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disagio giovanile e la strada
Psicopedagogia della marginalità e della devianza minorile – Prof. Tonino Cantelmi A.A. 2014-2015 DISAGIO GIOVANILE E LA STRADA Dott.ssa Barbara Costantini Psicologa clinica Psicoterapeuta La strada come “non” luogo di aggregazione – prof. Pollo La strada come luogo di educazione produce comportamenti, stili di vita, orientamenti devianti o critici… La città produce isolamento, povertà relazionale, indifferenza, mancanza di solidarietà… Quartieri dormitorio (vs centro) offrono poche opportunità di autorealizzazione personale La città di oggi genera una socializzazione povera – prof. Pollo Tempo consumato nell’esclusivo stare insieme e non un tempo produttore di crescita I giovani marginali non sono visibili Occorrono luoghi di aggregazione dove gradualmente gli adulti possano fare un intervento educativo, promuovendo autenticità tra pari, rafforzando competenze individuali, dando occasioni di autostima (protagonismo) Il disagio giovanile – prof. Pollo Il termine disagio utilizzato per sofferenza esistenziale o sintomi di disadattamento e frustrazione: DISAGIO CONCLAMATO si manifesta nella dimensione sociale attraverso atti di devianza e trasgressione DISAGIO NASCOSTO si esprime nella dimensione intrapsichica dell’individuo Dare orizzonte, dare speranza, dare futuro per combattere la distruttività che segue abuso Al di là dell’avere, del piacere, dell’immediato, del consumo Restituire il diritto alla progettualità DA QUALE CONTESTO PROVENGONO I NOSTRI MINORI Casi in cui al minore non sono garantiti: accettazione, cure amorose, cibo ed alloggio adeguati, assistenza sanitaria; Casi in cui per il minore non vi sono garanzie di tutela e protezione; Casi in cui il minore ha subito maltrattamento: Rispetto al maltrattamento e abuso all’infanzia si utilizza il termine di Esperienze sfavorevoli infantili (ESI) che comprende: 1) sia l’abuso subito in forma diretta (abuso sessuale, maltrattamento psicologico, fisico, trascuratezza), 2) che le modalità indirette che rendono il contesto familiare inadeguato: l’alcolismo o la tossicodipendenza dei genitori, le malattie psichiatriche o la violenza assistita (coinvolgimento del minore in atti di violenza compiuti su figure di riferimento affettivamente significative). Grazie per l’attenzione ! Dott.ssa Barbara Costantini Psicologa, Specialista in Psicologia Clinica e Psicoterapia Ricercatore Clinico, Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale, Roma ITCI – Sede di Via Ravenna 24, Roma [email protected] Cell. 347 7249465 http://www.barbaracostantini.net/