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Purgatorio, canto I
Dante e Catone Struttura del Purgatorio Dante e Virgilio sono usciti sulla spiaggia del Purgatorio dopo aver percorso una caverna che parte dal centro della Terra, cioè da Lucifero. Inizio del primo canto 1. Dante canterà del Purgatorio (vv. 1-6) 2. Dante invoca le Muse (vv. 7-12) 3. Siamo al sorgere del sole (vv. 13-21) 4. Dante vede in cielo quattro stelle (vv. 22-27) 5. Dante vede un vecchio con la barba e i capelli bianchi e lunghi, illuminato dalla luce delle quattro stelle: è Catone (vv.28-39) Chi fu Catone Si tratta di Marco Porzio Catone detto Uticense (9546 a.C.) Era un uomo politico romano noto per la sua virtù Fu nemico di Cesare e difensore delle libertà repubblicane Piuttosto che arrendersi a Cesare preferì uccidersi nella città africana di Utica, vicino a Cartagine Catone rimprovera i due poeti (vv. 40-48) «Chi siete voi che contro al cieco fiume fuggita avete la pregione etterna?», diss' el, movendo quelle oneste piume. «Chi v'ha guidati, o che vi fu lucerna, uscendo fuor de la profonda notte che sempre nera fa la valle inferna? Son le leggi d'abisso così rotte? o è mutato in ciel novo consiglio, che, dannati, venite a le mie grotte?». È il fiume che scorre nella caverna da cui Dante e Virgilio sono usciti sulla spiaggia del Purgatorio. L’Inferno La barba e i capelli bianchi Le leggi dell’Inferno sono forse state infrante? O vi è una nuova decisione del Cielo? Catone crede che Dante e Virgilio siano dannati. Virgilio si spiega (vv.49-57) Lo duca mio allor mi diè di piglio, e con parole e con mani e con cenni reverenti mi fé le gambe e 'l ciglio. Mi prese Mi fece inginocchiare e abbassare lo sguardo Poi È Beatrice Aiutai Siccome vuoi La nostra vera condizione Può Il mio volere Poscia rispuose lui: «Da me non venni: donna scese del ciel, per li cui prieghi de la mia compagnia costui sovvenni. Ma da ch'è tuo voler che più si spieghi di nostra condizion com' ell' è vera, esser non puote il mio che a te si nieghi. Virgilio racconta il viaggio di Dante (vv. 58-69) Questi non vide mai l'ultima sera; ma per la sua follia le fu sì presso, che molto poco tempo a volger era. Sì com' io dissi, fui mandato ad esso per lui campare; e non lì era altra via che questa per la quale i' mi son messo. La morte Vicino Ci mancava poco Salvare Mostrata ho lui tutta la gente ria; e ora intendo mostrar quelli spirti che purgan sé sotto la tua balìa. I dannati dell’inferno Custodia Com' io l'ho tratto, saria lungo a dirti; de l'alto scende virtù che m'aiuta conducerlo a vederti e a udirti. Portato sin qui Dal cielo Virgilio chiede a Catone di poter andare avanti (vv. 70- 84) Or ti piaccia gradir la sua venuta: libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta. Tu 'l sai, ché non ti fu per lei amara in Utica la morte, ove lasciasti la vesta ch'al gran dì sarà sì chiara. Non son li editti etterni per noi guasti, ché questi vive e Minòs me non lega; ma son del cerchio ove son li occhi casti La libertà dal male, in questo caso Importante Chi muore per lei Il corpo (veste dell’anima) che nel giorno del giudizio sarà così splendente di Marzia tua, che 'n vista ancor ti priega, o santo petto, che per tua la tegni: per lo suo amore adunque a noi ti piega. Non abbiamo violato le leggi del Cielo Virgilio non è stato giudicato da Minosse perché sta nel primo cerchio (il Limbo) dove sta Marzia Marzia fu la moglie fedele di Catone A vederla Lasciane andar per li tuoi sette regni; grazie riporterò di te a lei, se d'esser mentovato là giù degni». Le sette cornici del Purgatorio Se ti fa piacere di essere ricordato laggiù (nel Limbo) La risposta di Catone (vv. 85-93) «Marzïa piacque tanto a li occhi miei mentre ch'i' fu' di là», diss' elli allora, «che quante grazie volse da me, fei. Or che di là dal mal fiume dimora, più muover non mi può, per quella legge che fatta fu quando me n'usci' fora. Ma se donna del ciel ti move e regge, come tu di', non c'è mestier lusinghe: bastisi ben che per lei mi richegge. Finché vissi sulla Terra Che feci tutto ciò che mi chiese Oltre l’Acheronte Commuovere Ti spinge e ti guida Non servono le lusinghe Conclusione del primo canto Catone dice a Virgilio di far lavare a Dante la faccia dallo sporco dell’Inferno e di fargli cingere i fianchi con un giunco. Si tratta di un gesto penitenziale: Dante lava le sue colpe e si cinge di umiltà. Perché Catone è custode del Purgatorio? Catone è un pagano e un suicida Ma si uccise per la libertà Nell’oltretomba si spiega il significato della vita di ogni persona Catone raffigura la libertà come il bene più prezioso Questa libertà è quella di chi si è liberato dal male Così fanno le anime nel Purgatorio