...

Diapositiva 1 - Infermieristica

by user

on
Category: Documents
38

views

Report

Comments

Transcript

Diapositiva 1 - Infermieristica
Docente:
Dott.ssa Sr. Filomena Nuzzo
ANNO ACCADEMICO - 2014-2015
1
Preparazione standard del paziente
all’intervento chirurgico
Giorno precedente l’intervento:
 Avvisare il paziente che non potra’ ingerire né alimenti né liquidi
nelle 6-8 ore precedenti l’intervento.
 Spiegargliene dettagliatamente il motivo.
 Somministrare l’eventuale terapia orale con una piccola quantità
di acqua.
 Se il paziente dovesse assumere inavvertitamente cibi o liquidi,
segnalarlo all’anestesista.
Preparazione intestinale:
 con clistere ;
 con lassativi ;
2
Giorno dell’intervento
Preparazione della cute:
o crema depilatoria;
o rasoio elettrico;
3
Giorno dell’intervento
Manovre da effettuare prima che il paziente entri in
sala :
1. Assicurarsi che il paziente sia stato effettivamente
identificato.
2. Valutare le istruzioni operatorie fornite al paziente e
assicurarsi che siano complete e ben comprese.
3.
Rilevare i parametri vitali e annotarli sulla scheda.
4.
Controllare che il paziente sia stato sottoposto a tutte le
indagini attinenti e che gli esiti siano acclusi alla sua
documentazione.
4
5. Aiutare il paziente ad indossare il camicione da sala operatoria.
6. Assicurarsi che il paziente, nel caso fosse prescritto, indossi
le calze elastiche antitrombotiche.
7.Verificare che il paziente abbia urinato.
8. Assicurarsi che le protesi mobili, dentiere e lenti a contatto
siano state rimosse.
5
9. Controllare che il paziente si sia tolto gioielli, cosmetici,
smalto per unghie, orologio e tutti gli indumenti.
10.Controllare che l’area di intervento sia correttamente
marcata.
11. Controllare che sia stata eseguita la visita anestesiologica
e praticare la preanestesia, se prescritta.
12. Avvisare il paziente che deve rimanere disteso a letto dopo
l’ esecuzione della preanestesia e chiamare l’infermiera
nel caso necessitasse di assistenza.
6
13. Assicurarsi che la documentazione del paziente venga
portata in Sala operatoria.
14. Assistere al trasferimento del paziente dal letto al lettino
operatorio e accompagnarlo all’ascensore.
15. Aerare la stanza e preparare tutto il materiale necessario
nel postoperatorio , secondo il tipo intervento eseguito.
16. Preparare il letto del paziente operato.
7
ASSISTENZA INFERMIERISTICA PERIOPERATORIA
Consiste in tutta l’attività infermieristica svolta dal momento dell’ingresso
del paziente nella Sala Operatoria, durante la fase dell’atto operatorio, al
termine dell’intervento chirurgico fino al trasferimento nella “sala
risveglio”.
All’ingresso del paziente in sala operatoria
il PIANO D’ A S S I S T E N Z A dovrà prevedere:
 Posizionamento del malato sul letto operatorio.
 Assistenza infermieristica all’anestesia (generale, loco-regionale,
spinale...).
 Monitoraggio e controllo dei parametri vitali.
 Assistenza all’équipe chirurgica.
8
Nell’equipe di Blocco Operatorio,
pur avendo ciascun
operatore compiti specifiche, le attività si integrano e tutti,
ognuno con la propria professionalità e specificità di azione,
concorrono allo svolgimento dell’intervento chirurgico.
Il processo di Nursing è finalizzato dunque all’atto
chirurgico ed ha come obiettivo principale quello di erogare
un servizio sicuro al paziente.
L’Infermiere è al servizio della salute e della vita ed in Sala
Operatoria, in ogni momento, il suo comportamento deve
essere orientato in questo senso.
