l’anestetico e l’ossigeno
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Autore Massimo
Spalluto
Circuito di assistenza ventilatoria
Circuito chiuso:
•L’Anidride Carbonica
espirata dal paziente, viene
neutralizzata passando
attraverso un canestro di
Calce Sodata dove viene
assorbita e l’aria depurata
viene reimmessa nel circuito
(la calce Sodata, va
periodicamente sostituita)
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Autore Massimo
Spalluto
La Preanestesia
Definizione:Preparazione del malato alla anestesia
mediante la somministrazione di sedativi e ipnotici
Scopi:
•Inibire l’eccitabilità del paziente;
•Ridurre il metabolismo basale;
•Diminuire le secrezioni salivari e
delle vie aeree superiori;
•Ridurre il vomito post-operatorio;
•Dare al paz. uno stato di sedazione psichica;
•Agevolare induzione e mantenimento anestesia;
•Ridurre le quantità di agenti anestetici da impiegare
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Autore Massimo
Spalluto
La Preanestesia
15/07/2016
Materiale occorrente: Farmaci
prescritti dall’anestesista (vedere foglio
consenso informato), occorrente per
iniezione intramuscolare
Tecnica:
•Accompagnare il paziente in barella
nella sala di anestesia;
•Praticare l’iniezione circa un’ora prima
dell’intervento chirurgico o secondo la
prescrizione dell’anestesista;
•Sorvegliare il paz. Fino a quando viene
trasferito in camera operatoria;
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•Riordinare il materiale usato
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Anestesie Loco-Regionali
Definizione:Perdita della sensibilità di una parte del corpo
indotta dalla somministrazione di sostanze che bloccano la
trasmissione dell’impulso nervoso
Scopi:Abolire la sensibilità al dolore senza compromettere lo
stato di coscienza, interrompere temporaneamente la
funzione di conduzione delle fibre nervose o delle loro
terminazioni;
Classificazione:
•Anestesia superficiale – per contatto o per nebulizzazione;
•Anestesia locale – per infiltrazione, tronculare, plessica;
•Anestesia periferica o spinale – Peridurale o extradurale o
epidurale, Subaracnoidea
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Anestesia superficiale o topica
La sostanza o farmaco anestetizzante, viene aspirata in
siringhe, dopodichè vengono imbevuti dei tamponi con essa,
questi tamponi vengono applicati sulla zona da sottoporre ad
anestesia.
Oppure, con appositi nebulizzatori il farmaco viene
nebulizzato sulla regione interessata
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Per infiltrazione: Anestesia locale
DIRETTA: tutta la zona interessata all’anestesia viene a
contatto con l’anestetico;
INDIRETTA: L’anestetico viene iniettato tutto intorno
all’area di intervento, raggiungendo i vari strati in
profondità;
Occorrente: materiale per disinfezione del campo, siringhe
monouso da 5/10 ml, aghi sterili monouso, farmaco
anestetico, garze o cotone, reniforme, contenitore aghi usati
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Anestesia tronculare o plessica
Per infiltrazione del farmaco anestetico in prossimità
del plesso nervoso deputato all’innervazione della parte
da sottoporre ad intervento chirurgico:
Occorrente: come anestesia locale.
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Trasferimento del paz. dalla C.O. all’ U.O
(terapia intensiva o U.O. degenza)
•L’infermiere si deve accertare in collaborazione con l’anestesista della
disponibilità del letto presso la T.I. o U.O.;
•Prima del termine dell’intervento chirurgico, l’Inf. Procede a
ptrelevare il letto dalla T.I. per il trasporto del paz.;
•Il letto deve essere attrezzato di monitoraggio cardiaco, pressione
incruenta, saturimetro, bombola di ossigeno (accertarsi che sia piena);
•Va e vieni, pallone di Ambu, maschere facciali, cannule di Mayo;
•Cassetta con farmaci di emergenza (in collaborazione con anestesista);
•Una volta trasferito il paz. Dal letto operatorio al letto di trasporto, un
inf.re accompagna l’anestesista durante il trasferimento in T.I.
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