9
La complessa struttura e funzionalità del Blocco Operatorio richiede
quindi la presenza di personale qualificato ed affiatato, il
modello per “piccole équipes” permette:
 Maggiore accuratezza nell’identificazione dei bisogni e nella
definizione dei piani di assistenza.
 Migliora lo scambio di informazioni all’interno del gruppo di
lavoro.
 Favorisce una maggiore personalizzazione dell’intervento
infermieristico assistenziale che risulta al tempo stesso sicuro e
tempestivo.
10
L’Infermiere di sala:
 accoglie il paziente con particolare rispetto e comprensione per il
suo stato p s i c h i c o ;
 si accerta che abbia dato il consenso e che conosca il significato e
le finalità dell’intervento chirurgico;
 collabora con l’anestesista ed assiste il paziente nei momenti che
precedono l’induzione della narcosi;
 assiste il paziente nel caso in cui sia sottoposto ad un diverso tipo
di anestesia;
 collabora con la strumentista e con tutta l’équipe affinché
l’intervento proceda come previsto;
 osserva rigorosamente i principi e le tecniche asettiche nei riguardi
dell’ambiente e del materiale;
 controlla il risveglio del paziente.
11
Nel Blocco Operatorio dunque intervengono tutti i professionisti
presenti con il massimo di efficienza organizzativa.
L’Infermiere crea la condizione affinché l’assistenza non sia solo
tecnica, per fare in modo che non abbia un ruolo prettamente
esecutivo.
L’Infermiere deve favorire le condizioni migliori per l’erogazione
della assistenza, deve avere una capacità complessiva di
ottimizzare le risorse a disposizione, deve verificare e valutare
costantemente le attività infermieristiche, assumendosi la
responsabilità dei risultati.
C’è quindi una necessità di
riorganizzazione del lavoro, una necessità di rivedere i processi
assistenziali, che vanno sempre più orientati nella soddisfazione
dei bisogni dell’utente.
12
Il personale infermieristico è a tutti gli effetti un elemento
dell’équipe operatoria e svolge azione fondamentale di
supporto tecnico ed assistenziale.
E’ responsabile dell’accoglienza del paziente all’interno del
blocco operatorio, provvede alle esigenze dell’équipe
durante l’atto operatorio, al controllo e al monitoraggio
dei
parametri vitali del paziente durante l’intervento
chirurgico e nell’immediato postoperatorio, coordina il
trasferimento del paziente presso il reparto di degenza o
all’unità di terapia intensiva.
13
All’interno del blocco operatorio, quindi, è fondamentale
l’elaborazione di linee guida e di piani assistenziali per
garantire livelli di assistenza di alta qualità.
L’arrivo del paziente che necessita di un intervento urgente
rappresenta un evento critico per la sala operatoria, la
capacità di attivarsi nel più breve tempo possibile ed in
condizioni di sicurezza è sicuramente un elemento qualitativo
importante.
14
Il Blocco Operatorio
Rappresenta una struttura ad alta complessità organizzativa poiché
deve rispondere a dei criteri che sono quelli della programmazione
dell’attività,
oltre all’attività dell’urgenza.
Per questo motivo ha un mix di professionalità.
Il personale di B .O . svolge la propria attività:
• Nel prestare un’adeguata ed idonea assistenza al paziente che ha
bisogno di essere sottoposto all’intervento chirurgico.
• Operando in un ambiente sicuro per sé e per il paziente assistito.
15
ALLERTAMENTO DELLA SALA OPERATORIA
Il personale previa comunicazione, si attiva alla preparazione
delle apparecchiature e del materiale necessario
all’intervento chirurgico:
Check list del respiratore automatico .
Preparazione strumentario necessario all’intubazione tracheale
(tubi endotracheali, laringoscopio,ecc.).
Preparazione kit per monitoraggio pressione arteriosa.
Preparazione occorrente per monitoraggio pressione venosa
centrale (PVC) .
Check list del monitor multiparametrico: pulsiossimetro (SaO2),
tracciato continuo elettrocardiografico ( ECG), pressione
arteriosa non invasiva.
16
17
Il personale infermieristico svolge inoltre le seguenti
attività:
Corretta preparazione del campo chirurgico .
Mantenimento della sterilità della sua persona e della rilevazione di
eventuali manovre o movimenti non sterili che si effettuano durante
l’intervento .
Sterilità del contenuto del tavolino chirurgico.
Scelta dei ferri chirurgici e delle suture chirurgiche.
Conoscenza e rispetto dei tempi chirurgici “sporchi” e “puliti” .
Conta delle garze e dei ferri .
18
Accensione e controllo funzionamento letto operatorio e successiva
predisposizione all’intervento chirurgico.
Controllo aspiratori ed apparecchiatura per recupero sangue
intraoperatorio .
Accensione e controllo funzionamento elettrobisturi.
Controllo dell’apparecchio riscaldatore per soluzioni infusionali.
Preparazione di farmaci e terapia infusionale secondo protocollo.
Preparazione di sondino nasogastrico e/o catetere vescicale con
rispettive sacche di raccolta .
Preparazione modulistica per documentazione medico- infermieristica.
19
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
POST- OPERATORIA
(nella “sala di risveglio”)
Dopo l’intervento, il paziente sarà trattenuto per un
breve periodo nell’apposita sala di risveglio in pre-sala
operatoria. Se è stata somministrata l’anestesia generale, pur
essendo cosciente, é probabile che per l’effetto dell’anestesia
stessa abbia qualche difficoltà a parlare e compiere anche
piccoli movimenti.
Se invece è stata praticata l’anestesia loco regionale
(lombare, peridurale, ecc.) sarà perfettamente cosciente,
ma potrà avvertire per un certo periodo un leggero
torpore alle gambe.
20
L’organismo
reagisce
ad
un
intervento
chirurgico
con
modificazioni fisiologiche e metaboliche che sono sotto il
controllo
di
stimoli
neuroendocrini.
Questa
risposta
dell’organismo si osserva normalmente nel corso di ogni
intervento anche non complicato, per questo l’immediato
decorso
postoperatorio
è
estremamente
delicato
e
critico per il paziente e richiede particolare attenzione
assistenziale.
21
Il PIANO D’ASSISTENZA verterà su:
 Le condizioni emodinamiche (frequenza cardiaca, P.A., PVC, ricerca
dei segni clinici dello shock).
 La diuresi e il bilancio idroelettrolitico.
 Il grado di coscienza.
 Le condizioni respiratorie: frequenza respiratoria, ricerca dei segni
di ostruzione bronchiale; stimolazione della tosse se il malato è
estubato, aspirazioni tracheali in caso contrario.
 Controllo della ferita e dei drenaggi.
22
PIANIFICAZIONE OBIETTIVI
Assicurare un’assistenza infermieristica sicura ed efficace ai
pazienti in sala risveglio durante il decorso postoperatorio.
Favorire e mantenere l’adeguata funzionalità delle vie respiratorie.
Monitorare e mantenere l’adeguato stato circolatorio.
Identificare le potenziali complicanze postoperatorie e attuare gli
interventi infermieristici per prevenirle.
Valutare la preparazione del paziente ad essere trasferito al
reparto di degenza.
23
IL PROCESSO DI NURSING : VALUTAZIONE INIZIALE
 Accertare la pervietà delle vie aeree.
 Accertare la prescrizione e il tipo di ossigenoterapia.
 Accertare se compaiono effetti collaterali all’anestesia generale
e spinale.
 Rilevare i parametri vitali.
 Provvedere all’assistenza in sala risveglio.
 Controllare la medicazione e i drenaggi.
 Controllare le condizioni generali del paziente
(colorito, stato neurologico,......)
 Dimissione del paziente dalla sala risveglio.
24
VALUTAZIONE FINALE: RISULTATI ATTESI
Il paziente non avverte effetti negativi durante il periodo
trascorso nella sala risveglio.
Le potenziali complicanze postoperatorie vengono
prontamente identificate e vengono messi in atto gli appropriati
interventi infermieristici per prevenirne l’insorgenza.
Il paziente viene dimesso dalla sala risveglio nel momento
appropriato.
25
ASSISTENZA INFERMIERISTICA POST-OPERATORIA
Sorveglianza post-operatoria
Il paziente viene ricondotto al reparto di provenienza solo
dopo che i sanitari responsabili dell’intervento (anestesisti e
chirurghi) hanno controllato la stabilità dei centri vitali e ne
hanno dato l’autorizzazione.
L’operato deve essere accompagnato dalla cartella clinica
contenente informazioni dettagliate sull’intervento eseguito.
In tutti gli spostamenti bisogna tenere conto che il paziente ha
uno stato di coscienza alterato e limitate capacità di controllo del
proprio corpo: bisognerà usare quindi barelle con le sponde
per evitare che in un movimento brusco il paziente possa
cadere e riportare danni gravi.
26
Una volta posto il paziente nel proprio letto, bisognerà
posizionarlo in modo che gli arti non assumano posizioni
anomale, che potrebbero comportare una compressione o
uno stiramento di vasi o tronchi venosi.
Un controllo molto importante è quello del sondino nasogastrico che va utilizzato in tutti gli interventi sulle prime
vie
digestive
e
in
tutti
gli
interventi
della
chirurgia
addominale maggiore, come in questo caso.
27
Serve per evitare che si accumulino gas e liquidi nelle prime
vie
digestive;
naturalmente
ne
va
controllato
il
posizionamento e va registrata la quantità del materiale
raccolto. Da tener presente, però, che tali sondini possono
avere anche effetti collaterali:
costringere il paziente a respirare a bocca aperta, il che ne
comporta secchezza delle fauci;
interferire sulla respirazione e ventilazione polmonare;
determinare piccole ulcere o ferite a carico delle narici;
causare l’insorgere di otiti medie o faringiti.
28
Un altro controllo accurato sarà quello dei drenaggi che,
collocati nel focolaio chirurgico, permettono la fuoriuscita di
liquidi.
Occorre
una
tempestiva
sorveglianza
della
fuoriuscita in eccesso di materiali ematici o materiali che
per alcune complicanze chirugiche non devono apparire
nel suddetto drenaggio, (come materiali biliari, urinari e
purulenti). Il tutto eseguito attraverso un sistema chiuso e
direzionale in modo da evitare il ritorno di materiale
all’interno
del
contaminazione
cavo
da
chirurgico
parte
di
con
la
microrganismi
possibile
provenienti
dall’esterno.
29
E’ necessario che i drenaggi siano controllati regolarmente
e che le quantità vengano riportate nelle apposite grafiche.
Chiaramente la comparsa di materiali in eccesso di origine
non idonea vanno tempestivamente dichiarati al medico.
30
Va
iniziata
la
terapia
prescritta
compresa
la
terapia
antalgica. Una terapia correttamente eseguita è essenziale
per far
giungere a guarigione il paziente. Pertanto è da
evitare sopra o sotto dosaggio di farmaci: le terapie vanno
eseguite nella quantità e nei tempi prescritti.
31
Lo stesso vale per i liquidi e nel caso di infusioni
bisogna sempre usare dei regolatori di flusso che
garantiscano nel tempo la somministrazione della
quantità prescritta di liquidi.
32
Bisogna anche stare attenti a non miscelare in una stessa
soluzione farmaci tra loro incompatibili. Quindi è molto
importante che la terapia venga effettuata rispettando
accuratamente
dosaggi,
tempi
e
modalità
di
somministrazione. Sarà anche necessario un monitoraggio
attento del malato, perché nel decorso post-operatorio
possono verificarsi modificazioni tali da rendere necessario
un
cambiamento
tempestivo
della
terapia
precedentemente descritta.
33
Vanno controllati i segni vitali sempre secondo le modalità
e i tempi prescritti riportando le osservazioni sull’apposito
modulo. Chiaramente eventuali variazioni al di fuori della
norma vanno tempestivamente segnalate al medico.
Molto importante è anche il controllo del bilancio idrico:
devono essere registrate le entrate (infusioni parenterali) e
le uscite (diuresi, vomito, ristagno gastrico, materiale di
drenaggio) e va controllata regolarmente la diuresi.
34
Indispensabile è il controllo di polso e pressione arteriosa.
Se il paziente presenta problemi cardiaci significativi, va
effettuato per almeno quarantotto ore un controllo in un
reparto di terapia intensiva, dove verranno monitorizzati
polso, pressione arteriosa, pressione venosa centrale.
35
Andrà poi controllata la diuresi e devono essere eseguiti
esami di controllo: elettrocardiogramma, emogasanalisi
e altri esami di laboratorio.
Va controllata la funzione respiratoria, conseguentemente
legata a variazioni del colore della cute e delle mucose della
bocca (comparsa di cianosi).
36
Altro controllo importante è quello degli accessi venosi che,
specialmente se si tratta di cateteri venosi centrali, vanno
trattati in maniera asettica e tenuti sotto medicazione sterile
(che va cambiata almeno ogni 48 ore). Bisogna inoltre
controllare la condizione della cute nel punto d’accesso del
catetere. Mentre se si tratta di un accesso venoso periferico
bisogna sorvegliare che l’ago-cannula sia in sede e che non vi
sia comparsa di flebite. Terminata l’infusione, il canale
interno della cannula va lavato con soluzione fisiologica
eparinata
per evitare eventuali ostruzioni.
37
Inoltre bisognerà prestare attenzione al cambio dei deflussori
per
evitare
l’entrata
dell’aria
che
potrebbe
essere
responsabile (in quantità consistente) dell’insorgenza di un
quadro di embolia gassosa.
Nel caso si sospettino fenomeni di tipo settico legati alla
presenza del catetere venoso, questo va immediatamente
rimosso in maniera sterile e inviata la punta catetere in
cultura al laboratorio analisi per l’esame batteriologico. Se
risultasse positivo, si deve intervenire tempestivamente con
la giusta cura antibiotica.
38
L’infermiere ha il compito di mantenere l’operato in
condizioni igieniche buone, prevenendo così molte delle
complicanze tardive del post-operatorio. Oltre all’igiene,
l’infermiere si occupa della mobilizzazione del paziente
per quanto possibile, dapprima nel letto spostando il
paziente in posizioni diverse più volte nella giornata, poi,
dopo autorizzazione medica, si può cercare di invogliare il
paziente alla mobilizzazione fuori dal letto di degenza
senza però forzare la sua resistenza fisica provata. Questi
interventi mirano soprattutto a prevenire complicanze
tardive
come
l’insorgenza
di
piaghe
da
decubito
e
all’insorgenza di complicanze trombo-emboliche.
39
L’infermiere deve osservare in continuazione la
ferita chirurgica, la medicazione verrà effettuata
almeno ogni 24 -48 ore (ma occorre riferire
eventuali alterazioni
al medico
in qualsiasi
momento ) .
Deve tenere conto del dolore, della cute, delle
condizioni generali del paziente e di altri parametri
inerenti alla ferita chirurgica.
40
E’ compito dell’infermiere responsabile preoccuparsi
dell’alimentazione
dell’operato. Calcolare il giusto apporto calorico
e idro-elettrolitico, in modo da evitare di creare una situazione che
aumenta i rischi di insorgenza di complicanze post-operatorie. Nel
primo periodo ovviamente la nutrizione sarà parenterale, per poi
arrivare alla dieta leggera e infine a quella libera.
L’infermiere deve anche monitorare la canalizzazione intestinale
e la modalità di eliminazione dell’operato, in base alla quantità e alla
qualità delle sostanze escrete.
E’ importante monitorare le ore di sonno-riposo e la loro qualità
che l’operato ha in tutto il postoperatorio.
41
Iniziare l'alimentazione
* 3-4 ° giorno post operatorio
Limitandoci a dieta liquida , semiliquida
per
poi
passare, a canalizzazione avvenuta ad una dieta
più
solida … ovviamente tenendo conto della tipologia
dell’intervento subito.
42
Fly UP